815600FE9E92D9D6C3092024-01-012024-12-31815600FE9E92D9D6C3092024-12-31815600FE9E92D9D6C3092023-12-31815600FE9E92D9D6C3092023-01-012023-12-31815600FE9E92D9D6C3092022-12-31ifrs-full:IssuedCapitalMember815600FE9E92D9D6C3092022-12-31ifrs-full:OtherReservesMember815600FE9E92D9D6C3092022-12-31ifrs-full:RetainedEarningsMember815600FE9E92D9D6C3092022-12-31ifrs-full:EquityAttributableToOwnersOfParentMember815600FE9E92D9D6C3092022-12-31ifrs-full:NoncontrollingInterestsMember815600FE9E92D9D6C3092022-12-31815600FE9E92D9D6C3092023-01-012023-12-31ifrs-full:IssuedCapitalMember815600FE9E92D9D6C3092023-01-012023-12-31ifrs-full:OtherReservesMember815600FE9E92D9D6C3092023-01-012023-12-31ifrs-full:RetainedEarningsMember815600FE9E92D9D6C3092023-01-012023-12-31ifrs-full:EquityAttributableToOwnersOfParentMember815600FE9E92D9D6C3092023-01-012023-12-31ifrs-full:NoncontrollingInterestsMember815600FE9E92D9D6C3092023-12-31ifrs-full:IssuedCapitalMember815600FE9E92D9D6C3092023-12-31ifrs-full:OtherReservesMember815600FE9E92D9D6C3092023-12-31ifrs-full:RetainedEarningsMember815600FE9E92D9D6C3092023-12-31ifrs-full:EquityAttributableToOwnersOfParentMember815600FE9E92D9D6C3092023-12-31ifrs-full:NoncontrollingInterestsMember815600FE9E92D9D6C3092024-01-012024-12-31ifrs-full:RetainedEarningsMember815600FE9E92D9D6C3092024-01-012024-12-31ifrs-full:EquityAttributableToOwnersOfParentMember815600FE9E92D9D6C3092024-01-012024-12-31ifrs-full:NoncontrollingInterestsMember815600FE9E92D9D6C3092024-01-012024-12-31ifrs-full:OtherReservesMember815600FE9E92D9D6C3092024-01-012024-12-31ifrs-full:IssuedCapitalMember815600FE9E92D9D6C3092024-12-31ifrs-full:IssuedCapitalMember815600FE9E92D9D6C3092024-12-31ifrs-full:OtherReservesMember815600FE9E92D9D6C3092024-12-31ifrs-full:RetainedEarningsMember815600FE9E92D9D6C3092024-12-31ifrs-full:EquityAttributableToOwnersOfParentMember815600FE9E92D9D6C3092024-12-31ifrs-full:NoncontrollingInterestsMemberiso4217:EUR
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TREVI – Finanziaria industriale S.p.A.
Relazione Finanziaria al 31 dicembre 2024
Ragione sociale dell'entità controllanteTrevi - Finanziaria Industriale S.p.A.
Ragione sociale della capogruppoTrevi - Finanziaria Industriale S.p.A.
Spiegazione dei cambiamenti relativi alla denominazione dell'entità che redige il bilancio o ad altro mezzo di identificazione dalla chiusura del periodo di riferimento precedenteNessuna
Sede dell'entitàCesena (FC) – Via Larga 201 – Italia
Paese di registrazioneItalia
Forma giuridica dell'entitàSocietà per azioni
Denominazione dell'entità che redige il bilancio o altro mezzo di identificazioneTrevi - Finanziaria Industriale S.p.A.
Descrizione della natura dell'attività dell'entità e delle sue principali operazioniFinanziaria Industriale
Indirizzo della sede legale dell'entitàVia Larga 201, Cesena (FC)
Capitale Sociale Euro 123.044.339,55 i.v.
R.E.A. C.C.I.A.A. Forlì – Cesena N. 201.271
Codice Fiscale, P. IVA e Registro delle Imprese di Forlì – Cesena:1547370401
Sito Internet: www.trevifin.com
Principale luogo di attivitàCesena (FC)
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COMPOSIZIONE DEGLI ORGANI SOCIETARI
Alla data della redazione della presente relazione, a seguito dell’Assemblea dei Soci dell’11 agosto 2022, dell’Assemblea dei Soci del 10 maggio 2023 e dell’Assemblea dei Soci del 14 gennaio 2025 la composizione degli organi sociali è la seguente:
PRESIDENTE
Paolo Besozzi (non esecutivo e indipendente)1
AMMINISTRATORE DELEGATO
Giuseppe Caselli
CONSIGLIERI DI AMMINISTRAZIONE
Davide Contini (non esecutivo e indipendente)
Bartolomeo Cozzoli (non esecutivo e indipendente)
Cristina De Benetti (non esecutivo e indipendente)
Manuela Franchi (non esecutivo e indipendente)
Sara Kraus (non esecutivo e indipendente)
Davide Manunta (non esecutivo)
Elisabetta Oliveri (non esecutivo e indipendente)
Alessandro Piccioni (non esecutivo e indipendente)
1 - In carica con il ruolo di Presidente dal 1° agosto 2023 a seguito delle dimissioni presentate dalla dott.ssa Anna Zanardi.
COLLEGIO SINDACALE
Sindaci effettivi
Marco Vicini (Presidente)
Francesca Parente
Mara Pierini
ALTRI ORGANI SOCIALI
Comitato nomine e remunerazione Alessandro Piccioni (Presidente)Bartolomeo CozzoliElisabetta OliveriComitato Parti CorrelateCristina De Benetti (Presidente)Sara KrausDavide Contini
Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità
Manuela Franchi (Presidente)
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Elisabetta Oliveri
Davide Manunta
Direttore Amministrazione Finanza e Controllo
Vincenzo Auciello
Nominato dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari con delibera del Consiglio di Amministrazione del 14 gennaio 2025.
Società di Revisione
KPMG S.p.A.
Nominata in data 15 maggio 2017 ed in carica fino alla data dell’Assemblea convocata per l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2025.
Organismo di Vigilanza Modello Organizzativo 231/01
Floriana Francesconi (Presidente)
Yuri Zugolaro
Valeria Sarti
Il Gruppo Trevi è leader a livello mondiale nell’ingegneria del sottosuolo a 360 gradi (fondazioni speciali, consolidamenti del terreno, recupero siti inquinati), nella progettazione e commercializzazione di tecnologie specialistiche del settore. Nato a Cesena nel 1957, il Gruppo conta 64 società e, con dealer e distributori, è presente in circa 90 paesi. Fra le ragioni del successo del Gruppo Trevi ci sono l'internazionalizzazione e l’integrazione e l’interscambio continuo tra le due divisioni: Trevi, che realizza opere di fondazioni speciali e consolidamenti di terreni per grandi interventi infrastrutturali (metropolitane, dighe, porti e banchine, ponti, linee ferroviarie e autostradali, edifici industriali e civili) e Soilmec, che progetta, produce e commercializza macchinari, impianti e servizi per l'ingegneria del sottosuolo.
La capogruppo Trevi - Finanziaria Industriale S.p.A. (TreviFin) è quotata alla Borsa di Milano dal mese di luglio 1999. TreviFin rientra nel comparto Euronext Milan che, a seguito alle attività di rebranding dei mercati susseguenti alle operazioni di acquisizione del gruppo Borsa Italiana da parte di Euronext N.V., sostituisce la vecchia dizione di MTA.
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RELAZIONE SULLA GESTIONE DEL CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE AL BILANCIO CONSOLIDATO E AL BILANCIO D’ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE 2024
Signori Azionisti,
come ricorderete, in occasione della presentazione dei risultati relativi al primo semestre 2024, avevamo posto l’accento sui ritardi, per ragioni non riconducibili al nostro controllo, nell’avvio di alcuni progetti, confidenti che, nella seconda parte dell’anno, avremmo registrato performance in linea, se non superiori, coi target stabiliti nel piano industriale. Le nostre considerazioni hanno trovato pieno riscontro nei fatti e questo ci permette di consegnare alla vostra valutazione un bilancio che, per il terzo anno consecutivo, centra gli obiettivi economico-finanziari fissati nel Piano Industriale. Un percorso intrapreso dal Gruppo nel triennio 2022-2024 che, nonostante le tensioni geo-politiche che si sono ripercosse in alcuni mercati sia delle costruzioni e delle infrastrutture, che nel comparto delle macchine da fondazioni, ha portato alla crescita dei ricavi da 569 a 663 milioni di Euro (+ 16,5%), dell’Ebitda ricorrente da 64,5 a 83,6 milioni di Euro (+29,6%), del risultato netto di Gruppo da meno 19 a un positivo 1,5 milioni di Euro. Inoltre, il flusso di cassa operativo ordinario (post capex) è migliorato di 19,2 milioni di Euro passando da 13,2 milioni di Euro nel 2022 a 32,5 milioni di Euro nel 2024.
Per il Gruppo Trevi e, soprattutto, per tutti gli stakeholder di riferimento, questo risultato testimonia, più di ogni altro riscontro, l’efficacia del lavoro svolto da tutte le donne e gli uomini del Gruppo in questi ultimi anni. Si è trattato di un lavoro profondo e intenso che, partendo dalle basi, ha provato a cambiare la cultura stessa della nostra organizzazione. Abbiamo fortemente voluto spostare il focus della nostra attività quotidiana sui risultati economico-finanziari senza per questo penalizzare in alcun modo l’efficienza e la qualità della nostra operatività. E lo abbiamo fatto adottando un approccio selettivo nei progetti oggetto di gara focalizzandoci sulla generazione di valore rispetto ai volumi e migliorando le nostre performance operative.
Ma non solo, in parallelo abbiamo rivisto la struttura organizzativa, favorito la transizione digitale, promosso una cultura aziendale che operi per obiettivi ed in modo sostenibile, aumentando la consapevolezza dell’operatività in sicurezza, nel rispetto dell’ambiente.
Seppur positivi, siamo perfettamente consapevoli che questo step rappresenta solo un nuovo punto di partenza per consolidare e dare continuità al rilancio economico-finanziario del Gruppo.
Ritengo inoltre sia giusto trasmettere questo senso di rinnovata fiducia ai nostri azionisti, che non ci hanno mai fatto mancare il loro appoggio e sostegno, con un messaggio positivo e con la piena rassicurazione che il Gruppo non si rilasserà, anzi moltiplicherà gli sforzi per consolidare, e se possibile rafforzare, il ruolo che gli compete nel mercato mondiale dell’ingegneria del sottosuolo per esperienza, capacità di innovare, di gestire e risolvere problematiche complesse.
Per questo guardiamo avanti, pronti ad affrontare le nuove sfida e cogliere tutte le opportunità che il nostro mercato di riferimento ci presenterà. Siamo consapevoli che in questi oltre 67 anni di attività abbiamo sviluppato un’esperienza e una competenza che, accanto ad una riconosciuta capacità progettuale, tecnologica e realizzativa, sia nelle opere di fondazione che nella progettazione e costruzione di macchinari
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e servizi per i grandi progetti infrastrutturali, ci permetterà di giocare un ruolo da protagonisti nello specifico comparto dell’ingegneria del sottosuolo.
Il 28 marzo 2025 sarà presentato alla comunità finanziaria il Piano Industriale 2024-2028 - esaminato ed approvato dal Consiglio di Amministrazione di Trevi - Finanziaria Industriale S.p.A. in data 27 marzo 2025 - il quale ha esteso la durata del precedente Piano Industriale 2023-2027, confermando le originarie linee strategiche e gli obiettivi previsti dal piano di risanamento approvato dal Consiglio in data 17 novembre 2022, nei modi e nei tempi ivi previsti.
Aggiungo, prima di concludere, che per effetto della nuova normativa Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), all’interno della Relazione sulla gestione del Bilancio Consolidato del Gruppo trova ampio spazio la nuova Dichiarazione Consolidata sulla Sostenibilità che traccia un profilo alquanto accurato e dettagliato degli impatti subiti e prodotti dal Gruppo in ambito ambientale, sociale e di governance (ESG).
Chiudo questo breve intervento con il mio personale ringraziamento e, sono certo, anche quello dell’intero Consiglio di Amministrazione, a tutti gli stakeholder del Gruppo Trevi e a tutte le donne e gli uomini della nostra organizzazione per l’impegno e la dedizione dimostrati fino ad oggi.
Giuseppe Caselli
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Principali dati e risultati economico finanziari del Gruppo
Nota metodologica
Nella presente Relazione degli Amministratori sull’andamento della gestione sono riportate informazioni relative ai ricavi, alla redditività, alla situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo Trevi al 31 dicembre 2024.
Salvo ove diversamente indicato, tutti i valori sono espressi in migliaia di Euro. I confronti nel documento sono stati effettuati rispetto al 31 dicembre dell’esercizio precedente.
Si precisa che le eventuali differenze rinvenibili in alcune tabelle sono dovute agli arrotondamenti dei valori espressi in migliaia di Euro. La società Capogruppo Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. è indicata con la sua denominazione sociale completa o semplicemente definita Trevifin o Società; il Gruppo facente capo alla stessa è nel seguito indicato come Gruppo Trevi o semplicemente definito il Gruppo.
Principi contabili di riferimento
La Relazione finanziaria al 31 dicembre 2024 è stata redatta in ottemperanza a quanto disposto dall’articolo 154 ter. C.5. del D.lgs 58/98 T.U.F. e successive modificazioni ed integrazioni ed in osservanza dell’articolo 2.2.3. del Regolamento di Borsa.
I principi contabili di riferimento, i principi di consolidamento ed i criteri di valutazione per la redazione della Relazione finanziaria al 31 dicembre 2024 sono conformi ed omogenei a quelli utilizzati per la redazione della Relazione finanziaria al 31 dicembre 2023, disponibile sul sito www.trevifin.com, alla sezione “Investor Relations”.
I principi contabili utilizzati dalla Capogruppo e dal Gruppo sono rappresentati dagli International Financial Reporting Standardsadottati dall’Unione Europea ed in applicazione D.Lgs 38/2005 e dalle altre disposizioni CONSOB in materia di bilancio, secondo il criterio del costo (ad eccezione che per gli strumenti finanziari derivati, per gli strumenti finanziari qualificati per essere valutati al fair value, valutati al valore corrente) nonché nel presupposto della continuità aziendale.
Conto economico consolidato riclassificato
Gli schemi di conto economico del Gruppo, presenti nel prosieguo della presente Relazione degli amministratori sull’andamento della gestione, sono stati riclassificati secondo modalità di presentazione ritenute dal management utili a rappresentare indicatori intermedi di redditività quali Ricavi Totali, Margine Operativo Lordo (EBITDA), Risultato Operativo (EBIT).
Alcuni dei sopracitati indicatori intermedi di redditività non sono identificati come misura contabile nell’ambito dei Principi Contabili IFRS adottati dall’Unione Europea e, pertanto, la determinazione quantitativa di tali indicatori potrebbe non essere univoca. Tali indicatori costituiscono una misura utilizzata dal management per monitorare e valutare l’andamento operativo del Gruppo. Il management ritiene che tali indicatori siano un importante parametro per la misurazione della performance operativa in quanto non influenzati dagli effetti dei diversi criteri di determinazione degli imponibili fiscali, dall’ammontare e caratteristiche del capitale impiegato nonché dalle relative politiche di ammortamento. Il criterio di determinazione di tali indicatori applicato dal Gruppo potrebbe non essere omogeneo con quello adottato da altri gruppi o società e, pertanto, il loro valore potrebbe non essere comparabile con quello determinato da questi ultimi.
Di seguito vengono esposti i principali dati economico-patrimoniali del Gruppo Trevi al 31 dicembre 2024:
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Principali risultati economici consolidati
(in migliaia di Euro)
  20242023VariazioneVariazione %
Ricavi Totali  663.263594.89968.36411,5%
EBITDA Ricorrente (*)83.63574.5199.11512,2%
EBITDA81.74872.3019.44613,1%
Risultato Operativo (EBIT)44.21341.5692.6436,4%
Risultato netto dell’esercizio5.50825.933(20.426)
Risultato netto di Gruppo 1.52719.107(17.580) 
(*) Gli importi sono al netto dei costi non ricorrenti come dettagliato nel paragrafo “Principali risultati economici consolidati”
Portafoglio lavori ed ordini acquisiti
 (in migliaia di Euro)
Portafoglio lavori 31/12/202431/12/2023VariazioneVariazione %
Portafoglio lavori 700.948719.806(18.858)-2,6%
Ordini acquisiti 20242023VariazioneVariazione %
Ordini acquisiti 605.381741.227(135.846)-18,3%
Posizione finanziaria netta del Gruppo
 (in migliaia di Euro)
Posizione finanziaria netta del Gruppo Trevi 31/12/202431/12/2023VariazioneVariazione %
Posizione finanziaria netta totale 198.894201.991-3.0972%
Organico di gruppo
(valori in unità)
Organico di Gruppo 31/12/202431/12/2023VariazioneVariazione %
Numero dipendenti 3.0573.189(132)-4%
I ricavi totali nell’esercizio 2024 ammontano a circa 663,3 milioni di Euro, rispetto ai 594,9 milioni di Euro del 31 dicembre 2023, in aumento per circa 68,4 milioni di Euro (11,5%).
L’EBITDA ricorrente nel 2024 è risultato pari a 83,6 milioni di euro, in aumento del 12,2% rispetto al precedente esercizio e l’EBITDA è stato pari a 81,7 milioni (+13,1% rispetto al 2023).
L’EBITDA ricorrente è al netto dei costi non ricorrenti pari a complessivi 1,9 milioni di Euro, di cui 0,8 milioni di Euro per costi del personale e 1,1 milioni di Euro di costi per servizi.
L’EBIT al 31 dicembre 2024 è pari a 44,2 milioni di Euro, in miglioramento di 2,6 milioni di Euro rispetto all’esercizio precedente, che presentava un EBIT pari a 41,6 milioni di Euro.
L’utile dell’esercizio è pari a 5,5 milioni di Euro rispetto a 25,9 milioni di Euro di utile nel 2023, mentre l’utile di pertinenza del Gruppo al 31 dicembre 2024 è pari a 1,5 milioni di Euro (19,1 milioni di Euro di utile nel 2023).
La Posizione Finanziaria Netta del Gruppo è pari a 198,9 milioni di Euro al 31 dicembre 2024, in leggero miglioramento rispetto ai 202 milioni di Euro registrati al 31 dicembre 2023.
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Gli ordini acquisiti nell’esercizio 2024 sono pari a circa 605 milioni di Euro, in diminuzione di circa 135,8 milioni rispetto al medesimo periodo dell’esercizio precedente (-18,3%). Il portafoglio lavori al 31 dicembre 2024 è pari a 700,9 milioni di Euro (al 31 dicembre 2023 era pari a 719,8 milioni di Euro).
Nel 2024 il Gruppo Trevi, nonostante la lieve flessione rispetto l’anno precedente, ha raggiunto un rilevante portafoglio ordini e un elevato livello di acquisizioni grazie all’aggiudicazione di importanti progetti. Tra i lavori più significativi dalla Divisione Trevi, evidenziamo ulteriori work orders per il progetto di Neom in Arabia Saudita, il progetto relativo alla Discarica di Malagrotta a Roma, Terminal Container Montesyndial a Venezia, il progetto S.O.C.T. in Ohio, USA. Alcuni importanti cantieri, i cui contratti erano già stati acquisiti dalla Divisione Trevi ad inizio anno, hanno subito ritardi nella partenza nel corso del primo semestre: così è stato per il cantiere di Neom, in Arabia Saudita e per il progetto Mid Barataria Sediment Diversion (MBSD) a New Orleans. Ritardi in fase di esecuzione si sono verificati anche per il progetto con Bua relativo alla costruzione di un Terminal portuale in Nigeria, inoltre, alcuni cantieri nelle Filippine hanno subito dei fermi importanti a causa di difficoltà procedurali e alla mancanza di consegna delle aree di lavoro da parte dei contractors. Il buon andamento di altre commesse della Divisione Trevi e la partenza dei contratti inizialmente in ritardo ha comunque consentito di recuperare e migliorare i risultati complessivi dell’anno, in particolare nell’ultimo trimestre.
Di seguito si riporta l’andamento del titolo Trevi Finanziaria Industriale in Borsa nel corso dell’anno 2024:
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Si riportano di seguito i prospetti riclassificati del conto economico consolidato, della situazione patrimoniale-finanziaria consolidata e della Posizione Finanziaria Netta del Gruppo.
Conto Economico Consolidato
(in migliaia di Euro)
 20242023Variazione
RICAVI TOTALI 663.263594.89968.364
Variazioni delle rimanenze di prodotti finiti ed in corso di lavorazione 4.728(6.740)11.468
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 12.09019.229(7.139)
VALORE DELLA PRODUZIONE1 680.081607.38872.693
Consumi di materie prime e servizi esterni2 (467.545)(403.287)(64.259)
VALORE AGGIUNTO3212.536204.1018.434
Costo del personale (128.901)(129.582)681
EBITDA RICORRENTE4 83.63574.5199.115
Oneri straordinari non ricorrenti (1.887)(2.218)331
EBITDA5 81.74872.3019.446
Ammortamenti (31.000)(31.590)590
Accantonamenti e svalutazioni (6.535)858(7.393)
RISULTATO OPERATIVO (EBIT)644.21341.5692.643
Proventi / (Oneri) finanziari7 (30.597)(454)(30.143)
Utili / (Perdite) su cambi (919)(4.163)3.244
Rettifiche di valore di attività finanziarie 561(564)1.125
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE 13.25836.388(23.131)
Risultato netto da attività destinate alla vendita 000
Imposte sul reddito (7.750)(10.455)2.705
RISULTATO NETTO 5.50825.933(20.426)
Attribuibile a:
Azionisti della Capogruppo 1.52719.107(17.580)
Interessi di minoranza 3.9816.826(2.845)
RISULTATO NETTO 5.50825.933(20.425)
Il Conto Economico sopraesposto è una sintesi riclassificata del Conto Economico Consolidato.Si rimanda alle note esplicative per un’analisi dettagliata di tali voci.
1 Il valore della produzione comprende le seguenti voci di bilancio: ricavi delle vendite e prestazioni, incrementi di immobilizzazioni per lavori interni, altri ricavi operativi e la variazione delle rimanenze di prodotti finiti ed in corso di lavorazione.
2 La voce “Consumi di materie prime e servizi esterni” comprende le seguenti voci di bilancio: materie prime e di consumo, variazione rimanenze materie prime, sussidiarie, di consumo e merci, ed altri costi operativi non comprensivi degli oneri diversi di gestione. Tale voce è esposta al netto degli oneri non ricorrenti.
3 Il valore aggiunto è la somma del valore della produzione, dei consumi di materie prime e servizi esterni e degli oneri diversi di gestione.
4 L’EBITDA ricorrente rappresenta l’EBITDA normalizzato eliminando dal calcolo dell’EBITDA i proventi e gli oneri straordinari e/o non ricorrenti nella gestione.
5 L’EBITDA (Margine Operativo Lordo) è un indicatore economico non definito negli IFRS, adottati dal Gruppo Trevi a partire dal bilancio consolidato al 31 dicembre 2005. L’EBITDA è una misura utilizzata dal management di Trevi per monitorare e valutare l’andamento operativo del Gruppo. Il management ritiene che l’EBITDA sia un importante parametro per la misurazione della performance del Gruppo in quanto non è influenzato dalla volatilità dovuta agli effetti dei diversi criteri di determinazione degli imponibili fiscali, dall’ammontare e caratteristiche del capitale impiegato nonché dalle relative politiche di ammortamento. Alla data odierna (previo approfondimento successivo connesso alle evoluzioni delle definizioni di misuratori alternativi delle performance aziendali) l’EBITDA (Earnings before interests, taxes, depreciation and amortization) è definito da Trevi come Utile/Perdita d’esercizio al lordo degli ammortamenti di immobilizzazioni materiali e immateriali, accantonamenti e svalutazioni, degli oneri e proventi finanziari e delle imposte sul reddito.
6 L’EBIT (Risultato Operativo) è un indicatore economico non definito negli IFRS, adottati dal Gruppo Trevi a partire dal bilancio consolidato al 31 dicembre 2005. L’EBIT è una misura utilizzata dal management di Trevi per monitorare e valutare l’andamento operativo del Gruppo. Il management ritiene che l’EBIT sia un importante parametro per la misurazione della performance del Gruppo in quanto non è influenzato dalla volatilità dovuta agli effetti dei diversi criteri di determinazione degli imponibili fiscali, dall’ammontare e caratteristiche del capitale impiegato nonché dalle relative politiche di ammortamento. L’EBIT (Earnings before interests and taxes) è definito da Trevi come Utile/Perdita d’esercizio al lordo degli oneri e proventi finanziari e delle imposte sul reddito.
7 La voce “Proventi /(oneri) finanziari” è la sommatoria delle seguenti voci di bilancio: proventi finanziari e (costi finanziari)
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Ripartizione dei ricavi per area geografica
(In migliaia di Euro)
Area Geografica2024%2023%Variazioni%
Italia115.63317%67.56111%115.63317%
Europa29.0034%25.0464%29.0034%
U.S.A. e Canada89.96114%130.29822%89.96114%
America Latina40.7046%34.8666%40.7046%
Africa21.0023%52.7109%21.0023%
Medio Oriente e Asia270.31441%173.01029%270.31441%
Estremo Oriente e Resto del mondo96.64615%111.40819%96.64615%
Ricavi totali663.263100%594.899100%663.263100%
Ripartizione dei ricavi per settore produttivo
(in migliaia di Euro)
Ricavi per Settore2024%2023%VariazioneVariazione %
Lavori speciali di fondazioni537.52278,8%468.24575,5%69.27715%
Produzione macchinari speciali per fondazioni144.99921,2%152.06124,5%(7.062)-5%
Elisioni e rettifiche Interdivisionali(19.183)(25.754)6.571
Sub-totale settore Fondazioni 663.338100%594.552100%68.786
Capogruppo18.95016.5372.41315%
Elisioni interdivisionali e con la Capogruppo(19.025)(16.190)(2.835)
GRUPPO TREVI663.263100%594.899100%68.36411%
Per ulteriori dettagli per settore produttivo, si rimanda al paragrafo relativo all’informativa settoriale.
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Situazione Patrimoniale Finanziaria Consolidata
Nella tavola seguente è riportata l’analisi della situazione patrimoniale-finanziaria consolidata riclassificata al 31 dicembre 2024: si specifica che le rimanenze tengono in considerazione la voce lavori in corso su ordinazione.
(in migliaia di Euro)
  31/12/202431/12/2023Variazioni
A)Immobilizzazioni   
- Immobili, impianti e macchinari174.406169.6644.742
- Immobilizzazioni immateriali e Avviamento16.22617.256(1.030)
- Immobilizzazioni finanziarie - partecipazioni44042514
 191.072187.3453.726
B)Capitale d'esercizio netto
- Rimanenze272.610201.12371.487
- Crediti commerciali141.886160.408(18.521)
- Debiti commerciali (-)(160.931)(118.165)(42.766)
- Acconti(63.249)(52.757)(10.492)
- Altre attività (passività)(11.282)(18.324)7.041
 179.034172.2856.749
C)Attività e passività destinate alla dismissione   
D)Capitale investito dedotte le Passività d'esercizio (A+B+C)370.106359.63110.475
E)Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (-)(11.384)(10.735)(649)
F)CAPITALE INVESTITO NETTO (D+E)358.722348.8969.826
Finanziato da:
G)Patrimonio Netto del Gruppo161.912148.56213.350
H)Patrimonio Netto di pertinenza di terzi(2.084)(1.657)(427)
I)Indebitamento finanziario netto198.894201.992(3.098)
L)TOTALE FONTI DI FINANZIAMENTO (G+H+I)358.722348.8969.826
La Situazione Patrimoniale sopraesposta, oggetto delle note di commento, è una sintesi riclassificata della Situazione Patrimoniale Finanziaria Consolidata.
(8) Il saldo delle immobilizzazioni materiali tiene conto anche degli investimenti immobiliari non strumentali.
(9) Il saldo delle immobilizzazioni finanziarie comprende le partecipazioni e gli altri crediti finanziari a lungo termine.
(10) Il saldo della voce crediti commerciali comprende: i crediti verso clienti sia non correnti che correnti, i crediti verso collegate
correnti, importi dovuti dai committenti.
(11) Il saldo della voce debiti commerciali comprende: i debiti verso fornitori a breve termine, i debiti verso collegate a breve termine.
(12) Il saldo della voce acconti comprende sia la parte a lungo che quella a breve.
(13) Il saldo della voce altre attività/(passività) comprende: i crediti/(debiti) verso altri, i ratei e risconti attivi/(passivi), importi dovuti
ai committenti i crediti/(debiti) tributari e i fondi rischi sia a breve che a lungo termine.
(14) La Posizione Finanziaria Netta utilizzata come indicatore finanziario dell’indebitamento, viene rappresentata come sommatoria delle seguenti componenti positive e negative dello Stato Patrimoniale, in accordo con la comunicazione CONSOB n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, aggiornate con quanto previsto dall’orientamento ESMA 32-382-1138 del 4 marzo 2021 così come recepito dal richiamo di attenzione CONSOB n. 5/21 del 29 aprile 2021. Tale schema rappresenta la preliminare rappresentazione del Gruppo, alla luce degli attuali orientamenti ed interpretazioni disponibili:
componenti positive a breve e lungo termine: disponibilità liquide (cassa, assegni e banche attive), titoli di pronto smobilizzo dell’attivo circolante e crediti finanziari;
componenti negative a breve e lungo termine: debiti verso banche, debiti verso altri finanziatori (società di leasing e società di factoring) e debiti verso soci per finanziamenti. Per un maggior dettaglio si rimanda ad apposita tabella in nota esplicativa.
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Prospetto di riconciliazione della Situazione Patrimoniale riclassificata con il Bilancio Consolidato in merito alla riclassifica dei lavori in corso su ordinazione:
L’ambito di applicazione dell’IFRS 15 è relativo alla contabilizzazione dei lavori in corso su ordinazione nei bilanci degli appaltatori. Il principio prevede che il valore dei lavori in corso su ordinazione venga espresso al netto dei relativi acconti ricevuti dai committenti e che tale saldo netto trovi rappresentazione tra i crediti commerciali o tra le altre passività rispettivamente a seconda che lo stato di avanzamento dei lavori risulti superiore all’acconto ricevuto o inferiore.
Di seguito si riporta la riconciliazione tra i dati riportati nella situazione patrimoniale riclassificata, sopra esposta, che non tiene in considerazione l’esposizione richiesta dall’IFRS 15, rispetto agli schemi di bilancio consolidato in cui tale effetto è riflesso.
(in migliaia di Euro)
Capitale d'esercizio netto31/12/2024Riclassifica31/12/2024Situazione patrimoniale finanziaria31/12/2023Riclassifica31/12/2023Situazione patrimoniale finanziaria
- Rimanenze272.610(149.788)122.822201.123(86.464)114.660
- Crediti commerciali141.886117.249259.135160.40887.751248.158
- Debiti commerciali (-)(160.931)0(160.931)(118.165)0(118.165)
- Acconti (-)(63.249)59.119(4.131)(52.757)35.664(17.093)
- Altre attività (passività)(11.282)(26.579)(37.861)(18.324)(36.951)(55.275)
Totale179.0340179.034172.2850172.285
Il capitale investito netto consolidato è pari a 358,7 milioni di Euro al 31 dicembre 2024 in aumento di 9,8 milioni di Euro rispetto al valore di 348,9 milioni di Euro consuntivato al 31 dicembre 2023.
La Posizione Finanziaria Netta al 31 dicembre 2024, confrontata con i dati al 31 dicembre 2023, è riportata nel seguente prospetto:
Posizione Finanziaria Netta consolidata
(in migliaia di Euro)
31/12/202431/12/2023Variazioni
Debiti verso banche correnti(59.251)(52.278)(6.973)
Debiti verso altri finanziatori correnti(16.920)(25.815)8.895
Strumenti finanziari derivati correnti000
Attività finanziarie correnti17.91117.201710
Disponibilità liquide correnti95.01880.83814.180
Totale corrente36.75819.94616.812
Debiti verso banche non correnti(102.040)(80.468)(21.572)
Debiti verso altri finanziatori non correnti(133.612)(141.470)7.858
Strumenti finanziari derivati non correnti000
Debiti commerciali e altri debiti non correnti000
Totale non correnti(235.652)(221.938)(13.714)
Indebitamento finanziario netto (definito come da richiamo Consob n.5/21 del 29 aprile 2021)(198.894)(201.992)3.098
Attività finanziarie non correnti000
Posizione finanziaria netta Totale(198.894)(201.992)3.098
Al 31 dicembre 2024 la Posizione Finanziaria Netta è pari a 198,9 milioni di Euro; confrontata con il valore relativo al 31 dicembre 2023 pari a 202 milioni di Euro migliora di 3,1 milioni di Euro.
Il valore della Posizione Finanziaria Netta al 31/12/2024 include l’effetto positivo della valutazione del debito riscadenziato in conformità a quanto previsto dall’IFRS9. Tale effetto a fine 2024 ammonta a 22,2 milioni di Euro, nel 2023 tale effetto era di 32,3 milioni di Euro.
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Andamento operativo dell’esercizio 2024
Il contesto di mercato
L'allentamento monetario da parte delle banche centrali alimenta un cauto ottimismo in un mercato caratterizzato da una domanda debole e da una produzione residenziale moderata. Gli analisti registrano un aumento del 2,3% del mercato delle costruzioni alla chiusura del 2024, dopo un anno di consolidamento e disinflazione.
Nel 2023, la crescita del settore era stata del 4,3%, trainata dai programmi governativi di stimolo nelle infrastrutture e nelle costruzioni di energia e servizi, mirati a incrementare l’offerta aggregata e a ridurre l’inflazione. Tuttavia, i dati del 2024 mostrano una leggera revisione al ribasso, anche rispetto alle stime del 2,5% del terzo trimestre, a causa di una tendenza inferiore alle attese in Cina ed Europa occidentale.
Questa differenza è principalmente dovuta alla mancanza di “slancio”, poiché gli effetti a lungo termine del periodo inflazionistico e degli elevati tassi di interesse globali, benché in calo, continuano a influenzare i mercati. Una generale mancanza di domanda in tutta Europa, in particolare nel settore manifatturiero, e l’aumento dei costi di costruzione a livello globale, amplificati da problemi geopolitici, aggravano ulteriormente la situazione.
A livello regionale, la crescita delle costruzioni nel 2024 è debole nell'Europa occidentale (-1.6%) mentre l'Asia meridionale e l'Asia sud-orientale registrano le crescite più elevate a livello globale, rispettivamente del 7,1% e del 7%.
In linea con le previsioni e le tendenze degli ultimi anni, la crescita del settore delle costruzioni è trainata principalmente dai settori delle infrastrutture, dell'energia e dei servizi di pubblica utilità. Questi settori beneficiano di programmi di stimolo volti a migliorare ed espandere le infrastrutture pubbliche e a finanziare progetti energetici e di pubblica utilità. Questa impennata di investimenti ha portato a performance divergenti nel settore delle costruzioni a livello globale. Nel 2024, i settori dell’energia e dei servizi di pubblica utilità hanno registrato una crescita dell’8,1%, mentre il settore delle costruzioni infrastrutturali ha visto un incremento del 5,2%. Rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019, i settori dell’energia e dei servizi di pubblica utilità e delle infrastrutture hanno mostrato la crescita maggiore, con aumenti rispettivamente del 35,7% e del 33,8% nel 2024.
(fonte: GlobalData Plc, 2024)
Le acquisizioni e il portafoglio
Nel 2024, gli ordini acquisiti dal Gruppo ammontano a circa 605 milioni di euro, registrando una diminuzione del 18% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (741 milioni di euro nel 2023). Al 31 dicembre 2024, il portafoglio lavori del Gruppo è pari a circa 701milioni di euro, con una lieve diminuzione del 3 % rispetto a circa 720 milioni di euro del 31 dicembre 2023.
Anche per quest’anno il consistente portafoglio lavori e il notevole valore delle acquisizioni hanno rappresentato due driver fondamentali del processo di sviluppo e di rafforzamento della situazione
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finanziaria del Gruppo, garantendo continuità al trend di crescita verificatosi negli ultimi anni. A questo successo hanno contribuito anche altri fattori, come il know-how e le competenze tecniche e ingegneristiche del management, un maggiore efficientamento dei processi produttivi e gestionali e le buone performance delle commesse.
Gli investimenti
Gli investimenti lordi del Gruppo Trevi relativi al 2024 ammontano a 35,8 milioni di Euro in immobilizzazioni materiali, di cui 8,8 milioni di Euro relativi ad incrementi derivanti dall’applicazione dell’IFRS16 e 12,2 milioni di Euro relative a capitalizzazioni interne; gli investimenti lordi in immobilizzazioni immateriali ammontano a 3,1 milioni di Euro.
Sul piano delle immobilizzazioni materiali i principali investimenti effettuati dalla divisione Trevi, sono stati finalizzati all’esecuzione dei progetti delle seguenti aree geografiche:
Arabia Saudita: perforatrici idrauliche Soilmec, pompe per fanghi di perforazione, utensili di scavo e attrezzature accessorie per pali trivellati;
Italia: perforatrici idrauliche Soilmec per pali, micropali e tiranti (anche in galleria), idrofresa completa di accessori, aste e utensili di perforazione per pali trivellati e ad elica continua, strumentazione per perforazioni direzionate, attrezzature per congelamento dei terreni, varie attrezzature minori;
Spagna: è stato acquisito un impianto per il trattamento dei fanghi di perforazione ed altre attrezzature minori per l’esecuzione di un importante progetto di lavori civili di potenziamento della linea metropolitana di Barcellona;
Malta: impianti di miscelazione, pompe per miscele cementizie, utensili per soil-mixing;
Dubai: utensili di scavo e autovetture;
Nigeria: sistemi di trattamento dei fanghi di perforazione, attrezzature (pompe ed accessori) per la piccola perforazione;
Stati Uniti: perforatrice idraulica per Deep Soil Mixing.
La restante parte degli investimenti è caratterizzata principalmente da acquisti di attrezzature minori a servizio della produzione ed alcune manutenzioni straordinarie.
Sul piano delle immobilizzazioni immateriali, nel corso del 2024, le attività di Innovation” di Soilmec hanno permesso di completare la fase di sviluppo di alcuni importanti progetti e verificato lo sviluppo di nuove opportunità di business. Le tematiche principali sulle quali sono state investite le risorse, in continuità con gli anni passati, sono: Zero Emission, Digitalization, Sustainability ed Efficiency.
L’attività di ricerca e sviluppo si è concentrata nel perseguimento dei seguenti obiettivi:
Sviluppo della gamma elettrica;
Ampliamento della gamma delle macchine di alta gamma;
Studio preliminare di sistemi di automatismo delle perforatrici;
Introduzione di sensori e telecamere IA
Gestire, promuovere e proteggere la proprietà intellettuale ed il know-how aziendale.
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Un percorso di crescita sostenibile nel lungo periodo che vede al centro innovazione e sviluppo tecnologico, fattori abilitanti ed elementi decisivi che permettono di affrontare, in un contesto in continuo mutamento, le sfide del presente e del futuro e di coglierne le opportunità. I progetti sono orientati allo sviluppo di macchine ed equipaggiamenti elettrici, macchine a guida autonoma e da remoto, alla trasformazione digitale, alla creazione di lavoro qualificato ed allo sviluppo di soluzioni per la sicurezza delle persone e la sostenibilità delle infrastrutture e dei territori.
Gli studi e i concept sono stati effettuati utilizzando le più diffuse tecniche di analisi: intelligenza artificiale, machine learning, benchmarking, comparazioni nuovi prodotti e nuove tecnologie, bisogni dei clienti, catena del valore e avendo un approccio orientato a nuove idee per garantire una crescita aziendale sostenibile e una redditività a medio e lungo termine.
Nel periodo sono stati sviluppati importanti progetti di Sviluppo, principalmente nelle seguenti aree ed attività della Divisione Soilmec:
DMS Manager 4.0
È stata ulteriormente ampliata l’offerta dei KPI messi a disposizione dei clienti sulla piattaforma. Gli indicatori inseriti sono stati implementati sia sulla base di specifiche richieste pervenute dal mercato, sia da indicazioni fornite dal cantiere, volte ad ottimizzare i parametri di utilizzo delle macchine ed i processi di lavoro. Sono stati inoltre aggiunti appositi KPI per il monitoraggio delle prestazioni delle macchine elettriche.
In particolare, le seguenti funzioni sono state implementate:
CSP automatico per macchine da palo Blue Tech
risalita automatica per macchine da palo
SM45 con possibilità di movimentazione da radiocomando
modalità speciale per Micropalo
DME, Drilling Mate Experience
Il DME è un simulatore di macchine da palo della linea Bluetech di Soilmec, con le finalità legate ad aspetti formativi del personale autorizzato a manovrare le macchine da palo in cantiere.
Fino ad oggi la formazione di nuovo personale era delegata alla esperienza acquisita da personale operante nei cantieri o istruito per effettuare il commissioning. La parte innovativa del DME Soilmec è proprio legata a questi aspetti: rendere strutturale, completa e indipendente dall’istruttore, la formazione da impartire, grazie ad un digital twin capace di simulare software di controllo e comportamenti reali della macchina nell’ambiente di lavoro.
E’ iniziata la formazione del personale interno ed esterno, ora si sta valutando con il fornitore di rendere disponibile una versione light, trasportabile e meno ingombrante.
Elettrificazione (E-Tech)
La macchina SM13e ha completato vari cantieri, evidenziando prestazioni analoghe a quelle del motore a combustione interna ed una durata importante delle batterie. Le nostre esperienze confermano che il Total Cost of Ownership di queste versioni elettriche risulta nettamente inferiore a quelle con motore endotermico.
Nel caso della SC110 (Urban) si è definita una soluzione con power pack totalmente elettrico con motore asincrono di ultima generazione collegato alla rete di distribuzione.
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Questa soluzione garantirà la possibilità di avere una macchina “switchable”, in grado di passare dalla configurazione da motore endotermico a elettrica plug-in, cambiando esclusivamente il power pack (che può essere trasferito da un veicolo all’altro).
Ampliamento della gamma di alta gamma
Sono state progettate e testate nuove macchine, che di fatto hanno allargato la gamma:
SC110, fresa modulare di dimensioni più contenute ma con la stessa capacità di realizzazione diaframmi
SC130 per compattazione dinamica, un allargamento della gamma SC130 che garantisce una diversa funzionalità, molto richiesta dal mercato
SC110LHR, versione bassa della SC110, con modulo dedicato, di dimensioni ridotte per poter operare in spazi angusti
SR75LHR, versione bassa della SR75
Progetto “Zero Accident” e Soilmec J-Eye: sistema di visione ad Intelligenza Artificiale
Sistema di rilevamento persone pensato per migliorare la sicurezza nei cantieri e per essere uno strumento di ausilio all’operatore durante le fasi di lavoro. Le telecamere ad Intelligenza Artificiale applicate sulle macchine da palo Bluetech sono dotate di un sistema di rilevamento di prossimità attivo che garantisce un migliorato controllo della visibilità e consente la localizzazione e il riconoscimento istantanei di più persone. Le segnalazioni sono integrate sul DMS e consentono di visualizzare non solo la tipologia di allarme (da zona gialla a rossa) ma anche di evidenziare la telecamera che ha riscontrato la presenza di persone e la relativa visualizzazione sul monitor.
Il sistema è stato testato sulle varie macchine per renderlo disponibile; in aggiunta è in fase di sviluppo della versione per macchine non BlueTech, per retrofit sul campo.
Sensori addizionali
Sono stati individuati e applicati due sensori addizionali che permettono il monitoraggio dello stato dell’olio idraulico e batteria.
In aggiunta alle informazioni dello stato di contaminazione, tensione batteria sarà ottimizzato un algoritmo che permetterà al cliente finale di verificare lo stato dell’olio e della batteria per pianificare gli interventi di manutenzione e non avere fermi macchina improvvisi.
Queste tecnologie rappresentano un primo passo verso la manutenzione predittiva, svincolata da rigidi intervalli predefiniti.
I disinvestimenti
Sul piano dei disinvestimenti è continuato il processo di vendita di attrezzature obsolete, con un forte incremento di cessioni minori e di ricambistica presente nei vari magazzini aziendali, dislocati su tutti i cinque continenti.
Le aree maggiormente coinvolte nell’ambito delle dismissioni sono state il Far East (Hong Kong e Filippine) e l’America Latina (principalmente Panama), dove sono state finalizzate le vendite di perforatrici, pompe ad alta pressione e attrezzature minori.
 
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Ulteriori attività di dismissione sono state realizzate in Italia, dove sono state vendute perforatrici e motopompe e varie attrezzature minori.
Analisi Settoriale
Andamento della Capogruppo
I servizi svolti dalla Capogruppo nei confronti delle controllate comprendono la direzione gestionale e amministrativa, la gestione del servizio delle risorse umane, la gestione del servizio informatico, comprensivo dei diritti all’utilizzo del software di gestione integrata d’impresa, la gestione del servizio di comunicazione di gruppo, la gestione delle partecipazioni e concessione di finanziamenti alle società controllate, oltre che l’attività di noleggio di attrezzature.
Il bilancio separato della Capogruppo dell’esercizio 2024, redatto secondo i principi contabili internazionali IAS / IFRS-EU, si è chiuso con ricavi delle vendite e delle prestazioni per circa 18,2 milioni di Euro (15,2 milioni di Euro nello scorso esercizio, con un incremento di circa 3 milioni di Euro) ed altri ricavi per circa 0,5 milioni di Euro (1,3 milioni di Euro nello scorso esercizio), con un decremento di 0,8 milioni di Euro.
Il Margine Operativo Lordo (EBITDA) è positivo per circa 0,5 milioni di Euro (negativo per 2,2 milioni di Euro nell’esercizio precedente), mentre il risultato operativo (EBIT) risulta essere negativo per circa 5,2 milioni di Euro al 31 dicembre 2024 (negativo per 7,1 milioni di Euro al 31 dicembre 2023); l’EBIT comprende ammortamenti per circa 3,9 milioni di Euro ed accantonamenti e svalutazioni pari a circa 1,76 milioni di Euro.
Per quanto riguarda la gestione finanziaria, si evidenzia che nell’esercizio 2024 sono stati percepiti proventi da partecipazione per Euro 0,5 milioni. I proventi finanziari ammontano complessivamente a circa 5,4 milioni di Euro (erano stati 34,9 milioni di Euro nel precedente esercizio con un impatto positivo del conteggio IFRS9 come effetto della manovra di ristrutturazione); l’importo comprende inoltre interessi attivi relativi ai crediti iscritti tra le immobilizzazioni, principalmente finanziamenti concessi dalla Capogruppo alle sue controllate.
Il risultato finanziario è stato altresì caratterizzato dagli oneri per interessi passivi per circa 17,2 milioni di Euro (27,6 milioni di Euro registrati nel corso dell’esercizio 2023) e da una perdita su cambi pari a 1,2 milioni di Euro (utile di 0,4 milioni di Euro nell’esercizio precedente). Le rettifiche di valore ad attività finanziarie sono positive ed ammontano a circa 0,3 milioni di Euro (erano positive per 0,9 milioni di Euro nell’esercizio precedente).
La Capogruppo ha quindi riportato un risultato negativo ante imposte per 17,9 milioni di Euro nel 2024 mentre il risultato netto dopo le imposte risulta essere negativo per circa 15,9 milioni di Euro (nel precedente esercizio era stato positivo per 1,4 milioni di Euro).
Per quanto riguarda l’attivo immobilizzato, si evidenziano investimenti netti complessivi pari a circa 0,27 milioni di Euro (0,17 milioni di Euro nell’esercizio precedente), per quanto riguarda il commento dettagliato alle singole poste di bilancio si rimanda alle Note Esplicative al bilancio d’esercizio individuale della TREVI Finanziaria Industriale S.p.A.
Per il prospetto di raccordo dei risultati di periodo ed il patrimonio netto di Gruppo con gli analoghi valori della Capogruppo (DEM/6064293 del 28 luglio 2006) si rimanda alla tabella riportata alla fine del presente paragrafo.
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Per quanto riguarda la composizione del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, si rimanda ad altre parti della Relazione e alla Relazione sul Governo Societario che fornisce ampi dettagli.
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Principali indicatori patrimoniali ed economico-finanziari della Società
Ad oggi, in estrema sintesi i principali indicatori patrimoniali e economico-finanziari della Società capogruppo sono i seguenti:
(in unità di Euro)
Descrizione31/12/202431/12/2023Variazione
Ricavi delle vendite e delle prestazioni 18.166.240 15.198.340 2.967.900
Altri ricavi operativi 784.210 1.338.722 (554.512)
Ricavi Totali 18.950.450 16.537.062 2.413.388
Valore Aggiunto 7.297.051 4.585.734 2.711.317
% sui Ricavi Totali 38,51%27,73%10,78%
Margine Operativo Lordo (EBITDA) 479.285 (2.257.554)2.736.839
% sui Ricavi Totali 2,53%(13,65)%N/A
Risultato Operativo (EBIT) (5.156.716)(7.133.565)1.976.849
% su Ricavi Totali (27,21)%(43,14)%15,93%
Risultato netto delle attività in funzionamento (15.968.772)1.454.833 (17.423.605)
% sui Ricavi Totali (84,27)%8,80%(93,06)%
Investimenti/(disinvestimenti) netti 275.903 174.816 101.088
Capitale investito netto 232.911.403 227.147.349 5.764.053
Posizione finanziaria netta 104.138.013 82.420.609 21.717.404
Patrimonio Netto 128.773.390 144.726.742 (15.953.352)
Risultato operativo netto / Capitale investito netto (R.O.I.) (2,21)%(3,14)%0,93%
Risultato netto / Patrimonio netto (R.O.E.) (12,40)%1,01%n/a
Risultato operativo netto / Ricavi Totali (R.O.S.) (27,21)%(43,14)%15,93%
Posizione finanziaria netta / Patrimonio netto (Debt / Equity) 80,87%56,95%23,92%
Di seguito si riporta la riconciliazione tra patrimonio netto e risultato della Capogruppo e patrimonio netto e risultato di Gruppo:
Riconciliazione Patrimonio netto e risultato da bilancio Capogruppo a Bilancio Consolidato
Divisione Trevi
L’operatività dei cantieri per la Divisione Trevi si conferma particolarmente diversificata per area geografica.
Il Middle East è stato caratterizzato da un’importante crescita dei volumi rispetto al 2023, principalmente per merito del progetto Neom in Arabia Saudita e dei progetti Amiral I002 e Qiddya Coast. Anche negli Emirati Arabi Uniti si è registrata una forte espansione, con crescita dei volumi rispetto al 2023, grazie a numerose iniziative commerciali andate a buon fine, ad esempio il progetto Hail & Ghasha nel settore petrolifero ed altri importanti progetti nel settore residenziale. In Kuwait le
(in migliaia di Euro)
DescrizionePatrimonio netto al 31/12/24Risultato Economico
TREVI-Finanziaria Industriale S.p.A.128.773(15.969)
Differenza patrimoni netti delle partecipazioni consolidate e loro valore nel bilancio della Capogruppo106.58071.029
Effetto eliminazione rivalutazioni/(svalutazioni) delle partecipazioni consolidate, finanziamenti e dividendi(48.494)(55.538)
Applicazione principi contabili uniformi e altre rettifiche(62.903)12.040
Differenza di Conversione6.6610
Elisioni margini, plusvalenze e rapporti intragruppo29.209(6.054)
Patrimonio netto e risultato 159.8275.508
Patrimonio netto e risultato di pertinenza di terzi(2.084)3.981
Patrimonio netto e risultato di Gruppo161.9111.527
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vendite sono risultate in leggero calo rispetto all’anno precedente, mentre restano sostanzialmente stabili in Oman. Il Middle East si conferma una area di grande rilevanza strategica per il Gruppo Trevi, in quanto il mercato delle costruzioni continua ad offrire importanti potenzialità di crescita: sono previsti grandi progetti di sviluppo infrastrutturale e residenziale, che potranno essere sostenuti e finanziati principalmente grazie agli elevati flussi finanziari derivanti dal settore petrolifero.
Nel Far East i ricavi del 2024 si presentano in flessione rispetto a quanto registrato nel 2023.
Nonostante il backlog rilevante, le Filippine hanno registrato un calo della produzione, essenzialmente a causa della mancata o ritardata partenza di importanti lavori già acquisiti.
Anche Hong Kong regista una diminuzione della produzione, a causa del completamento dell’importante progetto dell’Aeroporto e di quello di New Town Tung Chung.
In controtendenza in Australia, viene registrata una crescita del fatturato, essenzialmente grazie al buon avanzamento del progetto North East Link.
In Africa nel 2024 i ricavi sono in calo rispetto al 2023. La flessione del mercato in Nigeria ha risentito della forte svalutazione della naira e dei frequenti scioperi a livello nazionale. Inoltre, il progetto principale, BUA Terminal a Port Hartcourt, ha subito ritardi a causa della riprogettazione del design da parte del cliente.
Tuttavia, sono numerose le acquisizioni di progetti residenziali sia a Lagos che a Port Harcourt.
Anche in Algeria i ricavi sono in flessione, per la mancanza di investimenti nel settore dei lavori pubblici e per ritardi nella partenza di nuovi progetti.
Nel corso dell’anno si è verificata invece una intensificazione delle attività in Europa, sia di quella commerciale, che ha portato all’acquisizione di nuovi importanti contratti e all’individuazione di nuove opportunità, sia a livello produttivo, con conseguente aumento dei volumi eseguiti.
In Italia continua la crescita delle acquisizioni e dei volumi realizzati rispetto agli ultimi anni, sostenuta anche dai progetti infrastrutturali del PNRR.
Proseguono inoltre i lavori presso il porto di Malta, acquisiti a fine 2023.
Le trattative per l’acquisizione di nuovi progetti nel mercato spagnolo sono arrivate alla sottoscrizione di un primo contratto per la realizzazione di un pozzo e tre nuove stazioni sotterranee della metropolitana di Barcellona; la partnership avviata con una società del Gruppo Ferrovial (CIMSA) ha rappresentato una scelta strategica per l‘ingresso nel mercato spagnolo, che si prospetta divenire un’area di attività stabile. In analogia con la Spagna, anche in Scandinavia, è stato individuato un partner locale strategico per sostenere ulteriormente lo sviluppo della Divisione Trevi in Europa nei prossimi anni.
La ricerca di manodopera qualificata per i cantieri permane una importante criticità da risolvere, per consentire le potenzialità di sviluppo che il mercato europeo e nazionale stanno offrendo.
Nonostante il rallentamento dei programmi da parte della committente, sono proseguiti i lavori del progetto della diga di Rogun in Tajikistan, assicurando un positivo contributo all’area.
In Germania sono state chiuse tutte le attività operative, mentre in Francia, dopo la conclusione di tutti i progetti della Metropolitana di Parigi, le attività dal punto di vista operativo sono riprese con un progetto di consulenza nel settore eolico per il cliente Saipem.
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Nel Nord America nel 2024 vi è stata una flessione dei ricavi rispetto al 2023 principalmente a causa di ritardi imprevisti associati all'ordine di sospensione dei lavori imposto sul progetto Mid Barataria Sediment Diversion (MBSD) in Louisiana, nonché per il rallentamento del mercato dell’edilizia privata, in particolare a Boston, a causa dell'inflazione e dell’aumento del costo dei materiali. Tuttavia, in considerazione della crescita prevista dei grandi progetti infrastrutturali, finanziati pubblicamente, il mercato statunitense continuerà a rappresentare un'area di riferimento per il Gruppo.
Le performance dei progetti in corso di esecuzione continuano a essere positive nei diversi settori: per il progetto di Roxboro, finalizzato alla bonifica ambientale in North Carolina, per i progetti residenziali nell'area di Boston, come Huntington Tower e Innovation Square, per i progetti federali in California come il SREL-C4 e quelli infrastrutturali, come il Southerly Tunnel and Consolidation Project (SOTC) in Ohio.
In Sud America i ricavi risultano in leggera diminuzione rispetto al 2023, a causa della conclusione dei lavori per la metropolitana di Panama City, al rallentamento delle attività nella maggior parte dei progetti e alla temporanea sospensione del progetto di Aña Cua in Paraguay e Argentina. Prosegue invece, l’operatività del progetto di Oiltanking, opera portuale del settore petrolifero nel sud del paese realizzata in joint venture con altre imprese argentine specializzate in lavori marittimi, che ha alimentato il volume dei ricavi nel corso dell’anno.
L’Argentina nel corso dell’anno appena concluso ha visto una discesa notevole del tasso d’inflazione, mentre la moneta locale ha sostanzialmente contenuto la perdita di valore nei confronti del Dollaro Statunitense. Il paese, tuttavia, sta attraversando un momento di criticità e cambiamento dovuta alla situazione politica e nelle dinamiche sociali apportate dal governo in carica, con una riduzione della spesa pubblica, che ha condizionato anche l’avvio di alcuni progetti. Il Sud America continua ad essere un’area con attività ridotta, da monitorare attentamente sia dal punto di vista operativo che finanziario.
Di seguito si evidenziano le principali acquisizioni o gli ordini acquisiti nel 2024 dalla Divisione Trevi:
In Europa sono numerosi i progetti acquisiti:
Terminal Container Montesyndial Marghera (VE) del valore contrattuale pari a circa 20 milioni di euro. Il progetto prevede il recupero e l’arretramento della banchina attraverso l’esecuzione di importanti opere di fondazione speciali, quali diaframmi con benna, pali discrepile e dreni a nastro
Discarica di Malagrotta Roma - valore contrattuale per TREVI S.p.A. pari a circa 50 milioni di euro. Il progetto ha lo scopo di mettere in sicurezza la discarica tramite la realizzazione di un diaframma perimetrale plastico di centuriazione della stessa. Si tratta di una gara pubblica in cui la compagine di imprese, di cui TREVI è mandataria, è risultata prima in graduatoria con l’aggiudicazione definitiva.
Gronda di Genova - Amplia il progetto prevede l’esecuzione di importanti opere di attacco delle future gallerie con pali, micropali, tiranti e canne in VTR, oltre all’esecuzione delle fondazioni su pali per le pile dei viadotti
Assessment gallerie autostrada Udine - Tarvisio - le principali attività riguardano l’esecuzione di tutte le opere preliminari di supporto ai progettisti per la verifica dello stato di consistenza delle gallerie oggetto dei futuri interventi di assesment attraverso l’esecuzione di carotaggi, bullonature, rimozione ed rinstallazione di reti metalliche etc.
Dopo il successo per un precedente capannone completato da Trevi in tempi record e con la soddisfazione del cliente nel 2022, la Ferrari S.p.A. ha rinnovato la fiducia alla nostra società con un
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nuovo contratto: Ferrari Paintshop. Il lavoro consiste nell’esecuzione di opere di fondazione in pali ad elica continua per un nuovo stabilimento produttivo a Maranello, che ospiterà un moderno impianto di verniciatura.
Impresa D’Agostino (Italia) Trevi eseguirà in subappalto per la società D’Agostino un lavoro riguardante la costruzione del raddoppio della tratta Ferroviaria Termoli Lesina, Lotto 2 e 3 Termoli-Ripalta della linea Pescara- Bari, che prevede l’esecuzione di fondazioni a pozzo, costituite da pali di coronella secanti e pali trivellati di fondazione, oltre all’esecuzione di alcuni interventi di tampone di fondo con colonne in jet grouting.
SAIPEM Livorno (Italia) Trevi eseguirà in subappalto per Saipem S.p.A. un lavoro riguardante la realizzazione della futura Bioraffineria di Livorno e vede un coinvolgimento attivo di Saipem nello sviluppo dell’unità ECOFINING per produzione HVO Diesel e Biojet. In particolare, TREVI eseguirà le fondazioni del Diametro di 600 mm e 450 mm con la tecnologia del Discrepile per un totale di circa 26.000 mc. Questo tipo di palo a spiazzamento del terreno consente di ridurre al minimo lo smaltimento derivante dalla lavorazione con conseguenti notevoli benefici dal punto di vista ambientale. Inoltre, su tale progetto sarà utilizzato un particolare sistema di perforazione atto a limitare la messa in comunicazione delle falde acquifere.
KT Livorno (Italia) progetto che Trevi eseguirà in subappalto per Kt Kianetics Technology S.p.A. e riguarda il Nuovo impianto idrogeno “Impianto Steam Reformer” che verrà realizzato presso la Bioraffineria di Livorno di proprietà di ENI S.p.A. Anche per questo progetto verrà utilizzata la tecnologia del Discrepile.
Consorzio XENIA (Italia) Trevi seguirà come Mandataria in ATI con Di Vincenzo e SAOS, un subappalto per il Consorzio Xenia (costituito da Webuild Italia, Pizzarotti, Ghella e TunnelPro). L’importo di competenza TREVI è di circa l’80% del valore contrattuale complessivo. I lavori sono relativi alla nuova linea Ferroviaria AV/AC Salerno - Reggio Calabria, tratta Battipaglia-Romagnano (Lotto 1A) e riguardano l’esecuzione di diaframmi con benna e pali di fondazione di vari diametri.
OROGEL cella 32 (Italia), progetto in appalto diretto dalla Orogel Società Coop. Agricola di Cesena: i lavori riguardano il consolidamento del terreno con pali non armati, pali CFA e pali trivellati e sono finalizzati alla costruzione di una nuova cella di surgelazione automatizzata (cella 32), presso lo Stabilimento di Cesena. Trevi si occuperà anche della gestione e dello smaltimento dei terreni derivanti dalle lavorazioni e dell’esecuzione delle prove di carico e di tutte le prove e dei controlli non distruttivi. Inoltre, al fine di rispettare i parametri ambientali richiesti da PNRR, Trevi utilizzerà esclusivamente calcestruzzo CAM (Calcestruzzi con Criteri Ambientali Minimi), con l'obiettivo primario di ridurre l'impatto ambientale.
Torre Garisenda (Italia) contratto che Trevi eseguirà come appaltatore a seguito dell’acquisizione della gara di appalto indetta dal Comune di Bologna. L’intervento riguarda la prima fase di Messa in Sicurezza, mediante stralli della "Torre Garisenda", tramite lo smontaggio, il trasporto in stabilimento e la messa in funzione, con collaudo, delle macchine di tiro ad oggi presenti presso l’opera primaziale di Pisa, ed è propedeutica, anche dal punto di vista progettuale, rispetto alla seconda fase di messa in sicurezza vera e propria della torre.
Linea 8 della metropolitana di Barcellona (Spagna) valore totale del contratto circa 15 milioni, di cui Trevi realizzerà il 50% mediante la nuova società controllata spagnola TREVI Cimentaciones.
Il progetto riguarda la costruzione di un pozzo e tre stazioni della metropolitana di Barcellona mediante diaframmi profondi da realizzare con idrofresa. Trevi realizzerà due delle tre stazioni,
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mentre il partner CIMSA realizzerà una stazione ed il pozzo utilizzando una nuova idrofresa della Soilmec.
Far East
Filippine
South Commuter Railway Contract Package South-02 (CP S-02): nuova acquisizione del progetto ferroviario North-South Commuter Railway Acciona-DMCI JV, per l’esecuzione delle fondazioni del nuovo segmento a sud di Metro Manila.
South Commuter Railway CPS-03 a: acquisizione di un ulteriore segmento del progetto ferroviario sopra menzionato.
C5 Link Expressway Segment 3B. Il contrattista locale D.M. Consunji Inc. (DMCI) ha affidato alla Trevi Foundations Philippines l’esecuzione delle fondazioni speciali dell’autostrada urbana.
Metro Rail Transit Line -7 (MRT-7). Nel corso dell’anno San Miguel Corporation ha aggiudicato alla Trevi Foundations Philippines lavori addizionali nell’ambito del progetto ferroviario urbano MRT-7, che consiste nell’installazione di pali trivellati di grande diametro per supportare le colonne del viadotto e le stazioni. Rimangono da eseguire le fondazioni delle ultime due stazioni (i.e. Stazione 13 e Stazione 14) e del viadotto che le unisce.
Hong Kong
No. 35 Clear Water Bay Road: Nuova acquisizione del progetto in JV con Freyssinet Hong Kong per l’esecuzione dei tiranti, ai fini della costruzione del centro residenziale di Clear Water Bay, per un valore di circa un milione di euro.
Da evidenziare che nel corso del 2024 sono stati eseguiti due interventi di jet grouting nel quadro di finalizzazione dell’opera aeroportuale Third Runway: il Contract 3802 - Security Gate House A, realizzato con Gammon Engineering ed il 3310-CS North Runway Modification Works, eseguito con China State Construction Eng. (HK) Ltd. Entrambe le commesse rappresentano due interventi d’urgenza e le ultime richieste nel progetto dell’aeroporto oggi virtualmente concluso.
Australia
A fine anno è stato acquisito un progetto relativo al consolidamento in Jet Grouting per un lotto del progetto stradale M6 Stage 1 a Sydney, finalizzato a realizzare un collegamento dell’autostrada M8 (precedentemente conosciuta come New M5) da Arncliffe a President Avenue in Kogarah.
La Trevi attende il riscontro delle numerose offerte che sono state sottomesse nel corso del 2024 in tutta l’area del Far East.
Middle East:
Arabia Saudita
Qiddiya Coast Project: è un progetto di proprietà e gestito direttamente da Qiddiya Investment Company (società interamente di proprietà del Fondo di investimento pubblico dell’Arabia Saudita). Si tratta di un progetto turistico ad uso misto che prevede la costruzione di parchi acquatici, hotel,
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condomini e ville in un’area a nord della città di Jeddah e che si estende su 13,5 chilometri quadrati. L'area del progetto è divisa in quattro sezioni principali di cui l’Arabian Soil Contractor (ASC) si è aggiudicata i lavori sulle sezioni 1 e 2.
Neom: Il progetto prevede la realizzazione di pali per le fondazioni di “The Line”, progetto futuristico ed eco-friendly in costruzione nella provincia di Tabuk di grande portata e di durata pluriennale. Durante l’anno è stato acquisito un ordine addizionale per un valore contrattuale complessivo di circa 50 Milioni di euro.
KAFD MEP Tunnels & Infrastructure. Il King Abdullah Financial District (KAFD) a Riyadh, in Arabia Saudita, è un importante progetto di sviluppo urbano che comprende ampi spazi commerciali, turistici e residenziali. L'infrastruttura del KAFD è progettata per essere altamente integrata e moderna, con sistemi MEP avanzati (Meccanici, Elettrici e Idraulici). Inoltre, la stazione della metropolitana KAFD funge da interscambio chiave sulla rete metropolitana di Riyadh, dato che collega il capolinea KAFD con l'aeroporto internazionale King Khalid e fornisce accesso alla monorotaia locale KAFD. L'ambito dei lavori per la nostra controllata ASC comprende la progettazione, la fornitura e l'esecuzione di lavori di un sistema temporaneo di pali trivellati, berlinesi con H-beams (300) e tiranti di ancoraggi per uno shoring per il tunnel del KAFD District (tunnel per servizi come elettricità, acqua, ecc.).
Emirati Arabi
Hail & Ghasha Development Project (SAIPEM): Swissboring si è aggiudicata la realizzazione di 1265 pali per un valore contrattuale di circa 15 milioni di Euro.
Il progetto di sviluppo di Hail e Ghasha combina tecnologie innovative di decarbonizzazione in un’unica soluzione integrata. Il progetto catturerà anidride carbonica, mentre verrà prodotto idrogeno a basse emissioni di carbonio che può sostituire il gas combustibile e ridurre ulteriormente le emissioni. Il progetto sfrutterà inoltre l’energia pulita proveniente da fonti rinnovabili. Nel progetto è prevista anche la realizzazione di un’isola artificiale con diverse opere offshore ed ulteriori opere onshore. Il sito di Hail e Ghasha è situato a ca 140 km al largo di Abu Dhabi, in acqua con profondità variabile fino a 15 metri.
DMCC Upton Dubai District Phase 2, è un progetto che vedrà la costruzione di due torri all'interno del quartiere emergente Uptown Dubai, nel cuore della nuova Dubai, all'estremità meridionale della città. Le torri di 23 e 17 piani offriranno circa 70.000 metri quadrati di spazi per uffici commerciali nonché 8.000 metri quadrati di ristorazione e negozi. Swissboring si è aggiudicata un contratto per la realizzazione delle fondazioni che prevedono lo shoring (puntellamento), gli scavi e pali trivellati di diversi diametri per un valore contrattuale totale di circa 10 milioni di euro.
BAB Far North Full Field Development Project (ROBT STONE) Il progetto ha lo scopo di incrementare l’estrazione di petrolio da parte del cliente finale Adnoc con l’obiettivo di implementare l’utilizzo della tecnica EOR Co2; tale tecnica prevede l’utilizzo di Co2 per l’estrazione del petrolio con importante valenza a livello ambientale, rappresenta un modo pratico per riciclare ed utilizzare l’anidride carbonica (CO2) riducendone le emissioni complessive nell’atmosfera. Il sito dei lavori è ubicato a circa 160 km da Abu Dhabi. Swissboring si è aggiudicata un contratto per la compattazione dinamica.
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Expansion of Dubai Exhibition Centre (DEC) - Il progetto prevede l'espansione del Dubai Exhibition Centre (DEC), adiacente al sito di Expo 2020, nella zona emergente di Jebel Ali a Dubai. Il progetto prevede la realizzazione di circa 700 pali di vario diametro.
Portland Investment Mixed Use Development Il progetto prevede la realizzazione di un’area residenziale con appartamenti, hotel, uffici, ristoranti, negozi e parcheggi, suddivisi su due aree, zone est ed ovest, nel Dubai International Financial Center.
Kuwait
PAHW 1303 South Saad City Project. Il progetto South Saad Al Abdullah Housing in Kuwait ha lo scopo di realizzare una vasta iniziativa residenziale situata a sud di Saad Al Abdullah City progettata per ospitare circa 30.000 unità abitative tra villette unifamiliari e appartamenti, scuole, cliniche, moschee, parchi, aree commerciali e strutture sportive. Nell'ambito dell'appalto per la costruzione delle opere infrastrutturali, Trevi ha vinto il subappalto per la realizzazione di circa 1.000 pali di fondazione del diametro di 1,5 m per i cavalcavia, che comprendono 17 ponti stradali e pedonali.
Oman
EPC of BISAT Permanent Power Supply Project. Swissboring & Company LLC si è aggiudicata l'appalto per la realizzazione di lavori di palificazione per la Centrale Elettrica di Bisat, nel governatorato di Ad Dahira, sia per le sottostazioni che per le torri della linea aerea. Il progetto consiste nell'installazione e nel collaudo di un totale di oltre 700 working piles di vari diametri e profondità.
Larsem & Toubro Oman LLC - 400Kv Overhead Transmission line: progetto acquisito a novembre 2024 che prevede la realizzazione di 455 torri per la creazione di una nuova linea elettrica aerea. Il valore del contratto è di circa 3 milioni di euro per la realizzazione di circa 1.800 pali di diversi diametri.
Africa
Nigeria
Nonostante la flessione dei ricavi e delle acquisizioni rispetto al 2023, nel mercato nigeriano nel corso del 2024 sono stati acquisiti vari progetti infrastrutturali (banchine portuali, protezione delle coste e opere nel settore industriale e infrastrutturale), oltre a diverse iniziative nel settore privato. Il nostro core business a Lagos rimane l’edilizia residenziale, in particolare il settore delle torri di lusso da 25-30 piani, con la formula D&B (design and built).
Tra i principali progetti di recente acquisizione nell’ambito dei lavori portuali troviamo:
MELIORA VIVA METHANOL: 300m di nuovo porto ad Onne con allegato mega capannone di stoccaggio meccanizzato. Trattasi della seconda banchina dell’impianto petrolchimico di Elelme per l’esportazione di urea. Si prevede che il Cliente aumenterà le strutture con silos addizionali richiedenti nuove fondazioni.
BUA TIN CAN ISLAND: lavoro di palancolato in cemento armato prefabbricato a Apapa NGN500M. Nell’area reclamata sorgerà un nuovo impianto industriale di produzione di pasta che richiede fondazioni con pali.
Riguardo al settore dell’edilizia residenziale fra i principali nuovi progetti, sono da menzionare:
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16 Alexander, con il cliente Cappa & D’Alberto Ltd., lavoro di palificazioni per una nuova torre residenziale nell’area residenziale più esclusiva di Lagos; il progetto sarà eseguito in corso d’opera con materiali forniti dal Main Contractor.
Meliora Tower, con il cliente Cuantico Properties, lavoro di palificazioni per una nuova torre residenziale nell’area residenziale più esclusiva di Lagos. La torre sarà strutturata su 25 piani e poggerà su 196 pali di grande diametro;
Osborne Car Park, con il cliente El Alan Nigeria Ltd, a Trevi Foundation Nigeria sono stati affidati due contratti. Essendo il cantiere prospicente alla laguna interna di Lagos, l’opera consiste in lavori di fondazioni per un parcheggio e relativo muro di contenimento;
Cyclotrone Building ad Abuja FCT, pali di grosso diametro per un nuovo centro contro il cancro nella capitale amministrativa, G2 lavoro di pali e Rolaid, lavoro di pali CFA per lo sviluppo residenziale, G7: lavoro di pali trivellati per lo sviluppo residenziale a Banana Island.
I principali progetti nell’ ambito di lavori infrastrutturali acquisiti:
Lagos-Opebi Mende Flyovers, con il Cliente Julius Berger, lavoro di palificazione, basato su pali di grande diametro, senza materiali per ampliamento della rete stradale in Lagos.
Ring Road Port Harcourt Flyovers e Flyovers in Warri, Delta State con il Cliente Julius Berger, lavori di palificazioni CFA senza materiali.
e nell’ambito di lavori industriali:
BRENTEX Onne: con il Cliente Brentex per lo sviluppo di un settore industriale per la costruzione e trattamento di casings speciali per l’industria O&G ad Onne.
Algeria
Il mercato algerino ha offerto qualche opportunità in termini di progetti infrastrutturali ed industriali. In ogni caso il settore statale continua ad essere la fonte principale dei nuovi contratti.
I principali progetti di recente acquisizione nell’ambito dei lavori industriali sono i seguenti:
Acciaieria Tosyali: estensione dell’acciaieria esistente.
Impianto petrolchimico Petrofac Step PD Arzew: lavoro di fornitura ed esecuzione di pali trivellati per la costruzione di un impianto petrolchimico LAB.
Riguardo al settore delle infrastrutture fra i principali nuovi progetti sono da menzionare:
Metro Est Baraki Algeri con il cliente statale Cosider Travaux Public. L’opera si inserisce nell’ambito di un progetto di estensione della rete metropolitana esistente che comprende una nuova stazione (Le Jardin), due pozzi di ventilazione PV9 e PV10 e lavori di scavo per il collegamento del tunnel NATM tra la stazione e i pozzi di ventilazione. Le lavorazioni previste consistono in pareti a diaframma, pali trivellati, ancoraggi e tiranti.
Linea Ferroviaria Tebessa, con il cliente statale Cosider Travaux Public: lavoro di palificazioni per una nuova linea ferroviaria per una tratta di 545km.
Penetrante Jijel Autostrada Est-Ovest: il progetto, commissionato dal cliente Rizzani de Eccher e con Main Contractor National Highway Authority (ADA), fornirà un collegamento Autostradale veloce tra
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il porto di Djen Djen e le città dell'entroterra del Paese, allo scopo di potenziare la rete autostradale e implementare lo sviluppo del porto di Djen Djen. Verranno realizzati tiranti per il consolidamento delle scarpate.
Nord America
Tra i principali ordini acquisiti nel 2024, si evidenziano i seguenti progetti:
Volpe C3 Building, Cambridge, MA. La riqualificazione complessiva del sito per il progetto Volpe consiste nella demolizione di quattro edifici esistenti a cui seguirà la costruzione in fasi di sei torri, interconnesse da parcheggi sotterranei. Il progetto proposto al 75 di Broadway includerà la costruzione di una torre commerciale di 16 piani, più ulteriori 4 piani di attico meccanico e un parcheggio sotterraneo su 3 livelli, che sarà costruito con il metodo "up-down", in cui Treviicos lavorerà per installare la parete di diaframma perimetrale con elementi portanti (LBE) e LBE interni.
Southerly Tunnel and Consolidation Project (SOTC), a Cleveland, Ohio. Il progetto è stato richiesto dal North East Ohio Regional Sewer District, Cleveland, OH (NEORSD, proprietario) per migliorare il controllo degli sfioratori di piena combinati (CSO) nell’area di servizio della Greater Cleveland, riducendo il numero di sfioratori verso il Lago Erie e i suoi affluenti. L’opera consiste nella costruzione di un tunnel di stoccaggio, costruito nel terreno e lungo circa 18.000 piedi, e di quattro siti primari (SOTC-1, SOTC-2, SOTC-3 e SOTC-4)
Minntac Tailing Basin, East Perimeter Dam Cutoff Wall, in Minnesota. Si tratta di un Early Contractor Involvement (ECI) per la realizzazione della parete di diaframma della diga perimetrale al bacino di sterili Minntac, in Minnesota per United States Steel (US Steel). La caratteristica principale del progetto è l'installazione di una parete di diaframma composita, composta da perforazione, iniezione e parete di diaframma in calcestruzzo, per mitigare il rischio di flusso di solfati dalle infiltrazioni attraverso la diga perimetrale. Treviicos si è aggiudicata il progetto in joint venture con Nicholson Construction. L'ambito assegnato comprende la fase iniziale di Early Contractor Involvement per la finalizzazione del progetto della parete di cutoff composita e l'installazione del test program di grouting, in conformità con lo scopo di lavoro della fase di costruzione.
Sud America
In Argentina, il progetto di Oiltanking ha visto nel periodo ampliare il proprio scopo dei lavori, sia per alcune variazioni contrattuali, sia per il riconoscimento di costi addizionali dovuti soprattutto ad un’accelerazione dei lavori. Inoltre, una volta terminato il progetto in corso, è sempre più probabile un’estensione del contratto d’appalto per la costruzione di una ulteriore banchina in prossimità dei lavori esistenti, possibilmente in continuità con la fine del contratto originario. A questo proposito si fa menzione di una prima aggiudicazione parziale, recentemente avvenuta, per l’esecuzione dell’ingegneria di progetto e dei sondaggi geologici di prova.
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Andamento Operativo - Portafoglio ordini
Di seguito una descrizione delle principali commesse eseguite, o in corso di svolgimento, nel corso dell’anno 2024, suddivise per area geografica:
Italia
Galleria Carron Merano (BZ) il progetto, commissionato dal Consorzio San Benedetto Scarl e guidato da Carron Bau S.r.l., consiste in lavori di fondazione e consolidamento per la realizzazione di un nuovo collegamento sotterraneo di circa 3,3 chilometri tra la superstrada Merano-Bolzano e la Val Passiria, elemento principale della nuova circonvallazione nordovest. Si tratta di un intervento importante perché consentirà di ridurre la dimensione del traffico, i tempi di percorrenza e di migliorare la qualità dell’aria. Il progetto è in fase di completamento.
Proseguono i lavori per la realizzazione della stazione di Piazza Venezia della linea C della Metropolitana di Roma, per conto del cliente Metro C S.c.p.a., un progetto prestigioso che consentirà un rapido collegamento tra zone monumentali e i siti archeologici del centro di Roma, per la cui realizzazione è stata creata una ATI tra Trevi (mandataria), SAOS e Cisterna Pozzi. Successivamente la Trevi ha rilevato anche la quota della SAOS. Il progetto prevede la realizzazione della Stazione di Piazza Venezia a Roma sulla linea della Metro C e di un pozzo per i Vigili del Fuoco. Verranno realizzati: consolidamenti a protezione di importanti preesistenze (il Vittoriano, Palazzo Venezia, il complesso Foro Traiano-Augusto-Nerva, chiesa di Santa Maria di Loreto, Basilica di San Marco) e consolidamenti propedeutici alla realizzazione dei diaframmi e opere di presidio (pali e micropali). I diaframmi sono eseguiti con idrofresa e raggiungono una profondità di 85 metri per innestarsi nelle argille plioceniche, impermeabili e di conseguenza le iniezioni in adiacenza ai diaframmi raggiungono la profondità di 50 m. La durata dei lavori è prevista per un periodo di circa tre anni. Da evidenziare la valenza strategica e la visibilità del progetto complessivo che sarà destinato a realizzare, oltre che un’opera infrastrutturale, anche delle archeostazioni, vale a dire veri e propri musei che collegheranno le principali
aree culturali della città, attraverso un percorso arricchito dai reperti archeologici rinvenuti durante gli scavi.
MECT Messina con Consorzio Messina Catania Lotto Nord. La commessa si inserisce nell’ambito del progetto per il raddoppio della linea ferroviaria nella tratta Messina-Catania per la costruzione di una nuova linea ferroviaria che si congiungerà a quella preesistente. L’opera rientra nell'iniziativa per lo sviluppo della mobilità sostenibile promossa dall'Unione Europea, finalizzata alla realizzazione di un sistema di Corridoi europei TEN-T, che collegherà e migliorerà i collegamenti nel continente. Alla Trevi S.p.A. sono stati affidati i lavori relativi alle opere di sottofondazioni di parte dei Viadotti del lotto 2 (Taormina Giampilieri) che prevedono l’esecuzione di pali trivellati di vario diametro e consolidamenti con trattamenti colonnari in jet grouting.
Al porto di Ravenna sono in fase avanzata i lavori per la ristrutturazione della banchina Magazzini Generali, con committente l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro Settentrionale, con caratteristiche analoghe a quello completato nel 2023 nell’adiacente banchina Marcegaglia.
Il progetto per un nuovo insediamento industriale a Catania, per conto del cliente ST Microelectronics, è stato completato a fine maggio 2024. Degno di nota il rapido lasso di tempo trascorso tra acquisizione della commessa, la firma del contratto ed il completamento dei lavori in pochissimi mesi. Anche per questa peculiarità di Trevi di saper organizzare e concentrare le risorse necessarie in tempi minimi, si è trattato del terzo importante contratto assegnato in pochi anni dalla multinazionale dell’elettronica alla Trevi, due dei quali a Catania ed il precedente ad Agrate Brianza.
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Il progetto Nodo AV di Firenze, commissionato dalla JV Pizzarotti-Saipem, riguarda i lavori per la realizzazione della nuova stazione ferroviaria “passante” ad Alta Velocità nella città di Firenze. L’ambito del lavoro prevede importanti interventi di pre-consolidamento con iniezioni cementizie, interventi con congelamento del terreno a salamoia, consolidamenti da pozzo, interventi di jet grouting, oltre all’attività di compensation grouting necessari a garantire la sicurezza delle strutture durante l’avanzamento della galleria TBM.
Un altro importante progetto ferroviario riguarda il collegamento dell’aeroporto di Venezia con la stazione dell’Alta Velocità allo scopo di collegare la linea AV proveniente da Milano. In questo caso la committente è la consortile Desium, formata dalle società Rizzani de Eccher-Sacaim-Manelli. Le principali lavorazioni riguardano l’esecuzione di pali trivellati con diametri variabili per la realizzazione delle pile dei viadotti in costruzione e l’esecuzione di un importante intervento di tappo di fondo con colonne in jet grouting di grande diametro per le gallerie artificiali.
Altro lavoro rilevante è AUP 3 banchine, lavoro commissionato dall’Autorità Portuale di Venezia, finalizzato all’adeguamento ambientale e alla riqualificazione delle banchine Lombardia, Bolzano e Trento nel porto commerciale di Venezia. La realizzazione dell’opera è stata affidata ad una ATI (tra Xodo costruzioni Generali Srl, Trevi S.p.A. e Rossi Renzo Costruzioni).
Le lavorazioni per il progetto pluriennale Rogun Dam HPP project, per il cliente Webuild, continuano in Tajikistan, ottenendo buone performance operative. L’opera consiste nella realizzazione dei consolidamenti delle rocce che ospiteranno l’invaso della diga di Rogun e si inserisce nel progetto finalizzato ad incrementare la produzione di energia idroelettrica. I lavori si protrarranno nel 2025.
Far East
I principali progetti in corso di svolgimento nelle Filippine sono:
NLEX Candaba Central Infill (3rd Viaduct), progetto iniziato nel 2023 e completato con successo nel 2024. La Trevi ha eseguito i pali trivellati a supporto delle colonne di un nuovo viadotto autostradale di 5 km lungo la North Luzon Expressway (NLEX). Il progetto ha consolidato la relazione professionale tra la società australiana Leighton e la Trevi Foundations Philippines che hanno già collaborato con successo in altri progetti negli anni passati.
Metro Manila Subway CP102 - Dopo un anno di attesa, a causa del ritardo nella preparazione delle aree di lavoro, la Trevi Foundations Philippines ha iniziato le lavorazioni nella Quezon Avenue Station nel secondo semestre dell’anno. Purtroppo, anche dopo l’avvio, le operazioni della Trevi hanno subito ulteriori ritardi causati da problemi progettuali. La Trevi è stata incaricata di eseguire il diaframma in calcestruzzo armato per sostenere lo scavo di due stazioni della metropolitana
Proseguono i lavori in Metro Rail Transit Line-7 (MRT-7).
Australia
North East Link (NEL) Project a Melbourne
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Si tratta del più grande progetto di tunneling dello Stato di Victoria che prevede la realizzazione di due tunnel gemelli a tre corsie per il completamento della rete autostradale di Melbourne, allo scopo di ridurre i livelli di congestionamento del traffico e i tempi di viaggio per decine di migliaia di automobilisti. Il progetto ha raggiunto circa l’84 % di avanzamento e il valore complessivo è cresciuto da 100 a 110 milioni di euro per un incremento delle quantità di diaframma da realizzare. La struttura della Joint Venture, sempre costituita per il 70% da Trevi Australia e per il restante 30% da Wagstaff Piling, continua la collaborazione con grande intesa. Le attività della JV, che prevedono la realizzazione di diaframmi, si concluderanno entro giugno 2025.
Middle East
Arabia Saudita
Doubletree by Hilton - Taiba Investment. Il progetto consiste in una serie di attività di fondazioni speciali per l’Hotel Hilton di Jeddah: puntellamento, scavo, diaframmi, pali, dewatering. Il progetto è stato completato alla fine del 2024.
Amiral I002, importante progetto con Tecnimont S.p.A. e cliente finale Aramco. La controllata Arabian Soil Contractors (ASC) eseguirà lavori di pali in CFA e pali trivellati, nell’ambito del progetto di espansione petrolchimica della raffineria SATORP a Jubail, vicino a Dammam, che è finalizzato alla conversione delle raffinerie verso prodotti chimici a maggior valore aggiunto. I lavori sono iniziati alla fine del primo semestre 2024 e si prevede verranno ultimati entro febbraio 2025.
Proseguono a ritmi sostenuti i lavori a Neom; il nuovo progetto di Qiddiya Coast è in corso di esecuzione e si prevede che venga ultimato entro il primo semestre 2025.
Emirati Arabi
Il progetto Keturah Resort, iniziato nel 2023, è stato completato nel corso del 2024.
Al Baccarat Hotel & Residences sono stati completati sia i lavori per lo shoring che quelli dei working piles, il progetto è stato quindi completato nel corso del secondo semestre 2024.
Sono in corso di svolgimento le lavorazioni relative ai nuovi progetti acquisti nel 2024:
Portland Investment Mixed Use Development, Bab Far, DMCC Upton Dubai District Phase 2, Hail & Ghasa
Development project
Kuwait
Capital Market Authority del valore contrattuale di oltre 10 milioni di Euro, è in corso di esecuzione e prossimo al completamento, mentre stanno proseguendo le attività sul progetto acquisito ad inizio 2024, PAHW 1303 South Saad City Project, del valore contrattuale di circa 9 milioni di Euro.
Oman
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In Oman il Construction of Dual Carriage National Road nr. 32 Galfar Engineering & Contracting SAOG, è stato completato nel secondo semestre 2024, mentre sono in corso le lavorazioni relative ai nuovi progetti acquisti EPC of Bisat Permanent Power Supply Project e 400Kv Overhead Transmission line
Africa
Nigeria
Il più importante progetto in corso di esecuzione è Bua Terminal, a Port Harcourt, del valore contrattuale di circa 35 milioni di Euro. Il lavoro consiste nella ricostruzione dei vecchi ormeggi di una banchina a Port Harcourt segmentata in tre allineamenti. L’opera consiste in lavori di fondazione, dragaggi, riempimenti, consolidamenti e lavori civili. Il progetto ha subito diversi ritardi.
Algeria
Le principali commesse eseguite sono: Cevital Impianto per la produzione di olio vegetale e Penetrante Orano Autostrada Est Ovest, mentre i principali lavori in corso di svolgimento sono: Penetrante Jijel Autostrada Est-Ovest, Linea Ferroviaria Tebessa e l’Acciaeria Tosyali. L’impianto petrolchimico Petrofac Step PD Arzew è stato sospeso per motivi che non dipendono dalla Trevi.
Nord America
Roxboro DMM - (Trans Ash): progetto finalizzato all'installazione di Deep Mixing (DMM) per il consolidamento delle ceneri risultanti dal funzionamento della centrale elettrica di Roxboro in North Carolina. L’opera è stata completata. Treviicos si occuperà anche della fase 2 di questo progetto, che prevede l'installazione della parete in spritz beton, per proteggere la facciata del DMM esposto durante lo scavo di massa.
SREL-C4(Malone/Odin JV per USACE) E’ stata completata l'installazione della parete di diaframma mediante jet grouting, lungo le sezioni del diaframma di tenuta richieste dal progetto. Il Sacramento River East Levee (SERL) fa parte di cinque segmenti di argini gestiti dall'USACE, che devono essere ricostruiti all'interno della regione metropolitana di Sacramento.
Huntington Tower – (WL French per Suffolk Construction Co). Huntington Residential Tower è uno sviluppo residenziale di 34 piani e oltre 500.000 piedi quadrati con struttura in cemento armato, con 432 appartamenti e tre livelli di parcheggio sotterraneo nel quartiere Fenway di Boston in Massachusetts.
Innovation Square Phase III(WL French e Related Beal). Il progetto è finalizzato a creare una struttura di ricerca e sviluppo all'avanguardia, nel Seaport District di Boston, di fronte a Northern Avenue. L’opera fornirà anche un nuovo modello di sostenibilità per gli edifici di laboratorio di Boston, attraverso la designazione LEED Platinum e un design a zero emissioni di carbonio. Treviicos ha fornito il proprio intervento in due diverse fasi del progetto: nella fase di installazione del supporto di scavo e nella fase delle fondazioni con pali trivellati.
Mid Barataria Sediment Diversion (MBSD)(Archer Western /Alberici JV). Si tratta di un progetto pluriennale lungo il fiume Mississippi commissionato dalla Louisiana Coastal Protection and Restoration Authority (CPRA) finalizzato a costruire e sostenere un'ampia area di zone umide costiere critiche nel bacino
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di Barataria. Lo scopo principale del progetto è reintrodurre acqua dolce e sedimenti dal fiume Mississippi al bacino per ripristinare i processi del delta e prevenire l'intrusione di acqua salata.
La partenza del progetto ha subito uno slittamento per questioni di permessi autorizzativi ed è in fase di mobilizzazione nel 2025.
Sud America
Metro Panamà Linea 3 committente: Ministero dei lavori Pubblici di Panama, main contractor: Hyundai Engineering & Construction Co. Ltd. & Posco committente. Il progetto, finalizzato all’esecuzione della Metro Line 3 di Panama, per connettere la città di Panama con il lato occidentale del canale di Panama, consiste nella realizzazione di fondazioni mediante la tecnologia di pali trivellati di grande diametro a terra per il viadotto e varie stazioni. I lavori sono terminati a fine marzo 2024.
Argentina: Progetto di Aña Cua, con il cliente Consorcio Aña Cua A.R.T. (Astaldi Italia) Rovella Carranza (Argentina) Tecnoedil (Paraguay). Il progetto prevede l’esecuzione di opere civili e alcune parti elettromeccaniche per l'ampliamento della centrale idroelettrica di Yacyretá. Pilotes Trevi si è aggiudicata due contratti di subappalto: il primo per la costruzione di diaframmi in cemento plastico, che si connetteranno ai diaframmi plastici eseguiti in precedenza dalla stessa Pilotes Trevi, per permettere la creazione di una presa di forza per la realizzazione della nuova centrale idroelettrica; il secondo è un contratto di perforazione ed iniezione.
La lavorazione principale è sospesa in questo momento per una serie di problematiche tecniche e finanziarie che riguardano la committente finale, con aspettativa di una ripresa nel corso del terzo trimestre del 2025.
Progetto di Oiltanking, è un progetto ambizioso per la costruzione di una banchina portuale ad uso petrolifero a Puerto Rosales, in prossimità di Bahia Blanca nel sud est del paese. L’opera è iniziata nel quarto trimestre del 2023 ed il suo completamento è previsto per fine marzo 2025 con possibilità di un ampliamento in continuità con il contratto originario.
Divisione Soilmec
Il 2024 per la divisione Soilmec è stato di consolidamento rispetto al percorso di crescita definito nel piano di ristrutturazione, trasformazione e rilancio del business assieme ad una profonda revisione dell’impianto organizzativo, con miglioramenti dei costi indiretti ed efficienze in corso, già avviato da fine 2021.
Per quanto riguarda i volumi di vendita, i ricavi hanno raggiunto i 145,0 Milioni di Euro (-5% circa rispetto allo stesso periodo 2023), con un EBITDA ricorrente pari a 13,2 Milioni di Euro, +3,5% rispetto ai risultati del 31 dicembre 2024 (12,8 milioni di Euro).
L’incremento della marginalità è stato ottenuto grazie al miglioramento delle performance produttive legate all’implementazione della Lean Production, oltre ad un Design to Cost più mirato.
Altre società
Parcheggi S.p.A.
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Società attiva nella gestione e manutenzione di parcheggi, posseduta al 100% dalla controllata Trevi Spa al termine del processo di acquisizione partito nel 2021 e finalizzatosi nel corso del 2023. Nel corso del 2024 la società ha continuato la sua normale operatività.
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Rapporti del Gruppo con imprese controllate non consolidate, collegate, controllanti, imprese sottoposte al controllo di queste ultime e con altre entità correlate
I rapporti in essere del Gruppo Trevi con entità correlate sono costituiti principalmente dai rapporti commerciali della controllata Trevi S.p.A. verso i propri consorzi, regolati a condizioni di mercato, per i cui dettagli si rimanda alla nota 36 della nota integrativa.
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Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale
Introduzione
La presente sezione ha lo scopo di: (i) esaminare la correttezza dell’applicazione del presupposto relativo alla continuità aziendale ai bilanci (d’esercizio e consolidato) relativi all’esercizio 2024 della Società capogruppo Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. e del Gruppo Trevi, anche alla luce della situazione economica, finanziaria e patrimoniale e delle ulteriori circostanze che possono assumere rilievo a tal fine; e (ii) identificare le incertezze al momento esistenti, valutando la significatività delle stesse e la probabilità che possano essere superate, prendendo in considerazione le misure poste in essere dal management e gli ulteriori fattori di mitigazione.
Si ricorda che, ai fini dell’approvazione della relazione semestrale relativa ai dati consolidati al 30 giugno 2024, la Direzione Aziendale aveva identificato alcuni fattori di rischio per la continuità aziendale su cui erano state svolte specifiche analisi. Tali rischi risultavano essere in particolare: (a) gli eventuali rischi legati all’andamento della liquidità del Gruppo per un periodo di almeno 12 mesi a partire dalla data di riferimento della suddetta relazione semestrale; e (b) il rischio derivante dall’eventuale mancato raggiungimento degli obiettivi di risanamento, come previsti dal Piano Consolidato 2022-2026 (come infra definito).
A tale riguardo, si ricorda altresì che, in sede di approvazione della semestrale al 30 giugno 2024, il Consiglio di Amministrazione, dopo aver attentamente ed esaustivamente valutato i rischi a cui la continuità era esposta, come sopra sintetizzati, aveva ritenuto appropriata l’adozione del presupposto della continuità aziendale, pur segnalando la presenza di fisiologici fattori di incertezza legati alla realizzazione del Piano Consolidato 2022-2026 (come aggiornato e confermato nelle originarie linee strategiche con l’approvazione del Piano Consolidato 2023-2027, come infra definito), su cui si richiama quanto esposto nella relativa relazione sulla gestione. Ai fini della presente relazione, la continuità aziendale va dunque valutata tenendo conto delle circostanze predette e degli aggiornamenti disponibili in merito all’evolversi delle stesse successivamente alla data di approvazione della relazione semestrale, da considerarsi fino alla data di formazione del presente bilancio, tenendo conto degli eventi nel frattempo occorsi e, in particolare, dell’aggiornamento del Piano Consolidato 2023-2027, con estensione della relativa durata di un anno al 2028, oltre alle nuove informazioni disponibili in relazione all’andamento della gestione e delle sue prospettive.
Valutazioni circa l’esistenza del presupposto della continuità aziendale
Nel determinare se il presupposto della continuazione dell’attività sia applicabile anche in occasione del presente bilancio, gli Amministratori hanno tenuto conto di tutte le informazioni disponibili sul futuro, relativo almeno ma non limitato a dodici mesi dopo la data di riferimento del bilancio consolidato per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2024. Sono stati presi in considerazione i principali indicatori di rischio che possono far sorgere dubbi in merito alla continuità.
In particolare, il Consiglio di Amministrazione ha tenuto in considerazione le valutazioni che erano state effettuate in sede di approvazione della relazione semestrale relativa ai dati consolidati al 30 giugno 2024, ponendo particolare attenzione alle circostanze che erano state identificate quali possibili fattori di rischio in tale sede, al fine di verificarne lo status.
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Valutazioni circa il raggiungimento dei target del Piano Consolidato 2022-2026
Al fine di valutare i rischi legati al raggiungimento dei target previsionali del Piano Consolidato 2022-2026, si ricorda che in data 23 aprile 2021 il Consiglio di Amministrazione della Società ha approvato un piano industriale relativo al periodo 2021-2024. Tale piano è stato successivamente aggiornato, in un primo momento, al fine di recepire i dati contabili al 30 giugno 2021 e, successivamente, al fine di estendere il relativo arco temporale al periodo 2022-2026 nonché al fine di tenere conto di alcuni aspetti, tra cui le performance registrate nel corso dell’anno 2021 e alcuni elementi prudenziali che il management ha ritenuto opportuno considerare nei successivi anni di piano. Tale versione finale del piano, aggiornata al fine di tener conto della Manovra Finanziaria (come infra definita) concordata con gli istituti finanziari del Gruppo (le Banche Finanziatrici”), è stata dunque approvata dal Consiglio di Amministrazione della Società in data 29 settembre 2022 (il “Piano Consolidato 2022-2026”).
In data 22 dicembre 2023, il Consiglio di Amministrazione della Società ha approvato un aggiornamento del Piano Consolidato 2022-2026, estendendone la durata di un anno al 2027, e confermando le originarie linee strategiche e gli obiettivi previsti dal piano di risanamento approvato dal Consiglio in data 17 novembre 2022, nei modi e nei tempi ivi previsti (il “Piano Consolidato 2023-2027”).
Successivamente, in data 27 marzo 2025, il Consiglio di Amministrazione della Società ha approvato un ulteriore aggiornamento del Piano Consolidato 2023-2027, estendendone la durata fino all’anno 2028, e confermando anche in questo caso le originarie linee strategiche e gli obiettivi previsti dal piano di risanamento approvato dal Consiglio in data 17 novembre 2022, nei modi e nei tempi ivi previsti (il Piano Consolidato 2024-2028”).
In coerenza con le valutazioni svolte in sede di approvazione della relazione semestrale, uno degli elementi presi in considerazione al fine di valutare le incertezze sulla continuità aziendale è se le previsioni del Piano Consolidato 2022-2026, anche alla luce delle ultime risultanze circa l’andamento del Gruppo, appaiano comunque idonee a consentire, nei modi e nei tempi ivi previsti (come confermati nell’ambito del Piano Consolidato 2024-2028), il raggiungimento di un riequilibrio economico-finanziario.
In particolare, si evidenzia che:
il Piano Consolidato 2022-2026 - il quale è stato successivamente aggiornato e confermato nelle originarie linee strategiche prima con l’approvazione del Piano Consolidato 2023-2027 e poi con l’approvazione del Piano Consolidato 2024-2028 - appare redatto secondo criteri ragionevoli e prudenziali che includono sia azioni volte all’incremento dei volumi sia al miglioramento della redditività, e mostra comunque la possibilità di raggiungere, nei modi e nei tempi ivi previsti, una situazione economico-finanziaria e patrimoniale tale da consentire il rifinanziamento dell’indebitamento residuo a condizioni di mercato;
la ragionevolezza e fattibilità del Piano Consolidato 2022-2026 - il quale è stato aggiornato e confermato nelle originarie linee strategiche con l’approvazione del Piano Consolidato 2023-2027 e, successivamente, con l’approvazione del Piano Consolidato 2024-2028 - è stata confermata mediate l’independent business review svolta da Alvarez & Marsal, finalizzata per l’appunto a verificare la ragionevole fondatezza delle assunzioni industriali e di mercato poste alla base del Piano Consolidato 2022-2026, e condivisa con le Banche Finanziatrici;
la Manovra Finanziaria riflessa all’interno dell’Accordo di Risanamento (come infra definito), sul
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contenuto della quale si sono pronunciati sia gli azionisti di riferimento (i.e., CDPE e Polaris, come infra definiti) che le Banche Finanziatrici, attraverso l’operazione di rafforzamento patrimoniale ivi prevista, ha consentito di rafforzare ulteriormente la situazione economico-patrimoniale e finanziaria del Gruppo, dando altresì ulteriore impulso al business nonché al raggiungimento dei target di risanamento secondo quanto previsto dal Piano Consolidato 2022-2026, oggi confermati nel Piano Consolidato 2024-2028;
le risultanze dell’aggiornamento del Piano Consolidato 2022-2026 evidenziano che i covenant finanziari previsti dall’Accordo di Risanamento (i.e., rapporto tra Indebitamento Finanziario Netto ed EBITDA consolidati e rapporto tra Indebitamento Finanziario Netto e Patrimonio Netto consolidati) vengono sempre rispettati nel relativo periodo di piano.
Peraltro, la ragionevolezza e fattibilità del Piano Consolidato 2022-2026 sono state altresì ulteriormente supportate dalla circostanza che lo stesso in data 28 novembre 2022 è stato oggetto di attestazione da parte del professionista attestatore, Dott. Mario Stefano Luigi Ravaccia, dotato dei requisiti previsti dalla legge fallimentare, circostanza che rappresenta un fattore di ulteriore tutela per gli Amministratori e per gli altri stakeholder coinvolti.
Si consideri inoltre che il dott. Gian Luca Lanzotti professionista di gradimento delle Banche Finanziatrici che, ai sensi di quanto richiesto dall’Accordo di Risanamento, è stato incaricato in data 26 gennaio 2023 di svolgere, inter alia, attività di monitoraggio in merito all’attuazione del Piano Consolidato 2022-2026 e dell’Accordo di Risanamento medesimo (il Responsabile Monitoraggio”) ha predisposto quattro report relativi all’attività dallo stesso svolta (un report datato 3 agosto 2023 e relativo al semestre che va dalla sua nomina sino al 25 luglio 2023, un report datato 2 febbraio 2024 e relativo al semestre che va dal 26 luglio 2023 sino al 25 gennaio 2024, un report datato 31 luglio 2024 e relativo al semestre che va dal 26 gennaio 2024 sino al 25 luglio 2024, e un report datato 28 gennaio 2025 e relativo al semestre che va dal 26 luglio 2024 sino al 25 gennaio 2025), nell’ambito dei quali ha confermato l’ottemperanza della Società rispetto agli obblighi imposti dall’Accordo di Risanamento.
Inoltre, la fattibilità del Piano Consolidato 2022-2026 - il quale è stato aggiornato e confermato nelle originarie linee strategiche prima con l’approvazione del Piano Consolidato 2023-2027 e poi con l’approvazione del Piano Consolidato 2024-2028 - risulta confermata dai risultati relativi all’esercizio concluso al 31 dicembre 2024, nel quale sia i ricavi che l’EBITDA ricorrente del Gruppo Trevi sono risultati superiori a quelli previsti nel Piano Consolidato 2022-2026. Inoltre, gli ordini acquisiti nel 2024 risultano essere pari a circa 605,4 milioni di Euro, ed il portafoglio ordini è risultato pari a 701milioni di Euro.
La Posizione Finanziaria Netta è risultata pari a 198,9 milioni di Euro al 31 dicembre 2024, inferiore a quanto previsto dal Piano Consolidato 2022-2026. Anche l’andamento del Gruppo nei primi mesi dell’anno 2025, così come evidenziato tra i Fatti di Rilievo avvenuti dopo la chiusura al 31/12/2024per quanto riguarda acquisizione ordini, ricavi di produzione e backlog è risultato in linea con le previsioni per l’anno 2025. La prosecuzione dell’esecuzione del Piano Consolidato 2022-2026, pur dipendendo solo in parte da variabili e fattori interni controllabili dalla Direzione Aziendale, permetterà di rispettare i parametri finanziari previsti dall’Accordo di Risanamento. Con riferimento alle considerazioni in merito ai potenziali impatti derivanti dal conflitto Russia-Ucraina si rimanda ai paragrafi Impatti del conflitto Russia-Ucrainae Rischio connesso all’andamento dei prezzi delle materie prime” della presente relazione.
Le incertezze, tutte ricondotte all’interno di una complessiva categoria di rischio finanziario”, si sostanziano quindi nella capacità della Società di rispettare gli impegni finanziari assunti nonché di generare e/o reperire risorse sufficienti per soddisfare le proprie esigenze finanziarie a sostegno del business, del programma di
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esecuzione per raggiungere gli obiettivi del Piano Consolidato 2022-2026. Il definitivo superamento di tali incertezze, come si vedrà nei successivi paragrafi, va valutato alla luce dell’avvenuto perfezionamento dell’Accordo di Risanamento con le Banche Finanziatrici che recepisce i contenuti della Manovra Finanziaria e tiene conto delle previsioni del Piano Consolidato 2022-2026.
Più in particolare, in data 17 novembre 2022 il Consiglio di Amministrazione di Trevifin ha approvato la versione definitiva della manovra finanziaria (la Manovra Finanziaria”), la quale prevedeva, in estrema sintesi:
a)che la stessa fosse posta in essere in esecuzione di un accordo basato su un piano attestato di risanamento ai sensi dell’art. 56 del codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (“CCII”) (corrispondente al precedente art. 67, comma III, lett.(d) della l.fall.) (l’“Accordo di Risanamento”);
b)un aumento di capitale a pagamento, da offrirsi in opzione ai soci esistenti ai sensi dell’art. 2441, comma primo, cod. civ., per un importo complessivo massimo pari ad Euro 25.106.155,28, inscindibile fino all'importo di Euro 24.999.999,90 importo integralmente garantito dagli impegni di sottoscrizione assunti dai soci CDPE Investimenti S.p.A. (“CDPE”) e Polaris Capital Management LLC (“Polarise, congiuntamente a CDPE, i Soci Istituzionali”) e scindibile per l'eccedenza, comprensivo di sovrapprezzo, mediante emissione di complessive massime n. 79.199.228 nuove azioni ordinarie, prive di valore nominale, aventi le medesime caratteristiche di quelle in circolazione (da emettersi con godimento regolare), ad un prezzo di emissione per azione di Euro 0,3170, dei quali Euro 0,1585 da imputarsi a capitale ed Euro 0,1585 da imputarsi a sovrapprezzo (l’“Aumento di Capitale in Opzione”);
c)un aumento di capitale inscindibile a pagamento, di importo massimo pari ad Euro 26.137.571,21, mediante emissione di n. 82.452.906 azioni ordinarie, prive di valore nominale, aventi le medesime caratteristiche di quelle in circolazione (da emettersi con godimento regolare), ad un prezzo di emissione per azione di Euro 0,3170, da offrire, con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell’art. 2441, comma 5, cod. civ., ad alcuni dei creditori finanziari individuati nell’Accordo di Risanamento, con liberazione mediante compensazione volontaria, nei modi e nella misura previsti nell’Accordo di Risanamento, in relazione alla sottoscrizione dell’aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione, di crediti certi, liquidi ed esigibili, secondo un rapporto di conversione del credito in capitale di 1,25 a 1 (l’“Aumento di Capitale per Conversionee, congiuntamente all’Aumento di Capitale in Opzione, l’“Aumento di Capitale”);
d)la subordinazione e postergazione di una porzione del debito bancario per Euro 6,5 milioni;
e)l’estensione della scadenza finale dell’indebitamento a medio-lungo termine sino al 31 dicembre 2026, con introduzione di un piano di ammortamento a partire dal 2023;
f)la concessione / conferma di linee di credito per firma a supporto dell’esecuzione del piano;
g)l’estensione al 2026 della scadenza del Prestito Obbligazionario.
Sempre in data 17 novembre 2022, il Consiglio di Amministrazione della Società ha approvato, inter alia, la versione finale del piano di risanamento ai sensi degli articoli 56 e 284 CCII, basato sul Piano Consolidato 2022-2026 e sulla Manovra Finanziaria, relativo alla Società nonché al Gruppo Trevi.
Successivamente, in data 29-30 novembre 2022, la Società ha sottoscritto i contratti relativi all’attuazione della Manovra Finanziaria, quale, inter alia, l’Accordo di Risanamento, il quale è divenuto successivamente efficace in data 16 dicembre 2022 a seguito del verificarsi delle relative condizioni sospensive.
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In data 11 gennaio 2023, la Società ha quindi informato il mercato circa il positivo completamento dell’Aumento di Capitale, nel contesto del quale sono state sottoscritte n. 161.317.259 azioni ordinarie di nuova emissione della Società, per un controvalore complessivo pari a Euro 51.137.571,10 (di cui Euro 25.568.785,55 a titolo di capitale e Euro 25.568.785,55 a titolo di sovrapprezzo). A seguito dell’esecuzione dell’Aumento di Capitale, il nuovo capitale sociale di Trevifin è risultato, quindi, pari a Euro 123.044.339,55, suddiviso in n. 312.172.952 azioni ordinarie. In particolare: (i) l’Aumento di Capitale in Opzione è stato sottoscritto in denaro per Euro 24.999.999,90, di cui complessivi Euro 17.006.707 versati per la sottoscrizione di complessive n. 53.648.918 azioni da parte dei Soci di Riferimento, e i rimanenti Euro 7.993.292,90 sono stati versati per la sottoscrizione di complessive n. 25.215.435 azioni da parte di altri azionisti sottoscrittori; e (ii) l’Aumento di Capitale per Conversione è stato sottoscritto integralmente per Euro 26.137.571,21, mediante emissione di n. 82.452.906 azioni ordinarie.
Di seguito si riportano i principali dati economici, finanziari e patrimoniali del Gruppo a seguito dell’esecuzione dell’operazione di rafforzamento patrimoniale della Società e di ristrutturazione dell’indebitamento finanziario del Gruppo, con la precisazione che i relativi effetti contabili sono stati registrati nel 2023 in quanto l’Aumento di Capitale si è completato, appunto, nel mese di gennaio 2023:
il patrimonio netto del Gruppo, che al 31 dicembre 2022 era pari a 89,6 milioni di Euro, si attestava al 30 giugno 2023 a 153,7 milioni di Euro sulla variazione positiva di 64,1 milioni di Euro, ha inciso per circa 52 milioni di euro l’effetto della Manovra Finanziaria legata all’Aumento di Capitale. Al 31 dicembre 2023, il patrimonio netto del Gruppo era pari a 148,6 milioni di Euro e al 31 dicembre 2024 è pari a 161,9 milioni di Euro;
sull’indebitamento finanziario netto del Gruppo, che al 31 dicembre 2022 era pari a 251,2 milioni di Euro, ha inciso la riduzione di circa 52 milioni di Euro, registrata nel corso del mese di gennaio 2023, per effetto della Manovra Finanziaria. Al 31 dicembre 2023 era risultato pari a 202 milioni di Euro, mentre al 31 dicembre 2024, l’indebitamento finanziario netto del Gruppo è pari a 198,9 milioni di Euro;
si ricorda che l’indebitamento residuo del Gruppo è stato quasi integralmente riscadenziatonell’ambito della Manovra Finanziaria. Infatti, una parte sostanziale dell’indebitamento a medio lungo termine del debito residuo nei confronti delle Banche Finanziatrici dopo l’Aumento di Capitale per Conversione, per un ammontare pari circa a 185 milioni di Euro, è stato riscadenziato al 31 dicembre 2026, mentre per circa Euro 6,5 milioni è stato subordinato e riscadenziato al 30 giugno 2027.
Inoltre, si evidenzia che i risultati consuntivi del bilancio consolidato del Gruppo Trevi al 31 dicembre 2024 rispettano i covenant finanziari previsti dall’Accordo di Risanamento. In particolare, il rapporto tra Indebitamento Finanziario Netto ed EBITDA recurring consolidati al 31 dicembre 2024 è pari a 2,38x, pertanto inferiore rispetto al parametro definito dall’Accordo di Risanamento a tale data (pari a 3,25x), mentre il rapporto tra Indebitamento Finanziario Netto e Patrimonio Netto consolidati è pari a 1,24x, pertanto inferiore rispetto al parametro definito dall’Accordo di Risanamento a tale data (pari a 2,60x).
Valutazione circa il prevedibile andamento della liquidità nel corso dei prossimi 12 mesi
In coerenza con le valutazioni svolte in sede di approvazione della relazione semestrale relativa ai dati consolidati al 30 giugno 2024, un elemento che è stato valutato con particolare attenzione è l’idoneità dei livelli di cassa previsti nei prossimi 12 mesi a garantire l’ordinaria operatività del Gruppo, il finanziamento
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delle relative commesse e il regolare pagamento dei fornitori. A questo fine, come si dirà più diffusamente nel prosieguo, la Direzione Aziendale ha aggiornato le previsioni di cassa che erano state effettuate in occasione dell’approvazione della relazione semestrale consolidata sulla base dei dati actual ed ha esteso tali previsioni sino al 31 marzo 2026. Da tale esercizio emerge la ragionevole aspettativa di una situazione positiva di cassa del Gruppo fino ad allora, assumendo, tra le altre cose, l’utilizzo delle linee di credito ivi incluse le linee di credito per firma necessarie nell’ambito delle commesse di cui le Società del Gruppo sono parte previste dall’Accordo di Risanamento, ciò consentendo l’attuazione della Manovra Finanziaria (come di seguito descritta) e del Piano Consolidato 2022-2026.
Con riferimento all’incertezza segnalata in precedenza relativa al rischio che possano verificarsi delle situazioni di tensione di cassa nel corso dei 12 mesi successivi alla data di riferimento del bilancio, va rilevato quanto segue:
Innanzitutto, va sottolineato che la Direzione Aziendale della Società monitora costantemente l’andamento della cassa del Gruppo, anche a livello delle singole Divisioni Trevi e Soilmec. In particolare, il management predispone un piano di tesoreria fino alla fine dell’anno in corso, che analizza l’andamento della cassa su base settimanale per i primi tre mesi e su base mensile per i mesi successivi, documento che viene aggiornato ogni 4 settimane sulla base dei dati actual a disposizione, provenienti da tutte le legal entity del Gruppo. Tale strumento, i cui risultati vengono analizzati e discussi con il management locale, consente di monitorare la cassa a breve termine, e di avere contezza di eventuali shortfall di cassa con congruo anticipo, in modo da poter adottare le iniziative di volta in volta necessarie. Tale piano di tesoreria è stato da ultimo aggiornato in data 21 marzo 2025 (con dati aggiornati a tale data), esaminando il prevedibile andamento della liquidità sino al 31 marzo 2026. Tale analisi mostra la conservazione di un margine di liquidità adeguato a garantire la normale operatività del Gruppo ed i rimborsi previsti dall’Accordo di Risanamento, durante tutto il periodo oggetto di analisi.
Inoltre, in conformità a quanto previsto dall’Accordo di Risanamento, la Società continua a fornire alle Banche Finanziatrici un piano di cassa e analisi del cash flow per ciascuna società del Gruppo relativo al trimestre solare immediatamente precedente. Tale obbligo informativo viene inoltre validato e verificato dal Responsabile Monitoraggio. L’ultimo piano di cassa e analisi del cash flow aggiornato è stato fornito alle Banche Finanziatrici in data 15 febbraio 2025, e lo stesso non ha segnalato criticità relativamente alla situazione di cassa del Gruppo e/o delle singole divisioni nel relativo periodo.
Inoltre, in data 27 marzo 2025, sempre in conformità a quanto richiesto dall’Accordo di Risanamento, la Società ha fornito alle Banche Finanziatrici un budget previsionale per l’anno contabile in corso, e fino alla data del 31 dicembre 2025, suddiviso per trimestri solari.
Tali analisi hanno confermato l’assenza di situazioni critiche dal punto di vista della cassa, ed hanno evidenziato una situazione di liquidità idonea a consentire l’ordinaria operatività del Gruppo nel periodo di riferimento.
Il Consiglio di Amministrazione, ai fini dell’approvazione del presente progetto di bilancio, ha comunque esaminato l’aggiornamento di tale liquidity analysis sino al 31 marzo 2026, che corrisponde all’arco temporale oggetto della presente analisi. Pertanto, sulla base di tali proiezioni, è ragionevolmente prevedibile che, nel periodo, le disponibilità liquide consentano al Gruppo di gestire la propria normale attività corrente secondo criteri di continuità e di fare fronte alle proprie esigenze finanziarie.
Il monitoraggio del management relativamente all’andamento della liquidità del Gruppo appare dunque
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adeguato alla situazione e le risultanze dell’analisi svolta non mostrano allo stato situazioni di tensioni e/o di shortfall di liquidità fino a fine marzo 2026. Le previsioni appaiono redatte in modo ragionevolmente prudenziale.
In conclusione, tenuto conto che (i) le previsioni di tesoreria vengono svolte con metodologie consolidate nel tempo, (ii) tali previsioni sono oggetto di verifica da parte di soggetti terzi (i.e., il Responsabile Monitoraggio) e condivise periodicamente con le Banche Finanziatrici, e (iii) al 31 dicembre 2024 Divisione Trevi ha acquisito ordini pari a circa il 67% dei ricavi che si prevede di realizzare nell’anno 2025, e Divisione Soilmec ha acquisito ordini pari a circa il 17% dei ricavi che si prevede di realizzare nell’anno 2025, al momento si ritiene che il rischio relativo alle previsioni di tesoreria sia adeguatamente monitorato e mitigato.
Considerazioni conclusive
In conclusione, alla luce delle considerazioni sopra esposte e dopo aver analizzato i rischi e le incertezze a cui la Società e il Gruppo sono esposti, pur essendo presenti i fisiologici fattori di incertezza legati alla realizzazione del Piano Consolidato 2022-2026 (come aggiornato e confermato nelle originarie linee strategiche con l’approvazione prima del Piano Consolidato 2023-2027 e poi con l’approvazione del Piano Consolidato 2024-2028), gli Amministratori ritengono appropriato l’utilizzo del presupposto della continuità aziendale nella preparazione del bilancio della Società Trevi - Finanziaria Industriale S.p.A. e del Gruppo Trevi al 31 dicembre 2024.
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Gestione dei rischi d’impresa
Obiettivi, politica di gestione e identificazione dei rischi finanziari
Il Gruppo Trevi è soggetto a diverse tipologie di rischio e di incertezza che possono impattare sull’attività operativa, la struttura finanziaria e i risultati economici.
Innanzitutto, il rischio di liquidità che condiziona le scelte strategiche di investimenti e acquisizione delle commesse.
Improvvisi cambiamenti nei contesti politici dove il Gruppo opera hanno immediate conseguenze sui risultati operativi e sulla posizione finanziaria.
Il Gruppo è altresì esposto al rischio di un peggioramento del contesto macroeconomico internazionale.
L’introduzione di norme più severe in materia di protezione dei dati nell’Unione Europea e la maggiore complessità dell’IT, sottopone il Gruppo al rischio cyber.
Per garantire una gestione organica e trasparente dei principali rischi ed opportunità che possano avere impatto sulla creazione di valore del Gruppo, il risk management, allineandosi con gli obiettivi posti dall’Amministratore Delegato, conferma, sostanzialmente, l’approccio integrato del processo per gestire l’incertezza con metodologie coerenti e strumenti omogenei, pur rispettando la necessaria specificità delle Divisioni.
Obiettivi delle Commesse
Quest’ambito vuole supportare il top management e i singoli risk owner, fin dalla fase di business development e di negoziazione commerciale, assicurando un’analisi bottom-up e quali-quantitativa per individuare e gestire gli eventi con potenziale impatto sulle performance di commessa e del portfolio di Divisione, quali ricavi, margine operativo e flussi finanziari.
Obiettivi delle Divisioni
Quest’ambito include gli eventi con potenziale impatto sugli obiettivi delle Divisioni (non specificatamente di commessa) e sulla garanzia di prodotti e servizi di valore per i Clienti. La reportistica periodica è allineata con quella del Bilancio Consolidato (semestrale) mentre per le azioni di monitoraggio e mitigazione ha frequenza continua, secondo le specifiche scadenze pianificate e rispetto ad una soglia di appetito per il rischio precedentemente definita e condivisa con il CCRS (Comitato Controllo Rischi e Sostenibilità).
Obiettivi di Piano Industriale
Quest’ambito include la gestione di eventi con potenziale impatto su alcuni dei target definiti dal Piano Industriale, con particolare riferimento ai ricavi, ai margini industriali e alla creazione di un adeguato portafoglio ordini dell’esercizio di riferimento.
Rischi di liquidità
Il rischio di liquidità si può manifestare per l’incapacità di reperire, a condizioni economiche, le risorse finanziarie necessarie per l’operatività del Gruppo. I due principali fattori che influenzano la liquidità del Gruppo sono da una parte le risorse generate o assorbite dalle attività operative e di investimento e, dall’altra, le caratteristiche di scadenza e di rinnovabilità del debito o di liquidità degli impieghi finanziari. I
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fabbisogni di liquidità sono monitorati dalle funzioni centrali del Gruppo nell’ottica di garantire un efficace reperimento delle risorse finanziarie e/o un adeguato investimento della liquidità.
Il Gruppo a continuo monitoraggio della situazione della liquidità predispone i cash flow rotativi periodici e previsionali predisposti da parte di tutte le Società del Gruppo, i quali, poi, vengono consolidati ed analizzati così come specificato nel paragrafo “Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale”.
Si segnala che le disponibilità liquide sono parzialmente soggette a vincoli valutari relativamente ad alcuni Paesi in cui il Gruppo opera così come dettagliato nella seguente tabella:
(In milioni di Euro)
DivisioneSocietàPaeseVincolo31/12/2024
TreviTrevi Foundations Nigeria LtdNigeriaRestrizioni Valutarie2,9
TreviFoundation Construction LtdNigeriaRestrizioni Valutarie0,3
TreviSwissboring Overseas Piling Corp. Ltd (Dubai)DubaiCash Collateral su linea promiscua2.5
Totale   5,7
Ad oggi gran parte degli affidamenti con le Banche Finanziatrici sono regolati dall’Accordo di Risanamento che si è perfezionato il 30 novembre 2022 anche a seguito dell’aumento di capitale e della conversione dei crediti vantati dagli istituti di credito in capitale conclusosi l’11 gennaio 2023 con l’esecuzione dello stesso.
Di seguito viene illustrata la distribuzione geografica delle disponibilità liquide del Gruppo al 31 dicembre 2024:
Descrizione31/12/202431/12/2023Variazione
Italia20.20815.9844.224
Europa (esclusa Italia)2.3582.928(570)
Stati Uniti e Canada21.92623.027(1.101)
Sud America3.3931.7241.669
Africa8.08616.676(8.590)
Medio Oriente e Asia31.13514.28716.848
Estremo Oriente e Resto del mondo7.9126.2131.699
Totale95.01880.83914.179
I finanziamenti bancari del Gruppo alla fine dell’esercizio sono invece così ripartiti tra breve e lungo termine:
Finanziamenti correnti31/12/202431/12/2023VariazioneFinanziamenti non correnti31/12/202431/12/2023Variazione
Italia45.24638.8926.354Italia99.70177.78121.920
Europa (esclusa Italia)505Europa (esclusa Italia)1.8231.861(38)
Stati Uniti e Canada6.7676.370397Stati Uniti e Canada000
Sud America000Sud America000
Africa3354(21)Africa000
Medio Oriente e Asia000Medio Oriente e Asia000
Estremo Oriente7.2006.962238Estremo Oriente516826(310)
Resto del mondo000Resto del mondo000
Totale59.25152.2786.973Totale102.04080.46821.572
La tabella seguente riporta invece il dettaglio per area geografica di tutte le passività finanziarie, includendo i finanziamenti bancari, i leasing finanziari e debiti verso altri finanziatori:
Passività finanziarie a breve termine 31/12/2024 31/12/2023 VariazionePassività finanziarie a lungo termine 31/12/2024 31/12/2023 Variazione
Italia56.60354.8031.800Italia231.964217.29614.668
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Europa (esclusa Italia)
120
144
(24)
Europa (esclusa Italia)
2.090
2.162
(72)
Stati Uniti e Canada6.7846.412372Stati Uniti e Canada000
Sud America8001.754(954)Sud America1281270
Africa256322(66)Africa508697(189)
Medio Oriente e Asia2.6612.825(164)Medio Oriente e Asia3510351
Estremo Oriente7.7717.936(165)Estremo Oriente566921(354)
Resto del mondo1.1773.897(2.720)Resto del mondo46735(690)
Totale76.17178.093(1.922)Totale235.653221.93813.715
Rischio di mercato
Il rischio di mercato è il rischio che il fair value dei flussi di cassa futuri di uno strumento finanziario si modificherà a causa delle variazioni nel prezzo di mercato. Il prezzo di mercato comprende quattro tipologie di rischio: il rischio di tasso, il rischio di valuta, il rischio di prezzo delle commodity e altri rischi di prezzo, così come il rischio di prezzo sui titoli rappresentativi di capitale (equity risk). Gli strumenti finanziari toccati dal rischio di mercato includono prestiti e finanziamenti, depositi, partecipazioni disponibili per la vendita e strumenti finanziari derivati.
Rischio di tasso di interesse
L’esposizione al rischio delle variazioni dei tassi d’interesse di mercato è connessa ad operazioni di finanziamento sia a breve sia a lungo termine, con un tasso di interesse variabile.
Al 31 dicembre 2024, a seguito della firma dell’Accordo di Risanamento del 30 novembre 2022, buona parte dei finanziamenti del Gruppo risulta essere a tasso variabile, con esclusione del Prestito Obbligazionario e di alcuni finanziamenti delle controllate italiane ed estere, nonché dei contratti di leasing come riportato di seguito:
(In migliaia di Euro)
 31/12/2024 31/12/2024
DescrizioneTasso FissoTasso VariabileTotale
Finanziamenti e Leasing69.765189.707259.472
Prestito Obbligazionario50.00050.000
Totale Passività Finanziarie*119.765189.707309.472
*L’importo Totale Passività Finanziarie è esposto al netto dei ratei passivi.
A seguito della firma dell’Accordo di Risanamento, il Gruppo ha ottenuto una moratoria sul capitale delle linee di cassa a Medio e Lungo Termine e contingentemente al rispetto o meno di alcuni parametri una moratoria sugli interessi delle stesse. Con l’efficacia dell’Accordo di Risanamento, i tassi di interesse sulle linee di cassa a Medio e Lungo Termine sono stati modificati da tasso fisso ad un tasso con componente variabile, aggiornato ogni sei mesi (Euribor 6 mesi).
Le linee a Breve Termine erogate e disciplinate dall’Accordo di Risanamento hanno mantenuto il pricing adeguato alla natura dell’operazione sottostante, mantenendo i tassi dei documenti finanziari originari come previsto dall’Accordo di Ristrutturazione.
Per ulteriori dettagli relativi alle passività finanziarie si rimanda ai paragrafi della nota integrativa ed in particolare alle note (14), (21) e (22).
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Nella valutazione del rischio di fluttuazioni avverse dei tassi di interesse che abbiano impatto sugli oneri finanziari netti e sugli adeguamenti del fair value di attività e passività finanziarie sensibili al tasso di interesse, nell’ottica del rispetto dei covenant, è stata effettuata un’analisi di sensitività basata sui seguenti criteri:
Le attuali aspettative del mercato sull’andamento dei tassi di interesse fino al 2026 sono stabili o al ribasso.
In via prudenziale si è preso in considerazione l’applicazione di un ulteriore 1% di margine sul tasso variabile calcolato semestralmente (EURIBOR 6 mesi + 3% di margine).
Il risultato della sensitivity analisys dimostra che la curva dei tassi di interesse non ha un impatto significativo in termini di utili/perdite di esercizio; pertanto, non si ritiene che si possano avere impatti sul rispetto dei covenant a causa delle fluttuazioni de cambi.
Rischio di cambio
Il Gruppo è esposto al rischio che variazioni nei tassi di cambio possano apportare variazioni ai risultati economici e patrimoniali del Gruppo. L’esposizione al rischio di cambio può essere di natura:
Transattiva: variazioni del tasso di cambio intercorrenti tra la data in cui un impegno finanziario tra controparti diventa altamente probabile e/o certo o e la data di regolamento dell’impegno, variazioni che determinano uno scostamento tra flussi di cassa attesi e flussi di cassa effettivi;
Traslativa: variazioni del tasso di cambio determinano una variazione del valore delle poste patrimoniali in divisa, a seguito del consolidamento dei dati ai fini di bilancio e della loro traduzione nella moneta di conto della Capogruppo (Euro). Tali variazioni non determinano uno scostamento immediato tra flussi di cassa attesi e flussi di cassa effettivi ma solo un effetto contabile sul patrimonio netto consolidato del Gruppo. L’effetto sui flussi di cassa si manifesta solo qualora siano effettuate operazioni sul patrimonio della società del Gruppo che redige il bilancio in divisa.
L’esposizione al rischio di variazioni dei tassi di cambio deriva dall’operatività del Gruppo in una pluralità di Paesi e in monete diverse dall’Euro, in particolare il Dollaro Statunitense e le divise ad esso agganciate. Poiché risultano operazioni significative in Paesi dell’area Dollaro, il bilancio del Gruppo può essere interessato in maniera considerevole dalle variazioni dei tassi di cambio Euro/Usd.
Il Gruppo non utilizza per la propria attività di copertura dal rischio di cambio strumenti di tipo dichiaratamente speculativo; tuttavia, nel caso in cui ci fossero e gli strumenti finanziari derivati non dovessero soddisfare le condizioni previste per il trattamento contabile degli strumenti di copertura richiesti dallo IFRS 9 o la società decide di non volersi avvalere della possibilità di hedge accounting, le loro variazioni di fair value sono contabilizzate a conto economico come oneri/proventi finanziari.
Il fair value di un contratto a termine è determinato come differenza tra il cambio a termine del contratto e quello di un’operazione di segno contrario di importo e scadenza uguale, ipotizzata ai tassi di cambio ed ai differenziali di tasso di interesse al 31 dicembre.
Il Gruppo valuta la propria esposizione al rischio di variazione dei tassi di cambio; gli strumenti utilizzati sono la correlazione dei flussi di pari valuta ma di segno opposto, la contrazione di finanziamenti di anticipazione commerciale e di natura finanziaria in pari valuta con il contratto di vendita.
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Rischio di credito
Il Gruppo è soggetto al rischio che il merito di credito di una controparte finanziaria o commerciale diventi insolvente. Il rischio di credito connesso al normale svolgimento delle operazioni commerciali è monitorato sia dalle singole società sia dalla direzione Finanziaria del Gruppo.
Per la natura della sua attività, articolata in più settori, con un’accentuata diversificazione geografica delle unità produttive e per la pluralità di Paesi in cui sono venduti gli impianti e attrezzature il Gruppo non presenta una concentrazione del rischio di credito su pochi clienti/Paesi, anzi l’esposizione creditoria è suddivisa su un largo numero di controparti e clienti.
L’obiettivo è quello di minimizzare il rischio controparte attraverso il mantenimento dell’esposizione all’interno di limiti coerenti con il merito creditizio assegnato a ciascuna di esse dai diversi Credit Managers del Gruppo sulla base di informazioni storiche sui tassi di insolvenza delle controparti stesse.
Il Gruppo vende prevalentemente all’estero e utilizza per la copertura dei rischi di credito gli strumenti finanziari disponibili sul mercato, in particolare le Lettere di Credito e utilizza per progetti significativi gli strumenti del pagamento anticipato e della lettera di credito.
Rischio connesso alle attività svolte all’estero
L’evoluzione degli scenari economici e geo-politici influenza da sempre le attività finanziarie e industriali del Gruppo. I ricavi per attività all’estero del Gruppo Trevi confermano un consolidamento sull’estero, la presenza del Gruppo è localizzata principalmente in Medio Oriente, USA, Estremo Oriente ed Africa.
Relativamente ai ricavi localizzati in aree con un rischio politico e commerciale medio-alto, caratterizzati cioè dal rischio di insolvenza di operatori, pubblici e privati, legato all’area geografica di provenienza e indipendente dalla loro volontà, nonché dal rischio legato alla provenienza di un determinato strumento finanziario e dipendente da variabili politiche, economiche e sociali, con specifico riferimento ai paesi in cui il Gruppo Trevi opera, maggiormente esposti a questa tipologia di rischio, si precisa che sono due in particolare le aree con alto rischio politico e basso rischio commerciale in cui opera il Gruppo Trevi.
Tajikistan
Il Tagikistan è diventato indipendente nel 1991 in seguito alla disgregazione dell'Unione Sovietica e ha vissuto una guerra civile tra fazioni politiche, regionali e religiose dal 1992 al 1997. L'etnia uzbeka costituisce una minoranza sostanziale in Tagikistan e l'etnia tagika una minoranza ancora più numerosa nel vicino Uzbekistan.
Il paese, con una popolazione di poco più di 9,2 mln di abitanti, rimane il più povero dell'ex repubblica sovietica con un real gdp per capita pari a $ 3.900. Il Tagikistan è diventato membro dell'OMC nel marzo 2013. Tuttavia, la sua economia continua ad affrontare grandi sfide, tra cui la dipendenza dalle rimesse dei lavoratori migranti tagiki che lavorano in Russia e Kazakistan, la corruzione dilagante e il commercio di oppiacei e altre violenze destabilizzanti provenienti dal vicino Afghanistan. Dal 2010 il Tagikistan ha subito diversi incidenti di sicurezza interna, tra cui conflitti armati tra le forze governative e gli uomini forti locali nella valle di Rasht e tra le forze governative e i residenti e i leader informali nell'oblast autonomo di Gorno-Badakhshan. Il Tagikistan ha subito il suo primo attacco rivendicato dall'ISIS nel 2018, quando gli assalitori hanno attaccato un gruppo di ciclisti occidentali con veicoli e coltelli, uccidendone quattro. Nel corso del 2021
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è divampato l'attrito tra le forze al confine tra il Tagikistan e la Repubblica del Kirghizistan, queste tensioni sono culminate in scontri mortali tra le forze di frontiera nell'aprile 2021 e nel settembre 2022.
(fonte: https: //www.cia.gov/the-world-factbook/countries/tajikistan/#introduction).
Argentina
L’Argentina, si legge nel report della Banca mondiale, nel corso dell’anno appena concluso fa segnare una tendenza in linea con l’intera America Latina, per l’area geografica in questione si stima che l’economia possa essere in crescita al 2,3 per cento per il 2024 ed al 2,5 per cento nel 2025. Questo sarebbe l’effetto del miglioramento delle economie dei partner commerciali della regione e dell’allentamento della stretta monetaria. Inoltre, nonostante il calo, i prezzi delle materie prime dovrebbero continuare a mantenere un livello tale da sostenere la crescita, mentre l’inflazione rimane un’incognita per il paese nonostante ci si attenda una conferma del suo trend in calo per l’intera area geografica in questione.
Nel caso specifico, la crescita economica dell’Argentina nel 2024, la Banca mondiale segnala che si lega all’uscita dall’emergenza siccità, crisi che ha colpito il principale settore economico del paese provocando un forte calo dei principali asset dell’export i quali, da soli, sono alla base della perdita di quasi 3 punti di Pil.
L’Argentina, si trova tuttavia ad affrontare ancora una situazione economica delicata, con incertezze politiche, in un contesto di inflazione elevata e forte deprezzamento della valuta.
L’incidenza dei ricavi delle aree sopraindicate rispetto al totale del Gruppo è inferiore al 6%
Rischio connesso all’approvvigionamento delle materie prime.
I temi pertinenti all’approvvigionamento di materie prime sono articolati nelle seguenti categorie del Modello dei Rischi del Gruppo Trevi:
Supply Chain
Approvvigionamento
Commodity
La revisione del Modello, con particolare attenzione alle tematiche Environment, Social & Governance (d’ora innanzi ESG), troverà applicazione con l’approvazione del Piano di Sostenibilità e della relativa Procedura gestionale, ad oggi in fase di definizione.
Per la Divisione Soilmec, nel corso del 2024 permane l’elemento di stabilità, già evidenziato nel corso dell’esercizio precedente, dei prezzi di approvvigionamento delle materie prime e degli indici energetici (gas/luce).
Per la Divisione Trevi il tema è altrettanto importante ma essendo l’attività amministrata “a commessa” è possibile gestire contrattualmente e puntualmente il rischio di fluttuazione del costo delle materie prime attraverso la definizione di condizioni di garanzia o addirittura l’esclusione della fornitura delle materie prima dallo scopo del lavoro.
Inoltre, si segnala che mediamente è statisticamente piuttosto breve il periodo intercorrente tra la gara per l’ottenimento della commessa e l’apertura dei cantieri e la durata delle commesse è compresa tra i sei ed i
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nove mesi e, pertanto, nelle offerte si può tenere conto di costi aggiornati in relazione ai progetti da realizzare.
Rischi climatici
I principali aspetti ambientali associati all’attività del Gruppo Trevi scarsamente probabili ma con impatto potenzialmente alto sono correlati alle attività di perforazioni e fondazioni nei cantieri della Divisione Trevi. Allo scopo di ridurre la significatività di tali potenziali impatti, Trevi applica principi di gestione ambientale in linea con lo standard ISO14001, all’interno dei quali sono effettuate indagini ambientali specifiche prima dell’avvio delle commesse e controlli periodici durante le attività.
Le attività effettuate nei cantieri hanno impatti anche sul clima in quanto richiedono l’utilizzo di macchine operatrici con motore endotermico. Trevi è impegnata a ridurre l’impatto ambientale associato alle emissioni prodotte da tali macchine attraverso un uso più efficiente delle macchine stesse, che prevede l’impiego di dispositivi IOT per il controllo e la supervisione da remoto delle attrezzature, il sistema Soilmec DMS e la sensibilizzazione degli operatori verso un uso corretto delle attrezzature, l’aggiornamento del parco macchine che prevede l’introduzione di macchine di nuova generazione più efficienti o elettriche (si veda linea HighTech ed e-Tech di Soilmec), l’utilizzo di carburanti bio-diesel.
Inoltre, va segnalato che, qualora si dovessero verificare danni da eventi metereologici o da danni ambientali diretti, sono presenti assicurazioni CAR (Construction All-Risks) in ogni cantiere, su cui si inseriscono le coperture assicurative RCT (Responsabilità Civile verso Terzi) con estensione alla copertura all’inquinamento accidentale e le coperture assicurative All-Risks sulle macchine ed attrezzature utilizzate.
Nell’ambito degli aspetti ambientali il Gruppo Trevi ha identificato cinque indicatori. Quelli di maggiore impatto sono: “la gestione delle emissioni e lotta al cambiamento climatico” e “la gestione dei rifiuti e delle sostanze pericolose”. Il primo fa riferimento alla promozione di strategie di riduzione delle emissioni in atmosfera e allo sviluppo dell’utilizzo di energie rinnovabili, con l’obiettivo per il Gruppo di ridurre gradualmente la dipendenza dal settore dei combustibili fossili e diminuire il proprio impatto sull’ambiente. Il secondo fa riferimento ai rifiuti prodotti dal Gruppo (presso le sedi legali, operative e i cantieri) con l’obiettivo di continuare ad incrementare la quota destinata a riutilizzo e di mantenere la percentuale di rifiuti pericolosi inferiore al 0,25% del totale prodotto. Gli altri tre indicatori riguardano l’ “inquinamento dell’acqua, dell’aria e del suolo, la “gestione efficiente delle risorse idriche”, le cui performance per la Divisione Trevi sono strettamente legate alle specifiche tipologie di lavorazioni effettuate, e la “protezione della biodiversità e del capitale naturale” che, pur interessando una parte ridotta delle attività del Gruppo, viene attuata e garantita attraverso il rispetto delle misure precauzionali idonee a mantenere l’armonia con la natura e salvaguardare tutte le specie viventi.
Rischio Cyber
Il Gruppo Trevi anche nel corso del 2024 ha proseguito nel percorso di adozione di nuove iniziative, tecnologie e procedure volte a garantire livelli di sicurezza ICT sempre più elevati, per rendere sempre più efficaci i processi di ICT Security.
Il Dipartimento DI&T Corporate (Digital Innovation & Technology), che eroga servizi IT per tutte le Società controllate, sta consolidando il processo di adozione di infrastrutture con tecnologie Hybrid Cloud, che,
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unitamente all’adozione di applicazioni Cloud e di un Piano di Disaster Recovery, consentono di aumentare la postura di sicurezza e la resilienza dell’intero Gruppo, al fine di salvaguardare la piena operatività delle Aziende, anche in caso di attacco hacker o malfunzionamento dei sistemi che sovraintendono all’erogazione dei servizi.
Il Gruppo continua nell’erogazione di percorsi formativi specifici per indurre a comportamenti idonei ad evitare il coinvolgimento in processi «malevoli» di cyber crime. Inoltre, il Dipartimento DI&T Corporate prosegue nell’emissione di periodiche «pillole informative» per segnalare esempi di casi concreti di frodi informatiche nelle quali gli utenti potrebbero imbattersi se non seguissero le corrette procedure ed istruzioni ed inoltre testa regolarmente la consapevolezza degli utenti attraverso campagne di phishing interne mirate.
Trevi Finanziaria Industriale S.p.A., attraverso Dipartimento DI&T Corporate, sta continuando ad operare compatibilmente al percorso dettato dalla certificazione ISO 27001:2022, ossia la norma che definisce lo standard internazionale che descrive le best practice per un ISMS (sistema di gestione della sicurezza delle informazioni, anche detto SGSI, in italiano). Questa certificazione è la dimostrazione che i servizi erogati dall’Azienda rispettano le best practice sulla sicurezza delle informazioni.
Si ritiene, pertanto, che le misure adottate ed i presidi esistenti rappresentino adeguati elementi di mitigazione di questo rischio, e che, quindi, non residui un rischio rilevante ai fini della continuità delle attività aziendali.
Impatti del Conflitto Russia-Ucraina
In relazione alla guerra in Ucraina si segnala che il Gruppo Trevi non ha attività produttive in Russia o Ucraina, ha esternalizzato lo sviluppo o l’utilizzo di software e data centers nelle zone interessate dal conflitto. Pertanto, non vi è stata necessità di spostare personale fuori dalle zone del conflitto, e al momento non si ritiene che altri paesi impattati in qualche misura dal conflitto generino problematiche alle attività del Gruppo Trevi. Non ci sono ordini inclusi nel backlog per l’area russa ed il Nuovo Piano Consolidato non prevede sviluppi in tali aree. Non si prevedono difficoltà di finanziamento dal momento che non sono presenti esposizioni verso Russia ed Ucraina. Il Gruppo, infine, non ritiene che ci possano essere nuovi fattori di rischio di frode legati al conflitto in corso, mentre per quanto riguarda il rischio di attacchi informatici, negli ultimi anni sono state implementate nel Gruppo una serie di iniziative volte ad aumentare il livello di sicurezza dell'intera infrastruttura informatica.
Al momento non si ritiene che i rischi sopra indicati - alla luce dei fattori e delle considerazioni svolte circa il conflitto in corso, e in generale l'area geografica Russo-Ucraina - rappresentino un rischio residuo rilevante ai fini della continuità delle attività aziendali.
Impatti dei dazi doganali
La strategia commerciale dell'amministrazione statunitense, che include l'applicazione di dazi doganali sulle importazioni, sta creando un clima di incertezza a livello economico, politico e sociale.
Attualmente il gruppo monitora costantemente gli sviluppi dello scenario per valutare le opportune azioni da intraprendere quando il quadro della situazione sarà più chiaro.
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Analisi di Impairment Test al 31 dicembre 2024
Il Gruppo ha provveduto a verificare la presenza di indicatori che potessero segnalare l’esistenza di perdite durevoli di valore al 31.12.2024. Tale verifica è stata condotta sia in riferimento alle fonti esterne (capitalizzazione di mercato, tassi di attualizzazione e di crescita) sia in relazione alle fonti interne (indicazioni, derivanti dal sistema informativo interno, circa i risultati attesi). La Società e il Gruppo hanno provveduto ad effettuare il test di impairment al 31 dicembre 2024, per cui si rimanda allo specifico paragrafo “Impairment” inserito nelle Note Esplicative al bilancio consolidato al 31 dicembre 2024.
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Personale e organizzazione
Organico al 31 dicembre 2024
L’organico in essere al 31 dicembre 2024 risulta essere pari a 3.057 risorse con un decremento netto di 132 unità rispetto alle 3.189 risorse in essere al 31 dicembre 2023.
L’organico medio nel 2024 è stato pari a 3.123 risorse.
(valori in Unità)
Descrizione 31/12/2024 31/12/2023 Variazione Media
Executive 6766167
di cui Dirigenti 4341242
Impiegati e Quadri 1.1041.112(8)1.108
Operai1.8862.011(125)1.949
Totale Dipendenti 3.0573.189(132)3.123
 
La ripartizione per area geografica dei dipendenti è la seguente:
(valori in Unità)
N° Dipendenti  
Area Geografica 31/12/202431/12/2023 Variazione
Italia 85176289
Europa (esclusa Italia) 2728(1)
Stati Uniti e Canada 93127(34)
Sud America 54245(191)
Africa 51647046
Medio Oriente e Asia 1.005792213
Estremo Oriente e resto del mondo 511765(254)
Totale 3.0573.189(132)
 
Risorse umane
Il Gruppo pone da sempre molta attenzione alla gestione delle proprie risorse umane, che sono un patrimonio inestimabile di competenze e rappresentano il maggiore fattore di successo del Gruppo.
Il Codice Etico, quale principale strumento di formalizzazione degli impegni aziendali su questi temi, definisce le risorse umane come elemento centrale della strategia aziendale, identificando, nella tutela delle pari opportunità, nella promozione del merito e del talento e nella creazione di un ambiente di lavoro sicuro, sereno, stimolante e gratificante, elementi chiave per tutte le società del mondo Trevi.
Il Performance Management
Il Gruppo Trevi dedica molte energie nello sviluppo del personale e nella costruzione di risorse che soddisfino requisiti di eccellenza, misurandone e valutandone la performance e premiandone il raggiungimento dei risultati;
L’attuale strumento di Performance Management adottato dal Gruppo (Performance Management System PMS) infatti è diventato per il Gruppo Trevi la “spina dorsale” dei processi di sviluppo del personale in quanto, le valutazioni delle prestazioni e degli obiettivi, rappresentano non solo un indicatore dell’andamento aziendale ma anche la leva per la crescita professionale delle risorse e, di conseguenza, dell’intera organizzazione.
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Le schede di valutazione PMS forniscono una visione completa della performance della risorsa e della sua aderenza ai valori e delle modalità comportamentali promosse dal Gruppo. Le sezioni dedicate alle segnalazioni di esigenze formative, di sviluppo e di compensation, forniscono gli elementi indispensabili per l’avvio delle politiche di gestione delle risorse umane, in grado di garantire il pieno supporto nello sviluppo della persona, nella continuità aziendale e nell’assicurare soddisfazione reciproca tra azienda e collaboratore. Sul finire dell’anno abbiamo completato la definizione di un nuovo modello di valutazione semplificato per i blue collar al fine di mapparne le principali competenze effettuando la valutazione a Sistema, il quale poi si è declinato nella realizzazione di 3 diverse schede sulla base del business di appartenenza Trevi o Soilmec - e della specificità di ruolo.
Nel 2024 inoltre, è stato completato il processo di migrazione delle anagrafiche in Oracle HCM, dell’ultima Società mancante, controllata Trevi, Trevi Algerie EURL.
Organization & Development
In ambito organizzazione e sviluppo, il Gruppo sta lavorando parallelamente su progetti differenti finalizzati al miglioramento delle abilità, delle conoscenze e delle competenze del personale, contribuendo così alla crescita complessiva del Gruppo. I progetti sono tutti orientati allo sviluppo delle risorse, quali: la mappatura dei Talent e dei Key Technical Expert, al fine di definire piani di formazione e sviluppo ad hoc di competenze tecniche e manageriali, offrire percorsi di crescita alle risorse con alto potenziale, in linea con le aspirazioni personali e pianificare la crescita di ruolo all'interno dell'organizzazione in base alle esigenze; incentivare le risorse a prendere iniziativa per migliorare le proprie competenze e conoscenze anche attraverso strumenti che il Gruppo mette a disposizione come la job rotation, che consente di acquisire esperienza in aree diverse ampliando così le competenze trasversali delle risorse.
Le suddette azioni ci permettono di porre al centro il capitale umano come un asset prezioso del Gruppo, investendo quindi nel successo dell’organizzazione.
Per quanto concerne i piani di sviluppo e di successione, è stato attribuito un importante valore all’identificazione delle risorse idonee ad assumere futuri ruoli di responsabilità. Il driver metodologico è basato sulla valutazione del potenziale che permetterà la valorizzazione delle risorse talentuose garantendo la continuità e lo sviluppo aziendale.
Compensation
Durante il 2024, con il supporto della società di consulenza Korn Ferry, è stata svolta l’attività di aggiornamento della pesatura delle posizioni per l’Amministratore Delegato/DG, i Dirigenti delle Società del Gruppo, inclusi i Dirigenti con Responsabilità Strategiche e gli impiegati con rapporto di lavoro con le società Italiane. Questo ha consentito l’attuazione delle medesime logiche standardizzate ed ha garantito modalità operative univoche finalizzate allo sviluppo di una politica retributiva caratterizzata da massima imparzialità ed equità per tutto il Gruppo. Nel corso dell’anno un altro tema che è stato posto al centro di numerose valutazioni è il welfare aziendale, in quanto argomento sempre più centrale da approfondire ed attuare nelle sue varie multiforme. L’aggiornamento continuo delle possibilità in tema welfare continuerà attivamente e si protrarrà per tutto il 2025, anno in cui verrà erogato per la prima volta il Welfare per l’Edilizia. Tale intervento, in un’ottica dipendente-centrica ed orientata a generare risultati proficui, oltre a mirare all’ambizioso risultato di massima valorizzazione e soddisfazione delle risorse umane.
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Le informazioni sulle politiche retributive sono fornite all’interno della relazione sulla remunerazione predisposta dalla Società ai sensi dell’art. 123 –ter del D. Lgs. Del 24 febbraio 1998 n. 58, disponibile nei termini della vigente normativa sia presso la sede sociale, Borsa Italiana S.p.A. e sul sito internet www.trevifin.com.
Learning
Il lancio della piattaforma e-learning avvenuta nel corso del 2022 ha permesso lo sviluppo di competenze soft del personale, in coerenza con il modello di Comportamento adottato dal Gruppo. Attraverso la piattaforma di e- learning, in ottica di proattività, ogni dipendente può in autonomia usufruire di un importante catalogo di corsi, accedendo a quelli che ritiene utili allo sviluppo delle proprie soft skills e delle proprie competenze gestionali.
Le Academy interne di Gruppo Trevi - Foundations Technology Academy (FTA), dedicata alla formazione tecnica e Trevi Group Academy (TGA), dedicata alla formazione manageriale - sono attive ormai da diversi anni con lo scopo di potenziare e preservare le competenze delle persone che lavorano nel Gruppo, non solo raccogliendo e valorizzando le best practices ed il know-how, ma sostenendo anche l’innovazione e la gestione del cambiamento continuo. Il Gruppo Trevi si affida inoltre a fornitori esterni per i servizi di formazione quali corsi di lingue, informatica ed aggiornamento professionale. Il costo relativo all’organizzazione ed erogazione dei corsi di formazione offerti ai propri dipendenti, è finanziato in modo parziale o totale attraverso Fondi interprofessionali come Fondimpresa (per impiegati, quadri e operai) e Fondirigenti (per i dirigenti).
La Formazione Tecnica
Nel corso del 2024 è stato messo a punto il progetto Learning innovation dedicato alla condivisione interna al gruppo delle novità delle attrezzature Soilmec per ogni linea prodotto che verrà proposta in maniera permanente e strutturata ogni anno.
In ambito Soilmec evidenziamo la creazione di un percorso formativo per nuovi inserimenti in produzione che prevede job rotation nei vari reparti in modo da avere personale con competenze più ampie e flessibile. A questo si accompagna un percorso formativo dedicato alla conoscenza del funzionamento e gamma attrezzature, oleodinamica ed elettrotecnica.
In parallelo in Soilmec sviluppati gli aspetti gestionali dei capireparto tramite il corso "yellow belt" e relativa certificazione di profitto.
In ambito Trevi potenziato l’onboarding creando una guida dedicata, e realizzato un progetto di mentoring in cantiere per giovani site engineer, nell’ottica di sviluppare le competenze e far emergere le attitudini. Sono stati creati inoltre nuovi corsi e-learning di aspetti tecnici di cantiere (sui materiali: Acciaio e Calcestruzzo).
La Formazione Manageriale
Nel corso del 2024 è continuato il processo di revisione dei corsi base (definiti “pillars”) di Trevi Group Academy (TGA), l’academy interna nata nel 2016 per promuovere la formazione su tematiche manageriali e competenze “soft”. Nello specifico è stata rivista la struttura del corso di Project Management, a cui sono
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state aggiunte anche alcune ore di docenza in aula ed è stato creato il primo dei tre moduli del nuovo corso di “Contract Management”.
È stato inoltre attivato per tutti coloro che gestiscono collaboratori, un percorso formativo sui temi che caratterizzano i tre momenti principali
del Performance Management System: assegnazione obiettivi, valutazione e feedback ai collaboratori.
Nel 2024 si sono svolti gli incontri sui primi due temi.
Al fine di sviluppare e approfondire gli aspetti comunicativi e relazionali, sono state attivate anche tre edizioni del corso “Orientamento al cliente: comunicazione e negoziazione”, che riprende non a caso anche uno dei comportamenti presente nel Modello dei comportamenti aziendale.
Recruitment & Employer Branding
Nel 2024, il Gruppo Trevi ha proseguito con successo il progetto "Gruppo Trevi entra in aula" su tutto il territorio nazionale, a favore delle scuole Tecniche Superiori e Professionali. Il progetto coinvolge tecnici e manager del Gruppo Trevi in lezioni frontali nelle classi quinte, seguite da visite degli studenti presso i cantieri Trevi in Veneto e Sicilia. Tra le scuole partecipanti, si distinguono il Follador Derossi di Agordo, con il quale il Gruppo Trevi collabora da cinque anni, e la nuova partnership con l'Istituto Mottura, specializzato in geotecnica, con sede a Caltanissetta. I giovani studenti, al termine degli esami di quinta, sono stati selezionati attraverso assesment dall’area recruiting di Corporate per l'inserimento all'interno del gruppo, prima in tirocinio e poi con contratto di assunzione nei cantieri Trevi in Italia. Attraverso questa modalità, il Gruppo Trevi consolida il suo impegno nel territorio nazionale e verso l'occupazione, mediante azioni di reclutamento e training nelle scuole tecniche, con l'obiettivo di portare forza lavoro qualificata all'interno dei cantieri.
Nel 2024, il Gruppo Trevi ha avviato una campagna di reclutamento rivolta a giovani inoccupati e disoccupati, sia uomini che donne, del sud Italia, per l'inserimento lavorativo presso lo stabilimento di montaggio a Cesena. L'obiettivo del Gruppo è quello di incrementare le risorse provenienti da tutta Italia, aumentando la presenza femminile nell'area produttiva di sede. Numerosi giovani hanno partecipato alla campagna di selezione a favore della Divisione Soilmec e molti di loro sono stati assunti con contratto lavorativo.
Anche nel 2024 l’attività di Recruiting per la ricerca di profili professionali ha riguardato trasversalmente le due Divisioni e il Corporate. Grazie agli investimenti su attività come i Career Day presso le maggiori Università e Politecnici italiani e stranieri soprattutto negli stati uniti, Open day presso Istituti tecnici, l'uso della piattaforma LinkedIn Recruiter e dei social media, il Gruppo ha potuto reclutare e selezionare numerosi operai e impiegati sia in Italia che all'estero. Inoltre, nel 2024, il Gruppo ha investito sull’aggiornamento e implementazione del nuovo career site Trevi Group con una visione più internazionale, rivolgendosi non solo ai candidati italiani ma anche ai candidati verso le società estere del gruppo. Sono stati inseriti contenuti che mostrano le attività svolte in azienda, dando spazio alla "voce" dei dipendenti di tutto il mondo attraverso testimonianze, con l'obiettivo di attrarre e sviluppare talenti nel mercato esterno del lavoro, valorizzando al contempo i dipendenti esistenti.
Nel 2024, le partnership con le Università e i Politecnici sono proseguite con grande successo. Sono stati organizzati workshop tecnici e webinar rivolti agli studenti e alle studentesse dei corsi di laurea triennale e magistrale. A questi eventi sono seguite visite presso lo stabilimento del Gruppo Trevi, con l’obiettivo di avvicinare i laureandi e le laureande alle attività di cantiere e di produzione. A seguito di questi eventi sono stati inseriti nei cantieri e nello stabilimento di gruppo trevi molteplici giovani donne ingegnere e giovani
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uomini per tesi di laurea e inserimenti diretti così da incrementare la presenza di giovani talenti all’interno di gruppo trevi oltre all’inserimento di giovani donne all’interno dei cantieri. A tale proposito nel 2024 gruppo trevi continua ad investire nell’impegno con il premio tesi di laurea “Ingenio al femminile” rivolto a giovani donne laurea stem.
Altre informazioni
Ai sensi della comunicazione Consob del 28 luglio 2006 n. DEM/6064293, si precisa che nel corso del 2024 il Gruppo Trevi non ha posto in essere operazioni atipiche e/o inusuali, così come definito dalla comunicazione stessa.
Governance e delibere adottate nel periodo
Con deliberazioni assunte dall’Assemblea ordinaria del 8 maggio 2024: (i) all’unanimità dei presenti, è stato approvato il Bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2023 corredato della Relazione del Consiglio d’Amministrazione sulla Gestione, della Relazione del Collegio Sindacale e della Relazione della Società di Revisione ed è stato presentato il bilancio consolidato al 31 dicembre 2023 e della dichiarazione consolidata di carattere non finanziario redatta ai sensi del D. Lgs. 254/2016; (ii) a maggioranza dei presenti, sono state approvate la prima e la seconda sezione della Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti.
In data 27 marzo 2025 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato l’approvazione del Piano Industriale Consolidato 2024 – 2028.
Relazione sulla Remunerazione
In adempimento degli obblighi regolamentari e allo scopo di offrire agli Azionisti una ulteriore informativa utile alla conoscenza della Società, è stata redatta la “Relazione sulla Remunerazione”, ai sensi dell’art. 123-ter del TUF che viene pubblicata congiuntamente alla presente relazione presso la sede sociale e Borsa Italiana, oltre ad essere consultabile sul sito internet www.trevifin.com nella sezione Investor Relations Corporate Governance; tale comunicazione è depositata in Borsa Italiana S.p.A. e presso il meccanismo di stoccaggio autorizzato E Market Storage (http://www.emarketstorage.it), nei termini di regolamento.
La Relazione sulla remunerazione è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 27 marzo 2025 e tiene conto delle indicazioni di cui alla Delibera Consob n. 18049 del 23 dicembre 2011, pubblicata nella G.U. n. 303 del 30 dicembre 2011 nonché del decreto legislativo n. 49/2019 di attuazione della direttiva (UE) 2017/828 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 maggio 2017 (nel prosieguo, il Decreto’) che, in materia di relazione sulla remunerazione, ha emendato: (i) il d.lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998 (il TUF’) e (ii) il Regolamento n. 11971 del 14 maggio 1999 recante la disciplina degli emittenti (il Regolamento Emittenti’).
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RENDICONTAZIONE CONSOLIDATA DI SOSTENIBILITÀ
ELENCO DEGLI OBBLIGHI DI INFORMATIVA
Obbligo di informativa
Riferimento
Note
ESRS 2 – INFORMAZIONI GENERALI
BP-1 – Criteri generali per la redazione delle rendicontazioni di sostenibilità
Nota metodologica
BP-2 – Informativa in relazione a circostanze specifiche
Nota metodologica
GOV-1 – Ruolo degli organi di amministrazione, direzione e controllo
Consiglio di Amministrazione e organi statutari
GOV-2 – Informazioni fornite agli organi di amministrazione, direzione e controllo dell'impresa e questioni di sostenibilità da questi affrontate
Consiglio di Amministrazione e organi statutari
GOV-3 – Integrazione delle prestazioni in termini di sostenibilità nei sistemi di incentivazione
Criteri di compensazione
GOV–4 – Dichiarazione sul dovere di diligenza
Dichiarazione sul dovere di diligenza
GOV–5 – Gestione del rischio e controlli interni sulla rendicontazione di sostenibilità
Sistemi di monitoraggio della rendicontazione di sostenibilità
SBM-1 – Strategia, modello aziendale e catena del valore
Struttura del Gruppo e catena del valore
SBM-2 – Interessi e opinioni dei portatori di interessi
Interazione con gli stakeholder
SBM-3 – Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro interazione con la strategia e il modello aziendale
L'informativa è integrata con le informazioni fornite nel relativo ESRS tematico, nel paragrafo "Impatti, rischi e opportunità rilevanti", in conformità con le disposizioni del presente capitolo dell'ESRS 2 e in linea con il paragrafo 49.
IRO-1 – Descrizione del processo per individuare e valutare gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti
Analisi di doppia rilevanza
IRO-2 – Obblighi di informativa degli ESRS oggetto della dichiarazione sulla sostenibilità dell'impresa
Informativa sugli obblighi di divulgazione
ESRS E1 – CAMBIAMENTI CLIMATICI
Riferimento
Note
ESRS 2 GOV-3 – Integrazione delle prestazioni in termini di sostenibilità nei sistemi di incentivazione
Criteri di compensazione
E1-1 – Piano di transizione per la mitigazione dei cambiamenti climatici
Gruppo Trevi non ha adottato un piano di transizione per la mitigazione del cambiamento climatico e non prevede di introdurlo nel breve termine.
ESRS 2 SBM-3 – Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro interazione con la strategia e il modello aziendale
Analisi di resilienza e scenari climatici
ESRS 2 IRO-1 – Descrizione dei processi per individuare e valutare gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti legati al clima
Individuazione di impatti rischi e opportunità relativi al cambiamento climatico
E1-2 – Politiche relative alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento agli stessi
Politiche relative alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento agli stessi
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E1-3 – Azioni e risorse relative alle politiche in materia di cambiamenti climatici
Azioni e risorse in materia di cambiamenti climatici
E1-4 – Obiettivi relativi alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento agli stessi
Obiettivi relativi alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento agli stessi
E1-5 – Consumo di energia e mix energetico
Consumo di energia e mix energetico
E1-6 – Emissioni lorde di GHG di ambito 1, 2, 3 ed emissioni totali di GHG
Emissioni di gas a effetto serra
E1-7 – Assorbimenti di GHG e progetti di mitigazione delle emissioni di GHG finanziati con crediti di carbonio
Gruppo Trevi non svolge attività di assorbimento di gas a effetto serra né progetti di mitigazione delle emissioni finanziati tramite crediti di carbonio.
E1-8 – Fissazione del prezzo interno del carbonio
Gruppo Trevi non applica sistemi di fissazione del prezzo interno del carbonio.
E1-9 – Effetti finanziari attesi di rischi fisici e di transizione rilevanti e potenziali opportunità legate al clima
Phase-in
ESRS E2 – INQUINAMENTO
Riferimento
Note
ESRS 2 IRO-1 – Descrizione dei processi per individuare e valutare gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti legati all'inquinamento
Individuazione di impatti, rischi e opportunità legati all’inquinamento
E2-1 – Politiche relative all'inquinamento
Politiche relative all'inquinamento
E2-2 – Azioni e risorse connesse all'inquinamento
Azioni e risorse connesse all'inquinamento
E2-3 – Obiettivi connessi all'inquinamento
Obiettivi connessi all'inquinamento
E2-4 – Inquinamento di aria, acqua e suolo
Emissioni di sostanze in aria, acqua e suolo
E2-5 – Sostanze preoccupanti e sostanze estremamente preoccupanti
Emissioni di sostanze in aria, acqua e suolo
E2-6 – Effetti finanziari attesi di impatti, rischi e opportunità legati all'inquinamento
Phase-in
ESRS E3 – ACQUE E RISORSE MARINE
Riferimento
Note
ESRS 2 IRO-1 — Descrizione dei processi per individuare e valutare gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti legati alle acque e alle risorse marine
Individuazione di impatti, rischi e opportunità legati all’acqua
E3-1 – Politiche connesse alle acque e alle risorse marine
Politiche connesse all’acqua
E3-2 – Azioni e risorse connesse alle acque e alle risorse marine
Azioni e risorse connesse all’acqua
E3-3 – Obiettivi connessi alle acque e alle risorse marine
Obiettivi connessi all’acqua
E3-4 – Consumo idrico
Consumo idrico
E3-5 – Effetti finanziari attesi derivanti da impatti, rischi e opportunità connessi alle acque e alle risorse marine
Phase-in
ESRS E4 – BIODVIERSITA’ ED ECOSISTEMI
Riferimento
Note
E4-1 — Piano di transizione e attenzione alla biodiversità e agli ecosistemi nella strategia e nel modello aziendale
Gruppo Trevi non ha adottato un piano di transizione per la tutela della biodiversità e degli
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ecosistemi e non prevede di introdurlo nel breve termine.
ESRS 2 SBM-3 – Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro interazione con la strategia e il modello aziendale
Individuazione di impatti, rischi e opportunità connessi alla biodiversità e agli ecosistemi
ESRS 2 IRO-1 — Descrizione dei processi per individuare e valutare gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti connessi alla biodiversità e agli ecosistemi
Individuazione di impatti, rischi e opportunità connessi alla biodiversità e agli ecosistemi
E4-2 — Politiche relative alla biodiversità e agli ecosistemi
Politiche relative alla biodiversità e agli ecosistemi
E4-3 — Azioni e risorse relative alla biodiversità e agli ecosistemi
Azioni e risorse relative alla biodiversità e agli ecosistemi
E4-4 — Obiettivi relativi alla biodiversità e agli ecosistemi
Obiettivi relativi alla biodiversità e agli ecosistemi
E4-5 — Metriche d'impatto relative ai cambiamenti della biodiversità e degli ecosistemi
Il Gruppo Trevi non ha individuato siti di proprietà, affittati o gestiti ubicati all'interno o in prossimità di aree sensibili sotto il profilo della biodiversità che incidano negativamente su tali ecosistemi.
E4-6 – Effetti finanziari attesi derivanti da rischi e opportunità connessi alla biodiversità e agli ecosistemi
Phase-in
ESRS E5 – USO DELLE RISORSE ED ECONOMIA CIRCOLARE
Note
ESRS 2 IRO-1 — Descrizione dei processi per individuare e valutare gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti connessi all'uso delle risorse e all'economia circolare
Individuazione di impatti, rischi e opportunità legati alle risorse e all’economia circolare
E5-1 — Politiche relative all'uso delle risorse e all'economia circolare
Politiche relative all'uso delle risorse e all'economia circolare
E5-2 — Azioni e risorse relative all'uso delle risorse e all'economia circolare
Azioni e risorse relative all'uso delle risorse e all'economia circolare
E5-3 – Obiettivi relativi all'uso delle risorse e all'economia circolare
Obiettivi relativi all'uso delle risorse e all'economia circolare
E5-4 – Flussi di risorse in entrata
Afflussi di risorse
E5-5 – Flussi di risorse in uscita
Rifiuti
L’informativa relativa a "Deflussi di risorse connessi a prodotti e servizi" non è rilevante.
E5-6 – Effetti finanziari attesi derivanti da impatti, rischi e opportunità connessi all'uso delle risorse e all'economia circolare
Phase-in
ESRS S1 – FORZA LAVORO PROPRIA
Riferimento
Note
ESRS 2 SBM-2 – Interessi e opinioni dei portatori d'interessi
Interessi e opinioni della forza lavoro propria
ESRS 2 SBM-3 – Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro interazione con la strategia e il modello aziendale
Identificazione di Impatti, rischi e opportunità legati alla forza lavoro propria
S1-1 – Politiche relative alla forza lavoro propria
Politiche relative alla forza lavoro propria
S1-2 – Processi di coinvolgimento dei lavoratori propri e dei rappresentanti dei lavoratori in merito agli impatti
Processi di coinvolgimento dei lavoratori propri
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S1-3 – Processi per porre rimedio agli impatti negativi e canali che consentono ai lavoratori propri di sollevare preoccupazioni
Strumenti di dialogo e processi di gestione degli impatti legati ai lavoratori propri
S1-4 – Interventi su impatti rilevanti per la forza lavoro propria e approcci per la mitigazione dei rischi rilevanti e il perseguimento di opportunità rilevanti in relazione alla forza lavoro propria, nonché efficacia di tali azioni
Azioni adottate in relazione alla forza lavoro propria
S1-5 Obiettivi legati alla gestione degli impatti negativi rilevanti, al potenziamento degli impatti positivi e alla gestione dei rischi e delle opportunità rilevanti
Obiettivi legati alla forza lavoro propria
S1-6 – Caratteristiche dei dipendenti dell'impresa
Caratteristiche dei dipendenti dell'impresa
S1-7 – Caratteristiche dei lavoratori non dipendenti nella forza lavoro propria dell'impresa
Phase-in
S1-8 – Copertura della contrattazione collettiva e dialogo sociale
Phase-in per quanto riguarda i dipendenti nei paesi non-SEE
S1-9 – Metriche della diversità
Diversità
S1-10 – Salari adeguati
Retribuzione e salari adeguati
S1-11 – Protezione sociale
Phase-in
S1-12 – Persone con disabilità
Phase-in
S1-13 – Metriche di formazione e sviluppo delle competenze
Formazione e sviluppo delle competenze
S1-14 – Metriche di salute e sicurezza
Salute e sicurezza
Phase-in per quanto riguarda la comunicazione sui casi di malattia professionale e sul numero di giorni persi a seguito di lesioni, infortuni, decessi e malattie professionali
S1-15 – Metriche dell'equilibrio tra vita professionale e vita privata
Phase-in
S1-16 – Metriche di retribuzione (divario retributivo e retribuzione totale)
Retribuzione e salari adeguati
S1-17 – Incidenti, denunce e impatti gravi in materia di diritti umani
Incidenti, denunce e impatti gravi in materia di diritti umani
ESRS S2 – LAVORATORI NELLA CATENA DEL VALORE
Note
ESRS 2 SBM-2 – Interessi e opinioni dei portatori d'interessi
Interessi e opinioni dei lavoratori nella catena del valore
ESRS 2 SBM-3 Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro interazione con la strategia e il modello aziendale
Identificazione di impatti, rischi e opportunità legati ai lavoratori nella catena del valore
S2-1 – Politiche connesse ai lavoratori nella catena del valore
Politiche connesse ai lavoratori nella catena del valore
S2-2 – Processi di coinvolgimento dei lavoratori nella catena del valore in merito agli impatti
Processi di coinvolgimento dei lavoratori nella catena del valore
S2-3 – Processi per porre rimedio agli impatti negativi e canali che consentono ai lavoratori nella catena del valore di esprimere preoccupazioni
Strumenti di dialogo e processi di gestione degli impatti legati ai lavoratori nella catena del valore
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S2-4 – Interventi su impatti rilevanti per i lavoratori nella catena del valore e approcci per la gestione dei rischi rilevanti e il conseguimento di opportunità rilevanti per i lavoratori nella catena del valore, nonché efficacia di tali azioni
Azioni adottate in relazione ai lavoratori nella catena del valore
S2-5 – Obiettivi legati alla gestione degli impatti negativi rilevanti, al potenziamento degli impatti positivi e alla gestione dei rischi e delle opportunità rilevanti
Obiettivi legati ai lavoratori nella catena del valore
ESRS S3 – COMUNITA’ INTERESSATE
Riferimento
Note
ESRS 2 SBM-2 – Interessi e opinioni dei portatori d'interessi
Interessi e opinioni delle comunità interessate
ESRS 2 SBM-3 Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro interazione con la strategia e il modello aziendale
Identificazione di impatti, rischi e opportunità legati alle comunità interessate
S3-1 – Politiche relative alle comunità interessate
Politiche relative alle comunità interessate
S3-2 – Processi di coinvolgimento delle comunità interessate in merito agli impatti
Processi di coinvolgimento delle comunità interessate
S3-3 – Processi per porre rimedio agli impatti negativi e canali che consentono alle comunità interessate di esprimere preoccupazioni
Strumenti di dialogo e processi di gestione degli impatti legati alle comunità interessate
S3-4 – Interventi su impatti rilevanti sulle comunità interessate e approcci per gestire i rischi rilevanti e conseguire opportunità rilevanti per le comunità interessate, nonché efficacia di tali azioni
Azioni adottate in relazione alle comunità interessate
S3-5 – Obiettivi legati alla gestione degli impatti rilevanti negativi, al potenziamento degli impatti positivi e alla gestione dei rischi e delle opportunità rilevanti
Obiettivi legati alle comunità interessate
ESRS S4 – CONSUMATORI E UTILIZZATORI FINALI
Note
ESRS 2 SBM-2 – Interessi e opinioni dei portatori d'interessi
Interessi e opinioni dei consumatori e utilizzatori finali
ESRS 2 SBM-3 Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro interazione con la strategia e il modello aziendale
Identificazione di impatti, rischi e opportunità legati ai consumatori e utilizzatori finali
S4-1 – Politiche connesse ai consumatori e agli utilizzatori finali
Politiche connesse ai consumatori e agli utilizzatori finali
S4-2 – Processi di coinvolgimento dei consumatori e degli utilizzatori finali in merito agli impatti
Processi di coinvolgimento dei consumatori e utilizzatori finali
S4-3 – Processi per porre rimedio agli impatti negativi e canali che consentono ai consumatori e agli utilizzatori finali di esprimere preoccupazioni
Strumenti di dialogo e processi di gestione degli impatti legati ai consumatori e utilizzatori finali
S4-4 – Interventi su impatti rilevanti per i consumatori e gli utilizzatori finali e approcci per la mitigazione dei rischi rilevanti e il conseguimento di opportunità rilevanti in relazione ai consumatori e agli utilizzatori finali, nonché efficacia di tali azioni
Azioni adottate in relazione ai consumatori e utilizzatori finali
S4-5 – Obiettivi legati alla gestione degli impatti rilevanti negativi, al potenziamento degli impatti positivi e alla gestione dei rischi e delle opportunità rilevanti
Obiettivi legati ai consumatori e utilizzatori finali
ESRS G1 – CONDOTTA DELLE IMPRESE
Riferimento
Note
ESRS 2 GOV-1 – Ruolo degli organi di amministrazione, direzione e controllo
Consiglio di Amministrazione e organi statutari
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ESRS 2 IRO-1 – Descrizione dei processi per individuare e valutare gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti
Individuazione di impatti, rischi e opportunità legati alla condotta d’impresa
G1-1 – Politiche in materia di cultura d'impresa e condotta delle imprese
Politiche in materia di cultura d'impresa e condotta delle imprese
G1-2 – Gestione dei rapporti con i fornitori
Gestione dei rapporti con i fornitori
G1-3 – Prevenzione e individuazione della corruzione attiva e passiva
Prevenzione e individuazione della corruzione attiva e passiva
G1-4 – Casi accertati di corruzione attiva o passiva
Casi accertati di corruzione attiva o passiva
G1-5 – Influenza politica e attività di lobbying
Il presente obbligo di informativa è stato valutato come non rilevante.
G1-6 – Prassi di pagamento
Prassi di pagamento
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ESRS 2 INFORMAZIONI GENERALI
Nota metodologica
Criteri per la redazione
La presente Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità del Gruppo Trevi, riferita all’esercizio 2024 (dal gennaio al 31 dicembre 2024), è stata predisposta conformemente al Decreto Legislativo n. 125 del 6 settembre 2024, che recepisce la Direttiva UE 2022/2464/EU (Corporate Sustainability Reporting Directive, o "CSRD"), e ai principi di rendicontazione definiti dagli ESRS (European Sustainability Reporting Standards).
Perimetro di rendicontazione
Il perimetro di rendicontazione delle informazioni incluse nella presente Rendicontazione è stato definito in conformità con le indicazioni del principio di rendicontazione e comprende le società controllate con una quota di maggioranza dalla Capogruppo.
Alcune società, pur incluse nel perimetro, svolgono un'attività limitata, prevalentemente di natura amministrativa. Per queste società, valutate non significative sulla base di parametri quali fatturato, forza lavoro, backlog operativo, contenziosi e immobilizzazioni, la rendicontazione è circoscritta ai soli KPI pertinenti, presentati in modalità di lite reporting.
Di seguito sono elencate le società incluse nel perimetro di rendicontazione della presente Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità:
Denominazione SocialePaeseQuota % totale del Gruppo
TREVI Finanziaria Industriale S.p.A.ItaliaCapogruppo
Soilmec Australia Pty LtdAustralia99,92%
Soilmec Colombia SasColombia99,92%
Soilmec Deutschland GmbhGermania99,92%
Soilmec France SasFrancia99,92%
Soilmec H.K. LtdHong Kong99,92%
Soilmec Investment Pty LtdAustralia99,92%
Soilmec Singapore Pte LtdSingapore99,92%
Soilmec SpAItalia99,92%
Soilmec U.K. LtdRegno Unito99,92%
Soilmec (Suzhou) Machinery Trading Co., Ltd.Cina99,92%
Idt FzcoEmirati Arabi Uniti99,80%
Arabian Soil Contractors LtdArabia Saudita99,78%
Galante Foundations SaRep. di Panama99,78%
Hyper Servicos de Perfuracao LtdaBrasile99,78%
Swissboring & Co. LLCOman99,78%
Swissboring Overseas Piling Corp. Ltd (Dubai)Emirati Arabi Uniti99,78%
Swissboring Overseas Piling CorporationSvizzera99,78%
Swissboring Qatar WLLQatar99,78%
Trevi Algerie EURLAlgeria99,78%
Trevi Arabco JVEgitto99,78%
Trevi Australia Pty LtdAustralia99,78%
Trevi Cimentaciones CAVenezuela99,78%
Trevi Cimentacones y Consolidaciones SaRep. di Panama99,78%
BP-1, 5a
BP-1, 5b
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Trevi Construction Co. LtdHong Kong99,78%
Trevi Fondations Spèciales SasFrancia99,78%
Trevi Foundations Canada IncCanada99,78%
Trevi Foundations Denmark A/SDanimarca99,78%
Trevi Foundations Kuwait Co. WLLKuwait99,78%
Trevi Foundations Philippines IncFilippine99,78%
Trevi Galante SaColombia99,78%
Trevi Geotechnik GmbHAustria99,78%
Trevi Holding USA CorporationStati Uniti99,78%
Trevi Insaat Ve Muhendislik ASTurchia99,78%
Trevi ITT JVThailandia99,78%
Trevi Panamericana SaRep. di Panama99,78%
Trevi SpAItalia99,78%
Trevi SpezialTiefBauGermania99,78%
Treviicos CorporationU.S.A.99,78%
Treviicos South IncU.S.A.99,78%
Wagner Constructions LLCU.S.A.99,78%
Trevi Bangladesh LtdBangladesh99,78%
Pilotes Trevi SacimsArgentina99,76%
Pilotes Trevi Sacims - ParaguayParaguay99,76%
Pilotes Uruguay SaUruguay99,76%
Trevi Chile SpAChile99,76%
Profuro Intern. LdaMozambico99,29%
Parcheggi S.r.L.Italia98,78%
Trevi-Trevi Fin.-Sembenelli UTE (Bordeseco)Venezuela94,89%
Idt Llc FzcEmirati Arabi Uniti94,82%
Soilmec Japan Co. LtdGiappone92,93%
Soilmec North America IncU.S.A.89,93%
Soilmec do Brasil SaBrasile83,75%
Foundation Construction LtdNigeria80,15%
Soilmec F. Equipments Pvt. LtdIndia79,94%
Soilmec Algeria - società in liquidazioneAlgeria69,94%
Trevi Australia Pty& Wagstaff Piling Victoria Pty Ltd JVAustralia69,85%
Trevi Foundations Nigeria LtdNigeria59,75%
TreviGeos Fundacoes Especiais LtdaBrasile50,89%
* Treviicos-Nicholson JVU.S.A.50,00%
* J.V. Rodio-Trevi-Arab ContractorEgitto17,46%
** Porto di Messina S.c.a.r.l.Italia100,00%
** Consorzio Water Alliance in liquidazioneItalia100,00%
** OOO Trevi StroyRussia100,00%
** Bologna Park S.r.l.Italia56,13%
** Trevi S.G.F Inc. per NapoliItalia54,88%
** Nuova Darsena S.C.a R.L.Italia50,80%
** SEP SEFI JVFrancia50,00%
*L’entità
Treviicos-Nicolson
JV
ai
fini
del
bilancio
consolidato
civilistico
è
consolidata
con
il
metodo
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r
o
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n
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e
.
* La J.V. Rodio-Trevi-Arab Contractor risulta essere società “dormant” e viene valutata al patrimonio netto da Trevi Spa e siamo in attesa
della sua
c
a
n
c
e
l
l
a
z
i
o
n
e
** Tutte queste società hanno terminato la fase operativa del loro “scope of work” per cui furono costituite pertanto in questo momento non
stanno
generando
 
 
fatturato
 
 
costi
 
e
 
non
 
hanno
 
neppure
 
personale
 
in
 
organico.
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Il Gruppo Trevi, in conformità agli standard di rendicontazione ESRS, ha verificato l'esistenza di controllo operativo sulla joint operation Dragados Y Obras Portuarias S.A. - Pilotes Trevi S.A. - Concret Nor S.A. - UT., in proporzione alla propria quota di partecipazione, pari al 35,50%.
Copertura della catena del valore
In linea con l’analisi di doppia rilevanza, la Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità integra informazioni relative alla catena del valore del Gruppo Trevi, includendo:
IRO (Impatti, Rischi e Opportunità): L’analisi di doppia rilevanza ha permesso di identificare gli impatti, i rischi e le opportunità lungo la catena del valore, sia upstream che downstream. Il Gruppo ha svolto questa analisi interagendo con i principali stakeholder della propria filiera per individuare i punti critici.
Politiche aziendali: Il Gruppo ha adottato e aggiornato politiche che regolano aspetti chiave della catena del valore. In particolare, nel 2024 sono state rafforzate le linee guida in materia di anticorruzione, relazioni con le comunità locali e sostenibilità, con l’obiettivo di promuovere una gestione responsabile lungo tutta la filiera.
Metriche ESG: Tra le metriche rendicontate in relazione alla catena del valore figurano le emissioni di gas serra (GHG) indirette, classificate come Scope 3 secondo il GHG Protocol, conformemente all’obbligo di informativa E1-6.
Dati relativi alla catena del valore
Le metriche che includono dati sulla catena del valore possono basarsi su stime indirette, quali medie di settore o indicatori proxy. Tali dati sono chiaramente segnalati e corredati da una spiegazione della metodologia impiegata per la loro elaborazione. Inoltre, viene precisato il grado di accuratezza e, ove opportuno, sono indicate le azioni programmate per migliorarne la precisione in futuro.
Gestione delle incertezze nelle stime
In conformità con la sezione 7.2 dell’ESRS 1, il Gruppo Trevi segnala le metriche quantitative e gli importi monetari che presentano un elevato grado di incertezza. Per ciascuna metrica, vengono illustrate le cause di tale incertezza, che possono derivare da fattori come la dipendenza da eventi futuri, le metodologie di calcolo adottate o la qualità dei dati provenienti dalla catena del valore. Le ipotesi, le approssimazioni e le valutazioni effettuate sono riportate in modo trasparente per assicurare chiarezza nel processo di rendicontazione.
Utilizzo delle disposizioni transitorie
In conformità con il paragrafo 136 e le linee guida dell'appendice C dell'ESRS 1, nel primo anno di rendicontazione sulla sostenibilità con la nuova normativa CSRD, il Gruppo Trevi non fornirà dati comparativi e ometterà le seguenti informazioni soggette a disposizioni di introduzione graduale:
E1-9: Effetti finanziari attesi derivanti da rischi fisici e di transizione legati al clima;
E2-6: Effetti finanziari attesi di impatti, rischi e opportunità legati all'inquinamento
E3-5: Effetti finanziari attesi derivanti da impatti, rischi e opportunità legati alle acque e risorse marine;
E4-6: Effetti finanziari attesi derivanti da impatti, rischi e opportunità legati alla biodiversità
BP-1, 5c
BP-2, 10
BP-2, 11
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e agli ecosistemi;
E5-6: Effetti finanziari attesi da impatti, rischi e opportunità legati all’uso delle risorse e all’economia circolare;
S1-7: Caratteristiche dei lavoratori non dipendenti nella forza lavoro propria dell'impresa;
S1-8: Copertura della contrattazione collettiva e dialogo sociale per quanto riguarda i dipendenti nei paesi non-SEE;
S1-11: Protezione sociale;
S1-12: Percentuale di dipendenti con disabilità;
S1-14: Salute e sicurezza per quanto riguarda la comunicazione sui casi di malattia professionale e sul numero di giorni persi a seguito di lesioni, infortuni, decessi e malattie professionali;
S1-15: Equilibrio tra vita professionale e vita privata.
Strategia
Struttura del Gruppo e catena del valore
Prodotti, servizi e mercati serviti
Il Gruppo Trevi opera a livello globale nel settore dell’ingegneria del sottosuolo, fornendo soluzioni integrate (tecnologie e macchinari) per la realizzazione di fondazioni speciali, consolidamenti di terreni e interventi di messa in sicurezza di infrastrutture complesse e/o siti inquinanti. L’offerta sinergica di servizi e macchinari si articola attraverso due Divisioni operative: Trevi e Soilmec, entrambe sotto la guida strategica di Trevi-Finanziaria Industriale SpA (Trevi Fin).
Prodotti e servizi
La Divisione Trevi si occupa della progettazione e realizzazione di opere di fondazioni speciali e consolidamenti di terreni, principalmente per infrastrutture strategiche come metropolitane, ponti, dighe, porti, banchine, linee ferroviarie, autostrade e edifici civili e industriali. Un’area di competenza distintiva è la messa in sicurezza di siti inquinati e di opere idrauliche, come dighe, argini e acquedotti.
La Divisione Soilmec, invece, progetta, produce e commercializza macchinari e servizi per le fondazioni speciali. Grazie a una forte capacità di innovazione e alla sinergia con Trevi, Soilmec fornisce soluzioni tecnologiche avanzate per il settore delle costruzioni e delle infrastrutture, contribuendo all’efficienza operativa e alla riduzione dell’impatto ambientale delle opere eseguite.
Nel corso del 2024, non si sono verificate eliminazioni significative di prodotti o servizi. Tuttavia, il Gruppo ha continuato a rafforzare l’offerta tecnologica, con particolare attenzione allo sviluppo di attrezzature a minore impatto ambientale e all’integrazione di soluzioni digitali nei processi di ingegneria e costruzione. In particolare, l’adozione di nuove tecnologie nelle attrezzature Soilmec ha permesso di migliorare la precisione delle perforazioni, ridurre il consumo energetico nei cantieri e aumentare la sicurezza degli operatori.
Mercati e clienti serviti
Il Gruppo Trevi si distingue per la sua forte vocazione internazionale, operando in un’ampia gamma di mercati e consolidando la propria presenza a livello globale.
Nel 2024, l’attività del Gruppo ha continuato a svilupparsi globalmente, con una quota significativa del fatturato generata al di fuori dell’Italia. Tale risultato conferma il ruolo strategico e di riferimento che il Gruppo riveste a livello internazionale nel settore delle fondazioni speciali e dell’ingegneria del sottosuolo.
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Il portafoglio clienti del Gruppo comprende principalmente enti pubblici e amministrazioni locali, società di costruzioni e general contractors, industrie energetiche e ambientali, oltre a investitori o imprenditori nel settore immobiliare.
Nel corso del 2024, il Gruppo ha ulteriormente rafforzato la propria posizione nei mercati in cui è già attivo, privilegiando rispetto ai volumi, i progetti oggetto di gara che generano maggior valore. In particolare, fra gli interventi di maggiore rilievo riportiamo:
“The Line" Neom in Arabia Saudita, il consolidamento della diga di Rogun in Tagikistan, il North East Link a Melbourne in Australia, Metro Manila Subway nelle Filippine, la nuova stazione della Metro C di Piazza Venezia.
Tutti progetti che confermano la capacità del Gruppo di operare con successo in contesti complessi e di elevata specializzazione.
L’orientamento strategico di Trevi continua a essere caratterizzato dalla volontà di accrescere la competitività anche attraverso un approccio sostenibile, con un’attenzione crescente verso la transizione ecologica, la digitalizzazione dei processi e soprattutto la valorizzazione della sicurezza nei cantieri. L’impegno costante nell’innovazione tecnologica consente di migliorare l’efficienza energetica delle attrezzature e di ridurre l’impatto ambientale delle attività operative, contribuendo alla costruzione di un modello di sviluppo responsabile e resiliente.
Distribuzione geografica
Il Gruppo Trevi opera a livello globale, con una presenza consolidata in oltre trentasei Paesi e un’organizzazione capace di adattarsi alle specificità territoriali e alle dinamiche dei mercati locali. La distribuzione geografica delle attività è da sempre un elemento chiave della strategia aziendale, consentendo di cogliere opportunità di crescita nei diversi settori e garantire un portafoglio progetti diversificato.
Nel 2024, la divisione Trevi ha continuato a rafforzare la propria presenza nei mercati internazionali, con un focus particolare su alcune aree strategiche. Nella regione Asia Pacifico, le attività si sono concentrate prevalentemente nelle Filippine, con l’obiettivo di migliorare i margini operativi. Parallelamente, si prevede un incremento delle operazioni a Hong Kong nel 2025 grazie a nuovi progetti di bonifica del territorio. Sono state inoltre avviate iniziative per consolidare la presenza in Australia, mentre in Nuova Zelanda sono attesi nuovi progetti entro la fine dell’anno. Ulteriori sviluppi potrebbero concretizzarsi in Bangladesh, in linea con la strategia di espansione del Gruppo nella regione.
Nel Medio Oriente, il 2024 ha visto un’intensa attività legata a progetti infrastrutturali di grande rilievo. L’Arabia Saudita è al centro della strategia regionale, con il coinvolgimento del Gruppo nel progetto “Neom - The Line” oltre a interventi legati al settore Oil & Gas. Negli Emirati Arabi Uniti, oltre al progetto Hail & Ghasha Development - Package 1, la domanda del mercato immobiliare ha influenzato l’andamento delle attività, mentre in Kuwait e Oman la pipeline di nuovi progetti è risultata più limitata.
Il Nord America continua a rappresentare una regione strategica per il Gruppo, caratterizzata da un basso livello di rischio per i progetti in termini di stabilità e pagamenti.
L’Europa, inclusa la regione del Tagikistan, si conferma tra le aree più dinamiche per il Gruppo. In Italia, l’attività è sostenuta dagli investimenti legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), mentre in altri Paesi europei, Spagna e Nord Europa, la pipeline di progetti continua a espandersi. A supporto della strategia globale del Gruppo, la forza lavoro è distribuita nelle principali aree geografiche, garantendo una gestione efficace delle operazioni e una presenza qualificata nei mercati di riferimento.
La seguente tabella fornisce una panoramica della distribuzione geografica dei dipendenti del Gruppo Trevi nel 2024.
2024
Area geografican
Italia851
Europa27
Africa516
Asia98
SBM-1, 40aiii
69
Far East511
Middle East907
North America93
South America54
Totale dipendenti3.057
Ricavi per settore operativo
La tabella riportata di seguito presenta i ricavi suddivisi per settore operativo, riflettendo l’organizzazione del business del Gruppo e la struttura del reporting interno. La suddivisione è basata sulla distinzione tra i lavori speciali di fondazioni e la produzione di macchinari speciali per fondazioni, in linea con il modello di segment reporting adottato per il monitoraggio della performance aziendale.
2024
Settore operativo
Lavori speciali di fondazioni537,5 M €
Produzione macchinari speciali per fondazioni144,9 M €
Totale ricavi 663,3 M €*
*Al netto delle elisioni infragruppo
Obiettivi di sostenibilità
Il Gruppo Trevi, in attesa di definire il nuovo Piano di Sostenibilità, che terrà conto degli obiettivi di sostenibilità sollecitati dalla direttiva CSRD, i quali verranno identificati col supporto dei responsabili corporate dei vari dipartimenti, ha identificato alcuni obiettivi ESG. Questi obiettivi, in linea con gli obiettivi SDG’s, potranno concorrere alla realizzazione del Piano Industriale consolidato.
Si tratta di obiettivi specifici che riguardano i principali gruppi di servizi del Gruppo, i mercati in cui opera e le relazioni con gli stakeholder. Nell’ambito della riduzione dell’impronta ambientale, l’obiettivo prevede l’adozione di strategie per la decarbonizzazione, il miglioramento dell’efficienza energetica e l’ottimizzazione dei processi produttivi. La protezione della salute e della sicurezza rappresenta un’altra area chiave di intervento, con iniziative finalizzate alla promozione di ambienti di lavoro sicuri e alla riduzione del rischio operativo.
Per quanto riguarda la gestione della supply chain, il Gruppo si impegna a integrare criteri di sostenibilità nei processi di selezione e gestione dei fornitori, con l’obiettivo di garantire elevati standard ambientali e sociali lungo tutta la catena del valore. Parallelamente, l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione dei processi costituiscono un elemento strategico per l’evoluzione del modello di business, con particolare attenzione allo sviluppo di soluzioni che migliorino la gestione della sostenibilità e la trasparenza delle informazioni.
Catena del valore
Il modello di business di Trevi si fonda su un’organizzazione integrata che connette la progettazione, la produzione e l’esecuzione di opere di fondazione attraverso un approccio basato sulla qualità, l’innovazione e la sostenibilità. La catena del valore del Gruppo comprende attività a monte, legate all’approvvigionamento di beni e servizi essenziali per la realizzazione delle opere, e attività a valle, che includono la distribuzione di prodotti e servizi verso i clienti finali, garantendo elevati standard di sicurezza, affidabilità ed efficienza.
La gestione della catena del valore si basa su una raccolta e un’analisi strutturata dei dati, attraverso strumenti digitalizzati che consentono di monitorare l’intero processo di approvvigionamento e gestione operativa. Il Gruppo ha adottato SAP per garantire un’efficace registrazione ed elaborazione delle informazioni, mentre la piattaforma SAP-ARIBA è utilizzata per la qualifica e la selezione dei fornitori. Questi strumenti permettono di valutare con criteri oggettivi la capacità dei partner commerciali di rispettare gli standard aziendali in materia di qualità, sicurezza, tutela ambientale e diritti umani, assicurando così la piena integrazione dei
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principi di sostenibilità all’interno della filiera.
L’attività del Gruppo si sviluppa in stretta sinergia con una rete di fornitori localizzati nei Paesi in cui opera, con un’elevata concentrazione in Europa, Nord America e Medio Oriente, in linea con le principali aree produttive e operative. La supply chain è strutturata per supportare sia la produzione di attrezzature per opere di fondazione, prevalentemente realizzata in Italia, sia le attività cantieristiche gestite a livello internazionale. La scelta di approvvigionarsi localmente nei diversi mercati risponde a criteri di efficienza e competitività, ma contribuisce anche alla crescita economica delle comunità in cui il Gruppo è presente, favorendo il trasferimento di competenze e lo sviluppo del tessuto produttivo locale.
A valle della catena del valore, Trevi collabora con una clientela diversificata che include enti pubblici, imprese di costruzione, operatori del settore infrastrutturale e investitori privati, offrendo soluzioni ingegneristiche avanzate per la realizzazione di metropolitane, ponti, dighe, porti, banchine e altre infrastrutture strategiche. I prodotti e servizi del Gruppo sono progettati per garantire elevati standard di sicurezza, efficienza e sostenibilità, con l’obiettivo di generare valore per i clienti, gli investitori e gli altri stakeholder.
In un’ottica di lungo periodo, il Gruppo continua a rafforzare la propria strategia di gestione della catena del valore, con l’obiettivo di ottimizzare le operazioni, migliorare la resilienza dei processi e contribuire alla creazione di un ecosistema produttivo sempre più sostenibile e responsabile.
Interazione con gli stakeholder
Il coinvolgimento degli stakeholder rappresenta un elemento essenziale della strategia di sostenibilità del Gruppo Trevi, in quanto consente di raccogliere opinioni, esigenze e aspettative provenienti da tutti i soggetti con cui il Gruppo interagisce, influenzando così le scelte strategiche e il modello di business. La relazione con gli stakeholder si basa su un approccio strutturato e continuo, volto a garantire trasparenza, partecipazione e creazione di valore condiviso.
Il Gruppo ha identificato i principali stakeholder attraverso un processo di mappatura e monitoraggio, che tiene conto del reciproco impatto tra l’organizzazione e le diverse categorie di portatori di interesse. Gli stakeholder significativi comprendono autorità di regolamentazione, pubblica amministrazione, istituzioni finanziarie, clienti, business partner, fornitori, azionisti, agenzie di rating, dipendenti, collaboratori, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali, istituti di ricerca e università, comunità locali, enti certificatori, organizzazioni non profit, media e ambiente.
L’interazione con gli stakeholders avviene attraverso diversi strumenti e canali, tra cui la pubblicazione della Rendicontazione di Sostenibilità, i comunicati stampa e i redazionali sui media di settore. Il sito web aziendale e i canali digitali svolgono un ruolo chiave nella divulgazione delle informazioni e nel coinvolgimento attivo degli stakeholder, mentre conference call, road show e consultazioni specifiche permettono di approfondire temi strategici e raccogliere feedback mirati.
L’obiettivo principale di questo processo è garantire che le opinioni degli stakeholder siano considerate nell’evoluzione della strategia aziendale e nelle decisioni operative. La loro partecipazione è parte integrante dell’analisi di materialità, attraverso la quale vengono identificati e prioritizzati i temi di sostenibilità più rilevanti. L’esito di questa analisi contribuisce a definire gli aggiornamenti del Piano Industriale e a orientare le politiche del Gruppo in materia ambientale, sociale e di governance.
La gestione delle relazioni con gli stakeholder viene costantemente monitorata per valutare l’efficacia del dialogo e individuare eventuali aree di miglioramento. Il Comitato Controllo Rischi e Sostenibilità, organismo endoconsiliare che riferisce al Consiglio di Amministrazione, riceve periodicamente aggiornamenti sulle questioni di sostenibilità.
L’interazione con gli stakeholder si configura, dunque, come un processo dinamico e in continua evoluzione, finalizzato a rafforzare il dialogo con i portatori di interesse e a integrare le loro aspettative nelle politiche aziendali. L’approccio adottato permette di consolidare relazioni basate sulla fiducia e di favorire una crescita sostenibile e responsabile nel lungo periodo.
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Governance
Consiglio di Amministrazione e Organi statutari
La capogruppo TreviFin adotta un modello di amministrazione e controllo tradizionale, conforme agli articoli 2380-bis e seguenti del Codice civile. La sua governance rispetta i criteri e i principi applicativi del vigente Codice di Corporate Governance di Borsa Italiana per le società quotate.
Il Consiglio di Amministrazione (CdA) svolge un ruolo centrale nella guida e gestione del Gruppo, assumendo le decisioni più rilevanti dal punto di vista economico e strategico.
Al 31 dicembre 2024, in conformità con il Codice di Corporate Governance, ha istituito i seguenti comitati interni:
Comitato per la Nomina e la Remunerazione
Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità
Comitato Parti Correlate
Il Collegio Sindacale vigila sul rispetto della normativa e dello statuto, verificando l'adeguatezza dell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile della società e il suo corretto funzionamento. Il CdA e i comitati di supporto svolgono un ruolo chiave nella supervisione delle procedure di gestione dei rischi.
Il sistema di compliance del Gruppo Trevi si basa sul Modello 231/2001, che prevede procedure di controllo interno per prevenire violazioni normative. La dirigenza promuove attivamente una cultura aziendale etica e gestisce i rischi attraverso iniziative di formazione e sensibilizzazione.
Il Gruppo ha inoltre sviluppato competenze specifiche in materia di sostenibilità, integrate nel modello di gestione. La formazione continua e l'aggiornamento delle competenze rappresentano una priorità, supportata da programmi di e-learning e workshop dedicati. La sostenibilità è un elemento chiave della strategia aziendale, con un impegno crescente verso le tematiche ESG.
Consiglio di Amministrazione
Il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Trevi è responsabile della definizione delle strategie aziendali e della supervisione operativa, con l’obiettivo di garantire una crescita sostenibile e duratura dell’impresa.
NomeRuoloGenereEsecutivoIndipendente
Paolo BesozziPresidenteMNo
Giuseppe CaselliAmministratore DelegatoMNo
Davide ContiniConsigliereMNo
Bartolomeo CozzoliConsigliereMNo
Cristina De BenettiConsiglieraFNo
Manuela FranchiConsiglieraFNo
Sara KrausConsiglieraFNo
Davide ManuntaConsigliereMNoNo
Elisabetta OliveriConsiglieraFNo
Alessandro PiccioniConsigliereMNo
Al 31 dicembre 2024, il Consiglio di Amministrazione è composto da 10 membri, di cui uno con incarichi esecutivi (10%) e 9 non esecutivi (90%), i quali possiedono competenze eterogenee in ingegneria, finanza, diritto e sostenibilità, assicurando così un approccio strutturato alla gestione dei rischi e delle tematiche ESG. Inoltre, è supportato da comitati specializzati, come il Comitato
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per il Controllo, Rischi e Sostenibilità, che svolgono un ruolo cruciale nella supervisione delle strategie aziendali in materia di sostenibilità.
L’equilibrio di genere nel CdA è garantito, infatti almeno due quinti dei membri appartenenti al genere meno rappresentato sono presenti in CdA. Essendo le donne il 40% dei membri totali del CdA, con un rapporto donne/uomini pari al 0,67. Inoltre, l’80% dei membri che compongono il CdA sono indipendenti. L’indipendenza dei membri che formano il CdA è importante per garantire la tutela degli interessi di tutti gli stakeholder.
Il Gruppo Trevi promuove attivamente la partecipazione e il coinvolgimento dei dipendenti attraverso meccanismi di rappresentanza e il dialogo con le organizzazioni sindacali di categoria. La governance aziendale include comitati e organi di controllo che favoriscono il coinvolgimento dei lavoratori nei processi decisionali. Inoltre, il Codice Etico e il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo (Modello 231) stabiliscono principi chiari per garantire il rispetto dei diritti dei dipendenti, offrendo canali di comunicazione per segnalare problematiche o violazioni.
Uno strumento chiave in questo ambito è il sistema di Whistleblowing, che consente ai dipendenti e agli stakeholders più in generale di segnalare in modo anonimo e sicuro comportamenti non etici o illeciti. Questo sistema è accessibile sia internamente, tramite l’intranet aziendale, sia esternamente, attraverso i siti web della capogruppo e delle sub-holding, garantendo la massima riservatezza dell’identità del segnalante e promuovendo un ambiente di lavoro trasparente e responsabile.
Le responsabilità relative a impatti, rischi e opportunità sono integrate attraverso le politiche adottate in ambito sostenibilità e gestione dei rischi, nonché attraverso obiettivi specifici.
Gli organi di governance del Gruppo Trevi comprendono il Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sindacale e il Comitato per il Controllo Interno e la Gestione dei Rischi.
La dirigenza del Gruppo Trevi svolge un ruolo attivo nel monitoraggio, nella gestione e nel controllo degli impatti, dei rischi e delle opportunità, attraverso l’implementazione di procedure di governance e controlli interni efficaci. Il processo di gestione e monitoraggio è sottoposto a verifiche periodiche e audit interni, garantendo un controllo costante e rigoroso.
Le linee gerarchiche degli organi di amministrazione, direzione e controllo del Gruppo Trevi sono chiaramente definite e formalizzate nei regolamenti interni del Gruppo, assicurando una governance strutturata e trasparente.
Le procedure ed i controlli dedicati alla sostenibilità sono pienamente integrati con le altre funzioni aziendali attraverso un approccio collaborativo e interfunzionale, favorendo sinergie operative.
Gli organi di amministrazione e l’alta dirigenza stabiliscono e monitorano gli obiettivi relativi agli impatti, ai rischi e alle opportunità mediante riunioni periodiche e report di avanzamento, garantendo un costante allineamento strategico.
Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità
Il Comitato Endoconsiliare per il Controllo Rischi e Sostenibilità è incaricato di monitorare le azioni intraprese, verificando la loro coerenza rispetto alla struttura e alle attività del Gruppo. Questo organo assiste il Consiglio nelle valutazioni e nelle decisioni sull’adeguatezza del sistema di controllo interno e della gestione dei rischi, contribuendo alla definizione delle relative linee guida.
Valuta, inoltre, la capacità dell’informativa non finanziaria di rappresentare in modo accurato il modello di business, le strategie aziendali, l’impatto delle attività e le performance raggiunte, esaminando i fattori chiave per la creazione di valore a lungo termine.
Infine, analizza il contenuto della Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità in relazione al sistema di controllo interno e alla gestione dei rischi.
NomeRuoloGenere
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Manuela FranchiPresidente indipendenteF
Davide ManuntaConsigliereM
Elisabetta OliveriConsigliera indipendenteF
Comitato per la Nomina e la Retribuzione degli Amministratori
Il Comitato per la Nomina e la Retribuzione degli Amministratori è un organo consultivo del Consiglio di Amministrazione con il compito di supportare le decisioni relative alla selezione, nomina e compensazione degli amministratori e dei dirigenti con responsabilità strategiche. Definisce criteri e politiche retributive, garantendo trasparenza e allineamento agli interessi degli stakeholder. Valuta la composizione del Consiglio, promuovendo equilibrio di competenze e indipendenza. Inoltre, monitora l’efficacia delle politiche di remunerazione, assicurando che incentivino la creazione di valore sostenibile nel lungo termine.
NomeRuoloGenere
Alessandro PiccioniPresidente indipendenteM
Elisabetta OliveriConsigliera indipendenteF
Bartolomeo CozzoliConsigliere indipendenteM
Comitato per le Operazioni Parti Correlate
Il Comitato per le Operazioni con Parti Correlate è un organo consultivo del Consiglio di Amministrazione che supervisiona le operazioni tra la società e soggetti ad essa legati, prevenendo conflitti di interesse. Analizza e valuta la correttezza e trasparenza di tali operazioni, garantendo il rispetto della normativa vigente. Fornisce pareri indipendenti sulle transazioni più rilevanti, assicurando che siano effettuate a condizioni di mercato. Contribuisce a definire procedure e policy aziendali per la gestione delle operazioni con parti correlate. Il suo ruolo è fondamentale per la tutela degli azionisti di minoranza e la governance societaria.
NomeRuoloGenere
Cristina De BenettiPresidenteF
Sara KrausConsigliera indipendenteF
Davide ContiniConsigliere indipendenteM
Collegio Sindacale
Il Collegio Sindacale è un organo di controllo interno incaricato di vigilare sulla gestione societaria, assicurando la conformità alle normative legali e regolamentari. Verifica la correttezza dei bilanci, l'osservanza delle leggi e dei regolamenti, e la gestione economica-finanziaria del Gruppo. Inoltre, ha il compito di monitorare le operazioni con parti correlate e può segnalare irregolarità o comportamenti inadeguati agli azionisti e alle autorità competenti. Il Collegio Sindacale agisce in autonomia e indipendenza, tutelando gli interessi di tutti gli stakeholder.
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NomeRuoloGenere
Marco ViciniPresidenteM
Francesca ParenteSindaco effettivoF
Mara PieriniSindaco effettivoF
Barbara CavalieriSindaco supplenteF
Massimo GiondiSindaco supplenteM
Gli organi di amministrazione e controllo dispongono di competenze in materia di sostenibilità e, se necessario, si avvalgono del supporto di consulenti esterni per approfondimenti specialistici.
Le capacità e competenze in ambito di sostenibilità sono strettamente connesse alla gestione degli impatti, dei rischi e delle opportunità rilevanti per il Gruppo, contribuendo a una governance responsabile e orientata al futuro.
Gli organi di amministrazione, direzione e controllo del Gruppo Trevi sono costantemente informati sulle questioni di sostenibilità attraverso un sistema strutturato di comunicazione e formazione. Il Gruppo Trevi adotta un approccio risk-based per la gestione della compliance, basato sul Modello 231/2001, che prevede procedure di controllo interno volte a prevenire violazioni legali e regolamentari. La dirigenza è attivamente impegnata nella promozione di una cultura aziendale etica e nella gestione dei rischi, attraverso specifici programmi di formazione e sensibilizzazione.
Gli organi di amministrazione, direzione e controllo ricevono aggiornamenti regolari sulle tematiche di sostenibilità tramite report periodici e riunioni del Comitato endoconsiliare di Controllo Rischi e Sostenibilità. Questo comitato svolge un ruolo chiave nella supervisione delle strategie di sostenibilità e nella gestione dei rischi, assicurando l’allineamento delle politiche aziendali agli obiettivi di sostenibilità del Gruppo.
La dirigenza ed il Comitato endoconsiliare di Controllo Rischi e Sostenibilità forniscono agli organi di amministrazione, direzione e controllo informazioni dettagliate sugli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti. Questi aggiornamenti, forniti con cadenza regolare durante le riunioni del CdA e dei comitati, includono l’analisi dei risultati, l’efficacia delle politiche adottate e il monitoraggio delle metriche e degli obiettivi di sostenibilità.
Nell’esercizio delle proprie funzioni, gli organi di amministrazione, direzione e controllo integrano l’analisi degli impatti, dei rischi e delle opportunità nei processi decisionali strategici, nelle operazioni aziendali e nella gestione del rischio. Ciò garantisce che le scelte aziendali siano sostenibili e in linea con gli obiettivi di lungo termine del Gruppo.
Durante il periodo di riferimento, gli organi di amministrazione, direzione e controllo hanno affrontato diverse questioni rilevanti, tra cui i rischi di conformità legale e regolamentare, i rischi di corruzione attiva e passiva, e infine le opportunità di miglioramento delle pratiche di sostenibilità e riduzione delle emissioni di carbonio.
Gli organi di governance del Gruppo Trevi garantiscono l’implementazione di sistemi di controllo interno e audit periodici ai fini della verifica degli obiettivi assegnati. La dirigenza si focalizza sul raggiungimento di obiettivi specifici, mentre gli organi di amministrazione supervisionano gli obiettivi strategici generali, assicurando un approccio integrato e coordinato anche nella gestione delle tematiche di sostenibilità.
Criteri di incentivazione
Il Gruppo Trevi integra le prestazioni di sostenibilità nei propri sistemi di incentivazione per promuovere comportamenti etici e sostenibili tra i membri degli organi di amministrazione, direzione e controllo. Questo approccio è parte integrante della strategia di sostenibilità del Gruppo, finalizzata a creare valore a lungo termine attraverso pratiche aziendali responsabili.
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Ai dirigenti del Gruppo Trevi sono offerti sistemi di incentivazione che includono obiettivi legati alla sostenibilità, progettati per allineare i loro interessi con quelli del Gruppo. Ciò garantisce che le decisioni aziendali tengano conto degli impatti ambientali, sociali e di governance.
I sistemi di incentivazione legati alla sostenibilità prevedono componenti variabili a breve e a lungo termine, tramite Management by Objectives (MbO) e Long Term Incentives (LTI), oltre all’inserimento di clausole di claw-back che consentono il recupero dei compensi in caso di comportamenti dolosi, colposi o di violazioni delle normative aziendali. Gli incentivi a breve termine sono definiti su base annuale e valutati alla fine dell'anno in funzione dei KPI stabiliti. L'erogazione di essi avviene in base al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Gli incentivi a lungo termine (LTI), analogamente agli MbO, vengono anch’essi determinati annualmente, ma si basano su un orizzonte triennale attraverso un sistema di rolling degli obiettivi del Gruppo, senza traguardi intermedi. Al termine di ogni anno, viene effettuata una valutazione dei risultati relativi ai KPI dell’anno per i MbO e del triennio precedente per i LTI. Gli incentivi vengono erogati in base al livello di raggiungimento degli obiettivi.
Sistema di incentivazione
Gli MbO e gli incentivi LTI comprendono bonus e altre forme di remunerazione legate al raggiungimento di specifici obiettivi di sostenibilità. Tra questi, la riduzione dell’indice sugli infortuni sul lavoro rappresenta il KPI principale per la valutazione degli obiettivi ESG a breve termine, essendo il parametro più rilevante per il settore in cui opera il Gruppo. La sicurezza sul lavoro resta la massima priorità del Gruppo nell’ambito della sostenibilità, guidando il suo impegno verso un ambiente di lavoro sempre più sicuro e responsabile.
Il Gruppo Trevi redige e pubblica a cadenza annuale la Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti, garantendo trasparenza e aggiornamento costante delle politiche retributive.
Il sistema MbO per il 2024, approvato e periodicamente aggiornato dal Consiglio di Amministrazione, su proposta del Comitato Nomine e Remunerazione, prevede un cancelletto d’ingresso che consiste nel raggiungimento dell’80% dell’EBITDA Recurring di Gruppo, previsto nel budget 2024 approvato dal CdA e in obiettivi personali di performance.
Di seguito sono elencati gli obiettivi che permettono di ottenere gli incentivi sopracitati MbO e LTI:
Obiettivi Economico/Finanziari (di Gruppo, Divisione o Funzione) fino al 60%,
FCFO di Gruppo,
EBITDA Recurring,
Order Intake,
Obiettivi di Sostenibilità fino al 20%,
Indice di Frequenza degli Infortuni,
Obiettivi Strategici/Gestionali personali fino al 40%.
Gli incentivi MbO legati ai KPI si applicano, in forme e percentuali differenti rispetto a quanto riportato sopra, anche a quadri e dirigenti del Gruppo Trevi.
Gli LTI, invece, sono riservati ai manager apicali e agli area manager, figure chiave considerate strategiche per il business del Gruppo.
Dichiarazione sul dovere di diligenza
La tabella sottostante presenta una mappatura degli elementi principali del dovere di diligenza e dei relativi paragrafi nella Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità.
Elementi chiave del dovere di diligenza
Paragrafi nella Dichiarazione sulla Sostenibilità
GOV-4, 32
E1.GOV-3, 13
76
a)Integrare il dovere di diligenza nella governance,nella strategia e nel modello aziendaleGOV-2, GOV-3, SBM-1, SBM-3
b)Coinvolgere i portatori di interessi in tutte le fasifondamentali del dovere di diligenzaSBM-2, IRO-1
c)Individuare e valutare gli impatti negativiSBM-3, IRO-1
d)Intervenire per far fronte agli impatti negativiE1-2, E1-3, E2-1, E2-2, E3-1, E3-2, E4-2, E4-3, E5-1, E5-2, S1-1, S1-4, S2-1, S2-4, S3-1, S3-4, S4-1, S4-4, G1-1
e)Monitorare l'efficacia degli interventi e comunicareE1-4, E2-3, E3-3, E4-4, E5-3, S1-5, S2-5, S3-5, S4-5
Sistemi di monitoraggio della rendicontazione di sostenibilità
Il sistema di controllo interno e di gestione del rischio per la sostenibilità del Gruppo Trevi è progettato per garantire la qualità, l’affidabilità e la trasparenza delle informazioni rendicontate, in conformità con le normative applicabili e gli standard internazionali di sostenibilità.
Il documento per la redazione della Rendicontazione di Sostenibilità definisce i flussi informativi e documentali necessari per il consolidamento delle informazioni all’interno del Gruppo. Esso stabilisce i ruoli e le responsabilità dei soggetti coinvolti, i flussi di comunicazione tra i diversi responsabili, gli strumenti informatici utilizzati per la gestione dei dati e le attività di controllo per garantire la correttezza e l'affidabilità delle informazioni. L’ambito di applicazione riguarda tutte le entità del Gruppo Trevi, ad eccezione delle controllate sulle quali non viene esercitato un controllo operativo.
L'approccio alla valutazione del rischio si fonda sull'analisi della doppia rilevanza, che considera sia gli impatti diretti del Gruppo (prospettiva inside-out) che i rischi e le opportunità derivanti da fattori esterni (prospettiva outside-in). L’analisi viene condotta dal dipartimento dedicato, dal coinvolgimento di un Enterprise Risk Manager (ERM) e successivamente approvata dal Consiglio di Amministrazione. I principali rischi identificati riguardano la completezza e l'accuratezza dei dati, la coerenza con gli standard normativi e la gestione delle informazioni provenienti dalla catena del valore.
Per mitigarli, il Gruppo ha implementato un sistema strutturato di raccolta e validazione dei dati tramite la piattaforma informatica Tagetik-ESG, che coinvolge i data contributor e i data owner, i quali sono responsabili della validazione delle informazioni. Le informazioni vengono analizzate per garantirne la coerenza, completezza e accuratezza, e, qualora necessario, vengono richiesti approfondimenti dai responsabili delle funzioni coinvolte.
Il processo di rendicontazione prevede inoltre l'approvazione finale da parte del Consiglio di Amministrazione, con un continuo aggiornamento delle metodologie di raccolta e analisi dei dati per allinearsi alle normative vigenti e agli standard internazionali di sostenibilità, nonché la verifica della Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità da parte di un revisore contabile esterno.
Analisi di doppia rilevanza
Identificazione e valutazione di impatti, rischi e opportunità
Il Gruppo Trevi ha sviluppato un processo strutturato per l’individuazione e la valutazione degli impatti, dei rischi e delle opportunità rilevanti, conformemente al principio della doppia rilevanza stabilito dagli standard ESRS. Questo approccio ha consentito di ponderare sia gli impatti effettivi e potenziali sulle persone e sull’ambiente, sia i rischi e le opportunità che possono avere ripercussioni sulla posizione finanziaria e sulle prospettive dell’impresa.
L’analisi ha preso avvio con l’identificazione dei temi di sostenibilità pertinenti per il Gruppo, in relazione alla natura delle attività svolte, ai rapporti commerciali lungo la catena del valore e al contesto in cui opera. La mappatura degli impatti ha riguardato sia gli effetti generati direttamente
GOV-5, 36
IRO-1, 51, 52, 53
77
dalle attività dell’impresa, sia quelli riconducibili a fornitori, clienti e altri partner commerciali. Per garantire un allineamento con i requisiti normativi, gli impatti individuati sono stati analizzati alla luce degli standard ESRS e delle prassi riconosciute a livello internazionale.
Il processo ha previsto un’attenta valutazione della rilevanza degli impatti, condotta sulla base della loro gravità, portata e natura irrimediabile. Per gli impatti negativi effettivi, la valutazione ha considerato esclusivamente la gravità, mentre per quelli potenziali si è tenuto conto anche della probabilità di accadimento. Nel caso di impatti sui diritti umani, la gravità è stata considerata il criterio predominante, indipendentemente dalla probabilità. Gli impatti positivi sono stati esaminati in funzione della loro entità e portata, includendo la probabilità di accadimento per quelli potenziali.
In parallelo, è stata condotta un’analisi dei rischi e delle opportunità connessi alla sostenibilità, con particolare attenzione agli effetti che possono incidere sui risultati economico-finanziari dell’impresa. Questa valutazione ha riguardato aspetti quali l’accesso alle risorse, le dinamiche della supply chain e l’evoluzione del quadro normativo, al fine di individuare potenziali vulnerabilità o vantaggi competitivi. La rilevanza finanziaria di ciascun elemento è stata determinata combinando l’entità degli effetti stimati con la probabilità di manifestazione, in conformità con la metodologia prevista dagli standard ESRS.
Un elemento centrale del processo è stato il coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni. La valutazione degli impatti è stata condotta con il contributo del Management e delle funzioni aziendali competenti, garantendo un’analisi approfondita e fondata su evidenze operative. Inoltre, è stata realizzata una campagna di stakeholder engagement, che ha coinvolto oltre 140 soggetti, tra cui fornitori, clienti e-business partner, nonché dipendenti ai quali è stata dedicata un’indagine specifica. Questa attività ha permesso di raccogliere feedback utili a integrare la prospettiva degli stakeholder nella valutazione degli impatti, dei rischi e delle opportunità di sostenibilità.
I risultati dell’analisi sono stati validati dal Top Management e integrati nel sistema di gestione dei rischi aziendali, garantendo un allineamento con i processi decisionali e strategici del Gruppo. Il monitoraggio degli impatti, dei rischi e delle opportunità avviene con un approccio dinamico e strutturato, consentendo un aggiornamento periodico in funzione dell’evoluzione del contesto di riferimento e dell’attività dell’impresa.
Informativa sugli obblighi di divulgazione
Il Gruppo Trevi ha individuato le informazioni da divulgare in merito a impatti, rischi e opportunità attraverso un processo strutturato basato sull’analisi di doppia rilevanza. Tale analisi è stata condotta applicando le linee guida dell’EFRAG, che stabiliscono il collegamento tra le tematiche di sostenibilità e i requisiti di informativa definiti dagli ESRS. Questo approccio assicura una comunicazione trasparente e mirata, in linea con le aspettative normative e con le esigenze degli stakeholder.
La Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità include un indice strutturato posizionato all’inizio del documento, che riporta l’elenco delle informazioni rese disponibili, suddivise per tematica e con riferimento alle pagine ed ai paragrafi pertinenti. Le informazioni sono presentate in maniera integrata all’interno dei relativi ESRS tematici, offrendo una visione organica degli impatti, rischi e opportunità rilevanti. Inoltre, in conformità al paragrafo 49 dell’ESRS 2, il Gruppo Trevi fornisce una dichiarazione sui temi considerati rilevanti, accompagnata da una tabella riassuntiva che elenca gli elementi informativi derivanti dalle normative UE, come specificato nell’Appendice B dell’ESRS 1. Nel caso in cui alcune informazioni siano state valutate come non rilevanti, tale classificazione viene esplicitata con la dicitura “Non rilevante”, in conformità con quanto previsto dal paragrafo 35 dell’ESRS 1.
SFDR
Pillar 3
Indici di riferimento
EU Climate
Ubicazione /
IRO-2, 59
IRO-2, 54, 55, 56
78
Obbligo di informativa ed elemento d'informazione corrispondente
Law
rilevanza
ESRS 2 GOV-1
21(d)
Diversità di genere nel consiglio
17
ESRS 2 GOV-1
21(e)
Percentuale di membri indipendenti del consiglio di amministrazione
17
ESRS 2 GOV-4
30
Dichiarazione sul dovere di diligenza
21
ESRS 2 SBM-1
40(d)i
Coinvolgimento in attività collegate ad attività nel settore dei combustibili fossili
Non rilevante
ESRS 2 SBM-1
40(d)ii
Coinvolgimento in attività collegate alla produzione di sostanze chimiche
Non rilevante
ESRS 2 SBM-1
40(d)iii
Partecipazione ad attività connesse ad armi controverse
Non rilevante
ESRS 2 SBM-1
40(d)iv
Coinvolgimento in attività collegate alla coltivazione e alla produzione di tabacco
Non rilevante
ESRS E1-1
14
Piano di transizione per conseguire la neutralità climatica entro il 2050
Non rilevante
ESRS E1-1
16(g)
Imprese escluse dagli indici di riferimento allineati con l'accordo di Parigi
Non rilevante
ESRS E1-4
34
Obiettivi di riduzione delle emissioni di GES
28
ESRS E1-5
38
Consumo di energia da combustibili fossili disaggregato per fonte (solo settori ad alto impatto climatico)
29
ESRS E1-5
37
Consumo di energia e mix energetico
29
ESRS E1-5
40-43
Intensità energetica associata con attività in settori ad alto impatto climatico
30
ESRS E1-6
44
Emissioni lorde di ambito 1, 2, 3 ed emissioni totali di GES
31
ESRS E1-6
53-55
Intensità delle emissioni lorde di GES
34
ESRS E1-7
56
Assorbimenti di GES e crediti di carbonio
Non rilevante
ESRS E1-9
66
Esposizione del portafoglio dell'indice di riferimento verso rischi fisici legati al clima
Phase-in
ESRS E1-9
66(a)
Disaggregazione degli importi monetari per rischio fisico acuto e cronico
Phase-in
ESRS E1-9
66(c)
Posizione delle attività significative a rischio fisico rilevante
Phase-in
ESRS E1-9
67(c)
Ripartizione del valore contabile dei suoi attivi immobiliari per classi di efficienza energetica
Phase-in
ESRS E1-9
69
Grado di esposizione del portafoglio a opportunità legate al clima
Phase-in
ESRS E2-4
28
Quantità di ciascun inquinante che figura nell'allegato II del regolamento E-PRTR
37
ESRS E3-1
9
Acque e risorse marine
39
ESRS E3-1
13
Politica dedicata
39
ESRS E3-1
14
Sostenibilità degli oceani e dei mari
Non rilevante
ESRS E3-4
28(c)
Totale dell'acqua riciclata e riutilizzata
Non rilevante
ESRS E3-4
29
Consumo idrico totale in m3 rispetto ai ricavi netti da operazioni proprie
41
IRO-1 - E4
16(a)i
-
42
IRO-1 - E4
16(b)
-
42
IRO-1 - E4
16(c)
-
42
ESRS E4-2
24(b)
Politiche o pratiche agricole/di utilizzo del suolo sostenibili
Non rilevante
ESRS E4-2
24(c)
Pratiche o politiche di utilizzo del mare/degli oceani sostenibili
Non rilevante
ESRS E4-2
24(d)
Politiche volte ad affrontare la deforestazione
Non rilevante
ESRS E5-5
37(d)
Rifiuti non riciclati
47
ESRS E5-5
39
Rifiuti pericolosi e rifiuti radioattivi
47
SBM-3 - S1
14(f)
Rischio di lavoro forzato
58
SBM-3 - S1
14(g)
Rischio di lavoro minorile
58
ESRS S1-1
20
Impegni politici in materia di diritti umani
61
ESRS S1-1
21
Politiche in materia di dovuta diligenza sulle questioni oggetto delle convenzioni fondamentali da 1 a 8 dell'OIL
61
79
ESRS S1-1
22
Procedure e misure per prevenire la tratta di esseri umani
61
ESRS S1-1
23
Politica di prevenzione o sistema di gestione degli infortuni sul lavoro
61
ESRS S1-3
32(c)
Meccanismi di trattamento dei reclami/delle denunce
60
ESRS S1-14
88(b)(c)
Numero di decessi e numero e tasso di infortuni connessi al lavoro,
68
ESRS S1-14
88(e)
Numero di giornate perdute a causa di ferite, infortuni, incidenti mortali o malattie
Phase-in
ESRS S1-16
97(a)
Divario retributivo di genere non corretto
67
ESRS S1-16
97(b)
Eccesso di divario retributivo a favore dell'amministratore delegato
67
ESRS S1-17
103(a)
Incidenti legati alla discriminazione
68
ESRS S1-17
104(a)
Mancato rispetto dei principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani e OCSE
68
SBM-3 - S2
11(b)
Grave rischio di lavoro minorile o di lavoro forzato nella catena del lavoro
69
ESRS S2-1
17
Impegni politici in materia di diritti umani
71
ESRS S2-1
18
Politiche connesse ai lavoratori nella catena del valore
71
ESRS S2-1
19
Mancato rispetto dei principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani e delle linee guida dell'OCSE
71
ESRS S2-1
19
Politiche in materia di dovuta diligenza sulle questioni oggetto delle convenzioni fondamentali da 1 a 8 dell'OIL
71
ESRS S2-4
36
Problemi e incidenti in materia di diritti umani nella sua catena del valore a monte e a valle
72
ESRS S3-1
16
Impegni politici in materia di diritti umani
75
ESRS S3-1
17
Mancato rispetto dei principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani, dei principi dell'OIL o delle linee guida dell'OCSE
75
ESRS S3-4
36
Problemi e incidenti in materia di diritti umani
76
ESRS S4-1
16
Politiche connesse ai consumatori e agli utilizzatori finali
79
ESRS S4-1
17
Mancato rispetto dei principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani e delle linee guida dell'OCSE
79
ESRS S4-4
35
Problemi e incidenti in materia di diritti umani
80
ESRS G1-1
10(b)
Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione
83
ESRS G1-1
10(d)
Protezione degli informatori
83
ESRS G1-4
24(a)
Ammende inflitte per violazioni delle leggi contro la corruzione attiva e passiva
85
ESRS G1-4
24(b)
Norme di lotta alla corruzione attiva e passiva
85
80
ESRS E1 – CAMBIAMENTI CLIMATICI
Gestione degli impatti, dei rischi e delle opportunità
Individuazione di impatti, rischi e opportunità relativi al cambiamento climatico
Il Gruppo Trevi ha effettuato un'analisi approfondita sugli impatti, i rischi e le opportunità legati ai cambiamenti climatici, basandosi su scenari aggiornati e aderendo ai requisiti normativi della tassonomia dell'Unione Europea, oltre che agli standard internazionali di riferimento. L'indagine ha esaminato le strategie di adattamento e mitigazione, nonché le implicazioni energetiche connesse ai cambiamenti climatici.
Nell'ambito delle proprie attività produttive, il Gruppo contribuisce alle emissioni di gas a effetto serra (GHG), incidendo sul riscaldamento globale. La riduzione di tali emissioni rappresenta una sfida prioritaria, che richiede un monitoraggio costante e l'adozione di misure efficaci nel tempo. Inoltre, l'analisi ha considerato le emissioni indirette lungo l'intera catena del valore, incluse quelle derivanti dalla fornitura di materie prime e dalla logistica, che amplificano l'impatto ambientale su scala globale.
Il consumo di energia è un elemento centrale nelle operazioni del Gruppo, con un approvvigionamento prevalentemente basato su fonti non rinnovabili, che incide significativamente sulle emissioni di GES. L'evoluzione delle normative climatiche comporta rischi rilevanti per il Gruppo, tra cui l'aumento dei costi legati alla conformità alle nuove regolamentazioni ambientali. Inoltre, l'adeguamento alle politiche climatiche emergenti potrebbe determinare una crescita dei costi operativi, dovuta alla necessità di adottare tecnologie a basse emissioni di carbonio e soluzioni più sostenibili.
Analisi di resilienza e scenari climatici
Nell'ambito dell'analisi della resilienza della propria strategia e del proprio modello di business ai cambiamenti climatici, il Gruppo Trevi ha valutato l'esposizione ai rischi fisici e di transizione, adottando un approccio basato sull'analisi degli scenari climatici. L'analisi ha considerato sia rischi acuti, quali inondazioni e uragani che potrebbero impattare le operazioni nei siti più esposti, sia rischi cronici come l'innalzamento delle temperature e la variazione dei regimi delle precipitazioni, con possibili ripercussioni sulle attività aziendali nel lungo termine.
L'analisi della resilienza ha incluso l'esame delle ipotesi fondamentali relative agli scenari climatici e macroeconomici, prendendo in considerazione almeno uno scenario in linea con la limitazione del riscaldamento globale a 1,5°C e uno scenario ad alte emissioni (SSP5-8.5 dell'IPCC), in conformità alle richieste normative. Gli scenari sono stati utilizzati per valutare la capacità del Gruppo di adattarsi o mitigare tali rischi, attraverso azioni strategiche come la diversificazione dell'approvvigionamento energetico, l'implementazione di tecnologie più efficienti e la pianificazione di investimenti in infrastrutture più resilienti.
Gli impatti finanziari attesi stimati sono stati considerati nell'analisi, valutando la capacità del Gruppo di accedere a finanziamenti a costi sostenibili e di adattare il proprio portafoglio di prodotti e servizi alle richieste di un mercato in transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio. Infine, l'analisi ha permesso di identificare le opportunità strategiche legate al cambiamento climatico, tra cui l'adozione di soluzioni tecnologiche avanzate per ridurre le emissioni e l'espansione in nuovi mercati legati alla transizione energetica.
Impatti rischi e opportunità rilevanti
L'analisi degli IRO è stata condotta seguendo i criteri e gli approcci delineati nel paragrafo "Analisi di doppia rilevanza" all’interno del capitolo "Informazioni generali".
Di seguito sono presentati gli IRO ritenuti significativi emersi dall’analisi.
ESRS 2SBM-3, 46, 47, 48RA 9.
E1.SBM-3, 18, 19RA11.
E1.IRO-1, 20, 21
81
Politiche relative alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento agli stessi
Il Gruppo Trevi ha definito un quadro strategico solido per affrontare gli impatti, i rischi e le opportunità legati ai cambiamenti climatici, integrando la sostenibilità nel proprio modello di business. A supporto di questo impegno, ha adottato una serie di politiche specifiche, tra cui la Politica sui Processi Ambientali ESG, la Politica di Sostenibilità e la Politica QHSE, in vigore fino al 2024, con un aggiornamento già previsto per il triennio 2025-2027. Queste iniziative si pongono l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale delle attività del Gruppo e di favorire una transizione progressiva verso un’economia a basse emissioni di carbonio, in linea con la Corporate
Sottotema / sotto-sottotemaIROOperazioni proprie / Catena del valoreDescrizione
Adattamento ai cambiamenti climaticiRischio fisicoOperazioni proprieRischio fisico, alto livello di esposizione ai seguenti eventi naturali:-inondazione costiera (sito più esposto: Trevi Icos Corporation USA)-uragano, ciclone o tornado (sito più esposto: Trevi Found Philippines)Con relativo impatto sul valore delle attività
Rischio fisicoOperazioni proprieAlto livello di esposizione, con particolare attenzione ai seguenti eventi naturali:i) esondazione di un fiumeii) GrandineCon relativo impatto sul valore degli asset e potenziale interruzione dell'attività.
Rischio fisicoOperazioni proprieRischi fisici legati al clima
Rischio fisicoOperazioni proprieRischi dovuti a nuove malattie e potenziali pandemie
Rischio transizioneOperazioni proprieRischio di transizione, perdita di quote di mercato/competitività considerando le sfide/i ritardi nello sviluppo di un portafoglio di prodotti elettrici
Mitigazione dei cambiamenti climaticiImpatto attuale negativoOperazioni proprieContributo al cambiamento climatico attraverso la generazione di emissioni gas effetto serra (GHG) nello svolgimento delle attività d'impresa (scope 1 e 2)
Impatto attuale negativoCatena del valoreContributo al cambiamento climatico attraverso la generazione di emissioni gas effetto serra (GHG) lungo la catena del valore (scope 3)
Rischio transizioneOperazioni proprieRischio di transizione legato alla perdita di competitività dovuta a stringenti obiettivi di decarbonizzazione ed alti costi di transizione
OpportunitàOperazioni proprieOpportunità derivanti dall'implementazione delle infrastrutture verdi
EnergiaImpatto attuale negativoOperazioni proprieConsumo di energia nelle attività produttive del Gruppo
OpportunitàOperazioni proprieOpportunità derivanti dall'efficientamento energetico
E1-2, 22, 23, 24, 25
82
Sustainability Reporting Directive (CSRD) e gli standard ESRS.
La strategia di mitigazione del Gruppo si concentra sulla riduzione delle emissioni di gas serra attraverso l’adozione di tecnologie più efficienti, il miglioramento dell’efficienza energetica nei processi operativi e l’incremento dell’utilizzo di fonti rinnovabili. Il potenziamento delle pratiche di efficientamento energetico e l’uso di energie pulite sono considerati elementi chiave per abbattere l’impronta carbonica e rafforzare la resilienza aziendale. Parallelamente, il Gruppo monitora e valuta regolarmente i rischi fisici legati ai cambiamenti climatici, come eventi meteorologici estremi e variazioni nei modelli di precipitazione, sviluppando strategie di adattamento per garantire la continuità operativa e la sicurezza delle proprie infrastrutture.
La gestione del rischio climatico viene affrontata attraverso il Climate Change Risk Assessment (CCRA), uno strumento che permette di valutare in modo strutturato i rischi di transizione e le sfide normative ed economiche legate alla decarbonizzazione. Questo approccio consente di anticipare le evoluzioni legislative e di mercato, supportando la pianificazione strategica e assicurando la conformità ai requisiti normativi emergenti.
L’impegno del Gruppo Trevi non si limita alle proprie operazioni dirette, ma si estende anche alla catena del valore. Attraverso il Codice di Condotta Fornitori, il Gruppo richiede ai propri partner di operare nel rispetto delle normative ambientali vigenti e di adottare pratiche che promuovano l’uso di materiali riciclati o a basso impatto ambientale. Inoltre, l’organizzazione investe nella formazione interna sui temi della sostenibilità, favorendo una maggiore consapevolezza e un coinvolgimento attivo di tutti gli stakeholder nelle sfide legate ai cambiamenti climatici.
Obiettivi relativi alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento agli stessi
Il Gruppo Trevi ha definito un obiettivo misurabile per affrontare gli impatti, i rischi e le opportunità legate al cambiamento climatico, dimostrando il proprio impegno verso la sostenibilità e la transizione ecologica. Questo obiettivo prevede una riduzione del 5% delle emissioni di gas serra generate dalle proprie attività, Scope 1 e Scope 2, nel triennio 2022-2025, utilizzando come valore di partenza per l’anno 2022 un valore pari a 0,0049 tonnellate di CO2 emesse sulle ore totali lavorate dal Gruppo.
Attraverso questa strategia, il Gruppo Trevi punta a migliorare la propria efficienza energetica, promuovendo l’adozione di fonti rinnovabili e implementare soluzioni innovative per ridurre l’impronta di carbonio e contribuendo concretamente alla lotta contro il cambiamento climatico.
ObiettivoAnno base2022Anno attuale2024Anno target2025
Riduzione delle emissioni GESRidurre del 5% l’indicerelativo alle tonnellate di CO2 emesse sulle ore totali lavorate0,00490,00500,0047
Si mette in evidenza il fatto che il valore calcolato per l’anno 2024 tiene conto di tutte le società del Gruppo senza limitazioni di perimetro. Ne consegue un valore più alto rispetto agli anni precedenti
Azioni e risorse in materia di cambiamenti climatici
Il Gruppo Trevi attualmente non ha ancora avviato iniziative concrete per mitigare gli impatti, gestire i rischi e cogliere le opportunità legate alla mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, sia nelle proprie attività operative che lungo la catena del valore. Pur riconoscendo l’importanza di questa tematica, non sono state ancora implementate azioni specifiche per monitorare e ridurre l’impatto ambientale. Il Gruppo Trevi continua, tuttavia, a esplorare possibili interventi da integrare nella propria strategia di sostenibilità, con l’obiettivo di sviluppare un approccio più strutturato e consapevole alla gestione dei cambiamenti climatici.
MDR-TE1-4, 30, 31, 32, 33, 34
MDR-A, 62
83
Metriche
Consumo di energia e mix energetico
Le attività del Gruppo Trevi, specializzato nella realizzazione di grandi opere di ingegneria del sottosuolo e fondazioni speciali, comportano un elevato impatto ambientale a causa dell’intenso utilizzo di macchinari pesanti, del consumo significativo di energia e delle emissioni derivanti dalle operazioni di cantiere. L’elevata domanda energetica e l’utilizzo di risorse naturali rappresentano dunque aspetti ambientali di primaria rilevanza per il Gruppo a livello globale. Per questo motivo, il Gruppo Trevi monitora costantemente i propri consumi, investe in tecnologie innovative per l’efficienza energetica e promuove l’adozione di fonti rinnovabili, con l’obiettivo di ridurre la propria impronta carbonica e migliorare la sostenibilità delle proprie attività.
Il consumo energetico del Gruppo Trevi si distingue in due categorie: consumi diretti, derivanti dall’utilizzo di gas naturale, diesel, GPL e benzina per il riscaldamento e per la mobilità aziendale, e consumi indiretti, legati all’energia elettrica impiegata nelle attività operative. Nell’ambito della propria strategia di sostenibilità, il Gruppo si impegna a ridurre l’impatto ambientale dei propri consumi, aumentando progressivamente l’approvvigionamento da fonti rinnovabili, con particolare attenzione all’acquisto di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili.
Consumo e mix di energia
2024
MWh
Consumo totale di energia (megawattora-Mwh)232.275,26
Consumo totale di energia fossile230.779,12
Consumo di combustibile da carbone e prodotti del carbone-
Consumo di combustibili da petrolio grezzo e prodotti petroliferi221.498,95
Consumo di combustibile da gas naturale2.847,99
Consumo di combustibili da altre fonti non rinnovabili-
Consumo di energia elettrica, calore, vapore e raffrescamento da fonti rinnovabili, acquistati o acquisiti 6.432,18
Quota di fonti fossili sul consumo totale di energia99,4%
Consumo da fonti nucleari-
Quota di fonti nucleari sul consumo totale di energia0,00%
Consumo totale di energia da fonti rinnovabili1.496,14
Consumo di carburante per le fonti rinnovabili, compresa la biomassa-
Consumo di energia elettrica, calore, vapore e raffreddamento acquistati o acquisiti da fonti rinnovabili-
Consumo di energia rinnovabile non combustibile autogenerata1.496,14
Quota di fonti rinnovabili sul consumo totale di energia0,6%
l consumi di gas naturale, diesel, GPL e benzina sono stati convertiti in MWh utilizzando i fattori di conversione forniti da BEIS.
Intensità energetica rispetto ai ricavi
L'indice di intensità energetica del Gruppo Trevi è stato calcolato sulla base dei ricavi netti riportati nel bilancio consolidato, mettendo in relazione il consumo energetico complessivo con la performance economica del Gruppo. Tutte le legal entities del Gruppo rientrano nella definizione di attività ad alto impatto climatico, secondo i criteri stabiliti dallo standard ESRS. Il calcolo dell’indice tiene conto dell’intero consumo energetico del Gruppo Trevi, garantendo così una misurazione completa e rappresentativa dell’efficienza energetica delle sue operazioni.
2024
Consumo totale di energia delle attività in settori ad alto impatto climatico (MWh)232.275,26
Ricavi netti derivanti da attività in settori ad alto impatto climatico (mln €)663,3
Consumo totale di energia delle attività in settori ad alto impatto climatico 350,2
E1-5, 37, 38, 39, RA 34
E1-5, 40, 41, 42, 43
84
rispetto ai ricavi netti derivanti da tali attività
Emissioni di gas a effetto serra
Il Gruppo Trevi monitora e rendiconta le proprie emissioni di gas a effetto serra (GHG) in conformità agli standard internazionali e alle normative vigenti, assicurando trasparenza e affidabilità nella misurazione dell’impatto ambientale. Il perimetro di rendicontazione comprende tutte le entità legali del Gruppo, garantendo una copertura completa delle emissioni generate dalle attività aziendali. Poiché non è disponibile un dato comparativo, non vengono segnalati impatti sulla confrontabilità delle emissioni dichiarate.
I fattori di emissione sono selezionati in base alla loro pertinenza geografica e settoriale, garantendo così la massima accuratezza nella stima delle emissioni di gas a effetto serra. Le metodologie adottate e i fattori di emissione utilizzati sono descritti in dettaglio nelle note a piè di pagina delle tabelle sulle emissioni, assicurando trasparenza e tracciabilità nel processo di rendicontazione.
Nel periodo di riferimento non si sono verificati eventi o variazioni significative che abbiano avuto un impatto rilevante sulle emissioni complessive del Gruppo. Tuttavia, il costante impegno verso una gestione più sostenibile dei consumi energetici e dell’intera catena del valore potrebbe produrre effetti nel medio-lungo termine, contribuendo a una graduale riduzione delle emissioni di gas a effetto serra (GHG).
Emissioni di gas serra
2024
tCO2eq
Emissioni di GHG Scope 1
Emissioni lorde di Scope 158.490,7
Percentuale delle emissioni di GHG Scope 1 provenienti da sistemi di scambio di emissioni regolamentati-
Emissioni di GHG Scope 2
Emissioni lorde di GHG Scope 2 (location-based)2.392,9
Emissioni lorde di GHG Scope 2 (market-based)2.555,4
Emissioni di GHG Scope 3
Emissioni indirette lorde totale di GHG Scope 3556.518,0
1.Beni e servizi acquistati337.738,7
2.Beni strumentali5.190,4
3.Attività legate ai combustibili e all’energia14.459,6
4.Trasporto e distribuzione a monte9.001,6
5.Rifiuti prodotti nelle operazioni13.934,1
6.Viaggi d’affari2.468,1
7.Pendolarismo dei dipendenti589,6
8.Attività in leasing a monte3.828,5
9.Trasporto a valle695,5
11.Uso dei prodotti venduti168.175,5
12.Trattamento di fine vita dei prodotti venduti436,4
Emissioni totali di GHG
Emissioni totali di GHG (location-based)617.401,6
Emissioni totali di GHG (market-based)617.564,1
Le emissioni di Scope 1 sono state calcolate applicando specifici fattori di emissione in base alla tipologia di combustibile utilizzato. I fattori adottati provengono dalle fonti ufficiali BEIS e sono stati applicati in funzione del combustibile impiegato, includendo gas metano, GPL, benzina e diesel per autotrazione. Le emissioni di Scope 2 sono state calcolate utilizzando i fattori di emissione BEIS, sia per l’approccio market-based che per quello location-based.
Categorie di emissioni di GHG Scope 3
Il calcolo delle emissioni di gas serra (GHG) Scope 3 del Gruppo Trevi è stato condotto in conformità ai principi e alle prescrizioni del Corporate Value Chain (Scope 3) Accounting and
E1-6, 47
E1-6, RA 39b
E1-6, RA 42c
E1-6, RA 45g, RA 46
85
Reporting Standard (2011) del Greenhouse Gas Protocol. L’analisi ha coinvolto la valutazione delle 15 categorie di emissioni di Scope 3, individuando quelle più rilevanti sulla base dell'entità stimata delle emissioni, dei criteri di materialità e dell’influenza della catena del valore. Per ciascuna categoria significativa, le emissioni sono state calcolate e stimate adottando metodologie riconosciute senza ricorrere a dati primari, applicando fattori di emissione specifici per garantire la massima accuratezza nella misurazione.
Beni e servizi acquistati
Le emissioni di gas serra derivanti dall'acquisto di beni e servizi sono state calcolate considerando due metodologie distinte in base alla tipologia di acquisto. Per le materie prime è stato applicato sia l'approccio quantity-based, che utilizza la quantità effettivamente acquistata, sia l'approccio spend-based, che si basa sul valore monetario degli acquisti. Per gli altri acquisti, come semilavorati, servizi e consulenze, è stato adottato esclusivamente il metodo spend-based. I dati utilizzati per il calcolo delle emissioni fanno riferimento ai beni e servizi effettivamente consegnati nell’anno di riferimento, estratti direttamente dal sistema gestionale aziendale. I fattori di emissione impiegati derivano dalle banche dati Ecoinvent e SimaPro. Per gli acquisti valutati con il metodo spend-based, la spesa totale è stata moltiplicata per il fattore di emissione monetario specifico per ciascuna tipologia di bene o servizio, consentendo una stima accurata delle emissioni. Sono state escluse dal calcolo le voci di spesa minori (<20%) e, per la divisione Soilmec, le entità legali estere.
Beni strumentali
L'analisi delle emissioni derivanti dall'acquisto di beni capitali è stata condotta attraverso l’analisi degli incrementi delle immobilizzazioni materiali, escludendo gli incrementi intercompany. Questo approccio consente di valutare l’impatto ambientale degli investimenti considerando l’intero ciclo di vita dei beni strumentali, senza fare riferimento agli ammortamenti. La quantificazione delle emissioni si basa su una metodologia spend-based, applicando fattori di emissione monetari derivati da banche dati riconosciute a livello internazionale. È stata data priorità a fattori di emissione differenziati per settore merceologico per migliorare la precisione della stima. Per evitare la duplicazione delle emissioni, sono stati esclusi dal calcolo gli impatti ambientali dei beni capitali realizzati da Soilmec e successivamente venduti a Trevi. I fattori di emissione utilizzati derivano dal modello Environmentally Extended Multi-Regional Input-Output (EE MRIO).
Attività legate ai combustibili e all’energia
Questa categoria comprende le emissioni indirette derivanti dall’uso di carburante e energia acquistata. Il calcolo si è basato sui dati di consumo di gas metano, carburanti e energia elettrica, estratti dal sistema di reporting aziendale e dai sistemi di gestione delle commesse. Per il calcolo delle emissioni Well-to-Tank (WTT) dei carburanti, il consumo di carburante è stato registrato per categoria e divisione aziendale e moltiplicato per il relativo fattore di emissione WTT. Le emissioni derivanti dalla produzione a monte dell’energia elettrica acquistata sono state calcolate moltiplicando il consumo per il fattore di emissione del mix energetico del paese di riferimento. Le banche dati utilizzate per i fattori di emissione sono Ecoinvent e SimaPro. Non sono state applicate esclusioni per questa categoria.
Trasporto e distribuzione a monte
Le emissioni totali di gas serra derivanti dal trasporto a monte sono state quantificate con un duplice approccio. Per i materiali da costruzione è stata considerata la quantità di materiale acquistato e la distanza percorsa per la consegna, mentre per gli altri trasporti in ingresso è stata utilizzata la spesa per il trasporto. Le emissioni derivanti dal trasporto dei materiali dai fornitori ai cantieri sono state calcolate moltiplicando le tonnellate di materiale acquistato per i chilometri percorsi, applicando successivamente i fattori di emissione appropriati per ciascuna modalità di trasporto. Sono state adottate ipotesi basate su dati di letteratura, come una distanza media di 20 km per il calcestruzzo e 150 km per acciaio, cemento e sabbia. Per gli altri trasporti, in assenza di informazioni dettagliate, è stato assunto un trasporto su strada come riferimento. I fattori di emissione provengono da Ecoinvent e SimaPro. Nessuna esclusione è stata applicata.
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Rifiuti prodotti nelle operazioni
Le emissioni derivanti dalla gestione dei rifiuti prodotti nei siti produttivi e nei cantieri sono state stimate utilizzando dati estratti dai sistemi di reporting aziendali relativi alla qualità, sicurezza e ambiente (QHSE). Il calcolo tiene conto della destinazione finale dei rifiuti (discarica, incenerimento o riutilizzo) e della loro tipologia (pericolosi o non pericolosi). Per i rifiuti destinati al riutilizzo, si è considerato il riciclaggio e il recupero in strutture esterne. Il peso dei rifiuti, una volta assegnato alla destinazione di smaltimento, è stato moltiplicato per i fattori di emissione appropriati. Per i rifiuti riciclati, i fattori di emissione includono il trasporto fino all’impianto di riciclaggio. L'elaborazione è stata effettuata utilizzando Ecoinvent e SimaPro. Sono stati esclusi i rifiuti per i quali non è stato possibile definire il trattamento finale (<1%).
Viaggi d’affari
Questa categoria include tutte le emissioni derivanti dagli spostamenti lavorativi del personale, incluse le trasferte di lunga durata. L’analisi si è basata sui dati di spesa per trasporti (aereo, treno, auto a noleggio, taxi) e ospitalità, estratti dal gestionale aziendale e forniti da Trenitalia per i viaggi ferroviari. Le emissioni sono state calcolate applicando i fattori di emissione alle diverse modalità di trasporto, mentre per gli hotel è stato adottato il metodo spend-based. I dati di emissione ferroviaria sono stati forniti da BEIS, mentre per gli altri trasporti si è utilizzato EE MRIO. Nessuna esclusione è stata applicata.
Pendolarismo dei dipendenti
Le emissioni derivanti dagli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti sono state calcolate elaborando i dati sulle sedi di lavoro e di residenza dei dipendenti, stimando la distanza percorsa annualmente. Sono state fatte ipotesi standardizzate, come l’utilizzo esclusivo dell’auto privata e un numero medio di viaggi di 440 all’anno per dipendente. I fattori di emissione sono stati estratti dal database BEIS. Sono stati esclusi dallo studio lo smart-working, i trasporti pubblici e i dipendenti delle sedi estere.
Beni in leasing a monte
Questa categoria comprende le emissioni derivanti dalla produzione e gestione a monte degli asset noleggiati, come attrezzature per i cantieri, veicoli e immobili. Il calcolo è stato effettuato applicando il metodo spend-based, moltiplicando la spesa per i fattori di emissione specifici per categoria di bene. I fattori di emissione provengono dal modello EE MRIO. Nessuna esclusione è stata applicata.
Trasporto a valle
Le emissioni derivano dalla distribuzione dei prodotti dopo la vendita. Il calcolo si è basato sui dati di vendita, con ipotesi di trasporto su strada e via mare per specifiche percentuali di spedizioni. I fattori di emissione utilizzati provengono da Ecoinvent e SimaPro. Nessuna esclusione è stata applicata.
Lavorazione dei prodotti venduti
Questa categoria di emissioni non è stata considerata nel calcolo dell’impronta di carbonio del Gruppo Trevi poiché i prodotti realizzati non prevedono ulteriori lavorazioni dopo la vendita. Le macchine e le attrezzature fornite ai clienti sono progettate per essere utilizzate senza necessità di trasformazioni o modifiche significative da parte dell’acquirente. Di conseguenza, non vi sono emissioni indirette attribuibili a questa fase, rendendo la categoria non applicabile.
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Uso dei prodotti venduti
Le emissioni di gas serra associate all’uso dei prodotti venduti derivano dal consumo di carburante durante la loro vita utile. Il calcolo si è basato sulle vendite dell’anno di riferimento e sulla stima dei consumi orari di carburante per ciascuna tipologia di macchina, utilizzando i dati tecnici forniti dall’ufficio tecnico aziendale. È stato assunto che la vita utile media delle macchine sia di circa 10.000 ore di utilizzo. Per stimare le emissioni, sono stati applicati fattori di emissione specifici per il carburante consumato, estratti dal database BEIS, e moltiplicati per il numero di ore di utilizzo previste. Questo metodo ha consentito di ottenere una stima accurata dell’impatto ambientale generato dall’uso operativo delle macchine vendute.
Trattamento di fine vita dei prodotti venduti
Le emissioni derivanti dalla gestione dei prodotti a fine vita sono state calcolate considerando il peso totale delle macchine vendute e i materiali utilizzati per la loro costruzione. Si è assunto che l’80% della massa sia costituito da componenti metallici, mentre il restante 20% sia composto da plastica, guaine e altri materiali. Il calcolo ha tenuto conto dei processi di smaltimento e recupero, ipotizzando che i metalli siano recuperati e riciclati, mentre i materiali misti siano smaltiti in discarica secondo un approccio conservativo. I fattori di emissione sono stati estratti dal database Ecoinvent, che fornisce valori specifici per il trattamento dei diversi materiali. Non sono state applicate esclusioni in questa categoria.
Beni in leasing a valle
Questa categoria è stata esclusa in quanto il Gruppo Trevi non opera con un modello di business che preveda il leasing dei propri beni ai clienti. Le macchine e le attrezzature vendute sono cedute con trasferimento definitivo della proprietà, senza formule di leasing operativo o finanziario. Di conseguenza, non vi sono emissioni indirette riconducibili a questa categoria.
Franchising
Il Gruppo Trevi non gestisce attività in franchising, pertanto questa categoria è stata considerata non applicabile. Il modello di business del Gruppo non prevede la concessione di licenze per l’uso del marchio o la gestione di unità operative da parte di soggetti terzi, eliminando la necessità di considerare emissioni indirette associate a questa tipologia di operazioni.
Investimenti
Le emissioni indirette associate agli investimenti sono state valutate come non significative e quindi escluse dalla rendicontazione di Scope 3. Il Gruppo Trevi detiene partecipazioni in società collegate, ma la maggior parte di esse ha un volume di attività molto limitato o risulta inattiva. In particolare, le partecipazioni di minoranza in 16 società, per un valore complessivo di circa 415.000 euro, rappresentano una quota trascurabile rispetto alle attività totali del Gruppo. Inoltre, Trevi non detiene azioni o strumenti finanziari a fini speculativi. Per queste ragioni, le emissioni derivanti dagli investimenti sono state escluse dalla valutazione complessiva di Scope 3.
Intensità emissiva rispetto ai ricavi
Il Gruppo Trevi determina l’intensità delle proprie emissioni di gas serra (GHG) mettendo in relazione le emissioni complessive, espresse in tonnellate metriche di COequivalente, con i ricavi netti dell’anno di riferimento. Questo parametro consente di misurare l’efficienza emissiva del Gruppo rispetto alla sua performance economica e di monitorare i progressi nella riduzione dell’impatto ambientale.
Il calcolo viene effettuato utilizzando due approcci: il location-based, che considera il mix energetico medio della rete elettrica nei paesi in cui il Gruppo opera, e il market-based, che tiene conto delle fonti di energia effettivamente acquistate. Per garantire trasparenza e coerenza, i ricavi netti utilizzati per l’elaborazione dell’indicatore sono allineati ai dati presenti nel bilancio consolidato del Gruppo Trevi.
E1-6, 53, 55, RA 55
88
2024
Emissioni totali di GHG (location-based) (tCO2eq)617.401,6
Emissioni totali di GHG (market-based) (tCO2eq)617.554,1
Ricavi netti utilizzati per calcolare l'intensità di GHG (mln €)663,3
Emissioni totali di GHG (location-based) rispetto ai ricavi netti930,8
Emissioni totali di GHG (market-based) rispetto ai ricavi netti931,0
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ESRS E2 – INQUINAMENTO
Gestione degli impatti, dei rischi e delle opportunità
Individuazione di impatti, rischi e opportunità legati all’inquinamento
Il Gruppo Trevi ha svolto un’analisi approfondita dell’ubicazione dei propri siti e delle attività aziendali al fine di individuare gli impatti, i rischi e le opportunità legati all’inquinamento, sia effettivi che potenziali, nelle operazioni dirette e lungo la catena del valore a monte e a valle. Tale valutazione è stata condotta utilizzando diversi elementi di analisi, tra cui la geolocalizzazione dei luoghi di attività del Gruppo, che comprendono cantieri e sedi, e l’analisi dei processi produttivi aziendali con particolare attenzione alle sostanze pericolose impiegate. L’analisi si è inoltre basata su riferimenti normativi come il Regolamento CE n. 166/2006 e la Direttiva 2010/75/UE sulle emissioni industriali (IED), tenendo conto del loro recepimento a livello nazionale. Sono state esaminate le autorizzazioni alle emissioni in essere nei vari siti e cantieri, nonché le analisi di laboratorio effettuate sulle emissioni laddove richieste dalle normative ambientali. Sono stati inoltre considerati i piani di gestione ambientale specifici per ciascun progetto o cantiere.
Per la quantificazione degli inquinanti derivanti dai processi produttivi rilevanti per l’inquinamento, il Gruppo Trevi ha adottato un approccio basato su misurazioni periodiche, che ha permesso di valutare in modo oggettivo la rischiosità delle attività aziendali e di definire adeguate strategie di gestione ambientale. Dall’analisi condotta è emerso che il Gruppo non genera utilizza microplastiche e che le proprie attività non rientrano tra quelle elencate nell’Allegato I del Regolamento CE n. 166/2006. Tuttavia, per il solo sito produttivo di Cesena, ubicato in via Larga 201, il Gruppo utilizza sostanze pericolose che danno origine a emissioni controllate di alcune sostanze elencate nell’Allegato II dello stesso regolamento. All’interno di tale sito, provvisto di un’Autorizzazione Unica Ambientale, sono presenti punti di emissione in atmosfera e in acqua a valle di impianti di saldatura, verniciatura, decapaggio e lavaggio macchine, per i quali sono stabiliti specifici limiti di emissione e previsti controlli periodici effettuati sia dal Gruppo che da enti terzi. L’analisi dei certificati relativi ai controlli periodici non ha evidenziato situazioni di particolare rilevanza superamenti dei limiti di emissione previsti, e sono attuate regolari attività di manutenzione e pulizia.
Per quanto riguarda le restanti sedi e cantieri del Gruppo, non sono emerse attività che possano determinare emissioni significative in acqua e in atmosfera. In merito alle consultazioni con le comunità coinvolte, nell’ambito della valutazione degli impatti ambientali non sono stati attivati specifici processi di coinvolgimento diretto delle comunità interessate.
Impatti rischi e opportunità rilevanti
L'analisi degli IRO è stata condotta seguendo i criteri e gli approcci delineati nel paragrafo "Analisi di doppia rilevanza" all’interno del capitolo "Informazioni generali". Di seguito sono presentati gli IRO ritenuti significativi emersi dall’analisi.
ESRS 2SBM-3, 46, 47, 48
E2.IRO-1, 11
90
Politiche relative all'inquinamento
Il Gruppo Trevi ha formalizzato il proprio impegno definendo un approccio strutturato alla gestione dell’inquinamento in tutte le sue forme. Attraverso le proprie politiche, sviluppate in conformità con gli standard ESRS e con il piano d’azione dell’UE verso l’inquinamento zero, il Gruppo si pone l’obiettivo di minimizzare gli impatti negativi delle attività aziendali sull’aria, sull’acqua e sul suolo, promuovendo soluzioni sostenibili e innovative.
Nell’ambito di questa politica, il Gruppo si impegna a ridurre le emissioni inquinanti atmosferiche, a ottimizzare la gestione degli scarichi idrici e a prevenire la contaminazione dei suoli, assicurando il rispetto delle normative vigenti e l’adozione delle migliori pratiche del settore. Un aspetto centrale dell’impegno riguarda la progressiva sostituzione e riduzione dell’uso di sostanze preoccupanti, con l’obiettivo di eliminare gradualmente le sostanze estremamente preoccupanti, in linea con le direttive europee e gli standard ambientali internazionali.
L’approccio delineato nella politica è pienamente allineato agli obiettivi dell’UE in materia di inquinamento zero, con particolare attenzione alla riduzione dell’inquinamento atmosferico e acustico, alla gestione responsabile dei rifiuti e alla transizione verso un’economia circolare. L’impegno si estende lungo tutta la catena del valore, coinvolgendo fornitori e partner nella promozione di soluzioni a minore impatto ambientale, con l’obiettivo di rafforzare la resilienza del Gruppo e contribuire attivamente alla tutela dell’ambiente.
Obiettivi connessi all’inquinamento
Al momento, il Gruppo Trevi non ha ancora sviluppato obiettivi misurabili, secondo quanto previsto dalla normativa CSRD, per gestire gli impatti, i rischi e le opportunità legati all’inquinamento, sia nelle proprie attività operative che lungo la catena del valore. Sebbene la rilevanza della questione sia riconosciuta, non sono state ancora definite metriche o target specifici per il monitoraggio e la mitigazione degli effetti ambientali, in quanto le attività fondamentali del Gruppo non consistono nell’emissione in aria, acqua e suolo di sostanze inquinanti. E tutte le rilevazioni esterne effettuate per verificare la quantità di sostanze inquinanti emesse si è sempre rivelata essere ben al di sotto delle soglie stabilita dalle autorità competenti.
Azioni e risorse connesse all'inquinamento
Il Gruppo Trevi non ha ancora avviato iniziative strutturate per mitigare gli impatti relativi ai cambiamenti climatici, ma consapevole dell’importanza del tema, porta avanti una serie di azioni per la valutazione dei rischi (condurre valutazioni periodiche dei rischi ambientali per identificare potenziali minacce, implementare piani di contingenza per affrontare eventuali incidenti ambientali, fornire formazione continua ai dipendenti per aumentare la consapevolezza sui rischi ambientali e sulle pratiche di gestione) per sfruttare le opportunità (investire in ricerca e sviluppo
Sottotema / sotto-sottotemaIROOperazioni proprie / Catena del valoreDescrizione
Inquinamento dell’ariaImpatto negativo potenzialeOperazioni proprieGenerazione di emissioni inquinanti (es. NOx, SOx e PM10) al di sopra delle soglie previste dalla legislazione vigente nello svolgimento di attività del Gruppo.
RischioOperazioni proprieRischi derivanti dall'inquinamento dell'aria.
Inquinamento dell’acquaImpatto negativo potenzialeOperazioni proprieScarico di sostanze dannose nelle acque, con possibili impatti negativi in termini di inquinamento della risorsa idrica da parte di Trevi.
Inquinamento del suoloImpatto negativo potenzialeOperazioni proprieGenerazione di emissioni inquinanti nel suolo da parte del Gruppo, quali sostanze chimiche e generazione/utilizzo di microplastiche.
MDR-T, 81
MDR-A, 62
MDR-PE2-1, 12, 23, 24, 15
91
per trovare soluzioni innovative che migliorino la sostenibilità delle operazioni; collaborare con enti governativi, organizzazioni non governative e altre aziende per promuovere pratiche sostenibili, mantenere una comunicazione aperta e trasparente con gli stakeholder riguardo alle iniziative ambientali e ai progressi raggiunti) e per la gestione degli impatti (adottare tecnologie e pratiche che riducano le emissioni di inquinanti nell’aria, nell’acqua e nel suolo, promuovere il riciclo e il riutilizzo dei materiali, riducendo al minimo la produzione di rifiuti e infine esplorare possibili interventi da integrare nella propria strategia di sostenibilità).
Per monitorare e gestire le proprie azioni in materia di inquinamento, Il Gruppo Trevi utilizza il sistema di gestione ambientale certificato ISO 14001 come strumento che assicura il rispetto delle normative ambientali applicabili.
Metriche
Emissioni di sostanze preoccupanti ed estremamente preoccupanti in aria, acqua e suolo
Il Gruppo utilizza diverse sostanze inquinanti principalmente nelle operazioni di verniciatura e lavaggio dell'attrezzatura. Tra queste rientrano i composti organici volatili (COV), derivanti dai solventi impiegati nei processi di verniciatura, e altre sostanze chimiche utilizzate per la pulizia e la manutenzione degli strumenti e delle superfici. Inoltre, alcuni metalli e composti chimici possono essere presenti nei reflui generati durante le fasi di lavorazione, contribuendo al rilascio di sostanze nell'aria e nell'acqua. L'azienda monitora l'uso di tali sostanze e adotta misure per minimizzarne l'impatto ambientale.
2024kgEmissioni inquinanti nell’aria2.587,3di cui sostanze preoccupanti40,1-Monossido di Carbonio (CO)40,1di cui sostanze estremamente preoccupanti2.509,5-Composti organici volatili (COV)2.509,5Emissioni inquinanti nell’acqua1.013,2di cui sostanze preoccupanti1.013,2-Azoto43,984-Cianuro0,009-Cloruri464,198-COD503,665-Cromo0,024-Fosforo0,179-Idrocarburi0,897-Rame0,020-Zinco0,179di cui sostanze estremamente preoccupanti0,045-Cadmio0,007-Cromo VI0,001-Mercurio0,002-Nichel0,024-Piombo0,010Emissioni inquinanti nel suolo-Totale3.600,5
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ESRS E3 – ACQUE E RISORSE MARINE
Gestione degli impatti, dei rischi e delle opportunità
Individuazione di impatti, rischi e opportunità legati all’acqua
Il Gruppo Trevi ha sviluppato un processo per individuare e valutare gli impatti, i rischi e le opportunità legati alle acque e alle risorse marine, in conformità con l’ESRS 2 IRO-1. L’analisi è stata condotta sulle operazioni proprie e sulla catena del valore a monte e a valle, al fine di identificare sia gli effetti diretti che quelli indiretti derivanti dall’attività aziendale.
Per questa valutazione sono stati considerati diversi elementi di input, tra cui la localizzazione delle attività del Gruppo, con particolare attenzione ai cantieri e alle sedi operative, e i rispettivi livelli di consumo idrico. Un aspetto fondamentale dell’analisi ha riguardato l’incrocio di questi dati con le mappe di stress idrico fornite dall’Aqueduct Water Risk Atlas, uno strumento riconosciuto a livello internazionale per la valutazione della disponibilità e della qualità delle risorse idriche. Inoltre, è stata condotta un’analisi approfondita dei processi produttivi, con particolare riferimento all’uso di sostanze pericolose che potrebbero avere un impatto sugli ecosistemi idrici.
L’integrazione di questi dati ha consentito di determinare in modo oggettivo le aree in cui le attività aziendali potrebbero interferire con le risorse idriche e marine, fornendo una base solida per la definizione di strategie mirate alla gestione sostenibile dell’acqua. L’approccio adottato è stato sviluppato internamente attraverso l’elaborazione di dati aziendali raccolti direttamente, senza la necessità di consultazioni con stakeholder esterni.
Impatti rischi e opportunità rilevanti
L'analisi degli IRO è stata condotta seguendo i criteri e gli approcci delineati nel paragrafo "Analisi di doppia rilevanza" all’interno del capitolo "Informazioni generali". Di seguito sono presentati gli IRO ritenuti significativi emersi dall’analisi.
Politiche connesse all’acqua
Il Gruppo Trevi ha adottato una politica dedicata alla gestione responsabile delle risorse idriche e marine, riconoscendo l’importanza dell’acqua come risorsa essenziale per le proprie attività e per gli ecosistemi in cui opera. L’impegno del Gruppo è volto alla riduzione degli impatti ambientali connessi al prelievo e all’utilizzo delle risorse idriche, alla protezione della qualità dell’acqua.
Il Gruppo si impegna a promuovere un utilizzo sostenibile dell’acqua attraverso un approccio strutturato che include la valutazione dei rischi e delle opportunità legati alla gestione delle risorse idriche, l’individuazione di obiettivi di miglioramento e l’implementazione di strategie mirate alla riduzione del consumo idrico e alla protezione dei corpi idrici. Particolare attenzione è rivolta alle aree caratterizzate da elevato stress idrico, dove vengono adottate misure per ridurre il prelievo idrico e migliorare l’efficienza nell’uso della risorsa, anche attraverso il riutilizzo delle acque di processo, come nel caso delle attività di fondazione che prevedono l’impiego di acqua dissabbiata.
Nell’ottica di una gestione responsabile, il Gruppo Trevi integra la sostenibilità idrica anche nella progettazione dei propri prodotti e servizi, adottando soluzioni che minimizzano l’impatto sulle risorse idriche e marine lungo l’intero ciclo di vita dei progetti. Il Gruppo promuove inoltre
Sottotema / sotto-sottotemaIROOperazioni proprie / Catena del valoreDescrizione
Consumo idricoPrelievi idriciScarichi di acqueImpatto attuale negativoOperazioni proprieImpatti del Gruppo sulla risorsa idrica, con particolare attenzione alle zone a stress idrico, derivanti dal prelievo d’acqua per usi industriali e/o civili.
ESRS 2SBM-3, 46, 47, 48
MDR-PE3-1, 9, 10, 11, 12, 13, 14
E3.IRO-1, 8
93
l’adozione di pratiche industriali che contribuiscono alla protezione degli ecosistemi marini, riducendo il rilascio di inquinanti e tutelando gli habitat acquatici.
Questa politica si applica a tutte le attività aziendali, non solo nelle aree a elevato stress idrico, ma in ogni contesto in cui la gestione delle risorse idriche rappresenta un elemento critico per la sostenibilità del Gruppo e del territorio in cui opera. L’impegno del Gruppo è quindi orientato alla continua ricerca di soluzioni innovative per la gestione dell’acqua, alla riduzione degli sprechi e alla salvaguardia delle risorse idriche per le generazioni future.
Obiettivi connessi all’acqua
Al 2024, il Gruppo Trevi non ha ancora introdotto obiettivi quantitativi per la gestione degli impatti, dei rischi e delle opportunità connesse all’utilizzo delle risorse idriche e alla salvaguardia delle risorse marine. Nonostante riconosca l’importanza strategica di questi aspetti, il Gruppo non ha formalizzato metriche specifiche per monitorare e ottimizzare la propria gestione idrica. Seppur non disponga di obiettivi consolidati a livello aziendale, essa effettua interventi di riutilizzo dell’acqua nei processi di cantiere. Tuttavia, tale attività non è attualmente presidiata, motivo per cui non è disponibile un dato consolidato sulla quantità di acqua riutilizzata e, di conseguenza, questa metrica non è riportata nella rendicontazione. In parallelo, è in corso un’analisi finalizzata all’individuazione di possibili interventi e strategie da integrare nel proprio framework di sostenibilità, con l’obiettivo di adottare un approccio più strutturato e proattivo nella tutela delle risorse idriche.
Azioni e risorse connesse all’acqua
Attualmente, il Gruppo Trevi non ha ancora implementato iniziative strutturate per affrontare in modo sistematico gli impatti, i rischi e le opportunità legati all’uso delle risorse idriche e alla protezione degli ecosistemi marini. Pur riconoscendo la rilevanza di queste tematiche, il Gruppo non ha ancora sviluppato un piano di azione dedicato per la gestione sostenibile dell’acqua all’interno delle proprie operazioni e lungo la catena del valore.
Il Gruppo ha adottato delle misure per l’ottimizzazione dell’uso delle risorse idriche, tra cui l’installazione di tecnologie per il risparmio dell’acqua, il riciclo delle acque di processo e l’impiego di soluzioni a basso consumo idrico ove possibile. Nelle aree caratterizzate da elevato stress idrico, il Gruppo Trevi monitora attentamente l’utilizzo delle risorse idriche per individuare inefficienze e sprechi, implementando tecnologie avanzate come sistemi di irrigazione a goccia e rubinetti a flusso ridotto, oltre a favorire il riutilizzo delle acque di processo in specifiche fasi produttive.
Metriche
Consumo idrico
Il Gruppo Trevi utilizza le risorse idriche principalmente per attività industriali nei propri siti operativi e cantieri, con approvvigionamento da acque sotterranee e risorse idriche fornite da terze parti. L’acqua viene impiegata per processi tecnici, esigenze operative e altre attività connesse alle lavorazioni svolte. Tale quantità può subire fluttuazioni annuali, riflettendo la variabilità operativa del settore. Inoltre, il Gruppo adotta procedure per la gestione dell’acqua in zone caratterizzate da rischio idrico, assicurando un utilizzo responsabile delle risorse nei diversi contesti in cui opera.
Consumo idrico totale
2024
m3
Consumo idrico totale525.248,5
Consumo idrico in zone a rischio idrico525.248,5
Consumo idrico in zone a elevato stress idrico382.240,2
I dati sui quantitativi relativi ai consumi idrici sono rilevati attraverso un approccio che combina misurazioni dirette e metodologie di
MDR-T, 81
MDR-A, 62E3-2 15, 17, b), c)
E3-4, 26, 27, 28
94
stima, in funzione della natura delle attività svolte. In particolare, le stime vengono effettuate sulla base della frequenza e del volume dei prelievi effettuati per svolgere l’attività in cantieri ove non è possibile ottenere un dato puntuale relativi ai consumi idrici effettivi.
Intensità idrica rispetto ai ricavi
Il Gruppo Trevi misura l’intensità dei propri consumi idrici rapportando il volume totale di acqua utilizzata, espresso in metri cubi, ai ricavi netti dell’anno di riferimento. Questo indicatore consente di valutare l’efficienza nell’uso delle risorse idriche in relazione alla performance economica del Gruppo, facilitando il monitoraggio dei progressi nella riduzione dell’impatto ambientale.Per garantire trasparenza e coerenza, i ricavi netti considerati per il calcolo dell’indicatore sono allineati ai dati riportati nel bilancio consolidato del Gruppo Trevi.
2024
Consumo idrico totale (m3)525.248,5
Ricavi netti utilizzati per calcolare l'intensità idrica (mln €)663,3
Intensità idrica791,9
E3-4, 29
95
ESRS E4 – BIODIVERSITA’ ED ECOSISTEMI
Gestione degli impatti, dei rischi e delle opportunità
Individuazione di impatti, rischi e opportunità connessi alla biodiversità e agli ecosistemi
Il Gruppo Trevi ha condotto un'analisi per individuare gli impatti, i rischi, le dipendenze e le opportunità connessi alla biodiversità e agli ecosistemi nei propri siti operativi e lungo la catena del valore. Tale analisi è stata realizzata considerando i luoghi di attività del Gruppo, i requisiti ambientali dei progetti della Divisione Trevi, le mappe della rete Natura 2000 per il territorio europeo, le aree di protezione naturale definite dall'UNESCO e i processi di qualifica ambientale dei fornitori. Questo approccio ha consentito di identificare in modo oggettivo eventuali interferenze tra le attività aziendali e le aree a rischio per la biodiversità, garantendo una gestione consapevole e responsabile delle risorse naturali.
Dall'analisi effettuata, emerge che le attività e i siti del Gruppo Trevi non interferiscono con aree classificate come sensibili per la biodiversità, con ecosistemi gestiti per il mantenimento o il miglioramento delle condizioni ambientali. Il Gruppo non opera all’interno o in prossimità di zone di particolare rilevanza ecologica e, pertanto, non sono state identificate dipendenze significative dagli ecosistemi naturali, opportunità o rischi materiali connessi alla biodiversità e ai suoi servizi ecosistemici.
Impatti rischi e opportunità rilevanti
L'analisi degli IRO è stata condotta seguendo i criteri e gli approcci delineati nel paragrafo "Analisi di doppia rilevanza" all’interno del capitolo "Informazioni generali". Di seguito sono presentati gli IRO ritenuti significativi emersi dall’analisi.
Politiche relative alla biodiversità e agli ecosistemi
Il Gruppo Trevi si impegna a gestire in modo responsabile gli impatti, i rischi e le opportunità legati alla biodiversità e agli ecosistemi, integrando questo principio nella propria politica ambientale. Tale impegno è finalizzato alla protezione e alla conservazione della biodiversità, in linea con le normative ambientali e le migliori pratiche di settore.
Nello specifico, il Gruppo adotta un approccio mirato alla valutazione e gestione dei rischi legati alla biodiversità, incentrato sulla tutela degli habitat naturali e sulla riduzione dell'impatto delle proprie attività, in particolare nei progetti che si sviluppano in prossimità di aree sensibili. In questo contesto, la politica prevede misure per monitorare e mitigare gli impatti negativi, promuovendo pratiche di costruzione sostenibili e adottando soluzioni tecniche volte a minimizzare la distruzione dell’ambiente naturale.
Il Gruppo si impegna inoltre a rafforzare la trasparenza e la tracciabilità nella propria catena di approvvigionamento, valutando i fornitori sulla base di criteri di gestione ambientale e favorendo l’utilizzo di materie prime provenienti da fonti sostenibili. Questo processo si concretizza attraverso un sistema di qualifica fornitori che tiene conto degli impatti ambientali lungo la catena del valore, garantendo che le materie prime siano approvvigionate in modo responsabile e con un minore impatto sulla biodiversità.
Sottotema / sotto-sottotemaIROOperazioni proprie /Catena del valoreDescrizione
Degrado del suoloDesertificazioneImpermeabilizzazione del suoloImpatto attuale negativoOperazioni proprieImpatti sullo stato del suolo
ESRS 2SBM-3, 46, 47, 48
E4.SBM-3, 16E4.IRO-1, 17, 18, 19
MDR-PE4-2, 20, 21, 22, 23, 24
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L’impegno del Gruppo Trevi include l’implementazione di Sistemi di Gestione Ambientale, con particolare attenzione all'uso efficiente delle risorse naturali, alla riduzione degli sprechi e alla prevenzione dell’inquinamento del suolo e delle acque. In questo quadro, il Gruppo fa riferimento a standard internazionali e certificazioni riconosciute, come la ISO 14001, per garantire il rispetto delle normative ambientali e il miglioramento continuo delle proprie prestazioni in materia di biodiversità.
Obiettivi relativi alla biodiversità e agli ecosistemi
Attualmente, il Gruppo Trevi non ha definito obiettivi misurabili per la mitigazione degli impatti sulla biodiversità o per la gestione dei rischi e delle opportunità connessi alla tutela degli ecosistemi. Ciò è dovuto al fatto che il Gruppo non opera in cantieri situati in aree geografiche a rischio per la biodiversità.
Tuttavia, il Gruppo riconosce l’importanza della salvaguardia degli ecosistemi nei siti in cui svolge le proprie attività e, per questo, monitora costantemente lo stato dei cantieri per garantire che non vi siano criticità ambientali legate a tale aspetto.
Data la natura dinamica del settore in cui opera, caratterizzata da frequenti cambi di localizzazione dei cantieri stessi, il Gruppo si impegna a mantenere un controllo continuo sulle aree operative, valutando tempestivamente eventuali azioni necessarie per la tutela ambientale.
Azioni e risorse relative alla biodiversità e agli ecosistemi
Il Gruppo Trevi non ha ancora adottato azioni strutturate e programmatiche per la gestione degli impatti sulla biodiversità, in quanto il processo di definizione di una strategia integrata per la tutela degli ecosistemi è ancora in fase di sviluppo. Sebbene siano stati avviati alcuni approfondimenti sulle tematiche ambientali, il Gruppo non ha ancora implementato un piano organico che includa misure specifiche per la conservazione della biodiversità, l'integrazione di criteri ecologici nei processi operativi o iniziative concrete per la protezione degli habitat naturali.
Nel contesto dinamico in cui opera, il Gruppo si impegna comunque a mantenere un controllo costante delle aree in cui interviene, valutando tempestivamente le azioni necessarie per la tutela della biodiversità in fase di apertura di nuovi cantieri.
MDR-T, 81
MDR-A, 62
97
ESRS E5 – USO DELLE RISORSE ED ECONOMIA
CIRCOLARE
Gestione degli impatti, dei rischi e delle opportunità
Individuazione di impatti, rischi e opportunità legati alle risorse e all’economia circolare
Il Gruppo Trevi ha individuato e valutato gli impatti, i rischi e le opportunità connessi all’uso delle risorse e all’economia circolare, in linea con le indicazioni degli standard ESRS. Tale analisi si concentra sulla gestione dei flussi di risorse in entrata, sull’ottimizzazione dei flussi in uscita e sulla minimizzazione dei rifiuti generati, con l’obiettivo di migliorare la sostenibilità complessiva delle proprie operazioni e della catena del valore.
L’analisi è stata condotta esaminando i principali attivi e le attività del Gruppo, comprese le sedi operative e i cantieri temporanei della Divisione Trevi. Le principali materie prime utilizzate includono acciaio e ferro, impiegati rispettivamente nella costruzione delle macchine della divisione metalmeccanica e nelle armature metalliche per i progetti di fondazione, oltre a cemento, calcestruzzo, gasolio per il funzionamento delle macchine e acqua. L’attenzione si è focalizzata sulle fasi più rilevanti della catena del valore, ovvero la fase di approvvigionamento, che gestisce l’acquisto delle risorse necessarie, e la fase di produzione, che incide sui consumi idrici ed energetici, nonché sulla gestione dei rifiuti.
L’approccio adottato segue i principi della gerarchia dei rifiuti, ponendo priorità alla prevenzione, seguita dal riutilizzo, riciclo, recupero e, come ultima opzione, lo smaltimento. Il monitoraggio delle risorse e la gestione dell’economia circolare sono gestiti internamente, con il coinvolgimento delle funzioni Supply Chain e Produzione, supportate dal dipartimento QHSE, che supervisiona la qualifica e il controllo dei fornitori, nonché la gestione ambientale dei rifiuti.
Sul piano dei rischi, una gestione non efficace dell’uso delle risorse potrebbe comportare un aumento dei costi operativi, difficoltà nell’approvvigionamento di materiali sostenibili e un potenziale impatto negativo sull’immagine ESG del Gruppo. Inoltre, l’adeguamento alle normative ambientali sempre più stringenti richiede un impegno costante nel miglioramento delle pratiche di economia circolare. Tuttavia, esistono anche opportunità significative, tra cui il miglioramento dell’efficienza dei processi, il rafforzamento della competitività attraverso l’adozione di pratiche sostenibili e una maggiore attrattività nei confronti di investitori e clienti attenti alle tematiche ESG.
L’analisi condotta ha evidenziato una crescente attenzione del Gruppo all’uso efficiente delle risorse e alla circolarità dei materiali. Sebbene siano già state implementate misure volte a migliorare la sostenibilità della catena di fornitura e a ridurre l’impatto ambientale delle operazioni, il Gruppo riconosce l’importanza di proseguire lungo questo percorso, rafforzando le strategie di gestione delle risorse e promuovendo soluzioni innovative per l’economia circolare.
Impatti rischi e opportunità rilevanti
L'analisi degli IRO è stata condotta seguendo i criteri e gli approcci delineati nel paragrafo "Analisi di doppia rilevanza" all’interno del capitolo "Informazioni generali".
Di seguito sono presentati gli IRO ritenuti significativi emersi dall’analisi.
ESRS 2SBM-3, 46, 47, 48
E5.IRO-1, 11
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Politiche relative all'uso delle risorse e all'economia circolare
Il Gruppo Trevi si impegna a promuovere una gestione responsabile ed efficiente delle risorse attraverso l’adozione di politiche mirate a ridurre gli impatti ambientali, mitigare i rischi e cogliere le opportunità connesse all’uso delle risorse e all’economia circolare. Tale impegno è formalizzato in una politica strutturata che si basa sui principi dell’approvvigionamento sostenibile e della gestione responsabile dei materiali e dei rifiuti, in linea con gli standard ESRS e con gli obiettivi di sostenibilità aziendale.
L’approccio adottato dal Gruppo pone particolare attenzione alla gerarchia dei rifiuti, promuovendo la prevenzione come prima strategia, seguita dal riutilizzo, dal riciclaggio, dal recupero e, come ultima opzione, dallo smaltimento. L’obiettivo è ridurre l’impatto delle operazioni aziendali attraverso un uso più efficiente delle risorse e una gestione avanzata dei materiali di scarto, minimizzando la produzione di rifiuti e incentivando il loro riutilizzo all’interno dei processi produttivi.
Nell’ambito dell’approvvigionamento sostenibile, il Gruppo si impegna a privilegiare l’utilizzo di risorse rinnovabili e materiali riciclati, riducendo progressivamente l’impiego di risorse vergini e favorendo l’integrazione di materiali a minore impatto ambientale nella catena di fornitura. La selezione dei fornitori e dei materiali avviene secondo criteri che tengono conto della sostenibilità e della conformità agli standard ambientali, con l’obiettivo di minimizzare l’impronta ecologica delle attività produttive.
L’attuazione di questa politica si estende lungo tutta la catena del valore, coinvolgendo sia le operazioni interne sia i fornitori e i partner strategici. Attraverso un monitoraggio costante e un miglioramento continuo delle pratiche di gestione delle risorse, il Gruppo mira a ridurre il consumo di materiali critici, migliorare l’efficienza dei processi produttivi e contribuire alla transizione verso un modello economico più circolare e sostenibile.
Obiettivi relativi all'uso delle risorse e all'economia circolare
Il Gruppo Trevi non ha ancora definito obiettivi misurabili e strutturati per l’integrazione dei principi dell’economia circolare nelle proprie operazioni e nella catena del valore, in quanto il processo di sviluppo di una strategia dedicata è ancora in corso. Sebbene siano stati avviati alcuni approfondimenti sulle opportunità legate alla riduzione degli sprechi e all’ottimizzazione delle risorse, il Gruppo non ha ancora formalizzato target specifici relativi al riutilizzo dei materiali, alla minimizzazione dei rifiuti o all’incremento dell’uso di materie prime riciclate, sebbene essa sia sempre attenta al rispetto della legislazione vigente dei paesi in cui opera. L'assenza di obiettivi definiti è legata alla necessità di completare l’analisi delle risorse disponibili e delle azioni più efficaci per integrare un approccio circolare in modo strutturato e strategico.
Sottotema / sotto-sottotemaIROOperazioni proprie / Catena del valoreDescrizione
Afflussi di risorse, compreso l'uso delle risorseImpatto attuale negativoOperazioni proprieUtilizzo massivo di risorse naturali (acqua, aria, legno, suolo, ecc.) con conseguente esaurimento delle stesse.
RischioOperazioni proprieRischi della continuità dell'afflusso di risorse e aumento dei costi.
OpportunitàOperazioni proprieOpportunità nell'adozione di materiali alternativi e pratiche di economia circolare.
RifiutiImpatto attuale positivoOperazioni proprieTransizione a modelli di business volti a recuperare gli scarti di produzione.
Operazioni proprieProduzione di rifiuti e non corretto smaltimento degli stessi con conseguente inquinamento del suolo, dell’aria e del mare.
MDR-T, 81
MDR-PE5-1, 12, 13, 14, 15, 16
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Azioni e risorse relative all'uso delle risorse e all'economia circolare
Il Gruppo Trevi non ha ancora implementato azioni strutturate e programmatiche per integrare i principi dell’economia circolare nelle proprie attività e nella catena del valore, poiché il processo di definizione di una strategia dedicata è ancora in fase di sviluppo. Sebbene siano in corso valutazioni su iniziative volte a ridurre gli sprechi e ottimizzare l’uso delle risorse, non sono state ancora adottate misure concrete e sistematiche per il riutilizzo dei materiali, la riduzione dei rifiuti o l’incremento dell’impiego di materia prime riciclate. L’assenza di interventi strutturati è dovuta alla necessità di approfondire l’analisi delle opportunità disponibili e delle soluzioni più efficaci per integrare un approccio circolare all’interno dei processi aziendali in modo coerente e strategico.
Metriche
Afflussi di risorse
Il Gruppo Trevi si approvvigiona di materiali essenziali per le proprie attività di ingegneria e costruzione, tra cui calcestruzzo, acciaio, cemento e carburanti, assicurando il rispetto degli standard tecnici e ambientali. A causa della natura stessa di alcuni materiali, come il calcestruzzo, che per ragioni logistiche e di qualità deve essere acquistato localmente, il Gruppo si rifornisce prevalentemente da fornitori situati nelle aree operative. Questo comporta un naturale sostegno all’economia locale, contribuendo allo sviluppo dei territori in cui opera e garantendo efficienza nella gestione delle risorse.
2024
Ton.
Calcestruzzo1.646.491,3
Acciaio33.876,2
Cemento72.705,9
Gasolio S.M.10.118,8
Totale1.763.192,2
I dati sui quantitativi dei materiali acquistati coprono il 51% del totale delle risorse acquistate dal Gruppo Trevi in termini di valore economico. Il peso complessivo dei prodotti e dei materiali utilizzati durante il periodo di riferimento è costituito interamente da materiali tecnici, ad eccezione del gasolio, che, essendo un combustibile fossile, una volta bruciato si trasforma in energia e inquinanti senza possibilità di recupero.
Rifiuti
Il Gruppo Trevi gestisce i rifiuti prodotti dalle proprie operazioni con un approccio orientato alla riduzione dell’impatto ambientale e al miglioramento dell’efficienza nella gestione delle risorse. Durante il periodo di riferimento, i rifiuti generati sono costituiti principalmente da materiali tecnici, con una netta prevalenza di rifiuti non pericolosi. Una parte significativa dei rifiuti non pericolosi deriva da terre e rocce di scavo, coerentemente con la natura delle attività del Gruppo. Tale quantità può subire fluttuazioni annuali, riflettendo la variabilità operativa del settore.
Il Gruppo adotta pratiche volte a ridurre la produzione di rifiuti e a favorire il recupero e il riciclo dei materiali, limitando lo smaltimento in discarica. I rifiuti vengono classificati in pericolosi e non pericolosi e sono gestiti attraverso diversi canali, tra cui preparazione al riutilizzo, riciclaggio e altre operazioni di recupero. I rifiuti pericolosi, sebbene in quantità ridotta rispetto al totale, sono gestiti nel rispetto delle normative vigenti, con conferimento a operatori specializzati per il corretto smaltimento.
La composizione dei rifiuti riflette i materiali tipicamente utilizzati nel settore dell’ingegneria e delle costruzioni. Tra i principali materiali presenti nei rifiuti si annoverano minerali non metallici, come terre e rocce di scavo, metalli derivanti da attrezzature e componenti, nonché plastiche e altri materiali sintetici impiegati nelle operazioni di cantiere.
2024
MDR-A, 62
100
ton
Rifiuti generati228.210,5
Rifiuti pericolosi non smaltiti75,1
Rifiuti pericolosi non smaltiti destinati alla preparazione al riutilizzo-
Rifiuti pericolosi non smaltiti destinati al riciclaggio51,9
Rifiuti pericolosi non smaltiti destinati ad altre operazioni di recupero23,2
Rifiuti non pericolosi non smaltiti18.514,5
Rifiuti non pericolosi non smaltiti destinati alla preparazione al riutilizzo957,4
Rifiuti non pericolosi non smaltiti destinati al riciclaggio3.263,1
Rifiuti non pericolosi non smaltiti destinati ad altre operazioni di recupero14.294,0
Rifiuti pericolosi diretti allo smaltimento573,9
Rifiuti pericolosi diretti allo smaltimento per incenerimento0,3
Rifiuti pericolosi diretti allo smaltimento in discarica19,8
Rifiuti pericolosi diretti allo smaltimento attraverso altre operazioni553,8
Rifiuti non pericolosi diretti allo smaltimento209.052,9
Rifiuti non pericolosi diretti allo smaltimento per incenerimento1,0
Rifiuti non pericolosi diretti allo smaltimento in discarica180.256,2
Rifiuti non pericolosi diretti allo smaltimento attraverso altre operazioni28.795,8
Rifiuti non riciclati217.733,1
Percentuale di rifiuti non riciclati95,41%
I dati sui quantitativi di rifiuti generati sono rilevati attraverso un approccio che combina misurazioni dirette e metodologie di stima, in funzione della natura delle attività svolte. In particolare, nei cantieri di scavo, la quantificazione dei rifiuti viene effettuata sulla base dei volumi di materiale rimosso, espressi in metri cubi, mentre in altre tipologie di interventi si adottano criteri di stima analoghi, coerenti con le caratteristiche operative.
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TASSONOMIA
Tassonomia e ambiti applicativi
L’Unione Europea, in linea con i contenuti dell’Accordo di Parigi sul clima del 2015 e con i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, ha sviluppato una strategia ambiziosa verso modelli economici più sostenibili per il raggiungimento dell’obiettivo di neutralità climatica al 2050. Per il conseguimento di tali traguardi, l’UE intende promuovere investimenti in asset e in attività sostenibili attraverso l’impiego di risorse pubbliche e private.
A tal fine, nel 2018 la Commissione Europea ha adottato un piano d’azione sulla finanza sostenibile, che include la creazione di una “tassonomia” delle attività sostenibili. Questo sistema di classificazione è delineato nel Regolamento (UE) 2020/852, in vigore dal 12 luglio 2020. Tale sistema mira a fornire agli investitori e al mercato un linguaggio comune basato su metriche di sostenibilità, al fine di garantire la comparabilità tra gli operatori, ridurre i rischi di greenwashing e aumentare la quantità e la qualità delle informazioni sugli impatti ambientali e sociali del business, favorendo così decisioni di investimento più responsabili.
Oltre al Regolamento 2020/852, la Commissione Europea ha pubblicato il Regolamento Delegato 2139/2021 (“Climate Delegated Act”), il Regolamento Delegato 2486/2023 ("Environmental Delegated Act”) ed il Regolamento Delegato 2178/2021 che complessivamente forniscono un insieme di regole per l’identificazione e la rendicontazione delle attività economiche ecosostenibili.
La Tassonomia è focalizzata sull’identificazione delle attività economiche considerate eco-sostenibili, definite come quelle attività economiche che:
contribuiscono in maniera sostanziale al raggiungimento di uno o più dei sei obiettivi ambientali e climatici (art.9 del Regolamento UE 2020/852);
non arrecano danno significativo a nessuno degli altri obiettivi ambientali, secondo il principio del “Do No Significant Harm” (di seguito DNSH); e
siano svolte nel rispetto delle garanzie minime di salvaguardia.
Gli obiettivi ambientali previsti dalla Tassonomia sono:
1.mitigazione del cambiamento climatico;
2.adattamento al cambiamento climatico;
3.uso sostenibile e protezione delle acque e risorse idriche e marine;
4.transizione verso un’economia circolare;
5.prevenzione e controllo dell’inquinamento;
6.protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.
L’art.8 del Regolamento UE 2020/852 definisce gli obblighi di rendicontazione nell’ambito della Tassonomia e chiarisce che tali requisiti ricadono su qualsiasi impresa soggetta alla pubblicazione della Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità ai sensi dell’articolo 19-bis o dell’articolo 29-bis della direttiva 2013/34/UE.
La tassonomia richiede di fornire informazioni su come e in che misura le proprie attività sono allineate ad attività economiche considerate ecosostenibili.
Con riferimento alle imprese non finanziarie la comunicazione riguarda in particolare le seguenti metriche (cosiddetti “indicatori fondamentali di prestazione” o “KPI”):
la quota del fatturato proveniente da prodotti o servizi associati ad attività economiche considerate eco-sostenibili;
la quota delle spese in conto capitale (CapEx) e la quota delle spese operative (OpEx) relativa ad attivi o processi associati ad attività economiche considerate eco-sostenibili.
Nel mese di luglio 2021 è stato pubblicato il Regolamento UE 2021/2178 che integra l’articolo 8 del Regolamento UE 2020/852 per specificare ulteriormente il contenuto e la presentazione dei suddetti KPI nonché la metodologia da rispettare per la loro misurazione e le informazioni
102
qualitative che devono accompagnarne la rendicontazione. Nel 2023, tale Regolamento è stato modificato dall’Allegato V del Regolamento 2023/2486, con specifico riferimento ai modelli di rendicontazione dei KPI.
Per la rendicontazione dei KPI relativi all’anno 2024, il Gruppo è tenuto a rendicontare le attività economiche ammissibili e allineate per tutti i sei obiettivi climatici e ambientali.
Le imprese non finanziarie sono chiamate a determinare i KPI garantendo coerenza rispetto all’informativa finanziaria e utilizzando la stessa valuta di redazione del bilancio consolidato, con l’ulteriore richiesta di includere nella propria Rendicontazione di sostenibilità i riferimenti alle relative voci di bilancio per gli indicatori di fatturato e spese in conto capitale.
Per comprendere se le proprie attività “Eligible” possono considerarsi anche “Aligned”, è richiesto di verificare il rispetto di due tipologie di criteri:
criteri di vaglio tecnico descritti nei Regolamenti Delegati che accertano se le attività considerate apportano un contributo sostanziale all’adattamento e alla mitigazione ai cambiamenti climatici;
criteri “DNSH” Do Not Significant Harm”, che accertano se le attività considerate non arrecano un danno significativo a nessuno degli altri obiettivi ambientali.
In aggiunta a questi specifici requisiti tecnici, il Regolamento richiede anche che un’attività economica, per essere considerata come ecosostenibile (ovvero “Aligned” o allineata), venga svolta nel rispetto delle Garanzie minime di salvaguardia (“Social Minimum Safeguards”). In questo contesto, è essenziale che l’organizzazione dimostri la sua conformità alle linee guida dell’OCSE destinate alle imprese multinazionali e ai Principi guida delle Nazioni Unite sulle imprese e i diritti umani tramite le procedure implementate. Questo impegno implica il rispetto dei principi e dei diritti delineati nelle otto convenzioni fondamentali individuate nella dichiarazione dell’Organizzazione internazionale del lavoro sui principi e i diritti fondamentali nel lavoro, nonché nella Carta internazionale dei diritti dell’uomo.
L’art. 8 del Regolamento UE 2020/852 definisce gli obblighi di rendicontazione nell’ambito della Tassonomia, ad oggi applicabili alle società non finanziarie soggette alla Direttiva UE Corporate Sustainability Reporting Directive e in precedenza quelle sottoposte alla Direttiva Non Financial Reporting Directive comprese le integrazioni del Regolamento UE 2021/2178.
A partire dal gennaio 2022, relativamente ai dati dell’esercizio 2021, le imprese hanno rendicontato nella propria dichiarazione di carattere non finanziario le informazioni necessarie per rispondere alle richieste del Regolamento.
In particolare, le informazioni che la Tassonomia prevede per le imprese non finanziarie fanno riferimento ai seguenti indicatori:
a)quota del fatturato proveniente da prodotti o servizi associati ad attività economiche considerate dalla Tassonomia;
b)la quota delle spese in conto capitale e la quota delle spese operative relativa ad attività o processi associati ad attività economiche considerate dalla Tassonomia.
A seguito della prima applicazione del Regolamento per l’esercizio 2021, per il quale alle società non finanziarie è stato richiesto di rendicontare la quota del proprio fatturato, investimenti (CapEx) e costi operativi (OpEx) (come definiti dal Regolamento Delegato UE 2021/2178) relativa alle attività economiche ammissibili ai sensi della Tassonomia, a partire dal gennaio 2023, rela-tivamente ai dati dell’esercizio 2022, alle società non finanziarie è stato richiesto di rendicontare i parametri di cui sopra relativi, oltre che la quota di attività ammissibili (“Eligible”) anche le attività ecosostenibili (“Aligned”).
Successivamente, per l’esercizio 2023 è stata richiesto alle entità non finanziarie di ampliare la loro divulgazione di indicatori chiave di performance (KPI) relativi alle attività idonee, conforme-mente ai requisiti di divulgazione stabiliti per l’esercizio 2022, includendo sia gli obiettivi di natura ambientale, come definiti nel Regolamento Delegato UE 2023/2486, sia le attività aggiuntive identificate per gli obiettivi climatici, come definiti nel Regolamento Delegato UE 2023/2485.
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In tale contesto, il Gruppo Trevi, al fine di adempiere alle richieste della normativa, nel 2024 ha ampliato l’approfondimento delle analisi delle proprie attività al fine di una migliore identificazione delle attività “Eligible” tra quelle indicate dai Regolamenti Delegati UE 2023/2485 e UE 2023/2486. Inoltre, come previsto dalla normativa si è provveduto ad estendere la rendicontazione comprendendo tutti i 6 obiettivi ambientale, aggiunge quindi i rimanenti 4 obiettivi.
Approccio metodologico
L’analisi della tassonomia nel Gruppo Trevi
Il Gruppo ha individuato, nell’ambito del proprio business, le attività economiche e i principali progetti svolti in linea con le indicazioni dei regolamenti sopra menzionati.
La presente informativa costituisce il secondo esercizio svolto in accordo con la Tassonomia Europea; pertanto, il Gruppo ha avviato un’attività di analisi che ha coinvolto principalmente le due Divisioni con le rispettive società controllate al fine di mappare con una elevata granularità tutte le attività effettuate nell’anno di riferimento e potere così classificarle in accordo con i regolamenti sopra menzionati. Tale processo ha tenuto in considerazione i dati consolidati dei tre KPI (CaPex, OpEx, Fatturato) con l’obiettivo di evitare il double counting.
Il Gruppo, ad oggi, non ha formalizzato una procedura per la raccolta dati ai fini del regolamento Tassonomico. Nei prossimi esercizi il Gruppo continuerà l’attività di approfondimento, affinamento e strutturazione del processo di identificazione e formalizzazione delle attività ecosostenibili.
All’esito dell’analisi sopra descritta, nella disclosure della Rendicontazione di Sostenibilità 2024 sono state identificate come Taxonomy-Eligible le seguenti attività economiche:
Uso sostenibile e protezione delle acque e risorse idriche e marine, 5.1 “Costruzione, espansione e gestione sistema di raccolta e trattamento acqua”
Mitigazione del cambiamento climatico, 6.13 “Infrastrutture per mobilità”;
Mitigazione del cambiamento climatico, 6.14 “Infrastrutture per il trasporto ferroviario”;
Mitigazione del cambiamento climatico, 6.16 “Infrastrutture per trasporti per vie d’acqua a basse emissioni”
Mitigazione del cambiamento climatico, 6.17 “Infrastrutture aeroportuali”
Transizione verso un’economia circolare, 7.1 “Costruzione nuovi edifici”
Transizione verso un’economia circolare, 7.6 “Installazione, Manutenzione e riparazione per le energie rinnovabili”
Mitigazione del cambiamento climatico, 8.2 “Soluzioni basate sui dati per le riduzione delle emissioni di gas serra”
Mitigazione del cambiamento climatico, 9.1 “Ricerca, sviluppo e innovazione vicini al mercato”.
Le attività Eligible svolte dal Gruppo hanno riguardato gli obiettivi di uso sostenibile e protezione delle acque e risorse idriche e marine, mitigazione del cambiamento climatico e transizione verso un’economia circolare. Si è proceduto con l’analisi dei criteri di vaglio tecnico specifici e DNSH, per identificare eventuali attività potenzialmente valutabili ai fini dell’allineamento,
Relativamente alla Divisione Soilmec sono state rilevate unicamente l’attività 8.2 con riferimento ai KPI derivanti dalla vendita di macchinari a ridotte emissioni di gas serra e per servizi di elaborazione dati e software management e l’attività 9.1 relativa a sviluppo e commercializzazione di tecnologie a bassa emissione di CO2.
Il Gruppo a valle del processo di analisi, tenuto conto dello status del processo di documentazione dei parametri richiesti dalla normativa e delle evidenze disponibili, ha concluso che non vi sono importi per attività allineate poiché non risultano superati tutti gli step richiesti dalla normativa. Il Gruppo continuerà a proseguire nell’affina- mento del processo di analisi e classificazione.
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Garanzie minime di salvaguardia
L’articolo 18.1 del Regolamento UE sulla Tassonomia descrive le garanzie minime di salvaguardia, o “social minimum safeguard”, come procedure implementate da un Gruppo per garantire che le proprie attività economiche siano svolte nel rispetto dei principi riconosciuti a livello internazionale, enunciati all’interno delle Linee guida dell’OCSE per le imprese multinazionali e nei Principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani (UNGP). Sono state altresì considerate le linee guida individuate dalla Platform on Sustainable Finance nel “Final Report on Minimum Safeguards” pubblicato a ottobre 2022.
Le garanzie minime di salvaguardia si riferiscono a tematiche connesse ai diritti umani, alla tassazione, alla concorrenza leale e alla lotta contro la corruzione.
A seguito dell’analisi svolta, il Gruppo ha concluso che non è stato ancora completamente superato e/o documentato in modo appropriato il rispetto delle garanzie minime di salvaguardia, ispirate alle Linee guida dell’OCSE ed ai Principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani (UNGP) a cui il Gruppo si ispira. Tuttavia, è in corso l’implementazione di un processo volto all’identificazione, valutazione e mitiga- zione dei rischi relativi ai diritti umani, alla tassazione, alla concorrenza leale e alla lotta contro la corruzione, come previsto dall’art.3, lettera c) del Regolamento 2020/852.
Definizione del perimetro
Trevi si occupa di realizzare delle opere di ingegneria nel sottosuolo, principalmente lavori di fondazione o consolidamento dei terreni, ancora non compiutamente focalizzate dalla normativa in quanto si tratta di subforniture di dettaglio all’interno di un progetto più ampio e complesso.
Tramite una visione di insieme sulle attività condotte, si riscontra la prevalenza di opere ingegneristiche specialistiche, in particolare di grandi infrastrutture, nuove costruzioni o ristrutturazioni, in particolare di banchine, moli di ormeggio e dighe. Sulla base di quanto richiesto dal Regolamento, il calcolo delle percentuali di attività Eligible è stato effettuato sull’esercizio 2024 e include tutte le società del Gruppo Trevi consolidate integralmente.
Informativa relativa alla tassonomia UE e criteri di calcolo dei KPI
I dati di fatturato, di spese operative e di spese in conto capitale relativi alle attività ammissibili e alle attività allineate alla Tassonomia, utilizzati per il calcolo degli indicatori fondamentali di prestazione (KPI) e delle percentuali sui valori del bilancio, sono rappresentati secondo i modelli forniti nell’Allegato V del Regolamento Delegato 2023/2486, che modifica il Regolamento Delegato 2021/2178.
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Calcolo quota fatturato (turnover)
Quota del fatturato derivante da prodotti o servizi associati ad attività economiche allineate alla tassonomia – 2024
Esercizio finanziario 2024Anno 2024Criteri per il contributo sostanzialeCriteri DNSH(“non arrecare danno”)
Attività economicheCodice (2)Fatturato (3)Quota di fatturato, anno N (4)Mitigazione dei cambiamenti climatici (5)Adattamento ai cambiamenti climatici (6)Acqua (7)Inquinamento (9)Economia circolare (8)Biodiversità (10)Mitigazione dei cambiamenti climatici (5)Adattamento ai cambiamenti climatici (6)Acqua (7)Inquinamento (9)Economia circolare (8)Biodiversità (10)Garanzie minime di salvaguardiaQuota di fatturato allineato alla Tassonomia - Anno 2023 - (18)Categoria attività abilitante (19)Categoria attività transizione (20)
€/ mln%Si/ No;N/AMSi/No; N/AMSi/ No; N/AMSi/ No; N/AMSi/ No; N/AMSi/ No; N/AMSi/No;Si/No;Si/ No;Si/ No;Si/ No;Si/ No;Si/ No;%AT
A. ATTIVITAAMMISSIBILI ALLA TASSONOMIA
A.1. Attività ecosostenibili (allineate alla Tassonomia)
Fatturato delle attività ecosostenibili (allineate alla Tassonomia) (A.1)0%
di cui abilitanti0%
di cui di transizione0%
A.2. Attività ammissibili alla Tassonomia ma non ecosostenibili (non allineate alla Tassonomia)
Costruzione, espansione e gestione sistema di raccolta e trattamento acquaWTR 5.132,4664,89%N/AMN/AMAMN/AMN/AMN/AMNoNoNoNoNoNoNo0%
Infrastrutture per mobilitàCCM 6.13103.93615,67%AMN/AMN/AMN/AMN/AMN/AMNoNoNoNoNoNoNo0%
Infrastrutture ferroviarioCCM 6.1426.5874,01%AMN/AMN/AMN/AMN/AMN/AMNoNoNoNoNoNoNo0%
Infrastrutture per trasporto per vie d’acqua a basse emissioniCCM 6.1623.3263,52%AMN/AMN/AMN/AMN/AMN/AMNoNoNoNoNoNoNo0%
Infrastrutture aeroportualiCCM 6.176.5450,99%AMN/AMN/AMN/AMN/AMN/AMNoNoNoNoNoNoNo0%
Costruzione nuovi edificiCE 7.1159.13523,99%N/AMN/AMN/AMN/AMAMN/AMNoNoNoNoNoNoNo0%
Installazione, manutenzione e riparazione per le energie rinnovabiliCE 7.62.1930,33%N/AMN/AMN/AMN/AMAMN/AMNoNoNoNoNoNoNo0%
Soluzioni basate sui dati per la riduzione delle emissioni di gas serraCCM 8.242.8466,46%AMN/AMN/AMN/AMN/AMN/AMNoNoNoNoNoNoNo6.18%
Ricerca, sviluppo e innova- zione vicini al mercatoCCM 9.11.2710,19%AMN/AMN/AMN/AMN/AMN/AMNoNoNoNoNoNoNo0%
Fatturato delle attività ammissibili alla Tassonomia ma non ecosostenibili (non allineate alla Tassonomia) (A.2)398.30460,05%31%5%24%6.18%
TOTALE (A.1 + A.2)398.30460,05%31%5%24%6.18%
B. ATTIVITANON AMMISSIBILI ALLA TASSONOMIA
Fatturato delle attività non ammissibili alla Tassonomia (B)264.95939,9%
TOTALE (A) + (B)663.263100%
I KPI del fatturato sono stati determinati come segue:
denominatore: ricavi della gestione caratteristica,
106
numeratore: ricavi dei progetti ammissibili e/o allineati alla Tassonomia.
Rispetto all’anno precedente, il Gruppo non ha evidenziato alcuna variazione nelle modalità di calcolo del fatturato.
La quota del Turnover di cui all’art. 8, par. 2, lettera a), del Regolamento UE 2020/852 va calcolata come la parte dei ricavi netti ottenuti da prodotti o servizi, anche immateriali, associati ad attività economiche allineate alla tassonomia (numeratore), divisa per i ricavi netti (denominatore) ai sensi dell’articolo 2, punto 5, della Direttiva UE 2013/34.
Per l’esercizio 2024, il Gruppo Trevi ha svolto le seguenti attività di produzione di beni o servizi considerati Taxonomy-Eligible:
• attività 8.2 “Soluzioni basate sui dati per la riduzione delle emissioni di gas serra”;
• attività 3.2 “Ristrutturazione di edifici esistenti”.
Per quanto riguarda il numeratore, sono state prese in considerazione le commesse per la Divisione Trevi come General Contractor, relativamente alla ristrutturazione delle banchine portuali a Ravenna e a Venezia, mentre per la Divisione Soilmec sono state considerate le vendite relative alle linee di Blue Tech.
Al fine di trovare la quota “Eligible” il numeratore a sua volta è stato rapportato al denominatore, rappresentato dal fatturato a livello consolidato come indicato nella nota esplicativa.
Calcolo quota di spese in conto capitale (CapEx)
Quota delle spese in conto capitale (CapEx) derivanti da prodotti o servizi associati ad attività economiche allineate alla tassonomia 2024
Esercizio finanziario 2024Anno 2024Criteri per il contributo sostanzialeCriteri DNSH(“non arrecare danno”)
Attività economicheCodice (2)CapEx assoluto (3)Quota di CapEx, anno N (4)Mitigazione dei cambiamenti climatici (5)Adattamento ai cambiamenti climatici (6)Acqua (7)Inquinamento (9)Economia circolare (8)Biodiversità (10)Mitigazione dei cambiamenti climatici (5)Adattamento ai cambiamenti climatici (6)Acqua (7)Inquinamento (9)Economia circolare (8)Biodiversità (10)Garanzie minime di salvaguardiaQuota di CapEx allineato alla Tas- sonomia - Anno 2023 - (18)Categoria attività abilitante (19)Categoria attività transizione (20)
€/ mln%Si/ No;N/AMSi/ No; N/AMSi/ No; N/AMSi/ No; N/AMSi/ No; N/AMSi/ No; N/AMSi/No;Si/No;Si/ No;Si/ No;Si/ No;Si/ No;Si/ No;%AT
A. ATTIVITAAMMISSIBILI ALLA TASSONOMIA
A.1. Attività ecosostenibili (allineate alla Tassonomia)
CapEx delle attività ecosostenibili (allineate alla Tassonomia) (A.1)0%
di cui abilitanti0%A
di cui di transizione0%T
A.2. Attività ammissibili alla Tassonomia ma non ecosostenibili (non allineate alla Tassonomia)
Infrastrutture per mobilitàCCM 6.13130,04%AMN/AMN/AMN/AMN/AMN/AMNoNoNoNoNoNoNo0%
Infrastrutture ferroviarieCCM 6.141.0973,24%AMN/AMN/AMN/AMN/AMN/AMNoNoNoNoNoNoNo0%
Infrastrutture per trasporto per vie dacquaCCM 6.161.4734,36%AMN/AMN/AMN/AMN/AMN/AMNoNoNoNoNoNoNo0%
107
Soluzioni basate sui dati per la riduzione delle emissioni di gas serra.CCM 8.21850,55%AMN/AMN/AMN/AMN/AMN/AMNoNoNoNoNoNoNo0,6%
Ricerca, sviluppo e innovazione vicine al mercato.CCM 911460,43%AMN/AMN/AMN/AMN/AMN/AMNoNoNoNoNoNoNo0,89%
CapEx delle attività ammissibili alla Tassonomia ma non ecosostenibili (non allineate alla Tassonomia) (A.2)2.9148,62%8,62%0%0%0%0%0%1,49%
TOTALE (A.1 + A.2)2.9148,62%8,62%0%0%0%0%0%1,49%
B. ATTIVITANON AMMISSIBILI ALLA TASSONOMIA
CapEx delle attività non ammissibili alla Tassonomia (B)30.90691,4%
TOTALE (A) + (B)33.820100%
La quota delle spese operative di cui all’articolo 8, paragrafo 2, lettera b), del Regolamento UE 2020/852 va calcolata come il numeratore definito al punto 1.1.2.2 del Regolamento delegato UE 2021/2178 della Commissione del 6 luglio 2021 diviso per il denominatore definito al punto 1.1.2.1 dello stesso Regolamento delegato.
Per l’esercizio 2024, il Gruppo Trevi ha sostenuto i seguenti costi capitalizzati considerati Taxonomy-Eligible:
• attività 8.2 “Soluzioni basate sui dati per la riduzione delle emissioni di gas serra”;
• attività 9.1 “Ricerca, sviluppo e innovazione vicini al mercato”.
Nel rendicontare la tassonomia, la Divisione Trevi incontra difficoltà nel quantificare le spese in conto capitale (CapEx) relative alle attività ecosostenibili. Questo è dovuto al fatto che gli asset utilizzati dal Gruppo sono durevoli e la loro vita utile è significativamente superiore alla durata delle commesse. Pertanto, la natura a lungo termine degli asset ed il loro utilizzo in molteplici attività non permette di applicare un criterio di ripartizione per la quantificazione puntuale delle spese in conto capitale per ciascuna attività.
Inoltre, di norma gli asset vengono acquistati su centri di costo generali e non spesati sulle singole commesse che rappresentano il driver di identificazione delle attività tassonomiche.
La quota di valorizzazione dei CaPex è quindi relativa agli investimenti su studi di nuovi modelli e miglioramenti di quelli esistenti, mentre a denominatore che è ricavato tramite il totale degli incrementi delle spese in conto capitale avvenute nel 2024.
Calcolo quota di spese operative (OpEx)
Quota delle spese operative (OpEx) derivanti da prodotti o servizi associati ad attività economiche allineate alla tassonomia 2024
Esercizio finanziario 2024Anno 2024Criteri per il contributo sostanzialeCriteri DNSH(“non arrecare danno”)
Attività economicheCodice (2)OpEx assoluto (3)Quota di OpEx, anno N (4)Mitigazione dei cambiamenti climatici (5)Adattamento ai cambiamenti climatici (6)Acqua (7)Inquinamento (9)Economia circolare (8)Biodiversità (10)Mitigazione dei cambiamenti climatici (5)Adattamento ai cambiamenti climatici (6)Acqua (7)Inquinamento (9)Economia circolare (8)Biodiversità (10)Garanzie minime di salvaguardiaQuota di OpEx allineato alla Tas- sonomia - Anno 2023 - (18)Categoria attività abilitante (19)Categoria attività transizione (20)
€/ mln%Si/ No;N/AMSi/No; N/AMSi/ No; N/AMSi/ No; N/AMSi/ No; N/AMSi/ No; N/AMSi/No;Si/No;Si/ No;Si/ No;Si/ No;Si/ No;Si/ No;%AT
A. ATTIVITAAMMISSIBILI ALLA TASSONOMIA
A.1. Attività ecosostenibili (allineate alla Tassonomia)
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OpEx delle attività ecosostenibili (allineate alla Tassonomia) (A.1)0%
di cui abilitanti0%A
di cui di transizione0%T
A.2. Attività ammissibili alla Tassonomia ma non ecosostenibili (non allineate alla Tassonomia)
Costruzione, espansione e gestione sistema di raccolta e trattamento acquaWTR 5.15.8931,14%N/AMN/AMAMN/AMN/AMN/AMNoNoNoNoNoNoNo0%
Infrastrutture per mobilitàCCM 6.1320.8824,03%AMN/AMN/AMN/AMN/AMN/AMNoNoNoNoNoNoNo0%
Infrastrutture per il trasporto ferroviarioCCM 6.147.1121,37%AMN/AMN/AMN/AMN/AMN/AMNoNoNoNoNoNoNo0%
Infrastrutture per trasporto per vie d’acqua a basse emissioniCCM 6.166.3401,22%AMN/AMN/AMN/AMN/AMN/AMNoNoNoNoNoNoNo0%
Infrastrutture aeroportualiCCM 6.171.8820,36%AMN/AMN/AMN/AMN/AMN/AMNoNoNoNoNoNoNo0%
Costruzione nuovi edificiCE 7.116.8103,24%N/AMN/AMN/AMN/AMAMN/AMNoNoNoNoNoNoNo0%
Installazione, manutenzione e riparazione per le energie rinnovabiliCE 7.66290,12%N/AMN/AMN/AMN/AMAMN/AMNoNoNoNoNoNoNo0%
Soluzioni basate sui dati per la riduzione delle emissioni di gas serraCCM 8.230.2825,84%AMN/AMN/AMN/AMN/AMN/AMNoNoNoNoNoNoNo0%
Ricerca, sviluppo e innova- zione vicini al mercatoCCM 9.11220,02%AMN/AMN/AMN/AMN/AMN/AMNoNoNoNoNoNoNo0%
OpEx delle attività ammissibili alla Tassonomia ma non ecosostenibili (non allineate alla Tassonomia) (A.2)89.95217,36%12,86%0%1,14%0%3,37%0%0%
TOTALE (A.1 + A.2)89.95217,36%12,86%0%1,14%0%3,37%0%0%
B. ATTIVITANON AMMISSIBILI ALLA TASSONOMIA
OpEx delle attività non am- missibili alla Tassonomia (B)428.14882,64%
TOTALE (A) + (B)518.100100%
La quota delle spese operative di cui all’articolo 8, paragrafo 2, lettera b), del Regolamento UE 2020/852 va calcolata come il numeratore definito al punto 1.1.3.2 del Regolamento delegato UE 2021/2178 della Commissione del 6 luglio 2021 diviso per il denominatore definito al punto 1.1.3.1 dello stesso Regolamento delegato.
In particolare, per il calcolo del numeratore delle OpEx devono essere considerati il valore totale dei costi sostenuti durante l’esercizio relativi a spese indirette non capitalizzate di ricerca e sviluppo e qualsiasi altra spesa diretta alla manutenzione e riparazione ordinaria dei beni immobili, impianti e attrezzature necessari per garantire il funzionamento continuo ed efficace delle attività valutate come ammissibili per la Tassonomia. Il denominatore, invece, è costituito dal valore totale dei suddetti costi sostenuti durante l’esercizio.
Il Gruppo ha implementato un processo atto ad identificare tali costi in contabilità analitico e/o gestionale.
Nello specifico, a valle delle analisi, relativamente alle spese operative sono state prese in considerazione unicamente le spese di manutenzione e riparazione di impianti e attrezzature, dal momento che i costi di ricerca e sviluppo vengono in questo caso capitalizzati.
Per l’esercizio 2024, il Gruppo Trevi ha sostenuto i seguenti costi operativi considerati solo Taxonomy-Eligible:
-Attività 5.1 “Uso sostenibile e protezione delle acque e risorse idriche e marine”
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-Attività 6.13 “Infrastrutture per mobilità”
-Attività 6.14 “Infrastrutture per il trasporto ferroviario”
-Attività 6.16 “Infrastrutture per trasporto per vie d’acqua a basse emissioni”;
-Attività 6.17 “Infrastrutture aeroportuali”
-Attività 7.1 “Costruzione nuovi edifici”
-Attività 7.6 “Installazione, manutenzione e riparazione per le energie rinnovabili”
-Attività 8.2 “Soluzioni basate sui dati per la riduzione delle emissioni di gas serra”
-Attività 9.1 “Ricerca, sviluppo e innovazione vicini al mercato”
Attività legate al Gas e al Nucleare
In conformità con il Regolamento 2021/2178 e in luce dei chiarimenti della Commissione, si riporta il Template 1 dell’Allegato XII al Regolamento Delegato 2021/2178 relativo alle attività del Gruppo.
ATTIVITÀ LEGATE ALL’ENERGIA NUCLEARE
1.L’impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la ricerca, lo sviluppo, la dimostrazione e la realizzazione di impianti innovativi per la generazione di energia elettrica che producono energia a partire da processi nucleari con una quantità minima di rifiuti del ciclo del combustibile.NO
2.L’impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione e l’esercizio sicuro di nuovi impianti nucleari per la generazione di energia elettrica o calore di processo, anche a fini di teleriscaldamento o per processi industriali quali la produzione di idrogeno, e miglioramenti della loro sicurezza, con l’ausilio delle migliori tecnologie disponibili.NO
3.L’impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso l’esercizio sicuro di impianti nucleari esistenti che generano energia elettrica o calore di processo, anche per il teleriscaldamento o per processi industriali quali la produzione di idrogeno a partire da energia nucleare, e miglioramenti della loro sicurezza.NO
ATTIVITÀ LEGATE AI GAS FOSSILI
4.L’impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione o la gestione di impianti per la produzione di energia elettrica che utilizzano combustibili gassosi fossili.NO
5.Limpresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione, la riqualificazione e la gestione di impianti di generazione combinata di calore/freddo ed energia elettrica che utilizzano combustibili gassosi fossili.NO
6.L’impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione, la riqualificazione e la gestione di impianti di generazione di calore che producono calore/freddo utilizzando combustibili gassosi fossili.NO
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ESRS S1 – FORZA LAVORO PROPRIA
Strategia
Interessi e opinioni della forza lavoro propria
Il Gruppo Trevi, nell’ambito della propria strategia, si impegna a rispettare i diritti umani e i diritti del lavoro, garantendo la dignità, la salute, l’uguaglianza di tutti i lavoratori attraverso l’adozione del Codice Etico e della Politica sulla Responsabilità Sociale e sui Diritti Umani del Gruppo, che vietano qualsiasi forma di violenza, discriminazione, sfruttamento del lavoro minorile, molestie o abusi fisici, sessuali, psicologici o verbali.
Tutti i dipendenti sono coinvolti dalla politica sulla Responsabilità Sociale e dei Diritti Umani che riguarda tutte le società del Gruppo, il quale promuove infatti il coinvolgimento dei lavoratori attraverso formazione, survey dedicate al fine di favorire la consapevolezza delle tematiche, il dialogo e gli strumenti resi disponibili, come il Whistleblowing, per segnalare, anche in forma anonima per tutelare la privacy dello scrivente, eventuali comportamenti o fatti non allineati a tali politiche.
Le politiche del Gruppo Trevi sono allineate con gli standard internazionali, come le convenzioni dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) e i Principi Guida delle Nazioni Unite su Imprese e Diritti Umani. Il Codice Etico, la politica sulla Responsabilità Sociale e sui Diritti Umani del Gruppo e le pratiche aziendali riflettono questi impegni.
Identificazione di impatti, rischi e opportunità legati alla forza lavoro propria
Il Gruppo Trevi ha sviluppato un approccio strutturato per identificare e gestire gli impatti, i rischi e le opportunità legati alla propria forza lavoro, integrandoli nella strategia aziendale. La sicurezza, lo sviluppo delle competenze e la creazione di un ambiente inclusivo rappresentano priorità fondamentali. Gli impatti principali riguardano le condizioni di lavoro, con particolare riferimento alla sicurezza nei cantieri, al benessere psico-fisico e alla necessità di aggiornamento professionale per affrontare i cambiamenti tecnologici e ambientali. Tale aspetto è rilevante anche sul piano dei rischi, in quanto gli infortuni possono comportare possibili implicazioni legali.
L'evoluzione del settore richiede nuove competenze, con il rischio di obsolescenza di alcune professionalità, ma offre anche opportunità di crescita per chi sviluppa competenze specialistiche in ambito manageriale. Vanno in questa direzione la Trevi Group Academy e la Foundation Technology Academy, strutture deputate all’erogazione, in presenza, ma anche tramite piattaforme e-learning, di corsi di formazione manageriale e tecnica.
Inoltre, il Gruppo Trevi operando in contesti ad elevato rischio operativo, dove la protezione dei lavoratori rappresenta un aspetto cruciale, ha da tempo attivato un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro, che include la valutazione dei rischi, misure di prevenzione, formazione continua e il programma “Safety Always” per promuovere una cultura della sicurezza.
Il Gruppo Trevi coinvolge diverse categorie di lavoratori, tra cui dipendenti diretti, autonomi e personale fornito da terzi. Gli impatti più rilevanti si manifestano nelle operazioni di cantiere, caratterizzate da un’elevata esposizione a rischi fisici e organizzativi. Il benessere e la stabilità occupazionale sono influenzati dalla trasformazione del settore, che richiede una maggiore flessibilità e capacità di adattamento da parte dei lavoratori. Il passaggio a un modello produttivo più sostenibile e digitalizzato comporta rischi legati all’obsolescenza delle competenze esistenti e alla necessità di riqualificazione del personale. Tuttavia, questa trasformazione apre opportunità per i lavoratori con profili specializzati in tecnologie innovative e sostenibilità ambientale. Il settore richiede sempre più figure con competenze in ambito geotecnico ed in ingegneria ambientale e delle costruzioni, gestione dei dati e costruzioni ecocompatibili, favorendo la creazione di nuove opportunità lavorative.
S1.SBM-3, 13, 14, 15, 16
S1.SBM-2, 12
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Impatti rischi e opportunità rilevanti
L'analisi degli IRO è stata condotta seguendo i criteri e gli approcci delineati nel paragrafo "Analisi di doppia rilevanza" all’interno del capitolo "Informazioni generali".
Di seguito sono presentati gli IRO ritenuti significativi emersi dall’analisi.
Sottotema / sotto-sottotemaIROOperazioni proprie / Catena del valoreDescrizione
Condizioni di lavoroImpatto attuale positivoOperazione proprieSoddisfazione della forza lavoro tramite occupazione sicura, salari adeguati, dialogo attivo, libertà di associazione, diritti di informazione, consultazione e partecipazione dei lavoratori, equilibrio tra lavoro e vita privata e rispetto dell’orario di lavoro
Impatto potenziale negativoOperazione proprieImpatti sulla salute e sicurezza della forza lavoro dell’organizzazione causati da incidenti sul lavoro e malattie professionali
Impatto attuale positivoOperazione propriePromozione della salute e sicurezza dei lavoratori anche mediante l’erogazione di formazione aziendale in materia di salute e sicurezza, che si traduce in una forza lavoro competente e aggiornata sui possibili pericoli derivanti dalle attività operative aziendali a cui tali persone sono soggette
RischioOperazione proprieRischi derivanti dall'irrigidimento del sindacato
RischioOperazione proprieCarenza di forza lavoro qualificata
OpportunitàOperazione proprieMiglioramento del welfare aziendale per incrementare l'attrattività
RischioOperazione proprieRischio di infortunio con intervento dell'Azienda Sanitaria Locale (intervento dell'ambulanza) e potenziale successiva apertura di un procedimento penale legato all'evento.
RischioOperazione proprieRischi legati all’inadeguatezza delle misure di salute e sicurezza sul lavoro
Parità di trattamento e di opportunità per tuttiImpatto attuale Positivo Operazione proprieSoddisfazione della forza lavoro tramite lo sviluppo delle competenze professionali attraverso attività formative erogate a dipendenti e collaboratori
Impatto attuale PositivoOperazione proprieSoddisfazione della forza lavoro tramite parità di genere e di retribuzione, occupazione e inclusione delle persone con disabilità, valorizzazione della diversità e adozione di misure contro la violenza, la discriminazione e le molestie sul posto di lavoro
Altri diritti connessi al lavoroImpatto potenziale negativoOperazione proprieViolazione dei diritti umani dei dipendenti e collaboratori (lavoro forzato e minorile)
ESRS 2SBM-3, 46, 47, 48
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Gestione degli impatti, dei rischi e delle opportunità
Processi di coinvolgimento dei lavoratori propri
Il coinvolgimento dei lavoratori avviene, ad opera della Funzione Corporate HR, in diverse fasi e processi, a partire dalla selezione delle risorse, all’assunzione, alla formazione, fino allo sviluppo professionale. Lo sviluppo include percorsi di coaching, mentoring, piani di sviluppo, team building e consultazioni regolari con i rappresentanti dei lavoratori. La frequenza del coinvolgimento è regolare, con attività specifiche programmate durante tutto l'anno che prevedono l’acquisizione di feedback e survey. L'analisi dei risultati raccolti rientra fra gli elementi che concorrono alla definizione della strategia aziendale che impatta direttamente sulla forza lavoro.
Strumenti di dialogo e processi di gestione degli impatti legati ai lavoratori propri
Gli strumenti di dialogo ed i processi di gestione degli impatti legati alla forza lavoro propria sono molteplici e adeguatamente promossi. Sono presenti canali e modalità attraverso cui i lavoratori possono dialogare con la Funzione HR, rappresentata dai vari interlocutori in base alla Funzione di riferimento e/o il manager di riferimento, gerarchico, funzionale ed eventualmente progettuale. In ordine possiamo citare:
On Boarding, percorsi di induction e feedback 1:1 che consentono al neoassunto di avere un primo confronto che si sviluppa in varie fasi;
all’interno del Performance Management sono previsti momenti di confronto con il manager di riferimento;
attraverso la piattaforma Oracle HCM, un sistema gestionale dedicato alle risorse umane, che permette ai dipendenti di gestire vari aspetti della propria vita lavorativa e di comunicare con l’organizzazione;
Ask for Help, un sistema che facilita la gestione di problematica di varia natura (presenze, problemi tecnici, altro);
Intranet aziendale;
sistema Whistleblowing per le segnalazioni anonime.
Il Gruppo Trevi adotta un approccio proattivo nella gestione del personale e attraverso modalità e canali di comunicazione descritti nei punti precedenti, conta di porre rimedio nell'eventualità che venga causato o si contribuisca ad alimentare un impatto negativo rilevante per la forza lavoro.
I processi gestionali introdotti per fare fronte ad eventuali impatti e ricadute sulla forza lavoro interna sono stati:
formazione (al fine di sviluppare internamente le competenze richieste)
campagne di ricerca e selezione del personale
sicurezza "fisica" (formazione continua per aumentare la consapevolezza finalizzata al preservare la propria incolumità e salute)
sicurezza informatica (formazione obbligatoria per una maggior conoscenza e consapevolezza dei rischi ed una miglior tutela dei dati aziendali)
progetto Hub (formazione specifica per personale Trevi da impiegare nei cantieri).
I referenti delle varie Funzioni HR delle società del Gruppo si riuniscono periodicamente per analizzare gli eventi significativi relativi alla forza lavoro, analizzando quindi il peso degli impatti positivi, negativi, effettivi e potenziali. Attraverso questo incontri si definiscono gli ambiti da attenzionare e si decidono quali azioni intraprendere per mitigare i rischi.
Impatto potenziale negativo
Operazione proprie
Episodi di perdita dei dati sensibili dei dipendenti
Rischio
Operazione proprie
Rischio legale e reputazionale dovuto alla perdita di dati (cyber risk)
S1-2, 25, 26, 27, 28
S1-3, 30, 31, 32, 33
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Il Gruppo Trevi adotta misure specifiche per comprendere il punto di vista dei lavoratori vulnerabili, tra cui consultazioni dirette, questionari anonimi e programmi di supporto dedicati. Grazie agli strumenti utilizzati viene posta attenzione alle risorse del Gruppo, ivi comprese le categorie più vulnerabili, anche tramite un sistema di segnalazioni anonime.
Dal punto di vista delle opportunità sono state implementate delle politiche di wellbeing mirate al miglioramento del benessere delle risorse, tra queste citiamo le convenzioni aziendali sul territorio e progetti sportivi.
Inoltre, nell’ambito dei CCNL, è stata avviata l'analisi di fattibilità per l'applicazione di una polizza sanitaria complementare.
Politiche relative alla forza lavoro propria
Il Gruppo Trevi conduce le proprie attività nel rispetto dei diritti umani, della responsabilità sociale e della sostenibilità, riconoscendo come fattore chiave di successo il benessere delle persone. Operando in conformità ai principali standard internazionali, il Gruppo garantisce condizioni di lavoro dignitose, sicurezza sul lavoro e sviluppo professionale dei dipendenti. Nello specifico, esso ha ottenuto la certificazione SA8000:2014, attestando l’adozione di un sistema di gestione della responsabilità sociale che è conforme ai più alti standard.
Al fine di rafforzare questi principi, Trevi adotta un Codice Etico che si applica all’intero Gruppo con l’obiettivo di guidare il comportamento dei dipendenti e promuovere trasparenza, legalità e responsabilità nella gestione aziendale, che si traduce nella garanzia di pari opportunità, nella prevenzione di discriminazioni e molestie, nella protezione delle informazioni aziendali e nel contrasto ai conflitti di interesse. Il Gruppo Trevi, in linea con tale obiettivo, si impegna inoltre ad assicurare l’aggiornamento costante del Codice Etico e prevede sanzioni in caso di violazioni, di modo che ogni provvedimento sia allineato ai valori aziendali.
Sul file rouge di tali adozioni vi è la promozione di elevati standard di Qualità, Salute, Sicurezza e Ambiente (QHSE), con l’obiettivo primario “Zero Infortuni”. Tale traguardo viene perseguito attraverso la prevenzione dei rischi, il monitoraggio continuo delle prestazioni e il coinvolgimento attivo della forza lavoro del Gruppo. La sicurezza non riguarda solo l’ambiente fisico, ma anche la protezione delle informazioni, la quale è considerata essenziale per tutelare il know-how aziendale e i dati sensibili. Per il raggiungimento di tale obiettivo, il Gruppo Trevi ha implementato sistemi avanzati di gestione della sicurezza informatica e di controllo dei rischi.
Basandosi su un modello costruito sulla regolamentazione e sulle procedure di controllo del sistema 231/2001, il Gruppo adotta protocolli volti ad assicurare trasparenza e legalità, e realizzare un sistema disciplinare finalizzato a regolamentare i comportamenti aziendali, nonché un Organismo di Vigilanza che ne monitora l’efficacia. In questo documento si fa esplicito riferimento all’impegno del Gruppo per il contrasto alla tratta di esseri umani. Inoltre, Trevi ha attivato un sistema di Whistleblowing che va ad offrire ai dipendenti e agli stakeholder un canale sicuro e riservato per poter segnalare condotte illecite o non etiche.
In linea con l’obiettivo di realizzare un ambiente di lavoro equo e inclusivo, grazie alla Politica sulla diversità ed inclusione (D&I) e parità di genere, la Società promuove attivamente la diversità, l’inclusione e la parità di genere, garantendo pari opportunità nell’accesso al lavoro, nella formazione e crescita professionale, prevenendo qualsiasi forma di discriminazione. In quest’ottica, sostiene la genitorialità e la conciliazione vita-lavoro, offrendo a tutti i dipendenti in Italia la possibilità di usufruire di congedi familiari. Nel 2024, infatti, il 13,30% dei lavoratori italiani ha beneficiato di questa opportunità, dimostrando l’attenzione del Gruppo verso il benessere dei propri lavoratori.
Per garantire una crescita sostenibile e responsabile, il Gruppo Trevi integra i principi ESG nel proprio modello di business, inspirando la propria Politica di Sostenibilità a documenti chiave, quale il Codice Etico e le politiche su corruzione, sicurezza delle informazioni e responsabilità sociale, al fine di assicurare che ogni processo aziendale sia in linea agli obiettivi globali di sostenibilità.
La Politica sulla Responsabilità Sociale e i Diritti Umani del Gruppo sottolinea l'impegno nella tutela dei diritti umani, con particolare attenzione alla lotta contro lo sfruttamento minorile e il lavoro forzato. Inoltre, promuove una cultura inclusiva sul luogo di lavoro, favorendo il riconoscimento e l'accettazione della diversità, e prevenendo qualsiasi forma di discriminazione.
MDR-PS1-1, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24
114
Gli obiettivi della Politica di Sostenibilità sono stati identificati in linea con l’accordo di Parigi e con gli obiettivi stabiliti dall’Agenda 2030, ed in particolare sette SDGs della stessa, tra cui salute, istruzione, energia pulita e azione climatica. Nelle politiche sviluppate dal Gruppo non sono presenti invece riferimenti agli standard internazionali delineati dall’ONU, dall’OIL o dall’OCSE.
Attraverso queste iniziative, Trevi rafforza il proprio ruolo di Gruppo responsabile e innovativo, capace di creare valore per i dipendenti, le comunità e l’ambiente, con un impegno continuo nel miglioramento delle proprie pratiche e nella promozione di una cultura aziendale che guarda al futuro.
Obiettivi legati alla forza lavoro propria
Il Gruppo Trevi ha fissato un obiettivo chiaro e misurabile per migliorare la sicurezza sul lavoro e ridurre gli infortuni con perdita di tempo all’interno dell’organizzazione. L’obiettivo principale per il periodo di riferimento è stato il miglioramento dell’indicatore Lost Time Injury Frequency Rate (LTIF), che misura il numero di infortuni con giorni di assenza per milione di ore lavorate.
Gruppo Trevi ha fissato un target per il 2024 pari a 2,24, con una riduzione annuale del 10% rispetto al valore base del 2021. Il monitoraggio dell’andamento del LTIF è stato fondamentale per verificare l’efficacia delle azioni intraprese e consentire interventi mirati in caso di deviazioni rispetto agli obiettivi prefissati. Il dato è stato calcolato considerando l’intera forza lavoro propria, includendo sia i dipendenti diretti sia il personale somministrato, per garantire una visione completa della sicurezza nei luoghi di lavoro.
L’obiettivo è stato pienamente raggiunto nel 2024, con un risultato effettivo pari a 2,14, confermando la validità delle strategie adottate per il miglioramento della sicurezza. Il raggiungimento del target dimostra l’efficacia delle iniziative messe in atto per rafforzare la prevenzione, sensibilizzare i lavoratori e migliorare la gestione della sicurezza operativa.
ObiettivoAnno baseAnno attualeAnno target
LTIF (Lost Time Injury Frequency Rate)202120242024
L’obiettivo fissato per il 2024 è una riduzione dell’indice grande LTIF del 10% annuo3,302,142,24
Tale dato viene calcolato considerando gli infortuni LTI occorsi ai dipendenti del Gruppo Trevi e ai non dipendenti della sola Divisione Trevi, per i quali le analisi delle cause correlate portano a confermare che si tratta di eventi avvenuti per "causa violenta" ed "in occasione di lavoro”.
Azioni adottate in relazione alla forza lavoro propria
Per conseguire l’obiettivo di riduzione degli infortuni con perdita di tempo, il Gruppo Trevi ha implementato un insieme di azioni strategiche e operative volte a prevenire, mitigare e gestire i rischi legati alla sicurezza sul lavoro.
Una delle principali iniziative è stata l’introduzione del programma “Safety Always”, che ha avuto l’obiettivo di rafforzare la cultura della sicurezza e promuovere una leadership consapevole in materia di prevenzione degli incidenti. Il programma ha previsto sessioni di formazione specifiche per i manager e i lavoratori, workshop con il management e attività di sensibilizzazione sui comportamenti sicuri.
Parallelamente, il Gruppo ha lavorato sull’estensione della certificazione ISO 45001, garantendo l’adozione di standard elevati in materia di salute e sicurezza nei principali siti aziendali. L’implementazione di sistemi di gestione della sicurezza più strutturati ha permesso di migliorare il monitoraggio delle condizioni di lavoro e di rendere più efficaci le procedure di prevenzione.
Un ulteriore elemento chiave è stato il potenziamento del sistema di monitoraggio e segnalazione degli incidenti e dei quasi-incidenti (near miss). Questo ha permesso di raccogliere dati più accurati sugli eventi potenzialmente rischiosi e di adottare misure preventive mirate prima che si verificassero infortuni gravi.
MDR-TS1-5, 44, 45, 46, 47
MDR-A, S1-4, 35, 36, 37, 38, 39, 40, 41, 42, 43
115
Il monitoraggio dei progressi è stato effettuato attraverso il calcolo periodico del LTIF, garantendo un’analisi continua delle prestazioni e permettendo di identificare tempestivamente eventuali aree di miglioramento. Il valore è stato calcolato includendo sia i dipendenti diretti sia il personale somministrato, per assicurare una valutazione omogenea dell’andamento della sicurezza aziendale.
L’insieme di queste azioni ha contribuito al raggiungimento dell’obiettivo prefissato, dimostrando l’efficacia di un approccio integrato alla gestione della sicurezza. Il Gruppo Trevi continuerà a investire nella formazione, nel miglioramento dei processi e nel monitoraggio continuo per consolidare i risultati ottenuti e ridurre ulteriormente il numero di infortuni sul lavoro.
Metriche
Caratteristiche dei dipendenti dell’impresa
Il Gruppo Trevi impiega una forza lavoro altamente specializzata e diversificata, con una presenza consolidata in diversi paesi del mondo. La gestione del personale è orientata alla valorizzazione delle competenze, alla sicurezza sul lavoro e alla promozione di un ambiente inclusivo, garantendo il rispetto dei diritti dei lavoratori e l’aderenza alle normative locali.
La Società monitora costantemente la composizione della propria forza lavoro, che include diverse tipologie contrattuali, a tempo determinato e indeterminato, in funzione delle esigenze operative. Particolare attenzione è riservata ai piani di sviluppo e retention del personale chiave, attraverso iniziative di formazione e percorsi di crescita professionale.
Numero di dipendenti per genere e turnover
2024
n.
Uomini2.845
Donne211
Non segnalato1
Totale dipendenti3.057
Numero di dipendenti che hanno lasciato l’impresa737
Percentuale di avvicendamento dei dipendenti24,1%
I dipendenti sono conteggiati in numero di persone e il dato si riferisce al numero di dipendenti in forza alla fine del periodo di rendicontazione. Il tasso di avvicendamento dei dipendenti è calcolato rapportando il numero di dipendenti che hanno lasciato il Gruppo nel periodo di riferimento, includendo cessazioni per dimissioni volontarie, licenziamenti, pensionamenti e decessi in servizio, al numero totale di dipendenti registrato alla fine dello stesso periodo.
Dipendenti per paese
2024
Italia851
Austria1
Francia10
Malta1
Algeria125
Arabia Saudita291
Argentina39
Australia73
Cile1
Cina4
Colombia10
Emirati Arabi Uniti432
S1-6, 48, 49, 50, 51, 52
116
Filippine392
Hong Kong33
India29
Giappone8
Kuwait60
Nigeria392
Oman124
Panama1
Paraguay1
Regno Unito15
Singapore1
Stati Uniti92
Tagikistan43
Turchia26
Venezuela2
Totale3.057
Numero di dipendenti in base al genere e al tipo di contratto
2024
UominiDonneNon segnalatoTotale
Dipendenti a tempo indeterminato2.604193-2.797
Dipendenti a tempo determinato 241181260
Dipendenti con orario non garantito---0
Dipendenti a tempo pieno2.84219913.042
Dipendenti part-time312-15
Totale dipendenti2.84521113.057
Numero dipendenti per area geografica e per tipologia di contratto
2024
IndeterminatoDeterminatoTotale
Italia77378851
Europa (Italia esclusa)21627
Africa377139516
Asia881098
Far East49417511
Middle East9034907
America1416147
Totale dipendenti2.7972603.057
Copertura della contrattazione collettiva e dialogo sociale
Gruppo Trevi riconosce la contrattazione collettiva e il dialogo sociale come strumenti fondamentali per tutelare i lavoratori e mantenere un ambiente di lavoro equo e collaborativo. Il Gruppo garantisce il rispetto delle normative locali in materia di relazioni industriali, promuovendo
S1-8, 58, 59, 60, 63
117
il coinvolgimento delle parti sociali e la rappresentanza dei dipendenti nei Paesi in cui opera. In Italia, unico Paese dello Spazio Economico Europeo (SEE) in cui il Gruppo Trevi ha un livello significativo di occupazione, il 100% dei dipendenti è coperto da contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL) ed è rappresentato da organismi di rappresentanza dei lavoratori. Il Gruppo si impegna a favorire un dialogo costruttivo tra lavoratori e direzione, affrontando temi legati a condizioni lavorative, sicurezza e benessere del personale.
Diversità
Il Gruppo Trevi definisce l'alta dirigenza come i dirigenti aventi responsabilità strategiche che guidano l'organizzazione al raggiungimento di obiettivi a lungo termine che assicurano l'integrazione di politiche di sostenibilità e pratiche di governance nelle operazioni quotidiane e nelle strategie individuate dal Gruppo. Nel 2024, la composizione dell’alta dirigenza è interamente maschile, con 6 uomini in ruoli di responsabilità, rappresentando il 100% del totale della dirigenza.
Inoltre, il Gruppo Trevi analizza la composizione della propria forza lavoro per fasce di età, con l’obiettivo di monitorare la diversificazione generazionale e sviluppare strategie di gestione del personale che rispondano alle esigenze aziendali e alle evoluzioni del mercato del lavoro.
Numero di alti dirigenti per genere
2024
Donne-
% del totale a livello di alta dirigenza-
Uomini6
% del totale a livello di alta dirigenza100%
Non segnalato-
% del totale a livello di alta dirigenza-
Numero di dipendenti per fascia d’età
2024
Sotto i 30 anni389
% di dipendenti sotto i 30 anni12,7%
Tra i 30 e i 50 anni1.798
% di dipendenti tra i 30 e i 50 anni58,8%
Sopra i 50 anni870
% di dipendenti sopra i 50 anni28,5%
Totale3.057
Formazione e sviluppo delle competenze
Nel contesto del proprio impegno per la valorizzazione del capitale umano, il Gruppo Trevi promuove iniziative volte a sostenere lo sviluppo continuo delle competenze dei propri dipendenti, ritenendolo un elemento centrale per il mantenimento dell’occupabilità e la crescita professionale. L’offerta formativa si integra con momenti di valutazione periodica delle prestazioni e del percorso di carriera, al fine di garantire un supporto concreto allo sviluppo delle potenzialità individuali, in linea con gli obiettivi aziendali e i principi di equità e inclusività. L’approccio adottato riflette una visione strategica orientata a favorire la crescita delle persone e il rafforzamento delle competenze chiave, contribuendo alla costruzione di un ambiente di lavoro stimolante, sicuro e orientato all’innovazione.
2024
S1-9, 64, 65, 66
S1-13, 81, 82, 83
118
UominiDonneNon segnalatoTotale
Percentuale di dipendenti che hanno partecipato a revisioni periodiche delle prestazioni e dello sviluppo della carriera18,5%56,9%100%21,1%
Numero medio di ore di formazione per dipendente6,818,0-7,5
Retribuzione e salari adeguati
Le metriche retributive del Gruppo Trevi vengono supervisionate costantemente per promuovere equità e trasparenza nella remunerazione del personale.
Viene inoltre valutato il divario retributivo tra dipendenti di genere femminile e maschile, oltre al rapporto tra la remunerazione più elevata e la retribuzione mediana, con l'obiettivo di identificare eventuali disuguaglianze e promuovere un sistema retributivo equo e inclusivo. Questo approccio consente di monitorare le dinamiche salariali interne e di adottare eventuali misure correttive per migliorare la coerenza e l'equità delle politiche retributive.
Gender pay gap
Il divario retributivo di genere è calcolato considerando la retribuzione oraria lorda di tutti i dipendenti, secondo la metodologia prevista dagli standard ESRS.
Nel 2024, il Gruppo Trevi ha registrato un gender pay gap negativo dello 22,03%, indicando che la retribuzione media femminile supera quella maschile. Questa dinamica riflette una maggiore presenza di donne in posizioni qualificate e con livelli retributivi più elevati. Il Gruppo continua a promuovere una cultura aziendale basata sulla parità di genere, implementando strategie per bilanciare le opportunità di crescita professionale e retributiva per tutti i dipendenti, indipendentemente dal genere.
2024
Divario retributivo di genere- 22,03%
Tasso di remunerazione totale
Il tasso di remunerazione totale annua viene calcolato rapportando la retribuzione annua della persona con il salario più elevato all’importo mediano percepito dai dipendenti, escludendo dal calcolo l’individuo con la remunerazione più alta. Questo parametro fornisce un quadro dettagliato della distribuzione dei salari, permettendo di valutare l’equità e la proporzionalità del sistema retributivo.
L'analisi considera l'intera forza lavoro e include tutte le componenti della retribuzione, tra cui stipendio base, indennità, bonus, commissioni, partecipazioni agli utili e incentivi a lungo termine. Nel 2024, il tasso di remunerazione totale si è attestato ad un valore pari a 71,60. Il Gruppo Trevi si impegna verso una gestione retributiva equilibrata e coerente con gli obiettivi aziendali, volto a garantire trasparenza e allineamento tra le politiche salariali e le esigenze del personale, contribuendo alla motivazione e al coinvolgimento dei dipendenti.
2024
Tasso di remunerazione totale71,60
S1-16, 95, 96S1-16, 95, 96S1-10, 67, 68, 70
S1-16, 97
S1-16, 95, 96, 97
119
Salari adeguati
Nella seguente tabella sono presentati i dati riguardanti le nazioni in cui opera il Gruppo Trevi nelle quali sono presenti dipendenti che percepiscono remunerazioni che risultano essere sotto la soglia del salario minimo o parametri di riferimento previsti dall’area geografica in cui svolgono le proprie attività. Di seguito la percentuale di dipendenti per Paese che percepiscono un salario inferiore a quello minimo rispetto ai parametri nazionali di riferimento.
2024
Algeria13%
Arabia Saudita15%
Argentina23%
Australia1%
Colombia10%
Emirati Arabi Uniti78%
Kuwait40%
Nigeria67%
Oman45%
Regno Unito33%
In totale il numero di dipendenti che risulta avere questa condizione salariale è pari al 25% dei dipendenti totali del Gruppo Trevi.
Salute e sicurezza
Il Gruppo Trevi considera la salute e la sicurezza dei propri dipendenti una priorità fondamentale, impegnandosi a garantire ambienti di lavoro sicuri e conformi alle normative vigenti. In questo contesto, il Gruppo promuove una cultura della sicurezza fondata su principi di prevenzione, formazione continua e sensibilizzazione dei lavoratori. Il Gruppo Trevi è costantemente impegnato nel monitoraggio e nel miglioramento delle proprie politiche e misure di sicurezza, con l'obiettivo di minimizzare i rischi associati alle attività lavorative.
Incidenti, denunce e impatti gravi in materia di diritti umani
Nel periodo di riferimento, il Gruppo Trevi non ha registrato incidenti sul lavoro, denunce o impatti gravi legati ai diritti umani nella propria forza lavoro. Il Gruppo opera in un contesto normativo che assicura la tutela dei diritti umani dei propri lavoratori e pone particolare attenzione alla prevenzione delle violazioni in materia di diritti umani.
2024
DipendentiNon dipendentiForza Lavoro propria
Percentuale di lavoratori propri che sono coperti da un sistema di gestione della salute e della sicurezza basato su requisiti legali e (o) standard o linee guida riconosciute100%100%100%
Numero di decessi dovuti a lesioni della forza lavoro propria-11
Numero di decessi dovuti a lesioni dei lavoratori che operano nei siti dell'impresa---
Numero di infortuni sul lavoro registrabili53659
Tasso di infortuni sul lavoro registrabili6,801,614,94
S1-14, 86, 87, 88, 89, 90
S1-17, 101, 102
120
2024
Numero di episodi di discriminazione-
Numero di reclami presentati attraverso i canali di segnalazione dei propri lavoratori-
Numero di reclami presentati ai Punti di contatto nazionali per le imprese multinazionali dell'OCSE-
Importo di multe, sanzioni e risarcimenti materiali a seguito di violazioni di fattori sociali e diritti umani-
Numero di gravi problemi e incidenti in materia di diritti umani legati alla propria forza lavoro-
Numero di gravi problemi e incidenti in materia di diritti umani legati alla propria forza lavoro che costituiscono violazioni dei Principi del Global Compact delle Nazioni Unite e delle Linee Guida dell'OCSE per le imprese multinazionali-
Importo di multe, sanzioni e risarcimenti materiali per gravi questioni di diritti umani e incidenti legati alla propria forza lavoro-
Numero di casi gravi di violazione dei diritti umani in cui l'impresa ha svolto un ruolo di garanzia per le persone coinvolte-
121
ESRS S2 – LAVORATORI NELLA CATENA DEL
VALORE
Strategia
Interessi e opinioni dei lavoratori nella catena del valore
Nel contesto globale odierno, i lavoratori nella catena del valore del Gruppo Trevi sono fondamentali portatori di interessi. Le loro opinioni e i loro diritti sono determinanti per orientare la strategia e il modello aziendale. Ad esempio, la considerazione delle condizioni di lavoro, del rispetto di parità di trattamento e opportunità e delle pratiche etiche in generale, è un fattore imprescindibile per Trevi, che incide sulla scelta dei partners con cui condividere il proprio impegno lavorativo.
Nel corso degli ultimi anni il Gruppo Trevi ha implementato sistemi di mappatura e di monitoraggio (quali ad esempio SAP Ariba) delle figure coinvolte nella sua catena del valore, privilegiando gli interlocutori in grado di garantire il rispetto dei diritti umani, dei diritti dei singoli e delle loro opinioni.
Il Gruppo Trevi è consapevole che valorizzare i rapporti con interlocutori che rispettino le opinioni e i diritti dei lavoratori, aumenti la fiducia verso il Gruppo e ne incrementi il valore a vantaggio di tutti gli stakeholder.
Identificazione di impatti, rischi e opportunità legati i lavoratori nella catena del valore
Il Gruppo Trevi ha sviluppato un processo strutturato per individuare e valutare gli impatti, i rischi e le opportunità legati ai lavoratori della propria catena del valore, sia a monte che a valle. L’analisi ha permesso di comprendere come questi impatti siano strettamente collegati alla strategia e al modello di business, influenzandone le scelte operative e di approvvigionamento. Gli impatti più rilevanti si concentrano sulle condizioni di lavoro e sui diritti dei lavoratori impiegati nelle fasi di approvvigionamento, trasformazione e distribuzione. La soddisfazione della forza lavoro della catena del valore è determinata da fattori come occupazione sicura, salari adeguati, dialogo attivo, libertà di associazione, diritti di informazione e partecipazione, equilibrio tra vita lavorativa e privata e rispetto dell’orario di lavoro. Tuttavia, si rilevano anche impatti potenzialmente negativi sulla salute e sicurezza dei lavoratori della catena del valore, principalmente legati agli incidenti sul lavoro e alle malattie professionali.
Parallelamente, emergono opportunità per migliorare le condizioni lavorative lungo la catena del valore. L’adozione di pratiche di approvvigionamento responsabile e l’applicazione di standard di lavoro equi ai partner commerciali possono favorire un impatto positivo, migliorando le tutele per i lavoratori e favorendo la creazione di posti di lavoro più qualificati. Il Gruppo Trevi considera nella propria analisi diverse categorie di lavoratori lungo la catena del valore. A monte, rientrano i lavoratori coinvolti nelle attività di estrazione, raffinazione e trasformazione delle materie prime essenziali per le operazioni aziendali. A valle, invece, si trovano i lavoratori impiegati nella logistica, nel trasporto e nella distribuzione dei materiali e dei prodotti.
L’analisi comprende anche i lavoratori delle joint venture o delle società veicolo in cui il Gruppo detiene partecipazioni o ha stretto partnership strategiche.
Un ulteriore aspetto critico riguarda la parità di trattamento e le pari opportunità per tutti i lavoratori nella catena del valore. L’impatto positivo attuale è rappresentato dall’impegno per la parità di genere, la retribuzione equa per lavori di pari valore, l’inclusione delle persone con disabilità, la valorizzazione della diversità e l’adozione di misure contro la violenza e le molestie sul posto di lavoro. Un impatto negativo potenziale riguarda la possibile violazione dei diritti umani da parte di fornitori e partner commerciali, in particolare in contesti dove il rischio di lavoro forzato e minorile è generalmente più elevato. Tuttavia, il Gruppo Trevi, operando in diverse aree geografiche tra Europa, Africa, Asia, Oceania e America, non ha riscontrato casi di lavoro
S2.SBM-2 10, 11, 12, 13
ESRS 2 SBM-2
122
minorile, forzato o coatto nei propri luoghi di lavoro, sia in Italia che all’estero.
Il Gruppo adotta un approccio basato sul merito, sulla competenza e sulla valutazione delle capacità individuali, assicurando il rispetto delle normative locali e internazionali. Per questo, il monitoraggio costante della catena di fornitura resta una priorità strategica, con l’obiettivo di garantire condizioni di lavoro eque e conformi agli standard di responsabilità sociale.
L’analisi ha permesso di identificare rischi sistemici e specifici che caratterizzano il contesto in cui il Gruppo opera. Nei paesi con un livello inferiore di regolamentazione dei diritti dei lavoratori, si osservano situazioni di maggiore vulnerabilità, con rischio di condizioni lavorative precarie, sfruttamento e scarsa sicurezza sul lavoro. In particolare, la transizione ecologica potrebbe generare impatti negativi connessi alla ristrutturazione delle attività industriali, alla chiusura di impianti e all’aumento delle attività estrattive necessarie per la produzione di materiali destinati alle energie rinnovabili. La crescente richiesta di risorse per la transizione sostenibile potrebbe portare a pressioni sulle condizioni di lavoro nei paesi fornitori di materie prime.
Sono stati identificati anche impatti positivi, legati all’introduzione di pratiche di approvvigionamento etico e alla creazione di nuove opportunità di lavoro nei settori emergenti. Il miglioramento degli standard nei rapporti con i fornitori e l’adozione di principi ESG nelle strategie di acquisto stanno contribuendo a promuovere condizioni di lavoro più sicure, stabili e rispettose dei diritti umani lungo tutta la catena del valore. Il Gruppo Trevi riconosce l'importanza della tutela dei diritti dei lavoratori lungo tutta la catena del valore, assicurando l'adozione di criteri di equità e pari opportunità. L’attenzione è rivolta alla valorizzazione della diversità, al rispetto delle pari opportunità e al miglioramento delle condizioni di lavoro, in linea con gli standard internazionali e con le politiche aziendali adottate per garantire ambienti di lavoro sicuri e inclusivi. La strategia del Gruppo prevede il monitoraggio continuo delle condizioni lavorative e l’adozione di pratiche di approvvigionamento responsabile, con l’obiettivo di ridurre i rischi e favorire uno sviluppo sostenibile lungo tutta la filiera.
Impatti rischi e opportunità rilevanti
L'analisi degli IRO è stata condotta seguendo i criteri e gli approcci delineati nel paragrafo "Analisi di doppia rilevanza" all’interno del capitolo "Informazioni generali".
Di seguito sono presentati gli IRO ritenuti significativi emersi dall’analisi.
ESRS 2SBM-3, 46, 47, 48
123
Gestione degli impatti, dei rischi e delle opportunità
Processi di coinvolgimento dei lavoratori nella catena del valore
Il Gruppo Trevi al momento non ha ancora predisposto un processo generale e strutturato per il coinvolgimento dei lavoratori e dei loro rappresentanti nella catena del valore.
Strumenti di dialogo e processi di gestione degli impatti legati ai lavoratori nella catena del valore
La Società non ha ancora implementato un processo in grado di porre rimedio o mitigare gli impatti negativi sui lavoratori della catena del valore a cui è connessa.
Ancora non è stato messo a disposizione dei lavoratori nella catena del valore uno strumento che possa consentire loro di esprimere disagi e preoccupazioni.
Politiche connesse ai lavoratori nella catena del valore
Il Gruppo Trevi riconosce l’importanza della responsabilità sociale lungo tutta la catena del valore e si impegna a garantire condizioni di lavoro sicure, eque e rispettose dei diritti umani, in linea con le normative nazionali e internazionali applicabili. Questo impegno è formalizzato nel Codice di Condotta Fornitori, che stabilisce principi chiari per la gestione etica della catena di fornitura e richiede a tutti i fornitori di rispettare elevati standard sociali, ambientali e di governance.
Le politiche aziendali in materia di diritti umani e tutela dei lavoratori si basano sui Principi Guida delle Nazioni Unite su Imprese e Diritti Umani, sulla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, sulle Convenzioni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) e sullo standard SA8000:2014 di responsabilità sociale. Il Gruppo si impegna a promuovere questi principi tra tutti i fornitori e i partner commerciali, garantendo il rispetto delle norme etiche e sociali fondamentali.
Trevi monitora attivamente la propria catena del valore attraverso audit e attività di controllo per verificare il rispetto dei requisiti del Codice di Condotta Fornitori. Il Gruppo si riserva il diritto di richiedere misure correttive ai fornitori che non rispettano gli standard stabiliti e, in caso di inadempienze gravi o ripetute, di interrompere i rapporti commerciali.
Per prevenire violazioni dei diritti umani, il Gruppo vieta esplicitamente qualsiasi forma di tratta di esseri umani, lavoro forzato o coatto e sfruttamento del lavoro minorile, in conformità con le convenzioni internazionali. Il Codice di Condotta Fornitori stabilisce inoltre misure per garantire
Sottotema / sotto-sottotemaIROOperazioni proprie / Catena del valoreDescrizione
Condizioni di lavoroImpatto Attuale Positivo Catena del valoreSoddisfazione della forza lavoro della catena del valore mediante occupazione sicura, salari adeguati, dialogo attivo, libertà di associazione, diritti di informazione, consultazione e partecipazione dei lavoratori, equilibrio tra lavoro e vita privata e rispetto dell’orario di lavoro
Impatto Potenziale Negativo Catena del valoreImpatti sulla salute e sicurezza della forza lavoro della catena del valore causati da incidenti sul lavoro e malattie professionali
Parità di trattamento e di opportunità per tuttiImpatto Attuale Positivo Catena del valoreSoddisfazione della forza lavoro della catena del valore mediante parità di genere e di retribuzione per lavori di pari valore, occupazione e inclusione delle persone con disabilità, valorizzazione della diversità ed adozione di misure contro la violenza e le molestie sul posto di lavoro
Altri diritti connessi al lavoroImpatto Potenziale negativo Catena del valoreViolazione dei diritti umani dei fornitori e partner commerciali (lavoro forzato e minorile)
MDR-PS2-1, 14, 15, 16, 17, 18, 19
S2-2, 24
124
la salute e sicurezza dei lavoratori, la libertà di associazione e il diritto alla contrattazione collettiva, il divieto di discriminazione e molestie, la regolamentazione degli orari di lavoro e delle retribuzioni eque.
Per rafforzare il monitoraggio della catena di approvvigionamento, il Gruppo ha istituito un sistema di segnalazione (Whistleblowing), accessibile sia ai dipendenti interni che ai fornitori, che consente di riportare eventuali violazioni in modo sicuro e riservato. Le segnalazioni possono essere effettuate attraverso una piattaforma dedicata o con modalità cartacee, garantendo la tutela dei segnalanti da qualsiasi forma di ritorsione.
Ad oggi, non sono state segnalate violazioni relative ai lavoratori nella catena di fornitura. Tuttavia, il Gruppo continua a rafforzare i propri sistemi di monitoraggio e controllo per garantire che i fornitori operino nel rispetto dei principi etici e dei diritti umani.
Obiettivi legati ai lavoratori nella catena del valore
Attualmente, il Gruppo Trevi non ha ancora stabilito obiettivi quantitativi specifici riguardanti i lavoratori all'interno della propria catena del valore. Pur riconoscendo l’importanza di garantire condizioni di lavoro adeguate e il rispetto dei diritti lungo la filiera, il Gruppo è ancora impegnato nell’analisi delle strategie più efficaci per integrare indicatori e traguardi concreti nelle proprie politiche di sostenibilità. L’assenza di target definiti è principalmente legata alla complessità della supply chain e alla necessità di sviluppare strumenti di monitoraggio adeguati prima di formalizzare impegni misurabili. Nonostante ciò, il Gruppo continua a potenziare i propri processi di due diligence e a promuovere una maggiore trasparenza nelle pratiche adottate dai propri partner e fornitori.
Azioni adottate in relazione ai lavoratori nella catena del valore
Al 2024, il Gruppo Trevi non ha ancora adottato un approccio strutturato e sistematico per gestire in modo efficace le condizioni dei lavoratori all'interno della propria catena del valore. Pur riconoscendo l’importanza di garantire standard elevati lungo la filiera, le iniziative avviate fino a questo momento sono state di natura preliminare e non si inseriscono in un piano d’azione organico e definito. L’assenza di misure formalizzate è dovuta principalmente alla necessità di sviluppare strumenti di monitoraggio più avanzati e di approfondire l’analisi delle dinamiche della supply chain. Tuttavia, il Gruppo continua a rafforzare le attività di valutazione e sensibilizzazione, promuovendo pratiche responsabili tra i fornitori e gettando le basi per l’implementazione di azioni più strutturate in futuro.
MDR-T, 81
MDR-A, 62
125
ESRS S3 – COMUNITA’ INTERESSATE
Strategia
Interessi e opinioni delle comunità interessate
Il Gruppo non ha ancora avviato iniziative strutturate per raccogliere e monitorare le opinioni e gli interessi delle comunità interessate, ma attraverso le relazioni commerciali e sociali, in alcuni casi favorite da una presenza storica sul territorio, riesce ad ottenere, con una certa costanza, feedback che influenzano e orientano le strategie e il modello aziendale.
Identificazione di impatti, rischi e opportunità legati alle comunità interessate
Il Gruppo Trevi ha un impatto significativo sulle comunità in cui opera, sia attraverso le proprie attività dirette, sia mediante la catena del valore. Il modello aziendale e la strategia adottata si orientano sempre più verso un’integrazione responsabile della sostenibilità, garantendo che le operazioni siano allineate agli interessi delle comunità locali e ai principi ESG.
La relazione con le comunità si sviluppa su più livelli, includendo il contributo economico e sociale, la valorizzazione della forza lavoro locale e la gestione attenta degli impatti ambientali legati alle operazioni.
Uno degli aspetti chiave della strategia del Gruppo è il sostegno allo sviluppo economico delle comunità locali, che si realizza attraverso l’approvvigionamento da fornitori locali, garantendo così che una parte significativa del valore generato rimanga nel territorio. Questo approccio porta un contributo alla crescita delle economie locali e rafforza la stabilità delle imprese del territorio, creando un sistema di approvvigionamento più sostenibile e in linea con gli obiettivi di responsabilità sociale d’impresa.
Oltre al contributo economico, il Gruppo Trevi promuove iniziative specifiche come il progetto “Social Value” per sostenere la formazione e l’accesso al mercato del lavoro, con particolare attenzione agli studenti in situazioni economiche difficili. L’erogazione di borse di studio e l’accoglienza di studenti universitari e neolaureati per stage e tirocini formativi rappresentano strumenti concreti per favorire la crescita professionale e migliorare l’occupabilità dei giovani. Questo impegno non solo contribuisce allo sviluppo del capitale umano locale, ma permette anche di creare una base di competenze qualificata in linea con le esigenze del settore.
Tuttavia, l’attività del Gruppo, che spesso rientra in un processo operativo la cui responsabilità primaria ricade sulla Committente o sul General Contractor, può generare impatti negativi sulle comunità interessate. La natura delle operazioni comporta inevitabilmente l’interazione con il territorio ed i suoi abitanti, con possibili conseguenze su aspetti ambientali, logistici e sociali.
L’analisi dei rischi evidenzia l’importanza di garantire un equilibrio tra sviluppo economico e sostenibilità ambientale, evitando che gli effetti collaterali delle attività possano compromettere il benessere delle comunità locali. Allo stesso tempo, la gestione responsabile delle relazioni con il territorio offre opportunità di rafforzamento del dialogo con gli stakeholder e di sviluppo di iniziative congiunte che possano creare valore condiviso.
Impatti rischi e opportunità rilevanti
L'analisi degli IRO è stata condotta seguendo i criteri e gli approcci delineati nel paragrafo "Analisi di doppia rilevanza" all’interno del capitolo "Informazioni generali".
Di seguito sono presentati gli IRO ritenuti significativi emersi dall’analisi.
ESRS 2SBM-3, 46, 47, 48
S3.SBM-3, 8, 9, 10, 11
S3.SBM-2
126
Gestione degli impatti, dei rischi e delle opportunità
Processi di coinvolgimento delle comunità interessate
Il Gruppo Trevi non ha ancora avviato iniziative strutturate per coinvolgere in maniera sistematica le comunità interessate, ma attraverso una fitta rete di relazioni commerciali e sociali, in taluni casi favorite da una presenza storica sul territorio, riesce a coinvolgere le comunità locali e i loro rappresentanti con una certa regolarità.
Strumenti di dialogo e processi di gestione degli impatti legati alle comunità interessate
Oltre ai canali “istituzionali” a disposizione di ogni soggetto interessato, si annovera l’indirizzo mail per contatti e i commenti sulle pagine Social del Gruppo, sebbene il canale privilegiato rimanga quello tramite rapporti commerciali, istituzionali e sociali.
Dal momento che nell’anno di rendicontazione in corso non sono stati registrati reclami, non si è in grado di valutare l’efficacia di tali strumenti.
Politiche relative alle comunità interessate
Il Gruppo Trevi da sempre valorizza l’interazione con le comunità locali nella provincia di Forlì-Cesena, nella quale essa affonda le proprie radici, così come in tutte le comunità e aree in cui svolge le proprie attività.
Il costante dialogo e la collaborazione con le comunità mirano a generare impatti positivi a livello sociale ed economico. Il Gruppo si impegna a rispettare i Principi Guida delle Nazioni Unite su Imprese e Diritti Umani, le Linee Guida OCSE per le imprese multinazionali, i Principi del Global Compact e la Dichiarazione dell’OIL sui principi e i diritti fondamentali nel lavoro. Tuttavia, la politica aziendale non specifica aree geografiche di intervento disposizioni esplicite in merito ai popoli indigeni.
L’impegno del Gruppo si concretizza nel progetto "Social Value", attivo dal 2008, che promuove iniziative di solidarietà e supporto alle fasce più deboli, con particolare attenzione ai bambini e alle persone in difficoltà. Il progetto prevede la creazione di opportunità lavorative, programmi educativi e di formazione, favorendo lo sviluppo di competenze specifiche nei territori in cui il Gruppo opera, ma anche contributi economici agli enti o alle organizzazioni che si occupano delle fasce più deboli della popolazione. Per garantire il rispetto degli standard internazionali, Trevi adotta processi di monitoraggio strutturati, tra cui audit interni ed esterni, valutazioni d’impatto sulle comunità locali e codici di condotta per fornitori e partner. Inoltre, ha istituito appositi canali di segnalazione aperti al pubblico per la gestione di eventuali violazioni, rafforzando il proprio impegno nella tutela dei diritti umani e nella sostenibilità.
Ad oggi, non sono state segnalate violazioni dei diritti umani o impatti negativi significativi sulle comunità locali.
Per consolidare un rapporto di fiducia con le comunità, il Gruppo sviluppa relazioni solide e durature, comunicando in modo trasparente le proprie attività e gli impegni in ambito ESG. In
Sottotema / sotto-sottotemaIROOperazioni proprie / Catena del valoreDescrizione
Diritti economici, sociali e culturali delle comunitàImpatto Attuale Positivo Operazioni proprieContributo allo sviluppo sostenibile della comunità di riferimento mediante un’elevata percentuale di approvvigionamenti derivanti da fornitori locali
Impatto Attuale PositivoOperazioni proprie Sostegno agli studenti in situazioni economiche difficili mediante l’erogazione di borse di studio e l’accoglienza di studenti universitari/ neolaureati per stage e tirocini formativi, contribuendo alla loro crescita formativa
MDR-PS3-1, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18
S3-2, 24
S3-3, 25, 26, 27, 28
127
quest’ottica, sostiene progetti culturali, artistici e storici, contribuendo alla valorizzazione del patrimonio locale. Inoltre, richiede ai propri fornitori di rispettare le comunità in cui operano, riducendo al minimo eventuali impatti negativi e sostenendo l’economia locale attraverso l’impiego di lavoratori e fornitori del territorio. Infine, il Gruppo Trevi partecipa ad attività di ricerca e innovazione tecnologica, collaborando con istituzioni e associazioni a livello locale, nazionale e internazionale per contribuire alla costruzione di una società più sostenibile.
I riferimenti alle politiche aziendali in cui sono formalizzati questi impegni sono contenuti nel Codice Etico, nella Politica sulle relazioni continuative con le comunità locali, nella Politica di Sostenibilità e nelle Linee Guida sui Diritti Umani del Gruppo Trevi, documenti accessibili pubblicamente attraverso il sito ufficiale del Gruppo.
Obiettivi legati alle comunità interessate
Il Gruppo Trevi non ha ancora definito obiettivi misurabili specifici per il coinvolgimento diretto delle comunità interessate. La responsabilità di garantire un impatto positivo nelle aree in cui il Gruppo opera e di favorire il coinvolgimento delle comunità spetta alla Committente e al General Contractor con cui il Gruppo presta la propria opera in forma di sub appaltatore. Di conseguenza, il Gruppo Trevi non ha ancora definito una strategia autonoma o obiettivi chiari per la gestione diretta delle relazioni con le comunità locali o per l’adozione di pratiche strutturate di coinvolgimento.
Azioni adottate in relazione alle comunità interessate
Le azioni relative al coinvolgimento delle comunità interessate non sono ancora state sviluppate in modo sistematico all'interno del Gruppo Trevi per due principali ordini di causa. In primis questa responsabilità ricade sulla Committente o sul General Contractor ai quali il Gruppo presta la propria opera. Secondariamente questa attività viene svolta in prima persona dai rappresentanti del Gruppo sul territorio tramite relazioni commerciali, istituzionali e sociali. Pertanto, non è stato ancora implementato un piano specifico e misurabile per il coinvolgimento diretto delle comunità o per l'attuazione di iniziative strutturate che rispondano alle esigenze locali.
MDR-T, 81
MDR-A, 62
128
ESRS S4 – CONSUMATORI E UTILIZZATORI
FINALI
Strategia
Interessi e opinioni dei consumatori e utilizzatori finali
Per la Divisione Trevi, che opera nel settore dei servizi, interessi e opinioni dei consumatori e utilizzatori finali sono raccolti e processati attraverso interlocuzioni che avvengono di persona, in maniera digitale e in forma cartacea. Tali informazioni sono valutate in fase di redazione delle strategie. Per la Divisione Soilmec, che commercializza prodotti per le fondazioni, le opinioni, gli interessi e le tendenze che arrivano dal mercato sono fondamentali per orientare e impostare le strategie commerciali. Queste giungono tramite relazioni commerciali, feedback post-vendita e interlocuzioni tramite canali digitali.
Identificazione di impatti, rischi e opportunità legati ai consumatori e utilizzatori finali
Il Gruppo Trevi ha sviluppato un processo di identificazione degli impatti sui consumatori e sugli utilizzatori finali basato sul monitoraggio delle interazioni tra i prodotti e i clienti, analizzando i reclami, i feedback ricevuti dai canali di assistenza e le tendenze del settore. Questo approccio consente di individuare sia impatti positivi, come la soddisfazione del cliente legata all’affidabilità dei prodotti e all’efficienza dei canali di assistenza, sia potenziali rischi, tra cui il rischio di accesso non autorizzato a dati sensibili dei consumatori. L'attenzione alla protezione dei dati guida la strategia del Gruppo Trevi, che adotta misure preventive per garantire la conformità alle normative sulla privacy e la protezione delle informazioni personali. Inoltre, il Gruppo si impegna a fornire strumenti efficaci per la gestione delle segnalazioni e dei reclami, contribuendo a rafforzare la fiducia degli utilizzatori finali e migliorare la loro esperienza complessiva.
L’analisi ha incluso tutte le categorie di consumatori e utilizzatori finali che potrebbero subire impatti rilevanti derivanti dalle operazioni proprie e dalla catena del valore. La qualità e la trasparenza delle informazioni emergono come elementi fondamentali per garantire un utilizzo consapevole dei prodotti e servizi. Il monitoraggio costante dei feedback dei clienti consente di migliorare la gestione dei reclami e ottimizzare i processi di assistenza, con l’obiettivo di rendere l’esperienza dell’utente più fluida ed efficace.
Uno dei principali rischi individuati riguarda l’accesso non autorizzato ai dati sensibili dei consumatori, un aspetto che impone l’adozione di standard di sicurezza elevati per prevenire eventuali violazioni della privacy e garantire la protezione delle informazioni. Il Gruppo ha identificato la gestione sicura dei dati come una priorità strategica, implementando misure di controllo e monitoraggio continuo per mitigare eventuali vulnerabilità. Un altro aspetto critico è la necessità di fornire ai clienti canali di assistenza efficienti, capaci di risolvere tempestivamente eventuali problematiche relative ai prodotti e ai servizi, migliorando la comunicazione tra il Gruppo e utilizzatori finali.
L’analisi degli impatti ha inoltre evidenziato che alcuni consumatori possono essere più esposti a rischi specifici, in particolare per quanto riguarda la gestione delle segnalazioni e la protezione delle informazioni personali. Per affrontare queste criticità, il Gruppo sta rafforzando le politiche di sicurezza e introducendo standard di protezione sempre più elevati. Parallelamente, vengono ottimizzati gli strumenti di comunicazione con gli utilizzatori finali, al fine di migliorare la customer experience e ridurre la necessità di reclami. La soddisfazione del cliente rimane un obiettivo centrale, con un focus sulla qualità dei prodotti e sull’efficienza dei servizi di assistenza, per garantire un rapporto di fiducia solido e duraturo con i consumatori.
S2.SBM-2, 8
S2.SBM-3, 10, 11, 12
129
Impatti rischi e opportunità rilevanti
L'analisi degli IRO è stata condotta seguendo i criteri e gli approcci delineati nel paragrafo "Analisi di doppia rilevanza" all’interno del capitolo "Informazioni generali".
Di seguito sono presentati gli IRO ritenuti significativi emersi dall’analisi.
Gestione degli impatti, dei rischi e delle opportunità
Processi di coinvolgimento dei consumatori e utilizzatori finali
La Divisione Trevi adotta apposita procedura “Gestione delle iniziative Commerciali” dove vengono indicati i processi di individuazione e gestione di tutta la fase commerciale, che include anche il coinvolgimento dei consumatori e utilizzatori finali.
La Divisione Soilmec adotta invece differenti processi che coinvolgono la forza commerciale (area managers, filiali commerciali sul territorio, dealers) l’ufficio tecnico e il post-vendita.
Strumenti di dialogo e processi di gestione degli impatti legati ai consumatori e utilizzatori finali
Le Divisioni Trevi e Soilmec hanno differenti strumenti di dialogo e processi di gestione degli impatti legati ai consumatori e utilizzatori finali.
Nel caso della Divisione Soilmec, la forza commerciale si rapporta col cliente tramite contatti telefonici, visite dirette dal cliente, visite del cliente in azienda o a fiere ed eventi. Questo permette di mantenere un rapporto costante con l'utilizzatore finale e di valutare eventuali specifiche richieste o del mercato in generale. Ad esempio, in Francia i General Contractor richiedono una Certificazione Apave (Ente Certificatore Francese per la sicurezza) per poter autorizzare l'ingresso delle attrezzature in cantiere. Gli operatori Apave rilasciano un report tecnico dove evidenziano le modifiche richieste che vengono analizzate dall’ufficio tecnico della Divisione. Spesso capita che queste modifiche vengano implementate su tutta la gamma dei prodotti.
Durante i Dealer Meeting (l’ultimo proprio nel 2024), vengono organizzati gruppi di lavoro per analizzare sia le criticità che i punti di forza o per raccogliere suggerimenti. Il tutto riportato in apposite minute successivamente trasmesse alla Direzione e all'Ufficio Tecnico.
Il Post-vendita raccoglie eventuali richieste/problematiche tramite i commissioning o gli interventi in cantiere. Questi vengono poi registrati anche nel CRM. Inoltre, anche il DMS (il servizio di monitoraggio delle macchine da remoto) dispone di una pagina dedicata alla raccolta dei feedback (campo note a discrezione dell'utilizzatore) che arriva al Service, al Software Manager ed al Business Specialist.
Politiche connesse ai consumatori e agli utilizzatori finali
Il Gruppo Trevi è impegnato a garantire elevati standard di qualità, sicurezza e trasparenza nei rapporti con i propri consumatori e utilizzatori finali, adottando un approccio responsabile in linea con i principi etici e normativi. Tale impegno è formalizzato nel Codice Etico, che stabilisce i principi di correttezza e affidabilità nella gestione delle relazioni con i clienti, assicurando che i
Sottotema / sotto-sottotemaIROOperazioni proprie / Catena del valoreDescrizione
Impatti legati alle informazioni per i consumatori e/o per gli utilizzatori finaliImpatto Attuale Positivo Operazioni proprieSoddisfazione del cliente dettata dall’efficienza dei canali di reclamo messi a disposizione dal Gruppo e da elevati standard di prodotto che minimizzano la necessità di effettuare reclami
Rischio Operazioni proprieRischio di accesso a dati sensibili dei consumatori e utilizzatori finali
ESRS 2SBM-3, 46, 47, 48
MDR-P 65S4-1, 13, 14, 15, 16, 17
S4-2, 20
130
prodotti e i servizi forniti rispettino elevati standard di sicurezza e conformità.
L’attenzione del Gruppo verso i consumatori si articola in modo differenziato tra le sue principali aree di attività.
I clienti di Trevi comprendono principalmente committenti pubblici e privati nel settore delle costruzioni e delle infrastrutture, per i quali il Gruppo assicura l’esecuzione di opere ingegneristiche nel rispetto delle normative tecniche e ambientali applicabili. La gestione degli impatti è garantita attraverso il rispetto degli standard internazionali di sicurezza e la collaborazione con i clienti per minimizzare i rischi operativi, adottando soluzioni innovative e sostenibili.
Per quanto riguarda Soilmec, che opera nella produzione di attrezzature per la perforazione, i clienti sono principalmente imprese di costruzione, operatori specializzati e contractor del settore geotecnico. Per garantire l’uso sicuro ed efficiente delle proprie attrezzature, Soilmec prevede programmi di formazione tecnica post-vendita (anche con l’uso del simulatore), assistenza diretta e aggiornamenti tecnologici, offrendo supporto continuo per migliorare l’efficacia operativa dei propri prodotti. La Divisione raccoglie periodicamente feedback dai clienti per ottimizzare il design e la funzionalità delle macchine, rispondendo alle esigenze del settore e migliorando le prestazioni e la sicurezza delle attrezzature.
Sebbene il Gruppo non disponga di una politica specifica dedicata al coinvolgimento diretto dei consumatori o alla gestione di impatti e rischi a loro connessi, le politiche aziendali garantiscono un approccio fondato sulla responsabilità sociale e sulla qualità, assicurando trasparenza, affidabilità e un costante miglioramento dell’offerta di prodotti e servizi.
Obiettivi legati ai consumatori e utilizzatori finali
Attualmente, il Gruppo Trevi non ha definito obiettivi specifici in relazione agli utilizzatori finali dei propri servizi, in quanto il Gruppo opera nel settore delle costruzioni specialistiche e dell'ingegneria del sottosuolo. Per questa ragione, l’interazione diretta con gli utilizzatori finali risulta limitata, poiché la gestione dell'impatto sui destinatari finali delle opere rientra prevalentemente nelle responsabilità dei committenti e dei general contractor.
Sebbene il Gruppo si impegni a rispettare elevati standard di qualità, sicurezza e sostenibilità nelle proprie attività, la mancanza di un framework strutturato per la valutazione degli impatti sugli utilizzatori finali rappresenta un'area di miglioramento.
Sebbene le politiche esistenti siano conformi agli standard internazionali di riferimento, il Gruppo Trevi non ha attualmente fissato obiettivi misurabili o indicatori specifici per monitorare in modo strutturato gli impatti sui consumatori e sugli utilizzatori finali. Questa scelta è motivata dal fatto che il Gruppo opera nel settore delle costruzioni specialistiche e dell’ingegneria del sottosuolo e che la valutazione, le politiche attuali e i canali di comunicazione sono adeguati alle necessità operative del Gruppo. Trevi è tuttavia aperta a rivedere questa decisione qualora emergano nuove esigenze o opportunità di miglioramento.
Azioni adottate in relazione ai consumatori e utilizzatori finali
Al 2024, il Gruppo Trevi non ha definito azioni specifiche mirate direttamente agli utilizzatori finali dei propri servizi considerando che il rispetto delle normative internazionali e le misure già adottate costituiscono una base solida per la gestione di queste tematiche. Non solo, operando principalmente come fornitore di soluzioni ingegneristiche per grandi progetti infrastrutturali, il rapporto diretto con gli utilizzatori finali risulta essere limitato, in quanto la gestione degli impatti e delle interazioni con questi ultimi ricade principalmente sui committenti e sui general contractor.
La Divisione Soilmec ha creato nel corso del 2024 una survey "Soddisfazione Cliente", i quali dati sono raccolti lungo l’anno e che verrà utilizzata durante la prossima fiera Bauma 2025. Inoltre, sono stati strutturati report specifici di visita cliente nei quali vengono analizzati nel dettaglio eventuali feedback raccolti durante gli incontri con l’utilizzatore finale e cliente.
Pur applicando rigorosi standard di qualità, sicurezza e sostenibilità lungo l’intero ciclo produttivo, il Gruppo non dispone ancora di un sistema strutturato per valutare e mitigare eventuali impatti indiretti sulle comunità e sugli utenti finali delle opere realizzate.
MDR-T, 81
MDR-A, 62
131
In un’ottica di miglioramento continuo, il Gruppo valuterà in futuro la possibilità di sviluppare iniziative che consentano un maggiore coinvolgimento e monitoraggio degli effetti delle proprie attività, contribuendo così a una maggiore consapevolezza e responsabilità nei confronti di tutti gli stakeholder coinvolti.
Il Gruppo monitora inoltre i cambiamenti normativi e di mercato in maniera costante per valutare la necessità di eventuali aggiornamenti o interventi futuri.
132
ESRS G1 – CONDOTTA DELLE IMPRESE
Gestione degli impatti, dei rischi e delle opportunità
Individuazione di impatti, rischi e opportunità legati alla condotta d’impresa
Il Gruppo Trevi ha condotto un'analisi delle proprie attività aziendali per identificare impatti, rischi e opportunità rilevanti in relazione alla cultura d’impresa, con particolare enfasi sulla gestione delle relazioni con i fornitori, la prevenzione della corruzione, la protezione degli informatori e la promozione dei valori etici all’interno dell’organizzazione. Tale analisi ha preso in considerazione sia gli impatti effettivi e potenziali che i rischi, estendendo la valutazione, seppur in misura minore, anche alla catena del valore, sia a monte che a valle. Per tale scopo, sono stati impiegati metodi sia quantitativi che qualitativi, monitorando in particolare il rischio di disallineamento tra i valori dichiarati e le pratiche attuate, nonché le opportunità di migliorare la fiducia degli stakeholder attraverso una condotta etica.
In relazione alla cultura d’impresa, il Gruppo ha condotto un’analisi approfondita delle proprie attività aziendali per identificare impatti, rischi ed opportunità rilevanti. Tale l’analisi, che ha incluso la gestione delle relazioni con i fornitori e la prevenzione alla corruzione, ha evidenziato potenziali impatti negativi derivanti da comportamenti anticoncorrenziali e da pratiche monopolistiche che violano le normative antitrust, rischiando di compromettere la reputazione e la competitività del Gruppo. Tuttavia, la governance etica e la promozione dei valori aziendali hanno avuto un impatto positivo, migliorando la fiducia degli stakeholder e consolidando la reputazione del Gruppo. Un rischio significativo è rappresentato dalla mancata o inefficace attuazione del Piano di Sostenibilità, con potenziali conseguenze negative per la conformità alle normative, come la CSRD, e per la capacità di soddisfare le aspettative degli stakeholder. Inoltre, l'assenza di obiettivi ESG chiari potrebbe comportare il disallineamento con le richieste esterne, riducendo la credibilità dell’impresa.
Per identificare gli impatti, i rischi e le opportunità, il Gruppo ha tenuto in considerazione una serie di fattori chiave. In primo luogo, sono state analizzate le diverse ubicazioni delle operazioni aziendali, inclusi i siti produttivi, i centri di distribuzione e i mercati di vendita, valutando i rischi specifici legati a ciascun contesto, come le normative locali, le condizioni ambientali e le dinamiche socioeconomiche. In seguito, è stata esaminata l’intera gamma delle attività operative, dalla produzione alla distribuzione, fino alla vendita e al servizio post-vendita, con particolare attenzione a rischi e opportunità legati ad ogni fase del ciclo di vita del prodotto, all’efficienza operativa, alla qualità del prodotto e alla sicurezza dei lavoratori. È stata inoltre condotta un’analisi del settore di riferimento, considerando le tendenze di mercato, le aspettative dei consumatori e le normative di settore, oltre ai rischi competitivi, le opportunità di innovazione e le necessità di conformità normativa. Infine, è stata esaminata la struttura delle operazioni aziendali, concentrandosi sui rapporti con fornitori, distributori e partner commerciali, per valutare i rischi legati alla catena di fornitura, la sostenibilità delle pratiche commerciali e la resilienza operativa.
Impatti rischi e opportunità rilevanti
L'analisi degli IRO è stata condotta seguendo i criteri e gli approcci delineati nel paragrafo "Analisi di doppia rilevanza" all’interno del capitolo "Informazioni generali".
Di seguito sono presentati gli IRO ritenuti significativi emersi dall’analisi.
ESRS 2 SBM-3, 46, 47, 48
G1.IRO-1,6
133
Politiche in materia di cultura d'impresa e condotta delle imprese
Il Gruppo Trevi promuove una cultura aziendale improntata su integrità, trasparenza e responsabilità, garantendo un ambiente di lavoro conforme ai più elevati standard etici e normativi. Tali principi sono sanciti nel Codice Etico, che stabilisce le linee guida fondamentali per la condotta di dipendenti, collaboratori e stakeholder, e nel Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo 231 (MOGC 231), volto a prevenire comportamenti illeciti e a rafforzare il sistema di governance aziendale.
Il Gruppo ha implementato un sistema di Whistleblowing per la segnalazione di illeciti, in linea con la Direttiva (UE) 2019/1937, garantendo protezione ai segnalanti e anonimato per evitare ritorsioni. Le segnalazioni possono essere effettuate tramite una piattaforma online dedicata o in modalità cartacea. Un organismo nominato ad hoc (Team Whistleblowing) valuta in maniera indipendente tutte le segnalazioni ricevute e avvia indagini interne per verificarne la fondatezza.
In materia di prevenzione della corruzione, il Gruppo ha iniziato un percorso di certificazione al Sistema di Gestione Anticorruzione conforme allo standard ISO 37001:2016, volto a monitorare e mitigare i rischi di corruzione attiva e passiva e nel corso del 2024 la Divisione Trevi ha ottenuto
Sottotema / sotto-sottotemaIROOperazioni proprie / Catena del valoreDescrizione
Cultura d'impresaImpatto Potenziale NegativoOperazioni Proprie Comportamenti anticoncorrenziali, antitrust e pratiche monopolistiche possono avere un impatto negativo sui consumatori, sul mercato, sui dipendenti e fornitori
Impatto Attuale Positivo Operazioni ProprieEfficacia della governance nella diffusione di valori e principi etici aziendali, con impatti positivi in termini di aumento della fiducia di stakeholder interni ed esterni
RischioOperazioni ProprieMancata o inefficiente attuazione del Piano di Sostenibilità
RischioOperazioni ProprieRischio di non conformità alla CSRD
RischioOperazioni ProprieRischio di non conformità ai requisiti degli stakeholders e mancanza di una chiara strategia e di obiettivi ESG.
Protezione degli informatoriImpatto Attuale PositivoOperazioni PropriePromozione della consapevolezza e della cultura dell'etica aziendale, tra i dipendenti, partner commerciali e altri stakeholder anche mediante la condivisione di canali Whistleblowing
Gestione dei rapporti con i fornitori, comprese le prassi di pagamentoImpatto Attuale PositivoOperazioni ProprieAumento della soddisfazione dei fornitori mediante la condotta etica nelle relazioni con i fornitori, favorendo ad esempio la capacità di garantire flussi di cassa in linea con le scadenze prefissate
RischioOperazioni ProprieIncapacità di supervisionare la performance di sostenibilità dei fornitori del Gruppo
RischioOperazioni ProprieRischi nella selezione dei fornitori
RischioOperazioni ProprieDifficoltà nella selezione di fornitori che soddisfino sia gli standard ESG che quelli tecnico-economici
RischioOperazioni ProprieMancanza di procedure o mancata applicazione delle procedure presenti
RischioOperazioni ProprieMancanza di un controllo adeguato sugli acquisti della Divisione (IT).
Corruzione attiva e passivaImpatto Attuale PositivoOperazioni PropriePromozione della cultura dell’etica e dell’integrità anche mediante l’erogazione di formazione e sensibilizzazione dei dipendenti in materia di anticorruzione con impatti positivi in termini di riduzione del rischio aziendale ed accrescimento della consapevolezza su tali aspetti
G1-1, 7, 8, 9, 10, 11
134
tale certificazione. Inoltre, è vietata qualsiasi forma di donazione o beneficio non autorizzato, e sono previsti specifici protocolli per i rapporti con la Pubblica Amministrazione.
Il Gruppo Trevi garantisce formazione periodica su etica e compliance per tutti i dipendenti, con particolare attenzione alle funzioni aziendali maggiormente esposte a rischi di corruzione e conflitti di interesse. L’adesione ai principi di integrità e legalità viene costantemente monitorata attraverso audit interni e attività di sensibilizzazione.
L’approccio del Gruppo Trevi alla cultura aziendale si traduce in un impegno costante per la trasparenza e l’etica negli affari, favorendo un ambiente di lavoro sicuro, inclusivo e conforme agli standard internazionali.
Gestione dei rapporti con i fornitori
Il Gruppo Trevi considera i fornitori una componente essenziale del proprio modello di business e adotta un approccio basato su responsabilità, trasparenza e sostenibilità per la gestione della catena di approvvigionamento. Il processo di selezione e qualifica dei fornitori è guidato da criteri oggettivi che valutano la qualità, l’affidabilità etica, la sicurezza, la tutela dell’ambiente e il rispetto dei diritti umani.
Per garantire il rispetto di questi principi, il Gruppo adotta il Codice di Condotta Fornitori, che stabilisce standard chiari in materia di governance, lotta alla corruzione, tutela dei diritti umani e sostenibilità ambientale. Il Codice è vincolante per tutti i fornitori, che devono impegnarsi formalmente a rispettarlo e a promuoverne l’applicazione anche all'interno della propria catena di fornitura.
Il Gruppo monitora costantemente la qualità dei servizi e delle forniture, attivando audit e verifiche per garantire il mantenimento degli standard di qualifica nel tempo. Qualora emergano criticità, vengono richieste azioni correttive ai fornitori. In caso di inadempienza grave o sistematica, Trevi si riserva il diritto di limitare o interrompere il rapporto di collaborazione.
Il Gruppo Trevi adotta misure per garantire la correttezza nei pagamenti, con particolare attenzione alle PMI. Sebbene non siano riportate politiche specifiche sui tempi di pagamento, il Gruppo si impegna a mantenere rapporti commerciali equi e responsabili con i propri fornitori, basandosi su principi di trasparenza e pariteticità delle condizioni.
Trevi integra criteri ESG (ambientali, sociali e di governance) nel processo di selezione dei fornitori. Oltre agli aspetti economici e di qualità, vengono valutati il rispetto dei diritti umani, la sicurezza sul lavoro e l’impatto ambientale. Il Gruppo privilegia fornitori che adottano pratiche sostenibili e incoraggia l'uso di materiali riciclati e a basso impatto ambientale.
Prevenzione e individuazione della corruzione attiva e passiva
Il Gruppo Trevi ha adottato un approccio strutturato e sistematico per prevenire e contrastare la corruzione attiva e passiva, in conformità con il proprio Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D.Lgs. 231/2001, il Codice Etico e le normative internazionali di riferimento. La Divisione Trevi ha implementato un Sistema di Gestione Anticorruzione conforme alla norma ISO 37001:2016, garantendo la conformità ai più elevati standard di integrità e trasparenza. Il Gruppo Trevi ha intenzione di ottenere la certificazione alla norma ISO 37001:2016 anche per tutte le società all’intero del proprio perimetro sociale.
Le misure adottate comprendono l’implementazione di procedure rigorose per identificare, prevenire e gestire i rischi di corruzione, inclusa una verifica accurata dei partner commerciali e delle terze parti attraverso attività di Due Diligence. All’interno del Gruppo è stata istituita una Funzione di Conformità per la Prevenzione della Corruzione, dotata di piena indipendenza e autorità per monitorare e garantire l’efficacia del sistema di gestione che svolge il proprio ruolo per la Divisione Trevi ma che estenderà le proprie competenze a tutte le società del Gruppo che otterranno la certificazione ISO 37001:2016.
Per rafforzare la cultura dell’etica aziendale, tutti i dipendenti e i membri degli organi di amministrazione e controllo partecipano a programmi di formazione dedicati, volti ad accrescere
G1-2, 12,13,15
G1-3, 16,17,18,20,21
G1-2, 14
G1-2, 15
135
la consapevolezza sulle normative e sui rischi associati alla corruzione. Il sistema di formazione include moduli specifici per le funzioni aziendali maggiormente esposte, assicurando che le competenze acquisite siano adeguate al livello di responsabilità di ciascun ruolo.
Il Gruppo ha inoltre attivato un sistema di Whistleblowing, che consente a dipendenti e stakeholder di segnalare, in modo sicuro e riservato, eventuali violazioni delle politiche anticorruzione, garantendo protezione da ritorsioni.
Tale approccio strutturato contribuisce a ridurre il rischio reputazionale, migliorare la trasparenza nelle operazioni aziendali e rafforzare la fiducia degli stakeholder, assicurando che la conduzione degli affari avvenga nel rispetto della legalità e dei principi di buona governance.
Metriche
Casi accertati di corruzione attiva o passiva
Nel periodo di riferimento, il Gruppo Trevi non ha rilevato casi di corruzione attiva o passiva. Il Gruppo persegue una politica di tolleranza zero verso qualsiasi forma di illecito, rafforzata da rigide misure di compliance e controlli interni. Promuove una cultura aziendale improntata su etica e integrità, supportata da programmi di formazione e sensibilizzazione destinati a dipendenti e stakeholder. L’assenza di procedimenti o sanzioni relative a episodi di corruzione testimonia l’efficacia del modello di governance e delle misure adottate per proteggere l’etica aziendale.
2024
Numero di condanne per violazioni delle leggi contro la corruzione attiva e passiva-
Importo delle ammende per violazioni delle leggi contro la corruzione attiva e passiva-
Prassi di pagamento
Il Gruppo Trevi monitora regolarmente il rispetto dei termini di pagamento per garantire la stabilità della catena di fornitura e preservare relazioni commerciali sostenibili. Di seguito sono riportate le metriche relative alle prassi di pagamento, che includono il numero medio di giorni necessari per effettuare il pagamento, calcolato a partire dalla data di emissione della fattura, e la percentuale di pagamenti effettuati entro i termini concordati. Nel 2024, il Gruppo non ha registrato procedimenti giudiziari derivanti da ritardi nei pagamenti ai fornitori.
Poiché le prassi di pagamento possono variare sensibilmente in base al settore di attività e all'area geografica, il dato è stato fornito per le diverse società del Gruppo, consentendo una valutazione più accurata della gestione degli impegni finanziari e dei flussi di cassa.
2024
SocietàGiorni medi per il pagamento% di pagamenti allineati ai termini
Soilmec Spa88,393,2%
Trevi Spa87,233,2%
Swissboring Dubai125,91,1%
Trevi Construction Hong Kong14,497,8%
Trevi Icos25,568,8%
Pilotes Argentina51,034,4%
Trevi Algeria106,82,4%
Swissboring Oman81,164,0%
Trevi Nigeria49,933,7%
G1-4, 24, 25
G1-6, 31, 32, 33
136
Trevi Kuwait184,92,3%
Trevi Icos South21,370,0%
Trevi Australia9,956,0%
Trevi Algeria Branch162,10,8%
Soilmec France41,144,8%
Soilmec Australia46,936,4%
TASC118,915,9%
Soilmec UK33,759,5%
Tajikistan Branch216,41,3%
137
Informazioni aggiuntive
Composizione del capitale azionario
Il capitale sociale di TREVI Finanziaria Industriale S.p.A. alla data del 31 dicembre 2024 ammonta a Euro 123.044.339,55, interamente sottoscritto e versato, ed è composto da n. 312.172.952 azioni ordinarie senza valore nominale.
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:
CDPE Investimenti S.p.A., società controllata da Cassa Depositi e Prestiti S.p.A., che detiene una quota pari al 21,276% del capitale sociale;
Polaris Capital Management LLC, che detiene una quota pari al 14,961% del capitale sociale anche nella sua qualità di Registered Investment Advisor ai sensi dell’US Investment Advisers Act del 1940, per conto dei propri investitori;
Praude Asset Management che detiene una quota pari al 5,104% del capitale sociale
Sono detenute da azionisti indistinti, con partecipazioni inferiori al 5%, azioni ordinarie pari a circa il 48,5% del capitale sociale;
Azioni proprie o azioni e quote di società controllanti
La Società, alla data del 31 dicembre 2024 e alla data di redazione della presente Relazione, detiene n. 20 azioni proprie, rappresentative dello 0,00001% del capitale sociale della Società medesima.
Internal Dealing
Nel corso dell’anno 2024 la Società non ha ricevuto comunicazioni relative ad operazioni sulla partecipazione azionaria da parte di soggetti rilevanti.
Procedura operazioni con parti correlate
Il Consiglio di Amministrazione del 30 giugno 2021 ha aggiornato, con il parere favorevole del Comitato Parti Correlate, la procedura parti correlate precedentemente approvata nel Consiglio di Amministrazione del 30 maggio 2018, in attuazione di quanto previsto dall’art. 2391 bis c.c., dal Regolamento Operazioni con parti correlate adottato da CONSOB con delibera n. 17221 del 12/03/2010, come successivamente modificato e precisato con successive Comunicazioni della CONSOB.
La procedura operazioni con parti correlate approvata dalla Società è disponibile sul sito internet http://www.trevifin.com.
Ai sensi del regolamento Consob 11971 del 14 maggio 1999, al 31 dicembre 2024 non risultano esserci partecipazioni detenute personalmente da Amministratori e dai Sindaci effettivi e supplenti, nella Società e nelle società controllate.
138
Attività di direzione e coordinamento di società
Riguardo all’informativa societaria, ex art. 2497 del Cod. Civ., relativa all’attività di direzione e coordinamento eventualmente svolta da società controllanti, si riporta che al 31 dicembre 2024 e alla data della presente Relazione, la Società non ha effettuato alcuna dichiarazione in merito in quanto non risulta che alcuno degli azionisti eserciti alcuna attività di direzione e coordinamento né detenga alcuna partecipazione di controllo.
La Società, alla data di redazione della presente Relazione, è capogruppo del Gruppo TREVI (ed in quanto tale redige il bilancio consolidato di Gruppo) ed esercita, ai sensi dell’art. 2497 del c.c., l’attività di direzione e coordinamento dell’attività delle società direttamente controllate:
Trevi S.p.A., partecipata direttamente al 99,78%;
Soilmec S.p.A., partecipata direttamente al 99,92%.
139
Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura al 31 dicembre 2024
Nel corso dei primi due mesi dell’anno 2025 il Gruppo ha acquisito ordini per circa 110 milioni di euro, rispetto ai circa 125 milioni di euro acquisiti nel medesimo periodo del 2024. La Divisione Trevi ha acquisito ordini per circa 94 milioni (106 milioni nel 2024), mentre la Divisione Soilmec ha acquisito ordini per circa 22 milioni di euro (25 milioni nel primo bimestre 2024). Il portafoglio ordini al 28 febbraio 2025 è risultato pari a 723 milioni di euro, rispetto a 791 milioni di euro consuntivati al 29 febbraio 2024 (era pari a 720 milioni di euro al 31 dicembre 2023 e pari a 702 milioni al 31 dicembre 2024).
Fra i progetti di maggior rilievo acquisiti tra la fine del 2024 e i primi mesi del 2025, ci sono:
il Work Order numero 6 relativo al progetto Neom – The Line in Arabia Saudita;
la linea metropolitana Aïn Naâdja-Baraki, estensione della metro di Algeri in Algeria;
i lavori di consolidamento del tunnel M6 a Sydney in Australia;
le fondazioni per il Volpe Building C3 a Boston negli Stati Uniti ed infine;
i lavori di consolidamento per la Torre della Garisenda di Bologna in Italia.
Informazioni richieste da CONSOB ai sensi dell’art.114, comma 5 del D.LGS.N.58/98
A seguito di istanza presentata dall’Emittente, a fine luglio 2024 CONSOB ha comunicato alla Società la sostituzione degli obblighi di informativa supplementare ai sensi dell’art. 114, comma 5, del D. Lgs. n. 58/98 (“TUF”) con cadenza mensile, che erano stati fissati con provvedimento del 26 ottobre 2017, come modificato successivamente il 10 dicembre 2018.
Nella sua comunicazione l’Autorità di Vigilanza ha richiesto alla Società di integrare le relazioni finanziarie annuali e semestrali e i resoconti intermedi di gestione, ove pubblicati su base volontaria, a partire dalla relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2024, nonché, laddove rilevanti, i comunicati stampa aventi ad oggetto l’approvazione dei suddetti documenti contabili, con le seguenti informazioni:
a)la posizione finanziaria netta della Società e del Gruppo ad essa facente capo, con l’evidenziazione delle componenti a breve separatamente da quelle a medio-lungo termine;
b)le posizioni debitorie scadute della Società e del Gruppo ad essa facente capo, ripartite per natura (finanziaria, commerciale, tributaria, previdenziale e verso dipendenti) e le connesse eventuali iniziative di reazione dei creditori (solleciti, ingiunzioni, sospensioni nella fornitura, etc.);
c)le principali variazioni intervenute nei rapporti verso parti correlate della Società e del Gruppo ad essa facente capo rispetto all’ultima relazione finanziaria annuale o semestrale approvata ex art. 154-ter del TUF;
d)l’eventuale mancato rispetto dei covenant, dei negative pledge e di ogni altra clausola dell’indebitamento del Gruppo comportante limiti all’utilizzo delle risorse finanziarie, con l’indicazione a data aggiornata del grado di rispetto di dette clausole;
e)lo stato di implementazione di eventuali piani industriali e finanziari, con l’evidenziazione degli scostamenti dei dati consuntivati rispetto a quelli previsti.
Di seguito si riporta quanto richiesto:
a)Per il dettaglio relativo alla posizione finanziaria netta della Società e del Gruppo ad essa facente capo, con l’evidenziazione delle componenti a breve separatamente da quelle a medio-lungo
140
termine; relativamente al Gruppo Trevi si rimanda al paragrafo di nota integrativa “Posizione Finanziaria Netta”. Di seguito si riporta la Posizione finanziaria netta della Società Trevi Finanziaria Industriale
 Descrizione (in migliaia di Euro)31/12/202431/12/2023Variazione
ADisponibilità liquide2.2803.940(1.660)
BMezzi equivalenti a disponibilità liquide000
CAltre attività finanziarie correnti77.70879.308(1.600)
DLiquidità (A+B+C)79.98883.248(3.260)
EDebito finanziario corrente (inclusi strumenti di debito)29.34219.9299.413
FParte corrente del debito finanziario non corrente7.9139.188(1.275)
GIndebitamento finanziario corrente (E+F)37.25529.1178.138
HIndebitamento finanziario corrente netto (G-D)(42.733)(54.130)11.398
IDebito finanziario non corrente96.86886.54910.319
JStrumenti di debito50.00050.0000
KDebiti commerciali e altri debiti non correnti000
LIndebitamento finanziario non corrente (I+J+K)146.868136.54910.319
MTotale indebitamento finanziario (H+L) (rif. Consob n.5/21 del 29 aprile 2021)104.13582.41921.716
b)Relativamente alle posizioni debitorie scadute della Società e del Gruppo ad essa facente capo, ripartite per natura (finanziaria, commerciale, tributaria, previdenziale e verso dipendenti) e le connesse eventuali iniziative di reazione dei creditori (solleciti, ingiunzioni, sospensioni nella fornitura, etc.) si riporta di seguito la Tabella riepilogativa.
 Descrizione (in migliaia di Euro)31/12/202431/12/2024
TrevifinGruppo Trevi
Debiti finanziari--
Debiti commerciali1.58538.449
Debiti tributari--
Debiti verso Istituti Previdenziali--
Debiti verso dipendenti--
Totale debiti scaduti1.58538.449
Al 31 dicembre 2024, non vi sono solleciti o ingiunzioni su posizioni debitorie scadute, sia per Trevifin che per il Gruppo Trevi, e non si registrano situazioni di carenza degli approvvigionamenti e delle forniture.
c)Per il dettaglio delle principali variazioni intervenute nei rapporti verso parti correlate della Società e del Gruppo ad essa facente capo rispetto all’ultima relazione finanziaria annuale o semestrale approvata ex art. 154-ter del TUF, si rimanda per quanto riguarda il Gruppo Trevi al paragrafo “Rapporti con parti correlate”. Di seguito si riportano i rapporti con parti correlate della Società Trevi Finanziaria Industriale.
d)Relativamente all’eventuale mancato rispetto dei covenant, dei negative pledge e di ogni altra clausola dell’indebitamento del Gruppo comportante limiti all’utilizzo delle risorse finanziarie, con l’indicazione a data aggiornata del grado di rispetto di dette clausole e
e)al punto richiedente lo stato di implementazione di eventuali piani industriali e finanziari, con l’evidenziazione degli scostamenti dei dati consuntivati rispetto a quelli previsti,
141
si rimanda al capitolo “principali rischi ed incertezza cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale, in particolare nella sezione “valutazioni circa il raggiungimento dei target del piano consolidato 2022-2026.
Destinazione del Risultato di Esercizio di Trevi Finanziaria Industriale SpA
La perdita conseguita nell’esercizio 2024 di TREVI Finanziaria Industriale S.p.A. è risultata essere pari a Euro 15.969 migliaia; si propone all’Assemblea dei Soci di riportare a nuovo la perdita dell’esercizio appena concluso.
142
Evoluzione prevedibile della gestione
Alla data della presente relazione e alla luce delle informazioni disponibili alla Società, sono attesi per l’anno 2025 ricavi compresi tra 670 e 690 milioni di Euro e un EBITDA ricorrente tra 80 e 90 milioni di Euro.
La posizione finanziaria netta attesa è compresa tra 185 e 195 milioni di Euro.
Si prevedono, infatti, per i prossimi mesi, la prosecuzione delle attività di produzione e vendita sia da parte della Divisione Trevi che da parte della Divisione Soilmec, anche con l’acquisizione di nuovi ordini e l’apertura di nuovi cantieri.
Si evidenzia, tuttavia, che le previsioni del Gruppo potrebbero essere influenzate da fattori esogeni non prevedibili e non rientranti nella sfera di controllo del management, che potrebbero modificare i risultati delle previsioni.
Cesena, 27 marzo 2025
Per il Consiglio di Amministrazione
Il Presidente
Paolo Besozzi
143
BILANCIO CONSOLIDATO DELL’ESERCIZIO AL 31 DICEMBRE 2024
Prospetti contabili consolidati
Situazione patrimoniale finanziaria consolidata (attività)
(in migliaia di Euro)
ATTIVITÀ
Note
31/12/2024
31/12/2023
Attività non correnti
Immobili, impianti e macchinari
Terreni e fabbricati
29.850
35.156
Impianti e macchinari
108.159
104.301
Attrezzature Industriali e commerciali
22.806
20.735
Altri beni
6.391
5.002
Immobilizzazioni in corso e acconti
7.199
4.470
Totale immobili, impianti e macchinari
(1)
174.405
169.664
Immobilizzazioni immateriali e avviamento
Costi di sviluppo
8.469
9.710
Diritti di brevetto industriale e utilizzo opere dell'ingegno
23
44
Concessioni, licenze e marchi
5.486
7.186
Avviamento
0
0
Immobilizzazioni in corso e acconti
2.229
297
Altre immobilizzazioni immateriali
18
20
Totale immobilizzazioni immateriali e avviamento
(2)
16.225
17.257
Partecipazioni
(3)
440
425
- Partecipazioni in imprese collegate e a controllo congiunto valutate con il metodo del patrimonio netto
0
0
- Altre partecipazioni
440
425
Attività fiscali per imposte anticipate
(4)
26.099
27.884
Strumenti finanziari derivati non correnti
(5)
0
0
Altri crediti finanziari non correnti
(6)
4.329
2.224
- Di cui con parti correlate
(36)
0
0
Crediti commerciali ed altre attività non correnti
(7)
0
0
Totale Attività non correnti
221.498
217.454
Attività destinate alla dismissione
0
0
Attività correnti
Rimanenze
(8)
122.822
114.660
Crediti commerciali e altre attività correnti
(9)
282.449
271.921
- Di cui con parti correlate
(35)
7.385
3.326
Attività fiscali per imposte correnti
(10)
10.742
11.241
Strumenti finanziari derivati correnti
0
0
Attività finanziarie correnti
(11)
17.911
17.201
- Di cui parti correlate
(35)
849
2.312
Disponibilità liquide
(12)
95.018
80.838
Totale attività correnti
528.942
495.861
TOTALE ATTIVITÀ
750.440
713.315
Le note esplicative sono parte integrante del seguente bilancio consolidato.
144
Situazione patrimoniale finanziaria consolidata (patrimonio netto e passività)
(in migliaia di Euro)
PATRIMONIO NETTO
Note
31/12/2024
31/12/2023
Capitale sociale e riserve
 
 
Capitale sociale
122.942
122.942
Altre riserve
43.818
32.227
Risultato portato a nuovo
(6.376)
(25.714)
Risultato di periodo
1.527
19.107
Patrimonio Netto del Gruppo
(13)
161.911
148.562
Capitale e riserve di terzi
(6.065)
(8.483)
Utile del periodo di terzi
3.981
6.825
Patrimonio Netto di terzi
(2.084)
(1.658)
Totale Patrimonio netto
159.827
146.904
PASSIVITÀ
Passività non correnti
Finanziamenti non correnti
(14)
102.040
80.468
Debiti verso altri finanziatori non correnti
(14)
133.612
141.470
Strumenti finanziari derivati non correnti
(14)
0
0
Passività fiscali per imposte differite
(15)
9.609
18.004
Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro
(16)
11.384
10.735
Fondi non correnti
(17)
16.403
17.470
Altre passività non correnti
(18)
704
1.383
Totale passività non correnti
273.752
269.530
Passività correnti
Debiti commerciali e altre passività correnti
(19)
220.555
203.011
- Di cui con parti correlate
(35)
7.184
3.690
Passività fiscali per imposte correnti
(20)
14.256
11.654
Finanziamenti correnti
(21)
59.251
52.278
Debiti verso altri finanziatori correnti
(22)
16.920
25.815
Strumenti finanziari derivati correnti
(23)
0
0
Fondi correnti
(24)
5.879
4.123
Totale passività correnti
316.861
296.881
TOTALE PASSIVITÀ
590.613
566.411
TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVITÀ
750.440
713.315
Le note esplicative sono parte integrante del seguente bilancio consolidato.
145
Conto economico consolidato
(in migliaia di Euro)
 
Note
31/12/2024
31/12/2023
Ricavi delle vendite e delle prestazioni
(25)
650.230
581.733
- Di cui con parti correlate
(35)
248
660
Altri ricavi operativi
(25)
13.033
13.166
- Di cui con parti correlate
(35)
828
14
Sub-Totale Ricavi Totali
663.263
594.899
Variazione nelle rimanenze di prodotti finiti ed in corso di lavorazione
4.728
(6.740)
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni
(26)
12.090
19.229
Materie prime e di consumo
(253.047)
(237.145)
Variazione rimanenze materie prime, sussidiarie, di consumo e merci
2.698
4.652
Costo del personale
(27)
(129.713)
(130.264)
Altri costi operativi
(28)
(218.271)
(172.330)
- Di cui con parti correlate
(35)
(3.760)
(2.370)
Ammortamenti
(1 - 2)
(31.000)
(31.590)
Accantonamenti e svalutazioni
(17-24-29)
(6.535)
858
Risultato operativo
44.213
41.569
Proventi finanziari
(30)
2.741
45.640
(Costi finanziari)
(31)
(33.338)
(46.094)
Utili/(perdite) su cambi
(32)
(919)
(4.163)
Sub-totale proventi/(costi) finanziari e utili/(perdite) su cambi
(31.516)
(4.617)
Rettifiche di Valore di attività finanziarie
561
(564)
Risultato prima delle Imposte
13.258
36.388
Imposte sul reddito
(33)
(7.750)
(10.455)
Risultato netto derivante dalle attività in funzionamento
5.508
25.933
Risultato netto derivante dalle attività destinate a essere cessate
0
0
Risultato dopo le imposte
5.508
25.933
Attribuibile a:
Azionisti della Capogruppo
(34)
1.527
19.107
Interessi di minoranza
3.981
6.826
 
 
Utile/(Perdita) netta del periodo (in migliaia di Euro)
 
0,00
0,06
Utile/(Perdita) netta rettificata per dilution analysis (in migliaia di Euro)
 
0,00
0,06
Le note esplicative sono parte integrante del seguente bilancio consolidato.
146
Conto economico complessivo consolidato
(in migliaia di Euro)
Descrizione
31/12/2024
31/12/2023
Utile/(perdita) del periodo
5.508
25.933
Altre componenti di conto economico complessivo che saranno successivamente riclassificate nell'utile/(perdita) d'esercizio
Riserva di cash flow hedge
Imposte sul reddito
Effetto variazione riserva cash flow hedge
 
 
Riserva di conversione
14.372
(16.872)
Totale altre componenti di conto economico complessivo che saranno successivamente riclassificate nell'utile/(perdita) d'esercizio al netto delle imposte
14.372
(16.872)
Altre componenti di conto economico complessivo che non saranno successivamente riclassificate nell'utile/(perdita) d'esercizio:
Utili/(perdite) attuariali
50
(97)
Imposte sul reddito
(7)
27
Totale altre componenti di conto economico complessivo che non saranno successivamente riclassificate nell'utile/(perdita) d'esercizio al netto delle imposte
43
(70)
Risultato complessivo al netto dell'effetto fiscale
19.923
8.991
Azionisti della Società Capogruppo
16.730
5.998
Interessi di minoranza
3.193
2.993
Le note esplicative sono parte integrante del seguente bilancio consolidato.
147
Prospetto delle variazioni di patrimonio netto consolidato
(in migliaia di Euro)
Descrizione
Capitale Sociale
Altre Riserve
Utile portato a nuovo
Totale del Gruppo
Quota Spettante a Terzi
Totale Patrimonio Netto
01/01/2023
97.374
29.031
(36.787)
89.618
260
89.878
Risultato del periodo
0
0
19.107
19.107
6.826
25.933
Utili/(perdite) attuariali
0
(70)
0
(70)
0
(70)
Altri utili / (perdite) complessivi
0
(13.044)
0
(13.044)
(3.828)
(16.872)
Totale utile/(perdita) complessivi
0
(13.114)
19.107
5.993
2.998
8.991
Destinazione del risultato e distribuzione dividendi
0
(1.506)
1.506
0
(3.349)
(3.349)
Aumento di Capitale
25.568
25.815
0
51.383
0
51.383
Acquisizione/dismissioni e altri movimenti
0
(8.000)
9.566
1.566
(1.567)
0
31/12/2023
122.942
32.227
(6.607)
148.561
(1.657)
146.904
(in migliaia di Euro)
Descrizione
Capitale Sociale
Altre Riserve
Utile portato a nuovo
Totale del Gruppo
Quota Spettante a Terzi
Totale Patrimonio Netto
01/01/2024
122.942
32.227
(6.607)
148.561
(1.657)
146.904
Risultato del periodo
1.527
1.527
3.981
5.508
Utili/(perdite) attuariali
43
43
43
Altri utili / (perdite) complessivi
15.162
15.162
(790)
14.372
Totale utile/(perdita) complessivi
0
15.205
1.527
16.732
3.191
19.923
Destinazione del risultato e distribuzione dividendi
(588)
583
(4)
(3.789)
(3.793)
Aumento di Capitale
Acquisizione/dismissioni e altri movimenti
(3.026)
(352)
(3.378)
171
(3.207)
31/12/2024
122.942
43.818
(4.849)
161.911
(2.084)
159.827
Le note esplicative sono parte integrante del seguente bilancio consolidato.
148
Rendiconto finanziario consolidato
(in migliaia di Euro)
Descrizione
31/12/2024
31/12/2023
Risultato netto del periodo di pertinenza della Capogruppo e dei terzi
5.508
25.933
Imposte sul reddito
7.750
10.455
Risultato ante imposte
13.258
36.388
Ammortamenti e svalutazioni
31.565
32.657
(Proventi)/Oneri finanziari netti
30.597
454
Accontamenti fondi rischi ed oneri
5.937
(227)
Utilizzo fondi rischi ed oneri
(5.266)
(5.474)
Rettifiche di Valore di attività finanziarie e attività discontinuate
(561)
564
(Plusvalenze)/minusvalenze da realizzo o svalutazione di immobilizzazioni
4
(149)
Altre rettifiche per elementi non monetari
3.304
920
(A) Flusso di cassa dell'attività operativa ante variazione del Capitale Circolante
78.838
65.133
(Incremento)/Decremento Rimanenze
(8.845)
914
(Incremento)/Decremento Crediti Commerciali
(8.534)
18.178
(Incremento)/Decremento Debiti Commerciali
27.787
(27.501)
(Incremento)/Decremento altre attività/passività
(13.134)
15.888
(B) Variazione del capitale circolante
(2.726)
7.479
(C) Incasso proventi finanziari/pagamento interessi passivi
(11.469)
(12.922)
(D) Imposte pagate
(8.655)
(14.694)
(E) Flusso di cassa generato (assorbito) dall'attività operativa (A+B+C+D)
55.988
44.996
 
Attività di investimento
 
(Investimenti)/Disinvestimenti operativi
(33.820)
(46.604)
Variazioni netta delle attività finanziarie
(468)
(831)
(F) Flusso di cassa generato (assorbito) nelle attività di investimento
(34.287)
(47.435)
 
Attività di finanziamento
 
Incassi per aumenti di capitale
0
18.554
Variazioni di prestiti, finanziamenti, strum. fin. derivati, leasing finanz., e altri finanz.
(5.916)
(20.310)
Dividendi incassati/(pagati)
(3.291)
(3.170)
(G) Flusso di cassa generato (assorbito) dalle attività di finanziamento
(9.206)
(4.926)
 
(H) Variazione attività/(passività) discontinuate
0
0
Variazione netta delle disponibilità monetarie (E+F+G+H)
12.494
(7.365)
 
Disponibilità liquide iniziali
80.838
94.965
Variazione cassa per attività destinate ad essere cedute
0
0
Effetto variazione dei tassi di cambio sulle disponibilità liquide
1.686
(6.762)
Effetto variazione di perimetro
0
0
Variazione netta delle disponibilità monetarie
12.494
(7.365)
Disponibilità liquide finali
95.018
80.838
Le note esplicative sono parte integrante del seguente bilancio consolidato.
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NOTE ESPLICATIVE AL BILANCIO CONSOLIDATO DELL’ESERCIZIO 2024
TREVI Finanziaria Industriale S.p.A. (di seguito la Società”) e le società da essa controllate (di seguito Gruppo TREVIo il Gruppo”) svolgono la propria attività nel settore dei servizi di ingegneria delle fondazioni per opere civili, infrastrutturali e costruzione di attrezzature per fondazioni speciali (di seguito Fondazioni”).
Tali attività sono coordinate dalle due società operative principali del Gruppo:
Trevi S.p.A., al vertice del campo di attività dell’ingegneria del sottosuolo;
Soilmec S.p.A., che guida la relativa divisione e produce e commercializza attrezzature per l’ingegneria del sottosuolo.
TREVI Finanziaria Industriale S.p.A. è quotata alla Borsa di Milano dal luglio 1999. Comparto Euronext Milan.
Criteri generali di redazione
Il presente progetto di bilancio è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 27 marzo 2025.
Il bilancio consolidato 2024 è stato predisposto nel rispetto dei Principi Contabili Internazionali (“IFRS”) emessi dall’International Accounting Standards Board (“IASB”) e omologati dall’Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell’Art. 9 del D. Lgs. n. 38/2005. Per IFRS si intendono anche tutti i principi contabili internazionali rivisti (“IAS”) e tutte le interpretazioni dell’International Financial Reporting Interpretations Committee (“IFRIC”), precedentemente denominate Standing Interpretations Committee (“SIC”). Il bilancio è redatto sulla base del principio del costo storico ad eccezione degli strumenti finanziari derivati che sono stati valutati al fair value. Il bilancio consolidato è redatto in migliaia di Euro, salvo ove diversamente indicato. Il bilancio consolidato fornisce informazioni comparative riferite all’esercizio precedente.
Il bilancio consolidato del Gruppo Trevi è stato predisposto applicando il presupposto della continuità aziendale. In particolare, in sede di approvazione del progetto di bilancio 2024 il Consiglio di Amministrazione ha proceduto a compiere tutte le necessarie valutazioni circa la sussistenza del presupposto della continuità aziendale tenendo conto, a tal fine, di tutte le informazioni disponibili relativamente ai prevedibili accadimenti futuri. Nel determinare se il presupposto della continuazione dell’attività sia applicabile anche in occasione del presente bilancio, gli Amministratori hanno tenuto conto di tutte le informazioni disponibili sul futuro, relativo almeno ma non limitato a dodici mesi dopo la data di riferimento del bilancio consolidato per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2024. Sono stati presi in considerazione i principali indicatori di rischio che possono far sorgere dubbi in merito alla continuità.
Il Consiglio di Amministrazione, sulla base delle circostanze e delle considerazioni esposte nel paragrafo “Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale”, ritiene quindi appropriato redigere il bilancio di esercizio e consolidato adottando il presupposto della continuità aziendale.
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Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale
Introduzione
La presente sezione ha lo scopo di: (i) esaminare la correttezza dell’applicazione del presupposto relativo alla continuità aziendale ai bilanci (d’esercizio e consolidato) relativi all’esercizio 2024 della Società capogruppo Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. e del Gruppo Trevi, anche alla luce della situazione economica, finanziaria e patrimoniale e delle ulteriori circostanze che possono assumere rilievo a tal fine; e (ii) identificare le incertezze al momento esistenti, valutando la significatività delle stesse e la probabilità che possano essere superate, prendendo in considerazione le misure poste in essere dal management e gli ulteriori fattori di mitigazione.
Si ricorda che, ai fini dell’approvazione della relazione semestrale relativa ai dati consolidati al 30 giugno 2024, la Direzione Aziendale aveva identificato alcuni fattori di rischio per la continuità aziendale su cui erano state svolte specifiche analisi. Tali rischi risultavano essere in particolare: (a) gli eventuali rischi legati all’andamento della liquidità del Gruppo per un periodo di almeno 12 mesi a partire dalla data di riferimento della suddetta relazione semestrale; e (b) il rischio derivante dall’eventuale mancato raggiungimento degli obiettivi di risanamento, come previsti dal Piano Consolidato 2022-2026 (come infra definito).
A tale riguardo, si ricorda altresì che, in sede di approvazione della semestrale al 30 giugno 2024, il Consiglio di Amministrazione, dopo aver attentamente ed esaustivamente valutato i rischi a cui la continuità era esposta, come sopra sintetizzati, aveva ritenuto appropriata l’adozione del presupposto della continuità aziendale, pur segnalando la presenza di fisiologici fattori di incertezza legati alla realizzazione del Piano Consolidato 2022-2026 (come aggiornato e confermato nelle originarie linee strategiche con l’approvazione del Piano Consolidato 2023-2027, come infra definito), su cui si richiama quanto esposto nella relativa relazione sulla gestione. Ai fini della presente relazione, la continuità aziendale va dunque valutata tenendo conto delle circostanze predette e degli aggiornamenti disponibili in merito all’evolversi delle stesse successivamente alla data di approvazione della relazione semestrale, da considerarsi fino alla data di formazione del presente bilancio, tenendo conto degli eventi nel frattempo occorsi e, in particolare, dell’aggiornamento del Piano Consolidato 2023-2027, con estensione della relativa durata di un anno al 2028, oltre alle nuove informazioni disponibili in relazione all’andamento della gestione e delle sue prospettive.
Valutazioni circa l’esistenza del presupposto della continuità aziendale
Nel determinare se il presupposto della continuazione dell’attività sia applicabile anche in occasione del presente bilancio, gli Amministratori hanno tenuto conto di tutte le informazioni disponibili sul futuro, relativo almeno ma non limitato a dodici mesi dopo la data di riferimento del bilancio consolidato per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2024. Sono stati presi in considerazione i principali indicatori di rischio che possono far sorgere dubbi in merito alla continuità.
In particolare, il Consiglio di Amministrazione ha tenuto in considerazione le valutazioni che erano state effettuate in sede di approvazione della relazione semestrale relativa ai dati consolidati al 30 giugno 2024, ponendo particolare attenzione alle circostanze che erano state identificate quali possibili fattori di rischio in tale sede, al fine di verificarne lo status.
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Valutazioni circa il raggiungimento dei target del Piano Consolidato 2022-2026
Al fine di valutare i rischi legati al raggiungimento dei target previsionali del Piano Consolidato 2022-2026, si ricorda che in data 23 aprile 2021 il Consiglio di Amministrazione della Società ha approvato un piano industriale relativo al periodo 2021-2024. Tale piano è stato successivamente aggiornato, in un primo momento, al fine di recepire i dati contabili al 30 giugno 2021 e, successivamente, al fine di estendere il relativo arco temporale al periodo 2022-2026 nonché al fine di tenere conto di alcuni aspetti, tra cui le performance registrate nel corso dell’anno 2021 e alcuni elementi prudenziali che il management ha ritenuto opportuno considerare nei successivi anni di piano. Tale versione finale del piano, aggiornata al fine di tener conto della Manovra Finanziaria (come infra definita) concordata con gli istituti finanziari del Gruppo (le Banche Finanziatrici”), è stata dunque approvata dal Consiglio di Amministrazione della Società in data 29 settembre 2022 (il “Piano Consolidato 2022-2026”).
In data 22 dicembre 2023, il Consiglio di Amministrazione della Società ha approvato un aggiornamento del Piano Consolidato 2022-2026, estendendone la durata di un anno al 2027, e confermando le originarie linee strategiche e gli obiettivi previsti dal piano di risanamento approvato dal Consiglio in data 17 novembre 2022, nei modi e nei tempi ivi previsti (il “Piano Consolidato 2023-2027”).
Successivamente, in data 27 marzo 2025, il Consiglio di Amministrazione della Società ha approvato un ulteriore aggiornamento del Piano Consolidato 2023-2027, estendendone la durata fino all’anno 2028, e confermando anche in questo caso le originarie linee strategiche e gli obiettivi previsti dal piano di risanamento approvato dal Consiglio in data 17 novembre 2022, nei modi e nei tempi ivi previsti (il Piano Consolidato 2024-2028”).
In coerenza con le valutazioni svolte in sede di approvazione della relazione semestrale, uno degli elementi presi in considerazione al fine di valutare le incertezze sulla continuità aziendale è se le previsioni del Piano Consolidato 2022-2026, anche alla luce delle ultime risultanze circa l’andamento del Gruppo, appaiano comunque idonee a consentire, nei modi e nei tempi ivi previsti (come confermati nell’ambito del Piano Consolidato 2024-2028), il raggiungimento di un riequilibrio economico-finanziario.
In particolare, si evidenzia che:
il Piano Consolidato 2022-2026 - il quale è stato successivamente aggiornato e confermato nelle originarie linee strategiche prima con l’approvazione del Piano Consolidato 2023-2027 e poi con l’approvazione del Piano Consolidato 2024-2028 - appare redatto secondo criteri ragionevoli e prudenziali che includono sia azioni volte all’incremento dei volumi sia al miglioramento della redditività, e mostra comunque la possibilità di raggiungere, nei modi e nei tempi ivi previsti, una situazione economico-finanziaria e patrimoniale tale da consentire il rifinanziamento dell’indebitamento residuo a condizioni di mercato;
la ragionevolezza e fattibilità del Piano Consolidato 2022-2026 - il quale è stato aggiornato e confermato nelle originarie linee strategiche con l’approvazione del Piano Consolidato 2023-2027 e, successivamente, con l’approvazione del Piano Consolidato 2024-2028 - è stata confermata mediate l’independent business review svolta da Alvarez & Marsal, finalizzata per l’appunto a verificare la ragionevole fondatezza delle assunzioni industriali e di mercato poste alla base del Piano Consolidato 2022-2026, e condivisa con le Banche Finanziatrici;
la Manovra Finanziaria riflessa all’interno dell’Accordo di Risanamento (come infra definito), sul
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contenuto della quale si sono pronunciati sia gli azionisti di riferimento (i.e., CDPE e Polaris, come infra definiti) che le Banche Finanziatrici, attraverso l’operazione di rafforzamento patrimoniale ivi prevista, ha consentito di rafforzare ulteriormente la situazione economico-patrimoniale e finanziaria del Gruppo, dando altresì ulteriore impulso al business nonché al raggiungimento dei target di risanamento secondo quanto previsto dal Piano Consolidato 2022-2026, oggi confermati nel Piano Consolidato 2024-2028;
le risultanze dell’aggiornamento del Piano Consolidato 2022-2026 evidenziano che i covenant finanziari previsti dall’Accordo di Risanamento (i.e., rapporto tra Indebitamento Finanziario Netto ed EBITDA consolidati e rapporto tra Indebitamento Finanziario Netto e Patrimonio Netto consolidati) vengono sempre rispettati nel relativo periodo di piano.
Peraltro, la ragionevolezza e fattibilità del Piano Consolidato 2022-2026 sono state altresì ulteriormente supportate dalla circostanza che lo stesso in data 28 novembre 2022 è stato oggetto di attestazione da parte del professionista attestatore, Dott. Mario Stefano Luigi Ravaccia, dotato dei requisiti previsti dalla legge fallimentare, circostanza che rappresenta un fattore di ulteriore tutela per gli Amministratori e per gli altri stakeholder coinvolti.
Si consideri inoltre che il dott. Gian Luca Lanzotti professionista di gradimento delle Banche Finanziatrici che, ai sensi di quanto richiesto dall’Accordo di Risanamento, è stato incaricato in data 26 gennaio 2023 di svolgere, inter alia, attività di monitoraggio in merito all’attuazione del Piano Consolidato 2022-2026 e dell’Accordo di Risanamento medesimo (il Responsabile Monitoraggio”) ha predisposto quattro report relativi all’attività dallo stesso svolta (un report datato 3 agosto 2023 e relativo al semestre che va dalla sua nomina sino al 25 luglio 2023, un report datato 2 febbraio 2024 e relativo al semestre che va dal 26 luglio 2023 sino al 25 gennaio 2024, un report datato 31 luglio 2024 e relativo al semestre che va dal 26 gennaio 2024 sino al 25 luglio 2024, e un report datato 28 gennaio 2025 e relativo al semestre che va dal 26 luglio 2024 sino al 25 gennaio 2025), nell’ambito dei quali ha confermato l’ottemperanza della Società rispetto agli obblighi imposti dall’Accordo di Risanamento.
Inoltre, la fattibilità del Piano Consolidato 2022-2026 - il quale è stato aggiornato e confermato nelle originarie linee strategiche prima con l’approvazione del Piano Consolidato 2023-2027 e poi con l’approvazione del Piano Consolidato 2024-2028 - risulta confermata dai risultati relativi all’esercizio concluso al 31 dicembre 2024, nel quale sia i ricavi che l’EBITDA ricorrente del Gruppo Trevi sono risultati superiori a quelli previsti nel Piano Consolidato 2022-2026. Inoltre, gli ordini acquisiti nel 2024 risultano essere pari a circa 605,4 milioni di Euro, ed il portafoglio ordini è risultato pari a 701milioni di Euro.
La Posizione Finanziaria Netta è risultata pari a 198,9 milioni di Euro al 31 dicembre 2024, inferiore a quanto previsto dal Piano Consolidato 2022-2026. Anche l’andamento del Gruppo nei primi mesi dell’anno 2025, così come evidenziato tra i Fatti di Rilievo avvenuti dopo la chiusura al 31/12/2024per quanto riguarda acquisizione ordini, ricavi di produzione e backlog è risultato in linea con le previsioni per l’anno 2025. La prosecuzione dell’esecuzione del Piano Consolidato 2022-2026, pur dipendendo solo in parte da variabili e fattori interni controllabili dalla Direzione Aziendale, permetterà di rispettare i parametri finanziari previsti dall’Accordo di Risanamento. Con riferimento alle considerazioni in merito ai potenziali impatti derivanti dal conflitto Russia-Ucraina si rimanda ai paragrafi Impatti del conflitto Russia-Ucrainae Rischio connesso all’andamento dei prezzi delle materie prime” della presente relazione.
Le incertezze, tutte ricondotte all’interno di una complessiva categoria di rischio finanziario”, si sostanziano quindi nella capacità della Società di rispettare gli impegni finanziari assunti nonché di generare e/o reperire risorse sufficienti per soddisfare le proprie esigenze finanziarie a sostegno del business, del programma di
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esecuzione per raggiungere gli obiettivi del Piano Consolidato 2022-2026. Il definitivo superamento di tali incertezze, come si vedrà nei successivi paragrafi, va valutato alla luce dell’avvenuto perfezionamento dell’Accordo di Risanamento con le Banche Finanziatrici che recepisce i contenuti della Manovra Finanziaria e tiene conto delle previsioni del Piano Consolidato 2022-2026.
Più in particolare, in data 17 novembre 2022 il Consiglio di Amministrazione di Trevifin ha approvato la versione definitiva della manovra finanziaria (la Manovra Finanziaria”), la quale prevedeva, in estrema sintesi:
a)che la stessa fosse posta in essere in esecuzione di un accordo basato su un piano attestato di risanamento ai sensi dell’art. 56 del codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (“CCII”) (corrispondente al precedente art. 67, comma III, lett.(d) della l.fall.) (l’“Accordo di Risanamento”);
b) un aumento di capitale a pagamento, da offrirsi in opzione ai soci esistenti ai sensi dell’art. 2441, comma primo, cod. civ., per un importo complessivo massimo pari ad Euro 25.106.155,28, inscindibile fino all'importo di Euro 24.999.999,90 importo integralmente garantito dagli impegni di sottoscrizione assunti dai soci CDPE Investimenti S.p.A. (“CDPE”) e Polaris Capital Management LLC (“Polarise, congiuntamente a CDPE, i Soci Istituzionali”) e scindibile per l'eccedenza, comprensivo di sovrapprezzo, mediante emissione di complessive massime n. 79.199.228 nuove azioni ordinarie, prive di valore nominale, aventi le medesime caratteristiche di quelle in circolazione (da emettersi con godimento regolare), ad un prezzo di emissione per azione di Euro 0,3170, dei quali Euro 0,1585 da imputarsi a capitale ed Euro 0,1585 da imputarsi a sovrapprezzo (l’“Aumento di Capitale in Opzione”);
c) un aumento di capitale inscindibile a pagamento, di importo massimo pari ad Euro 26.137.571,21, mediante emissione di n. 82.452.906 azioni ordinarie, prive di valore nominale, aventi le medesime caratteristiche di quelle in circolazione (da emettersi con godimento regolare), ad un prezzo di emissione per azione di Euro 0,3170, da offrire, con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell’art. 2441, comma 5, cod. civ., ad alcuni dei creditori finanziari individuati nell’Accordo di Risanamento, con liberazione mediante compensazione volontaria, nei modi e nella misura previsti nell’Accordo di Risanamento, in relazione alla sottoscrizione dell’aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione, di crediti certi, liquidi ed esigibili, secondo un rapporto di conversione del credito in capitale di 1,25 a 1 (l’“Aumento di Capitale per Conversionee, congiuntamente all’Aumento di Capitale in Opzione, l’“Aumento di Capitale”);
d) la subordinazione e postergazione di una porzione del debito bancario per Euro 6,5 milioni;
e)l’estensione della scadenza finale dell’indebitamento a medio-lungo termine sino al 31 dicembre 2026, con introduzione di un piano di ammortamento a partire dal 2023;
f)la concessione / conferma di linee di credito per firma a supporto dell’esecuzione del piano;
g)l’estensione al 2026 della scadenza del Prestito Obbligazionario.
Sempre in data 17 novembre 2022, il Consiglio di Amministrazione della Società ha approvato, inter alia, la versione finale del piano di risanamento ai sensi degli articoli 56 e 284 CCII, basato sul Piano Consolidato 2022-2026 e sulla Manovra Finanziaria, relativo alla Società nonché al Gruppo Trevi.
Successivamente, in data 29-30 novembre 2022, la Società ha sottoscritto i contratti relativi all’attuazione della Manovra Finanziaria, quale, inter alia, l’Accordo di Risanamento, il quale è divenuto successivamente efficace in data 16 dicembre 2022 a seguito del verificarsi delle relative condizioni sospensive.
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In data 11 gennaio 2023, la Società ha quindi informato il mercato circa il positivo completamento dell’Aumento di Capitale, nel contesto del quale sono state sottoscritte n. 161.317.259 azioni ordinarie di nuova emissione della Società, per un controvalore complessivo pari a Euro 51.137.571,10 (di cui Euro 25.568.785,55 a titolo di capitale e Euro 25.568.785,55 a titolo di sovrapprezzo). A seguito dell’esecuzione dell’Aumento di Capitale, il nuovo capitale sociale di Trevifin è risultato, quindi, pari a Euro 123.044.339,55, suddiviso in n. 312.172.952 azioni ordinarie. In particolare: (i) l’Aumento di Capitale in Opzione è stato sottoscritto in denaro per Euro 24.999.999,90, di cui complessivi Euro 17.006.707 versati per la sottoscrizione di complessive n. 53.648.918 azioni da parte dei Soci di Riferimento, e i rimanenti Euro 7.993.292,90 sono stati versati per la sottoscrizione di complessive n. 25.215.435 azioni da parte di altri azionisti sottoscrittori; e (ii) l’Aumento di Capitale per Conversione è stato sottoscritto integralmente per Euro 26.137.571,21, mediante emissione di n. 82.452.906 azioni ordinarie.
Di seguito si riportano i principali dati economici, finanziari e patrimoniali del Gruppo a seguito dell’esecuzione dell’operazione di rafforzamento patrimoniale della Società e di ristrutturazione dell’indebitamento finanziario del Gruppo, con la precisazione che i relativi effetti contabili sono stati registrati nel 2023 in quanto l’Aumento di Capitale si è completato, appunto, nel mese di gennaio 2023:
il patrimonio netto del Gruppo, che al 31 dicembre 2022 era pari a 89,6 milioni di Euro, si attestava al 30 giugno 2023 a 153,7 milioni di Euro sulla variazione positiva di 64,1 milioni di Euro, ha inciso per circa 52 milioni di euro l’effetto della Manovra Finanziaria legata all’Aumento di Capitale. Al 31 dicembre 2023, il patrimonio netto del Gruppo era pari a 148,6 milioni di Euro e al 31 dicembre 2024 è pari a 161,9 milioni di Euro;
sull’indebitamento finanziario netto del Gruppo, che al 31 dicembre 2022 era pari a 251,2 milioni di Euro, ha inciso la riduzione di circa 52 milioni di Euro, registrata nel corso del mese di gennaio 2023, per effetto della Manovra Finanziaria. Al 31 dicembre 2023 era risultato pari a 202 milioni di Euro, mentre al 31 dicembre 2024, l’indebitamento finanziario netto del Gruppo è pari a 198,9 milioni di Euro;
si ricorda che l’indebitamento residuo del Gruppo è stato quasi integralmente riscadenziatonell’ambito della Manovra Finanziaria. Infatti, una parte sostanziale dell’indebitamento a medio lungo termine del debito residuo nei confronti delle Banche Finanziatrici dopo l’Aumento di Capitale per Conversione, per un ammontare pari circa a 185 milioni di Euro, è stato riscadenziato al 31 dicembre 2026, mentre per circa Euro 6,5 milioni è stato subordinato e riscadenziato al 30 giugno 2027.
Inoltre, si evidenzia che i risultati consuntivi del bilancio consolidato del Gruppo Trevi al 31 dicembre 2024 rispettano i covenant finanziari previsti dall’Accordo di Risanamento. In particolare, il rapporto tra Indebitamento Finanziario Netto ed EBITDA recurring consolidati al 31 dicembre 2024 è pari a 2,38x, pertanto inferiore rispetto al parametro definito dall’Accordo di Risanamento a tale data (pari a 3,25x), mentre il rapporto tra Indebitamento Finanziario Netto e Patrimonio Netto consolidati è pari a 1,24x, pertanto inferiore rispetto al parametro definito dall’Accordo di Risanamento a tale data (pari a 2,60x).
Valutazione circa il prevedibile andamento della liquidità nel corso dei prossimi 12 mesi
In coerenza con le valutazioni svolte in sede di approvazione della relazione semestrale relativa ai dati consolidati al 30 giugno 2024, un elemento che è stato valutato con particolare attenzione è l’idoneità dei livelli di cassa previsti nei prossimi 12 mesi a garantire l’ordinaria operatività del Gruppo, il finanziamento
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delle relative commesse e il regolare pagamento dei fornitori. A questo fine, come si dirà più diffusamente nel prosieguo, la Direzione Aziendale ha aggiornato le previsioni di cassa che erano state effettuate in occasione dell’approvazione della relazione semestrale consolidata sulla base dei dati actual ed ha esteso tali previsioni sino al 31 marzo 2026. Da tale esercizio emerge la ragionevole aspettativa di una situazione positiva di cassa del Gruppo fino ad allora, assumendo, tra le altre cose, l’utilizzo delle linee di credito ivi incluse le linee di credito per firma necessarie nell’ambito delle commesse di cui le Società del Gruppo sono parte previste dall’Accordo di Risanamento, ciò consentendo l’attuazione della Manovra Finanziaria (come di seguito descritta) e del Piano Consolidato 2022-2026.
Con riferimento all’incertezza segnalata in precedenza relativa al rischio che possano verificarsi delle situazioni di tensione di cassa nel corso dei 12 mesi successivi alla data di riferimento del bilancio, va rilevato quanto segue:
Innanzitutto, va sottolineato che la Direzione Aziendale della Società monitora costantemente l’andamento della cassa del Gruppo, anche a livello delle singole Divisioni Trevi e Soilmec. In particolare, il management predispone un piano di tesoreria fino alla fine dell’anno in corso, che analizza l’andamento della cassa su base settimanale per i primi tre mesi e su base mensile per i mesi successivi, documento che viene aggiornato ogni 4 settimane sulla base dei dati actual a disposizione, provenienti da tutte le legal entity del Gruppo. Tale strumento, i cui risultati vengono analizzati e discussi con il management locale, consente di monitorare la cassa a breve termine, e di avere contezza di eventuali shortfall di cassa con congruo anticipo, in modo da poter adottare le iniziative di volta in volta necessarie. Tale piano di tesoreria è stato da ultimo aggiornato in data 21 marzo 2025 (con dati aggiornati a tale data), esaminando il prevedibile andamento della liquidità sino al 31 marzo 2026. Tale analisi mostra la conservazione di un margine di liquidità adeguato a garantire la normale operatività del Gruppo ed i rimborsi previsti dall’Accordo di Risanamento, durante tutto il periodo oggetto di analisi.
Inoltre, in conformità a quanto previsto dall’Accordo di Risanamento, la Società continua a fornire alle Banche Finanziatrici un piano di cassa e analisi del cash flow per ciascuna società del Gruppo relativo al trimestre solare immediatamente precedente. Tale obbligo informativo viene inoltre validato e verificato dal Responsabile Monitoraggio. L’ultimo piano di cassa e analisi del cash flow aggiornato è stato fornito alle Banche Finanziatrici in data 15 febbraio 2025, e lo stesso non ha segnalato criticità relativamente alla situazione di cassa del Gruppo e/o delle singole divisioni nel relativo periodo.
Inoltre, in data 27 marzo 2025, sempre in conformità a quanto richiesto dall’Accordo di Risanamento, la Società ha fornito alle Banche Finanziatrici un budget previsionale per l’anno contabile in corso, e fino alla data del 31 dicembre 2025, suddiviso per trimestri solari.
Tali analisi hanno confermato l’assenza di situazioni critiche dal punto di vista della cassa, ed hanno evidenziato una situazione di liquidità idonea a consentire l’ordinaria operatività del Gruppo nel periodo di riferimento.
Il Consiglio di Amministrazione, ai fini dell’approvazione del presente progetto di bilancio, ha comunque esaminato l’aggiornamento di tale liquidity analysis sino al 31 marzo 2026, che corrisponde all’arco temporale oggetto della presente analisi. Pertanto, sulla base di tali proiezioni, è ragionevolmente prevedibile che, nel periodo, le disponibilità liquide consentano al Gruppo di gestire la propria normale attività corrente secondo criteri di continuità e di fare fronte alle proprie esigenze finanziarie.
Il monitoraggio del management relativamente all’andamento della liquidità del Gruppo appare dunque
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adeguato alla situazione e le risultanze dell’analisi svolta non mostrano allo stato situazioni di tensioni e/o di shortfall di liquidità fino a fine marzo 2026. Le previsioni appaiono redatte in modo ragionevolmente prudenziale.
In conclusione, tenuto conto che (i) le previsioni di tesoreria vengono svolte con metodologie consolidate nel tempo, (ii) tali previsioni sono oggetto di verifica da parte di soggetti terzi (i.e., il Responsabile Monitoraggio) e condivise periodicamente con le Banche Finanziatrici, e (iii) al 31 dicembre 2024 Divisione Trevi ha acquisito ordini pari a circa il 67% dei ricavi che si prevede di realizzare nell’anno 2025, e Divisione Soilmec ha acquisito ordini pari a circa il 17% dei ricavi che si prevede di realizzare nell’anno 2025, al momento si ritiene che il rischio relativo alle previsioni di tesoreria sia adeguatamente monitorato e mitigato.
Considerazioni conclusive
In conclusione, alla luce delle considerazioni sopra esposte e dopo aver analizzato i rischi e le incertezze a cui la Società e il Gruppo sono esposti, pur essendo presenti i fisiologici fattori di incertezza legati alla realizzazione del Piano Consolidato 2022-2026 (come aggiornato e confermato nelle originarie linee strategiche con l’approvazione prima del Piano Consolidato 2023-2027 e poi con l’approvazione del Piano Consolidato 2024-2028), gli Amministratori ritengono appropriato l’utilizzo del presupposto della continuità aziendale nella preparazione del bilancio della Società Trevi - Finanziaria Industriale S.p.A. e del Gruppo Trevi al 31 dicembre 2024.
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Prospetti e schemi di bilancio
Lo schema di Conto Economico Consolidato riflette l’analisi dei costi e ricavi aggregati per natura in quanto tale classificazione è ritenuta maggiormente significativa ai fini della comprensione del risultato economico del Gruppo.
Lo schema di Conto Economico Complessivo consolidato include oltre all’utile dell’esercizio le altre variazioni dei movimenti di patrimonio netto diverse dalle transazioni con gli azionisti.
La Situazione Patrimoniale-Finanziaria consolidata è classificata sulla base del ciclo operativo, con la distinzione tra poste correnti e non correnti. Sulla base di questa distinzione le attività e le passività sono considerate correnti se si suppone che siano realizzate o estinte nel normale ciclo operativo del Gruppo entro 12 mesi dalla data del bilancio.
Il Rendiconto Finanziario consolidato è predisposto utilizzando il metodo indiretto per la determinazione dei flussi finanziari derivanti dall’attività di investimento o finanziaria.
Al fine della predisposizione del presente bilancio consolidato la Capogruppo e le società controllate, italiane ed estere, hanno predisposto le singole situazioni patrimoniali, economiche e finanziarie in conformità con gli IAS/IFRS, rettificando i propri bilanci d’esercizio redatti secondo le normative locali. I reporting package delle società controllate, collegate e delle joint venture, sono disponibili presso la sede sociale della Trevi Finanziaria Industriale S.p.A.
Principi di Consolidamento
Il bilancio consolidato comprende i bilanci della Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. e delle sue controllate al 31 dicembre 2024.
Società Controllate:
Il controllo si ottiene quando il Gruppo è esposto o ha diritto a rendimenti variabili, derivanti dal proprio rapporto con l’entità oggetto di investimento e, nel contempo, ha la capacità di incidere su tali rendimenti esercitando il proprio controllo su tale entità.
Specificatamente, ed ai sensi di quanto disposto dal principio IFRS 10, le società si definiscono controllate se e solo se la Capogruppo ha:
il potere sull’entità oggetto di investimento (ovvero detiene validi diritti che gli conferiscono la capacità attuale di dirigere le attività rilevanti dell’entità oggetto di investimento);
l’esposizione o i diritti a rendimenti variabili derivanti dal rapporto con l’entità oggetto di investimento;
la capacità di esercitare il proprio potere sull’entità oggetto di investimento per incidere sull’ammontare dei suoi rendimenti.
Quando il Gruppo detiene meno della maggioranza dei diritti di voto (o diritti simili) deve considerare tutti i fatti e le circostanze rilevanti per stabilire se controlla l’entità oggetto di investimento.
Il Gruppo riconsidera se ha o meno il controllo di una partecipata se i fatti e le circostanze indicano che ci siano stati dei cambiamenti in uno o più dei tre elementi rilevanti ai fini della definizione di controllo.
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I bilanci di tutte le società controllate hanno data di chiusura coincidente con quella della capogruppo Trevi Finanziaria Industriale S.p.A.
I bilanci delle società controllate sono consolidati con il metodo dell’integrazione globale dal momento dell’acquisizione del controllo fino alla data della sua eventuale cessazione. Il metodo dell’integrazione globale prevede che nella preparazione del bilancio consolidato vengano assunte linea per linea le attività, le passività, nonché i costi e i ricavi delle imprese consolidate nel loro ammontare complessivo, attribuendo alle partecipazioni in apposite voci della situazione patrimoniale finanziaria, del conto economico e del conto economico complessivo la quota del patrimonio netto e del risultato dell’esercizio di loro spettanza.
Ai sensi dell’IFRS 10, la perdita complessiva (comprensiva dell’utile/perdita dell’esercizio) è attribuita ai soci della controllante e alle partecipazioni di minoranza, anche quando il patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza presenta un saldo negativo.
I reciproci rapporti di debito/credito e costo/ricavo, presenti tra le società rientranti nell’area di consolidamento, così come gli effetti di tutte le operazioni di rilevanza significativa intercorse tra le stesse, sono elisi. Sono eliminati gli utili non ancora realizzati con terzi derivanti da operazioni tra le società del Gruppo, inclusi quelli derivanti dalla valutazione alla data di bilancio delle rimanenze di magazzino.
Il valore contabile della partecipazione in ciascuna delle controllate è eliminato a fronte della corrispondente quota di patrimonio netto di ciascuna delle controllate comprensiva degli eventuali adeguamenti al fair value alla data di acquisizione del controllo. In tale data l’avviamento, determinato come nel prosieguo, viene iscritto tra le attività immateriali, mentre l’eventuale “utile derivante da un acquisto a prezzi favorevoli (o avviamento negativo)” è iscritto nel conto economico.
Ai sensi dell’IFRS 10, le variazioni nell’interessenza partecipativa della controllante in una controllata che non comportano, in caso di cessione, la perdita del controllo sono contabilizzate come operazioni sul patrimonio netto. In tali circostanze, i valori contabili delle partecipazioni di maggioranza e di minoranza sono rettificati per riflettere le variazioni nelle loro relative interessenze nella controllata. Qualsiasi differenza tra il valore in cui vengono rettificate le partecipazioni di minoranza e il fair value del corrispettivo pagato o ricevuto è rilevata direttamente nel patrimonio netto e attribuito ai soci della controllante. Se la controllante perde il controllo di una controllata, essa:
Elimina contabilmente le attività (incluso qualsiasi avviamento) e le passività della controllata in base ai loro valori contabili alla data della perdita del controllo
Elimina i valori contabili di qualsiasi precedente partecipazione di minoranza nella ex controllata alla data della perdita del controllo (inclusa qualsiasi altra componente di conto economico complessivo a essa attribuibile)
Rileva il fair value (valore equo) del corrispettivo eventualmente ricevuto a seguito dell’operazione, dell’evento o delle circostanze che hanno determinato la perdita del controllo
Rileva, se l’operazione che ha determinato la perdita del controllo implica una distribuzione delle azioni della controllata ai soci nella loro qualità di soci, detta distribuzione
Rileva qualsiasi partecipazione precedentemente detenuta nella ex controllata al rispettivo fair value (valore equo) alla data della perdita del controllo
Riclassifica nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio, o trasferire direttamente negli utili portati a nuovo se previsto da altri IFRS, gli ammontari rilevati tra le altre componenti di conto economico in
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relazione alla controllata;
Rileva qualsiasi differenza risultante come utile o perdita nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio attribuibile alla controllante.
Società Collegate:
Le società Collegate sono quelle società sulle quali il Gruppo esercita un’influenza notevole. L’influenza notevole è il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali della partecipata senza averne il controllo o il controllo congiunto. L’influenza si presume quando il Gruppo detiene una quota rilevante (quota compresa tra il 20% - 10% per partecipazioni in società quotate - ed il 50% dei diritti di voto in Assemblea).
Le partecipazioni in imprese collegate sono incluse all’interno del bilancio consolidato applicando il metodo del patrimonio netto previsto dallo IAS 28 (“Partecipazioni in società collegate e joint venture”).
La partecipazione è inizialmente iscritta al costo e successivamente all’acquisizione rettificata in conseguenza delle variazioni nella quota di pertinenza della partecipante nel patrimonio netto della partecipata.
La quota di pertinenza del Gruppo degli utili o delle perdite successive all’acquisizione delle società collegate viene riconosciuta all’interno dell’utile/perdita dell’esercizio.
Gli utili e le perdite non realizzate derivanti da operazioni con imprese collegate sono eliminati in funzione del valore della quota di partecipazione del Gruppo in quelle imprese.
Successivamente all’applicazione del metodo del patrimonio netto, il Gruppo valuta se sia necessario riconoscere una perdita di valore della propria partecipazione nella società collegata. Il Gruppo valuta a ogni data di bilancio se vi siano evidenze obiettive che la partecipazione nella società collegata abbia subito una perdita di valore. In tal caso, il Gruppo calcola l’ammontare della perdita come differenza tra il valore recuperabile della collegata e il valore di iscrizione della stessa nel proprio bilancio, rilevando tale differenza nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio nella voce “quota di pertinenza del risultato di società collegate”.
All’atto della perdita dell’influenza notevole sulla collegata, il Gruppo valuta e rileva la partecipazione residua al fair value. La differenza tra il valore di carico della partecipazione alla data di perdita dell’influenza notevole e il fair value della partecipazione residua e dei corrispettivi ricevuti è rilevata nel conto economico.
Joint Venture:
L’IFRS 11 (“Accordi a controllo congiunto”) definisce il controllo congiunto come la condivisione, su base contrattuale, del controllo di un accordo, che esiste unicamente quando, per le decisioni relative alle attività rilevanti è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo. Una Joint Venture pertanto è un accordo a controllo congiunto nel quale le parti che detengono il controllo congiunto vantano diritti sulle attività nette dell’accordo. Secondo l’IFRS 11, un joint venturer deve rilevare la propria interessenza nella joint venture come una partecipazione e deve contabilizzarla seguendo il metodo del patrimonio netto in conformità allo IAS 28 (“Partecipazioni in società collegate e joint venture”).
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Conversione in Euro dei bilanci delle società estere:
Il bilancio consolidato è presentato in Euro, che è la valuta funzionale e di presentazione adottata dalla Capogruppo. La conversione in Euro dei bilanci delle società estere oggetto di consolidamento viene effettuata secondo il metodo dei cambi correnti, che prevede l’utilizzo del cambio in vigore alla chiusura dell'esercizio per la conversione delle poste patrimoniali ed il cambio medio dell'anno per le voci del conto economico. Le differenze derivanti dalla conversione del patrimonio netto iniziale ai cambi correnti di fine esercizio rispetto al valore di apertura e quelle originate dalla conversione del conto economico ai cambi medi dell'esercizio vengono contabilizzate in una riserva di conversione inclusa nel Conto Economico Complessivo.
Le differenze cambio di conversione risultanti dall’applicazione di questo metodo sono classificate come voce di Conto Economico Complessivo fino alla cessazione della partecipazione, momento nel quale tali differenze vengono iscritte nel conto economico.
I cambi utilizzati per l’esercizio 2024 sono stati i seguenti (valuta estera corrispondente ad 1 Euro, fonte dati Banca d’Italia):
Valuta Cambio medio per il 31/12/2024Cambio corrente alla data di bilancio 31/12/2024Cambio Medio per il 31/12/2023Cambio corrente alla data di bilancio 31/12/2023
 
 
Dirham Emirati ArabiAED3,983,823,974,06
Peso ArgentinoARS989,91070,8314,1892,9
Dollaro AustralianoAUD1,641,681,631,63
Real BrasilianoBRL5,836,435,405,36
Franco SvizzeroCHF0,950,940,970,93
Peso CilenoCLP1020,71033,8908,2977,0
Renminbi CineseCNY7,797,587,667,85
Peso ColombianoCOP4407,14577,646754267,5
Corona DaneseDKK7,467,467,457,45
Dinaro AlgerinoDZD145,10140,89146,94148,27
EuroEUR1,001,001,001,00
Lira SterlinaGBP0,850,830,870,87
Dollaro Hong KongHKD8,458,078,468,63
Rupia IndianaINR90,5688,9389,3091,90
Yen GiapponeseJPY163,85163,06151,99156,33
Dinaro KuwaitKWD0,330,320,330,34
Dinaro LibicoLYD5,235,105,205,27
Peso MessicanoMXN19,8321,5519,1818,72
Metical MozambicanoMZN69,1066,1769,1470,59
Naira NigerianaNGN1597,61598,2695,01974,09
Corona NorvegeseNOK11,6311,8011,4211,24
Rial OmanitaOMR0,420,400,420,42
Peso FilippinoPHP62,0160,3060,1661,28
Rial del QatarQAR3,943,783,944,02
Leu romenoRON4,974,974,954,98
Rublo RussoRUBN.D.N.D.N.D.N.D.
Riyal SauditaSAR4,063,904,054,14
Corona SvedeseSEK11,4311,4611,4811,10
Dollaro Singapore SGD1,451,421,451,46
Baht ThailandeseTHB38,1835,6837,6337,97
Lira TurcaTRY35,5736,7425,7632,65
Dollaro StatunitenseUSD1,081,041,081,10
Peso uruguaianoUYU43,4745,4741,9843,16
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Area di consolidamento
Rispetto al 31 dicembre 2023, si sono verificate le seguenti variazioni dell’area di consolidamento del Gruppo Trevi.
In data gennaio 2024 si è perfezionato il processo di fusione per incorporazione della PSM S.p.A. in Soilmec S.p.A.. La PSM è pertanto uscita dall’area di consolidamento.
Nel corso del secondo semestre, sono state inoltre inserite nell’area di consolidamento con metodo di integrale le società di nuova costituzione, Trevi Cimentaciones S.L.U. con sede in Spagna, partecipata al 100% dalla controllata Trevi S.p.A., e La società consortile Mola Rupta Scarl, posseduta dalla controllata Trevi S.p.A. al 72,58%.
Nello stesso periodo sono entrate nell’area di consolidamento con metodo proporzionale il consorzio Cimentacinoes Especiales y Estructuraes CIMSA SAU Y Trevi Cimentaciones SLU UTE, partecipato al 50% dalla società neocostituita Trevi Cimentaciones S.L.U., e la Treviicos-Nicholson JV, Joint Venture partecipata al 50% dalla controllata Trevi Icos Corp.
Nel corso del 2024 a seguito dall’avvenuta chiusura, la società Trevi ITT JV, posseduta dalla controllata Trevi Construction Hong Kong Ltd, è stata tolta dall’area di consolidamento.
Le Società Collegate in cui la Controllante detiene direttamente o indirettamente una partecipazione non di controllo e le Joint Ventures sono valutate secondo il metodo del patrimonio netto. Nell’allegato 1a sono indicate le partecipazioni valutate secondo il metodo del patrimonio netto. La valutazione a patrimonio netto viene effettuata prendendo a riferimento l’ultimo bilancio approvato da dette società.
Le partecipazioni di minoranza e le partecipazioni in società consortili minori o non operative, per le quali non è disponibile il fair value, sono iscritte al costo eventualmente rettificato per perdite durevoli di valore. In particolare, le società consortili a responsabilità limitata ed i consorzi, appositamente costituiti quali entità operative per iniziative o lavori acquisiti in raggruppamento temporaneo con altre imprese, che presentano bilanci senza alcun risultato economico in quanto compensano i costi direttamente sostenuti mediante corrispondenti addebiti alle imprese riunite, sono valutate secondo il metodo del costo.
Per un maggiore dettaglio relativo a tutte le partecipazioni valutate con il metodo del costo si rimanda all’organigramma del Gruppo (allegato n.2), all’elenco delle società e consorzi valutate con il metodo del costo (allegato 1c) e si rinvia al paragrafo (35) “Altre operazioni con parti correlate” per un dettaglio delle posizioni aperte con tali società.
Principi contabili e criteri di valutazione
I più significativi principi contabili e criteri di valutazione adottati per la redazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2024, conformi a quelli adottati nell’esercizio precedente, sono i seguenti:
Immobilizzazioni materiali e diritti di Utilizzo
Le immobilizzazioni materiali strumentali sono rilevate e valutate con il metodo del “costo” così come stabilito dallo IAS 16. Con l’utilizzo di tale criterio le immobilizzazioni materiali sono rilevate in bilancio al
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costo di acquisto o di produzione comprensivo degli oneri accessori di diretta imputazione e, successivamente, rettificato per tenere in considerazione gli ammortamenti, le eventuali perdite durevoli di valore ed i relativi ripristini di valore.
Gli ammortamenti sono calcolati ed imputati a Conto Economico con il metodo dell’ammortamento a quote costanti durante la vita utile stimata del cespite sul valore ammortizzabile pari al costo di iscrizione dell’attività, detratto il suo valore residuo.
Gli oneri finanziari direttamente imputabili all’acquisizione, costruzione o produzione di un’immobilizzazione materiale sono rilevati a Conto Economico.
La capitalizzazione dei costi inerenti all’ampliamento, ammodernamento o miglioramento degli elementi strutturali di proprietà o in uso da terzi, è effettuata esclusivamente nei limiti in cui gli stessi rispondano ai requisiti per essere separatamente classificati come attività o parte di una attività.
Il valore ammortizzabile di ciascun componente significativo di un’immobilizzazione materiale, avente differente vita utile, è ripartito a quote costanti lungo il periodo di utilizzo atteso.
DescrizioneAnni%
TerreniVita utile illimitata-
Fabbricati Industriali333%
Costruzioni Leggere1010%
Attrezzature Generiche e Accessori205%
Attrezzatura di perforazione137,5%
Attrezzatura varia e minuta520%
Automezzi5-418,75%-25%
Autoveicoli da trasporto1010%
Escavatori e Pale1010%
Mobili e arredi per ufficio8,312%
Macchine elettromeccaniche per ufficio520%
Natanti205%
I criteri di ammortamento utilizzati, le vite utili e i valori residui sono riesaminati e ridefiniti almeno alla fine di ogni esercizio per tener conto di eventuali variazioni significative e sono adeguati in modo prospettico ove necessario.
I costi capitalizzabili per migliorie su beni di terzi sono attribuiti alle classi di cespiti cui si riferiscono e ammortizzati per il periodo più breve tra la durata residua del contratto d’affitto e la vita utile residua.
Il valore contabile delle immobilizzazioni materiali è mantenuto in bilancio nei limiti in cui vi sia evidenza che tale valore potrà essere recuperato tramite l’uso. Un bene viene eliminato dal bilancio al momento della vendita o quando non ci si attendono benefici economici futuri dal suo uso o dalla sua dismissione. Eventuali perdite o utili (calcolati come differenza tra il ricavato netto della vendita e il valore contabile) sono inclusi nel conto economico al momento dell’eliminazione.
I costi di manutenzione aventi natura ordinaria sono addebitati integralmente al Conto Economico. Quelli aventi carattere incrementativo, in quanto prolungano la vita utile delle immobilizzazioni tecniche, sono capitalizzati. I diritti di Utilizzo vengono valorizzati in applicazione dell’IFRS16.
Leasing
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Il Gruppo valuta all’atto della sottoscrizione di un contratto se è, o contiene, un leasing. In altri termini, se il contratto conferisce il diritto di controllare l’uso di un bene identificato per un periodo di tempo in cambio di un corrispettivo. La definizione di un accordo contrattuale come operazione di leasing (o contenente un’operazione di leasing) si basa sulla sostanza dell’accordo e richiede di valutare se l’adempimento dell’accordo stesso dipenda dall’utilizzo di una o più attività specifiche o se l’accordo trasferisca alla controparte tutti i benefici economici derivanti dall’utilizzo dello stesso.
Il Gruppo in veste di locatario
Il Gruppo adotta un unico modello di riconoscimento e misurazione per tutti i leasing, eccetto per i leasing di breve termine ed i leasing di beni di modico valore. Il Gruppo riconosce le passività relative ai pagamenti del leasing e l’attività per diritto d’uso che rappresenta il diritto ad utilizzare il bene sottostante il contratto.
i) Attività per diritto d’uso
Il Gruppo riconosce le attività per il diritto d'uso alla data di inizio del leasing (cioè, la data in cui l'attività sottostante è disponibile per l'uso). Le attività per il diritto d'uso sono misurate al costo, al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore, e rettificati per qualsiasi rimisurazione delle passività di leasing. Il costo delle attività per il diritto d'uso comprende l'ammontare delle passività di leasing rilevate, i costi diretti iniziali sostenuti e i pagamenti di leasing effettuati alla data di decorrenza o prima dell'inizio al netto di tutti gli eventuali incentivi ricevuti.
Se il leasing trasferisce la proprietà dell'attività sottostante al locatario al termine della durata del leasing o se il costo dell'attività consistente nel diritto di utilizzo riflette il fatto che il locatario eserciterà l'opzione di acquisto, il locatario deve ammortizzare l'attività consistente nel diritto d’uso dalla data di decorrenza fino alla fine della vita utile dell'attività sottostante.
ii) Passività legate al leasing
Alla data di decorrenza del leasing, il Gruppo rileva le passività di leasing misurandole al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non ancora versati a tale data. I pagamenti dovuti includono i pagamenti fissi (compresi i pagamenti fissi nella sostanza) al netto di eventuali incentivi al leasing da ricevere, i pagamenti variabili di leasing che dipendono da un indice o un tasso, e gli importi che si prevede dovranno essere pagati a titolo di garanzie del valore residuo. I pagamenti del leasing includono anche il prezzo di esercizio di un'opzione di acquisto se si è ragionevolmente certi che tale opzione sarà esercitata dal Gruppo e i pagamenti di penalità di risoluzione del leasing, se la durata del leasing tiene conto dell'esercizio da parte del Gruppo dell'opzione di risoluzione del leasing stesso.
I pagamenti di leasing variabili che non dipendono da un indice o da un tasso vengono rilevati come costi nel periodo (salvo che non siano stati sostenuti per la produzione di rimanenze) in cui si verifica l'evento o la condizione che ha generato il pagamento.
Nel calcolo del valore attuale dei pagamenti dovuti, il Gruppo usa il tasso di finanziamento marginale alla data di inizio se il tasso d’interesse implicito non è determinabile facilmente. Dopo la data di decorrenza, l’importo della passività del leasing si incrementa per tener conto degli interessi sulla passività del leasing e diminuisce per considerare i pagamenti effettuati. Inoltre, il valore contabile dei debiti per leasing è rideterminato nel caso di eventuali modifiche del leasing o per la revisione dei termini contrattuali per la modifica dei pagamenti; è rideterminato, altresì, in presenza di modifiche in merito alla valutazione
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dell’opzione dell’acquisto dell’attività sottostante o per variazioni dei pagamenti futuri che deriva da una modifica dell’indice o del tasso utilizzato per determinare tali pagamenti.
Leasing di breve durata e leasing di attività a modesto valore
Il Gruppo applica l'esenzione per la rilevazione di leasing di breve durata (i.e., i leasing che hanno una durata di 12 mesi o inferiore dalla data di inizio e non contengono un'opzione di acquisto). Il Gruppo ha applicato inoltre l’esenzione per i leasing relativi ad attività a modesto valore in riferimento ai contratti di leasing relativi ad attrezzature il cui valore è considerato basso. I canoni relativi a leasing a breve termine e a leasing di attività a modesto valore sono rilevati come costi in quote costanti lungo la durata leasing.
Il Gruppo in veste di locatore
I contratti di leasing che sostanzialmente lasciano in capo al Gruppo tutti i rischi e benefici della proprietà del bene sono classificati come leasing operativi. I proventi da leasing derivanti da leasing operativi sono rilevati in quote costanti lungo la durata del leasing, e sono inclusi tra gli altri ricavi nel conto economico data la loro natura operativa. I costi iniziali di negoziazione sono aggiunti al valore contabile del bene locato e rilevati in base alla durata del contratto sulla medesima base dei proventi da locazione.
Aggregazioni Aziendali
Le aggregazioni aziendali sono rilevate secondo il metodo dell’acquisizione (acquisition method). Secondo tale metodo il costo di una acquisizione è valutato come somma del corrispettivo trasferito, misurato al fair value alla data di acquisizione (calcolato come la somma dei fair value delle attività trasferite e delle passività assunte dal Gruppo alla data di acquisizione e degli strumenti di capitale emessi in cambio del controllo dell’impresa acquisita e dell’importo della partecipazione di minoranza nell’acquisita). Gli oneri accessori alla transazione sono rilevati nel conto economico nel momento in cui sono sostenuti.
Alla data di acquisizione, le attività identificabili acquisite e le passività assunte sono rilevate al fair value alla data di acquisizione; costituiscono un’eccezione le seguenti poste, che sono invece valutate secondo il loro principio di riferimento:
Imposte differite attive e passive;
Attività e passività per benefici ai dipendenti;
Passività o strumenti di capitale relativi a pagamenti basati su azioni dell’impresa acquisita o pagamenti basati su azioni relativi al Gruppo emessi in sostituzione di contratti dell’impresa acquisita;
Attività destinate alla vendita e Discontinued Operation.
L’avviamento è determinato come l’eccedenza tra la somma dei corrispettivi trasferiti nell’aggregazione aziendale, del valore del patrimonio netto di pertinenza di interessenze di terzi e del fair value dell’eventuale partecipazione precedentemente detenuta nell’impresa acquisita rispetto al fair value delle attività nette acquisite e passività assunte alla data di acquisizione. Se il valore delle attività nette acquisite e passività assunte alla data di acquisizione eccede la somma dei corrispettivi trasferiti, del valore del patrimonio netto di pertinenza di interessenze di terzi e del fair value dell’eventuale partecipazione precedentemente
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detenuta nell’impresa acquisita, tale eccedenza è rilevata immediatamente nel conto economico come provento derivante dalla transazione conclusa.
Le quote del patrimonio netto di interessenza di terzi, alla data di acquisizione, possono essere valutate al fair value oppure al pro-quota del valore delle attività nette riconosciute per l’impresa acquisita. La scelta del metodo di valutazione è effettuata transazione per transazione.
Eventuali corrispettivi sottoposti a condizione previsti dal contratto di aggregazione aziendale sono valutati al fair value alla data di acquisizione ed inclusi nel valore dei corrispettivi trasferiti nell’aggregazione aziendale ai fini della determinazione dell’avviamento. Eventuali variazioni successive di tale fair value, che sono qualificabili come rettifiche sorte nel periodo di misurazione, sono incluse nell’avviamento in modo retrospettivo. Le variazioni di fair value qualificabili come rettifiche sorte nel periodo di misurazione sono quelle che derivano da maggiori informazioni su fatti e circostanze che esistevano alla data di acquisizione, ottenute durante il periodo di misurazione (che non può eccedere il periodo di un anno dall’aggregazione aziendale).
Nel caso di aggregazioni aziendali avvenute per fasi, la partecipazione precedentemente detenuta dal Gruppo nell’impresa acquisita è rivalutata al fair value alla data di acquisizione del controllo e l’eventuale utile o perdita che ne consegue è rilevata nel conto economico. Eventuali valori derivanti dalla partecipazione precedentemente detenuta e rilevati negli Altri Utili o Perdite complessivi sono riclassificati nel conto economico come se la partecipazione fosse stata ceduta.
Se i valori iniziali di un’aggregazione aziendale sono incompleti alla data di chiusura del bilancio in cui l’aggregazione aziendale è avvenuta, il Gruppo riporta nel proprio bilancio consolidato i valori provvisori degli elementi per cui non può essere conclusa la rilevazione. Tali valori provvisori sono rettificati nel periodo di misurazione per tenere conto delle nuove informazioni ottenute su fatti e circostanze esistenti alla data di acquisizione che, se note, avrebbero avuto effetti sul valore delle attività e passività riconosciute a tale data.
Le aggregazioni aziendali avvenute prima del gennaio 2010 sono state rilevate secondo la precedente versione dell’IFRS 3.
Avviamento
L’avviamento derivante da aggregazioni aziendali è inizialmente iscritto al costo alla data di acquisizione così come definito al precedente paragrafo. L’avviamento, non è ammortizzato, ma sottoposto a verifica per identificare eventuali riduzioni di valore con periodicità almeno annuale o, più frequentemente, quando vi sia un’indicazione che l’attività possa aver subito una perdita di valore (“impairment test”). Al fine della verifica per riduzione di valore l’avviamento acquisito in un’aggregazione aziendale è allocato, dalla data di acquisizione, a ciascuna unità generatrice di flussi di cassa del Gruppo che si prevede benefici delle sinergie dell’aggregazione, a prescindere dal fatto che altre attività o passività dell’entità acquisita siano assegnate a tali unità. Dopo la rilevazione iniziale, l’avviamento è valutato al costo al netto delle eventuali perdite di valore accumulate.
Al momento della cessione di una parte o dell’intera azienda precedentemente acquisita e dalla cui acquisizione era emerso un avviamento, nella determinazione della plusvalenza o della minusvalenza da cessione si tiene conto del corrispondente valore residuo dell’avviamento.
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Immobilizzazioni immateriali
Le attività immateriali acquistate separatamente o prodotte internamente nel caso dei costi di sviluppo sono iscritte nell’attivo, quando è probabile che l’uso dell’attività genererà benefici economici futuri e quando il costo dell’attività può essere determinato in modo attendibile. Tali attività sono valutate al costo di acquisto o di produzione.
Le attività immateriali a vita utile definita sono ammortizzate a quote costanti sulla base della loro vita utile stimata come segue:
Costi di sviluppo:
I costi di ricerca sono imputati a Conto Economico nel momento in cui sono sostenuti. I costi di sviluppo aventi i requisiti richiesti dallo IAS 38 per essere rilevati nell’attivo patrimoniale (la possibilità tecnica di completare l’attività immateriale, in modo tale che sia disponibile all’utilizzo o alla vendita, l’intenzione e la capacità di completare, utilizzare o vendere l’attività, la disponibilità delle risorse necessarie al completamento, la capacità di valutare attendibilmente il costo attribuibile durante lo sviluppo e le modalità con cui l’attività genererà benefici economici futuri) sono ammortizzati sulla base della loro prevista utilità futura a decorrere dal momento in cui i prodotti risultano disponibili per l’utilizzazione economica. La vita utile viene riesaminata e modificata al mutare delle previsioni sull’utilità futura.
Diritti di brevetto industriale, utilizzazione delle opere d’ingegno, concessioni, licenze e marchi:
Sono valutati al costo al netto degli ammortamenti cumulati, determinati in base al criterio a quote costanti lungo il periodo di utilizzo atteso salvo non siano riscontrate significative perdite di valore. I criteri di ammortamento utilizzati, le vite utili e i valori residui sono riesaminati e ridefiniti almeno alla fine di ogni periodo amministrativo per tener conto di eventuali variazioni significative.
Le attività immateriali con vita utile indefinita non sono ammortizzate, ma sono sottoposte annualmente alla verifica di perdita di valore, sia a livello individuale sia a livello di unità generatrice di flussi di cassa. La valutazione della vita utile indefinita è rivista annualmente per determinare se tale attribuzione continui a essere sostenibile, altrimenti, il cambiamento da vita utile indefinita a vita utile definita si applica su base prospettica.
Perdita di valore delle attività
Il Gruppo verifica, almeno una volta all’anno e comunque ogni qual volta dovessero manifestarsi indicatori di impairment così come definiti dallo IAS 36, la recuperabilità del valore contabile delle attività immateriali (inclusi i costi di sviluppo capitalizzati) al fine di determinare se vi sia qualche indicazione che tali attività possano aver subito una perdita di valore. La recuperabilità del valore contabile di una attività materiale (terreni e fabbricati, impianti e macchinari, attrezzature industriali e commerciali, altri beni e immobilizzazioni in corso) viene verificata ogniqualvolta sussistano elementi che portino a ritenere la possibilità che si sia verificata una perdita di valore di tali attività.
Se esiste una tale evidenza, il valore di carico delle attività è ridotto al relativo valore recuperabile. La perdita di valore viene allocata alle attività non correnti in proporzione pro-rata alle altre attività non correnti fino ad azzerare il valore contabile o fino al valore di mercato del singolo bene documentato da specifica perizia attestante tale valore di mercato. Il valore recuperabile è testato a livello dell’unità generatrice di flussi di cassa.
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Il valore recuperabile di un’attività è il maggiore tra il fair value al netto dei costi di vendita ed il suo valore d’uso. Per determinare il valore d’uso di unità generatrice di flussi di cassa il Gruppo calcola il valore attuale dei flussi finanziari futuri stimati, al lordo delle imposte, applicando un tasso di sconto, ante imposte, che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell’attività. Una perdita di valore è iscritta se il valore recuperabile è inferiore al valore contabile.
Quando, successivamente, una perdita su attività, diverse dall’avviamento, viene meno o si riduce, il valore contabile dell’attività o dell’unità generatrice di flussi finanziari è incrementato sino alla nuova stima del valore recuperabile e non può eccedere il valore che sarebbe stato determinato se non fosse stata rilevata alcuna perdita per riduzione di valore.
Il ripristino di una perdita di valore è iscritto immediatamente a conto economico.
Attività e passività finanziarie
Le attività e passività finanziarie sono trattate secondo lo IFRS 9:
In funzione delle caratteristiche dello strumento e del modello di business adottato per la relativa gestione, le attività finanziarie sono classificate nelle seguenti tre categorie:
(i) costo ammortizzato, per le attività finanziarie detenute con l’obiettivo di incassare i flussi di cassa contrattuali che superano l’SPPI (Solely Payment of Principle and Interests) test in quanto i flussi di cassa rappresentano esclusivamente pagamenti di capitale e interesse. Tale categoria include i crediti commerciali, altri crediti di natura operativa inclusi nelle altre attività correnti e non correnti e crediti di natura finanziaria inclusi nelle altre attività finanziarie correnti e non correnti;
(ii) fair value con contropartita patrimonio netto (FVOCI fair value through other comprehensive income), per le attività finanziarie detenute con l’obiettivo di incassare i flussi di cassa contrattuali, rappresentati esclusivamente dal pagamento di capitale e interesse, sia di realizzarne il valore attraverso la cessione (cd. business model held to collect and sell). Le variazioni di fair value sono rilevate con contropartita OCI, per poi essere rilasciate a Conto economico in sede di derecognition;
(iii) fair value con contropartita Conto economico (FVTPL fair value through profit or loss), categoria che include le attività finanziarie che non hanno superato il test SPPI e quelle detenute con finalità di negoziazione. In tal caso, le variazioni di fair value sono rilevate con contropartita il Conto economico.
La rilevazione iniziale avviene al fair value; per i crediti commerciali privi di una significativa componente finanziaria, il valore di rilevazione iniziale è rappresentato dal prezzo della transazione. Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie che generano flussi di cassa contrattuali rappresentativi esclusivamente di pagamenti di capitale e interessi sono valutate al costo ammortizzato se possedute con la finalità di incassarne i flussi di cassa contrattuali (cosiddetto business model held to collect). Secondo il metodo del costo ammortizzato il valore di iscrizione iniziale è successivamente rettificato per tener conto dei rimborsi in quota capitale, delle eventuali svalutazioni e dell’ammortamento della differenza tra il valore di rimborso e il valore di iscrizione iniziale. L’ammortamento è effettuato sulla base del tasso di interesse interno effettivo che rappresenta il tasso che rende uguali, al momento della rilevazione iniziale, il valore attuale dei flussi di cassa attesi e il valore di iscrizione iniziale. I crediti e le altre attività finanziarie valutati al costo ammortizzato sono presentati nello stato patrimoniale al netto del relativo fondo svalutazione. Le attività finanziarie rappresentative di strumenti di debito il cui modello di business prevede sia la possibilità
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di incassare i flussi di cassa contrattuali sia la possibilità di realizzare plusvalenze da cessione (cosiddetto business model held to collect and sell), sono valutate al fair value con imputazione degli effetti a OCI (di seguito anche FVTOCI). In tal caso sono rilevati a patrimonio netto, tra le altre componenti dell’utile complessivo, le variazioni di fair value dello strumento. L’ammontare cumulato delle variazioni di fair value, imputato nella riserva di patrimonio netto che accoglie le altre componenti dell’utile complessivo, è oggetto di reversal a conto economico all’atto dell’eliminazione contabile dello strumento. Vengono rilevati a conto economico gli interessi attivi calcolati utilizzando il tasso di interesse effettivo, le differenze di cambio e le svalutazioni. Un’attività finanziaria rappresentativa di uno strumento di debito che è detenuta con finalità di negoziazione o che, pur rientrando nei business model HTC o HTC&S non abbia superato il test SPPI, è valutata al fair value con imputazione degli effetti a conto economico (di seguito FVTPL). Le attività finanziarie cedute sono eliminate dall’attivo patrimoniale quando i diritti contrattuali connessi all’ottenimento dei flussi di cassa associati allo strumento finanziario scadono, ovvero sono trasferiti a terzi. La valutazione della recuperabilità delle attività finanziarie rappresentative di strumenti di debito non valutate al fair value con effetti a conto economico è effettuata sulla base del cosiddetto “Expected Credit Loss model”.
Debiti finanziari e prestiti obbligazionari
I debiti finanziari e i prestiti obbligazionari sono rilevati inizialmente al costo, corrispondente al valore equo del corrispettivo ricevuto al netto degli oneri accessori di acquisizione dello strumento. Dopo la rilevazione iniziale, i finanziamenti sono valutati utilizzando il metodo del costo ammortizzato; tale metodo prevede che l’ammortamento venga determinato utilizzando il tasso di interesse effettivo, rappresentato dal tasso che rende uguali, al momento della rilevazione iniziale, il valore dei flussi di cassa attesi e il valore di iscrizione iniziale. Gli oneri accessori per le operazioni di finanziamento sono classificati nel passivo di stato patrimoniale a riduzione del finanziamento concesso e il costo ammortizzato è calcolato tenendo conto di tali oneri e di ogni eventuale sconto o premio, previsti al momento della regolazione. Gli effetti economici della valutazione secondo il metodo del costo ammortizzato sono imputati alla voce “(Oneri)/Proventi finanziari”.
Attività finanziarie
Il fair value delle attività finanziarie è determinato sulla base dei prezzi di offerta quotati o mediante l’utilizzo di modelli finanziari. I fair value delle attività finanziarie non quotate sono stimati utilizzando apposite tecniche di valutazione adattate alla situazione specifica dell’emittente. Le attività finanziarie per le quali il valore corrente non può essere determinato in modo affidabile sono rilevate al costo ridotto per perdite di valore.
A ciascuna data di rendicontazione, è verificata la presenza di indicatori di perdita di valore e l’eventuale svalutazione è contabilizzata a conto economico. La perdita di valore precedentemente contabilizzata è ripristinata nel caso in cui vengano meno le circostanze che ne avevano comportato la rilevazione.
Azioni proprie
Come previsto dallo IAS 32, qualora vengano riacquistati strumenti rappresentativi del capitale proprio, tali strumenti (azioni proprie) sono dedotti direttamente al patrimonio netto alla voce Azioni proprie. Nessun
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utile o perdita viene rilevato nel conto economico all’acquisto, vendita o cancellazione delle azioni proprie.
Il corrispettivo pagato o ricevuto, incluso ogni costo sostenuto direttamente attribuibile all’operazione di capitale, al netto di qualsiasi beneficio fiscale connesso, viene rilevato direttamente come movimento di patrimonio netto.
I diritti di voto legati alle azioni proprie sono annullati così come il diritto a ricevere dividendi. In caso di esercizio nel periodo di opzioni su azioni, queste vengono soddisfatte con azioni proprie.
Partecipazioni in altre imprese
Le partecipazioni in imprese diverse da quelle controllate, collegate e joint venture, per cui si rimanda all’area di consolidamento, sono classificate al momento dell’acquisto all’interno della voce “Partecipazioni” e valutate al costo qualora la determinazione del Fair Value non risulti attendibile; in tal caso il costo viene rettificato per perdite durevoli di valore secondo quanto disposto dallo IFRS9.
Contributi
I contributi sono rilevati qualora esista, indipendentemente dalla presenza di una formale delibera di concessione, una ragionevole certezza che la società rispetterà le condizioni previste per la concessione e che i contributi saranno ricevuti, così come stabilito dallo IAS 20 (“Contabilizzazione dei contributi pubblici e informativa sull’assistenza pubblica”).
Il contributo è accreditato a conto economico in base alla vita utile del bene per il quale è concesso, mediante la tecnica dei risconti, in modo da nettare le quote di ammortamento rilevate.
Un contributo riscuotibile come compensazione di spese e costi già sostenuti o con lo scopo di dare un immediato aiuto finanziario all’entità senza che vi siano costi futuri a esso correlati è rilevato come provento nell’esercizio nel quale diventa esigibile.
Rimanenze
Le rimanenze sono iscritte al minore tra il costo di acquisto ed il valore netto di presumibile realizzo; l’eventuale svalutazione contabilizzata in seguito alla perdita di valore viene ripristinata se negli esercizi successivi non sussistono più i presupposti che avevano portato ad operare la svalutazione stessa.
Il costo viene determinato secondo la configurazione del costo medio ponderato per le materie prime, sussidiarie, di consumo ed i semilavorati ed in base al costo specifico per le altre voci di magazzino.
Il valore di presumibile netto realizzo è costituito dal normale prezzo stimato di vendita nel corso normale delle attività, dedotti i costi stimati di completamento e i costi stimati per realizzare la vendita.
Crediti commerciali ed altre attività a breve termine
I crediti sono iscritti al costo ammortizzato, o se inferiore, al loro presumibile valore di realizzo. Se espressi in valuta i crediti sono valutati al cambio di fine periodo. I crediti, la cui scadenza rientra nei normali termini commerciali o che maturano interessi a valori di mercato, non sono attualizzati e sono iscritti al valore
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nominale al netto di un fondo svalutazione, esposto a diretta deduzione dei crediti stessi per portare la valutazione al presunto valore di realizzo.
Inoltre, in tale categoria di bilancio sono iscritte quelle quote di costi e proventi, comuni, per competenza, a due o più esercizi, per riflettere correttamente il principio della competenza temporale.
Cessioni di crediti
Il Gruppo effettua cessioni dei propri crediti commerciali e tributari attraverso operazioni di factoring.
Le operazioni di cessione di crediti possono essere pro-solvendo o pro-soluto; alcune cessioni pro-soluto includono clausole di pagamento differito (ad esempio, il pagamento da parte del factor di una parte minoritaria del prezzo di acquisto è subordinato al totale incasso dei crediti), richiedono una franchigia da parte del cedente o implicano il mantenimento di una significativa esposizione all’andamento dei flussi finanziari derivanti dai crediti ceduti.
Questo tipo di operazioni non rispetta i requisiti richiesti dallo IFRS9 per l’eliminazione dal bilancio delle attività, dal momento che non sono stati sostanzialmente trasferiti i relativi rischi e benefici.
Di conseguenza, tutti i crediti ceduti attraverso operazioni di factoring che non rispettano i requisiti per l’eliminazione stabiliti dallo IFRS9 rimangono iscritti nel bilancio del Gruppo, sebbene siano stati legalmente ceduti; una passività finanziaria di pari importo è contabilizzata nel bilancio consolidato ed iscritta all’interno della voce Debiti verso altri finanziatori. Tutti i crediti ceduti attraverso operazioni di factoring che rispettano i requisiti per l’eliminazione stabiliti dallo IFRS9, dove cioè vengono sostanzialmente trasferiti tutti i rischi e benefici, vengono eliminati dalla situazione patrimoniale e finanziaria.
Gli utili e le perdite relativi alla cessione di tali attività sono rilevati solo quando le attività stesse sono rimosse dalla situazione patrimoniale-finanziaria del Gruppo.
Disponibilità liquide
Le disponibilità liquide sono rappresentate da cassa, depositi a vista presso le banche di relazione e investimenti a breve termine (con scadenza originaria non superiore a tre mesi) comunque facilmente convertibili in ammontare noti di denaro e soggetti ad un rischio non rilevante di cambiamenti di valore rilevati al fair value.
Ai fini della redazione del rendiconto finanziario, le disponibilità liquide sono costituite da cassa, depositi a vista presso le banche e scoperti di conto corrente. Questi ultimi, ai fini della redazione dello stato patrimoniale, sono inclusi nei debiti finanziari del passivo corrente.
Patrimonio Netto
Capitale emesso
La posta è rappresentata dal capitale della Capogruppo sottoscritto e versato; esso è iscritto al valore nominale. Il riacquisto di azioni proprie, valutate al costo inclusivo degli oneri accessori, è contabilizzato come variazione di patrimonio netto e le azioni proprie sono portate a riduzione del capitale sociale per il valore
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nominale e a riduzione delle riserve per la differenza fra il costo sostenuto per l’acquisto ed il valore nominale.
Sovrapprezzo azioni:
La posta accoglie l’eccedenza del prezzo di emissione delle azioni rispetto al loro valore nominale; in tale riserva vanno ricomprese anche le differenze che emergono a seguito della conversione delle obbligazioni in azioni.
Altre riserve
Le poste sono costituite da riserve di capitale a destinazione specifica relative alla Capogruppo e dalle rettifiche eseguite in sede di transizione ai principi IAS/IFRS.
Utili (perdite) a nuovo
La posta include i risultati economici degli esercizi precedenti, per la parte non distribuita accantonata a riserva (in caso di utili) o ripianata (in caso di perdite) e i trasferimenti da altre riserve di patrimonio quando si libera il vincolo al quale erano sottoposte. All’interno della posta è inoltre incluso il risultato economico dell’esercizio.
Cancellazione di passività
Una passività finanziaria viene cancellata quando l’obbligazione sottostante la passività è estinta, annullata ovvero onorata. Laddove una passività finanziaria esistente fosse sostituita da un’altra dello stesso prestatore, a condizioni sostanzialmente diverse, oppure le condizioni di una passività esistente venissero sostanzialmente modificate, tale scambio o modifica viene trattato come una cancellazione contabile della passività originale, accompagnata dalla rilevazione di una nuova passività, con iscrizione nel conto economico di eventuali differenze tra i valori contabili.
Strumenti derivati
Il Gruppo Trevi ha adottato una policy di Gruppo approvata dal C.d.A. del febbraio 2008. Gli strumenti finanziari derivati sono inizialmente rilevati al fair value alla data in cui il contratto derivato è sottoscritto e, successivamente, sono nuovamente valutati al fair value. I derivati sono contabilizzati come attività finanziarie quando il fair value è positivo e come passività finanziarie quando il fair value è negativo.
Il fair value degli strumenti finanziari scambiati in un mercato attivo è determinato, a ogni data di bilancio, con riferimento alle quotazioni di mercato o alle quotazioni degli operatori (prezzo di offerta per le posizioni di lungo periodo e prezzo di domanda per le posizioni di breve periodo), senza alcuna deduzione per i costi di transazione.
Per gli strumenti finanziari non trattati in un mercato attivo, il fair value è determinato utilizzando una tecnica di valutazione. Tale tecnica può includere:
l’utilizzo di transazioni recenti a condizioni di mercato;
il riferimento al fair value attuale di un altro strumento sostanzialmente analogo;
un’analisi dei flussi di cassa attualizzati o altri modelli di valutazione.
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L’analisi del fair value degli strumenti finanziari e ulteriori dettagli sulla loro valutazione sono riportati nel paragrafo “Informazioni integrative su strumenti finanziari” incluso nel presente documento.
In base allo IFRS9 la rilevazione delle variazioni di fair value varia a seconda della designazione degli strumenti derivati (speculativi o di copertura) e della natura del rischio coperto (Fair Value Hedge o Cash Flow Hedge).
Nel caso di contratti designati come speculativi, le variazioni di fair value sono rilevate direttamente a conto economico.
In caso di applicazione del Fair Value Hedge sono contabilizzate a conto economico sia le variazioni di fair value dello strumento di copertura che dello strumento coperto indipendentemente dal criterio di valutazione adottato per quest’ultimo.
In caso di applicazione del Cash Flow Hedge viene sospesa a conto economico complessivo la porzione di variazione del fair value dello strumento di copertura che è riconosciuta come copertura efficace, rilevando a conto economico la porzione inefficace. Le variazioni rilevate direttamente a conto economico complessivo sono rilasciate a conto economico nello stesso esercizio o negli esercizi in cui l’attività o la passività coperta influenza il conto economico.
Gli acquisti e le vendite di attività finanziarie sono contabilizzati alla data di negoziazione.
Debiti
I debiti sono iscritti al costo ammortizzato. Se espressi in valuta sono espressi al cambio di fine periodo.
Debito Warrant
L’aumento di capitale tramite esercizio dei warrant rientra nell’ambito di applicazione del principio contabile internazionale IAS 32 “Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio”.
Il paragrafo 15 dello IAS 32 dispone che “l'emittente di uno strumento finanziario deve classificare lo strumento, o i suoi componenti, al momento della rilevazione iniziale come una passività finanziaria, attività finanziaria o uno strumento rappresentativo di capitale in conformità alla sostanza degli accordi contrattuali e alle definizioni di passività finanziaria, di attività finanziaria e di strumento rappresentativo di capitale.
In particolare, il paragrafo 16 dispone che “quando un emittente applica le definizioni di cui al paragrafo 11 (“i diritti, le opzioni o i warrant che danno il diritto di acquisire un numero fisso di strumenti rappresentativi di capitale della entità medesima per un ammontare fisso di una qualsiasi valuta sono da considerare strumenti rappresentativi di capitale se l'entità offre i diritti, le opzioni o i warrant proporzionalmente a tutti i detentori della stessa classe di propri strumenti rappresentativi di capitale”) per determinare se uno strumento finanziario è uno strumento rappresentativo di capitale piuttosto che una passività finanziaria, lo strumento è uno strumento rappresentativo di capitale se, e soltanto se, entrambe le condizioni a) e b) di seguito sono soddisfatte:
a) Lo strumento non include alcuna obbligazione contrattuale:
i) a consegnare disponibilità liquide o un'altra attività finanziaria a un'altra entità; o
ii) a scambiare attività o passività finanziarie con un'altra entità a condizioni che sono potenzialmente sfavorevoli all'emittente.
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b) Qualora lo strumento sarà o potrà essere regolato tramite strumenti rappresentativi di capitale dell'emittente, è:
i) un non derivato che non comporta alcuna obbligazione contrattuale per l'emittente a consegnare un numero variabile di propri strumenti rappresentativi di capitale; o
ii) un derivato che sarà estinto soltanto dall'emittente scambiando un importo fisso di disponibilità liquide o di altra attività finanziaria contro un numero fisso di strumenti rappresentativi di capitale.
Un'obbligazione contrattuale, inclusa una obbligazione derivante da uno strumento finanziario derivato, che si concretizzerà, o potrà concretizzarsi, in un futuro ricevimento o consegna degli strumenti rappresentativi di capitale dell'emittente, ma che non soddisfa le condizioni (a) e (b) sopra, non è uno strumento rappresentativo di capitale” (c.d. fixed for fixed test).
Il paragrafo 21 ulteriormente chiarisce che il warrant è una passività finanziaria anche se l'entità deve o può estinguerla consegnando i propri strumenti rappresentativi di capitale. Non è uno strumento rappresentativo di capitale perché l'entità utilizza un quantitativo variabile di propri strumenti rappresentativi di capitale come mezzo per regolare il contratto.
Per poter, quindi, considerare un warrant quale strumento rappresentativo di capitale lo stesso deve superare il test c.d. fixed for fixed, cioè il warrant deve prevedere che il numero di azioni sottoscrivibile sia fissato in una quantità determinata (fixed) e che il corrispettivo incassato in caso di esercizio del warrant sia determinato altrettanto in una qualsiasi valuta in una quantità determinata.
Tenuto conto delle difficoltà interpretative del principio IAS 32 e dopo un confronto con gli organismi tecnici della società di revisione, il test del fixed for fixed risulta non superato per la presenza delle azioni bonus. Pertanto, in ossequio all’interpretazione data allo IAS 32, è stata registrata una passività non corrente in base al principio IFRS 9 nello stato patrimoniale al 31 dicembre 2021. Il fair value del warrant è stato misurato utilizzando un modello basato sul valore di mercato delle azioni Trevi Finanziaria e sulla volatilità del valore di borsa delle azioni di un paniere di comparables del Gruppo Trevi. Il fair value è stato aggiornato al 31 dicembre 2024 determinando il valore contabile pari a zero e viene rimisurato ad ogni reporting date.
Tale passività non è stata classificata come debito finanziario all’interno della posizione finanziaria netta in quanto:
la Società non ha alcuna obbligazione contrattuale a consegnare disponibilità liquide al possessore dei Warrant;
su detta passività non maturano interessi di alcun tipo;
questa passività deriva da uno strumento che al momento dell’eventuale suo futuro esercizio procurerà alla Società un aumento di capitale.
Il management monitora periodicamente la sussistenza dei presupposti che hanno portato all’iscrizione di tale passività.
Nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2024 la valorizzazione della passività ha trovato contropartita nel conto economico tra i proventi finanziari, come indicato nella nota (31).
Benefici ai dipendenti
Benefici a breve termine
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I benefici a dipendenti a breve termine sono contabilizzati a conto economico nel periodo in cui viene prestata l’attività lavorativa.
Piani a benefici definiti
La Società riconosce ai propri dipendenti benefici a titolo di cessazione del rapporto di lavoro (Trattamento di Fine Rapporto). Tali benefici rientrano nella definizione di piani a benefici definiti determinati nell’esistenza e nell’ammontare ma incerti nella loro manifestazione. La passività è valutata secondo i principi indicati dallo IAS 19 utilizzando il metodo della proiezione unitaria del credito effettuato da attuari indipendenti. Tale calcolo consiste nell’attualizzazione dell’importo del beneficio che un dipendente riceverà alla data stimata di cessazione del rapporto di lavoro utilizzando ipotesi demografiche (come il tasso di mortalità ed il tasso di rotazione del personale) ed ipotesi finanziarie (come il tasso di sconto). L’ammontare dell’obbligo di prestazione definita è calcolato annualmente da un attuario esterno indipendente. Gli utili e le perdite attuariali relative a programmi a benefici definiti derivanti da variazioni delle ipotesi attuariali utilizzate o da modifiche delle condizioni del piano sono contabilizzati nel conto economico complessivo nell’esercizio in cui si verificano. Per i piani a contribuzione definita la Società versa contributi a fondi pensionistici sia pubblici che privati su base obbligatoria, contrattuale o volontaria. I contributi sono riconosciuti come costo del lavoro.
A partire dal gennaio 2007 la legge finanziaria e relativi decreti attuativi hanno introdotto modificazioni rilevanti nella disciplina del T.F.R., tra cui la scelta del lavoratore in merito alla destinazione del proprio TFR maturando. In particolare, i nuovi flussi di T.F.R. possono essere indirizzati dal lavoratore a forme pensionistiche integrative da lui prescelte oppure mantenuti in azienda.
Piani a contribuzione definita
Il Gruppo partecipa a piani pensionistici a contribuzione definita a gestione pubblica. Il versamento dei contributi esaurisce l’obbligazione del Gruppo nei confronti dei propri dipendenti. I contributi costituiscono pertanto costi del periodo in cui sono dovuti.
Pagamenti basati su azioni
I principali dirigenti e alcuni managers della Società possono ricevere parte della remunerazione sotto forma di pagamenti basati su azioni. Secondo quanto stabilito dall’IFRS 2 gli stessi sono da considerarsi piani regolati con strumenti rappresentativi di capitale (cosiddetti “equity settled”). La maturazione del diritto al pagamento è correlata ad un periodo di vesting durante il quale i managers devono svolgere la loro attività come dipendenti. Pertanto, nel corso del periodo di vesting, il valore corrente dei pagamenti basati su azioni alla data di assegnazione è rilevato a conto economico come costo con contropartita un’apposita riserva del patrimonio netto. Variazioni del valore corrente successive alla data di assegnazione non hanno effetto sulla valutazione iniziale. In particolare, il costo, corrispondente al valore corrente delle opzioni alla data di assegnazione, è riconosciuto tra i costi del personale sulla base di un criterio a quote costanti lungo il periodo intercorrente tra la data di assegnazione e quella di maturazione, con contropartita riconosciuta a patrimonio netto.
Fondi per rischi ed oneri, attività e passività potenziali
I fondi per rischi ed oneri rappresentano passività probabili di ammontare e/o scadenza incerta derivanti da eventi passati il cui adempimento comporterà l’impiego di risorse economiche. Gli accantonamenti sono
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stanziati esclusivamente in presenza di un’obbligazione attuale, legale o implicita, derivante da eventi passati e per i quali alla data di chiusura del bilancio può essere effettuata una stima attendibile dell’importo derivante dall’adempimento dell’obbligazione. L’importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima dell’onere necessario per l’adempimento dell’obbligazione alla data di rendicontazione. I fondi accantonati sono riesaminati ad ogni data di rendicontazione infrannuale e rettificati in modo da rappresentare la migliore stima corrente.
Laddove è previsto che l’esborso finanziario relativo all’obbligazione avvenga oltre i normali termini di pagamento l’importo dell’accantonamento è rappresentato dal valore attuale dei pagamenti futuri attesi per l’estinzione dell’obbligazione.
Le attività potenziali non sono rilevate in bilancio; le passività potenziali valutati possibili ma non probabili non sono rilevate in bilancio è fornita, tuttavia, informativa a riguardo per quelle di ammontare significativo.
Imposte sul reddito dell’esercizio
Le imposte correnti sono calcolate sulla base del reddito imponibile dell’esercizio e della normativa di riferimento, applicando le aliquote fiscali vigenti alla data di bilancio.
Le aliquote e la normativa fiscale utilizzate per calcolare l’importo sono quelle emanate, o sostanzialmente in vigore, alla data di chiusura di bilancio nei paesi dove il Gruppo opera e genera il proprio reddito imponibile.
Le imposte correnti relative a elementi rilevati al di fuori del conto economico sono rilevate anch’esse al di fuori del conto economico e, quindi, nel prospetto del conto economico complessivo, coerentemente con la rilevazione dell’elemento cui si riferiscono.
Le imposte differite sono calcolate a fronte di tutte le differenze temporanee che emergono tra il valore fiscale di una attività e il relativo valore in bilancio (“liability method”). Le imposte differite sono calcolate utilizzando le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili negli esercizi nei quali le differenze temporanee saranno realizzate o estinte.
Le imposte correnti e differite sono rilevate nel Conto Economico, ad eccezione di quelle relative a voci direttamente addebitate o accreditate a conto economico complessivo che sono contabilizzate direttamente a conto economico complessivo.
Le attività per imposte anticipate sono rilevate a fronte di tutte le differenze temporanee deducibili e per le attività e passività fiscali portate a nuovo, nella misura in cui sia probabile l’esistenza di adeguati utili fiscali futuri che possano rendere applicabile l’utilizzo delle differenze temporanee deducibili e delle attività e passività fiscali portate a nuovo.
Il valore di carico delle imposte differite attive viene riesaminato a ciascuna data di bilancio e ridotto nella misura in cui non sia più probabile che saranno disponibili in futuro sufficienti imponibili fiscali da permettere in tutto o in parte l’utilizzo di tale credito. Le imposte differite attive non rilevate sono riesaminate ad ogni data di bilancio e sono rilevate nella misura in cui diventati probabile che i redditi fiscali saranno sufficienti a consentire il recupero di tali imposte differite attive.
Garanzie e passività potenziali
Evidenziano gli impegni assunti, le garanzie prestate nonché i beni ricevuti e dati in deposito a vario titolo nei
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confronti di terzi non compresi nel perimetro di consolidamento. Le passività potenziali sono esposte al valore nominale. Le garanzie finanziarie sono rilevate al loro fair value fra le passività; le altre garanzie sono rilevate fra i fondi rischi quando rientrano nei criteri per l’iscrizione.
Ricavi e costi
La rilevazione dei ricavi da contratti con la clientela viene effettuata applicando un modello che prevede cinque step: (i) identificazione del contratto con il cliente; (ii) identificazione delle performance obligation previste dal contratto; (iii) determinazione del corrispettivo della transazione; (iv) allocazione del corrispettivo della transazione alle performance obligation; (v) rilevazione dei ricavi al momento (o nel corso) della soddisfazione della singola performance obligation.
I ricavi riferiti ai lavori su commessa sono determinati in base alla percentuale di completamento.
I costi sono imputati secondo il principio della competenza temporale.
Parallelamente allo sviluppo del modello a cinque fasi, l’IFRS 15 tratta alcuni argomenti, quali costi contrattuali, modifiche contrattuali e informativa di bilancio.
Di seguito vengono sintetizzate le modalità applicative seguite dal Gruppo nell'applicazione dell’IFRS 15.
Identificazione del contratto con il cliente:
Un contratto verso il committente viene identificato e valutato in base all’IFRS 15 a seguito della firma vincolante del contratto di appalto che determina il sorgere delle obbligazioni reciproche tra il Gruppo TREVI e il committente.
Nell’identificazione del contratto vengono considerate le condizioni previste dal paragrafo 9 dell’IFRS 15, di seguito riportate:
a) le parti del contratto hanno approvato il contratto (per iscritto, oralmente o nel rispetto di altre pratiche commerciali abituali) e si sono impegnate ad adempiere le rispettive obbligazioni;
b) l'entità può individuare i diritti di ciascuna delle parti per quanto riguarda i beni o i servizi da trasferire;
c) l'entità può individuare le condizioni di pagamento dei beni o dei servizi da trasferire;
d) il contratto ha sostanza commerciale (ossia il rischio, la tempistica o l'importo dei flussi finanziari futuri dell'entità sono destinati a cambiare a seguito del contratto); e
e) è probabile che l'entità riceverà il corrispettivo a cui avrà diritto in cambio dei beni o dei servizi che saranno trasferiti al cliente.
Identificazione delle performance obbligation e ripartizione del corrispettivo contrattuale:
L’IFRS 15 definisce “performance obligation” la promessa prevista nel contratto con il cliente di trasferire:
a) un bene e/o un servizio (o una combinazione di beni e servizi) distinto o
b) una serie di beni o servizi distinti che sono sostanzialmente simili e che sono trasferiti al cliente secondo le stesse modalità.
Nell’ottica dei contratti con i committenti del Gruppo TREVI solitamente la performance obligation è rappresentata dall’opera nel suo complesso. Infatti, nonostante le singole performance obligation previste nel contratto possano essere per loro natura distinte, nel contesto del contratto sono caratterizzate da forte
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interdipendenza e integrazione finalizzate al trasferimento al committente dell’infrastruttura nel suo complesso. Nei casi in cui vengano identificate più performance obligation nell’ambito del medesimo contratto si rende necessario attribuire alle performance obligation distinte l’appropriata quota di corrispettivo contrattuale in base all’IFRS 15. Nelle pratiche commerciali del Gruppo TREVI, solitamente i contratti con i clienti specificano dettagliatamente le componenti di prezzo per ogni item contrattuale (prezzo osservabile dal contratto).
Determinazione dei termini per l’adempimento delle performance obligation e riconoscimento dei Ricavi:
In base all’IFRS 15 i ricavi devono essere rilevati quando (o man mano che) viene adempiuta la performance obligation trasferendo al cliente il bene o il servizio (ossia l'attività) promesso. L'attività è trasferita quando (o man mano che) il cliente ne acquisisce il controllo. I contratti con i committenti tipicamente sottoscritti nell’ambito del Gruppo TREVI prevedono obbligazioni adempiute nel corso del tempo sulla base dell’avanzamento graduale delle attività e del trasferimento temporale del controllo dell’opera al committente.
Le ragioni per cui il riconoscimento nel corso del tempo viene considerato maggiormente rappresentativo sono:
il cliente controlla l’opera oggetto del contratto nel momento in cui viene costruita;
l’opera in corso di costruzione non può avere un uso alternativo e il Gruppo detiene il diritto a incassare il corrispettivo per le prestazioni rese nel corso della realizzazione.
Al fine di rilevare i ricavi, l’IFRS 15 richiede di valutare i progressi dell’adempimento della performance obligation scegliendo il criterio che meglio rappresenta il trasferimento al committente del controllo dell’infrastruttura in corso di costruzione. La valutazione dei progressi deve consentire di riflettere quanto fatto per trasferire al committente il controllo dell’opera. In tal senso, la metodologia appropriata di rilevazione dei ricavi deve essere vista in relazione al settore di riferimento del Gruppo ed alla complessità della combinazione dei beni e servizi forniti.
L’IFRS 15 prevede due metodologie alternative di rilevazione dei ricavi “over-time”:
a) Metodo basato sugli output;
b) Metodo basato sugli input.
Con il primo metodo, i ricavi sono rilevati sulla base di valutazioni dirette del valore dei beni o servizi trasferiti fino alla data considerata (per esempio avanzamento fisico, milestone contrattuali, numero di unità consegnate, ecc.).
Con il metodo basato sugli input, invece, i ricavi sono rilevati sulla base delle risorse impiegate dall'entità per adempiere la performance obligation contrattuale (per esempio, le risorse consumate, le ore di lavoro dedicate, i costi sostenuti, il tempo trascorso o le ore-macchina utilizzate) rispetto al totale degli input preventivati. Il metodo ritenuto maggiormente rappresentativo per il riconoscimento dei ricavi è il cost-to-cost determinato applicando la percentuale di avanzamento, quale rapporto tra costi sostenuti e costi totali previsti, al ricavo contrattuale complessivo previsto. Nel calcolo del rapporto tra costi sostenuti e costi previsti vengono considerati i soli costi che concorrono al trasferimento effettivo del controllo dei beni e/o servizi. Così facendo, tale metodologia di determinazione, consente una misurazione oggettiva del trasferimento del controllo al cliente in quanto prende in considerazione le variabili quantitative relative al contratto, nella sua completezza. Si specifica che, nella scelta del metodo appropriato di misurazione del trasferimento del controllo al committente, per le commesse del “Settore Fondazioni” la percentuale di
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completamento viene determinata anche applicando il criterio delle “misurazioni fisiche”.
Determinazione del corrispettivo contrattuale:
Data la complessità ingegneristica ed operativa, la dimensione e la durata pluriennale di realizzazione delle opere, i corrispettivi contrattuali, oltre al corrispettivo base stabilito nel contratto, includono corrispettivi aggiuntivi che rivestono elementi di cui si deve tenere conto. In particolare, i corrispettivi derivanti da riserve rappresentano corrispettivi aggiuntivi richiesti a fronte di maggiori oneri sostenuti (e/o da sostenere) per cause o eventi non prevedibili e imputabili al committente, a maggiori lavori eseguiti (e/o da sostenere) o a varianti di lavori non formalizzate in atti aggiuntivi. La determinazione dei corrispettivi aggiuntivi è soggetta, per sua natura, ad un certo grado di incertezza sia sugli importi che verranno riconosciuti dal cliente, sia sui tempi d'incasso che, solitamente, dipendono dall’esito di attività di negoziazione tra le parti o da decisioni da parte di organi giudicanti. Tale tipologia di corrispettivo contrattuale viene disciplinata dall’IFRS 15 e ricondotta alla fattispecie delle “Modifiche Contrattuali”. Secondo il principio contabile, una modifica contrattuale esiste se quest’ultima viene approvata da entrambe le parti contraenti; sempre secondo l’IFRS 15, inoltre, l’approvazione può avvenire in forma scritta, tramite accordo orale o attraverso le prassi commerciali del settore. In aggiunta, il principio disciplina che una modifica contrattuale possa esistere pur in presenza di dispute circa l’oggetto e/o il prezzo del contratto. In questo caso, in primo luogo è necessario valutare se i diritti al corrispettivo siano previsti contrattualmente generando il diritto esigibile (enforceable right). Una volta identificato il diritto esigibile, per l’iscrizione delle riserve e degli ammontari delle richieste aggiuntive al committente, è necessario seguire l’IFRS 15 in relazione ai “Corrispettivi Variabili”. Pertanto, ai fini dell’adeguamento del prezzo della transazione per effetto dei corrispettivi aggiuntivi derivanti da riserve verso il committente, è necessario definire se la circostanza che i connessi ricavi non vengano stornati in futuro sia considerata “altamente probabile”. Al fine di queste valutazioni vengono presi in considerazione tutti gli aspetti rilevanti e le circostanze, incluso i termini del contratto stesso, le prassi commerciali e negoziali del settore o altre evidenze a supporto.
Penali:
Il contratto con il committente può prevedere la maturazione di penali passive derivanti da inadempimento di determinate clausole contrattuali (quali ad esempio il mancato rispetto delle tempistiche di consegna). Nel momento in cui l’entità ha gli elementi per definire come “ragionevolmente prevedibile” la maturazione delle penali contrattuali, queste ultime vengono considerate a riduzione dei corrispettivi contrattuali. Per fare dette valutazioni vengono analizzati tutti gli indicatori, disponibili alla data di riferimento del bilancio, al fine di stimare la probabilità di un inadempimento contrattuale che possa comportare la maturazione di penali passive.
Perdite a finire:
L’IFRS 15 non disciplina esplicitamente il trattamento contabile relativo ai contratti in perdita, ma rinvia al trattamento contabile definito dallo IAS 37, che disciplina la metodologia di misurazione e classificazione (precedentemente dettati dallo IAS 11) dei contratti onerosi. In particolare, secondo la definizione dello IAS 37, un contratto è oneroso quando i costi non discrezionali (“unavoidable costs of meeting the obligation”) eccedono i benefici economici attesi. L’eventuale perdita attesa deve essere stanziata in bilancio in un apposito fondo per rischi nel momento in cui tale perdita risulti probabile sulla base delle ultime stime effettuate dal management. I costi non discrezionali sono tutti quei costi che: Sono direttamente proporzionali al contratto e incrementano la performance obligation trasferita contrattualmente al cliente; Non includono quei costi che saranno sostenuti a prescindere dal soddisfacimento della performance
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obligation; Non possono essere evitati tramite azioni future. La valutazione di eventuali contratti in perdita (onerous test) deve essere svolta a livello di singola performance obligation. Tale approccio valutativo risulta maggiormente rappresentativo dei differenti margini di commessa, in relazione alla natura dei beni e servizi trasferiti al cliente.
Costi incrementali per l’ottenimento del contratto:
L’IFRS 15 consente la capitalizzazione dei costi per l’ottenimento del contratto, a condizione che essi siano considerati “incrementali” e recuperabili tramite i benefici economici futuri del contratto. I costi incrementali sono tutti quei costi che vengono sostenuti come conseguenza dell’acquisizione della commessa. I costi, invece, che sono stati sostenuti indipendentemente dall’acquisizione della commessa, non potendo essere qualificati come incrementali, vengono spesati a conto economico non concorrendo a fare avanzamento contrattuale. I costi incrementali vengono capitalizzati e contabilizzati in un’apposita voce dell’attivo immobilizzato (Costi contrattuali) e ammortizzati sistematicamente in modo corrispondente al trasferimento del controllo dei beni/servizi al cliente.
Costi per l’adempimento del contratto:
L’IFRS 15 prevede la capitalizzazione dei costi per l’adempimento del contratto, cioè quei costi che rispettino tutti i seguenti criteri: si riferiscono direttamente al contratto; generano e migliorano le risorse che saranno utilizzate per il soddisfacimento della performance obligation contrattuale; sono recuperabili tramite i benefici economici futuri del contratto. Nella prassi del settore in cui opera il Gruppo TREVI, solitamente tale tipologia di costi è rappresentata da costi pre-operativi, che in alcune fattispecie contrattuali sono esplicitamente riconosciuti dal committente tramite specifici item oggetto del contratto, mentre, in altri casi non trovano esplicito riconoscimento e vengono remunerati attraverso il margine complessivo di commessa. Il riconoscimento esplicito di tali costi implica che nel momento del loro sostenimento viene avviato il trasferimento del controllo dell’opera oggetto del contratto. Conseguentemente, tali costi non devono essere capitalizzati e devono concorrere alla determinazione dell’avanzamento contrattuale. Nel caso in cui il contratto non ne preveda il riconoscimento esplicito, nel rispetto delle tre condizioni sopra richiamate, i costi pre-operativi vengono capitalizzati e ammortizzati sistematicamente, in modo corrispondente al trasferimento del controllo dei beni/servizi al cliente. In aggiunta a quanto sopra specificato, le nuove disposizioni introdotte dall’IFRS 15 definiscono tutti quei costi che, per loro natura, non possono concorrere ad avanzamento contrattuale in quanto, nonostante siano specificatamente riferibili al contratto e siano considerati recuperabili, non concorrono a generare o migliorare le risorse che verranno impiegate per il soddisfacimento della performance obligation contrattuale, contribuiscono al trasferimento del controllo dei beni e/o servizi al cliente.
Esposizione in bilancio:
Le attività e le passività derivanti dal contratto sono classificate nelle voci della situazione patrimoniale e finanziaria “Crediti commerciali e altre attività a breve termine” e “Debiti commerciali e altre passività a breve termine”, rispettivamente nella sezione dell’attivo e del passivo. La classificazione tra attività e passività contrattuali, in base a quanto stabilito dell’IFRS 15, è in funzione del rapporto tra la prestazione del Gruppo TREVI e il pagamento del cliente: le voci in esame rappresentano, infatti, la somma delle seguenti componenti analizzate singolarmente per ciascuna commessa: (+) Valore dei lavori progressivi, determinato in base alle norme stabilite dall’IFRS 15, secondo il metodo del Cost-to-Cost (-) Acconti ricevuti su lavori certificati (SAL) (-) Anticipi contrattuali. Se il valore risultante è positivo, il saldo netto della commessa è esposto nella voce “Crediti commerciali e altre attività a breve termine”, viceversa, è esposto nella voce “Debiti commerciali e
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altre passività a breve termine”. Qualora, in base al contratto, i valori in esame esprimano un diritto incondizionato al corrispettivo vengono presentati come crediti. Il conto economico del Gruppo TREVI evidenzia una voce di ricavo denominata “Ricavi delle vendite e delle prestazioni”, presentata e valutata secondo il principio IFRS 15. La voce denominata “Altri ricavi operativi” include i proventi derivanti da transazioni diverse dai contratti verso i committenti ed è valutata secondo quanto stabilito da altri principi o da specifiche “Accounting Policy Election” di Gruppo. In particolare, quest’ultima voce accoglie proventi relativi a: plusvalenze da cessione di immobilizzazioni; proventi per riaddebito di costi, sopravvenienze attive, ricavi per ribalto costi dei consorzi e delle società consortili di diritto italiano. Con riferimento a quest’ultima fattispecie, si segnala che l’attività del Gruppo TREVI è caratterizzata dalla partecipazione in numerose entità di progetto che, soprattutto con riferimento alla realtà italiana, utilizzano la struttura consortile caratterizzata dal funzionamento a ribalto costi. Sotto il profilo della classificazione in base ai principi IFRS 10 e 11, tali entità sono state qualificate come controllate, collegate e joint venture. Considerando che tale fattispecie di ricavo non si riferisce all’esecuzione delle attività previste nel contratto di costruzione e non derivano da transazioni contrattuali con il committente, tali componenti positive di reddito sono state classificate tra gli “Altri ricavi operativi”.
Proventi ed oneri finanziari
I ricavi e gli oneri finanziari sono rilevati a conto economico in base al principio della competenza temporale tenendo conto del tasso effettivo applicabile.
Per tutti gli strumenti finanziari valutati al costo ammortizzato e le attività finanziarie fruttifere classificate come disponibili per la vendita, gli interessi attivi sono rilevati utilizzando il tasso di interesse effettivo, che è il tasso che precisamente attualizza i pagamenti e gli incassi futuri, stimati lungo la vita attesa dello strumento finanziario o su un periodo più breve, quando necessario, rispetto al valore netto contabile dell’attività o passività finanziaria. Gli interessi attivi sono classificati tra i proventi finanziari nel conto economico.
Dividendi
Sono rilevati quando sorge il diritto degli Azionisti a ricevere il pagamento che normalmente corrisponde alla delibera assembleare di distribuzione dei dividendi.
La distribuzione di dividendi agli Azionisti viene registrata come passività nel bilancio nel periodo in cui la distribuzione degli stessi viene approvata dall’Assemblea degli Azionisti.
Utile per azione
L’utile base per azione è calcolato dividendo la quota di risultato economico del Gruppo, attribuibile alle azioni ordinarie, per la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione, escludendo le azioni proprie.
L’utile diluito per azione è calcolato dividendo l’utile o la perdita attribuibile agli Azionisti della Capogruppo per la media ponderata delle azioni in circolazione, tenendo conto degli effetti di tutte le potenziali azioni ordinarie con effetto diluitivo.
Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate
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Un’attività operativa cessata è un componente del Gruppo le cui operazioni e i cui flussi finanziari sono chiaramente distinguibili dal resto del Gruppo che:
rappresenta un importante ramo autonomo di attività o area geografica di attività;
fa parte di un unico programma coordinato di dismissione di un importante ramo autonomo di attività o un’area geografica di attività; o
è una entità controllata acquisita esclusivamente con l’intenzione di rivenderla.
Un’attività operativa viene classificata come cessata al momento della vendita oppure quando soddisfa le condizioni per la classificazione nella categoria ‘posseduta per la vendita, se antecedente.
Quando un’attività operativa viene classificata come cessata, il conto economico complessivo comparativo viene rideterminato come se l'attività operativa fosse cessata a partire dall’inizio dell’esercizio comparativo.
Criteri di conversione delle poste in valuta
I crediti e debiti espressi in valute non appartenenti all’area Euro sono originariamente convertiti in Euro ai cambi storici alla data delle relative operazioni.
Le differenze cambio realizzate in occasione dell’incasso dei crediti e del pagamento dei debiti in valuta estera sono iscritte a conto economico al momento del realizzo.
Le attività e le passività in valuta, ad eccezione delle immobilizzazioni materiali, immateriali e partecipazioni, sono adeguate al tasso di cambio a pronti alla data di chiusura dell’esercizio ed i relativi utili o perdite su cambi sono imputati a Conto Economico. I contratti di compravendita a termine di valuta sono posti in essere per la copertura del rischio di fluttuazione dei corsi delle divise. Per quanto riguarda la contabilità delle filiali estere della controllata Trevi S.p.A. si rende noto che questa viene tenuta nella valuta dell’ambiente economico primario in cui esse operano (valuta funzionale). Alla chiusura dell’esercizio, si procede alla conversione dei saldi in valuta, in base al cambio puntuale al 31 di dicembre, pubblicato sul sito dell’Ufficio Italiano Cambi e le eventuali differenze di cambio sono riflesse a conto economico.
Uso di stime
La predisposizione dei bilanci consolidati richiede da parte degli Amministratori l’applicazione di principi e metodologie contabili che, in talune circostanze, si basano su difficili e soggettive valutazioni e stime basate sull’esperienza storica ed assunzioni che vengono di volta in volta considerate ragionevoli e realistiche in funzione delle relative circostanze. In considerazione del documento congiunto Banca d’Italia/Consob/Isvap 2 del 6 febbraio 2009 si precisa che le stime sono basate sulle più recenti informazioni di cui gli Amministratori dispongono al momento della redazione del presente bilancio, non intaccandone, pertanto, l’attendibilità.
L’applicazione di tali stime ed assunzioni influenza gli importi riportati negli schemi di bilancio, quali la situazione patrimoniale - finanziaria, il conto economico ed il rendiconto finanziario, nonché l’informativa fornita. I risultati finali delle poste di bilancio per le quali sono state utilizzate le suddette stime ed assunzioni, possono differire da quelli riportati nei bilanci a causa dell’incertezza che caratterizza le assunzioni e le condizioni sulla quali si basano le stime.
Di seguito sono elencate le voci di bilancio che richiedono più di altre una maggiore soggettività da parte
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degli amministratori nell’elaborazione delle stime e per i quali un cambiamento nelle condizioni sottostanti le assunzioni utilizzate può avere un impatto significativo sul bilancio consolidato del Gruppo:
Svalutazione degli attivi immobilizzati;
Lavori in corso su ordinazione;
Spese di sviluppo;
Imposte differite attive;
Accantonamenti per rischi su crediti;
Benefici ai dipendenti;
Debiti finanziari e prestiti obbligazionari;
Accantonamenti per rischi e oneri.
Le stime e le assunzioni sono riviste periodicamente e gli effetti di ogni variazione sono riflessi nel conto economico nel periodo in cui la variazione è avvenuta.
Impairment della attività finanziarie e delle financial guarantees
L’Impairment si applica a tutte le attività finanziarie valutate al Costo Ammortizzato e al Fair Value con variazioni di valore presentate nella voce Other Comprehensive Income (FVOCI), mentre sono escluse quelle al Fair Value i cui effetti delle variazioni sono rilevati a Conto Economico. Inoltre, rientrano nel perimetro di applicazione anche le seguenti tipologie di strumenti:
Loan Committment;
Crediti per leasing;
Contract asset;
Garanzie finanziarie incluse nell’IFRS 9.
Le garanzie finanziarie non valutate al Fair Value rilevato a Conto Economico sono incluse nell’ambito di applicazione delle disposizioni dell’IFRS 9 relativamente all’impairment.
La definizione di garanzia finanziaria resta invariata rispetto a quanto già previsto dallo IAS 39 per il quale risultava che:
Una garanzia finanziaria rappresenta un contratto nel quale la Società è tenuta ad onorare gli obblighi contrattuali di una terza parte nel momento in cui questa non rimborsi il proprio creditore”.
La Società iscrive le garanzie finanziarie in Bilancio al fair value alla data di rilevazione iniziale ovvero alla data in cui diventa parte delle clausole contrattuali. Le garanzie finanziarie sono poi soggette ad impairment; pertanto, alle date di valutazione successive, il loro valore d’iscrizione sarà pari al maggiore tra il valore di iscrizione iniziale, al netto di eventuale ammortamento dei costi, e l’expected credit loss determinato secondo le nuove disposizioni dell’IFRS 9.
La regola generale di impairment prevista dall’IFRS 9 ha l’obiettivo di dare rappresentazione del deterioramento o del miglioramento della qualità del credito nel valore delle attività finanziarie detenute dalla Società. La modalità con cui si calcola l’ammontare di perdita attesa riconosciuta dipende, dunque, dalla variazione del rischio di credito dall’iscrizione iniziale dell’attività alla data di valutazione.
Pertanto, ad ogni reporting date, la Società rileverà l’accantonamento per le perdite future attese distinguendo tra differenti stage di collocazione che riflettono il merito creditizio della controparte, in particolare:
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Stage 1 - per le attività che non hanno subito un incremento significativo del rischio di credito rispetto a quanto registrato al momento della rilevazione iniziale si dovrà procedere a rilevare un accantonamento che rifletta la 12-months ECL, ovvero la probabilità che si verifichino eventi di default nei successivi 12 mesi (IFRS 9 § par. 5.5.5);
Stage 2 - per le attività che, invece, hanno subito un incremento significativo nel rischio di credito rispetto a quanto registrato al momento della rilevazione iniziale si dovrà procedere a rilevare un accantonamento che rifletta la lifetime ECL, ovvero la probabilità che si verifichino eventi di default nella vita dello strumento (IFRS 9 §par. 5.5.3).
Stage 3 - per le attività che presentano evidenze effettive di impairment, l’accantonamento dovrà riflettere una svalutazione rappresentativa di un ECL su base lifetime, con probabilità di default pari al 100% (IFRS 9 §par. 5.5.3).
In aggiunta, l’IFRS 9 §par. 5.5.15 prevede anche la possibilità di adottare un approccio semplificato per il calcolo delle perdite attese esclusivamente per le seguenti categorie:
Crediti commerciali e Contract Assets che:
oNon contengono una componente finanziaria significativa; o
oContengono una componente finanziaria significativa ma la Società stabilisce a livello di policy contabile di misurare le perdite attese su base lifetime.
Crediti per leasing.
L’approccio semplificato parte dall’impostazione prevista per l’approccio generale, senza tuttavia richiedere alla Società di monitorare le variazioni del rischio di credito della controparte in quanto l’expected loss è sempre calcolata su base lifetime.
Il modello di impairment descritto nella presente istruzione operativa è stato applicato a tutte le attività finanziarie come definite dall’IFRS 9. Di seguito si riportano in particolare, le principali caratteristiche degli approcci adottati dal Gruppo e previsti da IFRS 9: Simplified Approach e General Approach.
Simplified Approach
L’approccio semplificato è stato adottato dal Gruppo con riferimento a:
crediti commerciali (incluse le fatture da emettere);
contract assets (“work in progress” attivi al netto degli anticipi ricevuti);
crediti per anticipi erogati a fornitori.
Per tali fattispecie sono state applicate le regole dell’approccio semplificato indicate da IFRS 9, calcolando il valore del fondo svalutazione mediante il prodotto dei seguenti fattori:
EAD - Exposure At Default: esposizione contabile alla data di valutazione;
PD - Probability of Default: la probabilità che l’esposizione oggetto di valutazione possa andare in default e quindi non essere rimborsata. Come driver per la determinazione della probabilità di default dell’esposizione è stata considerata quella specifica della controparte. In particolare, la PD è stata determinata utilizzando fonti esterne (info-provider) e qualora non presente il dato specifico della controparte oggetto di valutazione, è stata applicata una PD espressiva del segmento di mercato di appartenenza della controparte o, in caso di campione poco rappresentativo, come ultima alternativa, la PD media rappresentativa del portafoglio crediti. Per le esposizioni verso controparti governative la PD utilizzata è quella relativa allo Stato di riferimento della controparte;
LGD - Loss Given Default: percentuale attesa di perdita in caso di default del creditore. Il modello di
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impairment IFRS 9 prevede la possibilità di calcolare internamente il parametro identificato della perdita attesa in caso di default. In alternativa a quest’ultimo, data l’impossibilità di ricostruire una base dati storica congrua al calcolo della LGD, il Gruppo ha deciso di adottare il parametro standard definito per la normativa bancaria e pari al 45%.
Per le attività finanziarie rientranti dell’approccio semplificato è stato identificato il periodo di default sulla base delle statistiche di incasso delle poste attive rientranti nel perimetro. Pertanto:
per le posizioni “in bonis” ovvero quelle non scadute, con riferimento esclusivo ai crediti commerciali ed alle fatture da emettere, la PD è definita su un orizzonte temporale di riferimento di 60 giorni, in coerenza con l’orizzonte medio di dilazione di pagamento che il Gruppo ha concordato sulla base:
odelle diverse aree geografiche in cui operano le singole legal entity di ogni divisione le cui dilazioni medie di pagamento divergono ma si discostano da un orizzonte medio di Gruppo pari a 2 mensilità;
oalle caratteristiche del business in cui la Società opera e sulle caratteristiche dei crediti commerciali che, per la maggior parte dei crediti emessi, richiedono una dilazione di pagamento a breve scadenza;
per le posizioni scadute entro il periodo di default (stabilito ad una soglia di 360 giorni dalla data di scadenza del credito), la PD è espressiva di un orizzonte temporale pari ad 1 anno. Il Gruppo ha concordato l’applicazione di una soglia di default diversa da quella definita dal principio contabile IFRS 9 (i.e. 90 giorni di scaduto), rigettando tale presunzione (si veda IFRS 9, par. B5.5.37) sulla base:
odagli evidenti ritardi nei pagamenti da parte dei propri clienti, che molto spesso avvengono oltre i 90 giorni dalla scadenza del documento;
oda eventuali ritardi nei pagamenti dovuti alle caratteristiche del business in cui opera la società e, più in particolare, da potenziali ritardi nella fornitura di beni e servizi che il Gruppo offre ai propri clienti, generando un saldo da parte dei clienti solo a conclusione di un servizio, piuttosto che alla consegna fisica di un bene. Nello specifico:
difficoltà temporanee di pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni;
un rallentamento nelle vendite dei beni oggetto di costruzione;
difficoltà oggettive a ricevere incassi da clienti di alcuni paesi dettate da situazioni contingenti di natura legislativa o valutaria;
intralci temporanei dovuti al rapporto fra cliente e fornitore che si sviluppa nel corso di una commessa;
due date di non facile determinazione nel caso di pagamenti di ritenute a garanzia o somme precedentemente oggetto di contenzioso;
Entrando nel merito delle singole divisioni del gruppo: per la divisione Soilmec le vendite sono principalmente fatte tramite dealer/agenti con i quali esiste una "linea di credito" che viene regolarmente monitorata. Le partite scadute sono comunque oggetto di garanzia mediante le macchine in stock presso la yard del dealer. Sulle vendite, inoltre, salvo pochi casi, il pagamento avviene contestualmente alla consegna dell'attrezzatura o con una dilazione concordata per particolari clienti con cui esiste una "storicità".
Per tali motivi, il Gruppo ha prolungato il riconoscimento di un default optando per l’applicazione di una soglia pari ad 1 anno, ritenendo il superamento di tale soglia come identificativo di una effettiva difficoltà della controparte nel far fronte ai propri impegni debitori, generando un mancato incasso del credito per le società del Gruppo.
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per le posizioni scadute oltre il periodo di default, invece, la PD è stata posta pari al 100%.
Il modello di valutazione dell’impairment dei contract assets e degli anticipi a fornitori, similmente a quanto definito per i crediti commerciali scaduti ma non in default, prevede l’applicazione di una PD espressiva di un orizzonte temporale di 1 anno.
Tuttavia, all’applicazione delle regole quantitative per il calcolo del fondo svalutazione dei crediti, può seguire l’applicazione di una percentuale di svalutazione specifica per determinate posizioni (i.e. clienti) sulla base dell’esperienza del management e/o di specifiche informazioni qualitative a disposizione.
General Approach
Per ciò che concerne, invece, le poste oggetto di impairment IFRS 9 che presentano i presupposti per l’applicazione del General Approach, la Società ha provveduto a definire una metodologia di Expected Credit Loss per ogni cluster di merito creditizio definito per tali esposizioni.
Financial Guarantees
Come anticipato, l’approccio generale prevede che la definizione dei parametri con cui si calcola l’ammontare di perdita attesa riconosciuta dipende dalla variazione del rischio di credito che l’attività ha subito dall’iscrizione iniziale alla data di valutazione.
Per la valutazione dell’incremento del rischio di credito, il Gruppo ha preso in considerazione tutte le informazioni ragionevoli e accettabili che ha a disposizione o che può ottenere senza incorrere in oneri eccessivi.
Il Principio, inoltre, fornisce una lista esemplificativa delle variabili che possono essere considerate come driver per l’incremento del rischio di credito e che possono essere distinte in: dati macro economici (modifiche nella normativa, instabilità politica), dati relativi alla controparte (peggioramento nei risultati economico/finanziari, downgrade del credit rating), dati di mercato (CDS, credit spread, rating) e dati relativi al contratto (perdita di valore nei collateral, modifiche contrattuali sfavorevoli).
Di conseguenza, il calcolo dell’impairment su queste poste è stato effettuato in applicazione delle seguenti regole:
Stage Allocation: l’allocazione in stage delle garanzie finanziarie della Holding è stato guidato da driver qualitativi e quantitativi, utilizzando le informazioni presenti su fonti esterne (info provider), la variazione della probability of default e quanto stabilito dai diversi accordi con gli istituti bancari creditori del Gruppo.
In base ai parametri utilizzati ai fini della stage allocation, le garanzie finanziarie erogate da parte di Trevi Finanziaria SpA nei confronti delle società appartenenti alle divisioni del Gruppo, sono state classificate all’interno del cluster identificativo delle attività con un aumento del rischio di credito rispetto alla data di erogazione iniziale tale da procedere a rilevare un accantonamento che rifletta la lifetime ECL, ovvero la probabilità che si verifichino eventi di default nella vita dello strumento.
Calcolo della perdita attesa: alla stregua di quanto descritto per i crediti commerciali del Gruppo, il calcolo dell’Expected Credit Loss per le posizioni relative alle garanzie finanziarie erogate è stato effettuato mediante il prodotto dei tre parametri di rischio:
oPD Probability of Default come driver per la determinazione della probabilità di default
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dell’esposizione è stata considerata la divisione di appartenenza della società per la quale è stata prestata la garanzia da parte della Capogruppo. In particolare, la PD è stata determinata utilizzando fonti esterne (info-provider) e qualora non presente il dato specifico della società oggetto di valutazione, è stata applicata una PD espressiva del segmento di mercato di appartenenza della divisione;
oLGD Loss Given Default: il Gruppo ha deciso di adottare il parametro standard definito per la normativa bancaria e pari al 45%, quale parametro identificato della perdita attesa in caso di default.
oEAD – Exposure at Default: pari all’ammontare della garanzia rilasciata.
IAS 29 Rendicontazione contabile in economie iper-inflazionate
Lo IAS 29, Financial reporting in hyperinflationary economies, si applica nei casi in cui la valuta funzionale di un’entità è ″iperinflazionata″. Lo IAS 29 richiede che il bilancio (inclusi i dati corrispondenti riferiti al periodo comparativo) sia esposto nell'unità di misura corrente alla data di chiusura dell'esercizio. Ciò in quanto la moneta in una economia iperinflazionata perde significativamente valore d’acquisto da un esercizio all’altro cosicché la presentazione del bilancio su valori storici, anche se di pochi mesi, non fornisce informazioni pertinenti agli utilizzatori del bilancio.
Durante il 2023, l'elenco delle economie iperinflazionate ha continuato a evolversi rapidamente a causa del deterioramento delle condizioni economiche e l'elevata inflazione in diversi paesi. Queste giurisdizioni devono applicare lo IAS 29 e di conseguenza devono rideterminare il bilancio (sia dell'esercizio corrente che del periodo comparativo) per riflettere i tassi di inflazione correnti.
In Argentina e in Venezuela, a seguito di un lungo periodo di osservazione dei tassi di inflazione che nell’arco dell’ultimo triennio ha superato il 100%, è stato raggiunto, nel corso del 2018, un consenso a livello globale relativamente al verificarsi delle condizioni che hanno determinato la presenza di iperinflazione in conformità ai principi contabili internazionali (IFRS International Financial Reporting Standards). Ne consegue che tutte le Società operanti in Argentina e in Venezuela hanno applicato il principio IAS 29 “Financial reporting in hyperinflationary economies” nella predisposizione delle relazioni finanziarie.
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Principi contabili, emendamenti ed interpretazioni di nuova applicazione e prescrizioni future
Come richiesto dallo IAS 8 - Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori - nel seguito sono indicati i nuovi principi e le nuove interpretazioni contabili, oltre alle modifiche ai principi e alle interpretazioni esistenti già applicabili, non ancora in vigore alla data, che potrebbero trovare applicazione in futuro nel bilancio consolidato del Gruppo Trevi:
a)Nuovi documenti emessi dallo IASB ed omologati dall’UE da adottare obbligatoriamente a partire dai bilanci degli esercizi che iniziano il 1° gennaio 2024
Titolo documentoData emissioneData di entrata in vigoreData di omologazioneRegolamento UE e data di pubblicazione
Passività del leasing in un’operazione di vendita e retro-locazione (Modifiche all’IFRS 16)Settembre 20221° gennaio 202420 novembre 2023(UE) 2023/257921 novembre 2023
Classificazione delle passività come correnti o non-correnti (Modifiche allo IAS 1) e Passività non-correnti con clausole (Modifiche allo IAS 1)Gennaio 2020Luglio 2020Ottobre 20221° gennaio 202419 dicembre 2023UE 2023/282220 dicembre 2023
Disclosure accordi di finanziamento con i fornitori (Modifiche allo IAS 7 – Rendiconto Finanziario e IFRS 7 – Strumenti Finanziari)Maggio 20231° gennaio 202415 maggio 202416 maggio 2024
I principi contabili, gli emendamenti e le interpretazioni, in vigore dal gennaio 2024 ed omologati dalla Commissione Europea, sono di seguito riportati:
Modifiche all’IFRS 16 – Passività del leasing in un’operazione di vendita e retrolocazione
Il 22 settembre 2022 lo IASB ha emesso il documento “Lease Liability in Sale and Leaseback (Amendments to IFRS16 Lease)” con l’obiettivo di indicare la corretta valutazione da effettuare da parte del locatario venditore successivamente ad una operazione di vendita e retrolocazione.
La modifica apportata all’IFRS 16 chiarisce i seguenti aspetti che il venditore-locatario determinerà i canoni leasing in modo da non rilevare alcun importo di utile o perdita riferito al diritto d’uso trattenuto dallo stesso venditore-locatorio
Modifiche allo IAS 1 Classificazione passività correnti e non correnti e passività non correnti con covenant
In data 23 gennaio 2020 lo IASB ha emesso il documento “Classification of Liabilities as Current or Non-current (Amendments to IAS 1 Presentation of Financial Statements)” con l’obiettivo di specificare il modo in cui un’impresa deve determinare, nel prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria, il debito e le altre passività con data di estinzione incerta. In base a tali modifiche, il debito o le altre passività devono essere classificati come correnti (con data di estinzione effettiva o potenziale entro un anno) o non correnti.
In data 31 ottobre 2022 lo IASB ha emesso il documento Non-current Liabilities with Covenants (Amendments to IAS 1 Presentation of Financial Statements)” con l’obiettivo di chiarire il modo in cui
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un’impresa deve classificare, se come correnti o non correnti, le passività derivanti da un contratto di finanziamento con clausole. Tali modifiche migliorano altresì le informazioni che un’impresa deve fornire quando il suo diritto di differire l’estinzione di una passività per almeno dodici mesi è soggetto a clausole.
Modifiche allo IAS 7 e IFRS 7 – Informativa accordi di finanziamento con fornitori
In data 25 maggio 2023 lo IASB ha emesso il documento “Disclosures: Supplier Finance Arrangements (Amendments to IAS 7 Statement of Cash Flows and IFRS 7 Financial Instruments)”. le Modifiche introducono alcuni specifici requisiti di informativa per gli accordi di supplier finance e forniscono inoltre una guida sulle caratteristiche di tali accordi. A tal riguardo:
l'obiettivo dell'informativa cui si riferisce la modifica allo IAS 7 è quello di consentire agli utilizzatori del bilancio di valutare gli effetti degli accordi di supplier finance sulle passività e sui flussi finanziari dell'entità e sull'esposizione dell'entità al rischio di liquidità. Per raggiungere questo obiettivo, un’entità deve descrivere quanto segue: a) termini e condizioni dell’accordo, b) i valori contabili delle passività finanziarie dei fornitori e le voci delle passività finanziarie in cui sono presentate, c) non monetarie nei valori contabili delle passività del supplier finance arrangement, ad ei valori contabili e le relative voci delle passività finanziarie di cui al punto (a) per le quali i fornitori hanno già ricevuto il pagamento dagli istituti di credito, d) l'intervallo delle scadenze di pagamento sia per le passività finanziarie indicate al punto (a) che per i debiti commerciali comparabili che non fanno parte di un accordo di supplier finance. Se gli intervalli di scadenze di pagamento sono ampi, sono necessarie informazioni esplicative su tali intervalli o intervalli aggiuntivi (ad esempio intervalli stratificati).
La guida applicative dello IFRS 7 fornisce degli esempi di fattori che l’entità può considerare nel predisporre l’informativa sul rischio di liquidità. Le modifiche hanno integrato gli accordi di supplier finance come fattore aggiuntivo rilevante per il rischio di liquidità. La guida all’IFRS 7 è stata modificata per aggiungere gli accordi di supplier finance come fattore che può causare la concentrazione del rischio di liquidità.
b)Nuovi documenti emessi dallo IASB ed omologati dall’UE applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano dopo il 1° gennaio 2024, documenti omologati dall’UE al 31 dicembre 2024:
Alla data di approvazione del presente bilancio consolidato, risultano emanati dallo IASB, ma non ancora omologati dall’Unione Europea, taluni principi contabili, interpretazioni ed emendamenti, alcuni ancora in fase di consultazione, tra i quali si segnala quanto segue:
Titolo documentoData emissioneData di entrata in vigoreData di omologazioneRegolamento UE e data di pubblicazione
Impossibilità di cambio (Modifiche allo IAS 21)agosto 20231° gennaio 202512 novembre 2024(UE) 2024/286213 novembre 2024
c)Nuovi documenti emessi dallo IASB ed omologati dall’UE applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano dopo il 1° gennaio 2024, documenti non omologati dall’UE al 31 dicembre 2024:
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Titolo documentoData emissioneda parte dello IASBData di entrata in vigore del documento IASB
Nuovi principi contabili IFRS
IFRS 18 Presentazione e informativa nel bilancio aprile 20241° gennaio 2027
IFRS 19 Società controllate senza responsabilità pubblica: informativamaggio 20241° gennaio 2027
Modifiche ai principi contabili IFRS
Modifiche alla classificazione e misurazione degli strumenti finanziari (Modifiche IFRS 9 e IFRS 7)maggio 20241° gennaio 2026
Annual improvements - Volume 11luglio 20241° gennaio 2026
Contracts referencing nature-dependent electricity (Modifiche IFRS 9 e IFRS 7)dicembre 20241° gennaio 2026
Per tutti i principi di nuova emissione, nonché per le rivisitazioni e gli emendamenti ai principi esistenti, il Gruppo Trevi sta valutando gli eventuali impatti attualmente non ragionevolmente stimabili derivanti dalla loro applicazione futura.
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GESTIONE DEI RISCHI DI IMPRESA
Il processo di risk management ha lo scopo di assicurare un’adeguata gestione delle principali minacce ed opportunità rispetto agli obiettivi di Piano Industriale del Gruppo e qui di seguito rappresentati.
Obiettivi, politica di gestione e identificazione dei rischi finanziari
Il Gruppo Trevi è soggetto a diverse tipologie di rischio e di incertezza che possono impattare sull’attività operativa, la struttura finanziaria e i risultati economici.
Innanzitutto, il rischio di liquidità che condiziona le scelte strategiche di investimenti e acquisizione delle commesse.
Improvvisi cambiamenti nei contesti politici dove il Gruppo opera hanno immediate conseguenze sui risultati operativi e sulla posizione finanziaria.
Il Gruppo è altresì esposto al rischio di un peggioramento del contesto macroeconomico internazionale.
L’introduzione di norme più severe in materia di protezione dei dati nell’Unione Europea e la maggiore complessità dell’IT, sottopone il Gruppo al rischio cyber.
Per garantire una gestione organica e trasparente dei principali rischi ed opportunità che possano avere impatto sulla creazione di valore del Gruppo, il risk management, allineandosi con gli obiettivi posti dall’Amministratore Delegato, conferma, sostanzialmente, l’approccio integrato del processo per gestire l’incertezza con metodologie coerenti e strumenti omogenei, pur rispettando la necessaria specificità delle Divisioni.
Obiettivi delle Commesse
Quest’ambito vuole supportare il top management e i singoli risk owner, fin dalla fase di business development e di negoziazione commerciale, assicurando un’analisi bottom-up e quali-quantitativa per individuare e gestire gli eventi con potenziale impatto sulle performance di commessa e del portfolio di Divisione, quali ricavi, margine operativo e flussi finanziari.
Obiettivi delle Divisioni
Quest’ambito include gli eventi con potenziale impatto sugli obiettivi delle Divisioni (non specificatamente di commessa) e sulla garanzia di prodotti e servizi di valore per i Clienti. La reportistica periodica è allineata con quella del Bilancio Consolidato (semestrale) mentre per le azioni di monitoraggio e mitigazione ha frequenza continua, secondo le specifiche scadenze pianificate e rispetto ad una soglia di appetito per il rischio precedentemente definita e condivisa con il CCRS (Comitato Controllo Rischi e Sostenibilità).
Obiettivi di Piano Industriale
Quest’ambito include la gestione di eventi con potenziale impatto su alcuni dei target definiti dal Piano Industriale, con particolare riferimento ai ricavi, ai margini industriali e alla creazione di un adeguato portafoglio ordini dell’esercizio di riferimento.
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Rischi di liquidità
Il rischio di liquidità si può manifestare per l’incapacità di reperire, a condizioni economiche, le risorse finanziarie necessarie per l’operatività del Gruppo. I due principali fattori che influenzano la liquidità del Gruppo sono da una parte le risorse generate o assorbite dalle attività operative e di investimento e, dall’altra, le caratteristiche di scadenza e di rinnovabilità del debito o di liquidità degli impieghi finanziari. I fabbisogni di liquidità sono monitorati dalle funzioni centrali del Gruppo nell’ottica di garantire un efficace reperimento delle risorse finanziarie e/o un adeguato investimento della liquidità.
Il Gruppo a continuo monitoraggio della situazione della liquidità predispone i cash flow rotativi periodici e previsionali predisposti da parte di tutte le Società del Gruppo, i quali, poi, vengono consolidati ed analizzati dalla Capogruppo.
Si segnala che le disponibilità liquide sono parzialmente soggette a vincoli valutari relativamente ad alcuni Paesi in cui il Gruppo opera così come dettagliato nella seguente tabella:
(In milioni di Euro)
DivisioneSocietàPaeseVincolo31/12/2024
TreviTrevi Foundations Nigeria LtdNigeriaRestrizioni Valutarie2,9
TreviFoundation Construction LtdNigeriaRestrizioni Valutarie0,3
TreviSwissboring Overseas Piling Corp. Ltd (Dubai)DubaiCash Collateral su linea promiscua2.5
Totale   5,7
Ad oggi gran parte degli affidamenti con le Banche Finanziatrici sono regolati dall’Accordo di Risanamento che si è perfezionato il 30 novembre 2022 anche a seguito dell’aumento di capitale e della conversione dei crediti vantati dagli istituti di credito in capitale conclusosi l’11 gennaio 2023 con l’esecuzione dello stesso.
Di seguito viene illustrata la distribuzione geografica delle disponibilità liquide del Gruppo al 31 dicembre 2024:
Descrizione31/12/202431/12/2023Variazione
Italia20.20815.9844.224
Europa (esclusa Italia)2.3582.928(570)
Stati Uniti e Canada21.92623.027(1.101)
Sud America3.3931.7241.669
Africa8.08616.676(8.590)
Medio Oriente e Asia31.13514.28716.848
Estremo Oriente e Resto del mondo7.9126.2131.699
Totale95.01880.83914.179
I finanziamenti bancari del Gruppo alla fine dell’esercizio sono invece così ripartiti tra breve e lungo termine:
Finanziamenti correnti31/12/202431/12/2023VariazioneFinanziamenti non correnti31/12/202431/12/2023Variazione
Italia45.24638.8926.354Italia99.70177.78121.920
Europa (esclusa Italia)505Europa (esclusa Italia)1.8231.861(38)
Stati Uniti e Canada6.7676.370397Stati Uniti e Canada000
Sud America000Sud America000
Africa3354(21)Africa000
Medio Oriente e Asia000Medio Oriente e Asia000
Estremo Oriente7.2006.962238Estremo Oriente516826(310)
Resto del mondo000Resto del mondo000
Totale59.25152.2786.973Totale102.04080.46821.572
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La tabella seguente riporta invece il dettaglio per area geografica di tutte le passività finanziarie, includendo i finanziamenti bancari, i leasing finanziari e debiti verso altri finanziatori:
Passività finanziarie a breve termine 31/12/2024 31/12/2023 VariazionePassività finanziarie a lungo termine 31/12/2024 31/12/2023 Variazione
Italia56.60354.8031.800Italia231.964217.29614.668
Europa (esclusa Italia)120144(24)Europa (esclusa Italia)2.0902.162(72)
Stati Uniti e Canada6.7846.412372Stati Uniti e Canada000
Sud America8001.754(954)Sud America1281270
Africa256322(66)Africa508697(189)
Medio Oriente e Asia2.6612.825(164)Medio Oriente e Asia3510351
Estremo Oriente7.7717.936(165)Estremo Oriente566921(354)
Resto del mondo1.1773.897(2.720)Resto del mondo46735(690)
Totale76.17178.093(1.922)Totale235.653221.93813.715
Rischio di mercato
Il rischio di mercato è il rischio che il fair value dei flussi di cassa futuri di uno strumento finanziario si modificherà a causa delle variazioni nel prezzo di mercato. Il prezzo di mercato comprende quattro tipologie di rischio: il rischio di tasso, il rischio di valuta, il rischio di prezzo delle commodity e altri rischi di prezzo, così come il rischio di prezzo sui titoli rappresentativi di capitale (equity risk). Gli strumenti finanziari toccati dal rischio di mercato includono prestiti e finanziamenti, depositi, partecipazioni disponibili per la vendita e strumenti finanziari derivati.
Rischio di tasso di interesse
L’esposizione al rischio delle variazioni dei tassi d’interesse di mercato è connessa ad operazioni di finanziamento sia a breve sia a lungo termine, con un tasso di interesse variabile.
Al 31 dicembre 2024, a seguito della firma dell’Accordo di Risanamento del 30 novembre 2022, buona parte dei finanziamenti del Gruppo risulta essere a tasso variabile, con esclusione del Prestito Obbligazionario e di alcuni finanziamenti delle controllate italiane ed estere, nonché dei contratti di leasing come riportato di seguito:
(In migliaia di Euro)
 31/12/2024 31/12/2024
DescrizioneTasso FissoTasso VariabileTotale
Finanziamenti e Leasing69.765189.707259.472
Prestito Obbligazionario50.00050.000
Totale Passività Finanziarie*119.765189.707309.472
*L’importo Totale Passività Finanziarie è esposto al netto dei ratei passivi.
A seguito della firma dell’Accordo di Risanamento, il Gruppo ha ottenuto una moratoria sul capitale delle linee di cassa a Medio e Lungo Termine e contingentemente al rispetto o meno di alcuni parametri una moratoria sugli interessi delle stesse. Con l’efficacia dell’Accordo di Risanamento, i tassi di interesse sulle linee di cassa a Medio e Lungo Termine sono stati modificati da tasso fisso ad un tasso con componente variabile, aggiornato ogni sei mesi (Euribor 6 mesi).
Le linee a Breve Termine erogate e disciplinate dall’Accordo di Risanamento hanno mantenuto il pricing adeguato alla natura dell’operazione sottostante, mantenendo i tassi dei documenti finanziari originari come previsto dall’Accordo di Ristrutturazione.
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Per ulteriori dettagli relativi alle passività finanziarie si rimanda ai paragrafi della nota integrativa ed in particolare alle note (15), (22) e (23).
Nella valutazione del rischio di fluttuazioni avverse dei tassi di interesse che abbiano impatto sugli oneri finanziari netti e sugli adeguamenti del fair value di attività e passività finanziarie sensibili al tasso di interesse, nell’ottica del rispetto dei covenant, è stata effettuata un’analisi di sensitività basata sui seguenti criteri:
Le attuali aspettative del mercato sull’andamento dei tassi di interesse fino al 2026 sono stabili o al ribasso.
In via prudenziale si è preso in considerazione l’applicazione di un ulteriore 1% di margine sul tasso variabile calcolato semestralmente (EURIBOR 6 mesi + 3% di margine).
Il risultato della sensitivity analisys dimostra che la curva dei tassi di interesse non ha un impatto significativo in termini di utili/perdite di esercizio; pertanto, non si ritiene che si possano avere impatti sul rispetto dei covenant a causa delle fluttuazioni de cambi.
Rischio di cambio
Il Gruppo è esposto al rischio che variazioni nei tassi di cambio possano apportare variazioni ai risultati economici e patrimoniali del Gruppo. L’esposizione al rischio di cambio può essere di natura:
Transattiva: variazioni del tasso di cambio intercorrenti tra la data in cui un impegno finanziario tra controparti diventa altamente probabile e/o certo o e la data di regolamento dell’impegno, variazioni che determinano uno scostamento tra flussi di cassa attesi e flussi di cassa effettivi;
Traslativa: variazioni del tasso di cambio determinano una variazione del valore delle poste patrimoniali in divisa, a seguito del consolidamento dei dati ai fini di bilancio e della loro traduzione nella moneta di conto della Capogruppo (Euro). Tali variazioni non determinano uno scostamento immediato tra flussi di cassa attesi e flussi di cassa effettivi ma solo un effetto contabile sul patrimonio netto consolidato del Gruppo. L’effetto sui flussi di cassa si manifesta solo qualora siano effettuate operazioni sul patrimonio della società del Gruppo che redige il bilancio in divisa.
L’esposizione al rischio di variazioni dei tassi di cambio deriva dall’operatività del Gruppo in una pluralità di Paesi e in monete diverse dall’Euro, in particolare il Dollaro Statunitense e le divise ad esso agganciate. Poiché risultano operazioni significative in Paesi dell’area Dollaro, il bilancio del Gruppo può essere interessato in maniera considerevole dalle variazioni dei tassi di cambio Euro/Usd.
Il Gruppo non utilizza per la propria attività di copertura dal rischio di cambio strumenti di tipo dichiaratamente speculativo; tuttavia, nel caso in cui ci fossero e gli strumenti finanziari derivati non dovessero soddisfare le condizioni previste per il trattamento contabile degli strumenti di copertura richiesti dallo IFRS 9 o la società decide di non volersi avvalere della possibilità di hedge accounting, le loro variazioni di fair value sono contabilizzate a conto economico come oneri/proventi finanziari.
Il fair value di un contratto a termine è determinato come differenza tra il cambio a termine del contratto e quello di un’operazione di segno contrario di importo e scadenza uguale, ipotizzata ai tassi di cambio ed ai differenziali di tasso di interesse al 31 dicembre.
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Il Gruppo valuta la propria esposizione al rischio di variazione dei tassi di cambio; gli strumenti utilizzati sono la correlazione dei flussi di pari valuta ma di segno opposto, la contrazione di finanziamenti di anticipazione commerciale e di natura finanziaria in pari valuta con il contratto di vendita.
Rischio di credito
Il Gruppo è soggetto al rischio che il merito di credito di una controparte finanziaria o commerciale diventi insolvente. Il rischio di credito connesso al normale svolgimento delle operazioni commerciali è monitorato sia dalle singole società sia dalla direzione Finanziaria del Gruppo.
Per la natura della sua attività, articolata in più settori, con un’accentuata diversificazione geografica delle unità produttive e per la pluralità di Paesi in cui sono venduti gli impianti e attrezzature il Gruppo non presenta una concentrazione del rischio di credito su pochi clienti/Paesi, anzi l’esposizione creditoria è suddivisa su un largo numero di controparti e clienti.
L’obiettivo è quello di minimizzare il rischio controparte attraverso il mantenimento dell’esposizione all’interno di limiti coerenti con il merito creditizio assegnato a ciascuna di esse dai diversi Credit Managers del Gruppo sulla base di informazioni storiche sui tassi di insolvenza delle controparti stesse.
Il Gruppo vende prevalentemente all’estero e utilizza per la copertura dei rischi di credito gli strumenti finanziari disponibili sul mercato, in particolare le Lettere di Credito e utilizza per progetti significativi gli strumenti del pagamento anticipato e della lettera di credito.
Rischio connesso alle attività svolte all’estero
L’evoluzione degli scenari economici e geo-politici influenza da sempre le attività finanziarie e industriali del Gruppo.
I ricavi per attività all’estero del Gruppo Trevi confermano un consolidamento sull’estero, la presenza del Gruppo è localizzata principalmente in Medio Oriente, USA, Estremo Oriente ed Africa.
Relativamente ai ricavi localizzati in aree con un rischio politico e commerciale medio-alto, caratterizzati cioè dal rischio di insolvenza di operatori, pubblici e privati, legato all’area geografica di provenienza e indipendente dalla loro volontà, nonché dal rischio legato alla provenienza di un determinato strumento finanziario e dipendente da variabili politiche, economiche e sociali, con specifico riferimento ai paesi in cui il Gruppo Trevi opera, maggiormente esposti a questa tipologia di rischio, si precisa che sono due in particolare le aree con alto rischio politico e basso rischio commerciale in cui opera il Gruppo Trevi.
Tajikistan
Il Tagikistan è diventato indipendente nel 1991 in seguito alla disgregazione dell'Unione Sovietica e ha vissuto una guerra civile tra fazioni politiche, regionali e religiose dal 1992 al 1997.
L'etnia uzbeka costituisce una minoranza sostanziale in Tagikistan e l'etnia tagika una minoranza ancora più numerosa nel vicino Uzbekistan.
Il paese, con una popolazione di poco più di 9,2 mln di abitanti, rimane il più povero dell'ex repubblica sovietica con un real gdp per capita pari a $ 3.900. Il Tagikistan è diventato membro dell'OMC nel marzo
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2013. Tuttavia, la sua economia continua ad affrontare grandi sfide, tra cui la dipendenza dalle rimesse dei lavoratori migranti tagiki che lavorano in Russia e Kazakistan, la corruzione dilagante e il commercio di oppiacei e altre violenze destabilizzanti provenienti dal vicino Afghanistan. Dal 2010 il Tagikistan ha subito diversi incidenti di sicurezza interna, tra cui conflitti armati tra le forze governative e gli uomini forti locali nella valle di Rasht e tra le forze governative e i residenti e i leader informali nell'oblast autonomo di Gorno-Badakhshan. Il Tagikistan ha subito il suo primo attacco rivendicato dall'ISIS nel 2018, quando gli assalitori hanno attaccato un gruppo di ciclisti occidentali con veicoli e coltelli, uccidendone quattro. Nel corso del 2021 è divampato l'attrito tra le forze al confine tra il Tagikistan e la Repubblica del Kirghizistan, queste tensioni sono culminate in scontri mortali tra le forze di frontiera nell'aprile 2021 e nel settembre 2022.
(fonte: https: //www.cia.gov/the-world-factbook/countries/tajikistan/#introduction)
Argentina
L’Argentina, si legge nel report della Banca mondiale, nel corso dell’anno appena concluso fa segnare una tendenza in linea con l’intera America Latina, per l’area geografica in questione si stima che l’economia possa essere in crescita al 2,3 per cento per il 2024 ed al 2,5 per cento nel 2025. Questo sarebbe l’effetto del miglioramento delle economie dei partner commerciali della regione e dell’allentamento della stretta monetaria. Inoltre, nonostante il calo, i prezzi delle materie prime dovrebbero continuare a mantenere un livello tale da sostenere la crescita, mentre l’inflazione rimane un’incognita per il paese nonostante ci si attenda una conferma del suo trend in calo per l’intera area geografica in questione.
Nel caso specifico, la crescita economica dell’Argentina nel 2024, la Banca mondiale segnala che si lega all’uscita dall’emergenza siccità, crisi che ha colpito il principale settore economico del paese provocando un forte calo dei principali asset dell’export i quali, da soli, sono alla base della perdita di quasi 3 punti di Pil.
L’Argentina, si trova tuttavia ad affrontare ancora una situazione economica delicata, con incertezze politiche, in un contesto di inflazione elevata e forte deprezzamento della valuta.
L’incidenza dei ricavi delle aree sopraindicate rispetto al totale del Gruppo è inferiore al 6%
Rischio connesso all’approvvigionamento delle materie prime.
I temi pertinenti all’approvvigionamento di materie prime sono articolati nelle seguenti categorie del Modello dei Rischi del Gruppo Trevi:
Supply Chain
Approvvigionamento
Commodity
La revisione del Modello, con particolare attenzione alle tematiche Environment, Social & Governance (d’ora innanzi ESG), troverà applicazione con l’approvazione del Piano di Sostenibilità e della relativa Procedura gestionale, ad oggi in fase di definizione.
Per la Divisione Soilmec, nel corso del 2024 permane l’elemento di stabilità, già evidenziato nel corso dell’esercizio precedente, dei prezzi di approvvigionamento delle materie prime e degli indici energetici (gas/luce).
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Per la Divisione Trevi il tema è altrettanto importante ma essendo l’attività amministrata “a commessa” è possibile gestire contrattualmente e puntualmente il rischio di fluttuazione del costo delle materie prime attraverso la definizione di condizioni di garanzia o addirittura l’esclusione della fornitura delle materie prima dallo scopo del lavoro.
Inoltre, si segnala che mediamente è statisticamente piuttosto breve il periodo intercorrente tra la gara per l’ottenimento della commessa e l’apertura dei cantieri e la durata delle commesse è compresa tra i sei ed i nove mesi e, pertanto, nelle offerte si può tenere conto di costi aggiornati in relazione ai progetti da realizzare.
Rischi climatici
I principali aspetti ambientali associati all’attività del Gruppo Trevi scarsamente probabili ma con impatto potenzialmente alto sono correlati alle attività di perforazioni e fondazioni nei cantieri della Divisione Trevi. Allo scopo di ridurre la significatività di tali potenziali impatti, Trevi applica principi di gestione ambientale in linea con lo standard ISO14001, all’interno dei quali sono effettuate indagini ambientali specifiche prima dell’avvio delle commesse e controlli periodici durante le attività.
Le attività effettuate nei cantieri hanno impatti anche sul clima in quanto richiedono l’utilizzo di macchine operatrici con motore endotermico. Trevi è impegnata a ridurre l’impatto ambientale associato alle emissioni prodotte da tali macchine attraverso un uso più efficiente delle macchine stesse, che prevede l’impiego di dispositivi IOT per il controllo e la supervisione da remoto delle attrezzature, il sistema Soilmec DMS e la sensibilizzazione degli operatori verso un uso corretto delle attrezzature, l’aggiornamento del parco macchine che prevede l’introduzione di macchine di nuova generazione più efficienti o elettriche (si veda linea HighTech ed e-Tech di Soilmec), l’utilizzo di carburanti bio-diesel.
Inoltre, va segnalato che, qualora si dovessero verificare danni da eventi metereologici o da danni ambientali diretti, sono presenti assicurazioni CAR (Construction All-Risks) in ogni cantiere, su cui si inseriscono le coperture assicurative RCT (Responsabilità Civile verso Terzi) con estensione alla copertura all’inquinamento accidentale e le coperture assicurative All-Risks sulle macchine ed attrezzature utilizzate.
Nell’ambito degli aspetti ambientali il Gruppo Trevi ha identificato cinque indicatori. Quelli di maggiore impatto sono: “la gestione delle emissioni e lotta al cambiamento climatico” e “la gestione dei rifiuti e delle sostanze pericolose”. Il primo fa riferimento alla promozione di strategie di riduzione delle emissioni in atmosfera e allo sviluppo dell’utilizzo di energie rinnovabili, con l’obiettivo per il Gruppo di ridurre gradualmente la dipendenza dal settore dei combustibili fossili e diminuire il proprio impatto sull’ambiente. Il secondo fa riferimento ai rifiuti prodotti dal Gruppo (presso le sedi legali, operative e i cantieri) con l’obiettivo di continuare ad incrementare la quota destinata a riutilizzo e di mantenere la percentuale di rifiuti pericolosi inferiore al 0,25% del totale prodotto. Gli altri tre indicatori riguardano l’ “inquinamento dell’acqua, dell’aria e del suolo, la “gestione efficiente delle risorse idriche”, le cui performance per la Divisione Trevi sono strettamente legate alle specifiche tipologie di lavorazioni effettuate, e la “protezione della biodiversità e del capitale naturale” che, pur interessando una parte ridotta delle attività del Gruppo, viene attuata e garantita attraverso il rispetto delle misure precauzionali idonee a mantenere l’armonia con la natura e salvaguardare tutte le specie viventi.
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Rischio Cyber
Il Gruppo Trevi anche nel corso del 2024 ha proseguito nel percorso di adozione di nuove iniziative, tecnologie e procedure volte a garantire livelli di sicurezza ICT sempre più elevati, per rendere sempre più efficaci i processi di ICT Security.
Il Dipartimento DI&T Corporate (Digital Innovation & Technology), che eroga servizi IT per tutte le Società controllate, sta consolidando il processo di adozione di infrastrutture con tecnologie Hybrid Cloud, che, unitamente all’adozione di applicazioni Cloud e di un Piano di Disaster Recovery, consentono di aumentare la postura di sicurezza e la resilienza dell’intero Gruppo, al fine di salvaguardare la piena operatività delle Aziende, anche in caso di attacco hacker o malfunzionamento dei sistemi che sovraintendono all’erogazione dei servizi.
Il Gruppo continua nell’erogazione di percorsi formativi specifici per indurre a comportamenti idonei ad evitare il coinvolgimento in processi «malevoli» di cyber crime. Inoltre, il Dipartimento DI&T Corporate prosegue nell’emissione di periodiche «pillole informative» per segnalare esempi di casi concreti di frodi informatiche nelle quali gli utenti potrebbero imbattersi se non seguissero le corrette procedure ed istruzioni ed inoltre testa regolarmente la consapevolezza degli utenti attraverso campagne di phishing interne mirate.
Trevi Finanziaria Industriale S.p.A., attraverso Dipartimento DI&T Corporate, sta continuando ad operare compatibilmente al percorso dettato dalla certificazione ISO 27001:2022, ossia la norma che definisce lo standard internazionale che descrive le best practice per un ISMS (sistema di gestione della sicurezza delle informazioni, anche detto SGSI, in italiano). Questa certificazione è la dimostrazione che i servizi erogati dall’Azienda rispettano le best practice sulla sicurezza delle informazioni.
Si ritiene, pertanto, che le misure adottate ed i presidi esistenti rappresentino adeguati elementi di mitigazione di questo rischio, e che, quindi, non residui un rischio rilevante ai fini della continuità delle attività aziendali.
Impatti del Conflitto Russia-Ucraina
In relazione alla guerra in Ucraina si segnala che il Gruppo Trevi non ha attività produttive in Russia o Ucraina, ha esternalizzato lo sviluppo o l’utilizzo di software e data centers nelle zone interessate dal conflitto. Pertanto, non vi è stata necessità di spostare personale fuori dalle zone del conflitto, e al momento non si ritiene che altri paesi impattati in qualche misura dal conflitto generino problematiche alle attività del Gruppo Trevi.
Non ci sono ordini inclusi nel backlog per l’area russa ed il Nuovo Piano Consolidato non prevede sviluppi in tali aree.
Non si prevedono difficoltà di finanziamento dal momento che non sono presenti esposizioni verso Russia ed Ucraina.
Il Gruppo, infine, non ritiene che ci possano essere nuovi fattori di rischio di frode legati al conflitto in corso, mentre per quanto riguarda il rischio di attacchi informatici, negli ultimi anni sono state implementate nel Gruppo una serie di iniziative volte ad aumentare il livello di sicurezza dell'intera infrastruttura informatica.
Al momento non si ritiene che i rischi sopra indicati - alla luce dei fattori e delle considerazioni svolte circa il conflitto in corso, e in generale l'area geografica Russo-Ucraina - rappresentino un rischio residuo rilevante ai fini della continuità delle attività aziendali.
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Impatti dei dazi doganali
La strategia commerciale dell'amministrazione statunitense, che include l'applicazione di dazi doganali sulle importazioni, sta creando un clima di incertezza a livello economico, politico e sociale.
Attualmente il gruppo monitora costantemente gli sviluppi dello scenario per valutare le opportune azioni da intraprendere quando il quadro della situazione sarà più chiaro.
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INFORMAZIONI INTEGRATIVE SU STRUMENTI FINANZIARI
In relazione agli strumenti finanziari rilevati nella situazione patrimoniale-finanziaria al fair value, l’IFRS 7 richiede che tali valori siano classificati sulla base di una gerarchia di livelli che rifletta la significatività degli input utilizzati nella determinazione del fair value. In particolare, la scala gerarchica del fair value è composta dai seguenti livelli:
Livello 1: corrisponde a prezzi quotati su mercati attivi;
Livello 2: corrisponde a prezzi calcolati attraverso elementi desunti da dati di mercato osservabili;
Livello 3: corrisponde a prezzi calcolati attraverso altri elementi differenti da dati di mercato osservabili.
Nelle tabelle che seguono sono riportate le attività e le passività al 31 dicembre 2024 in base alle categorie previste dallo IFRS 9.
Legenda Categorie IFRS 9
Fair value a conto economicoFVTPL
Fair value a conto economico complessivoFVOCI
Costo ammortizzatoCA
FV – strumenti di coperturaFVOCI o FVTPL
Di seguito sono riportate le informazioni integrative su strumenti finanziari ai sensi dell’IFRS 9.
DescrizioneClassi IFRS9Note31/12/2024Fair Value a Patrimonio NettoFair Value a Conto EconomicoEffetto a Conto Economico
ATTIVITA'
Attività finanziarie non correnti
Altri crediti finanziari lungo termine CA 6 4.329
Totale Attività finanziarie non correnti 4.329
Attività Finanziarie correnti
Altri crediti finanziari a breve termine CA 11.667
Strumenti finanziari derivati a breve termine FVTPL -
Attività finanziarie correnti CA 11 6.243
Disponibilità liquide CA 12 95.018
Totale Attività finanziarie correnti 112.928
Totale Attività finanziarie 117.257
PASSIVITA’
Passività finanziarie non correnti
Finanziamenti a lungo termine CA 14 102.040 12.267
Debiti verso altri finanziatori a lungo termine CA 14 133.612 754
Strumenti finanziari derivati a lungo termine FV -
Totale passività finanziarie non correnti 235.652
Passività finanziarie correnti
Finanziamenti a breve termine CA 20 59.251 10.1177.123
Debiti verso altri finanziatori a breve termine CA 21 16.920 95
Strumenti finanziari derivati a breve termine FVTPL -
Totale passività finanziarie correnti 76.171
Totale passività finanziarie    311.823    
Warrant FVTPL   0    2
In seguito alla misurazione al fair value del Warrant il valore del provento finanziario rilevato è pari a circa 2 migliaia di Euro.
200
IMPAIRMENT TEST
Il Gruppo ha rivisto i propri indicatori di impairment al 31.12.2024. Anche alla luce del perdurare di un contesto di mercato caratterizzato da grande volatilità, è stato effettuato un test di impairment per le 2 Cash Generating Unit (CGU) del Gruppo Trevi (CGU Trevi e CGU Soilmec) e per il Gruppo nel suo complesso.
Il test di impairment, in accordo con lo IAS 36, è inizialmente avvenuto confrontando il valore contabile (carrying amount) dell’attività o del gruppo di attività componenti l’unità generatrice di flussi finanziari (CGU) con il valore recuperabile della stessa, dato dal maggiore tra il fair value (al netto degli eventuali oneri di vendita) ed il valore dei flussi di cassa netti attualizzati che si prevede saranno prodotti dall’attività o dal gruppo di attività componenti la CGU (valore d’uso).
Più in particolare, l’impairment test di primo livello sulle CGU Trevi e Soilmec è stato condotto, in continuità di metodo rispetto al 31.12.2023, testando in primo luogo la recuperabilità del carrying amount di ciascuna CGU tramite il valore d’uso (Value in Use), determinato attraverso l’attualizzazione dei flussi di risultato di piano di ciascuna CGU, ovvero mediante il metodo finanziario del Discounted Cash Flow, metodologia direttamente richiamata dallo IAS 36.
Tale metodo si basa sul presupposto che il valore del capitale economico di un’azienda ad una certa data (nel presente caso, il 31 dicembre 2024) sia rappresentato dalla somma algebrica dei seguenti elementi:
valore “operativo”, pari al valore attuale dei flussi di cassa prodotti dalla gestione operativa dell’azienda in un arco di tempo definito;
valore delle attività accessorie non strategiche o strumentali alla data di riferimento.
Ai fini dell’esecuzione dell’impairment test sono stati utilizzati i dati economici e patrimoniali Actual 2024 (desunti dal consuntivo al 31 dicembre 2024) nonché i dati economici e patrimoniali 2025 2028 desumibili dai Piani approvati dalla Capogruppo in data 27 marzo 2025.
I flussi di pianificazione considerati non considerano gli effetti di ristrutturazioni ed efficientamenti futuri non ancora avviati, che il principio contabile richiede di escludere.
Inoltre, preme rilevare come il Piano 2025 2028, considerato ai fini del test di impairment, tiene conto degli impatti economici riconducibili alle attività che sono e saranno avviate al fine di raggiungere gli obiettivi di «Environmental, social, and corporate governance» (c.d. ESG) posti dal Gruppo. Il Management ha, infatti, identificato puntualmente gli obiettivi di sostenibilità e definito un piano prospettico di attuazione per il loro raggiungimento, recepito nel Piano industriale 2025 – 2028, che sarà implementato nei prossimi esercizi.
Ciò premesso, il flusso monetario è stato costruito partendo dal reddito operativo (EBIT) di ciascun periodo, calcolando e sottraendo allo stesso le imposte dirette figurative ad aliquota piena, sommando i componenti negativi di reddito che non danno luogo a uscite monetarie, quali ammortamenti e accantonamenti, e determinando così il “flusso finanziario della gestione operativa corrente”, interpretabile come un flusso monetario “potenziale”. Successivamente, è stato determinato il “flusso monetario della gestione operativa” aggiungendo al predetto flusso le variazioni di Capitale Circolante Netto (infatti, l’ammontare delle risorse monetarie effettivamente liberate dalla gestione caratteristica corrente risente della variazione subita nel periodo dagli elementi del patrimonio che sorgono e si estinguono per effetto dei cicli operativi: crediti commerciali, rimanenze, debiti commerciali, debiti verso il personale, ecc.) e le CAPEX (investimenti al netto dei disinvestimenti in capitale fisso).
201
Per l'attualizzazione dei flussi di cassa come sopra determinati è stato calcolato un costo medio ponderato del capitale «WACC» calcolato, in continuità di metodo rispetto al 2023, secondo il modello economico del CAPM (Capital Asset Pricing Model). Considerato che le due CGU Trevi e Soilmec operano in settori differenti, seppur strettamente connessi fra loro, si è ritenuto opportuno determinare in linea con lo scorso esercizio uno specifico WACC in considerazione del settore di operatività delle stesse: «Special Foundation/Heavy Construction» per la CGU Trevi e «Industrial Machinery» per la CGU Soilmec.
Il WACC di Trevi S.p.A. è stato determinato nell’11,28% e le singole variabili sono state desunte come segue:
tasso risk-free: 4,20%, tasso di rendimento dei titoli di un Paese maturo (Stati Uniti), pari alla media dei Bond 10Y relativi ai 12 mesi precedenti il 31.12.2024;
beta levered: 0,78, costruito come media del beta unlevered a 3Y di un campione di società comparabili del settore «Special Foundation/Heavy Construction» levereggiato in funzione del rapporto D/E medio dei medesimi comparables;
equity risk premium: è stato utilizzato un tasso pari al 5,00%;
rischio Paese: 3,33%, tale componente è stata aggiunta al Ke dopo aver pesato per il beta l’ERP, ed è stata determinata quale media del rischio Paese dei Paesi di operatività della CGU Trevi ponderata per la percentuale di produzione dell'EBIT 2028 in detti Paesi;
differenziale d’inflazione: 1,71%, tale componente è stata aggiunta al Ke al fine di considerare l’effetto dell’inflazione e determinare il tasso reale;
coefficiente alpha: pari ad 1 punto percentuale, incluso nel calcolo al fine di considerare tra l’altro un premio per small cap e/o un premio di execution risk;
costo del debito lordo: pari al 4,27% (post tax: 3,22%) è stato determinato quale media dei tassi actual delle linee di credito del Gruppo;
struttura finanziaria: D/D+E= 26,28%; E/D+E= 73,72%, determinata quale media dei comparables del settore «Special Foundation/Heavy Construction» già considerati per la definizione del beta.
Si precisa che, ai fini della determinazione del Terminal Value, il predetto WACC è stato aumentato di 1 punto percentuale.
Il WACC di Soilmec S.p.A. è stato determinato nel 10,13% e le singole variabili sono state desunte come segue:
tasso risk-free: 4,20%, tasso di rendimento dei titoli di un Paese maturo (Stati Uniti), pari alla media dei Bond 10Y relativi ai 12 mesi precedenti il 31.12.2024;
beta levered: 0,99, costruito come media del beta unlevered a 3Y di un campione di società comparabili del settore «Industrial Machinery» levereggiato in funzione del rapporto D/E medio dei medesimi comparables;
equity risk premium: è stato utilizzato un tasso pari al 5,00%;
rischio Paese: 2,23%, tale componente è stata aggiunta al Ke dopo aver pesato per il beta l’ERP, ed è stata determinata quale media del rischio Paese dei Paesi di operatività della CGU Soilmec ponderata per la percentuale di produzione dell'EBIT 2028 in detti Paesi;
differenziale d’inflazione: 0,00%, tale componente è stata aggiunta al Ke al fine di considerare l’effetto dell’inflazione e determinare il tasso reale;
coefficiente alpha: pari ad 1 punto percentuale, incluso nel calcolo al fine di considerare tra l’altro un premio per small cap e/o un premio di execution risk;
costo del debito lordo: pari al 4,27% (post tax: 3,09%) è stato determinato quale media dei tassi actual delle linee di credito del Gruppo;
202
struttura finanziaria: D/D+E= 24,04%; E/D+E= 75,96%, determinata quale media dei comparables del settore «Industrial Machinery» già considerati per la definizione del beta.
Si precisa che il predetto WACC è stato adottato anche ai fini della determinazione del Terminal Value.
Per gli anni successivi al 2028, i flussi di cassa delle CGU sono stati calcolati sulla base di un Terminal Value determinato proiettando in perpetuity l’EBIT normalizzato dell’ultimo anno di piano esplicito (2028), al netto delle imposte figurative ad aliquota piena. È stato, inoltre, considerato un tasso di crescita g costruito in funzione della media dell’inflazione attesa nei Paesi di operatività di ciascuna CGU, ponderata per la percentuale di EBIT 2028 effettivamente prodotta dalle stesse in tali Paesi. In particolare, il tasso di crescita g della Divisione Trevi è pari al 3,81%; mentre, il tasso di crescita g della Divisione Soilmec è pari al 2,04%.
Di conseguenza, il tasso di attualizzazione adottato per il Terminal Value, scaturente dalla differenza fra i predetti WACC e i tassi di crescita g, è pari all’8,47% per la CGU Trevi e all’8,09% per la CGU Soilmec. Dato preponderante, considerato che il Terminal Value rappresenta mediamente il 70-80,00% dell’Enterprise Value delle CGU.
Il test di impairment effettuato sullo scenario, e con i parametri di base, sopra rappresentato non ha portato all’evidenza di una svalutazione degli attivi delle CGU Trevi e Soilmec, rispetto al valore contabile di iscrizione.
L’impairment test di secondo livello è stato effettuato nella modalità asset side, verificando che il valore recuperabile degli attivi di Gruppo fosse superiore al loro valore contabile. L’Enterprise Value complessivo è stato calcolato con il metodo per somma di parti (SOTP), ovvero mediante la sommatoria de:
(+) l’Enterprise Value delle CGU Trevi e Soilmec;
(+) il valore attuale dei flussi operativi della holding Trevi Finanziaria Industriale;
(+) il valore delle attività afferenti investimenti accessori;
Il valore contabile di confronto è ricavato (per coerenza) sulla base de:
(+) il patrimonio netto di Gruppo al 31 dicembre 2024;
(+) la posizione finanziaria netta, assunta al valore contabile al 31 dicembre 2024.
Tale confronto porta all’evidenza di una differenza positiva di Euro 125 milioni.
Il Management ha altresì analizzato la variabilità dei risultati delle stime di secondo livello al mutare dei principali input valutativi assunti, ipotizzando alternativamente: l’incremento dei tassi di sconto (WACC) rilevanti per la determinazione del Terminal Value e la varianza dei flussi FCFO rilevanti per la determinazione del Terminal Value.
È stata dapprima svolta un’analisi di sensitività sui tassi di sconto (WACC) adottati per il Terminal Value al fine di identificare la maggiorazione di tasso che porterebbe il valore recuperabile degli attivi di Gruppo ad essere almeno pari al relativo carrying amount (ovvero all’azzeramento dell’headroom riscontrato nel secondo livello del test). In tal circostanza una variazione in incremento dei WACC per il TV pari a 3,88 punti percentuali per le CGU Trevi e Soilmec porterebbe ad una coincidenza tra il valore recuperabile e il valore contabile degli attivi di Gruppo, nonché ad un margine di primo livello: per la CGU Trevi di Euro 32,70 milioni rispetto ai 121,31 milioni di Euro del caso base (con un WACC del TV pari al 16,16% rispetto al 12,28% del caso base) e per la CGU Soilmec di Euro 8,85 milioni rispetto ai 45,37 milioni di Euro del caso base (con un WACC del TV pari al 14,01% rispetto al 10,13% del caso base).
203
Successivamente, è stata svolta un’analisi di sensitività sulla variazione dei flussi FCFO rilevanti per la determinazione del Terminal Value, mantenendo invariati tutti gli altri criteri ed assunzioni di stima, al fine di identificare la percentuale di decremento degli FCFO del Terminal Value che porterebbe il valore recuperabile degli attivi di Gruppo ad uguagliare il relativo carrying amount.
Tale percentuale di decremento è stata individuata nel 31,69%. In tale circostanza si otterrebbe un margine positivo di primo livello per la CGU Trevi di Euro 31,90 milioni rispetto ai 121,31 milioni di Euro del caso base (con un FCFO di Euro 24,10 milioni rispetto a Euro 35,29 milioni del caso base) e per la CGU Soilmec un margine di primo livello di Euro 9,65 milioni rispetto ai 45,37 milioni di Euro del caso base (con un FCFO di Euro 8,98 milioni rispetto a Euro 13,15 milioni del caso base).
In linea con quanto già effettuato al 31.12.2023, è stato svolto uno specifico test di impairment sui Progetti di Ricerca e Sviluppo realizzati dalla divisione Soilmec negli anni scorsi. Tale specifico test è stato condotto mediante l’attualizzazione dei flussi riconducibili a ciascun Progetto al tasso WACC determinato nel 10,13%. Il test non ha portato all’evidenza di alcuna perdita di valore. Non è stato svolto alcun test di impairment sui Progetti di Ricerca e Sviluppo realizzati dalla divisione Trevi in quanto al 31.12.2024 i valori contabili risultano completamente ammortizzati.
204
COMMENTO DELLE PRINCIPALI VOCI DELLO STATO PATRIMONIALE
ATTIVITA’ NON CORRENTI
(1) Immobili, impianti e macchinari
Le immobilizzazioni materiali a bilancio ammontano al 31 dicembre 2024 a 178,9 milioni di Euro, con un incremento di 9,2 milioni di Euro rispetto al loro valore netto al 31 dicembre 2023 (169,7 milioni di Euro).
I saldi al 31 dicembre 2024 sono i seguenti:
(in migliaia di Euro)
DescrizioneCosto originario al 31/12/2023Ammort. Accumulato31/12/2023Valore netto al 31/12/2023Costo originario al 31/12/2024Ammort. Accumulato31/12/2024Valore netto al 31/12/2024
Terreni18.235(5.049)13.18615.506(6.307)9.199
Fabbricati54.170(32.200)21.97055.251(34.600)20.651
Impianti e macchinari233.644(129.343)104.301236.280(128.121)108.159
Attrezzature industriali e commerciali93.502(72.767)20.73598.308(75.502)22.806
Altri beni32.203(27.201)5.00235.733(29.342)6.391
Immobilizzazioni in corso ed acconti4.47004.4707.19907.199
TOTALE436.224(266.560)169.664448.277(273.872)174.405
I movimenti relativi dell’esercizio 2024 sono sintetizzati nella tabella riportata di seguito:
(in migliaia di Euro)
DescrizioneValore netto 31/12/23Incr.Decr.Ammor.Utilizzo FondoRettif. di valoreRiclass Fondo amm.toRiclass var. costo originarioDiff. Cambi costo storicoDiff. Cambi Fondo amm.tCosto originario31/12/24Ammort. Accum.31/12/24Valore netto 31/12/24
Terreni13.1861.2770(989)000(3.921)(85)(269)15.506(6.307)9.199
Fabbricati21.970434(382)(2.205)3740516(1.049)2.078(1.085)55.251(34.600)20.651
Impianti e macchinari104.30115.250(15.598)(15.788)12.149(352)12.620(5.120)8.456(7.759)236.280(128.121)108.159
Attrezzature industriali e commerciali20.7357.891(3.153)(5.799)2.1120(1.624)2.873(2.805)2.57698.308(75.502)22.806
Altri beni5.0024.334(1.890)(2.364)1.3630(19)(110)1.196(1.121)35.733(29.342)6.391
Immobilizzazioni in corso ed acconti4.4706.634(0)0000(4.166)26107.19907.199
TOTALE169.66435.820(21.023)(27.145)15.998(352)11.493(11.493)9.101(7.658)448.277(273.872)174.405
Gli incrementi lordi del periodo sono complessivamente pari a 35,8 milioni di Euro mentre i decrementi dell’esercizio al netto dell’utilizzo fondo risultano pari a 5 milioni di Euro; i movimenti dell’esercizio si riferiscono alla normale attività di sostituzione di impianti ed attrezzature, allo storno di una rivalutazione di alcuni asset così come riportato nella nota (13), al paragrafo delle altre riserve e all’effetto cambio nell’esercizio 2024 che è stato positivo per 9,1 milioni di Euro.
Il valore netto di carico delle immobilizzazioni materiali detenute in leasing al 31 Dicembre 2024 a titolo di diritto di utilizzo è pari a 17,4 milioni di Euro (il corrispondente saldo al 31 dicembre 2023 era pari a 25,8 milioni di Euro). Il decremento di 8,4 milioni di Euro è ascrivibile prevalentemente al decorso dei contratti di leasing finanziari esistenti.
205
Di seguito il dettaglio:
(in migliaia di Euro)
Descrizione31/12/202431/12/2023Variazioni
Terreni e fabbricati8.1818.785(604)
Impianti e macchinari5.71811.301(5.583)
Attrezzature industriali e commerciali9754.064(3.089)
Altri beni2.5261.638888
Totale17.40025.788(8.388)
(2)Immobilizzazioni Immateriali e Avviamento
Le Immobilizzazioni immateriali al 31 dicembre 2024 ammontano a 16,2 milioni di Euro, in diminuzione di circa 1 milione di Euro rispetto al valore relativo al 31 dicembre 2023 (17,3 milioni di Euro).
I saldi relativi al 31 dicembre 2024 sono i seguenti:
(in migliaia di Euro)
DescrizioneCosto originario 31/12/23Ammort. Accumulato 31/12/23Valore netto 31/12/23Costo originario 31/12/24Ammort. Accumulato 31/12/24Valore netto31/12/24
Avviamento459(459)0000
Costi di sviluppo50.522(40.812)9.71040.390(31.920)8.470
Diritti di brevetto ind. e di utilizzazione delle opere dell’ingegno3.635(3.591)443.652(3.629)23
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili16.238(9.052)7.18616.566(11.079)5.487
Immobilizzazioni in corso ed acconti29702972.22902.229
Altre immobilizzazioni2.028(2.008)202.082(2.064)18
TOTALE73.179(55.922)17.25764.919(48.692)16.227
I movimenti relativi all’esercizio 2024 sono sintetizzati nella tabella riportata di seguito:
(in migliaia di Euro)
DescrizioneValore netto 31/12/23Incr.Decr.Ammort.Utilizzo FondoSvalutaz. rivalutaz.Diff. Cambi costo storicoDiff. Cambi fondo amm.toAltre variaz.Altre variaz. f.do amm.toValore netto 31/12/24
Avviamento00000000(459)4590
Costi di sviluppo9.710668(54)(1.642)0(212)14(14)(10.548)10.5488.470
Diritti di brevetto ind. e di utilizzazione delle opere dell’ingegno4430(24)0014(14)0023
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili7.186487(167)(2.186)16708(8)005.487
Immobilizzazioni in corso ed acconti2971.986(73)000190002.229
Altre immobilizzazioni2000(2)0054(54)0018
TOTALE17.2573.144(294)(3.854)167(212)109(90)(11.007)11.00716.227
Il valore netto dei costi di sviluppo al 31 dicembre 2024 ammonta a 8,5 milioni di euro
La voce “Incrementi”, pari a 3,2 milioni di Euro, si riferisce prevalentemente ai costi capitalizzati per lo sviluppo di tecnologie e attrezzature utilizzate dalla Capogruppo e dalle controllate; tali costi, che rispettano i requisiti richiesti dallo IAS 38, sono stati infatti capitalizzati e successivamente ammortizzati a partire dall’inizio della produzione e lungo la vita economica media dei prodotti correlati.
La voce “Diritti di brevetto industriale e di utilizzazione delle opere dell’ingegno”, il cui valore netto è pari a 23 migliaia di Euro al 31 dicembre 2024, decrementa unicamente per l’effetto ammortamento.
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Le “altre immobilizzazioni immateriali” ammontano al 31 dicembre 2024 a 18 migliaia di Euro, movimentate in decremento di 2 migliaia di Euro unicamente per l’effetto ammortamento
(3) Partecipazioni
Le partecipazioni ammontano a 440 migliaia di euro di Euro, in linea rispetto al 31/12/2023 (425 migliaia di Euro). Il valore include quote partecipative minori in società valutate al costo. Il valore è sostanzialmente in linea con l’anno precedente.
4) Attività fiscali per imposte anticipate e passività fiscali per imposte differite
  (in migliaia di Euro)
Descrizione31/12/202431/12/2023Variazioni
Crediti per imposte differite attive26.09927.884(1.785)
TOTALE26.09927.884(1.785)
    
Passività fiscali per imposte differite(9.609)(18.004)8.395
TOTALE(10.850)(18.004)8.395
    
Posizione netta alla fine dell'esercizio16.4909.8806.610
 Le attività fiscali per imposte anticipate si riferiscono in parte a differenze temporanee e a perdite fiscali pregresse che in base alla normativa fiscale potranno essere recuperate nei prossimi esercizi e, per la restante parte, agli effetti fiscali differiti derivanti dalle scritture di consolidamento.
Al 31 dicembre 2024 ammontano a 26 milioni di Euro in leggera flessione rispetto all’esercizio precedente per 1,8 milioni di Euro.
Il valore della posizione netta alla fine dell’esercizio è pari a 16,5 milioni di Euro.
Le attività fiscali per imposte differite sono ritenute recuperabili in parte attraverso la compensazione con passività per imposte differite che si riverseranno contestualmente in futuro.
Le passività fiscali per imposte differite si riferiscono principalmente alle differenze tra i valori delle attività e passività esposte nel bilancio consolidato ed i corrispondenti valori fiscalmente riconosciuti nei Paesi ove il Gruppo opera. Al 31 dicembre 2024 ammontano complessivamente a 9,6 milioni di Euro, con un decremento di 8,4 milioni di Euro rispetto al 31 dicembre 2023.
Di seguito la tabella di movimentazione:
    (in migliaia di Euro)
DescrizioneSaldo al 31/12/2023Accantonamenti e RilasciDecrementiAltre VariazioniSaldo al 31/12/2024
Crediti per imposte differite attive27.884(1.050)129(864)26.099
Fondo imposte differite passive(18.004)6.88701.508(9.609)
In riferimento alla voce “Accantonamenti e rilasci del fondo imposte differite”, in applicazione del principio contabile IAS12, relativo alla contabilizzazione delle imposte, le società Trevi Finanziaria Industriale Spa, Trevi Spa e Soilmec Spa, a seguito dell’introduzione del Dlgs 13 dicembre 2024 n.192 che ha previsto, a decorrere
207
dall’esercizio 2024, la rilevanza fiscale delle differenze cambi non realizzate, sorte dall’adeguamento delle poste di valuta estera al tasso di cambio alla chiusura dell’esercizio, hanno provveduto a rilasciare imposte differite passive accantonate nel precedente esercizio prima della introduzione della nuova norma, per un controvalore pari a complessivi Euro 5,3 milioni.
Le altre variazioni sono da attribuire prevalentemente a differenze cambi derivante dalla conversione di bilanci in valuta estera.
(5) Strumenti finanziari derivati non correnti
Al 31 dicembre 2024 non sono presenti strumenti derivati attivi non correnti
(6) Altri crediti finanziari non correnti
I crediti finanziari verso altri al 31 dicembre 2024 ammontano a circa 4,3 milioni di Euro, in incremento con il dato al 31/12/2023 (2,2 milioni di Euro) e si riferiscono a depositi cauzionali a lungo termine iscrivibili quasi esclusivamente alla Divisione Trevi (4,2 milioni di Euro), in particolare nell’area del Medio Oriente (3,2 milioni di Euro). I rimanenti 0,1 milioni di Euro sono imputabili alla divisione Soilmec.
(7) Crediti commerciali ed altre attività non correnti
Al 31 dicembre 2024 non sono stati rilevati a bilancio crediti commerciali ed altre attività non correnti.
(8) Rimanenze
Il totale delle rimanenze al 31 dicembre 2024 ammonta a 122,8 milioni di Euro e risulta così composto:
(in migliaia di Euro)
Descrizione31/12/202431/12/2023Variazioni
Materie prime sussidiarie e di consumo83.87083.669201
Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati17.90412.2865.618
Prodotti finiti e merci20.22018.0232.197
Acconti829682147
TOTALE RIMANENZE122.823114.6608.163
Le rimanenze finali del Gruppo afferiscono alla produzione di macchinari per l’ingegneria del sottosuolo e sono rappresentate dai materiali e dai ricambi impiegati dal settore fondazioni; il valore complessivo delle rimanenze esposte a bilancio è incrementato di 8,2 milioni di Euro. Le rimanenze sono esposte al netto del fondo svalutazione rimanenze che è pari a 24,3 milioni di Euro (al 31 dicembre 2023 era pari ad Euro 24,1 milioni).
208
(9) Crediti commerciali ed altre attività correnti
L’ammontare totale al 31 dicembre 2024 è pari a 282,5 milioni di Euro. La voce è così composta:
  (in migliaia di Euro)
Descrizione31/12/202431/12/2023Variazioni
Crediti verso clienti139.214157.230(18.016)
Importo dovuto dai committenti117.24987.75129.498
Sub Totale Clienti256.463244.98111.482
Crediti verso imprese collegate7.3863.3274.059
Crediti verso l'erario per IVA5.5337.967(2.434)
Crediti verso altri8.21211.380(3.168)
Ratei e Risconti4.8554.266589
Totale Clienti ed Altri282.449271.92110.528
Di seguito si fornisce il dettaglio delle voci “Attività derivanti da contratto” e “Passività derivanti da contratto”:
(in migliaia di Euro)
Descrizione31/12/202431/12/2023Variazione
Attivo corrente:   
Attività derivanti da contratto148.03992.10755.932
Totale attività derivanti da contratto148.03992.10755.932
Acconti da committenti(30.791)(4.356)(26.434)
Totale attività derivanti da contratto117.24987.75129.498
Passivo corrente:
Passività derivanti da contratto1.749(5.644)7.393
Acconti da committenti(28.328)(31.308)2.980
Totale passività derivanti da contratto(26.579)(36.951)10.373
Le attività derivanti da contratto sono espresse al netto dei relativi acconti ricevuti dai committenti e riclassificati tra i crediti commerciali o tra le altre passività rispettivamente a seconda che lo stato di avanzamento dei lavori risulti superiore all’acconto ricevuto o inferiore.
Il fondo svalutazione crediti ammonta a 63,4 milioni di Euro. La movimentazione di tale fondo è la seguente:
(in migliaia di Euro)
DescrizioneSaldo al 31/12/2023AccantonamentiDecrementiRilasciAltre variazioni Saldo al 30/06/2024
Fondo svalutazione crediti v\clienti62.0372.058(2.396)(329)2.06563.435
TOTALE62.0372.058(2.396)(329)2.06563.435
Gli accantonamenti pari a 2 milioni di Euro al 31 dicembre 2024 si riferiscono alla valutazione individuale di crediti, basata sull’analisi specifica delle singole posizioni, per i quali si ritiene che ci sia un grado di rischio nella riscossione.
I decrementi fanno riferimento all’utilizzo dei fondi rischi, mentre i rilasci sono riconducibili alla valutazione sui crediti commerciali ai sensi dell’IFRS9. La voce “Altre variazioni” è riconducibile per la quasi totalità all’ effetto cambio.
209
Ratei e risconti attivi
Tale voce risulta composta principalmente da risconti attivi dettagliati come segue:
(in migliaia di Euro)
Descrizione31/12/202431/12/2023Variazione
Ratei attivi856124
Risconti attivi4.7704.205565
TOTALE4.8554.266589
La voce “ratei e risconti attivi” include costi sostenuti entro la chiusura dell’esercizio ma di competenza di esercizi successivi di diversa natura, afferenti principalmente ad assicurazioni, noleggi e commissioni su garanzie. Il Saldo al 31 dicembre 2024 pari a 4,9 milioni di Euro è ascrivibile prevalentemente alla Divisione Trevi per 3,7 milioni di Euro, alla Divisione Soilmec per 0,5 milioni di Euro e alla Capogruppo Trevi Finanziaria Industriale Spa per 0,9 milioni di Euro. L’incremento rispetto l’esercizio precedente di 0,6 milioni di Euro è imputabile alle società della divisione Trevi.
La ripartizione dei crediti per area geografica al 31 dicembre 2024 risulta essere la seguente:
(in migliaia di Euro)
31/12/2024ItaliaEuropa (esclusa Italia)U.S.A. e CanadaAmerica LatinaAfricaMedio Oriente e AsiaEstremo OrienteResto del mondoTotale Crediti
Crediti verso clienti67.2549.31840.51215.4397.76582.27422.00111.900256.463
Crediti verso collegate7.357000(14)04207.386
Crediti tributari e IVA4.26862615513604802375.533
Crediti verso altri2.1601.2461771.3294631.8965833598.212
Ratei e risconti1.910(0)42224931.5805262834.855
TOTALE82.94810.56940.75716.9468.70986.10923.63212.778282.449
31/12/2023ItaliaEuropa (esclusa Italia)U.S.A. e CanadaAmerica LatinaAfricaMedio Oriente e AsiaEstremo OrienteResto del mondoTotale Crediti
Crediti verso clienti34.02618.30253.85410.02020.25167.32330.67210.533244.981
Crediti verso collegate3.0948900(0)014403.327
Crediti tributari e IVA7.435(1.329)10232329963348607.967
Crediti verso altri3.808572(124)2.8033522.37261698111.380
Ratei e risconti1.6551940195837851.0181474.266
TOTALE50.01817.65353.78013.07421.51570.57632.78412.521271.921
I crediti verso società collegate al 31 dicembre 2024 ammontano a 7,4 milioni di Euro; il dettaglio è riportato nella Nota (34) – Altre operazioni con parti correlate.
La ripartizione dei Crediti verso clienti per valuta al 31 dicembre 2024 risulta essere la seguente:
(in migliaia di Euro)
Descrizione31/12/202431/12/2023Variazione
EURO81.70159.44322.258
USD50.06467.785(17.721)
AED33.56325.9587.605
NGN2.0387.551(5.513)
GBP1.6011.50497
SAR33.35921.09012.269
210
ALTRE54.13761.650(7.513)
Totale256.463244.981(11.482)
Tra le altre valute assumono particolare rilevanza i crediti in Peso Filippino per un controvalore di 16,1 milioni di Euro e i crediti in Dollari Australiani per un controvalore di 11,8 milioni di Euro
Conformemente a quanto previsto dall’IFRS 7, si riporta di seguito un’analisi della dinamica dei crediti scaduti, al netto del fondo svalutazione crediti, suddivisi in classi di rischio omogenee:
(in migliaia di Euro)
Descrizione31/12/202431/12/2023Variazione
Non scaduto190.516158.89831.618
Scaduto da 1 a 3 mesi29.99846.272(16.274)
Scaduto da 3 a 6 mesi3.9373.481456
Scaduto da oltre 6 mesi32.01236.331(4.319)
Totale256.463244.98211.481
L’incremento dei crediti non scaduti è riconducibile in massima parte all’incremento dei crediti per lavori in corso nella divisione Trevi in particolare sulla Capodivisione Trevi Spa e sulla controllata Arabian Soil Contractor.
Nell’ottica di una politica di costante monitoraggio del credito da parte delle singole Società del Gruppo, sono state identificate delle fasce standard di valutazione, esplicitate nella seguente tabella:
(in migliaia di Euro)
Descrizione31/12/202431/12/2023Variazione
Monitoraggio standard254.580243.42711.153
Monitoraggio speciale7091.555(846)
Monitoraggio per invio a legale1.03101.031
Monitoraggio stragiudiziale in corso1430143
Monitoraggio per causa legale in corso000
Totale256.463244.98211.481
Il dettaglio dei “Crediti verso altri” al 31 dicembre 2024 è il seguente:
(in migliaia di Euro)
Descrizione31/12/202431/12/2023Variazione
Crediti verso dipendenti804815(11)
Anticipi a fornitori4.2025.355(1.153)
Altri3.2065.210(2.004)
TOTALE8.21211.380(3.168)
(10) Attività fiscali per imposte correnti
I crediti tributari verso l’Erario pari a 10,7 milioni di Euro sono rappresentati principalmente da crediti per imposte dirette e da acconti di imposta.
(in migliaia di Euro)
Descrizione31/12/202431/12/2023Variazione
Crediti verso l’erario per imposte dirette10.74211.241(499)
TOTALE10.74211.241(499)
Gli importi maggiormente significativi sono rappresentati dai crediti per imposte riconducibili alla Divisione
211
Trevi per 9 milioni di Euro, in particolare riferite alle società Italiane de Gruppo, a quelle dell’area del Medio-Oriente e a quelle dell’area Estremo Oriente.
Alimentano tale posta anche gli acconti versati in capo alle società controllate in Italia.
(11) Attività finanziarie correnti
(in migliaia di Euro)
Descrizione31/12/202431/12/2023Variazione
Attività finanziarie correnti17.91117.201710
TOTALE17.91117.201710
Le Attività finanziarie correnti ammontano a 17,9 milioni di Euro in aumento di 0,7 milioni di Euro rispetto l’esercizio precedente. Si riferiscono per circa 5,2 milioni di Euro a depositi bancari e attività finanziarie riconducibili alle controllate in Medio Oriente e per circa 1 milione di Euro ad una controllata con sede in Argentina, per 0,8 milioni di Euro a crediti finanziari verso società collegate non consolidate in capo alla Trevi Spa, per 1,3 milioni di Euro al credito verso che la Joint Venture Australiana della divisione Trevi ha verso il socio. L’importo rimanente di 10 milioni di Euro è relativo al Finanziamento della Capogruppo Trevifin a MEIL Global Holdings BV; tale credito, erogato il 31 marzo 2020, con rimborso bullet a tre anni, è derivante dall’operazione di cessione al Gruppo MEIL della Divisione Oil&Gas (riferimento, comunicato stampa emesso in pari data, consultabile sul sito www.trevifin.com, sezione “Investor Relations/Comunicati Stampa”). Tale finanziamento a partire dal aprile 2022 è stato classificato tra le attività finanziarie a breve termine; ad oggi non è ancora stato rimborsato dalla controparte.
All’esito di molteplici solleciti di pagamento rimasti inevasi, la Società ha dato corso alle opportune azioni legali per il recupero forzoso del credito presso il Tribunale competente. In data 25 luglio 2024 il Tribunale ha accolto le domande della Società condannando MEIL Global Holdings BV e la sua controllante Megha Engineering and Infrastructures Limited (in qualità di garante del pagamento della controllata) - in solido tra loro e ognuna per i rispettivi titoli - al pagamento in favore di Trevifin di Euro 10.600.000,00 (di cui Euro 10.000.000,00 per capitale ed Euro 600.000,00 dovuti a titolo di interessi ai sensi di quanto previsto dal contratto di finanziamento), a cui si devono aggiungere gli interessi di mora (al tasso del 4% dal 7 aprile 2023 al saldo, da calcolarsi sul capitale finanziato di Euro 10.000.000,00, sempre ai sensi di quanto previsto dal contratto di finanziamento) e spese legali. Le controparti hanno depositato appello contro la sentenza di primo grado con contestuale richiesta di sospensione dell’esecutività della stessa. La Società ha presentato nei termini di legge le proprie ragioni avverso le azioni di controparte e, relativamente alla richiesta di sospensiva, la Corte d’Appello ha rigettato l’istanza di controparte confermando l’esecutività della sentenza di primo grado. Il procedimento d’appello è tutt’ora in fase istruttoria. Dato quanto sopra, al momento non ci sono elementi che fanno ritenere che il credito in questione non sia recuperabile.
212
(12) Disponibilità liquide
La voce è così composta:
(in migliaia di Euro)
Descrizione31/12/202431/12/2023Variazione
Depositi bancari e postali94.31880.08214.236
Denaro e valori di cassa701756(55)
TOTALE95.01980.83814.181
Le disponibilità liquide sono aumentate per 14,2 milioni di Euro rispetto al 31 dicembre 2023; per un’analisi della posizione finanziaria netta e alle disponibilità liquide del Gruppo Trevi si rimanda alla relazione sulla gestione ed al rendiconto finanziario.
Inoltre, nel Gruppo sono presenti realtà nelle quali le disponibilità liquide presenti sui conti correnti societari non sono trasferibili nell’immediato per motivi di restrizioni valutarie (principalmente in Nigeria per 3,1 milioni di Euro).
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PATRIMONIO NETTO E PASSIVITÀ
(13) Patrimonio netto del Gruppo
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato del Gruppo:
(in migliaia di Euro)
DescrizioneCapitale SocialeRiserva Sovrapp. AzioniRiserva LegaleAltre RiserveRiserva di Convers.Utile portato a nuovoUtile del periodo di pertin. del GruppoTotale Patrimonio Netto del Gruppo
Saldi al 01/01/202397.374 9.23583518.962(17.660)(19.127)89.618
Destinazione del risultato 2022  (19.127)19.1270
Aumento di Capitale25.56823.095 2.721   51.383
Distribuzione di dividendi       0
Differenza di conversione    (13.044)  (13.044)
Utili/(perdite) attuariali e stock grant       0
Acquisizione/(dismissioni) e altri movimenti   754(8.757)9.571 1.568
Riserva da Cash-Flow Hedge   (70)   (70)
acquisizione (vendita) azioni proprie        0
Riclassifiche  (1.504) 1.504 0
Utile del periodo di pertinenza del Gruppo      19.10719.107
Saldi al 31/12/2023122.94223.0969.2352.736(2.839)(25.714)19.107148.562
Destinazione del risultato 2023 73 19.034(19.107) 
Aumento di Capitale        
Distribuzione di dividendi        
Differenza di conversione   (18)15.180  15.162
Utili/(perdite) attuariali e stock grant        
Acquisizione/(dismissioni) e altri movimenti   (3.174)192(397) (3.379)
Riserva da Cash-Flow Hedge   43   43
acquisizione (vendita) azioni proprie         
Riclassifiche  (705) 701 (4)
Utile del periodo di pertinenza del Gruppo      1.5271.527
Saldi al 31/12/2024122.94223.0969.308(1.119)12.533(6.376)1.527161.911
Capitale Sociale
La società ha emesso n.312.172.952 azioni, di cui detiene come azioni proprie n. 20 azioni.
Al 31 dicembre 2024 il capitale sociale interamente sottoscritto e versato della Società è pari a 122.942 migliaia di Euro invariato rispetto al 31 dicembre 2023.
Di seguito viene rappresentata l’attuale composizione del capitale sociale, al netto delle azioni proprie possedute, che ammonta al 31 dicembre 2023 a 122.942 migliaia di Euro:
(In migliaia di Euro)
 Numero di azioniCapitale SocialeRiserva Azioni Proprie
Saldo al 31/12/2022150.855.693 97.374(736)
Acquisto e cessione azioni proprie---
Saldo al 31/12/2023312.172.952 122.942(736)
Acquisto e cessione azioni proprie---
Saldo al 31/12/2024312.172.952 122.942(736)
Riserva Sovrapprezzo Azioni
Questa riserva, alla data del 31 dicembre 2024, è pari a 23.096, invariata rispetto al 31 dicembre 2023
Riserva Legale
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La riserva legale rappresenta la parte di utili che, secondo quanto disposto dall’art. 2430 del Codice civile, non può essere distribuita a titolo di dividendo.
Al 31 dicembre 2024 il valore di tale riserva ammonta a 9.308 migliaia di Euro in aumento di 73 migliaia di Euro rispetto al 31 dicembre 2023. Tale aumento è da attribuire alla quota parte di allocazione di utile 2023 della Capogruppo.
Riserva di conversione
Tale riserva, pari ad un valore positivo per 12.533 migliaia di Euro al 31 dicembre 2024, riguarda le differenze cambio da conversione in Euro dei bilanci espressi in moneta diversa dall’Euro; la fluttuazione dei cambi è avvenuta principalmente tra l’Euro ed il Dollaro Americano e tra l’Euro e le valute dei paesi in Medio Oriente e Africa e Sud America, portando ad un incremento di 15.372 migliaia di Euro di tale riserva, dai -2.839 migliaia di Euro del 31 dicembre 2023.
Altre Riserve
Le altre riserve ammontano complessivamente a 1.119 migliaia di Euro e sono così composte:
-Riserva Azioni proprie in portafoglio:
La riserva azioni proprie in portafoglio ammonta alla data del 31 dicembre 2024 a -736 migliaia di Euro, invariata rispetto al 31 dicembre 2023.
-Riserva fair value:
La riserva fair value pari a 2.344 migliaia di Euro accoglie principalmente gli effetti previsto dallo IAS 39, riconducibili all’aumento di capitale avvenuto nel 2023.
-Riserva Straordinaria:
Non si segnalano variazioni rispetto all’esercizio precedente.
-Altre Riserve:
Le Altre Riserve ammontano a -2.727 migliaia di Euro. La movimentazione di tale voce è stata influenzata da uno storno dell’importo di Euro -3.207 migliaia relativo alla rivalutazione di alcuni assets, effettuata in un esercizio precedente. Tale storno si è reso opportuno a seguito di un approfondimento tecnico che ha rilevato la presenza di una differenza di principio contabile, ritenuta non significativa. La posta include inoltre gli effetti della transizione agli IAS/IFRS delle società del Gruppo effettuata con riferimento al gennaio 2004.
Risultato portato a nuovo
La posta include i risultati economici consolidati degli esercizi precedenti, per la parte non distribuita come dividendi agli Azionisti, ed ammonta a un valore negativo di 6.376 migliaia di Euro.
215
PASSIVITA’ NON CORRENTI
(14) Finanziamenti bancari, altri finanziamenti e strumenti derivati
(in migliaia di Euro)
Descrizione31/12/202431/12/2023Variazione
Debiti verso banche102.04080.46821.572
Debiti verso società di leasing6.4325.0981.334
Debiti verso altri finanziatori127.181136.372(9.191)
Strumenti finanziari derivati000
TOTALE235.653221.93813.715
La suddivisione dei finanziamenti bancari ed altri finanziamenti per scadenza si può così riassumere:
(in migliaia di Euro)
Descrizione Da 1 a 5 anniOltre 5 anniTotale
Debiti verso banche102.040 102.040
Debiti verso società di leasing6.2032296.432
Debiti verso altri finanziatori127.181 127.181
TOTALE235.424229235.653
Sull’indebitamento finanziario a lungo incidono gli effetti della Manovra Finanziaria, la cui efficacia è avvenuta nel mese di gennaio 2023, e in esecuzione della quale l’indebitamento residuo del Gruppo è stato quasi integralmente riscadenziato. Infatti, una parte sostanziale dell’indebitamento a medio lungo termine del debito residuo nei confronti delle Banche Finanziatrici dopo l’Aumento di Capitale per Conversione, per un ammontare pari circa a 185 milioni di Euro, è stato riscadenziato al 31 dicembre 2026, mentre una quota di 6,5 milioni di Euro è considerata "debito subordinato" e riscadenziata al 30 giugno 2027.
Dei 185 milioni di Euro, una parte che al 31/12/23 era pari a circa 34,6 milioni di Euro è considerata "debito prioritario" e soggetta a rimborsi semestrali delle quote capitali, alle scadenze del 30/06 e del 31/12, secondo il piano previsto nell'Accordo Modificativo all'ADR firmato dalle parti nel febbraio del 2023.
Inoltre, si evidenzia che i risultati consuntivi del bilancio consolidato del Gruppo Trevi al 31 dicembre 2024 rispettano i covenant finanziari previsti dall’Accordo di Risanamento.
In particolare, il rapporto tra Indebitamento Finanziario Netto ed EBITDA recurring consolidati al 31 dicembre 2024 è pari a 2,38x, pertanto inferiore rispetto al parametro definito dall’Accordo di Risanamento a tale data (pari a 3,25x), mentre il rapporto tra Indebitamento Finanziario Netto e Patrimonio Netto consolidati è pari a 1,24x, pertanto inferiore rispetto al parametro definito dall’Accordo di Risanamento a tale data (pari a 2,60x).
I debiti verso società di leasing, pari a 6,4 milioni di Euro, sono costituiti principalmente dal debito sorto dall’applicazione del principio contabile IFRS 16.
I debiti verso altri finanziatori fanno capo alla Capogruppo per 95,5 milioni di Euro e sono rappresentati prevalentemente da debiti verso istituti non bancari derivanti dalla cessione da parte di istituti bancari di loro crediti finanziari per un importo di circa 45,5 milioni di euro e dal prestito obbligazionario pari a 50 milioni di Euro. Il restante importo dei debiti verso altri finanziatori è suddiviso nella Divisione Trevi per 14,2 milioni di Euro e nella Divisione Soilmec per 17,9 milioni di Euro.
216
Gli strumenti finanziari derivati a lungo termine sono pari a zero.
(15) Passività fiscali per imposte differite e fondi non correnti
Le passività fiscali per imposte differite ammontano complessivamente a 9,6 milioni di Euro, in decremento di 8,4 milioni di Euro rispetto al 31 dicembre 2023, in cui ammontavano a 18 milioni di Euro.
La movimentazione del fondo passività fiscali per imposte differite è la seguente:
(in migliaia di Euro)
DescrizioneSaldo alAccantonamentiUtilizziRilasciAltre VariazioniSaldo al
31/12/202331/12/2024
Passività fiscali per imposte differite18.004(2.467)0(4.420)(1.509)9.609
TOTALE18.004(2.467)0(4.420)(1.509)9.609
Le passività fiscali per imposte differite si riferiscono alle differenze tra i valori delle attività e passività esposte nel bilancio consolidato ed i corrispondenti valori fiscalmente riconosciuti nei Paesi ove il Gruppo opera.
La voce “Altre variazioni”, pari a 1,5 milioni di Euro, si riferisce alle riclassifiche ricondotte alle imposte anticipate, all’effetto cambi e alle variazione delle aliquote di imposta avvenute nel corso dell’anno.
Per il dettaglio della composizione delle imposte differite e anticipate si rimanda a quanto già esposto alla nota (4) Attività fiscali per imposte anticipate e passività fiscali per imposte differite.
(16) Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro
Il trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato ed il fondo di trattamento di quiescenza sono piani a benefici definiti ed ammontano al 31 dicembre 2024 a 11,3 milioni di Euro e riflettono l’indennità maturata a fine anno dai dipendenti delle società italiane, in conformità alle disposizioni di legge, e gli accantonamenti effettuati dalle consociate estere per coprire le passività maturate nei confronti dei dipendenti.
Essi sono stati determinati come valore attuale dell’obbligo di prestazione definita rettificato per tener conto degli “utili e perdite attuariali”. L’effetto rilevato è stato calcolato da un attuario esterno ed indipendente in base al metodo della proiezione unitaria del credito.
La movimentazione nel corso dell’esercizio è stata la seguente:
(in migliaia di Euro)
DescrizioneSaldo al31/12/2023AccantonamentiIndennità e acconti liquidatiAltri movimentiSaldo al31/12/2024
Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato3.490176(460)1843.390
Fondo di trattamento di quiescenza ed obblighi simili7.2451.225(465)(11)7.994
TOTALE10.7351.401(925)17311.384
Gli altri movimenti del fondo trattamento di quiescenza si riferiscono all’effetto cambio delle controllate
217
estere, nonché gli utili/perdite attuariali.
(in migliaia di Euro)
Descrizione31/12/202431/12/2023
Saldo iniziale3.4903.825
Costi Operativi3277
Interessi passivi52131
Indennità pagate(203)(640)
Utile/(perdita) attuariale e altri movimenti1997
Saldo Finale3.3903.490
Le principali assunzioni economico-finanziarie utilizzate dall’attuario sono esposte di seguito
Descrizione31/12/202431/12/2023
Tasso annuo tecnico di attualizzazione3,38%, 3,15%, 2,69%3,17%, 3,08%, 3,15%
Tasso annuo di inflazione2%2%
Tasso annuo aumento retribuzioni complessive3%3%
Tasso annuo incremento Tfr3%3%
In merito al tasso di attualizzazione, è stato preso come riferimento per la valorizzazione di detto parametro l’indice iBoxx Eurozone Corporates AA 7-10, 10+ e 1-3 alla data di valutazione, in funzione della permanenza media residua della singola società. Per la scelta del tasso annuo di inflazione si è fatto riferimento al DEF 2024 pubblicato il 9 aprile 2024 che riporta il valore del deflatore dei consumi per gli anni 2025, 2026 e 2027 pari rispettivamente al 1,9%, 1,9% e 1,8%. Sulla base di quanto indicato e dell’attuale tendenza inflazionistica si è ritenuto opportuno, utilizzare un tasso costante pari al 2,0%.
Viene di seguito riportata un’analisi qualitativa della sensitività per le assunzioni significative al 31 dicembre 2024 per le società sottoposte alla valutazione attuariale:
Past Service Liability
Tasso annuo di attualizzazione
 0,50%-0,50%
Trevi S.p.A.13521423
Trevi Finanziaria Industriale S.p.A.610638
Soilmec S.p.A.10921188
Parcheggi S.p.A.122122
Past Service Liability
Tasso di inflazione
 0,25%-0,25%
Trevi S.p.A.1.3961.377
Trevi Finanziaria Industriale S.p.A.627621
Soilmec S.p.A.1.1531.124
Parcheggi S.p.A.  
Past Service Liability
Tasso annuo di turnover
 2,00%-2,00%
Trevi S.p.A.1.3911.382
Trevi Finanziaria Industriale S.p.A.624624
Soilmec S.p.A.1.1481.127
218
Parcheggi S.p.A.  
(17) Passività potenziali
Il saldo degli Altri Fondi a lungo termine è pari a 16,4 milioni di Euro, in decremento di 1 milioni di Euro rispetto al 31 dicembre 2023, pari a 17,5 milioni di Euro. Tale saldo è il risultato della seguente movimentazione avvenuta nel corso del 2024:
(in migliaia di Euro)
DescrizioneSaldo al31/12/2023AccantonamentiRilasciUtilizziAltre VariazioniSaldo al31/12/2024
Fondi rischi non correnti17.4711.097(2.263)(933)1.03216.404
La voce rilasci ed utilizzi per complessivi 3,1 miloni di Euro, è relativa alla divisione Soilmec per circa 1 milione di Euro, riconducibile a rilasci di fondi su interventi in garanzia e alla Divisione Trevi per circa 2,1, milioni di Euro, prevalentemente attribuibili a conteziosi fiscali per 1,2 milioni di Euro, Fondi copertura perdite su società partecipate per 0,5 milioni di Euro e per la parte rimanente a Rilasci ed Utilizzi relativi a Fondi su rischi contrattuali
La voce “Altre variazioni” si riferisce ad effetti cambio e alle riclassifiche patrimoniali dal fondo rischi a breve termine e a importi dovuti dai committenti.
Riportiamo nella seguente tabella la composizione dettagliata della voce “Fondi rischi a lungo termine”:
(in migliaia di Euro)
Descrizione31/12/202431/12/2023Variazione
Rischi contrattuali4.0613.467594
Interventi in garanzia712991(279)
Copertura perdite società partecipate3261.046(720)
Rischi su vertenze1077730
Altri fondi rischi11.19811.890(692)
TOTALE Fondi rischi ed oneri non correnti16.40417.471(1.067)
Il saldo del fondo rischi contrattuali pari a circa 4,1 milioni di Euro è riconducibile alla Divisione Trevi per 3,9 milioni di Euro, prevalentemente legato alle attività nell’area del Far East e del Medio Oriente ed il rimanente alla Divisione Soilmec per 0,2 milioni di Euro.
Il fondo per interventi in garanzia pari a 0,8 milione di Euro è relativo agli accantonamenti per interventi in garanzia tecnica sui prodotti assistibili delle società del settore metalmeccanico.
Il fondo oneri per copertura perdite società partecipate per 0,3 milione di Euro si riferisce alle “altre imprese” minori della Trevi S.p.A., la diminuzione afferisce all’utilizzo del fondo conseguentemente alla ricapitalizzazione della partecipazione di un’impresa con sede in Italia.
Il fondo rischi su vertenze pari a 107 migliaia di Euro si riferisce alla controllata Trevi S.p.A.
Tale fondo rappresenta la miglior stima da parte del management delle passività che devono essere contabilizzate con riferimento a:
Procedimenti legali sorti nel corso dell’ordinaria attività operativa;
Procedimenti legali che vedono coinvolte autorità fiscali o tributarie.
219
La voce “Altri fondi rischi a lungo termine”, include fondi premi a dipendenti per un importo complessivo di Gruppo pari a 1,8 milioni di Euro, e per contenziosi fiscali per 0,7 milioni di Euro.
La voce include inoltre fondi della Capogruppo per oneri futuri relativi al potenziale accollo delle posizioni conseguenti alla cessione della Divisione Oil & Gas per complessivi 7,5 milioni di Euro, di cui circa 2,8 milioni di Euro per eventuali oneri futuri relativi all’accollo delle posizioni riconducibili alla Water Division.
Essendo le vendite di attrezzature e di servizi ripartite annualmente su centinaia di contratti, i rischi a cui il Gruppo è esposto sono ridotti per la natura stessa dell’attività svolta. Gli esborsi relativi a procedimenti in essere o futuri non possono essere previsti con certezza. È possibile che gli esiti giudiziari possano determinare costi non coperti, o non totalmente coperti, da indennizzi assicurativi, aventi pertanto effetti sulla situazione finanziaria e sui risultati del Gruppo. Tuttavia, alla data del 31 dicembre 2024 il Gruppo ritiene di non avere passività potenziali eccedenti quanto stanziato alla voce “Altri Fondi” all’interno della categoria Interventi in garanzia in quanto ritiene che non vi sia un esborso probabile di risorse.
Per quanto concerne le passività potenziali relative ai contenziosi fiscali, sulla base delle informazioni attualmente a disposizione e tenuto conto dei fondi rischi esistenti, si ritiene che gli stessi non determineranno sul bilancio effetti negativi rilevanti, evidenziando che le società del Gruppo a seguito di verifiche da parte dell’autorità fiscale hanno in essere contestazioni aperte per complessivi 2,7 milioni di Euro, riferiti a periodi di imposta degli anni precedenti e ascrivibili prevalentemente ad imposte sul reddito, with-holding tax ed IVA. A fronte di tali contestazioni le società del Gruppo hanno aperto puntuali ricorsi, fornendo tutte le informazioni e documenti a supporto, utili a trovare un accordo con l’autorità fiscale; contestualmente sono stati istituiti fondi rischi specifici a copertura, per un controvalore complessivo pari a circa Euro 600 migliaia. Di tali posizioni si evidenzia, per significatività, che in data 17 settembre 2024, a seguito di una verifica fiscale ad una società del Gruppo, è pervenuta una notifica in via provvisoria di una formale richiesta di pagamento di maggiori imposte, oltre a sanzioni ed interessi, per un importo di circa 2,5 milioni di euro, relativi al periodo di imposta 2022. La controllata del Gruppo coinvolta ha presentato ricorso nei termini di legge, evidenziando che l’autorità fiscale nel notificare le violazioni sopra indicate non ha considerato, in violazione della legge fiscale vigente, i documenti giustificativi e le memorie difensive già consegnate dalla società in sede di verifica. La controllata, previa consultazione con i consulenti fiscali, ha predisposto per questa posizione, un accantonamento di 400 migliaia di Euro, a copertura delle contestazioni ritenute potenzialmente fondate.
(18) Altre passività non correnti
La voce “Altre passività non correnti” al 31 dicembre 2024 ammonta a circa 0,7 milioni di Euro in diminuzione di 0,7 milioni di Euro rispetto l’esercizio precedente dove erano pari a 1,4 milioni di Euro.
La posta è quasi esclusivamente in capo alla Capogruppo e fa riferimento alle indennità riconosciute a favore di alcuni ex amministratori della Società, nel contesto degli accordi raggiunti con la ex controllante Trevi Holding SE (THSE).
220
PASSIVITA’ CORRENTI
Le passività correnti ammontano a 316,9 milioni di Euro al 31 dicembre 2024, in incremento di 19,9 milioni di Euro rispetto all’esercizio precedente.
Si fornisce di seguito la consistenza della variazione delle varie voci:
(in migliaia di Euro)
Descrizione31/12/202431/12/2023Variazione
Finanziamenti a breve termine (debiti verso banche)55.60148.4637.138
Scoperti di conto corrente3.6503.815(165)
Sub-totale finanziamenti a breve59.25152.2786.973
Debiti verso società di leasing7.01414.577(7.563)
Debiti verso altri finanziatori9.90611.239(1.333)
Sub-totale debiti verso altri finanziatori16.92025.816(8.896)
Debiti verso fornitori153.821114.55039.271
Acconti4.10017.061(12.961)
Importi dovuti ai committenti26.57936.951(10.372)
Debiti verso imprese collegate7.1853.6903.495
Debiti verso istituti di previdenza e sicurezza sociale4.2193.367852
Ratei e risconti passivi2.7073.245(538)
Altri debiti18.56218.274288
Debiti verso Erario per IVA3.3845.871(2.487)
Fondi a Breve Termine5.8794.1231.756
Sub-totale altre passività a breve termine226.436207.13219.304
Passività fiscali per imposte correnti14.25611.6542.602
Sub-totale passività fiscali per imposte correnti14.25611.6542.602
TOTALE316.863296.88019.983
Relativamente agli scaduti dei rapporti debitori commerciali, finanziari e verso dipendenti al 31 dicembre 2023 si evidenziano scaduti commerciali per un totale di circa 38,5 milioni di Euro.
Non si registrano scaduti riconducibili a debiti verso dipendenti ed istituti previdenziali.
Alla data della chiusura del bilancio non si rilevano decreti ingiuntivi a carico delle società del Gruppo.
(19) Debiti verso fornitori ed acconti: ripartizione per area geografica e valuta
I debiti verso fornitori ammontano a 153,8 milioni di Euro al 31 dicembre 2024 in aumento rispetto al periodo precedente per 39,3 milioni di Euro.
La ripartizione per area geografica dei debiti verso fornitori ed acconti a breve termine risulta essere la seguente:
(in migliaia di Euro)
31/12/2024Italia Europa (esclusa Italia)Stati Uniti e CanadaAmerica LatinaAfrica Medio Oriente e AsiaEstremo OrienteResto del mondoTotale
Fornitori71.3312.9029.8461.7262.31356.7765.4383.489153.821
Acconti da clienti2.0426901.49001304874.100
Importi dovuti ai committenti19.63702.2671.0682.165451.397026.579
Debiti verso società collegate7.172000013007.185
TOTALE100.1812.97112.1134.2854.47756.8476.8363.975191.685
221
(in migliaia di Euro)
31/12/2023Italia Europa (esclusa Italia)Stati Uniti e CanadaAmerica LatinaAfrica Medio Oriente e AsiaEstremo OrienteResto del mondoTotale
Fornitori55.6894.70010.9633.4173.27521.98695513.564114.550
Acconti da clienti2.1944781061.0303.4741.9922187.56917.061
Importi dovuti ai committenti4.72206.6879114.53818.89801.19636.951
Debiti verso società collegate3.678000012003.690
TOTALE66.2835.17817.7565.35811.28742.8881.17322.329172.252
La tabella sottostante riporta la ripartizione per valuta dei debiti verso fornitori:
(in migliaia di Euro)
Descrizione31/12/202431/12/2023Variazione
EURO 74.402 62.502 11.900
USD 9.859 12.711 -2.852
AED 17.785 13.837 3.948
NGN 1.090 1.604 -514
GBP 65 144 -79
SAR36.6703.55133.119
ALTRE 13.949 20.201 -6.252
Totale 153.820 114.550 39.270
Debiti commerciali ed altre passività a breve termine:
Importo dovuto ai committenti:
La voce “Importo dovuto ai committenti”, per un importo pari a 26,6 milioni di Euro, espone i lavori in corso su ordinazione al netto degli acconti relativi.
Debiti verso imprese collegate:
I debiti verso imprese collegate ammontanti a 7,2 milioni di Euro si riferiscono quasi interamente ai debiti di natura commerciale della controllata Trevi S.p.A. nei confronti di consorzi. Si rimanda per il dettaglio di questi valori alla Nota (36) – Altre operazioni con parti correlate.
Debiti verso l’Erario per I.V.A.
I debiti verso Erario per I.V.A. ammontano a 3,4 milioni di Euro e sono decrementati rispetto al saldo esposto al 31 dicembre 2023 per 5,9 milioni di Euro.
Ratei e risconti:
I Ratei e risconti passivi ammontano al 31 dicembre 2024 a 2,7 milioni di Euro. Tale voce risulta così composta:
(in migliaia di Euro)
Descrizione31/12/202431/12/2023Variazione
Ratei passivi2.1172.833(716)
Risconti passivi590412178
TOTALE2.7073.245(538)
222
La voce sopraindicata ricomprende poste economiche di competenza dell’esercizio, ma con manifestazione finanziaria nell’esercizio successivo.
L’effetto è riconducibile alla divisione Trevi per un importo pari a circa 1,9 milioni di Euro e per 0,8 milioni di Euro alla divisione Soilmec.
Altri debiti:
Nella voce “Altri debiti” sono principalmente ricompresi:
(in migliaia di Euro)
Descrizione31/12/202431/12/2023Variazione
Debiti verso dipendenti12.49512.315180
Altri6.0675.959108
TOTALE18.56218.274288
I debiti verso dipendenti sono relativi ai salari e stipendi del mese di dicembre 2024 ed agli accantonamenti per ferie maturate e non godute.
(20) Passività fiscali per imposte correnti
I Debiti tributari ammontano al 31 dicembre 2024 a 14,3 milioni di Euro e risultano così composti:
(in migliaia di Euro)
Descrizione31/12/202431/12/2023Variazione
Debiti verso erario c/IRES2.0971.172925
Debiti verso erario c/IRAP666171495
Debiti per Imposte sul reddito delle società estere ed altre passività fiscali11.49210.3111.181
TOTALE14.25511.6542.601
Il saldo al 31 dicembre 2024 comprende il debito relativo alle imposte stimate di competenza dell’esercizio 2024.
(21) Finanziamenti correnti
I Finanziamenti correnti ammontano al 31 dicembre 2024 a 59,3 milioni di Euro e risultano così composti:
(in migliaia di Euro)
Descrizione31/12/202431/12/2023Variazione
Scoperti di conto corrente3.6503.816(166)
Debiti verso banche40.59935.4265.173
Quota dei mutui e finanziamenti scadenti entro i dodici mesi15.00213.0361.966
TOTALE Finanziamenti a breve59.25152.2786.973
I finanziamenti correnti sono costituiti da debiti verso banche e dalle rate residue dovute a breve di mutui non correnti.
Nella voce debiti verso banche sono inclusi gli anticipi commerciali il cui valore è da attribuire in prevalenza alle società italiane per un controvalore pari a 29,9 milioni di Euro, in aumento di 4,2 milioni di Euro rispetto
223
al 31 dicembre 2023 il cui valore era pari a 25,8 milioni di Euro. Sullo scostamento rispetto all’esercizio precedente, incide il pagamento della quota di debito prioritario, soggetta a rimborsi semestrali, così come definito nell'Accordo Modificativo all'ADR firmato dalle parti nel febbraio del 2023, per un controvalore nominale di 1,8 milioni di Euro sul debito bancario.
(22) Debiti verso società di leasing e altri finanziatori correnti
I debiti verso società di Leasing ed altri finanziatori ammontano al 31 dicembre 2024 a 16,9 milioni di Euro e risultano così composti:
(in migliaia di Euro)
Descrizione31/12/202431/12/2023Variazione
Debiti verso società di leasing7.01414.577(7.563)
Debiti verso altri finanziatori9.90611.238(1.332)
TOTALE Debiti verso altri finanziatori16.92025.815(8.895)
I debiti verso società di leasing si riferiscono alle quote capitali delle rate scadenti entro 12 mesi ed includono i valori riferiti all’applicazione dell’IFRS16.
La voce “Debiti verso altri finanziatori” al 31 dicembre 2024 include prevalentemente debiti verso istituti non bancari. Nel corso dell’esercizio, così come previsto nell’Accordo Modificativo dell’ADR firmato dalle parti nel mese di febbraio 2023, è avvenuto il pagamento delle quote di debito prioritario incluso nei debiti verso altri finanziatori per un controvalore nominale di circa 3,2 milioni di Euro.
(23) Strumenti finanziari derivati correnti
Al 31 dicembre 2024 non sono presenti strumenti finanziari derivati a breve termine.
(24) Fondi correnti
I fondi classificati correnti al 31 dicembre 2024 ammontano a 5,9 milioni di Euro (4,1 milioni di Euro al 31 dicembre 2023).
Di seguito si riporta la movimentazione dell’esercizio:
(in migliaia di Euro)
DescrizioneSaldo al 31/12/2023AccantonamentiUtilizziRilasciAltre VariazioniSaldo al 31/12/2024
Altri fondi a breve termine4.1233.390(276)(2.947)1.5895.879
Il saldo della voce altri fondi a breve è costituito principalmente dalla voce accantonamenti per premi a favore dei dipendenti per circa 4,7 milioni di Euro e ad un fondo prudenziale di perdite su commesse per un controvalore di circa 1 milione di euro, ascrivibile ad attività in corso nell’area del Medio Oriente.
La voce “Altre variazioni” si riferisce per la quasi totalità a differenze cambio.
224
Posizione Finanziaria Netta
Si riportano di seguito le informazioni finanziarie predisposte secondo lo schema richiesto dalla comunicazione CONSOB n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, aggiornate con quanto previsto dall’orientamento ESMA 32-382-1138 del 4 marzo 2021 così come recepito dal richiamo di attenzione CONSOB n. 5/21 del 29 aprile 2021. Tale schema rappresenta la rappresentazione del Gruppo, alla luce degli attuali orientamenti ed interpretazioni disponibili.
(in migliaia di Euro)
Descrizione31/12/202431/12/2023Variazione
ADisponibilità liquide95.01880.83814.180
BMezzi equivalenti a disponibilità liquide4.2953.756539
CAltre attività finanziarie correnti13.61613.445171
DLiquidità (A+B+C)112.92998.03914.890
EDebito finanziario corrente (inclusi strumenti di debito, ma esclusa la parte corrente del debito finanziario non corrente)49.84854.830(4.983)
FParte corrente del debito finanziario non corrente26.32323.2633.061
GIndebitamento finanziario corrente (E+F)76.17178.093(1.922)
HIndebitamento finanziario corrente netto (G-D)(36.758)(19.946)(16.812)
IDebito finanziario non corrente (esclusi la parte corrente e gli strumenti di debito)185.652171.93713.715
JStrumenti di debito50.00050.0000
KDebiti commerciali e altri debiti non correnti000
LIndebitamento finanziario non corrente (I+J+K)235.652221.93713.715
MTotale indebitamento finanziario (H+L) (come da Richiamo attenzione Consob n.5/21 del 29 aprile 2021)198.894201.991(3.097)
In merito ai dettagli delle parti correlate, si veda il paragrafo Rapporti con le parti correlatedella presente nota integrativa.
Si precisa che nella attività finanziaria non sono considerate, ai fini del calcolo della Posizione Finanziaria Netta, i depositi cauzionali.
225
GARANZIE ED IMPEGNI
Di seguito, si elencano le garanzie prestate:
Fideiussioni Corporate/Mandati di Credito per euro 342.842.613,64 ossia fideiussioni per obbligazioni emesse da Trevi Finanziaria Industriale SpA, Trevi Spa e Soilmec Spa a garanzia di linee di cassa, di firma e contratti di leasing in capo alle proprie società controllate o messe a disposizione delle controllate.
Rientrano in questa categoria anche le Fideiussioni Corporate a favore US Surety ossia fideiussioni emesse da Trevi Finanziaria Industriale SpA a favore di primarie compagnie assicurative statunitensi per l'emissione di garanzie commerciali per conto delle controllate nordamericane.
Fideiussioni Assicurative
Garanzie prestate da Società di assicurazione per euro 76.540.075,77. Si riferiscono in particolare al rilascio di cauzioni per rimborsi di IVA di Trevi Finanziaria Industriale SpA, Trevi Spa e Soilmec Spa e delle principali Società controllate italiane ed a cauzioni commerciali emesse principalmente per partecipare a gare di appalto, a copertura della buona esecuzione dei lavori e per anticipi contrattuali.
Fanno parte di questa categoria anche le garanzie contratte con Società di Assicurazione locali da parte delle controllate Trevi Foundations Philippines Inc e Trevigalante SA.
Garanzie prestate a terzi per euro 157.908.384,43 e si riferiscono in particolare a:
Fideiussioni Commerciali emesse da Istituti Bancari per euro 157.264.964,52. Si riferiscono principalmente a garanzie bancarie necessarie per la partecipazione a gare di appalto, a copertura della buona esecuzione dei lavori, e per anticipi contrattuali.
Fideiussioni Finanziarie per euro euro 643.419,91 rilasciate a Istituti di credito per finanziamenti erogati a favore di società del Gruppo (SBLC) oppure Supplier's Bond (emessi a favore del fornitore a garanzia del pagamento della fornitura).
226
COMMENTO ALLE PRINCIPALI VOCI DEL CONTO ECONOMICO
Vengono di seguito forniti alcuni dettagli ed informazioni relative al conto economico consolidato dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2024. Per un’analisi più dettagliata dell’andamento dell’esercizio si rimanda a quanto detto nella Relazione sulla Gestione.
RICAVI
(25) Ricavi delle vendite e delle prestazioni di servizio e altri ricavi
Ammontano a 663,3 milioni di Euro contro 594,9 milioni di Euro del 2023 con un incremento pari a 68,4 milioni di Euro.
ll Gruppo opera in diversi settori di attività ed in diverse aree geografiche. La ripartizione dei ricavi delle vendite e delle prestazioni di servizi e degli altri ricavi per area geografica è la seguente:
(in migliaia di Euro)
Area Geografica2024%2023%Variazione%
Italia115.63317%67.56111%48.07271%
Europa29.0034%25.0464%3.95716%
U.S.A. e Canada89.96114%130.29822%(40.337)-31%
America Latina40.7046%34.8666%5.83817%
Africa21.0023%52.7109%(31.708)-60%
Medio Oriente e Asia270.31441%173.01029%97.30456%
Estremo Oriente e Resto del mondo96.64615%111.40819%(14.762)-13%
Ricavi totali663.263100%594.899100%68.36411%
 
L’incremento dei ricavi è da attribuire principalmente ad alcune commesse della divisione Trevi in Medio Oriente, Italia ed Australia mentre le vendite della divisione Soilmec sono state in leggera flessione rispetto all’esercizio precedente.
In Africa e nel Far East si sono registrati i principali decrementi dei ricavi nella divisione Trevi sia per effetto della conclusione di progetti importanti sia per effetto dello slittamento dell’inizio di nuove commesse; mentre per quanto riguarda le vendite di macchinari da parte della divisione Soilmec, l’ammontare è rimasto invariato in quanto l’incremento di ricavi in Italia ha compensato la riduzione di vendite registrate soprattutto nel Nord America.
Si evidenza che sul totale ricavi il progetto “Neom” della controllata Arabian Soil Contractors in Arabia Saudita incide per un controvalore di 131 milioni di euro.
Viene di seguito evidenziata la ripartizione dei ricavi fra il settore Fondazioni, costituito dalla divisione Trevi, divisione Soilmec e la Capogruppo:
(in migliaia di Euro)
Attività 20242023 Variazione
Lavori speciali di fondazioni 537.522468.24569.277
Produzione macchinari speciali per fondazioni 144.998152.942(7.944)
Elisioni e rettifiche Interdivisionali (19.183)(25.754)6.571
Sub-totale settore Fondazioni (Core Business) 663.337595.43367.904
Capogruppo 18.95116.5372.414
Elisioni interdivisionali e con la Capogruppo (19.025)(17.071)(1.954)
GRUPPO TREVI 663.263594.89968.364
 
227
Altri ricavi operativi
Gli “Altri ricavi operativi” ammontano a 13 milioni di Euro nel 2024, in decremento di 0,1 milioni di Euro rispetto all’esercizio precedente. La voce è così composta:
(in migliaia di Euro)
 Descrizione20242023Variazione
Contributi in conto esercizio225238(13)
Recuperi spese e riaddebiti a Consorzi784519265
Vendite di ricambi e materie prime6431.125(482)
Plusvalenze da alienazione beni strumentali1.3661.635(269)
Risarcimento danni e rimborsi assicurativi523178345
Affitti attivi113149(36)
Sopravvenienze attive2.3683.409(1.041)
Altri7.0125.9131.099
Totale13.03413.166(132)
La voce “Contributi in conto esercizio” è riferita alle società Trevi SpA per 135 migliaia di Euro e alla Soilmec Spa per 90 migliaia di Euro.
Si rilevano nell’esercizio 2024 un incremento della voce “Recuperi di spese e riaddebiti a Consorzi” per 0,3 milioni di Euro infatti passano da 0,5 milioni di Euro dell’esercizio precedente a 0,8 milioni di Euro del 2024. L’incremento è stato generato dalla divisione Trevi per rapporti con nuove società in particolare con la Consortile Mola Rupta Scarl.
Le “Vendite di ricambi” ammontano a 0,6 milioni di Euro in diminuzione di 0,5 milioni di Euro rispetto all’esercizio precedente e riguardano esclusivamente la divisione Trevi; le “Plusvalenze da alienazione a terzi di beni strumentali” ammontano a 1,4 milioni di Euro contro 1,6 milioni di Euro del precedente esercizio. Tale valore è stato generato dalla divisione Trevi per 1,3 milioni di Euro, dalla divisione Soilmec per 0,1 milioni di Euro.
I “Risarcimenti danni e rimborsi assicurativi” ammontano a 0,5 milioni di Euro in aumento risetto all’esercizio precedente di 0,3 milioni di Euro. La posta è ripartita equamente nelle due divisioni.
Le “Sopravvenienze attive” ammontano a 2,4 milioni di Euro in diminuzione di 1 milione di Euro rispetto all’esercizio precedente. Tali ricavi sono stati generati dalla divisione Trevi per 2,3 milioni di Euro e per 0,1 milioni di Euro dalla Capogruppo.
La voce “Altri” ammonta a 7 milioni di Euro in aumento rispetto all’esercizio precedente per 1,1 milioni di Euro e sono stati generati dalla divisione Trevi per 4,6 milioni di Euro e dalla divisione Soilmec per 2,4 milioni di Euro.
 
(26) Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni
La voce incrementi di immobilizzazioni per lavori interni ammonta nel 2024 a 12,1 milioni di Euro in diminuzione rispetto all’esercizio precedente di 7,1 milioni di Euro. L’importo è principalmente dovuto alla produzione di attrezzature realizzata dalla divisione Soilmec per utilizzo da parte della divisione Trevi.
COSTI DELLA PRODUZIONE
I costi della produzione ammontano complessivamente a 635,9 milioni di Euro nel 2024 rispetto ai 565,8 milioni di Euro del precedente esercizio, con un incremento di 70,1 milioni di Euro; di seguito si analizzano le
228
principali voci.
(27) Costi del personale:
Ammontano a 129,7 milioni di Euro nel 2024, in diminuzione di 0,6 milioni di Euro rispetto all’esercizio precedente.
(in migliaia di Euro)
Descrizione20242023Variazione
Salari e stipendi100.952104.957(4.005)
Oneri sociali23.25921.2302.029
Trattamento di fine rapporto17612749
Trattamento di fine quiescenza1.225780445
Altri costi4.1003.170930
Totale129.713130.264(551)
L’organico dei dipendenti e la variazione rispetto all’esercizio precedente risultano così determinati:
(valori in Unità)
Descrizione31/12/202431/12/2023VariazioneMedia
Executive6766167
-di cui Dirigenti4341242
Impiegati e Quadri1.1041.112(8)1.108
Operai1.8862.011(125)1.949
Totale3.0573.189(132)3.123
(valori in Unità)
Dipendenti per Area Geografica 31/12/202431/12/2023 Variazione
Italia 85176289
Europa (esclusa Italia) 2728(1)
Stati Uniti e Canada 93127(34)
Sud America 54245(191)
Africa 51647046
Medio Oriente e Asia 1.005792213
Estremo Oriente e resto del mondo 511765(254)
Totale 3.0573.189(132)
(28) Altri costi operativi
Gli altri costi operativi ammontano a 218,3 milioni di Euro nel 2024 contro i 172,3 milioni di Euro del 2023, in aumento di 45,9 milioni di Euro rispetto all’esercizio precedente, per maggiori dettagli si rimanda alle descrizioni di seguito riportate.
(in migliaia di Euro)
Descrizione20242023Variazione
Costi per servizi163.185130.42032.765
Costi per godimento beni di terzi44.86833.74011.128
Oneri diversi di gestione10.2188.1702.048
Totale218.271172.33045.941
Costi per servizi:
Ammontano a 163,2 milioni di Euro nel 2024 contro i 130,4 milioni di Euro dell’esercizio 2023, in aumento di 32,8 milioni di Euro rispetto all’esercizio precedente.
229
In questa voce sono principalmente ricompresi:
(in migliaia di Euro)
Descrizione20242023Variazione
Subappalti32.19924.5587.641
Consulenze tecniche, legali e fiscali25.60723.2842.322
Altre spese per prestazioni di servizi33.10031.4071.693
Spese di vitto, alloggio e viaggi18.34510.2158.130
Assicurazioni 6.1776.398(221)
Spese di spedizione, doganali e trasporti17.12417.183(59)
Manutenzioni e riparazioni3.5773.224353
Servizi bancari3.2661.1272.140
Spese per energia, telefoniche, gas, acqua e postali4.1152.6911.425
Lavorazioni esterne ed assistenza tecnica18.2138.6699.544
Pubblicità e promozioni402662(260)
Servizi amministrativi89872
Forza motrice5481(27)
Provvigioni ed oneri accessori630530100
Spese di rappresentanza288304(16)
Totale163.185130.42032.766
I costi per “Subappalti” sono aumentati per 7,6 milioni di Euro rispetto all’esercizio precedente dovuti esclusivamente alla divisione Trevi ed in particolare su progetti in realizzazione in Medio Oriente dalle società controllate Swissboring Overseas Piling Corp. Ltd (Dubai) ed Arabian Soil Contractors Ltd (Arabia Saudita). Analizzando tale posta per aree geografiche registriamo i seguenti scostamenti rispetto all’esercizio precedente:
Italia pari a 2,4 milioni di Euro rispetto ai 1,2 milioni del 2023, Medio Oriente pari a 19,2 milioni di Euro rispetto ai 6,7 milioni di Euro dell’esercizio precedente, Sud America per 5,2 milioni di Euro rispetto ai 4,5 milioni del 2023, Africa per 1,7 milioni di Euro rispetto ai 3,4 milioni di Euro del 2023, U.S.A. per 1,7 milioni di Euro rispetto ai 5,1 milioni di Euro del 2023 ed Estremo Oriente per 2 milioni di Euro contro i 3,4 milioni di Euro dell’esercizio precedente.
Le “Consulenze tecniche, legali e fiscali” sono aumentate di 2,3 milioni di Euro rispetto all’esercizio precedente e tale incremento è dovuto per l’incremento registrato sulla divisione Trevi per 2,7 milioni di Euro e sulla Capogruppo per 0,9 milioni di Euro che sono stati solo parzialmente compensati dalla riduzione nella divisione Soilmec per 1,3 milioni di Euro, la movimentazione è fisiologicamente in linea con l’andamento dei ricavi.
La voce “Altre spese per prestazioni di servizi” è aumentata per 1,7 milioni di Euro rispetto all’esercizio precedente; tali costi sono stati generati rispettivamente dalla divisione Trevi per 23,3 milioni di Euro, dalla divisione Soilmec per 5 milioni di Euro e per 4,8 milioni di Euro dalla Capogruppo.
Nella divisione Trevi tali costi fanno riferimento principalmente ai servizi ricevuti da società terze direttamente sulle commesse e servizi generali.
La voce “Spese di spedizione, doganali e trasporti” ammonta a 17,1 milioni di Euro. Rispetto al 2023 tali costi sono diminuiti per 0,1 milioni di Euro. Nella divisione Trevi ammontano a 11,7 milioni di Euro mentre l’importo relativo alla divisione Soilmec è stato pari a 5,4 milioni di Euro.
La voce “Lavorazioni esterne e Assistenza tecnica” ammonta a 18,2 milioni di Euro in aumento rispetto all’esercizio precedente di 9,5 milioni di Euro. In tale posta sono inclusi i costi di outsourcing di personale sostenuti principalmente dalla divisione Trevi nelle aree del Medio Oriente ed Australia.
230
Costi per godimento beni di terzi:
Ammontano a 44,9 milioni di Euro nel 2024, in aumento di 11,1 milioni di Euro rispetto all’esercizio precedente.
La voce si riferisce principalmente a:
(in migliaia di Euro)
Descrizione20242023Variazione
Noleggi di attrezzature40.88230.82910.053
Affitti passivi3.9862.9111.075
Totale44.86833.74011.128
Le voci “noleggi di attrezzature” e “affitti passivi” comprendono i costi per noleggi e affitti operativi per l’esecuzione delle commesse in corso; detti costi sono ascrivibili a noleggi e affitti di breve durata che hanno i requisiti per essere esclusi dalla contabilizzazione secondo quanto prescritto dal principio IFRS 16.
L’incremento di queste voci è particolarmente legato alle dinamiche operative ed all’andamento delle commesse della divisione Trevi che necessitano di contratti di noleggio di breve durata. Le aree che hanno maggiormente risentito della variazione incrementativa sono l’Italia ed il Medio Oriente, in particolare per il cantiere NEOM in Arabia Saudita.
Oneri diversi di gestione:
Ammontano a 10,2 milioni di Euro nel 2024, in aumento di 2 milioni di Euro rispetto all’esercizio precedente. La loro composizione è la seguente:
(in migliaia di Euro)
Descrizione20242023Variazione
Imposte e tasse indirette2.8753.299(424)
Sopravvenienze passive5001.325(825)
Altri oneri diversi5.4732.0613.412
Minusvalenze ordinarie da alienazione cespiti1.3701.485(115)
Totale10.2188.1702.048
Le “Imposte e tasse indirette” ammontano a 2,9 milioni di Euro in diminuzione rispetto al 2023 di 0,4 milioni di Euro; la quota parte dovuta a sanzioni amministrative e fiscali è stata pari a 0,2 milioni di Euro.
La posta è stata generata rispettivamente: dalla divisione Trevi per 2,1 milioni di Euro, dalla divisione Soilmec per 0,5 milioni di Euro e dalla Capogruppo per 0,3 milioni di Euro.
Le “Sopravvenienze passive” ammontano a 0,5 milioni di Euro in diminuzione rispetto all’esercizio precedente di 0,8 milioni di Euro.
Gli “Altri oneri diversi” ammontano a 5,5 milioni di Euro e sono aumentati per 3,4 milioni di Euro rispetto all’esercizio precedente dovuti principalmente quasi esclusivamente dalla divisione Trevi.
Sono stati generati dalla divisione Trevi per 5,1 milioni di Euro, di cui 3,6 milioni di Euro dalla sola Trevi Spa, dalla divisione Soilmec per 0,3 milioni di Euro e per 0,1 milione di Euro dalla Capogruppo.
Le “Minusvalenze da alienazione cespiti” ammontano a 1,4 milioni di Euro in diminuzione rispetto
231
all’esercizio precedente per 0,1 milioni di Euro. Sono state generate per 1,2 milioni di Euro dalla divisione Trevi e per 0,2 milioni di Euro dalla divisione Soilmec.
(29) Accantonamenti e svalutazioni
(in migliaia di Euro)
Descrizione20242023Variazione
Accantonamenti per rischi4.137(1.705)5.843
Accantonamenti per crediti1.833(220)2.052
Rettifiche di valore di attività5651.067(502)
Totale6.535(858)7.393
Accantonamenti per rischi:
Gli “Accantonamenti per rischi” ammontano a 4,1 milioni di Euro in aumento di 5,8 milioni rispetto al 2023. Tale incremento si giustifica dal rilascio di un fondo rischi contrattuali per 7 milioni di Euro in capo alla Divisione Trevi avvenuto nel 2023.
La posta è stata generata dalla divisione Trevi per 2,6 milioni di Euro e dalla Capogruppo per 1,5 milioni di Euro. La posta è stata generata principalmente dall’accantonamento per fondo premi ai dipendenti per 3,7 milioni di Euro.
Accantonamenti per crediti compresi nell’attivo circolante:
L’importo pari a 1,8 milioni di Euro in aumento per 2,1 milioni di Euro rispetto al 2023, si riferisce al saldo tra rilasci e accantonamenti per rischi su crediti commerciali di dubbio realizzo delle singole società controllate.
Rettifiche di valore di attività:
L’effetto netto delle rettifiche e delle riprese di valore di attività è pari a 0,6 milioni di Euro generato dalla divisione Trevi per 0,4 milioni di Euro e dalla divisione Soilmec per 0,2 milioni di Euro.
(30) Proventi finanziari
I proventi finanziari ammontano a 2,7 milioni di Euro nel 2024, con un decremento di 42,9 milioni di Euro rispetto all’esercizio precedente.
La voce risulta così composta:
(in migliaia di Euro)
Descrizione20242023Variazione
Interessi su crediti verso banche956422533
Interessi su crediti verso la clientela1.586622964
Proventi finanziari da valutazione al fair value (IFRS9) 041.247(41.247)
Proventi finanziari da manovra finanziaria 0761(761)
Altri proventi finanziari1992.588(2.388)
Totale2.74145.640(42.899)
La diminuzione dei proventi finanziari rispetto all’esercizio precedente deriva quasi esclusivamente dall’effetto sull’esercizio 2023 della manovra di ristrutturazione ed in particolare dagli effetti positivi del ricalcolo dell’IFRS9 sul debito riscadenziato.
232
(31) Costi finanziari
I costi finanziari ammontano a 33,3 milioni di Euro nel 2024, con un incremento di 8,9 milioni di Euro rispetto al periodo precedente. La voce risulta così composta:
(in migliaia di Euro)
Descrizione20242023Variazione
Interessi su debiti verso banche15.44112.7072.734
Oneri finanziari da valutazione al fair value10.11727.957(17.840)
Spese e commissioni bancarie3.7142.5831.131
Interessi passivi su mutui2362287
Interessi su debiti per diritto di utilizzo8498481
Altri oneri finanziari2.9801.7711.209
Totale33.33824.4308.908
Gli interessi su debiti verso banche rappresentano i costi legati al reperimento di risorse finanziarie necessarie al funzionamento delle attività del Gruppo, riferibili in prevalenza alla Capogruppo e alle società capodivisione.
Lo scostamento dei costi finanziari rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente risente prevalentemente degli effetti a costo del calcolo dell’IFRS9 sul debito riscadenziato.
Si precisa che l’effetto complessivo dei costi finanziari legati alla manovra del rilascio dell’effetto del costo ammortizzato sul debito, al 31/12/2024, incide in maniera negativa per complessivi 10,1 milioni di Euro
(32) Utili / (Perdite) su cambi derivanti da transazioni in valuta estera
Nell’esercizio 2024, le differenze di cambio nette ammontano ad un importo negativo pari a 0,9 milioni di Euro e si originano principalmente dalla fluttuazione del rapporto di cambio dell’Euro con le altre valute straniere tra cui: il Dollaro Statunitense, la Naira Nigeriana, il Dirham degli Emirati Arabi e il Peso Argentino. Gli utili/perdite su cambi derivano per la maggior parte da debiti e crediti intercompany tra società del Gruppo Trevi espressi in valute diverse da quelle di conto, e non hanno dato luogo a effetti per cassa.
Si riporta di seguito la composizione di tale voce:
(in migliaia di Euro)
Descrizione20242023Variazione
Differenza cambio attive realizzate14.55938.607(24.048)
Differenza cambio passive realizzate(12.173)(41.851)29.678
Sub-Totale utili/(perdite) realizzate2.386(3.243)5.629
Differenza cambio attive non realizzate16.93515.0171.918
Differenza cambio passive non realizzate(20.240)(15.936)(4.304)
Sub-Totale utili/(perdite) non realizzate(3.305)(920)(2.386)
Utile/(perdita) per differenze cambio (919)(4.163)3.244
233
(33) Imposte sul reddito dell’esercizio
Le imposte nette del periodo sono diminuite rispetto all’esercizio precedente per 2,7 milioni di Euro ed ammontano a 7,8 milioni di Euro e risultano così composte:
(in migliaia di Euro)
Descrizione20242023Variazione
Imposte correnti:   
- I.R.A.P.0171(171)
- Imposte sul reddito13.58815.149(1.561)
Imposte differite(4.437)2.122(6.558)
Imposte anticipate(1.401)(6.987)5.586
Totale Imposte sul Reddito7.75010.455(2.705)
Le imposte sul reddito dell’esercizio riguardano la stima delle imposte dirette dovute per l’esercizio, calcolate sulla base del reddito imponibile delle singole società incluse nell’area di consolidamento del Gruppo.
Le imposte per le società estere sono calcolate secondo le aliquote vigenti nei rispettivi Paesi.
(in migliaia di Euro)
Descrizione20242023Variazione
Utile (Perdite) del periodo prima delle imposte e dei terzi13.25836.388(23.130)
I.R.E.S. società italiane345128217
Imposte differite società italiane e scritture di consolidamento(5.590)(2.039)(3.550)
Imposte complessive correnti e differite sul reddito società estere10.51012.964(2.454)
I.R.A.P.666171495
Imposte pagate all'estero641.376(1.312)
Differenze imposte esercizi precedenti I.R.E.S.1.755(2.145)3.899
Imposte sul reddito riportate nel conto economico consolidato7.75010.455(2.705)
Tax-rate58,5%28,7% 
(34) Utile/Perdita del Gruppo per azione:
Le assunzioni base per la determinazione dell’utile/perdita base e diluito sono le seguenti:
Descrizione20242023
Risultato Netto derivante dalle attività in funzionamentoRisultato Netto derivante dalle attività in funzionamento
“A” Utile/(Perdita) netta del periodo (in migliaia di Euro)1.52719.107
“B” Numero medio ponderato di azioni ordinarie per la determinazione dell'utile base per azione312.172.952307.311.336
Utile/(Perdita) per azione base: (A*1000) / B0,000,06
“D” Utile/(Perdita) netta rettificata per dilution analysis (in migliaia di Euro)1.52719.107
Numero medio ponderato di azioni ordinarie per la determinazione dell'utile diluito per azione (B)327.887.650322.947.621
Utile/(Perdita) per azione diluito: (D*1000) / E0,00470,06
234
RAPPORTI CON LE PARTI CORRELATE
Compensi ad Amministratori
Qui di seguito si indica, relativamente all’anno 2024, l’ammontare dei compensi spettanti agli Amministratori della Capogruppo per lo svolgimento di tali funzioni anche in altre imprese incluse nel consolidamento:
NominativoSocietàCaricaEmolumenti per la caricaEmolumenti controllateAltri compensi
Paolo BesozziTrevi – Fin. Ind. S.p.AConsigliere d’Amministrazione non esecutivo e Presidente del Consiglio d'Amministrazione40- 65
Giuseppe CaselliTrevi - Fin. Ind. S.p.AConsigliere d'Amministrazione e Amministratore Delegato- -879,3
Trevi S.p.A.Presidente del Consiglio d'Amministrazione; Amministratore Delegato---
 Soilmec S.p.A.Presidente del Consiglio d'Amministrazione; Amministratore Delegato -- -
Davide Contini Trevi - Fin. Ind. S.p.AConsigliere d'Amministrazione non esecutivo ed indipendente40--
 Trevi - Fin. Ind. S.p.AMembro del Comitato Parti Correlate9,5--
Bartolomeo CozzoliTrevi – Fin. Ind. S.p.AConsigliere d’Amministratore non esecutivo e indipendente40--
 Trevi – Fin. Ind. S.p.AMembro del Comitato Nomine e Remunerazione17--
Cristina De BenedettiTrevi - Fin. Ind. S.p.AConsigliere d'Amministrazione non esecutivo ed indipendente40--
 Trevi - Fin. Ind. S.p.APresidente del Comitato Parti Correlate12,8--
Manuela FranchiTrevi - Fin. Ind. S.p.AConsigliere d'Amministrazione non esecutivo ed indipendente40--
 Trevi - Fin. Ind. S.p.APresidente del Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità29,3--
Sara KrausTrevi - Fin. Ind. S.p.AConsigliere d'Amministrazione non esecutivo ed indipendente40--
 Trevi - Fin. Ind. S.p.AMembro del Comitato Parti Correlate9,5--
Davide ManuntaTrevi – Fin. Ind. S.p.AConsigliere d’Amministratore non esecutivo40--
Trevi – Fin. Ind. S.p.AMembro del Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità23,3--
Trevi S.p.A.Consigliere d'Amministrazione non esecutivo-22,5-
Soilmec S.p.A.Consigliere d’Amministrazione non esecutivo-12,5-
Elisabetta OliveriTrevi - Fin. Ind. S.p.A.Consigliere d'Amministrazione non esecutivo ed indipendente40--
Trevi - Fin. Ind. S.p.AMembro del Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità23,3--
Trevi – Fin. Ind. S.p.AMembro del Comitato Nomine e Remunerazione17--
Alessandro PiccioniTrevi - Fin. Ind. S.p.AConsigliere d'Amministrazione non esecutivo ed indipendente40--
Trevi - Fin. Ind. S.p.APresidente del Comitato Nomine e Remunerazione23--
Trevi S.p.A.Consigliere d'Amministrazione non esecutivo-22,5-
235
(35) Altre operazioni con parti correlate
I rapporti del Gruppo Trevi con entità correlate sono costituiti principalmente dai rapporti commerciali della controllata Trevi S.p.A. verso i propri consorzi, regolati a condizioni di mercato. Gli importi più significativi di tali crediti al 31 dicembre 2024 e al 31 dicembre 2023 sono di seguito esposti:
(in migliaia di Euro)
Crediti finanziari 31/12/202431/12/2023Variazione
Porto Messina S.c.a.r.l.0716(716)
Pescara Park S.r.l.64663214
Overturning S.c.a.r.l. 0794(794)
Bologna Park S.r.l.20317033
Totale8492.312(1.463)
Gli importi più significativi dei crediti commerciali a breve termine al 31 dicembre 2024 ed al 31 dicembre 2023 compresi all’interno della voce “Crediti commerciali e altre attività a breve termine” sono di seguito esposti:
(In migliaia di Euro)
Crediti commerciali e altre attività a breve termine31/12/202431/12/2023Variazione
Porto Messina S.c.a.r.l.5171.007(490)
Nuova Darsena S.c.a.r.l.149149(0)
Trevi SGF INC S.c.a.r.l.1.8941.88410
TCM - Società Consortile a Responsabilità Limitata4.67604.676
SEP SEFI (France)089(89)
Filippella S.c.a.r.l.030(30)
Overturning S.c.a.r.l.1132984
Italthai Trevi Ltd42144(102)
Altri(5)(6)1
Totale7.3853.3264.059
% sui crediti commerciali consolidati2,8%2,8%
I ricavi realizzati dal Gruppo verso tali società sono di seguito esposti:
(In migliaia di Euro)
Ricavi vendita e prestazioni e altri servizi20242023Variazione
Porto Messina S.c.a.r.l.94094
Overturning S.c.a.r.l.928012
TCM - Società Consortile a Responsabilità Limitata1000100
Nuova Darsena S.c.a.r.l.7340734
Italthai Trevi Ltd56590(534)
Altri04(4)
Totale1.076674402
% sui ricavi totali 0,2% 1%
(In migliaia di Euro)
Ricavi Finanziari20242023Variazione
Bologna Park S.r.l.36333
Altri000
Totale36333
Gli importi più significativi dei debiti verso società correlate al 31 dicembre 2024 e al 31 dicembre 2023 compresi all’interno della voce “Debiti commerciali e altre passività a breve termine” sono di seguito esposti:
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(In migliaia di Euro)
Debiti commerciali e altre passività a breve termine31/12/202431/12/2023Variazione
TCM - Società Consortile a Responsabilità Limitata4.87904.879
Overturning S.c.a.r.l.1.134256878
Filippella S.c.a.r.l.0271(271)
Nuova Darsena S.c.a.r.l.0545(545)
Porto Messina S.c.a.r.l.8082.283(1.475)
Trevi SGF INC S.c.a.r.l.20017129
Altri164164(0)
TCM - Società Consortile a Responsabilità Limitata4.87904.879
Totale7.1843.6903.494
% sui debiti commerciali consolidati4,5%1%
 
I costi sostenuti dal Gruppo verso tali società correlate sono di seguito esposti:
(In migliaia di Euro)
Consumi di materie prime e servizi esterni20242023Variazione
Porto Messina S.c.a.r.l.0180(180)
Trevi SGF INC S.c.a.r.l.082(82)
Filippella S.c.a.r.l.8225(217)
Nuova Darsena S.c.a.r.l.0372(372)
Overturning S.c.a.r.l.2.1501.510640
TCM - Società Consortile a Responsabilità Limitata1.60201.602
Altri01(1)
Totale3.7602.3701.390
% sui consumi di materie prime e servizi esterni consolidati0,8%0,0%
237
INFORMATIVA SETTORIALE
Al fine della presentazione di un’informativa economica, patrimoniale e finanziaria per divisione (Segment Reporting) il Gruppo ha identificato, quale schema primario di presentazione dei dati settoriali, la distinzione per divisione. Tale rappresentazione riflette l’organizzazione del business del Gruppo e la struttura del reporting interno, sulla base della considerazione che i rischi ed i benefici sono influenzati dai settori di attività in cui il Gruppo opera. Il management monitora separatamente i risultati operativi delle sue unità di business allo scopo di prendere decisioni in merito all’allocazione delle risorse ed alla valutazione delle performance. La performance divisionale è valutata sulla base dell’utile o perdita operativa che in certi aspetti, come riportato nelle tabelle che seguono, è misurato in modo diverso dall’utile o perdita operativa nel bilancio consolidato. Si riportano di seguito i dati patrimoniali ed economici divisionali al 31 dicembre 2024, rinviando a quanto riportato nella Relazione sulla gestione per un commento sull’andamento economico registrato dalle due Divisioni. Si ritiene che il settore primario per identificare l’attività del Gruppo sia la suddivisione per tipologia di attività, mentre per il segmento secondario si fa riferimento all’area geografica; si rimanda alla relazione sulla gestione per il commento relativo alle sintesi economiche fornite dalla Segment information.
238
Divisione Trevi
Sintesi Patrimoniale
(In migliaia di Euro)
Descrizione31/12/202431/12/2023Variazione
A)Immobilizzazioni157.352139.80917.544
B)Capitale d'esercizio netto
- Rimanenze191.319130.39760.921
- Crediti commerciali95.350105.697(10.346)
- Debiti commerciali (-)(149.407)(91.299)(58.107)
- Acconti (-)(60.115)(47.470)(12.645)
- Altre attività (passività)(5.074)(6.905)1.831
72.07490.420(18.346)
C)Attività e passività destinate alla dismissione
D)Capitale investito dedotte le Passività d'esercizio (A+B)229.426230.229(803)
E)Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (-)(9.131)(8.439)(692)
F)CAPITALE INVESTITO NETTO (D+E)220.295221.790(1.495)
Sintesi Economica
(In migliaia di Euro)
Descrizione 12M 2024 12M 2023Variazione
RICAVI TOTALI537.522468.24569.277
Variazioni delle rimanenze di prodotti finiti ed in corso di lavorazione(510)555(1.065)
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni2.1969781.218
VALORE DELLA PRODUZIONE539.208469.77769.430
Consumi di materie prime e servizi esterni(366.318)(302.316)(64.002)
VALORE AGGIUNTO172.890167.4615.428
% sui Ricavi Totali32,2%35,8%7,8%
Costo del lavoro(99.390)(97.677)(1.713)
MARGINE OPERATIVO LORDO (EBITDA) RICORRENTE73.49969.7853.715
% sui Ricavi Totali13,7%14,9%5,4%
Proventi - Oneri straordinari(164)(233)69
MARGINE OPERATIVO LORDO (EBITDA)73.33669.5523.783
% sui Ricavi Totali13,6%14,9%5%
Ammortamenti(23.975)(23.995)19
Accantonamenti e svalutazioni(4.808)2.714(7.522)
RISULTATO OPERATIVO (EBIT)44.55248.271(3.719)
% sui Ricavi Totali8,3%10,3%
239
Divisione Soilmec
Sintesi Patrimoniale
(In migliaia di Euro)
Descrizione31/12/202431/12/2023Variazione
A)Immobilizzazioni33.28337.675(4.391)
B)Capitale d'esercizio netto
- Rimanenze86.24574.55811.687
- Crediti commerciali55.40860.747(5.339)
- Debiti commerciali (-)(44.924)(49.136)4.212
- Acconti (-)(3.135)(5.653)2.519
- Altre attività (passività)1.8734121.461
95.46880.92714.541
C)Attività e passività destinate alla dismissione
D)Capitale investito dedotte le Passività d'esercizio (A+B)128.751118.60210.150
E)Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (-)(1.508)(1.520)13
F)CAPITALE INVESTITO NETTO (D+E)127.244117.08210.162
Sintesi Economica
Descrizione 12M 2024 12M 2023Variazione
RICAVI TOTALI144.998152.061(7.063)
Variazioni delle rimanenze di prodotti finiti ed in corso di lavorazione5.892(4.841)10.733
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni2005.021(4.821)
VALORE DELLA PRODUZIONE151.091152.241(1.150)
Consumi di materie prime e servizi esterni(115.128)(115.154)27
VALORE AGGIUNTO35.96337.087(1.124)
% sui Ricavi Totali24,8%24,4%15,9%
Costo del lavoro(22.748)(24.323)1.575
MARGINE OPERATIVO LORDO (EBITDA) RICORRENTE13.21512.764451
% sui Ricavi Totali9,1%8,4%-6,4%
Proventi - Oneri straordinari(393)(556)163
MARGINE OPERATIVO LORDO (EBITDA)12.82212.208614
% sui Ricavi Totali8,8%8,0%-9%
Ammortamenti(4.465)(4.912)447
Accantonamenti e svalutazioni(133)(713)579
RISULTATO OPERATIVO (EBIT)8.2246.5831.641
% sui Ricavi Totali5,7%4,3%
240
Prospetto di riconciliazione Divisioni e Gruppo al 31/12/2024
Sintesi Patrimoniale
(In migliaia di Euro)
DescrizioneDivisione TreviDivisione SoilmecTrevi Finanziaria IndustrialeRettificheGruppo Trevi
A)Immobilizzazioni157.35233.283228.231(227.795)191.072
B)Capitale d'esercizio netto
- Rimanenze191.31986.2450(4.954)272.610
- Crediti commerciali95.35055.40828.369(37.241)141.886
- Debiti commerciali (-)(149.407)(44.924)(9.029)42.428(160.931)
- Acconti (-)(60.115)(3.135)0(0)(63.249)
- Altre attività (passività)(5.074)1.873(14.037)5.955(11.282)
72.07495.4685.3046.188179.034
C)Attività e passività destinate alla dismissione00000
D)Capitale investito dedotte le Passività d'esercizio (A+B)229.426128.751233.535(221.607)370.106
E)Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (-)(9.131)(1.508)(624)(122)(11.384)
F)CAPITALE INVESTITO NETTO (D+E)220.295127.244232.911(221.729)358.722
La colonna rettifiche a livello di stato patrimoniale comprende, per la voce immobilizzazioni, l’elisione delle partecipazioni e l’elisione dei crediti finanziari immobilizzati intercompany, per i crediti e debiti commerciali, le restanti elisioni intercompany.
Sintesi Economica
(In migliaia di Euro)
DescrizioneDivisione TreviDivisione SoilmecTrevi Finanziaria IndustrialeRettificheGruppo Trevi
RICAVI TOTALI537.522144.99818.950(38.208)663.263
Variazioni delle rimanenze di prodotti finiti ed in corso di lavorazione(510)5.8920(654)4.728
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni2.19620009.69412.090
VALORE DELLA PRODUZIONE539.208151.09118.950(29.168)680.081
Consumi di materie prime e servizi esterni(366.318)(115.128)(10.742)24.642(467.545)
VALORE AGGIUNTO172.89035.9638.209(4.526)212.536
% sui Ricavi Totali32,2%24,8%43,3%32,0%
Costo del lavoro(99.390)(22.748)(6.399)(364)(128.901)
MARGINE OPERATIVO LORDO (EBITDA) RICORRENTE73.49913.2151.810(4.889)83.634
% sui Ricavi Totali13,7%9,1%9,5%12,6%
Proventi - Oneri straordinari(164)(393)(1.330)0(1.887)
MARGINE OPERATIVO LORDO (EBITDA)73.33612.822479(4.889)81.747
% sui Ricavi Totali14%9%3%12%
Ammortamenti(23.975)(4.465)(3.872)1.312(31.000)
Accantonamenti e svalutazioni(4.808)(133)(1.764)170(6.535)
RISULTATO OPERATIVO (EBIT)44.5528.224(5.157)(3.407)44.212
% sui Ricavi Totali8,3%5,7%-27,2%6,7%
241
Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura al 31 dicembre 2024
Nel corso dei primi due mesi dell’anno 2025 il Gruppo ha acquisito ordini per circa 110 milioni di euro, rispetto ai circa 125 milioni di euro acquisiti nel medesimo periodo del 2024. La Divisione Trevi ha acquisito ordini per circa 94 milioni (106 milioni nel 2024), mentre la Divisione Soilmec ha acquisito ordini per circa 22 milioni di euro (25 milioni nel primo bimestre 2024). Il portafoglio ordini al 28 febbraio 2025 è risultato pari a 723 milioni di euro, rispetto a 791 milioni di euro consuntivati al 29 febbraio 2024 (era pari a 720 milioni di euro al 31 dicembre 2023 e pari a 702 milioni al 31 dicembre 2024).
Fra i progetti di maggior rilievo acquisiti tra la fine del 2024 e i primi mesi del 2025, ci sono:
il Work Order numero 6 relativo al progetto Neom – The Line in Arabia Saudita;
la linea metropolitana Aïn Naâdja-Baraki, estensione della metro di Algeri in Algeria;
i lavori di consolidamento del tunnel M6 a Sydney in Australia;
le fondazioni per il Volpe Building C3 a Boston negli Stati Uniti ed infine;
i lavori di consolidamento per la Torre della Garisenda di Bologna in Italia.
Eventi ed operazioni significative non ricorrenti
Non si rilevano eventi ed operazioni significative non ricorrenti nel corso del 2024.
Posizioni o transazioni derivanti da operazioni atipiche e/o inusuali
Il Gruppo Trevi non ha posizioni o transazioni derivanti da operazioni atipiche e/o inusuali nel corso del 2024.
242
Compensi a Sindaci
Qui di seguito si indica, relativamente all’anno 2024, l’ammontare dei compensi spettanti ai Sindaci della Capogruppo per lo svolgimento di tali funzioni anche in altre imprese incluse nel consolidamento:
NominativoCaricaDurata della carica (in mesi)Emolumenti SocietàAltri compensiTotale
M. Vicini PCS 12502070
F. ParenteSE124040
M. PieriniSE124040
Totale 13020150
Corrispettivi di revisione contabile ai sensi dell’art. 160 c. 1-bis n. 303 Legge 262 del 28/12/2005 integrata da D.Lgs. 29/12/2006
(Importi in Euro)RevisioneServizi di attestazioneAltri servizi Totale
Trevi Finanziaria Industriale S.p.A.    
KPMG S.p.A. 472.864 472.864
  472.864 - - 472.864
Società controllate:
KPMG S.p.A. 67.668 4.000 - 71.668
Rete KPMG 108.573 - - 108.573
  176.241   4.000   -   180.241  
Totale 649.105 4.000 - 653.105
243
ALLEGATI
I presenti allegati contengono informazioni aggiuntive rispetto a quelle esposte nelle Note esplicative ed integrative, della quale costituiscono parte integrante.
1) Società assunte nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 con il metodo dell’integrazione globale.
1a) Società assunte nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 con il metodo dell’integrazione
proporzionale.
1b) Società assunte nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 con il metodo del patrimonio netto
1c) Società e consorzi assunti nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 con il metodo del costo.
2) Organigramma del Gruppo;
244
Allegato 1
SOCIETA’ ASSUNTE NEL BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2024 CON IL METODO DELL'INTEGRAZIONE GLOBALE
DENOMINAZIONE SOCIALEPAESEVALUTACAPITALE SOCIALEQUOTA % TOTALE DEL GRUPPO
TREVI – Finanziaria Industriale S.p.A. Italia Euro 123.044.340 Capogruppo
Trevi SpA Italia Euro 32.300.000 99,78%
Trevi Construction Co. Ltd Hong Kong Dollaro U.S.A. 2.051.668 99,78%
Swissboring Overseas Piling Corp. Ltd (Dubai)  Emirati Arabi Uniti Dirham Emirati Arabi 107.739.163 99,78%
Pilotes Trevi Sacims Argentina Peso Argentino 2.650.956.527 99,76%
Pilotes Trevi Sacims - Paraguay Paraguay Guarani 330.000.000 99,76%
Treviicos Corporation U.S.A. Dollaro U.S.A. 23.500 99,78%
Trevi Cimentaciones CA Venezuela Euro 46.008.720 99,78%
Trevi Insaat Ve Muhendislik AS  Turchia Lira Turca 57.698.747 99,78%
Trevi Foundations Nigeria Ltd Nigeria Naira 500.000.000 59,75%
Trevi Foundations Philippines Inc Filippine Peso Filippino 52.500.000 99,78%
Swissboring & Co. LLC (*) Oman Rial Omanita 250.000 99,78%
Trevi Algerie EURL Algeria Dinaro Algerino 53.000.000 99,78%
Trevi Bangladesh Ltd Bangladesh Taka 1.000.000 99,78%
Idt Fzco Emirati Arabi Uniti Dirham Emirati Arabi 1.000.000 99,80%
Trevi Panamericana Sa Repubblica di Panama Dollaro U.S.A. 1.221.366 99,78%
Trevi Geotechnik GmbH Austria Euro 100.000 99,78%
Trevi Cimentaciones S.L.U. Spagna Euro 10.000 99,78%
Trevi SpezialTiefBau GmbH Germania Euro 50.000 99,78%
Foundation Construction Ltd Nigeria Naira 28.006.440 80,15%
Trevi-Trevi Fin.-Sembenelli UTE (Bordeseco) Venezuela Dollaro U.S.A.  94,89%
Swissboring Qatar WLL (*) Qatar Rial del Qatar 250.000 99,78%
Treviicos South Inc U.S.A. Dollaro U.S.A. 5 99,78%
Trevi Cimentacones y Consolidaciones Sa Repubblica di Panama Dollaro U.S.A. 9.387.597 99,78%
Galante Foundations Sa Repubblica di Panama Dollaro U.S.A.  99,78%
Swissboring Overseas Piling Corporation Svizzera Franco Svizzero 100.000 99,78%
Trevi Galante Sa Colombia Peso Colombiano 1.000.000.000 99,78%
Trevi Foundations Kuwait Co. WLL (*)  Kuwait Dinaro Kuwait 100.000 99,78%
Pilotes Uruguay Sa Uruguay Peso Uruguaiano 80.000 99,76%
Trevi Foundations Denmark A/S  Danimarca Corona Danese 2.000.000 99,78%
Arabian Soil Contractors Ltd Arabia Saudita Riyal Saudita 1.000.000 99,78%
TreviGeos Fundacoes Especiais Ltda Brasile Real Brasiliano 5.000.000 50,89%
Trevi Australia Pty Ltd Australia Dollaro Australiano 10 99,78%
Trevi Australia Pty & Wagstaff Piling Victoria Pty Ltd JV  Australia Dollaro Australiano  69,85%
Trevi Chile SpA Chile Peso Cileno 10.510.930 99,76%
Trevi Holding USA Corporation U.S.A. Dollaro U.S.A. 1 99,78%
Trevi Foundations Canada Inc Canada Dollaro U.S.A. 10 99,78%
Wagner Constructions LLC U.S.A. Dollaro U.S.A. 5.200.000 99,78%
Trevi Fondations Spèciales Sas Francia Euro 100.000 99,78%
Profuro Intern. Lda Mozambico Metical 36.000.000 99,29%
Trevi Arabco JV (*) Egitto Dollaro U.S.A.  99,78%
Parcheggi S.r.L. Italia Euro 307.536 98,78%
Mola Rupta Scarl Italia Euro 10.000 72,42%
Soilmec SpA Italia Euro 25.155.000 99,92%
Soilmec Algeria - società in liquidazione Algeria Dinaro Algerino 1.000.000 69,94%
Soilmec U.K. Ltd Regno Unito Sterlina inglese 120.000 99,92%
Soilmec Japan Co. Ltd Giappone Yen Giapponese 45.000.000 92,93%
Soilmec H.K. Ltd Hong Kong Euro 44.743 99,92%
245
Soilmec Deutschland Gmbh Germania Euro 100.000 99,92%
Soilmec France Sas Francia Euro 1.100.000 99,92%
Soilmec F. Equipments Pvt. Ltd  India Rupia Indiana 500.000 79,94%
Soilmec North America Inc U.S.A. Dollaro U.S.A. 10 89,93%
Soilmec Investment Pty Ltd Australia Dollaro Australiano 100 99,92%
Soilmec Australia Pty Ltd Australia Dollaro Australiano 100 99,92%
Soilmec do Brasil Sa (*) Brasile Real Brasiliano 5.500.000 83,75%
Idt Llc Fzc Emirati Arabi Uniti Dirham Emirati Arabi 6.000.000 94,82%
Soilmec (Suzhou) Machinery Trading Co., Ltd. (*)  Cina Renminbi 58.305.193 99,92%
Soilmec Colombia Sas Colombia Peso Colombiano 371.433.810 99,92%
Soilmec Singapore Pte Ltd Singapore Euro 100.109 99,92%
Hyper Servicos de Perfuracao Ltda Brasile Real Brasiliano 1.200.000 99,78%
(*) Soilmec do Brasil Sa appartiene al Gruppo per il 38,25%, tuttavia la percentuale considerata ai fini del consolidamento è pari all’83,75%;
(*) Soilmec WuJiang Co. Ltd appartiene al Gruppo per il 51%, tuttavia viene considerata integralmente nel perimetro di consolidamento del Gruppo;
(*) Swissboring & Co. LLC appartiene al Gruppo per il 70%, tuttavia viene considerata integralmente nel perimetro di consolidamento del Gruppo;
(*) Swissboring Qatar WLL appartiene al Gruppo per il 49%, tuttavia viene considerata integralmente nel perimetro di consolidamento del Gruppo;
(*) Trevi Arabco JV appartiene al Gruppo per il 51%, tuttavia viene considerata integralmente nel perimetro di consolidamento del Gruppo;
(*) Trevi Foundations Kuwait Co. WLL appartiene al Gruppo per il 49%, tuttavia viene considerata integralmente nel perimetro di consolidamento del Gruppo;
246
Allegato 1a
SOCIETÀ ASSUNTE NEL BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2024 CON IL METODO DELL’INTEGRAZIONE PROPORZIONALE
Società assunte nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 con il metodo dell’integrazione proporzionale
DENOMINAZIONE SOCIALEPAESEVALUTAPATRIMONIO NETTO TOTALE Unità di Valuta (100%)QUOTA % TOT. DEL GRUPPO
Dragados Y Obras Portuarias S.A. - Pilotes Trevi S.A. - Concret Nor S.A. - UT.ArgentinaPeso Argentino3.021.289.24335,50%
Treviicos-Nicholson JVU.S.A.Dollaro U.S.A.173.07250,00%
Cimentacinoes Especiales y Estructuraes CIMSA SAU Y Trevi Cimentaciones SLU UTE (Hydrofresa L8 BCN UTE)SpagnaEuro50,00%
Allegato 1b
SOCIETÀ ASSUNTE NEL BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2024 CON IL METODO DEL PATRIMONIO NETTO
DENOMINAZIONE SOCIALEPAESEVALUTACAPITALE SOCIALE QUOTA % TOT. DEL GRUPPOVALORE DI BILANCIO (Euro/000)
J.V. Rodio-Trevi-Arab ContractorEgittoDollaro U.S.A.100.00017,460
TOTALE    0
Allegato 1c
SOCIETÀ E CONSORZI ASSUNTI NEL BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2024 CON IL METODO DEL COSTO
DENOMINAZIONE SOCIALEPAESEVALUTACAPITALE SOCIALE(Unità di Valuta)QUOTA % TOT. DEL GRUPPOVALORE DI BILANCIO(Migliaia di Euro)
SOCIETA’ CONSORTILI E CONSORZI
Trevi S.G.F Inc. per NapoliItaliaEuro 10.000 54,8%6
Consorzio Fondav in liquidazioneItaliaEuro 25.823 37%0
Porto di Messina S.c.a.r.l.ItaliaEuro 10.200 100%0
Consorzio Water Alliance in liquidazioneItaliaEuro 60.000 100%0
Centuria S.c.a.r.l.ItaliaEuro 308.000 1,58%5
Soilmec ArabiaArabia SauditaRiyal Saudita024,25%0
Overturning S.c.a.r.l.ItaliaEuro 10.000 6,69%1
Nuova Darsena S.C.a R.L.ItaliaEuro 10.000 50,8%0
TCM - Soc. Cons. a.r.l.ItaliaEuro 10.000 22,02%0
SEP SEFI JVFranciaEuro50%0
Drillmec IndiaIndiaEuro19%24
I.F.CHong KongDollaro U.S.A. 18.933 0,001%0
Compagnia del Sacro Cuore S.r.l.ItaliaEuro00
Comex S.p.A. (in liquidazione)ItaliaEuro 10.000 0,69%0
Credito Cooperativo Romagnolo – BCC di Cesena e GatteoItaliaEuro 7.474.296 0,01%1
Italthai Trevi ThailandiaBaht 80.000.000 2,19%134
Hercules Trevi Foundation A.B.SveziaCorona 100.000 49,50%0
Japan Foundations GiapponeYen Giapponese5.907.978.000 0,09%110
Pescara Park S.r.l.Italia 0
Bologna Park S.r.l.ItaliaEuro 50.000 56,13%0
OOO Trevi StroyRussiaRublo Russo 5.000.000 100%0
Gemac SrlRomaniaNuovo Leu 50.000 24,59%0
Sviluppo Imprese Romagna S.p.A.ItaliaEuro 1.125.000 13,33%150
TOTALE431
247
Allegato 2
ORGANIGRAMMA DEL GRUPPO
248
249
   
TREVI – Finanziaria Industriale S.p.A.
Progetto di bilancio d’Esercizio al 31 dicembre 2024
TREVI – Finanziaria Industriale S.p.A.
Sede Sociale Cesena (FC) – Via Larga 201 – Italia
Capitale Sociale Euro 123.044.339,55 i.v.
R.E.A. C.C.I.A.A. Forlì – Cesena N. 201.271
Codice Fiscale, P. IVA e Registro delle Imprese di Forlì – Cesena: 01547370401
Sito Internet: www.trevifin.com
250
SITUAZIONE PATRIMONIALE E FINANZIARIA
importi espressi in unità di Euro
ATTIVITA'  Note 31/12/202431/12/2023
Attività non correnti    
Immobili, impianti e macchinari   
Terreni e Fabbricati 6.037.6136.152.611
Impianti, macchinari ed attrezz. industriali e commerciali 4.268.1265.905.807
Altri beni 311.677462.463
Totale Immobili, impianti e macchinari(1)10.617.41612.520.881
    
Immobilizzazioni immateriali    
Concessioni, licenze, marchi  5.448.6487.141.588
Immobilizzazioni immateriali in corso ed acconti - -
Totale Immobilizzazioni Immateriali (2)5.448.6487.141.588
Partecipazioni in altre imprese(3)175.594175.594
Partecipazioni in imprese controllate (3)211.989.567211.989.567
Attività per imposte differite(4)21.317-
Altre attività finanziarie non correnti 15.28420.793
Altri crediti finanziari non correnti verso controllate e altre imprese (5)-0
Totale Immobilizzazioni Finanziarie  212.201.762212.185.954
    
Totale Attività non correnti 228.267.826231.848.423
    
Attività Destinate alla dismissione   
    
Attività correnti    
Crediti commerciali e altri crediti correnti(6)4.522.0844.927.069
- Di cui verso parti correlate --
Crediti commerciali e altri crediti correnti verso controllate(7)39.980.44629.410.313
- Di cui verso parti correlate 39.980.44629.410.313
Attività per imposte correnti (8)411.502466.925
Altre attività finanziarie correnti(9)77.708.39079.307.951
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti(10)2.279.6633.939.704
Totale Attività correnti 124.902.085118.051.962
TOTALE ATTIVITA'  353.169.911349.900.385
251
PATRIMONIO NETTO Note 31/12/202431/12/2023
Capitale sociale e riserve    
Capitale sociale 122.942.340 122.942.340
Altre riserve 33.757.972 33.669.811
Utile portato a nuovo  (11.958.151)(13.340.242)
Risultato di periodo (15.968.772)1.454.833
Totale Patrimonio Netto(11)128.773.390 144.726.742
    
PASSIVITA'    
    
Passività non correnti   
Finanziamenti non correnti(12)51.383.055 37.390.145
Debiti verso altri finanziatori non correnti(13)95.484.588 99.158.941
Strumenti finanziari derivati non correnti(14) - -
Passività fiscali per imposte differite(15)2 497.885
Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro(16)623.700 618.852
Fondi non correnti(17)9.440.301 10.204.903
Altre passività non correnti(17.1)600.000 1.202.229
Totale Passività non correnti 157.531.646 149.072.955
Passività correnti   
Debiti commerciali e altre passività correnti(18)6.093.310 6.547.703
Debiti commerciali e altre passività correnti verso controllate(19)20.647.128 19.107.994
- Di cui verso parti correlate 20.647.128 19.107.994
Passività fiscali per imposte correnti (20)814.126 439.189
Finanziamenti correnti(21)4.663.441 522.059
Debiti verso altri finanziatori correnti(22)32.591.963 28.595.409
- Di cui verso parti correlate 29.622.349 19.374.778
Fondi correnti(23)2.054.908 888.334
Strumenti finanziari derivati correnti(24) - -
Totale Passività correnti 66.864.876 56.100.688
TOTALE PASSIVITA' 224.396.522 205.173.643
    
TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVITA' 353.169.911 349.900.385
252
CONTO ECONOMICO   
importi espressi in unità di Euro   
  Note 31/12/202431/12/2023
Ricavi delle vendite e delle prestazioni(25)18.166.240 15.198.340
- Di cui verso parti correlate 18.127.414 14.999.711
Altri ricavi operativi (26)784.210 1.338.722
Materie prime e di consumo (27)(95.675)(96.211)
Costo del personale (28)(6.817.766)(6.843.288)
Altri costi operativi (29)(11.557.724)(11.855.117)
- Di cui verso parti correlate (808.552)(1.970.163)
Ammortamenti (30)(3.872.309)(3.731.458)
Accantonamenti e svalutazioni(30.1)(1.763.692)(1.144.553)
Risultato operativo  (5.156.716)(7.133.565)
Proventi finanziari (31)5.365.663 34.957.331
- Di cui verso parti correlate 4.406.164 3.862.642
(Costi finanziari)(32)(17.202.587)(27.648.678)
Utile/(perdita) su cambi(33)(1.259.558)421.957
Sub Totale proventi / (costi) finanziari e utile / (perdita) su cambi (13.096.482)7.730.610
Rettifiche di valore ad attività finanziarie(34)302.386 958.772
- Di cui verso parti correlate 302.386 958.772
Risultato prima delle Imposte (17.950.812)1.555.817
Imposte sul reddito (35)1.982.040 (100.984)
Risultato netto dopo le imposte(36)(15.968.772)1.454.833
253
CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO  
 31/12/202431/12/2023
Utile/(perdita) del periodo(15.968.772)1.454.833
Altre componenti di conto economico complessivo che saranno successivamente riclassificate nell'utile/(perdita) d'esercizio
Riserva di cash flow hedge
Imposte sul reddito
Effetto variazione riserva cash flow hedge  
Totale altre componenti di conto economico complessivo che saranno successivamente riclassificate nell'utile/(perdita) d'esercizio al netto delle imposte--
Altre componenti di conto economico complessivo che non saranno successivamente riclassificate nell'utile/(perdita) d'esercizio:
Utili/(perdite) attuariali15.42020.094
Totale altre componenti di conto economico complessivo che non saranno successivamente riclassificate nell'utile/(perdita) d'esercizio al netto delle imposte15.42020.094
Risultato complessivo al netto dell'effetto fiscale(15.953.352)1.474.927
VARIAZIONI DI PATRIMONIO NETTO
importi espressi in unità di Euro
DESCRIZIONECapitale SocialeAltre riserveUtili (perdite) accumulatiUtile del periodoTotale Patrimonio Netto
Saldo al 31/12/202297.373.554 7.834.105 - (13.340.242)91.867.416
Destinazione dell’Utile  - (13.340.242)13.340.242 -
Distribuzione di dividendi     -
Aumento di Capitale25.568.786 25.815.612   51.384.397
Altre variazioni      -
Utile / (Perdita) complessiva 20.094  1.454.833 1.474.927
Saldo al 31/12/2023122.942.340 33.669.811 (13.340.242)1.454.833 144.726.742
Destinazione dell’Utile 72.742 1.382.091 (1.454.833) -
Distribuzione di dividendi     -
Aumento di Capitale - -    -
Altre variazioni      -
Utile / (Perdita) complessiva 15.420  (15.968.772)(15.953.352)
Saldo al 31/12/2024122.942.340 33.757.973 (11.958.151)(15.968.772)128.773.390
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RENDICONTO FINANZIARIO -
importi espressi in unità di Euro
 Note31/12/202431/12/2023
Risultato del periodo(36)(15.968.772)1.454.833
Imposte sul reddito(35)(1.982.040)100.984
Risultato ante imposte (17.950.812)1.555.817
Ammortamenti(30)3.872.309 3.731.458
(Plusvalenze)/Minusvalenze per alienazione cespiti(1) - (2)(135.752)925
(Proventi)/Costi finanziari(31) - (32) - (33)12.392.534 (6.303.872)
(Dividendi)(31) - (32) - (33)(555.610)(1.004.781)
Rettifiche di valore di attività finanziarie(34)(302.386)(958.772)
Accantonamenti/Utilizzi fondo rischi e benefici successivi cessazione del rapporto di lavoro(16)20.269 45.065
Accantonamenti fondi rischi e oneri e altri movimenti non monetari(22)2.094.033 4.608.970
(A) Flusso di cassa dell'attività operativa ante variazioni del Capitale Circolante (565.415)1.674.810
(Incremento)/Decremento Crediti commerciali(6)(10.078.443)6.008.162
(Incremento)/Decremento altre attività(7) - (8) - (4)(2.484.508)(470.897)
Incremento/ (Decremento) Debiti commerciali (18)2.071.241 (3.030.769)
Incremento/ (Decremento) Altre passività(15) - (19) - (20) 1.321.085 (2.753.585)
(B) Variazione del capitale circolante (9.170.625)(247.089)
( C ) Incassi(Esborsi) finanziari (31) - (32) - (33)(5.896.765)(4.290.503)
(D) Flusso di cassa generato (assorbito) dall'attività operativa (A+B+C) (15.632.805)(2.862.783)
(Investimenti) netti in immobilizzazioni materiali(1) - (29)346.369 643.428
(Investimenti) netti in immobilizzazioni immateriali(2) - (29)(486.521)(991.398)
(E) Flusso di cassa generato (assorbito) nelle attività di investimento (140.152)(347.970)
Incremento/ (Decremento) Capitale Sociale e riserve (11) - 18.554.180
Incremento/ (Decremento) finanziamenti e altri finanziatori(9)-(12) - (13) -(14) - (21) -(22)- (23) 14.112.916 (21.122.898)
(F) Flusso di cassa netto della gestione finanziaria 14.112.916 (2.568.718)
(G) Variazione cassa per attività destinate ad essere cedute  - -
(H) Aumento (Diminuzione) delle disponibilità liquide (D+E+F+G) (1.660.041)(5.779.471)
Disponibilità liquide iniziali 3.939.704 9.719.175
Disponibilità liquide finali 2.279.663 3.939.704
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NOTE ESPLICATIVE AL BILANCIO DELL’ESERCIZIO CHIUSO IL 31/12/2024
Profilo ed attività della Società
TREVI Finanziaria Industriale S.p.A. (di seguito la Società”) e le società da essa controllate (di seguito Gruppo TREVIo il Gruppo”) svolgono la propria attività principalmente nel settore dei servizi di ingegneria delle fondazioni per opere civili, infrastrutturali e costruzione di attrezzature per fondazioni speciali (di seguito “Fondazioni”).
Tali attività sono coordinate dalle due principali società operative del Gruppo:
Trevi S.p.A., capofila nell’attività dell’ingegneria del sottosuolo;
Soilmec S.p.A., che guida la relativa divisione e realizza e commercializza attrezzature per l’ingegneria del sottosuolo.
Inoltre, il Gruppo è anche attivo nella gestione di parcheggi automatizzati.
TREVI – Finanziaria Industriale S.p.A. è quotata alla Borsa di Milano dal luglio 1999.
Per un commento sulle varie aree di attività in cui il Gruppo opera, sui rapporti con società correlate e sui fatti avvenuti successivamente alla data di chiusura dell’esercizio, si rimanda alla Relazione sulla Gestione.
Struttura e contenuto dei Prospetti Contabili
Il bilancio d’esercizio della Società è stato redatto conformemente agli International Financial Reporting Standard (IFRS) emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB) e adottati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all’art. 6 del Regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002 così come recepito dal Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 38 e successive modificazioni, comunicazioni e delibere CONSOB ed ai relativi principi interpretativi IFRIC emessi dall’International Financial Reporting Interpretation Committee e dai precedenti SIC emessi dallo Standing Interpretations Committee.
Nella sezione “Criteri di valutazione” sono indicati i principi contabili internazionali di riferimento adottati nella redazione del bilancio della Società al 31 dicembre 2024.
Il bilancio d’esercizio della Società al 31 dicembre 2024 presenta, ai fini comparativi, i saldi dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2023.
Sono state utilizzate le seguenti classificazioni:
la “situazione patrimoniale – finanziaria” per poste correnti/non correnti;
il “conto economico” per natura;
il “conto economico complessivo”, che include oltre all’utile dell’esercizio le altre variazioni dei movimenti di patrimonio netto diverse dalle transazioni con gli azionisti;
il “rendiconto finanziario” redatto con il metodo indiretto.
Tali classificazioni si ritiene forniscano informazioni meglio rispondenti a rappresentare la situazione patrimoniale, economica e finanziaria della Società.
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La valuta funzionale e di presentazione è l’Euro.
Per quanto riguarda i prospetti contenuti nel presente bilancio e le relative note esplicative, ove non diversamente indicato, sono esposti in unità di Euro.
Principi contabili
Il bilancio d’esercizio è stato redatto in base al principio generale del costo storico, fatta eccezione per le voci di bilancio che, in conformità agli IFRS, sono valutate in base al fair value, come indicato di seguito nei criteri di valutazione, nonché sul presupposto della continuità aziendale.
Criteri di valutazione
La preparazione del bilancio richiede agli amministratori di effettuare valutazioni discrezionali, stime ed ipotesi che influenzano i valori di ricavi, costi, attività e passività, e l’indicazione di passività potenziali alla data di bilancio. Le principali voci di bilancio che hanno richiesto l’utilizzo di stime sono:
valutazione delle partecipazioni;
attività per imposte anticipate, relativamente, in particolare, alla probabilità di futuro riversamento delle stesse;
accantonamenti al fondo svalutazione crediti ed ai fondi rischi;
ipotesi principali applicate al ricalcolo attuariale del fondo TFR (benefici ai dipendenti), quali il tasso di turnover futuro e il tasso di sconto.
Il bilancio d’esercizio della Società al 31 dicembre 2024, è stato predisposto applicando il presupposto della continuità aziendale. Si rimanda al Paragrafo “Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale” per ulteriori commenti.
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Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale
Introduzione
La presente sezione ha lo scopo di: (i) esaminare la correttezza dell’applicazione del presupposto relativo alla continuità aziendale ai bilanci (d’esercizio e consolidato) relativi all’esercizio 2024 della Società capogruppo Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. e del Gruppo Trevi, anche alla luce della situazione economica, finanziaria e patrimoniale e delle ulteriori circostanze che possono assumere rilievo a tal fine; e (ii) identificare le incertezze al momento esistenti, valutando la significatività delle stesse e la probabilità che possano essere superate, prendendo in considerazione le misure poste in essere dal management e gli ulteriori fattori di mitigazione.
Si ricorda che, ai fini dell’approvazione della relazione semestrale relativa ai dati consolidati al 30 giugno 2024, la Direzione Aziendale aveva identificato alcuni fattori di rischio per la continuità aziendale su cui erano state svolte specifiche analisi. Tali rischi risultavano essere in particolare: (a) gli eventuali rischi legati all’andamento della liquidità del Gruppo per un periodo di almeno 12 mesi a partire dalla data di riferimento della suddetta relazione semestrale; e (b) il rischio derivante dall’eventuale mancato raggiungimento degli obiettivi di risanamento, come previsti dal Piano Consolidato 2022-2026 (come infra definito).
A tale riguardo, si ricorda altresì che, in sede di approvazione della semestrale al 30 giugno 2024, il Consiglio di Amministrazione, dopo aver attentamente ed esaustivamente valutato i rischi a cui la continuità era esposta, come sopra sintetizzati, aveva ritenuto appropriata l’adozione del presupposto della continuità aziendale, pur segnalando la presenza di fisiologici fattori di incertezza legati alla realizzazione del Piano Consolidato 2022-2026 (come aggiornato e confermato nelle originarie linee strategiche con l’approvazione del Piano Consolidato 2023-2027, come infra definito), su cui si richiama quanto esposto nella relativa relazione sulla gestione. Ai fini della presente relazione, la continuità aziendale va dunque valutata tenendo conto delle circostanze predette e degli aggiornamenti disponibili in merito all’evolversi delle stesse successivamente alla data di approvazione della relazione semestrale, da considerarsi fino alla data di formazione del presente bilancio, tenendo conto degli eventi nel frattempo occorsi e, in particolare, dell’aggiornamento del Piano Consolidato 2023-2027, con estensione della relativa durata di un anno al 2028, oltre alle nuove informazioni disponibili in relazione all’andamento della gestione e delle sue prospettive.
Valutazioni circa l’esistenza del presupposto della continuità aziendale
Nel determinare se il presupposto della continuazione dell’attività sia applicabile anche in occasione del presente bilancio, gli Amministratori hanno tenuto conto di tutte le informazioni disponibili sul futuro, relativo almeno ma non limitato a dodici mesi dopo la data di riferimento del bilancio consolidato per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2024. Sono stati presi in considerazione i principali indicatori di rischio che possono far sorgere dubbi in merito alla continuità.
258
In particolare, il Consiglio di Amministrazione ha tenuto in considerazione le valutazioni che erano state effettuate in sede di approvazione della relazione semestrale relativa ai dati consolidati al 30 giugno 2024, ponendo particolare attenzione alle circostanze che erano state identificate quali possibili fattori di rischio in tale sede, al fine di verificarne lo status.
Valutazioni circa il raggiungimento dei target del Piano Consolidato 2022-2026
Al fine di valutare i rischi legati al raggiungimento dei target previsionali del Piano Consolidato 2022-2026, si ricorda che in data 23 aprile 2021 il Consiglio di Amministrazione della Società ha approvato un piano industriale relativo al periodo 2021-2024. Tale piano è stato successivamente aggiornato, in un primo momento, al fine di recepire i dati contabili al 30 giugno 2021 e, successivamente, al fine di estendere il relativo arco temporale al periodo 2022-2026 nonché al fine di tenere conto di alcuni aspetti, tra cui le performance registrate nel corso dell’anno 2021 e alcuni elementi prudenziali che il management ha ritenuto opportuno considerare nei successivi anni di piano. Tale versione finale del piano, aggiornata al fine di tener conto della Manovra Finanziaria (come infra definita) concordata con gli istituti finanziari del Gruppo (le Banche Finanziatrici”), è stata dunque approvata dal Consiglio di Amministrazione della Società in data 29 settembre 2022 (il “Piano Consolidato 2022-2026”).
In data 22 dicembre 2023, il Consiglio di Amministrazione della Società ha approvato un aggiornamento del Piano Consolidato 2022-2026, estendendone la durata di un anno al 2027, e confermando le originarie linee strategiche e gli obiettivi previsti dal piano di risanamento approvato dal Consiglio in data 17 novembre 2022, nei modi e nei tempi ivi previsti (il “Piano Consolidato 2023-2027”).
Successivamente, in data 27 marzo 2025, il Consiglio di Amministrazione della Società ha approvato un ulteriore aggiornamento del Piano Consolidato 2023-2027, estendendone la durata fino all’anno 2028, e confermando anche in questo caso le originarie linee strategiche e gli obiettivi previsti dal piano di risanamento approvato dal Consiglio in data 17 novembre 2022, nei modi e nei tempi ivi previsti (il Piano Consolidato 2024-2028”).
In coerenza con le valutazioni svolte in sede di approvazione della relazione semestrale, uno degli elementi presi in considerazione al fine di valutare le incertezze sulla continuità aziendale è se le previsioni del Piano Consolidato 2022-2026, anche alla luce delle ultime risultanze circa l’andamento del Gruppo, appaiano comunque idonee a consentire, nei modi e nei tempi ivi previsti (come confermati nell’ambito del Piano Consolidato 2024-2028), il raggiungimento di un riequilibrio economico-finanziario.
In particolare, si evidenzia che:
il Piano Consolidato 2022-2026 - il quale è stato successivamente aggiornato e confermato nelle originarie linee strategiche prima con l’approvazione del Piano Consolidato 2023-2027 e poi con l’approvazione del Piano Consolidato 2024-2028 - appare redatto secondo criteri ragionevoli e prudenziali che includono sia azioni volte all’incremento dei volumi sia al miglioramento della
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redditività, e mostra comunque la possibilità di raggiungere, nei modi e nei tempi ivi previsti, una situazione economico-finanziaria e patrimoniale tale da consentire il rifinanziamento dell’indebitamento residuo a condizioni di mercato;
la ragionevolezza e fattibilità del Piano Consolidato 2022-2026 - il quale è stato aggiornato e confermato nelle originarie linee strategiche con l’approvazione del Piano Consolidato 2023-2027 e, successivamente, con l’approvazione del Piano Consolidato 2024-2028 - è stata confermata mediate l’independent business review svolta da Alvarez & Marsal, finalizzata per l’appunto a verificare la ragionevole fondatezza delle assunzioni industriali e di mercato poste alla base del Piano Consolidato 2022-2026, e condivisa con le Banche Finanziatrici;
la Manovra Finanziaria riflessa all’interno dell’Accordo di Risanamento (come infra definito), sul contenuto della quale si sono pronunciati sia gli azionisti di riferimento (i.e., CDPE e Polaris, come infra definiti) che le Banche Finanziatrici, attraverso l’operazione di rafforzamento patrimoniale ivi prevista, ha consentito di rafforzare ulteriormente la situazione economico-patrimoniale e finanziaria del Gruppo, dando altresì ulteriore impulso al business nonché al raggiungimento dei target di risanamento secondo quanto previsto dal Piano Consolidato 2022-2026, oggi confermati nel Piano Consolidato 2024-2028;
le risultanze dell’aggiornamento del Piano Consolidato 2022-2026 evidenziano che i covenant finanziari previsti dall’Accordo di Risanamento (i.e., rapporto tra Indebitamento Finanziario Netto ed EBITDA consolidati e rapporto tra Indebitamento Finanziario Netto e Patrimonio Netto consolidati) vengono sempre rispettati nel relativo periodo di piano.
Peraltro, la ragionevolezza e fattibilità del Piano Consolidato 2022-2026 sono state altresì ulteriormente supportate dalla circostanza che lo stesso in data 28 novembre 2022 è stato oggetto di attestazione da parte del professionista attestatore, Dott. Mario Stefano Luigi Ravaccia, dotato dei requisiti previsti dalla legge fallimentare, circostanza che rappresenta un fattore di ulteriore tutela per gli Amministratori e per gli altri stakeholder coinvolti.
Si consideri inoltre che il dott. Gian Luca Lanzotti professionista di gradimento delle Banche Finanziatrici che, ai sensi di quanto richiesto dall’Accordo di Risanamento, è stato incaricato in data 26 gennaio 2023 di svolgere, inter alia, attività di monitoraggio in merito all’attuazione del Piano Consolidato 2022-2026 e dell’Accordo di Risanamento medesimo (il Responsabile Monitoraggio”) ha predisposto quattro report relativi all’attività dallo stesso svolta (un report datato 3 agosto 2023 e relativo al semestre che va dalla sua nomina sino al 25 luglio 2023, un report datato 2 febbraio 2024 e relativo al semestre che va dal 26 luglio 2023 sino al 25 gennaio 2024, un report datato 31 luglio 2024 e relativo al semestre che va dal 26 gennaio 2024 sino al 25 luglio 2024, e un report datato 28 gennaio 2025 e relativo al semestre che va dal 26 luglio 2024 sino al 25 gennaio 2025), nell’ambito dei quali ha confermato l’ottemperanza della Società rispetto agli obblighi imposti dall’Accordo di Risanamento.
Inoltre, la fattibilità del Piano Consolidato 2022-2026 - il quale è stato aggiornato e confermato nelle originarie linee strategiche prima con l’approvazione del Piano Consolidato 2023-2027 e poi con l’approvazione del
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Piano Consolidato 2024-2028 - risulta confermata dai risultati relativi all’esercizio concluso al 31 dicembre 2024, nel quale sia i ricavi che l’EBITDA ricorrente del Gruppo Trevi sono risultati superiori a quelli previsti nel Piano Consolidato 2022-2026. Inoltre, gli ordini acquisiti nel 2024 risultano essere pari a circa 605,4 milioni di Euro, ed il portafoglio ordini è risultato pari a 701milioni di Euro.
La Posizione Finanziaria Netta è risultata pari a 198,9 milioni di Euro al 31 dicembre 2024, inferiore a quanto previsto dal Piano Consolidato 2022-2026. Anche l’andamento del Gruppo nei primi mesi dell’anno 2025, così come evidenziato tra i Fatti di Rilievo avvenuti dopo la chiusura al 31/12/2024per quanto riguarda acquisizione ordini, ricavi di produzione e backlog è risultato in linea con le previsioni per l’anno 2025. La prosecuzione dell’esecuzione del Piano Consolidato 2022-2026, pur dipendendo solo in parte da variabili e fattori interni controllabili dalla Direzione Aziendale, permetterà di rispettare i parametri finanziari previsti dall’Accordo di Risanamento. Con riferimento alle considerazioni in merito ai potenziali impatti derivanti dal conflitto Russia-Ucraina si rimanda ai paragrafi Impatti del conflitto Russia-Ucrainae Rischio connesso all’andamento dei prezzi delle materie prime” della presente relazione.
Le incertezze, tutte ricondotte all’interno di una complessiva categoria di rischio finanziario”, si sostanziano quindi nella capacità della Società di rispettare gli impegni finanziari assunti nonché di generare e/o reperire risorse sufficienti per soddisfare le proprie esigenze finanziarie a sostegno del business, del programma di esecuzione per raggiungere gli obiettivi del Piano Consolidato 2022-2026. Il definitivo superamento di tali incertezze, come si vedrà nei successivi paragrafi, va valutato alla luce dell’avvenuto perfezionamento dell’Accordo di Risanamento con le Banche Finanziatrici che recepisce i contenuti della Manovra Finanziaria e tiene conto delle previsioni del Piano Consolidato 2022-2026.
Più in particolare, in data 17 novembre 2022 il Consiglio di Amministrazione di Trevifin ha approvato la versione definitiva della manovra finanziaria (la Manovra Finanziaria”), la quale prevedeva, in estrema sintesi:
a) che la stessa fosse posta in essere in esecuzione di un accordo basato su un piano attestato di risanamento ai sensi dell’art. 56 del codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (“CCII”) (corrispondente al precedente art. 67, comma III, lett.(d) della l.fall.) (l’“Accordo di Risanamento”);
b)un aumento di capitale a pagamento, da offrirsi in opzione ai soci esistenti ai sensi dell’art. 2441, comma primo, cod. civ., per un importo complessivo massimo pari ad Euro 25.106.155,28, inscindibile fino all'importo di Euro 24.999.999,90 importo integralmente garantito dagli impegni di sottoscrizione assunti dai soci CDPE Investimenti S.p.A. (“CDPE”) e Polaris Capital Management LLC (“Polarise, congiuntamente a CDPE, i Soci Istituzionali”) e scindibile per l'eccedenza, comprensivo di sovrapprezzo, mediante emissione di complessive massime n. 79.199.228 nuove azioni ordinarie, prive di valore nominale, aventi le medesime caratteristiche di quelle in circolazione (da emettersi con godimento regolare), ad un prezzo di emissione per azione di Euro 0,3170, dei quali Euro 0,1585 da imputarsi a capitale ed Euro 0,1585 da imputarsi a sovrapprezzo (l’“Aumento di Capitale in Opzione”);
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c)un aumento di capitale inscindibile a pagamento, di importo massimo pari ad Euro 26.137.571,21, mediante emissione di n. 82.452.906 azioni ordinarie, prive di valore nominale, aventi le medesime caratteristiche di quelle in circolazione (da emettersi con godimento regolare), ad un prezzo di emissione per azione di Euro 0,3170, da offrire, con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell’art. 2441, comma 5, cod. civ., ad alcuni dei creditori finanziari individuati nell’Accordo di Risanamento, con liberazione mediante compensazione volontaria, nei modi e nella misura previsti nell’Accordo di Risanamento, in relazione alla sottoscrizione dell’aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione, di crediti certi, liquidi ed esigibili, secondo un rapporto di conversione del credito in capitale di 1,25 a 1 (l’“Aumento di Capitale per Conversionee, congiuntamente all’Aumento di Capitale in Opzione, l’“Aumento di Capitale”);
d)la subordinazione e postergazione di una porzione del debito bancario per Euro 6,5 milioni;
e)l’estensione della scadenza finale dell’indebitamento a medio-lungo termine sino al 31 dicembre 2026, con introduzione di un piano di ammortamento a partire dal 2023;
f)la concessione / conferma di linee di credito per firma a supporto dell’esecuzione del piano;
g)l’estensione al 2026 della scadenza del Prestito Obbligazionario.
Sempre in data 17 novembre 2022, il Consiglio di Amministrazione della Società ha approvato, inter alia, la versione finale del piano di risanamento ai sensi degli articoli 56 e 284 CCII, basato sul Piano Consolidato 2022-2026 e sulla Manovra Finanziaria, relativo alla Società nonché al Gruppo Trevi.
Successivamente, in data 29-30 novembre 2022, la Società ha sottoscritto i contratti relativi all’attuazione della Manovra Finanziaria, quale, inter alia, l’Accordo di Risanamento, il quale è divenuto successivamente efficace in data 16 dicembre 2022 a seguito del verificarsi delle relative condizioni sospensive.
In data 11 gennaio 2023, la Società ha quindi informato il mercato circa il positivo completamento dell’Aumento di Capitale, nel contesto del quale sono state sottoscritte n. 161.317.259 azioni ordinarie di nuova emissione della Società, per un controvalore complessivo pari a Euro 51.137.571,10 (di cui Euro 25.568.785,55 a titolo di capitale e Euro 25.568.785,55 a titolo di sovrapprezzo). A seguito dell’esecuzione dell’Aumento di Capitale, il nuovo capitale sociale di Trevifin è risultato, quindi, pari a Euro 123.044.339,55, suddiviso in n. 312.172.952 azioni ordinarie. In particolare: (i) l’Aumento di Capitale in Opzione è stato sottoscritto in denaro per Euro 24.999.999,90, di cui complessivi Euro 17.006.707 versati per la sottoscrizione di complessive n. 53.648.918 azioni da parte dei Soci di Riferimento, e i rimanenti Euro 7.993.292,90 sono stati versati per la sottoscrizione di complessive n. 25.215.435 azioni da parte di altri azionisti sottoscrittori; e (ii) l’Aumento di Capitale per Conversione è stato sottoscritto integralmente per Euro 26.137.571,21, mediante emissione di n. 82.452.906 azioni ordinarie.
Di seguito si riportano i principali dati economici, finanziari e patrimoniali del Gruppo a seguito dell’esecuzione dell’operazione di rafforzamento patrimoniale della Società e di ristrutturazione dell’indebitamento finanziario del Gruppo, con la precisazione che i relativi effetti contabili sono stati registrati nel 2023 in quanto l’Aumento di Capitale si è completato, appunto, nel mese di gennaio 2023:
il patrimonio netto del Gruppo, che al 31 dicembre 2022 era pari a 89,6 milioni di Euro, si attestava al
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30 giugno 2023 a 153,7 milioni di Euro sulla variazione positiva di 64,1 milioni di Euro, ha inciso per circa 52 milioni di euro l’effetto della Manovra Finanziaria legata all’Aumento di Capitale. Al 31 dicembre 2023, il patrimonio netto del Gruppo era pari a 148,6 milioni di Euro e al 31 dicembre 2024 è pari a 161,9 milioni di Euro;
sull’indebitamento finanziario netto del Gruppo, che al 31 dicembre 2022 era pari a 251,2 milioni di Euro, ha inciso la riduzione di circa 52 milioni di Euro, registrata nel corso del mese di gennaio 2023, per effetto della Manovra Finanziaria. Al 31 dicembre 2023 era risultato pari a 202 milioni di Euro, mentre al 31 dicembre 2024, l’indebitamento finanziario netto del Gruppo è pari a 198,9 milioni di Euro;
si ricorda che l’indebitamento residuo del Gruppo è stato quasi integralmente riscadenziato nell’ambito della Manovra Finanziaria. Infatti, una parte sostanziale dell’indebitamento a medio lungo termine del debito residuo nei confronti delle Banche Finanziatrici dopo l’Aumento di Capitale per Conversione, per un ammontare pari circa a 185 milioni di Euro, è stato riscadenziato al 31 dicembre 2026, mentre per circa Euro 6,5 milioni è stato subordinato e riscadenziato al 30 giugno 2027.
Inoltre, si evidenzia che i risultati consuntivi del bilancio consolidato del Gruppo Trevi al 31 dicembre 2024 rispettano i covenant finanziari previsti dall’Accordo di Risanamento. In particolare, il rapporto tra Indebitamento Finanziario Netto ed EBITDA recurring consolidati al 31 dicembre 2024 è pari a 2,38x, pertanto inferiore rispetto al parametro definito dall’Accordo di Risanamento a tale data (pari a 3,25x), mentre il rapporto tra Indebitamento Finanziario Netto e Patrimonio Netto consolidati è pari a 1,24x, pertanto inferiore rispetto al parametro definito dall’Accordo di Risanamento a tale data (pari a 2,60x).
Valutazione circa il prevedibile andamento della liquidità nel corso dei prossimi 12 mesi
In coerenza con le valutazioni svolte in sede di approvazione della relazione semestrale relativa ai dati consolidati al 30 giugno 2024, un elemento che è stato valutato con particolare attenzione è l’idoneità dei livelli di cassa previsti nei prossimi 12 mesi a garantire l’ordinaria operatività del Gruppo, il finanziamento delle relative commesse e il regolare pagamento dei fornitori. A questo fine, come si dirà più diffusamente nel prosieguo, la Direzione Aziendale ha aggiornato le previsioni di cassa che erano state effettuate in occasione dell’approvazione della relazione semestrale consolidata sulla base dei dati actual ed ha esteso tali previsioni sino al 31 marzo 2026. Da tale esercizio emerge la ragionevole aspettativa di una situazione positiva di cassa del Gruppo fino ad allora, assumendo, tra le altre cose, l’utilizzo delle linee di credito ivi incluse le linee di credito per firma necessarie nell’ambito delle commesse di cui le Società del Gruppo sono parte previste dall’Accordo di Risanamento, ciò consentendo l’attuazione della Manovra Finanziaria (come di seguito descritta) e del Piano Consolidato 2022-2026.
Con riferimento all’incertezza segnalata in precedenza relativa al rischio che possano verificarsi delle situazioni di tensione di cassa nel corso dei 12 mesi successivi alla data di riferimento del bilancio, va rilevato quanto segue:
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Innanzitutto, va sottolineato che la Direzione Aziendale della Società monitora costantemente l’andamento della cassa del Gruppo, anche a livello delle singole Divisioni Trevi e Soilmec. In particolare, il management predispone un piano di tesoreria fino alla fine dell’anno in corso, che analizza l’andamento della cassa su base settimanale per i primi tre mesi e su base mensile per i mesi successivi, documento che viene aggiornato ogni 4 settimane sulla base dei dati actual a disposizione, provenienti da tutte le legal entity del Gruppo. Tale strumento, i cui risultati vengono analizzati e discussi con il management locale, consente di monitorare la cassa a breve termine, e di avere contezza di eventuali shortfall di cassa con congruo anticipo, in modo da poter adottare le iniziative di volta in volta necessarie. Tale piano di tesoreria è stato da ultimo aggiornato in data 21 marzo 2025 (con dati aggiornati a tale data), esaminando il prevedibile andamento della liquidità sino al 31 marzo 2026. Tale analisi mostra la conservazione di un margine di liquidità adeguato a garantire la normale operatività del Gruppo ed i rimborsi previsti dall’Accordo di Risanamento, durante tutto il periodo oggetto di analisi.
Inoltre, in conformità a quanto previsto dall’Accordo di Risanamento, la Società continua a fornire alle Banche Finanziatrici un piano di cassa e analisi del cash flow per ciascuna società del Gruppo relativo al trimestre solare immediatamente precedente. Tale obbligo informativo viene inoltre validato e verificato dal Responsabile Monitoraggio. L’ultimo piano di cassa e analisi del cash flow aggiornato è stato fornito alle Banche Finanziatrici in data 15 febbraio 2025, e lo stesso non ha segnalato criticità relativamente alla situazione di cassa del Gruppo e/o delle singole divisioni nel relativo periodo.
Inoltre, in data 27 marzo 2025, sempre in conformità a quanto richiesto dall’Accordo di Risanamento, la Società ha fornito alle Banche Finanziatrici un budget previsionale per l’anno contabile in corso, e fino alla data del 31 dicembre 2025, suddiviso per trimestri solari.
Tali analisi hanno confermato l’assenza di situazioni critiche dal punto di vista della cassa, ed hanno evidenziato una situazione di liquidità idonea a consentire l’ordinaria operatività del Gruppo nel periodo di riferimento.
Il Consiglio di Amministrazione, ai fini dell’approvazione del presente progetto di bilancio, ha comunque esaminato l’aggiornamento di tale liquidity analysis sino al 31 marzo 2026, che corrisponde all’arco temporale oggetto della presente analisi. Pertanto, sulla base di tali proiezioni, è ragionevolmente prevedibile che, nel periodo, le disponibilità liquide consentano al Gruppo di gestire la propria normale attività corrente secondo criteri di continuità e di fare fronte alle proprie esigenze finanziarie.
Il monitoraggio del management relativamente all’andamento della liquidità del Gruppo appare dunque adeguato alla situazione e le risultanze dell’analisi svolta non mostrano allo stato situazioni di tensioni e/o di shortfall di liquidità fino a fine marzo 2026. Le previsioni appaiono redatte in modo ragionevolmente prudenziale.
In conclusione, tenuto conto che (i) le previsioni di tesoreria vengono svolte con metodologie consolidate nel tempo, (ii) tali previsioni sono oggetto di verifica da parte di soggetti terzi (i.e., il Responsabile Monitoraggio) e condivise periodicamente con le Banche Finanziatrici, e (iii) al 31 dicembre 2024 Divisione Trevi ha
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acquisito ordini pari a circa il 67% dei ricavi che si prevede di realizzare nell’anno 2025, e Divisione Soilmec ha acquisito ordini pari a circa il 17% dei ricavi che si prevede di realizzare nell’anno 2025, al momento si ritiene che il rischio relativo alle previsioni di tesoreria sia adeguatamente monitorato e mitigato.
Considerazioni conclusive
In conclusione, alla luce delle considerazioni sopra esposte e dopo aver analizzato i rischi e le incertezze a cui la Società e il Gruppo sono esposti, pur essendo presenti i fisiologici fattori di incertezza legati alla realizzazione del Piano Consolidato 2022-2026 (come aggiornato e confermato nelle originarie linee strategiche con l’approvazione prima del Piano Consolidato 2023-2027 e poi con l’approvazione del Piano Consolidato 2024-2028), gli Amministratori ritengono appropriato l’utilizzo del presupposto della continuità aziendale nella preparazione del bilancio della Società Trevi - Finanziaria Industriale S.p.A. e del Gruppo Trevi al 31 dicembre 2024.
Principali indicatori patrimoniali ed economico-finanziari della Società
Ad oggi, in estrema sintesi i principali indicatori patrimoniali e economico-finanziari della Società sono i seguenti:
(in unità di Euro)31/12/202431/12/2023Variazione
Ricavi delle vendite e delle prestazioni18.166.240 15.198.340 2.967.900
Altri ricavi operativi 784.210 1.338.722 (554.512)
Ricavi Totali18.950.450 16.537.062 2.413.388
Valore Aggiunto7.297.051 4.585.734 2.711.317
% sui Ricavi Totali38,51%27,73%10,78%
Margine Operativo Lordo (EBITDA)479.285 (2.257.554)2.736.839
% sui Ricavi Totali2,53%(13,65)%N/A
Risultato Operativo (EBIT)(5.156.716)(7.133.565)1.976.849
% su Ricavi Totali(27,21)%(43,14)%15,93%
Risultato netto delle attività in funzionamento(15.968.772)1.454.833 (17.423.605)
% sui Ricavi Totali(84,27)%8,80%(93,06)%
Investimenti/(disinvestimenti) netti275.903 174.816 101.088
Capitale investito netto232.911.403 227.147.349 5.764.053
Posizione finanziaria netta104.138.013 82.420.609 21.717.404
Patrimonio Netto 128.773.390 144.726.742 (15.953.352)
Risultato operativo netto / Capitale investito netto (R.O.I.)(2,21)%(3,14)%0,93%
Risultato netto / Patrimonio netto (R.O.E.) (12,40)%1,01%N/A
Risultato operativo netto / Ricavi Totali (R.O.S.)(27,21)%(43,14)%15,93%
Posizione finanziaria netta / Patrimonio netto (Debt / Equity)80,87%56,95%23,92%
Criteri di redazione del bilancio
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Immobilizzazioni materiali e diritti di utilizzo
Le immobilizzazioni materiali sono rilevate al costo di acquisizione o di produzione. Il costo di acquisizione o di produzione è rappresentato dal fair value del prezzo pagato per acquisire o costruire l’attività e ogni altro costo diretto sostenuto per predisporre l’attività al suo utilizzo. La capitalizzazione dei costi inerenti all’ampliamento, ammodernamento o miglioramento degli elementi strutturali di proprietà o in uso da terzi è effettuata esclusivamente nei limiti in cui gli stessi rispondano ai requisiti per essere separatamente classificati come attività o parte di una attività.
Le immobilizzazioni materiali sono iscritte al costo, al netto degli ammortamenti accumulati e delle eventuali perdite di valore. Il valore ammortizzabile di ciascun componente significativo di un’immobilizzazione materiale, avente differente vita utile, è ripartito a quote costanti lungo il periodo di utilizzo atteso. Le vite utili per categoria di beni sono le seguenti:
CATEGORIA CESPITIALIQUOTA
TerreniVita utile illimitata
Fabbricati industriali e civili5%
Mobili e arredi12%
Macchine elettroniche20%
Attrezzature di perforazione e fondazione7,50%
Attrezzature generiche10%
Automezzi18,75%
Attrezzature varie e minute20%
I criteri di ammortamento utilizzati, le vite utili e i valori residui sono riesaminati e ridefiniti almeno alla fine di ogni periodo amministrativo per tener conto di eventuali variazioni significative.
I costi capitalizzabili per migliorie su beni di terzi sono attribuiti alle classi di cespiti cui si riferiscono e ammortizzati per il periodo più breve tra la durata residua del contratto di utilizzo e la vita utile residua dei beni stessi.
Il valore contabile delle immobilizzazioni materiali è mantenuto in bilancio nei limiti in cui vi sia evidenza che tale valore potrà essere recuperato tramite l’uso. Qualora si rilevino indicatori che facciano prevedere difficoltà di recupero del valore netto contabile viene svolto l’impairment test. Il ripristino di valore è effettuato qualora vengano meno le ragioni alla base della stessa. I diritti di utilizzo vengono valorizzati in applicazione dell’IFRS 16.
Immobilizzazioni immateriali
Le immobilizzazioni immateriali sono rilevate al costo di acquisizione o di produzione. Il costo di acquisizione è rappresentato dal fair value del prezzo pagato per acquisire l’attività e ogni costo diretto sostenuto per predisporre l’attività al suo utilizzo.
I diritti di brevetto industriale e utilizzazione delle opere d’ingegno, concessioni, licenze, marchi e software sono valutati al costo al netto degli ammortamenti cumulati, determinati in base al criterio a quote costanti lungo la vita utile attesa pari a 5 esercizi, salvo non siano riscontrate significative perdite di valore. I criteri di
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ammortamento utilizzati, le vite utili e i valori residui sono riesaminati e ridefiniti almeno alla fine di ogni periodo amministrativo per tener conto di eventuali variazioni significative, così come stabilito dallo IAS 38.
Partecipazioni in società controllate e società collegate
Sono imprese controllate le imprese su cui Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. ha autonomamente il potere di determinare le scelte strategiche dell’impresa al fine di ottenerne i relativi benefici. Generalmente si presume l’esistenza del controllo quando si detiene, direttamente o indirettamente, più della metà dei diritti di voto esercitabili nell’assemblea ordinaria considerando anche i cosiddetti voti potenziali, cioè i diritti di voto derivanti da strumenti convertibili.
Sono imprese collegate le imprese su cui Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. esercita un’influenza notevole nella determinazione delle scelte strategiche dell’impresa, pur non avendone il controllo, considerando anche i cosiddetti voti potenziali, cioè i diritti di voto derivanti da strumenti convertibili; l’influenza notevole si presume quando Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. detiene, direttamente o indirettamente, più del 20% dei diritti di voto esercitabili nell’assemblea ordinaria.
Le partecipazioni in imprese controllate e collegate sono valutate al costo d’acquisto eventualmente ridotto in caso di distribuzione di capitale o di riserve di capitale ovvero in presenza di perdite di valore determinate applicando il cosiddetto impairment test”. Il costo è ripristinato negli esercizi successivi se vengono meno le ragioni che avevano originato le svalutazioni.
Il valore contabile di queste partecipazioni è sottoposto a verifica per rilevare eventuali perdite di valore quando eventi o cambiamenti indicano che il valore contabile potrebbe non essere recuperabile.
Partecipazioni in altre imprese
Le partecipazioni in altre imprese minori per le quali non è disponibile una quotazione di mercato sono iscritte al costo eventualmente rettificato per perdite durevoli di valore.
Perdita di valore di attività
Una perdita di valore si origina ogniqualvolta il valore contabile di un’attività sia superiore al suo valore recuperabile. Ad ogni data di bilancio viene accertata l’eventuale presenza di indicatori che facciano supporre l’esistenza di perdite di valore. In presenza di tali indicatori si procede alla stima del valore recuperabile dell’attività (impairment test) e alla contabilizzazione dell’eventuale svalutazione. Per le attività non ancora disponibili per l’uso e le attività rilevate nell’esercizio in corso, l’impairment test viene condotto con cadenza almeno annuale indipendentemente dalla presenza di tali indicatori.
Attività e passività finanziarie
Le attività e passività finanziarie sono trattate secondo lo IFRS 9.
In funzione delle caratteristiche dello strumento e del modello di business adottato per la relativa gestione, le attività finanziarie, che rappresentano strumenti di debito, sono classificate nelle seguenti tre categorie:
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(i)costo ammortizzato, per le attività finanziarie detenute con l’obiettivo di incassare i flussi di cassa contrattuali che superano l’SPPI test in quanto i flussi di cassa rappresentano esclusivamente pagamenti di capitale e interesse. Tale categoria include i crediti commerciali, altri crediti di natura operativa inclusi nelle altre attività correnti e non correnti e crediti di natura finanziaria inclusi nelle altre attività finanziarie correnti e non correnti;
(ii)fair value con contropartita patrimonio netto (FVOCI fair value through other comprehensive income), per le attività finanziarie detenute con l’obiettivo sia di incassare i flussi di cassa contrattuali, rappresentati esclusivamente dal pagamento di capitale e interesse, sia di realizzarne il valore attraverso la cessione (cd. business model hold to collect and sell). Le variazioni di fair value sono rilevate con contropartita OCI (Other Comprehensive Income), per poi essere rilasciate a conto economico in sede di derecognition;
(iii)fair value con contropartita conto economico (FVTPL fair value through profit or loss), come categoria residuale, per le attività che non sono detenute in uno dei business model di cui sopra. In tal caso, le variazioni di fair value sono rilevate con contropartita il conto economico.
La rilevazione iniziale avviene al fair value; per i crediti commerciali privi di una significativa componente finanziaria, il valore di rilevazione iniziale è rappresentato dal prezzo della transazione. Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie che generano flussi di cassa contrattuali rappresentativi esclusivamente di pagamenti di capitale e interessi sono valutate al costo ammortizzato se possedute con la finalità di incassarne i flussi di cassa contrattuali (cosiddetto business model hold to collect). Secondo il metodo del costo ammortizzato il valore di iscrizione iniziale è successivamente rettificato per tener conto dei rimborsi in quota capitale, delle eventuali svalutazioni e dell’ammortamento della differenza tra il valore di rimborso e il valore di iscrizione iniziale. L’ammortamento è effettuato sulla base del tasso di interesse interno effettivo che rappresenta il tasso che rende uguali, al momento della rilevazione iniziale, il valore attuale dei flussi di cassa attesi e il valore di iscrizione iniziale. I crediti e le altre attività finanziarie valutati al costo ammortizzato sono presentati nello stato patrimoniale al netto del relativo fondo svalutazione. Le attività finanziarie rappresentative di strumenti di debito il cui modello di business prevede sia la possibilità di incassare i flussi di cassa contrattuali sia la possibilità di realizzare plusvalenze da cessione (cosiddetto business model hold to collect and sell), sono valutate al fair value con imputazione degli effetti a OCI (di seguito anche FVTOCI). In tal caso sono rilevati a patrimonio netto, tra le altre componenti dell’utile complessivo, le variazioni di fair value dello strumento. L’ammontare cumulato delle variazioni di fair value, imputato nella riserva di patrimonio netto che accoglie le altre componenti dell’utile complessivo, è oggetto di storno a conto economico all’atto dell’eliminazione contabile dello strumento. Vengono rilevati a conto economico gli interessi attivi calcolati utilizzando il tasso di interesse effettivo, le differenze di cambio e le svalutazioni. Un’attività finanziaria rappresentativa di uno strumento di debito che non è valutata al costo ammortizzato o al FVTOCI è valutata al fair value con imputazione degli effetti a conto economico (di seguito FVTPL). Le attività finanziarie cedute sono eliminate dall’attivo patrimoniale quando i diritti contrattuali connessi all’ottenimento dei flussi di cassa associati allo strumento finanziario scadono, ovvero sono trasferiti a terzi. La valutazione
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della recuperabilità delle attività finanziarie rappresentative di strumenti di debito non valutate al fair value con effetti a conto economico è effettuata sulla base del cosiddetto Expected Credit Loss model”. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto riportato nello specifico paragrafo IFRS 9.
Debiti finanziari e prestiti obbligazionari
I debiti finanziari e i prestiti obbligazionari sono rilevati inizialmente al costo, corrispondente al valore equo del corrispettivo ricevuto, al netto degli oneri accessori di acquisizione dello strumento. Dopo la rilevazione iniziale, i finanziamenti sono valutati utilizzando il metodo del costo ammortizzato; tale metodo prevede che l’ammortamento venga determinato utilizzando il tasso di interesse effettivo, rappresentato dal tasso che rende uguali, al momento della rilevazione iniziale, il valore dei flussi di cassa attesi e il valore di iscrizione iniziale. Gli oneri accessori per le operazioni di finanziamento sono classificati nel passivo di stato patrimoniale a riduzione del finanziamento concesso e il costo ammortizzato è calcolato tenendo conto di tali oneri e di ogni eventuale sconto o premio, previsti al momento della regolazione. Gli effetti economici della valutazione secondo il metodo del costo ammortizzato sono imputati alla voce “(Oneri)/Proventi finanziari”.
Crediti commerciali, finanziari ed altre attività finanziarie a lungo termine
I crediti e le altre attività finanziarie a lungo termine sono inizialmente iscritti al fair value e successivamente valutati al costo ammortizzato.
Vengono regolarmente effettuate valutazioni al fine di verificare se esista evidenza oggettiva che le attività finanziarie, prese singolarmente o nell’ambito di un gruppo di attività, possano aver subito una riduzione di valore. Se esistono tali evidenze, la perdita di valore è rilevata come costo nel conto economico del periodo. Per ulteriori dettagli, si consulti il paragrafo “IFRS 9”.
Crediti commerciali ed altre attività a breve termine
I crediti, la cui scadenza rientra nei normali termini commerciali o che maturano interessi a valori di mercato, non sono attualizzati e sono iscritti al valore nominale al netto di un fondo svalutazione, esposto a diretta deduzione dei crediti stessi per portare la valutazione al presunto valore di realizzo: tale valore approssima il costo ammortizzato. Se espressi in valuta diversa dall’Euro, i crediti sono valutati al cambio di fine periodo.
Inoltre, in tale categoria di bilancio sono iscritte le quote di costi e proventi, comuni, per competenza, a due o più esercizi, per riflettere correttamente il principio della competenza temporale.
Le operazioni di cessione di crediti pro-solvendo e le cessioni pro-soluto che non rispettano i requisiti richiesti dallo IFRS 9 per l’eliminazione dal bilancio delle attività, in quanto non sono stati sostanzialmente trasferiti i relativi rischi e benefici, rimangono iscritti nel bilancio della Società, sebbene siano stati legalmente ceduti a terzi.
Disponibilità liquide
Le disponibilità liquide sono rappresentate dal saldo di cassa, dei depositi a vista presso le banche di relazione
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e da investimenti a breve termine (con scadenza originaria non superiore a 3 mesi) comunque facilmente convertibili in quantità note di denaro e soggetti ad un rischio non rilevante di cambiamenti di valore.
Le disponibilità liquide sono rilevate al fair value.
Ai fini del rendiconto finanziario, le disponibilità liquide sono costituite da cassa, depositi a vista presso le banche, altre attività finanziarie a breve ad alta liquidità, con scadenza originaria non superiore a 3 mesi.
Patrimonio netto
Capitale sociale
La posta è rappresentata dal capitale sottoscritto e versato; esso è iscritto al valore nominale. Il riacquisto di azioni proprie, valutate al costo inclusivo degli oneri accessori, è contabilizzato come variazione di patrimonio netto e le azioni proprie sono portate a riduzione del capitale sociale per il valore nominale e a riduzione delle riserve per la differenza fra il costo e il valore nominale.
Riserva azioni proprie
Le azioni proprie sono iscritte in riduzione del patrimonio netto. In particolare, il valore nominale delle azioni proprie è contabilizzato in riduzione del capitale sociale emesso, mentre l’eccedenza del valore di acquisto rispetto al valore nominale è rilevato in apposita riserva di patrimonio netto. Nessun utile (perdita) è rilevata a conto economico per l’acquisto, vendita, emissione o cancellazione delle azioni proprie.
Riserva di fair value
La posta accoglie le variazioni di fair value, al netto dell’effetto imposte, delle partite contabilizzate al fair value con contropartita patrimonio netto.
Altre riserve
Le poste sono costituite da riserve di capitale a destinazione specifica, dalla riserva legale, dalla riserva straordinaria e dalla riserva per conversione obbligazioni.
Utili (perdite) portati a nuovo incluso l’utile (perdita) dell’esercizio
La posta include i risultati economici degli esercizi precedenti, per la parte non distribuita accantonata a riserva, ed i trasferimenti da altre riserve di patrimonio quando si libera il vincolo al quale erano sottoposte. All’interno della posta è inoltre incluso il risultato economico dell’esercizio.
Finanziamenti a lungo e breve termine
Sono inizialmente rilevati al costo che, alla data di accensione, risulta pari al fair value del corrispettivo ricevuto al netto degli oneri accessori di transazione. Successivamente, i finanziamenti sono valutati con il criterio del costo ammortizzato utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo.
Benefici ai dipendenti
Piani a benefici definiti
La Società riconosce ai propri dipendenti benefici a titolo di cessazione del rapporto di lavoro (Trattamento di Fine Rapporto). Tali benefici rientrano nella definizione di piani a benefici definiti, determinati nell’esistenza
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e nell’ammontare ma incerti nella loro manifestazione. La passività è valutata secondo i principi indicati dallo IAS 19 utilizzando il metodo della proiezione unitaria del credito effettuato da attuari indipendenti. Tale calcolo consiste nell’attualizzazione dell’importo del beneficio che un dipendente riceverà alla data stimata di cessazione del rapporto di lavoro utilizzando ipotesi demografiche (come il tasso di mortalità ed il tasso di rotazione del personale) ed ipotesi finanziarie (come il tasso di sconto). L’ammontare dell’obbligo di prestazione definita è calcolato annualmente da un attuario esterno indipendente. Gli utili e le perdite attuariali sono contabilizzati nel conto economico di esercizio di competenza per l’intero ammontare. La Società non ha infatti usufruito della facilitazione del cosiddetto “metodo del corridoio”.
A partire dal gennaio 2007 la legge finanziaria e relativi decreti attuativi hanno introdotto modificazioni rilevanti nella disciplina del T.F.R., tra cui la scelta del lavoratore in merito alla destinazione del proprio TFR maturando. In particolare, i nuovi flussi di T.F.R. possono essere indirizzati dal lavoratore a forme pensionistiche integrative da lui prescelte oppure mantenuti in azienda.
Fondi per rischi ed oneri, attività e passività potenziali
I fondi per rischi ed oneri rappresentano passività probabili di ammontare e/o scadenza incerta derivanti da eventi passati il cui adempimento comporterà l’impiego di risorse economiche. Gli accantonamenti sono stanziati esclusivamente in presenza di un’obbligazione attuale, legale o implicita, che rende necessario l’impiego di risorse economiche, sempre che possa essere effettuata una stima attendibile dell’obbligazione stessa. L’importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima dell’onere necessario per l’adempimento dell’obbligazione alla data di rendicontazione. I fondi accantonati sono riesaminati ad ogni data di rendicontazione e rettificati in modo da rappresentare la migliore stima corrente.
Laddove è previsto che l’esborso finanziario relativo all’obbligazione avvenga oltre i normali termini di pagamento e l’effetto dell’attualizzazione sia rilevante, l’importo dell’accantonamento è rappresentato dal valore attuale dei pagamenti futuri attesi per l’estinzione dell’obbligazione.
Le attività potenziali non virtualmente certe e le passività potenziali non probabili non sono rilevate in bilancio; è fornita tuttavia informativa a riguardo per quelle di ammontare significativo (ove le attività potenziali siano probabili e le passività potenziali siano possibili).
Strumenti derivati
La Società ha adottato una Risk Policy di Gruppo. La rilevazione delle variazioni di fair value è differente a seconda della designazione degli strumenti derivati (speculativi o di copertura) e della natura del rischio coperto (Fair Value Hedge o Cash Flow Hedge).
Nel caso di contratti designati come speculativi, le variazioni di fair value sono rilevate direttamente a conto economico.
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In caso di designazione dello strumento di copertura come Fair Value Hedge, sono contabilizzate a conto economico sia le variazioni di fair value dello strumento di copertura che quelle dello strumento coperto, indipendentemente dal criterio di valutazione adottato per quest’ultimo.
In caso di designazione dello strumento di copertura come Cash Flow Hedge viene sospesa a Patrimonio Netto la porzione di variazione del fair value dello strumento di copertura che è riconosciuta come copertura efficace, rilevando a conto economico la porzione inefficace. Le variazioni rilevate direttamente a Patrimonio Netto sono rilasciate a conto economico nello stesso esercizio o negli esercizi in cui l’attività o la passività coperta influenza il conto economico.
Gli acquisti e le vendite di attività finanziarie sono contabilizzati alla data di negoziazione.
Debito Warrant
Pari a zero al 31 dicembre 2024, l’aumento di capitale tramite esercizio dei warrant rientra nell’ambito di applicazione del principio contabile internazionale IAS 32 “Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio”.
Il paragrafo 15 dello IAS 32 dispone che “l'emittente di uno strumento finanziario deve classificare lo strumento, o i suoi componenti, al momento della rilevazione iniziale come una passività finanziaria, attività finanziaria o uno strumento rappresentativo di capitale in conformità alla sostanza degli accordi contrattuali e alle definizioni di passività finanziaria, di attività finanziaria e di strumento rappresentativo di capitale.
In particolare, il paragrafo 16 dispone che “quando un emittente applica le definizioni di cui al paragrafo 11 (“i diritti, le opzioni o i warrant che danno il diritto di acquisire un numero fisso di strumenti rappresentativi di capitale della entità medesima per un ammontare fisso di una qualsiasi valuta sono da considerare strumenti rappresentativi di capitale se l'entità offre i diritti, le opzioni o i warrant proporzionalmente a tutti i detentori della stessa classe di propri strumenti rappresentativi di capitale”) per determinare se uno strumento finanziario è uno strumento rappresentativo di capitale piuttosto che una passività finanziaria, lo strumento è uno strumento rappresentativo di capitale se, e soltanto se, entrambe le condizioni a) e b) di seguito sono soddisfatte:
a) Lo strumento non include alcuna obbligazione contrattuale:
i) a consegnare disponibilità liquide o un'altra attività finanziaria a un'altra entità; o
ii) a scambiare attività o passività finanziarie con un'altra entità a condizioni che sono potenzialmente sfavorevoli all'emittente.
b) Qualora lo strumento sarà o potrà essere regolato tramite strumenti rappresentativi di capitale dell'emittente, è:
i) un non derivato che non comporta alcuna obbligazione contrattuale per l'emittente a consegnare un numero variabile di propri strumenti rappresentativi di capitale; o
ii) un derivato che sarà estinto soltanto dall'emittente scambiando un importo fisso di disponibilità liquide o di altra attività finanziaria contro un numero fisso di strumenti rappresentativi di capitale.
Un'obbligazione contrattuale, inclusa una obbligazione derivante da uno strumento finanziario derivato, che si concretizzerà, o potrà concretizzarsi, in un futuro ricevimento o consegna degli strumenti rappresentativi di
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capitale dell'emittente, ma che non soddisfa le condizioni (a) e (b) sopra, non è uno strumento rappresentativo di capitale” (c.d. fixed for fixed test).
Il paragrafo 21 ulteriormente chiarisce che il warrant è una passività finanziaria anche se l'entità deve o può estinguerla consegnando i propri strumenti rappresentativi di capitale. Non è uno strumento rappresentativo di capitale perché l'entità utilizza un quantitativo variabile di propri strumenti rappresentativi di capitale come mezzo per regolare il contratto.
Per poter, quindi, considerare un warrant quale strumento rappresentativo di capitale lo stesso deve superare il test c.d. fixed for fixed, cioè il warrant deve prevedere che il numero di azioni sottoscrivibile sia fissato in una quantità determinata (fixed) e che il corrispettivo incassato in caso di esercizio del warrant sia determinato altrettanto in una qualsiasi valuta in una quantità determinata.
Tenuto conto delle difficoltà interpretative del principio IAS 32 e dopo un confronto con gli organismi tecnici della società di revisione, il test del fixed for fixed risulta non superato per la presenza delle azioni bonus. Pertanto, in ossequio all’interpretazione data allo IAS 32, è stata registrata una passività non corrente in base al principio IFRS 9 nello stato patrimoniale al 31 dicembre 2021. Il fair value del warrant è stato misurato utilizzando un modello basato sul valore di mercato delle azioni Trevi Finanziaria e sulla volatilità del valore di borsa delle azioni di un paniere di comparables del Gruppo Trevi. Il fair value è stato aggiornato al 31 dicembre 2024 determinando un valore contabile pari a zero e viene rimisurato ad ogni reporting date.
Tale passività non è stata classificata come debito finanziario all’interno della posizione finanziaria netta in quanto:
-la Società non ha alcuna obbligazione contrattuale a consegnare disponibilità liquide al possessore dei Warrant;
-su detta passività non maturano interessi di alcun tipo;
-questa passività deriva da uno strumento che al momento dell’eventuale suo futuro esercizio procurerà alla Società un aumento di capitale.
Il management monitora periodicamente la sussistenza dei presupposti che hanno portato all’iscrizione di tale passività.
Nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2024 la valorizzazione della passività ha trovato contropartita nel conto economico tra i proventi finanziari.
Ricavi e costi
La rilevazione dei ricavi da contratti con la clientela viene effettuata applicando un modello che prevede cinque step: (i) identificazione del contratto con il cliente; (ii) identificazione delle performance obligations previste dal contratto; (iii) determinazione del corrispettivo della transazione; (iv) allocazione del corrispettivo della transazione alle performance obligations; (v) rilevazione dei ricavi al momento (o nel corso) della soddisfazione della singola performance obligation. In applicazione di questi criteri, per la Società questo comporta che i ricavi derivanti dalla cessione dei beni di regola sono rilevati, al momento della soddisfazione della performance obligation che solitamente avviene con la spedizione, mentre i ricavi derivanti dalla
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prestazione di servizi sono determinati con riferimento allo stadio di completamento, definito sulla base del lavoro svolto.
I costi sono imputati secondo criteri analoghi a quelli di riconoscimento dei ricavi e comunque secondo il principio della competenza temporale.
Gli interessi attivi e passivi sono rilevati in base al criterio della competenza temporale, tenendo conto del tasso effettivo applicabile.
I dividendi sono contabilizzati nell’esercizio in cui sorge il diritto degli azionisti a ricevere il pagamento.
Imposte
Le imposte dell’esercizio sono determinate sulla base del presumibile onere da assolvere in applicazione della normativa fiscale vigente.
Vengono inoltre rilevate le imposte differite e anticipate sulle differenze temporanee tra i valori patrimoniali iscritti in bilancio ed i corrispondenti valori riconosciuti ai fini fiscali, riporto a nuovo di perdite fiscali o crediti di imposta non utilizzati, sempre che sia probabile che il recupero (estinzione) riduca (aumenti) i pagamenti futuri di imposte rispetto a quelli che si sarebbero verificati se tale recupero (estinzione) non avesse avuto effetti fiscali. Gli effetti fiscali di operazioni o altri fatti sono rilevati, a conto economico o direttamente a Patrimonio Netto, con le medesime modalità delle operazioni o fatti che danno origine alla imposizione fiscale. Le altre imposte non correlate al reddito sono incluse tra gli “Altri costi operativi”.
A partire dall’esercizio 2006 e alla data odierna, per rinnovi triennali, la Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. e la quasi totalità delle sue controllate italiane, dirette e indirette, hanno deciso di aderire al consolidato fiscale nazionale ai sensi degli artt. 117/129 del Testo Unico delle Imposte sul Reddito (T.U.I.R.).
Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. funge da società consolidante e determina un’unica base imponibile per il Gruppo di società aderenti al consolidato fiscale nazionale, che beneficia in tal modo della possibilità di compensare redditi imponibili con perdite fiscali in un’unica dichiarazione. Ciascuna società aderente al consolidato fiscale nazionale trasferisce alla società consolidante il reddito fiscale (reddito imponibile o perdita fiscale). Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. rileva un credito nei confronti delle società che apportano redditi imponibili, pari all’IRES da versare. Per contro, nei confronti delle società che apportano perdite fiscali, Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. iscrive un debito pari all’IRES sulla parte di perdita effettivamente compensata a livello di Gruppo.
Valute
Le operazioni in valuta diversa dall’Euro sono convertite nella valuta funzionale al tasso di cambio alla data dell’operazione. Gli utili e le perdite su cambi derivanti dalla liquidazione di tali operazioni e dalla conversione alla data di rendicontazione di attività e passività monetarie in valuta sono rilevati a conto economico.
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Uso di stime
La predisposizione dei bilanci richiede da parte degli Amministratori l’applicazione di principi e metodologie contabili che, in talune circostanze, si basano su difficili e soggettive valutazioni e stime basate sull’esperienza storica ed assunzioni che vengono di volta in volta considerate ragionevoli e realistiche in funzione delle relative circostanze. In considerazione del documento congiunto Banca d’Italia/Consob/Isvap 2 del 6 febbraio 2009 si precisa che le stime sono basate sulle più recenti informazioni di cui gli Amministratori dispongono al momento della redazione del presente bilancio, non intaccandone, pertanto, l’attendibilità.
L’applicazione di tali stime ed assunzioni influenza gli importi riportati negli schemi di bilancio, quali lo stato patrimoniale, il conto economico ed il rendiconto finanziario, nonché l’informativa fornita. I risultati finali delle poste di bilancio per le quali sono state utilizzate le suddette stime ed assunzioni possono differire da quelli riportati nei bilanci a causa dell’incertezza che caratterizza le assunzioni e le condizioni sulla quali si basano le stime.
Di seguito sono elencate le voci di bilancio che richiedono più di altre una maggiore soggettività da parte degli Amministratori nell’elaborazione delle stime e per i quali un cambiamento nelle condizioni sottostanti le assunzioni utilizzate può avere un impatto significativo sul bilancio:
Svalutazione degli attivi immobilizzati;
Valutazione delle partecipazioni;
Valutazione della recuperabilità dei crediti;
Imposte differite attive;
Accantonamenti per rischi su crediti;
Benefici ai dipendenti;
Valutazione degli strumenti finanziari complessi;
Debiti finanziari e prestiti obbligazionari;
Accantonamenti per rischi e oneri, attività e passività potenziali.
Le stime e le assunzioni sono riviste periodicamente e gli effetti di ogni variazione sono riflessi nel conto economico nel periodo in cui la variazione è avvenuta.
Bilancio
Copie del presente Bilancio, del Bilancio Consolidato, della relazione sulla gestione predisposta congiuntamente per il Bilancio di esercizio e il Bilancio Consolidato, della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari, della relazione sulla remunerazione e di quella degli organi di controllo, saranno depositate presso la sede sociale, sul sito internet www.trevifin.com, presso la Borsa Italiana S.p.A. e presso il
Registro delle Imprese nei termini di normativa.
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IFRS 9
In passato, lo IASB ha ritenuto che le disposizioni dettate dallo IAS 39 in tema di impairment non fossero più sufficienti ad una rapida, oggettiva e predittiva misurazione nella rilevazione delle perdite. Tale criticità ha, pertanto, fatto sorgere l’esigenza di avere delle nuove regole relative alla rilevazione e contabilizzazione delle perdite che permettessero di dare maggiore rilevanza ad una visione forward-looking nella stima, nonché ad una anticipazione dei loro effetti nei Bilanci delle società.
Il board ha dunque da tempo modificato l’approccio di svalutazione passando da un modello definito di Incurred Lossprevisto dallo IAS 39 ad un modello definito di Expected Credit Loss”. Il primo prevedeva la rilevazione della perdita esclusivamente nel momento di cui avveniva l’evento di default; il secondo, al contrario, anticipa la rilevazione della perdita stimando, mediante l’utilizzo di variabili forward-looking, la probabilità che si verifichi l’evento di default.
Come definito nell’IFRS 9 § 5.5.1 e 5.5.2: l’impairment si applica a tutte le attività finanziarie valutate al Costo Ammortizzato e al Fair Value con variazioni di valore presentate nella voce Other Comprehensive Income (FVOCI), mentre sono escluse quelle al Fair Value i cui effetti delle variazioni sono rilevati a conto economico. Inoltre, rientrano nel perimetro di applicazione anche le seguenti tipologie di strumenti:
Loan Committment;
Crediti per leasing;
Contract asset;
Garanzie finanziarie incluse nell’IFRS 9.
Tra gli elementi di discontinuità rispetto al passato, vi è anche l’inclusione delle garanzie finanziarie non valutate al Fair Value rilevato a conto economico nell’ambito di applicazione delle disposizioni dell’IFRS 9 relativamente all’impairment.
La definizione di garanzia finanziaria resta invariata rispetto a quanto già previsto dallo IAS 39 per il quale risultava che:
Una garanzia finanziaria rappresenta un contratto nel quale la società è tenuta ad onorare gli obblighi contrattuali di una terza parte nel momento in cui questa non rimborsi il proprio creditore”.
La Società iscrive le garanzie finanziarie in Bilancio al fair value alla data di rilevazione iniziale ovvero alla data in cui diventa parte delle clausole contrattuali. Le garanzie finanziarie sono poi soggette ad impairment; pertanto, alle date di valutazione successive, il loro valore d’iscrizione sarà pari al maggiore tra il valore di iscrizione iniziale, al netto di eventuale ammortamento dei costi, e l’expected credit loss determinato secondo le nuove disposizioni dell’IFRS 9.
La regola generale di impairment prevista dall’IFRS 9 ha l’obiettivo di dare rappresentazione del deterioramento o del miglioramento della qualità del credito nel valore delle attività finanziarie detenute dalla Società. La modalità con cui si calcola l’ammontare di perdita attesa riconosciuta dipende, dunque, dalla variazione del rischio di credito dall’iscrizione iniziale dell’attività alla data di valutazione.
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Pertanto, ad ogni reporting date, la Società rileverà l’accantonamento per le perdite future attese distinguendo tra differenti stage di collocazione che riflettono il merito creditizio della controparte, in particolare:
Stage 1 - per le attività che non hanno subito un incremento significativo del rischio di credito rispetto a quanto registrato al momento della rilevazione iniziale si dovrà procedere a rilevare un accantonamento che rifletta la 12-months ECL, ovvero la probabilità che si verifichino eventi di default nei successivi 12 mesi (IFRS 9 § 5.5.5);
Stage 2 - per le attività che, invece, hanno subito un incremento significativo nel rischio di credito rispetto a quanto registrato al momento della rilevazione iniziale si dovrà procedere a rilevare un accantonamento che rifletta la lifetime ECL, ovvero la probabilità che si verifichino eventi di default nella vita dello strumento (IFRS 9 § 5.5.3).
Stage 3 - per le attività che presentano evidenze effettive di impairment, l’accantonamento dovrà riflettere una svalutazione rappresentativa di un ECL su base lifetime, con probabilità di default pari al 100% (IFRS 9 § 5.5.3).
In aggiunta, l’IFRS 9 § 5.5.15 prevede anche la possibilità di adottare un approccio semplificato per il calcolo delle perdite attese esclusivamente per le seguenti categorie:
Crediti commerciali e Contract Assets che:
oNon contengono una componente finanziaria significativa; o
oContengono una componente finanziaria significativa ma la Società stabilisce a livello di policy contabile di misurare le perdite attese su base lifetime.
Crediti per leasing.
L’approccio semplificato parte dall’impostazione prevista per l’approccio generale, senza tuttavia richiedere alla Società di monitorare le variazioni del rischio di credito della controparte in quanto l’expected loss è sempre calcolata su base lifetime.
Il modello di impairment descritto nella presente istruzione operativa è stato applicato a tutte le attività finanziarie come definite dall’IFRS 9. Di seguito si riportano in particolare, le principali caratteristiche degli approcci adottati dal Gruppo e previsti da IFRS 9: Simplified Approach e General Approach.
Simplified Approach
L’approccio semplificato è stato adottato dal Gruppo con riferimento a:
crediti commerciali (incluse le fatture da emettere);
contract assets (“work in progress” attivi al netto degli anticipi ricevuti);
crediti per anticipi erogati a fornitori.
Per tali fattispecie sono state applicate le regole dell’approccio semplificato indicate da IFRS 9, calcolando il valore del fondo svalutazione mediante il prodotto dei seguenti fattori:
EAD - Exposure At Default: esposizione contabile alla data di valutazione;
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PD - Probability of Default: la probabilità che l’esposizione oggetto di valutazione possa andare in default e quindi non essere rimborsata. Come driver per la determinazione della probabilità di default dell’esposizione è stata considerata quella specifica della controparte. In particolare, la PD è stata determinata utilizzando fonti esterne (info-provider) e qualora non presente il dato specifico della controparte oggetto di valutazione, è stata applicata una PD espressiva del segmento di mercato di appartenenza della controparte o, in caso di campione poco rappresentativo, come ultima alternativa, la PD media rappresentativa del portafoglio crediti. Per le esposizioni verso controparti governative la PD utilizzata è quella relativa allo Stato di riferimento della controparte;
LGD - Loss Given Default: percentuale attesa di perdita in caso di default del creditore. Il modello di impairment IFRS 9 prevede la possibilità di calcolare internamente il parametro identificato della perdita attesa in caso di default. In alternativa a quest’ultimo, data l’impossibilità di ricostruire una base dati storica congrua al calcolo della LGD, la Società ha deciso di adottare il parametro standard definito per la normativa bancaria e pari al 45%.
Per le attività finanziarie rientranti dell’approccio semplificato è stato identificato il periodo di default sulla base delle statistiche di incasso delle poste attive rientranti nel perimetro. Pertanto:
-per le posizioni in bonis” ovvero quelle non scadute, con riferimento esclusivo ai crediti commerciali ed alle fatture da emettere, la PD è definita su un orizzonte temporale di riferimento di 60 giorni, in coerenza con l’orizzonte medio di dilazione di pagamento che il Gruppo ha concordato sulla base:
odelle diverse aree geografiche in cui operano le singole legal entity di ogni divisione le cui dilazioni medie di pagamento divergono ma si discostano da un orizzonte medio di Gruppo pari a 2 mensilità;
oalle caratteristiche del business in cui la Società opera e sulle caratteristiche dei crediti commerciali che, per la maggior parte dei crediti emessi, richiedono una dilazione di pagamento a breve scadenza;
-per le posizioni scadute entro il periodo di default (stabilito ad una soglia di 360 giorni dalla data di scadenza del credito), la PD è espressiva di un orizzonte temporale pari ad 1 anno. La Società ha concordato l’applicazione di una soglia di default diversa da quella definita dal principio contabile IFRS 9 (i.e. 90 giorni di scaduto), rigettando tale presunzione (si veda IFRS 9, par. B5.5.37) sulla base:
odegli evidenti ritardi nei pagamenti da parte dei propri clienti, che molto spesso avvengono oltre i 90 giorni dalla scadenza del documento;
odi eventuali ritardi nei pagamenti dovuti alle caratteristiche del business in cui opera la Società e, più in particolare, da potenziali ritardi nella fornitura di beni e servizi che la Società offre ai propri clienti, generando un saldo da parte dei clienti solo a conclusione di un servizio,
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piuttosto che alla consegna fisica di un bene. Nello specifico:
difficoltà temporanee di pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni;
un rallentamento nelle vendite dei beni oggetto di costruzione;
difficoltà oggettive a ricevere incassi da clienti di alcuni paesi dettate da situazioni contingenti di natura legislativa o valutaria;
intralci temporanei dovuti al rapporto fra cliente e fornitore che si sviluppa nel corso di una commessa;
due date di non facile determinazione nel caso di pagamenti di ritenute a garanzia o somme precedentemente oggetto di contenzioso;
Entrando nel merito delle singole divisioni del Gruppo: per la divisione Soilmec le vendite sono principalmente fatte tramite dealer/agenti con i quali esiste una "linea di credito" che viene regolarmente monitorata. Le partite scadute sono comunque oggetto di garanzia mediante le macchine in stock presso la yard del dealer. Sulle vendite, inoltre, salvo pochi casi, il pagamento avviene contestualmente alla consegna dell'attrezzatura o con una dilazione concordata per particolari clienti con cui esiste una "storicità".
Per tali motivi, la Società ha prolungato il riconoscimento di un default optando per l’applicazione di una soglia pari ad 1 anno, ritenendo il superamento di tale soglia come identificativo di una effettiva difficoltà della controparte nel far fronte ai propri impegni debitori, generando un mancato incasso del credito.
-per le posizioni scadute oltre il periodo di default, invece, la PD è stata posta pari al 100%.
Il modello di valutazione dell’impairment dei contract assets e degli anticipi a fornitori, similmente a quanto definito per i crediti commerciali scaduti ma non in default, prevede l’applicazione di una PD espressiva di un orizzonte temporale di 1 anno.
Tuttavia, all’applicazione delle regole quantitative per il calcolo del fondo svalutazione dei crediti, può seguire l’applicazione di una percentuale di svalutazione specifica per determinate posizioni (i.e. clienti) sulla base dell’esperienza del management e/o di specifiche informazioni qualitative a disposizione.
General Approach
Per ciò che concerne, invece, le poste oggetto di impairment IFRS 9 che presentano i presupposti per l’applicazione del General Approach, la Società ha provveduto a definire una metodologia di Expected Credit Loss per ogni cluster di merito creditizio definito per tali esposizioni.
Financial Guarantees
Come anticipato, l’approccio generale prevede che la definizione dei parametri con cui si calcola l’ammontare
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di perdita attesa riconosciuta dipende dalla variazione del rischio di credito che l’attività ha subito dall’iscrizione iniziale alla data di valutazione.
Per la valutazione dell’incremento del rischio di credito, la Società ha preso in considerazione tutte le informazioni ragionevoli e accettabili che ha a disposizione o che può ottenere senza incorrere in oneri eccessivi.
Il Principio, inoltre, fornisce una lista esemplificativa delle variabili che possono essere considerate come driver per l’incremento del rischio di credito e che possono essere distinte in: dati macro economici (modifiche nella normativa, instabilità politica), dati relativi alla controparte (peggioramento nei risultati economico/finanziari, downgrade del credit rating), dati di mercato (CDS, credit spread, rating) e dati relativi al contratto (perdita di valore nei collateral, modifiche contrattuali sfavorevoli).
Di conseguenza, il calcolo dell’impairment su queste poste è stato effettuato in applicazione delle seguenti regole:
Stage Allocation: l’allocazione in stage delle garanzie finanziarie della Holding è stato guidato da driver qualitativi e quantitativi, utilizzando le informazioni presenti su fonti esterne (info provider), la variazione della probability of default e quanto stabilito dai diversi accordi con gli istituti bancari creditori della Società.
In base ai parametri utilizzati ai fini della stage allocation, le garanzie finanziarie erogate da parte di Trevi Finanziaria SpA nei confronti delle società appartenenti alle divisioni del Gruppo, sono state classificate all’interno del cluster identificativo delle attività con un aumento del rischio di credito rispetto alla data di erogazione iniziale tale da procedere a rilevare un accantonamento che rifletta la lifetime ECL, ovvero la probabilità che si verifichino eventi di default nella vita dello strumento.
Calcolo della perdita attesa: alla stregua di quanto descritto per i crediti commerciali della Società, il calcolo dell’Expected Credit Loss per le posizioni relative alle garanzie finanziarie erogate è stato effettuato mediante il prodotto dei tre parametri di rischio:
oPD Probability of Default come driver per la determinazione della probabilità di default dell’esposizione è stata considerata la divisione di appartenenza della società per la quale è stata prestata la garanzia da parte della Capogruppo. In particolare, la PD è stata determinata utilizzando fonti esterne (info-provider) e qualora non presente il dato specifico della società oggetto di valutazione, è stata applicata una PD espressiva del segmento di mercato di appartenenza della divisione;
oLGD Loss Given Default: la Società ha deciso di adottare il parametro standard definito per la normativa bancaria e pari al 45%, quale parametro identificato della perdita attesa in caso di default.
oEAD – Exposure at Default: pari all’ammontare della garanzia rilasciata.
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IFRS 15
Il principio IFRS 15 è stato emanato nel maggio del 2014 dal FASB, con l’intento di sostituire i seguenti principi:
lo IAS 11 “Commesse pluriennali e Interpretazioni”,
lo IAS 18 “Ricavi delle vendite e dei servizi”,
l’IFRIC 13, IFRIC 15, IFRIC 18, SIC 31.
L’obiettivo dell’introduzione del principio contabile IFRS 15 Revenue from Contracts with Customers”, infatti, è quello di creare un quadro di riferimento completo ed omogeneo per la rilevazione dei ricavi, applicabile a tutti i contratti commerciali (ad eccezione dei contratti di leasing, dei contratti assicurativi e degli strumenti finanziari).
In questo modo, si crea una concentrazione della disciplina dei ricavi in un unico principio, definito Five step model framework”:
1) Identificazione del contratto con il cliente, per identificare l’insieme di diritti ed obblighi contrattuali a cui applicare il modello. In tale contesto, il Board ha definito i criteri che devono essere rispettati per includere i contratti con i clienti nello scopo dello standard.
2) identificazione delle performance obligations (PO) previste dal contratto, identificando beni e servizi promessi all’interno del contratto per determinare se possano o meno configurarsi come «performance obligations» separate e distinte nel contratto. La valutazione deve essere fatta all’«inception date» per poter identificare le PO e in tale contesto, vanno determinate le PO distinte.
(3) determinazione del corrispettivo della transazione: l’ammontare di corrispettivo che l’entità si aspetta di ricevere a fronte dei beni o servizi trasferiti al cliente, che include al suo interno, qualsiasi tipo di variable consideration.
(4) allocazione del corrispettivo della transazione alle performance obligations;
(5) rilevazione dei ricavi al momento (o nel corso) della soddisfazione della singola performance obligation: in questo caso, la Società deve riconoscersi i ricavi al momento in cui le PO vengono soddisfatte attraverso il trasferimento dei beni o servizi al cliente, e, in tale contesto, gli assets vengono trasferiti al momento in cui il cliente ottiene il controllo del bene.
Il principio stabilisce che tale valutazione debba essere effettuata per ogni PO. Tale modello introduce così un modello basato sul concetto di trasferimento di controllo.
L’IFRS 15.23 richiede, inoltre, ad un’entità di fornire informazioni circa i giudizi fatti, e le loro variazioni, nell’applicazione dello standard che significativamente influenzano la determinazione dell’ammontare e delle tempistiche di riconoscimento dei ricavi da contratti con i clienti.
La Società, nell’ambito dell’informativa dei principi contabili applicati, ha fornito una descrizione dei giudizi che significativamente influenzano la determinazione dell’ammontare e delle tempistiche di riconoscimento dei ricavi da contratti con i clienti. Le entità devono esercitare giudizio professionale nell’assicurarsi che le informazioni fornite siano sufficienti per rispettare gli obiettivi di informativa presenti nello standard.
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Applicando il principio, dunque, le entità devono riconoscere i ricavi in modo da rappresentare in maniera fedele il trasferimento dei beni e servizi ceduti al cliente in misura rappresentativa del compenso che l’azienda si attende di ottenere in cambio dei beni e servizi forniti.
1.1 Corrispettivo variabile
Contestualmente viene introdotta anche una specifica disciplina per la contabilizzazione dei corrispettivi “variabili” o “potenziali”.
Se il corrispettivo promesso nel contratto include un importo variabile, la Società stima l’importo del corrispettivo al quale avrà diritto in cambio al trasferimento dei beni al cliente.
Il corrispettivo variabile è stimato al momento della stipula del contratto e non ne è possibile la rilevazione fino a quando non sia altamente probabile che sia risolta l’incertezza associata al corrispettivo variabile e che non si debba rilevare una significativa rettifica in diminuzione all’importo dei ricavi cumulati che sono stati contabilizzati.
1.2 Corrispettivo non monetario
L’IFRS 15.48 richiede che l’entità, nel determinare il prezzo dell’operazione, debba tener conto degli effetti del corrispettivo variabile, della limitazione delle stime del corrispettivo variabile, dell’esistenza nel contratto di una componente di finanziamento significativa, del corrispettivo non monetario e del corrispettivo da pagare al cliente. Il corrispettivo da pagare al cliente è contabilizzato come una riduzione del prezzo dell’operazione a meno che il pagamento al cliente è effettuato in cambio di un bene o servizio distinto che il cliente trasferisce all’entità (IFRS 15.70). L’entità deve includere tale aspetto nell’informativa dei principi applicati, se significativa.
1.3 Garanzie
La Società fornisce tipicamente delle garanzie per le riparazioni dei difetti esistenti al momento della vendita, così come richiesto dalla legge. Queste garanzie di tipo standard sulla qualità sono contabilizzate come accantonamento a fondi per rischi e oneri.
Se il cliente ha la possibilità di acquistare la garanzia separatamente o se la garanzia fornisce un servizio distinto al cliente, oltre a correggere i difetti esistenti al momento della vendita, l'IFRS 15.B29 stabilisce che l'entità fornisca un servizio che è un’obbligazione di fare separata. In caso contrario, si tratta di una garanzia standard sulla qualità, che fornisce al cliente la certezza che il prodotto è conforme alle specifiche concordate.
La Società, nel corso del 2018, ha deciso di applicare il nuovo standard dalla data di efficacia obbligatoria, utilizzando il metodo della applicazione retrospettica modificata, permesso dal IFRS 15.C3 lettera b.
Usando tale metodo di transizione la Società ha scelto di rilevare l'effetto cumulativo dell'applicazione iniziale del presente principio come rettifica del saldo di apertura degli utili portati a nuovo (o, a seconda del caso, di altra componente del patrimonio netto) dell'esercizio che include la data dell'applicazione iniziale. In base a
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questo metodo transitorio, inoltre, la Società ha scelto di applicare il presente Principio retroattivamente solo ai contratti che non sono completati alla data dell'applicazione iniziale.
L’IFRS 15 ha inoltre introdotto un divieto di compensare posizioni creditorie con posizioni debitorie per lavori in corso e relativi acconti, se non riferite alla stessa commessa. Come effetto di tale cambiamento, e dopo che nel 2018 sono state introdotte due nuove voci di stato patrimoniale per la rilevazione separata delle attività per lavori in corso e dei relativi acconti, anche nello stato patrimoniale al 31 dicembre 2021, non sono state effettuate compensazioni generali fra lavori in corso e relativi acconti.
La Società ha applicato il modello IFRS 15 su ciascuno dei revenue stream identificati, accomunati dai medesimi fattori economici tra cui natura, timing e rischi di esecuzione oltre che da condizioni contrattuali (Terms & Conditions) omogenee per categoria di ricavo (IFRS 15 par. 114), rispettivamente:
a)Foundation & Construction contract;
b)Full Package;
c)Machine & Equipment;
d)Spare Parts;
e)Technical Assistance;
f)Other Services (Rental);
g)Servizi resi da Trevi Finanziaria Industriale S.p.A.
Ai fini IFRS 15, solo nel caso in cui il contratto non preveda il riconoscimento esplicito di tali costi, questi devono essere oggetto di capitalizzazione e successivo ammortamento in coerenza con il trasferimento del controllo dell’asset, sempre che risultino (i) inerenti alla commessa, (ii) recuperabili e sottoposti regolarmente a processo di impairment per verificarne la recuperabilità.
IFRS 16
Leasing
La Società valuta all’atto della sottoscrizione di un contratto se è, o contiene, un leasing. In altri termini, se il contratto conferisce il diritto di controllare l’uso di un bene identificato per un periodo di tempo in cambio di un corrispettivo. La definizione di un accordo contrattuale come operazione di leasing (o contenente un’operazione di leasing) si basa sulla sostanza dell’accordo e richiede di valutare se l’adempimento dell’accordo stesso dipenda dall’utilizzo di una o più attività specifiche o se l’accordo trasferisca alla controparte tutti i benefici economici derivanti dall’utilizzo dello stesso.
La società in veste di locatario
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La Società adotta un unico modello di riconoscimento e misurazione per tutti i leasing, eccetto per i leasing di breve termine ed i leasing di beni di modico valore. La Società riconosce le passività relative ai pagamenti del leasing e l’attività per diritto d’uso che rappresenta il diritto ad utilizzare il bene sottostante il contratto.
i) Attività per diritto d’uso:
La Società riconosce le attività per il diritto d'uso alla data di inizio del leasing (cioè la data in cui l'attività sottostante è disponibile per l'uso). Le attività per il diritto d'uso sono misurate al costo, al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore, e rettificati per qualsiasi rimisurazione delle passività di leasing. Il costo delle attività per il diritto d'uso comprende l'ammontare delle passività di leasing rilevate, i costi diretti iniziali sostenuti e i pagamenti di leasing effettuati alla data di decorrenza o prima dell'inizio al netto di tutti gli eventuali incentivi ricevuti.
Se il leasing trasferisce la proprietà dell'attività sottostante al locatario al termine della durata del leasing o se il costo dell'attività consistente nel diritto di utilizzo riflette il fatto che il locatario eserciterà l'opzione di acquisto, il locatario deve ammortizzare l'attività consistente nel diritto d’uso dalla data di decorrenza fino alla fine della vita utile dell'attività sottostante.
Le attività per il diritto d'uso sono soggette a impairment. Si rinvia a quanto indicato nella sezione Perdita di valore di attività.
ii) Passività legate al leasing:
Alla data di decorrenza del leasing, la Società rileva le passività di leasing misurandole al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non ancora versati a tale data. I pagamenti dovuti includono i pagamenti fissi (compresi i pagamenti fissi nella sostanza) al netto di eventuali incentivi al leasing da ricevere, i pagamenti variabili di leasing che dipendono da un indice o un tasso, e gli importi che si prevede dovranno essere pagati a titolo di garanzie del valore residuo. I pagamenti del leasing includono anche il prezzo di esercizio di un'opzione di acquisto se si è ragionevolmente certi che tale opzione sarà esercitata dalla Società e i pagamenti di penalità di risoluzione del leasing, se la durata dello stesso tiene conto dell'esercizio da parte della Società dell'opzione di risoluzione del leasing.
I pagamenti di leasing variabili che non dipendono da un indice o da un tasso vengono rilevati come costi nel periodo (salvo che non siano stati sostenuti per la produzione di rimanenze) in cui si verifica l'evento o la condizione che ha generato il pagamento.
Nel calcolo del valore attuale dei pagamenti dovuti, la Società usa il tasso di finanziamento marginale alla data di inizio se il tasso d’interesse implicito non è determinabile facilmente. Dopo la data di decorrenza, l’importo della passività del leasing si incrementa per tener conto degli interessi sulla passività del leasing e diminuisce per considerare i pagamenti effettuati. Inoltre, il valore contabile dei debiti per leasing è rideterminato nel caso di eventuali modifiche del leasing o per la revisione dei termini contrattuali per la modifica dei pagamenti; è rideterminato, altresì, in presenza di modifiche in merito alla valutazione dell’opzione dell’acquisto
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dell’attività sottostante o per variazioni dei pagamenti futuri che deriva da una modifica dell’indice o del tasso utilizzato per determinare tali pagamenti.
Le passività per leasing della Società sono incluse nella voce Debito verso altri finanziatori (a breve e lungo termine).
Leasing di breve durata e leasing di attività a modesto valore
La Società applica l'esenzione per la rilevazione di leasing di breve durata (i.e., i leasing che hanno una durata di 12 mesi o inferiore dalla data di inizio e non contengono un'opzione di acquisto). La Società ha applicato inoltre l’esenzione per i leasing relativi ad attività a modesto valore in riferimento ai contratti di leasing relativi ad attrezzature il cui valore è considerato basso. I canoni relativi a leasing a breve termine e a leasing di attività a modesto valore sono rilevati come costi in quote costanti lungo la durata del contratto.
La Società in veste di locatore
I contratti di leasing che sostanzialmente lasciano in capo alla Società tutti i rischi e benefici della proprietà del bene sono classificati come leasing operativi. I proventi da leasing derivanti da leasing operativi sono rilevati in quote costanti lungo la durata del leasing, e sono inclusi tra gli altri ricavi nel conto economico data la loro natura operativa. I costi iniziali di negoziazione sono aggiunti al valore contabile del bene locato e rilevati in base alla durata del contratto sulla medesima base dei proventi da locazione.
Nuovi principi e modifiche per il 2024 e prescrizioni future
Come richiesto dallo IAS 8 - Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori - nel seguito sono indicati i nuovi principi e le nuove interpretazioni contabili, oltre alle modifiche ai principi e alle interpretazioni esistenti già applicabili, non ancora in vigore alla data, che potrebbero trovare applicazione in futuro nel bilancio di esercizio della Società:
d)Nuovi documenti emessi dallo IASB ed omologati dall’UE da adottare obbligatoriamente a partire dai bilanci degli esercizi che iniziano il 1° gennaio 2024
Titolo documentoData emissioneData di entrata in vigoreData di omologazioneRegolamento UE e data di pubblicazione
Passività del leasing in un’operazione di vendita e retro locazione (Modifiche all’IFRS 16)Settembre 20221° gennaio 202420 novembre 2023(UE) 2023/257921 novembre 2023
Classificazione delle passività come correnti o non-correnti (Modifiche allo IAS 1) e Passività non-correnti con clausole (Modifiche allo IAS 1)Gennaio 2020Luglio 2020Ottobre 20221° gennaio 202419 dicembre 2023UE 2023/282220 dicembre 2023
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Disclosure accordi di finanziamento con i fornitori (Modifiche allo IAS 7 Rendiconto Finanziario e IFRS 7 – Strumenti Finanziari)Maggio 20231° gennaio 202415 maggio 202416 maggio 2024
I principi contabili, gli emendamenti e le interpretazioni, in vigore dal gennaio 2024 ed omologati dalla Commissione Europea, sono di seguito riportati:
Modifiche all’IFRS 16 – Passività del leasing in un’operazione di vendita e retrolocazione
Il 22 settembre 2022 lo IASB ha emesso il documento “Lease Liability in Sale and Leaseback (Amendments to IFRS16 Lease)” con l’obiettivo di indicare la corretta valutazione da effettuare da parte del locatario venditore successivamente ad una operazione di vendita e retrolocazione.
La modifica apportata all’IFRS 16 chiarisce i seguenti aspetti che il venditore-locatario determinerà i canoni leasing in modo da non rilevare alcun importo di utile o perdita riferito al diritto d’uso trattenuto dallo stesso venditore-locatorio
Modifiche allo IAS 1 Classificazione passività correnti e non correnti e passività non correnti con covenant
In data 23 gennaio 2020 lo IASB ha emesso il documento “Classification of Liabilities as Current or Non-current (Amendments to IAS 1 Presentation of Financial Statements)” con l’obiettivo di specificare il modo in cui un’impresa deve determinare, nel prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria, il debito e le altre passività con data di estinzione incerta. In base a tali modifiche, il debito o le altre passività devono essere classificati come correnti (con data di estinzione effettiva o potenziale entro un anno) o non correnti.
In data 31 ottobre 2022 lo IASB ha emesso il documento Non-current Liabilities with Covenants (Amendments to IAS 1 Presentation of Financial Statements)” con l’obiettivo di chiarire il modo in cui un’impresa deve classificare, se come correnti o non correnti, le passività derivanti da un contratto di finanziamento con clausole. Tali modifiche migliorano altresì le informazioni che un’impresa deve fornire quando il suo diritto di differire l’estinzione di una passività per almeno dodici mesi è soggetto a clausole.
Modifiche allo IAS 7 e IFRS 7 – Informativa accordi di finanziamento con fornitori
In data 25 maggio 2023 lo IASB ha emesso il documento “Disclosures: Supplier Finance Arrangements (Amendments to IAS 7 Statement of Cash Flows and IFRS 7 Financial Instruments)”. le Modifiche introducono alcuni specifici requisiti di informativa per gli accordi di supplier finance e forniscono inoltre una guida sulle caratteristiche di tali accordi. A tal riguardo:
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l'obiettivo dell'informativa cui si riferisce la modifica allo IAS 7 è quello di consentire agli utilizzatori del bilancio di valutare gli effetti degli accordi di supplier finance sulle passività e sui flussi finanziari dell'entità e sull'esposizione dell'entità al rischio di liquidità. Per raggiungere questo obiettivo, un’entità deve descrivere quanto segue: a) termini e condizioni dell’accordo, b) i valori contabili delle passività finanziarie dei fornitori e le voci delle passività finanziarie in cui sono presentate, c) non monetarie nei valori contabili delle passività del supplier finance arrangement, ad ei valori contabili e le relative voci delle passività finanziarie di cui al punto (a) per le quali i fornitori hanno già ricevuto il pagamento dagli istituti di credito, d) l'intervallo delle scadenze di pagamento sia per le passività finanziarie indicate al punto (a) che per i debiti commerciali comparabili che non fanno parte di un accordo di supplier finance. Se gli intervalli di scadenze di pagamento sono ampi, sono necessarie informazioni esplicative su tali intervalli o intervalli aggiuntivi (ad esempio intervalli stratificati).
La guida applicative dello IFRS 7 fornisce degli esempi di fattori che l’entità può considerare nel predisporre l’informativa sul rischio di liquidità. Le modifiche hanno integrato gli accordi di supplier finance come fattore aggiuntivo rilevante per il rischio di liquidità. La guida all’IFRS 7 è stata modificata per aggiungere gli accordi di supplier finance come fattore che può causare la concentrazione del rischio di liquidità.
e)Nuovi documenti emessi dallo IASB ed omologati dall’UE applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano dopo il 1° gennaio 2024, documenti omologati dall’UE al 31 dicembre 2024:
Alla data di approvazione del presente bilancio di esercizio, risultano emanati dallo IASB, ma non ancora omologati dall’Unione Europea, taluni principi contabili, interpretazioni ed emendamenti, alcuni ancora in fase di consultazione, tra i quali si segnala quanto segue:
Titolo documentoData emissioneData di entrata in vigoreData di omologazioneRegolamento UE e data di pubblicazione
Impossibilità di cambio (Modifiche allo IAS 21)agosto 20231° gennaio 202512 novembre 2024(UE) 2024/286213 novembre 2024
f)Nuovi documenti emessi dallo IASB ed omologati dall’UE applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano dopo il 1° gennaio 2024, documenti non omologati dall’UE al 31 dicembre 2024:
Titolo documentoData emissioneda parte dello IASBData di entrata in vigore del documento IASB
Nuovi principi contabili IFRS
IFRS 18 Presentazione e informativa nel bilancio aprile 20241° gennaio 2027
IFRS 19 Società controllate senza responsabilità pubblica: informativamaggio 20241° gennaio 2027
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Modifiche ai principi contabili IFRS
Modifiche alla classificazione e misurazione degli strumenti finanziari (Modifiche IFRS 9 e IFRS 7)maggio 20241° gennaio 2026
Annual improvements - Volume 11luglio 20241° gennaio 2026
Contracts referencing nature-dependent electricity (Modifiche IFRS 9 e IFRS 7)dicembre 20241° gennaio 2026
Per tutti i principi di nuova emissione, nonché per le rivisitazioni e gli emendamenti ai principi esistenti, la Società sta valutando gli eventuali impatti attualmente non ragionevolmente stimabili derivanti dalla loro applicazione futura.
Attività di direzione e coordinamento della Società
La Società, alla data di redazione del presente bilancio, è Capogruppo del Gruppo TREVI (ed in quanto tale redige il bilancio consolidato di Gruppo), ed esercita ai sensi dell’art. 2497 del C.C., l’attività di direzione e coordinamento dell’attività delle seguenti società:
Trevi S.p.A., partecipata direttamente al 99,78%;
Soilmec S.p.A., partecipata direttamente al 99,92%;
Parcheggi S.p.A. partecipata indirettamente al 99,78% (detenuta al 100% da TREVI S.p.A.);
Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo
La Società ha adottato un modello di organizzazione, gestione e controllo (cosiddetto Modello 231) finalizzato a:
prevenire la commissione di reati ai sensi del D.Lgs 231/01;
definire ed incorporare una cultura aziendale basata sul rispetto e la trasparenza;
incrementare la consapevolezza tra i dipendenti e gli stakeholder.
Il Modello opera attraverso il monitoraggio delle operazioni soggette a rischi di responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, introducendo presidi di controllo specifici che sono richiamati e resi operativi all’interno delle procedure/policy aziendali.
Il Modello contiene misure atte a rilevare e ridurre i potenziali rischi di non conformità rispetto alle disposizioni del D.Lgs 231/01. Per quanto attiene ai rischi di corruzione, i controlli previsti dal Modello sono coordinati e coerenti con il Sistema di Compliance Anti-Corruzione.
Un organismo di controllo indipendente, l’Organismo di Vigilanza, controlla l'effettiva attuazione e l'osservanza del Modello. La Società ha messo a disposizione dei dipendenti un software per l’invio di segnalazioni di illeciti o di un’irregolarità commessi all’interno dell’ente, dei quali siano venuti a conoscenza
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in ragione del rapporto di lavoro, garantendo al segnalante la riservatezza e la protezione da qualunque forma di ritorsione.
Il sistema adottato è conforme alle previsioni della L. 179/2017. (c.d. Whistleblowing).
Privacy e protezione dei dati personali
Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR)
La Società ha approvato e diffuso il seguente set documentale di procedure/policy, che rispondono ai requisiti di legge: (i) Policy Data Breach Management”, con l’obiettivo di fornire gli indirizzi strategici e le linee guida per una gestione efficace ed efficiente degli incidenti di sicurezza che implicano la violazione dei dati personali. È stato definito anche un registro degli incidenti dei dati personali; (ii) Policy “Diritti dell’interessato”, che ha l’obiettivo di gestire eventuali richieste di esercizio dei diritti degli interessati (es. Diritto di recesso, di rettifica, di cancellazione ecc.) stabiliti dal GDPR; (iii) Policy "Visite ispettive Privacy", che ha l'obiettivo di gestire le fasi di ispezioni da parte del Garante. Inoltre, nella Società sono stati nominati tutti i dirigenti, quadri ed impiegati come “designati”. I documenti sono stati diffusi a tutto il management e spiegati attraverso sessioni formative in aula a tutti i responsabili di funzione.
Gestione del rischio
Obiettivi, politica di gestione e identificazione dei rischi finanziari
La Direzione Finanziaria della Capogruppo ed i Responsabili Finanziari delle singole Società controllate gestiscono i rischi finanziari cui la Società è esposta, seguendo le direttive contenute nella Treasury Risks Policy di Gruppo.
Le attività finanziarie della Società sono rappresentate principalmente da cassa e depositi a breve, derivanti direttamente dall’attività operativa.
Le passività finanziarie comprendono invece finanziamenti bancari e leasing finanziari, la cui funzione principale è di finanziare l’attività operativa e di sviluppo.
I rischi generati da tali strumenti finanziari sono rappresentati dal rischio di tasso di interesse, dal rischio di tasso di cambio, dal rischio di liquidità e da quello di credito.
Fino al 16 dicembre 2022, data di efficacia del Nuovo Accordo, la Società si è limitata a svolgere un’attività sistematica di monitoraggio dei rischi finanziari sopra illustrati, non potendo, a causa del precedente Accordo di Ristrutturazione non più in vigore, di utilizzare strumenti finanziari derivati al fine di ridurre tali rischi al minimo. A tal proposito, il Nuovo Accordo attualmente in vigore, prevede la possibilità di richiedere e costituire linee bancarie dedicate sia per ridurre il rischio tasso di cambio sia il rischio tasso di interesse.
La definizione della composizione ottimale della struttura di indebitamento tra componente a tasso fisso e componente a tasso variabile viene individuata dalla Società a livello consolidato.
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Rischio di liquidità
È il rischio che l’impresa, a causa dell’incapacità di reperire nuovi fondi o di liquidare attività sul mercato, non riesca a far fronte ai pagamenti previsti, determinando così un impatto sul risultato economico nel caso in cui sia costretta a sostenere costi addizionali per fronteggiare i propri impegni o, come estrema conseguenza, una situazione di insolvibilità che pone a forte rischio l’attività aziendale.
A seguito della sottoscrizione del Nuovo Accordo, efficace dal 16 dicembre 2022 la gestione della liquidità sarà garantita e regolata dallo stesso Accordo.
Sono ormai consolidate le attività propedeutiche dello Steering Committee al fine di valutare mensilmente l’andamento delle disponibilità liquide, dando definitivo impulso alle attività di pianificazione finanziaria.
I finanziamenti bancari di Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. alla fine dell’esercizio sono così ripartiti tra correnti e non correnti termine:
 Finanziamenti correnti
 31/12/202431/12/2023Variazioni
Totale4.663.441522.0594.141.382
Finanziamenti non correnti
 31/12/202431/12/2023Variazioni
Totale51.383.055 37.390.145 13.992.910
Il valore dei finanziamenti bancari non correnti iscritti a bilancio corrisponde al fair value degli stessi.
La tabella seguente riporta il totale delle passività finanziarie includendo oltre ai finanziamenti bancari di cui sopra anche i leasing e debiti verso altri finanziatori:
Passività finanziarie correnti
 31/12/202431/12/2023Variazioni
Totale37.255.40429.117.4688.137.936
Passività finanziarie non correnti
 31/12/202431/12/2023Variazioni
Totale146.867.643136.549.08610.318.557
Rischio di tasso di interesse
In data luglio 2014 il Consiglio di Amministrazione della Società capogruppo Trevi Finanziaria Industriale SpA ha autorizzato la strutturazione ed esecuzione di un’operazione di emissione di un prestito obbligazionario, attualmente denominato Trevi Finanziaria Industriale 2014-2024”, per un importo pari a Euro 50 milioni. Lo strumento è stato collocato sul mercato EXTRA MOT PRO di Borsa Italiana, dal 28 luglio
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2014. Tale prestito obbligazionario e il suo regolamento sono stati nel tempo oggetto di successive modifiche, da ultimo con delibera dell’Assemblea degli Obbligazionisti del 24 ottobre 2022 al fine di adeguarlo all’attuale situazione della Società e al Nuovo Piano Consolidato, e attualmente prevede come data di scadenza il 31 dicembre 2026 e un tasso fisso del 2%.
31/12/2024
 Tasso FissoTasso VariabileTotale
Finanziamenti e Leasing12.24098.192110.432
Prestito Obbligazionario50.000050.000
Totale Passività Finanziarie62.24098.192160.432
%39%61%100%
Si sottolinea inoltre che a seguito dell’entrata in vigore dell’accordo di risanamento e in coerenza con la sua applicazione si è dovuto procedere al ricalcolo degli interessi retroattivamente a partire dal 30 settembre 2022 ad un tasso variabile pari a EURIBOR 6 mesi + 2% di margine (precedentemente a tasso fisso del 2%).
Rischio di cambio
La Società è esposta al rischio che variazioni nei tassi di cambio possano apportare variazioni ai risultati economici e patrimoniali della stessa. L’esposizione al rischio di cambio della Società è di natura transattiva ovvero derivante da variazioni del tasso di cambio intercorrenti tra la data in cui un impegno finanziario tra controparti diventa altamente probabile e/o certo e la data di regolamento dell’impegno, variazioni che determinano uno scostamento tra flussi di cassa attesi e flussi di cassa effettivi.
La Società valuta regolarmente la propria esposizione al rischio di variazione dei tassi di cambio; gli strumenti utilizzati sono la correlazione dei flussi di pari valuta ma di segno opposto, la contrazione di finanziamenti in valuta, la vendita/acquisto a termine di valuta e l’utilizzo di strumenti finanziari derivati.
La Società non utilizza per la propria attività di copertura dal rischio di cambio strumenti di tipo dichiaratamente speculativo; tuttavia, nel caso in cui gli strumenti finanziari derivati non soddisfino le condizioni previste per il trattamento contabile degli strumenti di copertura richiesti dall’IFRS 39, le loro variazioni di fair value sono contabilizzate a conto economico come oneri / proventi finanziari.
Nello specifico, la Società gestisce il rischio transattivo di cui si è fornita una descrizione sopra. L’esposizione al rischio di variazioni dei tassi di cambio deriva principalmente da rapporti intragruppo che la Società detiene. In particolare, il rischio maggiore è determinato dalla presenza di rapporti in Dollaro Statunitense e in divise ad esso agganciate.
Il fair value di un contratto a termine è determinato come differenza tra un cambio a termine del contratto e quello di un’operazione di segno contrario di importo e scadenza uguale, ipotizzata ai tassi di cambio ed ai differenziali di tasso di interesse al 31 dicembre.
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Rischio di credito
Il rischio di credito rappresenta la possibilità che il debitore non sia in grado di adempiere ai suoi obblighi di pagamento di interessi e di rimborso di capitale.
La quasi totalità dei crediti commerciali della Società è rappresentata da crediti verso società controllate.
Informazioni integrative su strumenti finanziari
In relazione agli strumenti finanziari rilevati nella situazione patrimoniale-finanziaria al fair value, l’IFRS 7 richiede che tali valori siano classificati sulla base di una gerarchia di livelli che rifletta la significatività degli input utilizzati nella determinazione del fair value. In particolare, la scala gerarchica del fair value è composta dai seguenti livelli:
- Livello 1: corrisponde a prezzi quotati su mercati attivi;
- Livello 2: corrisponde a prezzi calcolati attraverso elementi desunti da dati di mercato osservabili;
- Livello 3: corrisponde a prezzi calcolati attraverso altri elementi differenti da dati di mercato osservabili.
Nelle tabelle che seguono sono riportate, per le attività e le passività al 31 dicembre 2024 e in base alle categorie previste dallo IFRS 9 le informazioni integrative su strumenti finanziari ai sensi dell’IFRS7 e i prospetti degli utili e delle perdite. Sono escluse le Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute e le Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute.
Legenda Categorie IFRS 9
Costo ammortizzatoCA
Attività possedute fino a scadenza HtM
FV – strumenti di coperturaFVOCI o FVTPL
Valori di bilancio Rilevati secondo IFRS 9
 Classi IFRS 9Note31/12/2024Costo ammortizzatoCostoEffetto a Conto Economico
PartecipazioniHtM3175.594  175.594 -
       
Altri crediti finanziari lungo termine CA515.284 15.284  4.406.164
Totale Attività Finanziarie non correnti  190.878 15.284 175.594 4.406.164
Attività finanziarie correntiCA977.708.390 77.708.390   
Disponibilità liquide e mezzi equivalentiCA102.279.663 2.279.663   -
Totale Attività Finanziarie correnti  79.988.053 79.988.053 - -
TOTALE ATTIVITA' FINANZIARIE  80.178.931 80.003.337 175.594 4.406.164
Finanziamenti non correntiCA1251.383.055 51.383.055  5.555.947
Debiti verso altri finanziatori non correntiCA1395.484.588 95.484.588  26.232
Strumenti finanziari derivati non correntiFV14 -    -
Totale Passività Finanziarie non correnti  146.867.643 146.867.643 - 5.582.179
Finanziamenti correntiCA214.663.441 4.663.441  504.249
Debiti verso altri finanziatori correntiCA2232.591.963 32.591.963  8.954
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Strumenti finanziari derivati correntiFV23 -    
Totale Passività Finanziarie correnti  37.255.404 37.255.404 - 513.202
TOTALE PASSIVITA' FINANZIARIE  184.123.047 184.123.047 - 6.095.382
WarrantFV  -   2.229
TOTALE   184.123.047 184.123.047 - (1.686.988)
Impairment test sulle partecipazioni di controllo in Trevi S.p.A. (99,78%) e in Soilmec S.p.A. (99,92%)
Con riferimento al bilancio al 31 dicembre 2024 della Capogruppo Trevi Finanziaria Industriale S.p.A., in linea rispetto al 31 dicembre 2023, il Management ha proceduto alla verifica dei valori d’iscrizione delle partecipazioni detenute in Trevi S.p.A. (pari al 99,78%) e in Soilmec S.p.A. (pari al 99,92%).
A tal fine, occorre preliminarmente osservare come, di fatto, esista un sostanziale allineamento tra le Cash Generating Unit del Gruppo e le rispettive Legal Entities. Ciò premesso, l’impairment test sulle partecipazioni di controllo iscritte nel bilancio separato di Trevi Finanziaria Industriale S.p.A., è stato condotto partendo dal valore recuperabile nell’accezione di value in use, ovvero mediante il metodo finanziario del Discounted Cash Flow, metodologia direttamente richiamata dallo IAS 36, e stimando gli Equity Value delle singole Legal Entities in considerazione dei Surplus Assets rilevati e della Posizione Finanziaria Netta. Successivamente si è proceduto al confronto fra l’Equity Value così determinato e il valore di carico di ciascuna partecipazione.
Ai fini dell’esecuzione dell’impairment test sono stati utilizzati i dati economici e patrimoniali Actual 2024 (desunti dal consuntivo al 31 dicembre 2024) nonché i dati economici e patrimoniali 2025 2028 desumibili dai Piani 2025 – 2028 redatti dal Management e approvati dalla Capogruppo in data 27 marzo 2025.
Si precisa che i predetti Piani ricomprendono gli impatti economici riconducibili alle attività che sono e saranno avviate al fine di raggiungere gli obiettivi di «Environmental, social, and corporate governance» (c.d. ESG) posti dal Gruppo. La Società ha, infatti, identificato puntualmente i propri obiettivi di sostenibilità e definito un piano prospettico di attuazione per il loro raggiungimento, recepito nel Piano industriale 2025 2028.
I flussi di pianificazione considerati non sono inficiati da effetti di ristrutturazioni ed efficientamenti futuri non ancora avviati, che il principio contabile richiede di escludere.
Il flusso monetario atteso è stato costruito partendo dal reddito operativo (EBIT) di ciascun periodo, calcolando e sottraendo allo stesso le imposte dirette figurative ad aliquota piena, sommando i componenti negativi di reddito che non danno luogo a uscite monetarie, quali ammortamenti e accantonamenti, e determinando così il flusso finanziario della gestione operativa corrente”, interpretabile come un flusso monetario potenziale”. Successivamente, è stato determinato il flusso monetario della gestione operativa” aggiungendo al predetto flusso le variazioni di Capitale Circolante Netto (infatti, l’ammontare delle risorse monetarie effettivamente liberate dalla gestione caratteristica corrente risente della variazione subita nel periodo dagli elementi del patrimonio che sorgono e si estinguono per effetto dei cicli operativi: crediti
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commerciali, rimanenze, debiti commerciali, debiti verso il personale, ecc.), le CAPEX (investimenti al netto dei disinvestimenti in capitale fisso) e le variazioni dei fondi operativi.
Per l'attualizzazione dei flussi di cassa è stato calcolato un costo medio ponderato del capitale «WACC» determinato, in continuità di metodo rispetto al 2023, secondo il modello economico del CAPM (Capital Asset Pricing Model). Considerato che le due Legal Entities Trevi S.p.A. e Soilmec S.p.A. operano in settori differenti, seppur strettamente connessi fra loro, in continuità con lo scorso esercizio, si è determinato uno specifico WACC in considerazione del settore di operatività delle stesse: «Special Foundation/Heavy Construction» per Trevi S.p.A. e «Industrial Machinery» per Soilmec S.p.A..
Il WACC di Trevi S.p.A. è stato determinato nell’11,28% e le singole variabili sono state desunte come segue:
tasso risk-free: 4,20%, tasso di rendimento dei titoli di un Paese maturo (Stati Uniti), pari alla media dei Bond 10Y relativi ai 12 mesi precedenti il 31.12.2024;
beta levered: 0,78, costruito come media del beta unlevered a 3Y di un campione di società comparabili del settore «Special Foundation/Heavy Construction» levereggiato in funzione del rapporto D/E medio dei medesimi comparables;
equity risk premium: è stato utilizzato un tasso pari al 5,00%;
rischio Paese: 3,33%, tale componente è stata aggiunta al Ke dopo aver pesato per il beta l’ERP, ed è stata determinata quale media del rischio Paese dei Paesi di operatività della CGU Trevi ponderata per la percentuale di produzione dell'EBIT 2028 in detti Paesi;
differenziale d’inflazione: 1,71%, tale componente è stata aggiunta al Ke al fine di considerare l’effetto dell’inflazione e determinare il tasso reale;
coefficiente alpha: pari ad 1 punto percentuale, incluso nel calcolo al fine di considerare tra l’altro un premio per small cap e/o un premio di execution risk;
costo del debito lordo: pari al 4,27% (post tax: 3,22%) è stato determinato quale media dei tassi actual delle linee di credito del Gruppo;
struttura finanziaria: D/D+E= 26,28%; E/D+E= 73,72%, determinata quale media dei comparables del settore «Special Foundation/Heavy Construction» già considerati per la definizione del beta.
Si precisa che, ai fini della determinazione del Terminal Value, il predetto WACC è stato aumentato di 1 punto percentuale.
Il WACC di Soilmec S.p.A. è stato determinato nel 10,13% e le singole variabili sono state desunte come segue:
tasso risk-free: 4,20%, tasso di rendimento dei titoli di un Paese maturo (Stati Uniti), pari alla media dei Bond 10Y relativi ai 12 mesi precedenti il 31.12.2024;
beta levered: 0,99, costruito come media del beta unlevered a 3Y di un campione di società comparabili del settore «Industrial Machinery» levereggiato in funzione del rapporto D/E medio dei medesimi comparables;
equity risk premium: è stato utilizzato un tasso pari al 5,00%;
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rischio Paese: 2,23%, tale componente è stata aggiunta al Ke dopo aver pesato per il beta l’ERP, ed è stata determinata quale media del rischio Paese dei Paesi di operatività della CGU Soilmec ponderata per la percentuale di produzione dell'EBIT 2028 in detti Paesi;
differenziale d’inflazione: 0,00%, tale componente è stata aggiunta al Ke al fine di considerare l’effetto dell’inflazione e determinare il tasso reale;
coefficiente alpha: pari ad 1 punto percentuale, incluso nel calcolo al fine di considerare tra l’altro un premio per small cap e/o un premio di execution risk;
costo del debito lordo: pari al 4,27% (post tax: 3,09%) è stato determinato quale media dei tassi actual delle linee di credito del Gruppo;
struttura finanziaria: D/D+E= 24,04%; E/D+E= 75,96%, determinata quale media dei comparables del settore «Industrial Machinery» già considerati per la definizione del beta.
Si precisa che il predetto WACC è stato adottato anche ai fini della determinazione del Terminal Value.
Per gli anni successivi al 2028, i flussi di cassa delle Legal Entities sono stati calcolati sulla base di un Terminal Value determinato proiettando in perpetuity l’EBIT normalizzato dell’ultimo anno di piano esplicito (2028), al netto delle imposte figurative ad aliquota piena. È stato, inoltre, considerato un tasso di crescita g costruito in funzione della media dell’inflazione attesa nei Paesi di operatività di ciascuna Legal Entity, ponderata per la percentuale di EBIT 2028 effettivamente prodotta dalle stesse in tali Paesi. In particolare, il tasso di crescita g della Legal Entity Trevi S.p.A. è pari al 3,81%; mentre, il tasso di crescita g della Legal Entity Soilmec S.p.A. è pari al 2,04%.
Di conseguenza, il tasso di attualizzazione adottato per il Terminal Value, scaturente dalla differenza fra i predetti WACC e i tassi di crescita g, è pari all’8,47% per Trevi S.p.A. e all’8,09% per Soilmec S.p.A.. Dato preponderante, considerato che il Terminal Value rappresenta mediamente il 70-80,00% dell’Enterprise Value delle CGU.
Successivamente, l’Equity Value delle Società Trevi S.p.A. e Soilmec S.p.A. è stato determinato sommando all’Enterprise Value calcolato come sopra i Surplus Assets rilevati e sottraendo le eventuali Minorities e la Posizione Finanziaria Netta al 31.12.2024.
Infine, si è quindi proceduto al confronto fra l’Equity Value, così determinato, e il valore di carico di ciascuna partecipazione.
Il test così operato non ha portato all’evidenza di perdite durevoli del valore delle partecipazioni detenute da Trevi Finanziaria Industriale in Trevi S.p.A. e in Soilmec S.p.A..
Crediti
Conformemente a quanto previsto dall’IFRS 7, si riporta di seguito un’analisi della dinamica dei crediti scaduti, suddivisi in classi di rischio omogenee:
Descrizione31/12/202431/12/2023Variazioni
Non scaduto7.493.571 5.323.358 2.170.213
Scaduto da 1 a 3 mesi3.622.407 2.347.361 1.275.046
295
Scaduto da 3 a 6 mesi3.214.169 2.430.206 783.962
Scaduto da oltre 6 mesi18.158.637 12.858.384 5.300.253
Totale32.488.784 22.959.309 9.529.474
I crediti esposti in tabella si riferiscono principalmente a crediti commerciali verso società controllate per attività commerciali e servizi svolti alle normali condizioni di mercato per circa 26.704 migliaia di Euro e per la restante parte a crediti verso clienti terzi.
Il totale soprariportato non include i crediti per consolidato fiscale, pari a 14.322 migliaia di Euro, ed i risconti attivi per 883 migliaia di Euro, è esposto al lordo del fondo svalutazione crediti.
Si precisa, inoltre, che l’analisi relativa all’ageing dei crediti commerciali è stata svolta sui valori lordi dei medesimi: per ulteriori dettagli si rimanda al paragrafo IFRS 9 - Impairment.
Per la dinamica dei crediti scaduti è stato utilizzato il termine di pagamento di fatturazione eventualmente integrato da successivi accordi tra le parti. Per i suddetti crediti non sono state identificate delle fasce di monitoraggio speciali, rientrando tutti nella categoria standard.
Descrizione31/12/202431/12/2023Variazioni
Monitoraggio standard 32.488.784 22.959.309 9.529.474
Totale 32.488.784 22.959.309 9.529.474
296
COMMENTO DELLE PRINCIPALI VOCI DELLO STATO PATRIMONIALE
ATTIVITA’ NON CORRENTI
(1) Immobili, impianti e macchinari
Le immobilizzazioni materiali ammontano al 31 dicembre 2024 a 10.617 migliaia di Euro, in diminuzione di 1.903 migliaia di Euro rispetto all’esercizio precedente.
I movimenti relativi all’esercizio 2024 sono sintetizzati nella tabella riportata di seguito:
DescrizioneCostoFondoValoreIncrem.Decrem.Ammort.UtilizzoCostoFondoValore
 originario alammort.alnetto al   Fondooriginario alammort.alnetto al
 31/12/202331/12/202331/12/2023    Amm.to31/12/202431/12/202431/12/2024
           
Terreni e fabbricati7.575.353(1.422.743)6.152.61121.830(136.828)7.597.183(1.559.570)6.037.613
Impianti e macchinari15.530.936(10.568.496)4.962.44046.419(2.797.067)(1.003.719)2.462.81912.780.288(9.109.396)3.670.891
Attrezzature industriali e commerciali3.453.335(2.509.968)943.367(346.132)3.453.335(2.856.100)597.235
Altri beni2.151.611(1.689.147)462.46384.708(29.326)(206.169)2.206.993(1.895.316)311.677
Immobilizzazioni in corso ed acconti        
TOTALE28.711.235(16.190.354)12.520.881152.957(2.826.394)(1.692.847)2.462.81926.037.798(15.420.382)10.617.416
La voce Terreni e Fabbricati si riferisce al valore di alcuni terreni e fabbricati, siti in Via Larga località di Pievesestina (FC), adiacenti allo stabilimento produttivo di Soilmec S.p.A.. La voce ha registrato incrementi per circa 153 migliaia di Euro ed ammortamenti pari a 2.826 migliaia di Euro; i decrementi al netto dei relativi fondi, per complessivi 363 migliaia di Euro, si riferiscono alla vendita di attrezzature principalmente alle società controllate; nell’esercizio in chiusura e in quello precedente non si è proceduto ad alcuna capitalizzazione di oneri finanziari.
(2) Immobilizzazioni immateriali
Le Immobilizzazioni immateriali al 31 dicembre 2024 ammontano a 5.449 migliaia di Euro, in decremento di 1.692 migliaia di Euro rispetto al 31 dicembre 2023 principalmente imputabile all’ammortamento dell’esercizio, i movimenti relativi all’esercizio 2024 sono sintetizzati nella tabella riportata di seguito:
 CostoFondoValore  CostoFondoValore
Descrizioneoriginario alammort.alnetto alIncrementiAmmortamentioriginario alammort.alnetto al
 31/12/202331/12/202331/12/2023  31/12/202431/12/202431/12/2024
         
Concessioni, licenze e marchi12.273.081(5.131.492)7.141.599486.521(2.179.461)12.759.602(7.310.954)5.448.648
TOTALE12.273.081(5.131.492)7.141.589486.521(2.179.461)12.759.602(7.310.953)5.448.648
297
Gli incrementi pari a 487 migliaia di Euro si riferiscono principalmente all’acquisizione di licenze informatiche, software applicativi ed alla consulenza, ricevuta nell’ambito dell’implementazione dell’ERP di Gruppo.
(3) Partecipazioni
Le Partecipazioni ammontano al 31 dicembre 2024 a 212.165 migliaia di Euro, invariate rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente.
Nella tabella seguente si evidenzia la suddivisione delle partecipazioni tra imprese controllate ed altre imprese:
DESCRIZIONESaldo al 31/12/23Incrementi/(Decrementi)SvalutazioniSaldo al 31/12/24
Imprese controllate211.989.567  211.989.567
Altre Imprese175.594  175.594
TOTALE212.165.161 - 212.165.161
Il dettaglio delle partecipazioni in imprese controllate e delle movimentazioni rispetto all’esercizio precedente è riportato di seguito:
SOCIETA' CONTROLLATESaldo al 31/12/23Incrementi/(Decrementi)SvalutazioniSaldo al 31/12/24
TREVI S.p.A.158.145.817 158.145.817
SOILMEC S.p.A.53.821.872 53.821.872
INTERNATIONAL DRILLING TECHNOLOGIES FZCO21.877 21.877
TOTALE SOCIETA' CONTROLLATE211.989.567 211.989.567
L’impairment test effettuato non ha portato all’evidenza perdite di valore, per ulteriori dettagli si rimanda al paragrafo “Impairment test sulle partecipazioni di controllo e valutazione dei crediti finanziari".
Il saldo delle altre partecipazioni è pari a circa 176 migliaia di Euro, secondo il dettaglio riportato di seguito e risulta invariato rispetto all’esercizio precedente:
ALTRE SOCIETA’Saldo al 31/12/23IncrementiDecrementiSaldo al 31/12/24
COMEX SPA69--69
BANCA DI CESENA S.P.A.1.136 - -1.136
DRILLMEC INDIA PRIVATE LTD24.390 - -24.390
SVILUPPO IMPRESE ROMAGNA S.P.A.150.000- -150.000
TOTALE ALTRE SOCIETA’175.594 - - 175.594
298
Riportiamo l’elenco ed i principali dati delle partecipazioni in società controllate al 31 dicembre 2024:
SOCIETA' CONTROLLATESedeCapitale sociale (1)Patrimonio Netto contabile totale (1) 2024Risultato di esercizio (1) 2024%Valore Contabile (2)Ns. quota Patrimonio Netto (2)
TREVI S.p.A.Italia 32.300.000 92.591.024 17.829.873 99,78%158.145.81792.387.324
SOILMEC S.p.A.Italia 25.155.000 19.641.5151.823.30699,92%53.821.87219.625.802
PILOTES TREVI S.a.c.i.m.s.Argentina 2.650.956.527 3.256.858.414819.417.2121,88%057.180
INTERNATIONAL DRILLING TECHNOLOGIES FZCOUAE 1.000.000 10.143.406-4.722.43010,00%21.877265.854
TOTALE SOCIETA' CONTROLLATE     211.989.567 
(1) Per Trevi S.p.A. e Soilmec S.p.A. dati in Euro; per Pilotes Trevi S.a.c.i.s.m. dati in peso argentino; per International Drilling Technologies FZCO dati in AED; per Trevi Drilling Services Saudi Arabia Co. dati in SAR.
(2) Dati in EUR
I dati riportati relativi all’esercizio 2024 per le società indicate nella tabella non sono ancora stati approvati dalle relative Assemblee alla data di stesura del presente documento.
Il controvalore in Euro è stato ottenuto applicando il rapporto di cambio alla data di fine esercizio per il patrimonio netto e il cambio medio dell’esercizio per il risultato di esercizio, come da tabella seguente (fonte Banca d’Italia):
Cambio medio dell'esercizio  
EuroEuro1,0000
Dollari USAUS$ 1,0824
Riyal Saudita /Saudi RiyalSAR 4,0589
Peso ArgentinoARS 989,9196
Dirhams Emirati ArabiAED 3,9750
   
Cambio fine esercizio  
EuroEuro1,0000
Dollari USAUS$ 1,0389
Riyal Saudita /Saudi RiyalSAR 3,8959
Peso ArgentinoARS 1.070,8061
Dirhams Emirati ArabiAED 3,8154
Per il dettaglio delle partecipate, controllate e collegate, sia direttamente che indirettamente, si rinvia e si fa riferimento alla Nota Illustrativa del Bilancio Consolidato.
(4) Attività per imposte differite
I crediti per imposte differite sono pari a circa 21 migliaia di Euro, erano state pari a zero nell’esercizio passato.
(5) Altri crediti finanziari non correnti verso controllate e altre imprese
I crediti finanziari non correnti alla data del 31 dicembre 2024 ammontano complessivamente a circa 15 migliaia di Euro, sostanzialmente in linea con l’esercizio passato.
299
DESCRIZIONESaldo al 31/12/2024Saldo al 31/12/2023Variazioni
Altri Crediti Finanziari   
Depositi cauzionali e altri15.284 20.793 (5.509)
Totale Crediti Finanziari15.28420.793(5.509)
ATTIVITA’ CORRENTI
(6) Crediti commerciali e altri crediti correnti
I crediti commerciali e gli altri crediti correnti ammontano alla data del 31 dicembre 2024 a 4.522 migliaia di Euro, con un decremento di 405 migliaia di Euro rispetto all’esercizio precedente, al termine del quale ammontavano a 4.927 migliaia di Euro. Il decremento è principalmente imputabile alla voce Iva c/erario, per complessivi 575 migliaia di Euro.
Nella tabella seguente i dettagli di tale voce:
DESCRIZIONESaldo al 31/12/2024Saldo al 31/12/2023Variazioni
Crediti verso clienti2.711.621 2.369.532342.089
Risconti attivi882.829 976.829(94.000)
Iva c/erario925.990 1.501.387(575.397)
Crediti diversi1.645 79.320(77.675)
TOTALE4.522.085 4.927.069(404.984)
(7) Crediti commerciali e altri crediti correnti verso Società controllate
I crediti commerciali e gli altri crediti correnti verso società controllate ammontano alla data del 31 dicembre 2024 a 39.980 migliaia di Euro, con un incremento di circa 10.570 migliaia di Euro rispetto all’esercizio precedente; tale incremento è imputabile principalmente ai riaddebiti effettuati nel corso dell’esercizio nei confronti delle società controllate direttamente o indirettamente.
Di seguito vengono riportati i dettagli relativi a tale voce:
DESCRIZIONESaldo al 31/12/2024Saldo al 31/12/2023Variazioni
Crediti di natura commerciale25.657.46918.357.2587.300.211
Crediti derivanti dal regime della tassazione di Gruppo14.322.97811.053.0553.269.922
TOTALE39.980.44629.410.31310.570.133
300
I crediti di natura commerciale nei confronti di società appartenenti al Gruppo Trevi derivano principalmente dall’attività di locazione operativa di immobilizzazioni materiali e dai servizi resi a favore delle società che usufruiscono di tali servizi.
I crediti derivanti dal regime di tassazione fiscale si riferiscono ai crediti vantati nei confronti di alcune società italiane del Gruppo in ragione della loro adesione agli accordi di consolidato fiscale.
I valori dei crediti di natura commerciale verso società controllate e verso terze parti, il cui dettaglio è presente nel paragrafo “Altre Informazioni Parti correlate”, sono considerati al netto del relativo fondo svalutazione, al 31 dicembre 2024 pari a circa 3.703 migliaia di Euro (3.535 migliaia di Euro nell’esercizio precedente).
DescrizioneSaldo al 31/12/2023accantonamentirilasciSaldo al 31/12/2024
Fondo svalutazione crediti3.534.660168.022 3.702.682
TOTALE3.534.660168.022-3.702.682
(8) Attività per imposte correnti
Le attività per imposte correnti sono pari a 412 migliaia di Euro, con un decremento complessivo di circa 55 migliaia di Euro rispetto all’esercizio precedente, principalmente dovuto alla diminuzione dei crediti di imposta unitamente all’incremento della voce erario c/imposte richieste a rimborso; nella tabella seguente si riporta il relativo dettaglio:
DESCRIZIONESaldo al 31/12/2024Saldo al 31/12/2023Variazioni
Crediti di imposta - 89.934 (89.934)
Acconti IRAP200.000 200.000 -
Erario c/imposte richieste a rimborso209.862 139.389 70.473
Credito IRES Consolidato - 33.029 (33.029)
altri crediti1.640 4.573 (2.932)
TOTALE411.502 466.925 (55.423)
(9) Altre attività finanziarie correnti
Le Altre attività finanziarie correnti ammontano alla data del 31 dicembre 2024 a 77.708 migliaia di Euro; il decremento pari a circa 1.600 migliaia di Euro rispetto all’esercizio precedente si riferisce principalmente a rimborsi ricevuti riferiti ai finanziamenti erogati nei confronti delle società del Gruppo, come evidenziato nella tabella sottostante:
DESCRIZIONESaldo al 31/12/2024Saldo al 31/12/2023Variazioni
301
Trevi S.p.A.28.332.44929.951.771(1.619.322)
Soilmec S.p.A.39.214.51239.219.020(4.507)
Altri crediti finanziari 9.576.5509.576.550 
Trevi Cimentaciones y Consolidaciones SA153.216153.216 
Trevi Cimentaciones CA (Venezuela)431.663407.39524.268
TOTALE77.708.39079.307.951(1.599.561)
Si segnala che a seguito di ulteriori esborsi sostenuti a valere sull’escrow account in relazione a pending litigation la relativa disponibilità risulta essere ad oggi azzerata.
(10) Disponibilità liquide e mezzi equivalenti
Le disponibilità liquide e mezzi equivalenti ammontano alla data del 31 dicembre 2024 a 2.280 migliaia di Euro con un decremento di 1.660 migliaia di Euro rispetto all’esercizio precedente, imputabile esclusivamente alle normali dinamiche operative della Società.
Nella tabella seguente i dettagli di tale voce:
DESCRIZIONE Saldo al 31/12/2024 Saldo al 31/12/2023Variazioni
Depositi bancari 2.209.7953.860.885(1.651.090)
Denaro e valori di cassa69.86778.818(8.951)
TOTALE2.279.6633.939.704(1.660.041)
Sulle disponibilità sopra indicate non sono presenti pledge né sussistono vincoli sulla cassa.
302
(11) PATRIMONIO NETTO
Le variazioni del patrimonio netto della Società sono riportate nel relativo prospetto contabile e nella seguente tabella:
DESCRIZIONECapitale Sociale (al netto di riduzione per azioni proprie)Riserva sovrapprezzo azioniRiserva LegaleRiserva per Azioni proprieRiserva IAS Riserva Fair ValueRiserva IAS 19Riserva IFRS 9Utili (perdite) accumulatiRisultato dell'esercizioTotale Patrimonio Netto
Saldo al 01/01/202397.373.554 - 9.234.293 (736.078)693.901 1.697.767 (4.622)(3.051.157)(0)(13.340.242)91.867.416
Destinazione dell’Utile e delle riserve - (13.340.242)13.340.242 -
Aumento di capitale25.568.786 23.094.666 2.720.947 51.384.399
Altre variazioni - -
Utile / (Perdita) complessiva20.094 - 1.454.833 1.474.927
Saldo al 31/12/2023122.942.340 23.094.666 9.234.293 (736.078)693.901 4.418.714 15.472 (3.051.157)(13.340.242)1.454.833 144.726.742
Saldo al 01/01/2024122.942.340 23.094.666 9.234.293 (736.078)693.901 4.418.714 15.472 (3.051.157)(13.340.242)1.454.833 144.726.742
Destinazione dell’Utile e delle riserve  72.742      1.382.091 (1.454.833) -
Aumento di capitale - -     -      -
Altre variazioni      -      -
Utile / (Perdita) complessiva      15.420   - (15.968.772)(15.953.352)
Saldo al 31/12/2024122.942.340 23.094.666 9.307.035 (736.078)693.901 4.418.714 30.892 (3.051.157)(11.958.151)(15.968.772)128.773.390
-Capitale Sociale:
Rispetto all’anno precedente, il capitale sociale della Società, interamente sottoscritto e versato, è rimasto invariato ed ammonta a 122.942 migliaia di Euro.
La Società ha emesso n. 312.172.952 azioni di cui detiene come azioni proprie n.20 azioni.
-Riserva Sovrapprezzo azioni:
La Riserva Sovrapprezzo azioni risulta invariata rispetto all’anno precedente ed è pari a 23.095 migliaia di Euro.
-Riserva Legale:
La Riserva legale rappresenta la parte di utili che, secondo quanto disposto dall’art. 2430 del codice civile, non può essere distribuita a titolo di dividendo; al 31 dicembre 2024 il valore di tale riserva ammonta a 9.307 migliaia di Euro.
-Riserva Azioni Proprie in Portafoglio:
La Riserva per azioni proprie in portafoglio ammonta alla data del 31 dicembre 2024 a -736 migliaia di Euro, invariata rispetto al 31 dicembre 2024.
-Riserva Straordinaria:
Tale voce risulta totalmente azzerata, e non si segnalano variazioni rispetto all’esercizio precedente.
-Riserva transizione IAS:
La riserva ammonta alla data del 31 dicembre 2024 a 694 migliaia di Euro e non ha subito variazioni nel corso dell’esercizio.
-Riserva Fair Value:
303
La riserva ammonta alla data del 31 dicembre 2024 a 4.419 migliaia di Euro e non ha subito variazioni nel corso dell’esercizio.
-Riserva IAS 19:
La riserva alla data del 31 dicembre 2024 è positiva ed ammonta a circa 31 migliaia di Euro (15 migliaia di Euro nell’esercizio precedente).
-Riserva IFRS 9:
La riserva alla data del 31 dicembre 2024 è negativa per 3.051 migliaia di Euro, e non ha subito variazioni rispetto al 31 dicembre 2023.
-Utili/(perdite) accumulati:
La posta al 31 dicembre 2024 tiene conto del risultato dell’esercizio precedente ed è negativa per 11.958 migliaia di Euro.
-Risultato dell’esercizio
Il risultato dell’esercizio 2024 evidenzia una perdita pari a 15.968 migliaia di Euro, a fronte di un risultato positivo per 1.455 migliaia di Euro dell’esercizio precedente; si rimanda all’apposito paragrafo “Andamento della Capogruppo” nel Bilancio Consolidato.
Ai sensi dell’art. 2427 comma 1 n. 7 bis si dettaglio delle voci di Patrimonio Netto per origine, possibilità di utilizzazione e distribuzione:
Capitale SocialeSaldo al 31/12/2024Possibilità di utilizzazioneDistribuibilitàRiepilogo utilizzo Capitale Sociale122.942.340   Riserva Sovrapprezzo Azioni23.094.666B 23.094.666Riserva Legale9.307.035B 9.307.035Altre Riserve2.092.351D  Utili/(Perdite) riportate a nuovo(11.958.151)B  Riserva per azioni proprie(736.078)   Utile / (Perdita) di esercizio(15.968.772)   TOTALE128.773.390   
Possibilità di utilizzazione
A) Per aumento di capitale B) Per copertura perdite C) Per distribuzione ai soci D) Indisponibile
304
PASSIVITA’
PASSIVITA’ NON CORRENTI
(12) Finanziamenti non correnti
I finanziamenti non correnti ammontano alla data del 31 dicembre 2024 a 51.383 migliaia di Euro, con un incremento rispetto al 31 dicembre 2023 per circa 13.993 migliaia di Euro:
DESCRIZIONESaldo al 31/12/2024Saldo al 31/12/2023Variazioni
Finanziamenti non correnti51.383.05537.390.14513.992.910
TOTALE51.383.05537.390.14513.992.910
Si rimanda all’apposita tabella di dettaglio per la relativa composizione:
DESCRIZIONESaldo al 31/12/2024Saldo al 31/12/2023Variazioni
   -
Debito verso UBAE1.757.7701.757.770-
Debito verso Banca IFIS1.149.6511.149.651-
Debito verso BNL2.323.9072.323.907-
Debito verso Deutsche Bank1.620.2551.620.255-
Debito verso Unicredit7.371.6107.371.610-
Debito verso Illimity30.049.80517.750.87912.298.926
Debito verso Industrial and commercial Bank of China-4.660.235(4.660.235)
Ratei passivi9.130.2185.378.1183.752.099
Attualizzazione debito IFRS 9(2.020.161)(4.622.281)2.602.119
TOTALE51.383.05537.390.14513.992.910
L’incremento dell’ammontare dei finanziamenti non correnti è essenzialmente dovuta alla cessione del credito detenuto da SC-Lowy a Illimity, per quanto concerne l’importo sopra esposto si segnala che una quota pari a circa 37 Euro milioni sarà in scadenza al 31 dicembre 2026; mentre una quota pari a circa 6, 5 Euro milioni sarà in scadenza al 30 giugno 2027.
(13) Debiti verso altri finanziatori non correnti
I debiti verso altri finanziatori non correnti ammontano alla data del 31 dicembre 2024 a 95.485 migliaia di Euro, con un decremento di 3.674 migliaia di Euro rispetto alla stessa data dell’esercizio precedente, in cui si attestavano a 99.159 migliaia di Euro; nella tabella seguente sono elencati i relativi dettagli:
DESCRIZIONESaldo al 31/12/2024Saldo al 31/12/2023Variazioni
   
Debiti verso Caterpillar Financial S.A.4.506.350 4.506.350
Debiti verso SC Lowy Financial6.335.81018.634.736(12.298.926)
Prestito obbligazionario50.000.00050.000.000-
Debiti verso Kerdos23.159.81823.159.818 -
305
Debiti verso Amco Asset Mgmt. Co. S.p.A.8.930.0328.987.823(57.791)
Debiti verso Sace S.p.A.15.493.68015.493.680-
Debiti verso società di leasing355.728275.17280.556
Attualizzazione debito IFRS 9(13.296.830)(17.392.288)4.095.458
TOTALE95.484.58899.158.941(3.674.353)
Si segnala che al 31/12/2024 i parametri finanziari previsti dal regolamento del Prestito Obbligazionario “Trevi Finanziaria Industriale 2023-2027” sono stati rispettati.
I termini e le condizioni dei finanziamenti in essere sono i seguenti:
     31/12/2024
In migliaiaValutaSpreadIndicizzazioneAnnoValoreValore
scadenzanominale Contabile
Prestiti obbligazionari non garantitiEuro2,00%-202650.00050.000
Finanziamento bancario non garantitoEuro5,93%-202637.39037.390
Finanziamento da altri finanziatori non garantitoEuro5,93%-202699.15899.158
Finanziamenti bancari non garantiti non correntiEuro2,00%-20254.6604.660
Finanziamenti bancari non garantiti non correntiEuro0,00%-2025289289
Sub-totale euro passività onerose    191.497191.497
(14) Passività per strumenti finanziari derivati non correnti
Al 31 dicembre 2024, in linea anche con l’esercizio precedente, la Società non presenta strumenti finanziari derivati non correnti.
(15) Passività fiscali per imposte differite
Le passività fiscali per imposte differite sono circa pari a zero alla data del 31 dicembre 2024 (498 migliaia di Euro nell’esercizio precedente).
Di seguito viene riportato il dettaglio delle voci componenti il saldo:
DESCRIZIONE31/12/202431/12/2023Variazioni
Differenze cambi non realizzate 487.624(487.624)
Altre210.261(10.259)
TOTALE2497.885(497.883)
(16) Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro
La posta accoglie la stima della passività, determinata sulla base di tecniche attuariali, relativa al trattamento economico da corrispondere ai dipendenti all’atto della cessazione del rapporto di lavoro.
306
I benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro ammontano alla data del 31 dicembre 2024 a circa 624 migliaia di Euro, con un incremento di circa 5 migliaia di Euro rispetto all’esercizio precedente.
Nella tabella seguente vengono dettagliate le variazioni di tale voce relativamente all’esercizio 2024:
DESCRIZIONESaldo al 31/12/2023Quota maturata e stanziata a conto economicoQuota trasferita ad altre società ed acconti liquidatiMovimenti a favore di fondi pensionistici integrativi ed altre variazioniUtili/(perdite) attuarialiSaldo al 31/12/2024
Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro618.85220.221-58.43058.478(15.420)623.700
Le ipotesi principali usate nel determinare l’obbligazione relativa al trattamento di fine rapporto, come precedentemente illustrato nel paragrafo relativo ai principi contabili adottati, sono qui di seguito illustrate:
 31/12/202431/12/2023
   
Tasso annuo tecnico di attualizzazione3,38% - 3,15% - 2,69%3,17% - 3,08% - 3,15%
Tasso di inflazione2,00%2,00%
Tasso annuo incremento TFR3,00%3,00%
Turnover15,00%15,00%
(17) Fondo per rischi ed oneri
Il fondo ammonta a 9.440 migliaia di Euro, con un decremento di circa 764 migliaia di Euro rispetto all’esercizio precedente.
DESCRIZIONESaldo al 31/12/2024Saldo al 31/12/2023Variazioni
Fondi per rischi ed oneri9.440.30110.204.903(764.602)
TOTALE9.440.30110.204.903(764.602)
Il saldo è costituito principalmente da un fondo rischi pari a circa 4.737 migliaia di Euro dovuto a rischi contrattuali, dagli eventuali oneri futuri relativi all’accollo delle posizioni riconducibili alla Water Division conseguenti alla cessione della Divisione Oil & Gas avvenuta nell’esercizio 2020 per 2.823 migliaia di Euro, da accantonamenti relativi al fondo garanzie finanziarie prestate a società del Gruppo effettuati in ottemperanza del principio contabile IFRS 9 per 715 migliaia di Euro, e dai premi e dagli oneri relativi al piano di incentivazione di lungo termine per 1.164 migliaia di Euro; si rimanda a quanto riportato alla nota (34) rettifiche di valore di attività finanziarie.
307
(17.1) Altre passività non correnti
La voce include le indennità riconosciute in via transattiva in favore di alcuni ex amministratori della Società, nel contesto degli accordi raggiunti con la ex controllante Trevi Holding SE (THSE) e la valutazione al fair value al 31 dicembre 2024 del loyalty warrant. Si segnala un decremento rispetto all’anno precedente per un totale complessivo di 602 migliaia di euro al 31/12/2024.
DESCRIZIONESaldo al 31/12/2024Saldo al 31/12/2023Variazioni
Warrant-2.229(2.229)
Quota non corrente accordo THSE600.0001.200.000(600.000)
 600.0001.202.229-602.229
308
PASSIVITA’ CORRENTI
(18) Debiti commerciali e altre passività correnti
I debiti commerciali e le altre passività correnti ammontano alla data del 31 dicembre 2024 a 6.093 migliaia di Euro, con un decremento di 454 migliaia di Euro rispetto all’esercizio precedente principalmente imputabile a pagamenti effettuati nel corso dell’esercizio nei confronti dei fornitori.Nella tabella seguente sono elencati i dettagli di tale voce:DESCRIZIONESaldo al 31/12/2024Saldo al 31/12/2023VariazioniDebiti verso fornitori terzi4.213.1064.391.626(178.520)Debiti verso Istituti di previdenza e sicurezza sociale345.971476.013(130.042)Altri Debiti1.534.2331.680.064(145.831)TOTALE6.093.3106.547.703(454.393)Il dettaglio per scadenza dei debiti verso fornitori è evidenziato nella tabella seguente:DescrizioneSaldo al 31/12/2024Saldo al 31/12/2023VariazioniNon scaduto2.627.1462.835.868(208.722)Scaduto da 1 a 3 mesi498.748337.024161.725Scaduto da 3 a 6 mesi-49.015(49.016)Scaduto da oltre 6 mesi1.087.2121.169.719(82.507)Totale4.213.1064.391.626(178.520)Il dettaglio degli Altri debiti è evidenziato di seguito:DESCRIZIONESaldo al 31/12/2024Saldo al 31/12/2023VariazioniDebiti verso dipendenti per ferie maturate e non godute777.209824.446(47.237)Altri 757.024855.617(98.593)TOTALE1.534.2331.680.064(145.831)
La voce include 600 migliaia di Euro, riconducibili alla parte a breve termine relativa alle indennità riconosciute in via transattiva in favore di alcuni ex amministratori della Società, nel contesto degli accordi raggiunti con la ex controllante THSE.
Alla data della presente relazione non sono stati ricevuti decreti ingiuntivi.
(19) Debiti commerciali e altre passività correnti verso controllate
I debiti commerciali e le altre passività correnti verso controllate ammontano alla data del 31 dicembre 2024 a 20.647 migliaia di Euro, con un incremento rispetto all’esercizio precedente di circa 1.539 migliaia di Euro, ascrivibile principalmente ai debiti di natura commerciale verso controllate.
309
Nella tabella seguente sono elencati i dettagli di tale voce:
DESCRIZIONESaldo al 31/12/2024Saldo al 31/12/2023Variazioni
Debiti di natura commerciale verso controllate e acconti2.417.1732.357.13760.036
Debiti ascrivibili alla quota di pertinenza dei risultati di esercizio dell'UTE TREVI S.p.A. TREVI - Finanziaria Industriale S.p.A. Sembenelli S.r.l. per la commessa "Borde Seco"2.398.4502.343.03955.411
Altri debiti verso correlate75.00075.000 
Debiti derivanti dal regime della tassazione di Gruppo15.756.50414.332.8181.423.686
TOTALE20.647.12719.107.9951.539.133
I debiti di natura commerciale verso controllate si riferiscono principalmente a partite debitorie correnti nei confronti di Trevi S.p.A. e di Soilmec S.p.A., alle quali si aggiungono i debiti derivanti dall’adesione al consolidato fiscale. L’elenco analitico è disponibile al paragrafo “Altre Informazioni – Parti correlate”.
(20) Passività fiscali per imposte correnti
Le passività fiscali per imposte correnti ammontano alla data del 31 dicembre 2024 a 814 migliaia di Euro (439 migliaia di Euro alla fine dell’esercizio precedente).
(21) Finanziamenti correnti
I finanziamenti correnti ammontano alla data del 31 dicembre 2024 a 4.663 migliaia di Euro con un incremento di 4.141 migliaia di Euro rispetto all’esercizio precedente in cui ammontavano a 522 migliaia di Euro.
DESCRIZIONESaldo al 31/12/2024Saldo al 31/12/2023Variazioni
Finanziamenti M/L termine - quota a breve4.663.441522.0594.141.382
TOTALE4.663.441522.0594.141.382
Per la variazione, si rimanda a quanto scritto nella nota (12) in merito all’ADR.
(22) Debiti verso altri finanziatori correnti
I debiti verso altri finanziatori a breve termine ammontano alla data del 31 dicembre 2024 a 32.592 migliaia di Euro con un incremento di circa 3.997 migliaia di Euro rispetto all’esercizio precedente.
DESCRIZIONESaldo al 31/12/2024Saldo al 31/12/2023Variazioni
Debiti vs. altri finanziatori correnti32.591.96328.595.4093.996.554
TOTALE32.591.96328.595.4093.996.554
Di seguito si riporta il dettaglio di tale voce con i relativi scostamenti:
310
DESCRIZIONESaldo al 31/12/2024Saldo al 31/12/2023Variazioni
    
Debito verso Trevi Icos4.620.2714.343.891276.380
Debito verso Trevi Hong Kong Co Ltd550.000300.000250.000
Debito verso Trevi Arabian Soil Contractor24.524.19714.776.8169.747.381
Debiti verso Caterpillar Financial S.A.2.857.1117.694.241(4.837.130)
Debiti verso società di leasing(17.408)1.249.297(1.266.705)
Debiti verso Amco Asset Mgmt. Co. S.p.A.57.791231.163(173.372)
TOTALE32.591.96328.595.4093.996.554
(23) Fondi correnti
Sono pari a circa 2.055 migliaia di Euro (888 al 31 dicembre 2023) e si riferiscono alla quota corrente di premi ed oneri relativi al piano di incentivazione.
(24) Strumenti finanziari derivati correnti
Non vi sono passività relative a strumenti finanziari derivati a breve termine.
Si riporta di seguito il dettaglio dell’indebitamento finanziario netto:
 (importi espressi in migliaia di Euro)   
 Descrizione31/12/202431/12/2023variazioni
ADisponibilità liquide2.279.6633.939.704(1.660.041)
BMezzi equivalenti a disponibilità liquide 00 0
CAltre attività finanziarie correnti77.708.39079.307.951(1.599.561)
DLiquidità (A+B+C)79.988.05383.247.655(3.259.602)
EDebito finanziario corrente (inclusi strumenti di debito)29.342.40419.929.3689.413.036
FParte corrente del debito finanziario non corrente7.913.0009.188.100(1.275.100)
GIndebitamento finanziario netto (E+F)37.255.40429.117.4688.137.936
HIndebitamento finanziario corrente netto (G-D)(42.732.649)(54.130.187)11.397.538
IDebito finanziario non corrente96.867.64386.549.08610.318.557
JStrumenti di debito50.000.00050.000.0000
KDebiti commerciali e altri debiti non correnti 000
LIndebitamento finanziario non corrente (I+J+K)146.867.643136.549.08610.318.557
MTotale indebitamento finanziario (H+L) (come da Richiamo attenzione Consob n.5/21 del 29 aprile 2021)104.134.99482.418.89921.716.095
   
Di seguito la rappresentazione che riconcilia con lo schema di indebitamento presente nella relazione sulla gestione:
311
MTotale indebitamento finanziario (H+L) (come da Richiamo attenzione Consob n.5/21 del 29 aprile 2021)104.134.99482.418.89921.716.095
NAltre attività finanziarie non correnti(3.019)(1.710)(1.309)
OIndebitamento finanziario netto totale ( M-N)104.138.01382.420.60921.717.404
Come indicato nel paragrafo dei Principi contabili, il Warrant non è stato classificato come debito finanziario all’interno della posizione finanziaria netta in quanto:
- la Società non ha alcuna obbligazione contrattuale a consegnare disponibilità liquide al possessore dei Warrant;
 
- su detta passività non maturano interessi di alcun tipo;
- questa passività deriva da uno strumento che al momento dell’eventuale suo futuro esercizio procurerà alla Società un aumento di capitale.
312
GARANZIE ED IMPEGNI
In conformità con quanto disposto dall’art. 2427, primo comma, n. 9) del codice civile si informa che non sussistono impegni, garanzie e passività potenziali non risultanti dallo stato patrimoniale ulteriori rispetto a quelle di seguito commentate.
Garanzie Corporate/Mandati di Credito per Euro 342.703.747. Si riferiscono in particolare a:
- Fideiussioni Corporate per Euro 75.992.265 emesse da Trevi Finanziaria Industriale Spa a garanzia delle obbligazioni di fare delle proprie società controllate a seguito della firma di contratti di appalto/fornitura;
- Fideiussioni Corporate su linee di cassa e/o firma per Euro 31.923.003 ossia fideiussioni emesse da Trevi Finanziaria Industriale SpA a garanzia di linee di cassa o di firma in capo alle proprie società controllate;
- Mandati di Credito per cassa e/o firma per Euro 52.444.577 ossia linee in capo a Trevi Finanziaria Industriale SpA messe a disposizione delle proprie società controllate
- Fideiussioni Corporate a favore US Surety per Euro 182.343.902, ossia fideiussioni emesse da Trevi Finanziaria Industriale SpA a favore di primarie compagnie assicurative statunitensi per l'emissione di garanzie commerciali per conto delle controllate nord americane.
Fideiussioni Assicurative
Garanzie prestate da Società di assicurazione per Euro 11.646.091,18. Si riferiscono in particolare al rilascio di cauzioni per rimborsi di IVA della Società e delle principali Società controllate italiane; cauzioni commerciali emesse principalmente per partecipare a gare di appalto, a copertura della buona esecuzione dei lavori e per anticipi contrattuali.
Fanno parte di questa categoria anche le garanzie contratte con Società di Assicurazione locali da parte delle controllate Trevi Foundations Philippines Inc e Trevi Galante SA.
Fideiussioni Commerciali emesse da Istituti Bancari per Euro 84.484.308. Si riferiscono principalmente a
garanzie bancarie necessarie per la partecipazione a gare di appalto, a copertura della buona esecuzione dei lavori e per anticipi contrattuali.
ANALISI DELLE VOCI DEL CONTO ECONOMICO
Vengono di seguito forniti alcuni dettagli ed informazioni relativi al conto economico dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2024.
313
(25) Ricavi delle vendite e delle prestazioni
I Ricavi delle vendite e delle prestazioni ammontano a 18.166 migliaia di Euro contro i 15.198 migliaia di Euro del 2023, con un incremento pari a 2.968 migliaia; l’incremento è principalmente dovuto a maggiori riaddebiti per prestazioni di servizi alle imprese controllate ed in parte minore ad un incremento dei ricavi per noleggio e per riaddebito commissioni su garanzie; la composizione per natura di tali ricavi è la seguente:
DESCRIZIONE31/12/202431/12/2023Variazioni
Ricavi per noleggio attrezzature2.248.3032.166.40381.900
Ricavi per commissioni su garanzie3.516.6452.641.893874.752
Ricavi per prestazioni di servizi ad imprese controllate12.401.29110.390.0442.011.247
TOTALE18.166.24015.198.3402.967.899
Di seguito si fornisce la composizione per area geografica dei ricavi delle vendite e delle prestazioni:
RIPARTIZIONE GEOGRAFICA31/12/2024%31/12/2023%
Italia8.728.89048,05%6.916.07545,51%
Europa (esclusa Italia)257.1091,42%288.4391,90%
U.S.A. e Canada1.013.7565,58%916.6176,03%
America Latina397.8792,19%464.3233,06%
Africa633.5723,49%351.3562,31%
Medio Oriente e Asia5.995.73833,00%3.517.06423,14%
Estremo Oriente e resto del mondo1.139.2956,27%2.744.46618,06%
TOTALE18.166.240100%15.198.340100%
I ricavi sono stati quasi esclusivamente realizzati con società del Gruppo, e come indicato nella tabella precedente hanno riguardato attività di noleggio di attrezzature, servizi di direzione e supporto di natura gestionale ed amministrativa, la gestione del servizio delle risorse umane, la gestione del servizio informatico, comprensivo dei diritti all’utilizzo del software di gestione integrata d’impresa, e la gestione del servizio di comunicazione di Gruppo.
(26) Altri ricavi operativi
Gli altri ricavi operativi ammontano a 784 migliaia di Euro contro i 1.339 migliaia di Euro del 2023, con un decremento pari a 555 migliaia di Euro; nella tabella seguente il dettaglio di tale voce:
DESCRIZIONE31/12/202431/12/2023Variazioni
Affitti Attivi21.27017.7983.472
Recupero nostre spese406.0001.019.991(613.991)
Plusvalenze da alienazione cespiti150.771207.283(56.512)
314
Sopravvenienze attive102.96082.76020.200
Altri 103.21010.89192.319
TOTALE784.2101.338.722(554.511)
Il decremento è principalmente dovuto alla voce “Recupero nostre spese”, che si riferisce principalmente a recuperi di costi sostenuti a vario titolo dalla Società a favore delle sue controllate dirette e indirette, ed alla voce “Plusvalenze da alienazione cespiti” pari a 151 migliaia di Euro (207 migliaia di Euro nell’esercizio precedente).
(27) Materie prime e di consumo
I costi per Materie prime e di consumo ammontano a circa 96 migliaia di Euro, praticamente invariate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
(28) Costo del personale
I costi del personale ammontano a 6.818 migliaia di Euro contro i 6.843 migliaia di Euro del 2023, con un decremento pari a circa 26 migliaia di Euro; il dettaglio del costo del lavoro è sintetizzato nella seguente tabella:
DESCRIZIONE31/12/202431/12/2023Variazioni
Stipendi5.483.9255.442.94440.981
Oneri sociali1.313.6201.389.636(76.016)
Trattamento di fine rapporto20.22110.7089.513
    -
TOTALE6.817.7666.843.288(25.522)
Si evidenzia, di seguito, la movimentazione di dettaglio registrata nel corso dell'esercizio:
DESCRIZIONE31/12/2024Variazioni in aumentoVariazioni in diminuzione31/12/2023
Dirigenti16  16
Quadri ed impiegati38 745
TOTALE540761
(29) Altri costi operativi
Gli altri costi operativi ammontano a 11.558 migliaia di Euro contro i 11.855 migliaia di Euro del 2023 con un decremento pari a 297 migliaia di euro.
La voce è così composta:
DESCRIZIONE31/12/202431/12/2023Variazioni
Costi per servizi di terzi9.514.805 9.843.416 (328.611)
Costi per godimento beni di terzi1.527.055 1.116.680 410.376
Oneri diversi di gestione515.864 895.021 (379.157)
315
TOTALE11.557.724 11.855.117 (297.393)
I costi per servizi di terzi sono così dettagliati:
DESCRIZIONE31/12/202431/12/2023Variazioni
Compensi ad Amministratori623.159598.81624.343
Compensi ai Sindaci135.086135.086-
Utenze, spese postali e telecomunicazione303.993223.51580.478
Prestazioni di terzi, consulenze legali, amministrative e tecniche4.297.9374.913.475(615.538)
Canoni e manutenzioni3.020.6072.770.490250.117
Vitto, Alloggio e Viaggi107.535167.384(59.850)
Assicurazioni651.615714.934(63.319)
Pubblicità inserzioni e comunicazioni28.65521.8216.834
Contributi associativi100.556133.589(33.032)
Servizi bancari68.81363.3495.463
Altri176.849100.95675.893
TOTALE9.514.8059.843.416(328.611)
I costi per servizi sono pari a circa 9.515 migliaia di Euro (9.843 migliaia di Euro nell’esercizio precedente) con un decremento pari a circa 329 migliaia di Euro, principalmente legato alla voce prestazioni di terzi e consulenze. La voce “Compensi ad Amministratori” è comprensiva anche dei compensi erogati ai Consiglieri come membri dei Comitati per la nomina e remunerazione degli Amministratori, Comitato Controllo Rischi e Comitato Parti correlate.
Per maggiori dettagli si rimanda al successivo paragrafo “Altre Informazioni” sui compensi erogati agli Amministratori e Sindaci.
La spesa per canoni e manutenzione si riferisce all’attività svolta da fornitori per la manutenzione e lo sviluppo del Servizio Informatico di Gruppo che è accentrato in capo alla TREVI Finanziaria Industriale S.p.A., e che, come precedentemente sottolineato, fa parte dei vari servizi che la Società rende ed addebita alle controllate.
I costi per godimento beni di terzi sono ripartiti come segue:
DESCRIZIONE31/12/202431/12/2023Variazioni
Noleggio di attrezzature194.41860.158134.260
Canoni licenza uso1.151.8801.026.945124.935
Affitti passivi180.75729.577151.180
TOTALE1.527.0551.116.680410.376
Le voci “Noleggi di attrezzature”, “Canoni licenza uso” e “Locazioni passive” sono ascrivibili a canoni di breve durata che hanno i requisiti per essere esclusi dalla contabilizzazione prevista dal principio IFRS 16.
I dettagli relativi agli oneri diversi di gestione sono riportati nella seguente tabella:
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DESCRIZIONE31/12/202431/12/2023Variazioni
Imposte e tasse non sul reddito341.246585.553(244.307)
Altri oneri diversi8.3959.965(1.569)
Sopravvenienze passive diverse non deducibili166.222299.503(133.281)
TOTALE515.864895.021(379.157)
(30) Ammortamenti
Gli ammortamenti ammontano a 3.872 migliaia di Euro contro i 3.731 migliaia di Euro del 2023, con un incremento pari a 141 migliaia di Euro, come di seguito dettagliato:
DESCRIZIONE31/12/202431/12/2023Variazioni
Ammortamento delle immobilizzazioni immateriali2.179.4611.989.285190.177
Ammortamento delle immobilizzazioni materiali1.692.8471.742.173(49.326)
TOTALE3.872.3093.731.458140.851
Tale voce è relativa sia all’ammortamento relativo all’acquisizione di licenze informatiche e software applicativi ed alla consulenza ricevuta nell’ambito dell’implementazione dell’ERP di Gruppo, capitalizzata tra le immobilizzazioni immateriali, sia all’ammortamento di immobili, impianti e macchinari.
(30.1) Accantonamenti, svalutazioni e utilizzi
Al 31 dicembre 2024 sono stati effettuati accantonamenti netti pari a circa 1.764 migliaia di Euro, riconducibili principalmente al piano di incentivazione a lungo termine ed ai premi previsti per il personale; la variazione rispetto all’esercizio precedente è indicata nella tabella che segue:
DESCRIZIONESaldo al 31/12/2024Saldo al 31/12/2023Variazioni
Accantonamenti/(rilascio) per rischi(330.340)(47.765)(282.575)
Accantonamenti/(rilascio) per crediti168.02228.749139.272
Altri accantonamenti1.926.0111.163.569762.442
TOTALE1.763.6921.144.553619.139
La variazione complessiva è pari a 619 migliaia di Euro ed è imputabile principalmente ai piani di incentivazione a lungo termine ed ai premi previsti per il personale, mentre, per quanto concerne la parte residuale, è imputabile all’accantonamento per rischi su crediti e al rilascio del fondo relativo ai rischi fiscali precedentemente accantonato a seguito della positiva conclusione dell’accordo conciliativo con l’Agenzia delle Entrate.
(31) Proventi finanziari
I proventi finanziari ammontano a 5.366 migliaia di Euro contro i 34.957 migliaia di Euro del 2023, con un decremento pari a 29.592 migliaia di Euro.
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I dettagli di tale voce sono riportati di seguito:
DESCRIZIONE31/12/202431/12/2023Variazioni
Proventi finanziari da crediti iscritti nelle immobilizzazioni4.406.1643.862.642543.522
Dividendi555.6101.004.781(449.171)
Plusvalenze da partecipazioni-654.805(654.805)
Proventi finanziari da manovra finanziaria-28.561.459(28.561.459)
Proventi Finanziari diversi403.888873.644(469.756)
TOTALE5.365.66334.957.331(29.591.668)
Il decremento rispetto all’esercizio precedente deriva principalmente dalla contrazione dei proventi derivanti dall’effetto della manovra di ristrutturazione, in particolare dagli effetti positivi derivanti dall’applicazione dell’IFRS 9 verificatesi l’anno precedente.
(32) Costi finanziari
I costi finanziari ammontano a 17.203 migliaia di Euro contro i 27.649 migliaia di Euro del 2023, nella tabella seguente il dettaglio di tale voce:
DESCRIZIONE31/12/202431/12/2023Variazioni
Interessi verso banche6.060.1955.581.621478.574
Oneri finanziari da valutazione al fair value4.095.45817.907.462(13.812.005)
Spese e commissioni su fidejussioni2.179.2551.756.126423.129
Interessi passivi verso società di leasing35.18681.628(46.442)
Interessi verso società controllate 1.221.77114.7771.206.994
Altri oneri finanziari3.610.7222.307.0641.303.658
TOTALE17.202.58727.648.678(11.749.749)
Gli interessi sui debiti verso banche rappresentano i costi legati al reperimento di risorse finanziarie necessarie al funzionamento delle attività della Società e del Gruppo; lo scostamento dei costi finanziari rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente risente prevalentemente degli effetti a costo del calcolo dell’IFRS9 sul debito riscadenziato, rilevato nell’esercizio precedente.
(33) Utile/(perdite) su cambi
Le transazioni in valuta estera per l’anno 2024 hanno comportato una perdita pari a 1.260 migliaia di Euro, principalmente non realizzata, rispetto all’utile netto pari a 422 migliaia di Euro del 2023, con un decremento pari a circa 1.682 migliaia di Euro.
Descrizione31/12/202431/12/2023Variazioni
Utili (Perdite) derivante da transazioni in valuta estera(1.259.558)421.957(1.681.515)
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TOTALE(1.259.558)421.957(1.681.515)
(34) Rettifiche di valore ad attività finanziarie
Nel corso dell’esercizio la Società ha effettuato rettifiche di valore ad attività finanziarie positive per complessivi 302 migliaia di Euro, imputabili principalmente al rilascio del fondo garanzie finanziarie dovuto all’andamento sia dei Credit Default Swap (CDS), sia delle Probability of Default (PD) applicate alle controparti cui i crediti si riferiscono.
DESCRIZIONE31/12/202431/12/2023Variazioni
   - -
Svalutazioni Imm Fin non cost Partecipazioni2.978 (701)3.680
Rettifica di valore299.407 959.473 (660.066)
TOTALE302.386 958.772 (656.386)
(35) Imposte sul reddito
L’accantonamento delle imposte sul reddito del periodo è stato calcolato tenendo conto del prevedibile imponibile fiscale. I costi per imposte sul reddito ammontano complessivamente a 1.982 migliaia di Euro, a fronte di proventi pari a 101 migliaia di Euro del 2023, con un decremento di circa 2.083 migliaia di Euro; il dettaglio di tale voce è riepilogato nella seguente tabella:
DESCRIZIONE31/12/202431/12/2023Variazioni
Imposta IRES dell'esercizio(1.511.898) (1.511.898)
Imposte esercizi precedenti49.05914.78434.275
Imposte anticipate(21.317) (21.317)
Imposte differite(497.883)86.200(584.083)
TOTALE(1.982.040)100.984(2.083.024)
Le imposte correnti sono state calcolate con le aliquote fiscali del 24% per IRES e 4,82% per IRAP; si riporta nella tabella che segue la riconciliazione dell’onere fiscale effettivo con quello teorico:
Riconciliazione Onere Fiscale Teorico / Effettivo
 31/12/2024%31/12/2023%
Risultato prima delle Imposte (17.950.812) 1.555.817 
Imposte calcolate all'aliquota fiscale in vigore(4.308.195)24,00%373.39624,00%
Differenze Permanenti2.845.355(15,85%)(359.312)(23,09%)
Differenze Temporanee(519.200)2,89%86.9005,59%
Totale Imposte Effettive a Conto Economico1.982.040(11,04%)(100.984)(6,49%)
(36) Risultato netto
Al 31 dicembre 2024 il risultato netto è negativo per 15.969 migliaia di Euro (al 31 dicembre 2023 era risultato positivo per 1.455 migliaia di Euro); il Patrimonio Netto al 31 dicembre 2024 è positivo ed è pari a 128.773
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migliaia di Euro (144.727 migliaia di Euro al 31 dicembre 2023). Nel corso dell’esercizio 2024 si segnala un risultato operativo negativo per 5.157 migliaia di Euro, con un miglioramento rispetto al precedente esercizio per quasi 2 milioni di Euro; il risultato netto derivante dalle attività in funzionamento risulta essere negativo per 15.969 migliaia di Euro (nell’esercizio precedente era positivo per 1.454 migliaia di Euro), si segnala che nel precedente esercizio era stato contabilizzato l’effetto positivo relativo alla manovra di ristrutturazione ed in particolare agli effetti positivi del conteggio IFRS 9.
La Società ha scelto di fornire l’informativa sull’utile per azione esclusivamente nel Bilancio consolidato di Gruppo secondo quanto previsto dallo IAS 33.
Rapporti con parti correlate
La seguente tabella mostra i valori complessivi delle transazioni intercorse nell’esercizio con parti correlate:
   
Crediti finanziari a breve termine verso controllate31/12/202431/12/2023Variazioni
Trevi S.p.A.28.33229.952(1.619)
Soilmec S.p.A.39.21539.219(5)
Altri10.16110.13724
TOTALE77.70879.308(1.600)
    
    
Crediti commerciali ed altri crediti a breve termini verso controllate31/12/202431/12/2023Variazioni
Trevi S.p.A.14.95611.2243.732
Soilmec S.p.A.6.1745.944231
Altri18.85112.2436.608
TOTALE39.98029.41010.570
Check 
    
Debiti finanziari ed altri debiti a breve termine verso controllate31/12/202431/12/2023Variazioni
Trevi Icos Corporation
4.620
4.344
276
Trevi Construction Co. Ltd (Hong Kong)
550
300
250
Trevi Arabian Soil Contractor
24.524
14.777
9.747
Altri
(72)
(46)
(26)
TOTALE
29.622
19.375
10.248
 
 
 
 
 
 
Debiti commerciali ed altri debiti a breve termini verso controllate
31/12/2024
31/12/2023
Variazioni
Trevi S.p.A.
11.526
9.770
1.756
Soilmec S.p.A.
5.172
5.849
(678)
Altri
3.949
3.488
461
320
TOTALE20.64719.1081.539
Check 
    
Ricavi vendite e prestazioni 31/12/202431/12/2023Variazioni
Trevi S.p.A.5.4624.663799
Soilmec S.p.A.3.2101.9031.306
Altri9.4568.4331.022
TOTALE18.12715.0003.128
Check 
    
Consumi di materie prime e servizi esterni31/12/202431/12/2023Variazioni
Trevi S.p.A.364533(169)
Soilmec S.p.A.4151.374(959)
Altri3063(34)
TOTALE8091.970(1.162)
Check 
    
Proventi finanziari31/12/202431/12/2023Variazioni
Trevi S.p.A.1.7161.275441
Soilmec S.p.A.2.5562.48769
Altri13410034
TOTALE4.4063.863544
Le transazioni effettuate con parti correlate sono concluse alle normali condizioni di mercato.
Compensi ad Amministratori e Sindaci
Il Consiglio di Amministrazione di TREVI Finanziaria Industriale S.p.A. in carica alla data attuale di approvazione del Bilancio 2024 è stato nominato dall’Assemblea degli Azionisti dell’11 agosto 2022, per il triennio 2022-2024; ai sensi del regolamento Consob si dettagliano gli emolumenti corrisposti e/o liquidati agli Amministratori e Sindaci della Società:
 (importi espressi in unità di Euro)    
 NominativoCarica Emolumenti Altri
    per la carica compensi
Paolo Besozzi Consigliere d’Amministrazione non esecutivo e Presidente del Consiglio d'Amministrazione 40.000 65.000
Giuseppe CaselliConsigliere d'Amministrazione e Amministratore Delegato - 879.300
Davide Contini Consigliere d'Amministrazione non esecutivo ed indipendente 40.000  
 Membro del Comitato Parti Correlate 9.500  
Bartolomeo CozzoliConsigliere d’Amministratore non esecutivo e indipendente 40.000  
 Membro del Comitato Nomine e Remunerazione 17.000  
321
Cristina De BenedettiConsigliere d'Amministrazione non esecutivo ed indipendente 40.000  
 Presidente del Comitato Parti Correlate 12.800  
Manuela FranchiConsigliere d'Amministrazione non esecutivo ed indipendente 40.000  
 Presidente del Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità 29.300  
 Consigliere d'Amministrazione non esecutivo ed indipendente 40.000  
Sara Kraus
 Membro del Comitato Parti Correlate 9.500  
Davide ManuntaConsigliere d’Amministratore non esecutivo 40.000  
 Membro del Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità 23.300  
Elisabetta OliveriConsigliere d'Amministrazione non esecutivo ed indipendente 40.000  
 Membro del Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità 23.300  
 Membro del Comitato Nomine e Remunerazione 17.000  
Alessandro PiccioniConsigliere d'Amministrazione non esecutivo ed indipendente 40.000  
 Presidente del Comitato Nomine e Remunerazione 23.000  
Gli Altri compensi si riferiscono, per gli Amministratori agli importi degli stipendi erogati come dipendenti della Capogruppo.
Per i Sindaci è stato iscritto un costo di complessivi Euro 150 migliaia di Euro.
NominativoCaricaDurata della carica (in mesi)Emolumenti SocietàAltri compensiTotale
Marco Vicini Presidente12 50.000 20.000 70.000
Francesca ParenteSindaco Effettivo12 40.000 - 40.000
Mara PieriniSindaco Effettivo12 40.000 - 40.000
Totale  130.000 20.000 150.000
Nella tabella che segue sono illustrati i corrispettivi complessivamente corrisposti dalla Società alla Società di revisione e la rete della Società di revisione, ai sensi dell’art. 160 c. 1-bis n. 303 Legge 262 del 28/12/2005 integrata da D. Lgs. 29/12/2006.
(in Euro)Soggetto che ha erogato il servizioCorrispettivi di competenza dell'esercizio 2024Totale
Revisione contabileKPMG€472.864€472.864
Totale 
FATTI DI RILIEVO AVVENUTI DOPO LA CHIUSURA AL 31 DICEMBRE 2024
Nel corso dei primi due mesi dell’anno 2025 il Gruppo ha acquisito ordini per circa 110 milioni di euro, rispetto ai circa 125 milioni di euro acquisiti nel medesimo periodo del 2024. La Divisione Trevi ha, in particolare, acquisito ordini per circa 94 milioni (106 milioni nel 2024), mentre la Divisione Soilmec ha acquisito ordini per circa 22 milioni di euro (25 milioni nel primo bimestre 2024). Il portafoglio ordini al 28/2/2025 è risultato pari a 723 milioni di euro, rispetto a 791 milioni di euro consuntivati al 29/2/2024 (era pari a 720 milioni di euro al 31-12-2023 e pari a 702 milioni al 31-12-2024).
322
DESTINAZIONE DEL RISULTATO DI ESERCIZIO
La perdita conseguita nell’esercizio 2024 di TREVI Finanziaria Industriale S.p.A. è risultata essere pari a Euro 15.969 migliaia; si propone all’Assemblea dei Soci di riportare a nuovo la perdita dell’esercizio appena concluso.
EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE
Alla data della presente relazione e alla luce delle informazioni disponibili alla Società, per il Gruppo sono attesi per l’anno 2025 ricavi compresi tra 670 e 690 milioni di Euro e un EBITDA ricorrente tra 80 e 90 milioni di Euro.
La posizione finanziaria netta attesa è compresa tra 185 e 195 milioni di Euro.
Si prevedono, infatti, per i prossimi mesi, la prosecuzione delle attività di produzione e vendita sia da parte della Divisione Trevi che da parte della Divisione Soilmec, anche con l’acquisizione di nuovi ordini e l’apertura di nuovi cantieri.
Si evidenzia, tuttavia, che le previsioni del Gruppo potrebbero essere influenzate da fattori esogeni non prevedibili e non rientranti nella sfera di controllo del management, che potrebbero modificare i risultati delle previsioni.
Cesena, 27 marzo 2025
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione
Paolo Besozzi
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