815600FE9E92D9D6C3092022-01-012022-12-31815600FE9E92D9D6C3092020-12-31ifrs-full:IssuedCapitalMember815600FE9E92D9D6C3092020-12-31ifrs-full:OtherReservesMember815600FE9E92D9D6C3092020-12-31ifrs-full:RetainedEarningsMember815600FE9E92D9D6C3092020-12-31ifrs-full:EquityAttributableToOwnersOfParentMember815600FE9E92D9D6C3092020-12-31ifrs-full:NoncontrollingInterestsMember815600FE9E92D9D6C3092020-12-31815600FE9E92D9D6C3092021-01-012021-12-31ifrs-full:RetainedEarningsMember815600FE9E92D9D6C3092021-01-012021-12-31ifrs-full:EquityAttributableToOwnersOfParentMember815600FE9E92D9D6C3092021-01-012021-12-31ifrs-full:NoncontrollingInterestsMember815600FE9E92D9D6C3092021-01-012021-12-31815600FE9E92D9D6C3092021-01-012021-12-31ifrs-full:OtherReservesMember815600FE9E92D9D6C3092021-12-31ifrs-full:IssuedCapitalMember815600FE9E92D9D6C3092021-12-31ifrs-full:OtherReservesMember815600FE9E92D9D6C3092021-12-31ifrs-full:RetainedEarningsMember815600FE9E92D9D6C3092021-12-31ifrs-full:EquityAttributableToOwnersOfParentMember815600FE9E92D9D6C3092021-12-31ifrs-full:NoncontrollingInterestsMember815600FE9E92D9D6C3092021-12-31815600FE9E92D9D6C3092022-12-31815600FE9E92D9D6C3092022-01-012022-12-31ifrs-full:RetainedEarningsMember815600FE9E92D9D6C3092022-01-012022-12-31ifrs-full:EquityAttributableToOwnersOfParentMember815600FE9E92D9D6C3092022-01-012022-12-31ifrs-full:NoncontrollingInterestsMember815600FE9E92D9D6C3092022-01-012022-12-31ifrs-full:OtherReservesMember815600FE9E92D9D6C3092022-12-31ifrs-full:IssuedCapitalMember815600FE9E92D9D6C3092022-12-31ifrs-full:OtherReservesMember815600FE9E92D9D6C3092022-12-31ifrs-full:RetainedEarningsMember815600FE9E92D9D6C3092022-12-31ifrs-full:EquityAttributableToOwnersOfParentMember815600FE9E92D9D6C3092022-12-31ifrs-full:NoncontrollingInterestsMemberiso4217:EUR
1
TREVI – Finanziaria industriale S.p.A.
Relazione Finanziaria al 31 dicembre 2022
Ragione sociale dell'entità controllante
Trevi - Finanziaria Industriale S.p.A.
Ragione sociale della capogruppo
Trevi - Finanziaria Industriale S.p.A.
Spiegazione dei cambiamenti relativi alla denominazione dell'entità che redige il bilancio o ad altro mezzo di identificazione dalla chiusura del periodo di riferimento precedente
Nessuna
Sede dell'entità
Cesena (FC) – Via Larga 201 – Italia
Paese di registrazione
Italia
Forma giuridica dell'entità
Società per azioni
Denominazione dell'entità che redige il bilancio o altro mezzo di identificazione
Trevi - Finanziaria Industriale S.p.A.
Descrizione della natura dell'attività dell'entità e delle sue principali operazioni
Finanziaria Industriale
Indirizzo della sede legale dell'entità
Via Larga 201, Cesena (FC)
Capitale Sociale Euro
123.044.339,55 i.v.
R.E.A. C.C.I.A.A.
Forlì – Cesena N. 201.271
Codice Fiscale, P. IVA e Registro delle Imprese di Forlì – Cesena:
1547370401
Sito Internet:
www.trevifin.com
Principale luogo di attività
Cesena (FC)
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COMPOSIZIONE DEGLI ORGANI SOCIETARI
Alla data della redazione della presente relazione, a seguito dell’Assemblea dei Soci dell’11 agosto 2022, la composizione degli organi sociali è la seguente:
PRESIDENTE
Anna Zanardi 1
AMMINISTRATORE DELEGATO
Giuseppe Caselli
CONSIGLIERI DI AMMINISTRAZIONE
Paolo Besozzi (non esecutivo e indipendente) 2
Davide Contini (non esecutivo e indipendente)
Bartolomeo Cozzoli (non esecutivo e indipendente)
Cristina De Benetti (non esecutivo e indipendente)
Manuela Franchi (non esecutivo e indipendente)
Sara Kraus (non esecutivo e indipendente)
Davide Manunta (esecutivo)
Elisabetta Oliveri (non esecutivo e indipendente)
Alessandro Piccioni (non esecutivo e indipendente)
1 - In carica con il ruolo di Presidente dal 1 gennaio 2023 a seguito delle dimissioni presentate dal dott. Di Stefano
2 – Cooptato in data 8 marzo 2023 a seguito delle dimissioni presentate dal dott. Di Stefano
COLLEGIO SINDACALE
Sindaci effettivi
Marco Vicini (Presidente)
Francesca Parente
Mara Pierini
ALTRI ORGANI SOCIALI
Comitato per la nomina e remunerazione degli Amministratori
Alessandro Piccioni (Presidente)
Bartolomeo Cozzoli
Elisabetta Oliveri
Comitato per il controllo delle Parti Correlate
Cristina De Benetti (Presidente)
Sara Kraus
Davide Contini
Comitato Controllo Rischi e Sostenibilità
Manuela Franchi (Presidente)
Elisabetta Oliveri
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Davide Manunta
Direttore Amministrazione Finanza e Controllo
Massimo Sala
Nominato dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari con delibera del Consiglio di Amministrazione del 11 agosto 2022.
Società di Revisione
KPMG S.p.A.
Nominata in data 15 maggio 2017 ed in carica fino alla data dell’Assemblea convocata per l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2025.
Organismo di Vigilanza Modello Organizzativo 231/01
Floriana Francesconi (Presidente)
Yuri Zugolaro
Valeria Sarti1
1 nominata con delibera consiliare del 17 novembre 2022 in sostituzione del dott. Tradii che ha lasciato il Gruppo il 15 settembre 2022.
Il Gruppo Trevi è leader a livello mondiale nell’ingegneria del sottosuolo a 360 gradi (fondazioni speciali, consolidamenti del terreno, recupero siti inquinati), nella progettazione e commercializzazione di tecnologie specialistiche del settore. Nato a Cesena nel 1957, il Gruppo conta circa 65 società e, con dealer e distributori, è presente in circa 90 paesi. Fra le ragioni del successo del Gruppo Trevi ci sono l'internazionalizzazione e l’integrazione e l’interscambio continuo tra le due divisioni: Trevi, che realizza opere di fondazioni speciali e consolidamenti di terreni per grandi interventi infrastrutturali (metropolitane, dighe, porti e banchine, ponti, linee ferroviarie e autostradali, edifici industriali e civili) e Soilmec, che progetta, produce e commercializza macchinari, impianti e servizi per l'ingegneria del sottosuolo.
La capogruppo Trevi - Finanziaria Industriale S.p.A. (TreviFin) è quotata alla Borsa di Milano dal mese di luglio 1999. TreviFin rientra nel comparto Euronext Milan che, a seguito alle attività di rebranding dei mercati susseguenti alle operazioni di acquisizione del gruppo Borsa Italiana da parte di Euronext N.V., sostituisce la vecchia dizione di MTA.
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RELAZIONE SULLA GESTIONE DEL CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE AL BILANCIO CONSOLIDATO E AL BILANCIO D’ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE 2022
Signori Azionisti,
il 2022 è stato per il Gruppo Trevi un anno pieno e intenso che ha aperto spiragli di ottimismo. Lo dico confortato dai risultati del bilancio che viene sottoposto alla Vostra approvazione e dai segnali incoraggianti che arrivano dai primi mesi del 2023. Stiamo affrontando una fase estremamente importante perché grazie all’impegno costante ed incondizionato delle donne e degli uomini della nostra organizzazione siamo riusciti a meritarci la fiducia dei nostri azionisti e delle banche finanziatrici e riusciamo a intravedere confortanti segnali di ripresa quali il significativo aumento degli ordini acquisiti (+16,5% rispetto al 2021) giunti nel 2022 a 699,2 milioni di euro e del portafoglio lavori, aumentato del 29% a fine 2022 rispetto al 31/12/2021; l’incremento dei ricavi conseguiti nell’anno pari al 15%, ed una crescita dell’EBITDA ricorrente, pari al 30%.
Dopo alcuni anni complicati e complessi ho pensato che fosse corretto inviare questa comunicazione ai nostri azionisti con un messaggio positivo e con la piena rassicurazione che il Gruppo si sta ancor più impegnando con dedizione e passione per riacquisire il ruolo che gli compete nel mercato mondiale dell’ingegneria del sottosuolo, per esperienza, capacità di innovare, di gestire e risolvere problematiche complesse.
Ripercorrendo brevemente l’anno appena trascorso dobbiamo ricordare almeno tre passaggi fondamentali: il rinnovo del Consiglio d’Amministrazione, l’aggiornamento del piano industriale e il completamento del processo di rafforzamento patrimoniale, avvenuto tra fine 2022 e inizio 2023.
Allargando le riflessioni ad uno scenario più ampio, possiamo dire che anche nel 2022 il Gruppo Trevi si è misurato con un mercato ancora condizionato da alcune residuali problematiche dovute alla pandemia da Covid-19 e, soprattutto, dalla guerra in Ucraina. Il conflitto al centro dell’Europa, è bene sottolinearlo, non ha impattato direttamente sulla nostra organizzazione, ma le tensioni che ha generato hanno comunque aumentato in tutto il mondo il senso di incertezza. Nonostante un quadro oggettivamente complesso, il Gruppo Trevi ha continuato a consolidare la propria posizione di multinazionale di riferimento, nell’ingegneria del sottosuolo a 360 gradi (fondazioni speciali, consolidamenti del terreno, recupero siti inquinati, nella progettazione e commercializzazione di tecnologie specialistiche del settore quali macchine per pali, diaframmi e consolidamenti). La capogruppo, Trevi-Finanziaria Industriale S.p.A., opera attraverso due principali controllate: la Divisione Trevi S.p.A., attiva nei servizi e la Divisione Soilmec S.p.A. attiva nella metalmeccanica. Tutte le attività del Gruppo beneficiano dell’accrescitivo effetto sinergico e della stretta collaborazione tecnico/ingegneristica di queste due divisioni, garantendo al Gruppo Trevi la possibilità di agire, e di essere riconosciuto, come un operatore innovativo ed altamente specializzato in grado di fornire soluzioni, prodotti e servizi nell’ingegneria del sottosuolo ad alto valore aggiunto, per ogni situazione specifica ed/o necessità, e con un occhio sempre più attento ai temi della sostenibilità.
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Sul versante interno stiamo proseguendo in maniera spedita nel percorso di rinnovamento intrapreso qualche mese addietro. Mi riferisco in modo particolare all’implementazione delle attività finalizzate a rivedere la struttura organizzativa, a favorire la transizione digitale, a promuovere una cultura aziendale che opera per obiettivi ed in modo sostenibile, aumentando la consapevolezza dell’operatività in sicurezza, nel rispetto dell’ambiente e dei diritti umani. In questa direzione va il nostro primo Piano di Sostenibilità, che delinea una strategia e definisce obiettivi in ambito Environmental, Social & Corporate Governance per i prossimi tre anni. Tutti interventi che stanno permettendo al Gruppo, comunque, di controllare i costi operativi e di ben posizionarsi sui mercati internazionali.
Colgo l’occasione per ricordare che alcune nostre società hanno raggiunto significativi traguardi: TreviIcos Corporation ha raggiunto i 25 anni di attività negli Stati Uniti, Swissboring Overseas Piling Corp. Ltd ha raggiunto i 50 anni di attività negli Emirati Arabi Uniti e Pilotes Trevi Sacims in Argentina ha festeggiato il 45° anniversario, tappe alquanto significative perché testimoniano della solidità, della considerazione e della capacità della nostra organizzazione di rimanere un punto di riferimento sul mercato delle costruzioni e infrastrutture nel tempo.
Concludo con il mio personale ringraziamento e, sono certo, anche quello dell’intero Consiglio di Amministrazione, a tutti gli stakeholder del Gruppo Trevi e a tutte le donne e gli uomini della nostra organizzazione. Siamo pronti e sempre più determinati ad affrontare le nuove sfide che avremo di fronte e soprattutto a cogliere tutte le opportunità che il mercato delle costruzioni e infrastrutture sta proponendo facendo leva sulla nostra riconosciuta capacità progettuale, tecnologica e realizzativa, sia nelle opere di fondazione che nella costruzione di macchinari per i grandi progetti infrastrutturali.
In attesa che i piani di sviluppo infrastrutturale trovino completa e adeguata attuazione, Vi saluto con l’augurio che le tensioni a livello mondiale possano risolversi al più presto.
Giuseppe Caselli
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Principali dati e risultati economico finanziari del gruppo
Nota metodologica
Nella presente Relazione degli Amministratori sull’andamento della gestione sono riportate informazioni relative ai ricavi, alla redditività, alla situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo Trevi al 31 dicembre 2022.
Salvo ove diversamente indicato, tutti i valori sono espressi in migliaia di Euro. I confronti nel documento sono stati effettuati rispetto al 31 dicembre dell’esercizio precedente.
Si precisa che le eventuali differenze rinvenibili in alcune tabelle sono dovute agli arrotondamenti dei valori espressi in migliaia di Euro. La società Capogruppo Trevi - Finanziaria Industriale S.p.A. è indicata con la sua denominazione sociale completa o semplicemente definita Trevifin o Società; il Gruppo facente capo alla stessa è nel seguito indicato come Gruppo Trevi o semplicemente definito il Gruppo.
Principi contabili di riferimento
La Relazione finanziaria al 31 dicembre 2022 è stata redatta in ottemperanza a quanto disposto dall’articolo 154 ter. C.5. del D.lgs 58/98 T.U.F. e successive modificazioni ed integrazioni ed in osservanza dell’articolo 2.2.3. del Regolamento di Borsa.
I principi contabili di riferimento, i principi di consolidamento ed i criteri di valutazione per la redazione della Relazione finanziaria al 31 dicembre 2022 sono conformi ed omogenei a quelli utilizzati per la redazione del Rapporto annuale al 31 dicembre 2021, disponibile sul sito www.trevifin.com, alla sezione “Investor Relations”.
I principi contabili utilizzati dalla Capogruppo e dal Gruppo sono rappresentati dagli “International Financial Reporting Standards” adottati dall’Unione Europea ed in applicazione D.Lgs 38/2005 e alle altre disposizioni CONSOB in materia di bilancio.
Si precisa che alcuni indicatori intermedi di redditività citati nella presente relazione non sono identificati come misura contabile nell’ambito dei Principi Contabili IFRS adottati dall’Unione Europea e, pertanto, la determinazione quantitativa di tali indicatori potrebbe non essere univoca. Tali indicatori costituiscono una misura utilizzata dal management per monitorare e valutare l’andamento operativo del Gruppo. Il management ritiene che tali indicatori siano un importante parametro per la misurazione della performance operativa in quanto non influenzati dagli effetti dei diversi criteri di determinazione degli imponibili fiscali, dall’ammontare e caratteristiche del capitale impiegato nonché dalle relative politiche di ammortamento. Il criterio di determinazione di tali indicatori applicato dal Gruppo potrebbe non essere omogeneo con quello adottato da
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altri gruppi o società e, pertanto, il loro valore potrebbe non essere comparabile con quello determinato da questi ultimi.
Di seguito vengono esposti i principali dati economico-patrimoniali del Gruppo Trevi al 31 dicembre 2022:
Conto economico consolidato riclassificato
Gli schemi di conto economico del Gruppo, presenti nel prosieguo della presente Relazione degli amministratori sull’andamento della gestione, sono stati riclassificati secondo modalità di presentazione ritenute dal management utili a rappresentare indicatori intermedi di redditività quali Ricavi Totali, Margine Operativo Lordo (EBITDA), Risultato Operativo (EBIT).
(in migliaia di Euro)
 
 
2022
2021
Variazione
Variazione %
Ricavi Totali (*)
 
569.209
494.616
74.593
15,1%
EBITDA Ricorrente (*)
64.471
49.580
14.890
30,0%
EBITDA
63.851
42.484
21.367
50,3%
Risultato Operativo (EBIT)
20.127
(5.631)
25.758
Risultato netto da attività in funzionamento
(15.177)
(51.295)
36.118
70,4%
Risultato netto dell’esercizio
(15.177)
(51.295)
36.118
70,4%
Risultato netto di Gruppo
 
(19.127)
(52.977)
33.850
63,9%
(*) Gli importi sono al netto dei ricavi e costi non ricorrenti come dettagliato nel paragrafo “Principali risultati economici consolidati”
Portafoglio lavori ed ordini acquisiti
 (in migliaia di Euro)
Portafoglio lavori ed ordini acquisiti
 
31/12/2022
31/12/2021
Variazione
Variazione %
Portafoglio lavori
 
587.364
454.593
132.771
29%
Ordini acquisiti
 
2022
2021
Variazione
Variazione %
Ordini acquisiti
 
699.193
600.197
98.996
16%
Posizione finanziaria netta del Gruppo
 (in migliaia di Euro)
Posizione finanziaria netta del Gruppo Trevi
 
31/12/2022
31/12/2021
Variazione
Variazione %
Posizione finanziaria netta totale
 
(251.179)
(251.805)
626
0%
Organico di gruppo
(valori in unità)
Organico di Gruppo
 
31/12/2022
31/12/2021
Variazione
Variazione %
Numero dipendenti
 
3.274
3.218
56
2%
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Principali risultati economici consolidati
I ricavi totali ricorrenti nell’esercizio 2022 ammontano a circa 569,2 milioni di Euro, rispetto ai 494,6 milioni di Euro del 31 dicembre 2021, in aumento per circa 74,6 milioni di Euro (15,1%).
Tale voce è al netto del ricavo non ricorrente ascrivibile alla plusvalenza relativa alla cessione di un ramo di azienda della controllata Parcheggi S.p.A. per circa 1,5 milioni di Euro.
L’EBITDA ricorrente nel 2022 è risultato pari a 64,5 milioni di euro, in aumento del 30% rispetto al precedente esercizio e l’EBITDA è stato pari a 63,9 milioni (+50% rispetto al 2021).
EBITDA ricorrente è al netto dei ricavi non ricorrenti di cui sopra e dei costi non ricorrenti, pari a complessivi 2,1 milioni, di cui 1,5 milioni di Euro per costi del personale, e 0,6 milioni di Euro di costi per servizi.
L’EBIT al 31 dicembre 2022 è pari a 20,1 milioni di Euro, in miglioramento di 25,8 milioni di Euro rispetto all’esercizio precedente, che presentava una perdita pari a (5,6) milioni di Euro.
La perdita netta dell’esercizio 2022 si è significativamente ridotta a 15,2 milioni di euro, rispetto alla perdita di 51,3 milioni registrati nell’esercizio 2021, mentre la perdita netta di pertinenza del Gruppo nel 2022 è risultata pari a 19,1 milioni di Euro (era stata pari a -52,9 milioni di Euro nel 2021).
La Posizione Finanziaria Netta del Gruppo è pari a 251,2 milioni di Euro al 31 dicembre 2022, in lieve miglioramento rispetto ai 251,8 milioni di Euro registrati al 31 dicembre 2021.
Gli ordini acquisiti nell’esercizio 2022 sono pari a circa 699,2 milioni di Euro, in aumento di circa 98,9 milioni rispetto al medesimo periodo dell’esercizio precedente (+16,5 %). Il portafoglio lavori al 31 dicembre 2022 è pari a 587,4 milioni di Euro (al 31 dicembre 2021 era pari a 454,6 milioni di euro). Il significativo incremento degli ordini acquisiti ha permesso di aumentare il portafoglio ordini rispetto alla fine dell’anno precedente, ricostituendolo ad un livello tale da permettere la prosecuzione della fase di recupero economico e finanziario del Gruppo nel corso del 2023.
Nell’esercizio il Gruppo Trevi ha proseguito il suo percorso di rilancio nonostante il contesto generale influenzato dall’inflazionamento dei costi e dalle problematiche alla catena di fornitura indotte dalla guerra in Ucraina. Le misure per il contrasto della pandemia da COVID-19 hanno continuato ad essere adottate in coerenza con le disposizioni in essere vigenti sul territorio nazionale e nei paesi in cui il Gruppo opera, in un contesto generale di progressivo miglioramento: la gestione del rischio COVID-19 è diventata a tutti gli effetti un processo interamente incorporato nel Sistema di Gestione Salute e Sicurezza ISO45001 implementato dal Gruppo Trevi.
I risultati economici consuntivi ottenuti dal Gruppo nell’esercizio 2022 ed il portafoglio lavori disponibile a fine anno, unitamente alla conclusione delle negoziazioni con le banche finanziatrici a fine novembre 2022 che ha portato alla definizione della Nuova Manovra Finanziaria (descritta di seguito e nel paragrafo
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“Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale") che hanno portato all’operazione di rafforzamento patrimoniale conclusosi con l’aumento di capitale avvenuto tra dicembre 2022 e gennaio 2023 permettono di guardare con fiducia alla prosecuzione del processo di rilancio del Gruppo.
Nel corso del 2022 sono state sviluppate le negoziazioni per raggiungere gli accordi relativi alla Nuova Manovra Finanziaria. Il 31 dicembre 2021 l’Accordo di Standstill (come infra definito) firmato nell’agosto 2021 era scaduto, e non era stato formalmente rinnovato. Tuttavia, la Società e le Banche Finanziatrici (come infra definite) hanno continuato le relative interlocuzioni in relazione alla nuova manovra finanziaria operando in un regime di standstill “de facto” e le Banche Finanziatrici hanno continuato a supportare il Gruppo, non riducendo gli utilizzi delle linee autoliquidanti e consentendo l’emissione di alcune garanzie individuate quali urgenti dalla Società nell’ambito dei progetti di cui le società del Gruppo sono parte e continuando a mettere a disposizione le linee di credito per cassa.
Il management, con l’ausilio dei propri advisor, ha nel contempo portato avanti le trattative sia con le Banche Finanziatrici che con i principali azionisti volte a definire la nuova manovra finanziaria. A tale riguardo, in data 26 aprile 2022 il Consiglio di Amministrazione ha approvato una proposta di manovra finanziaria, parzialmente diversa da quella approvata nel dicembre 2021. Tale proposta di manovra è stata successivamente ulteriormente modificata al fine di tenere conto delle interlocuzioni nel frattempo intercorse con le Banche Finanziatrici. L’ultima versione della manovra finanziaria è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 17 novembre 2022 (la “Nuova Manovra Finanziaria”), e ha previsto, in estrema sintesi:
(a) che la stessa fosse posta in essere in esecuzione di un accordo basato su un piano attestato di risanamento ai sensi dell’art. 56 del codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (“CCII”) (corrispondente al precedente art. 67, comma III, lett.(d) della l.fall.) (il “Nuovo Accordo”);
(b) un aumento di capitale a pagamento, da offrirsi in opzione ai soci esistenti ai sensi dell’art. 2441, comma primo, cod. civ., per un importo complessivo massimo pari ad Euro 25.106.155,28, inscindibile fino all'importo di Euro 24.999.999,90 importo integralmente garantito dagli impegni di sottoscrizione assunti dai soci CDPE Investimenti S.p.A. (“CDPE”) e Polaris Capital Management LLC (“Polarise, congiuntamente a CDPE, i Soci Istituzionali”) e scindibile per l'eccedenza, comprensivo di sovrapprezzo, mediante emissione di complessive massime n. 79.199.228 nuove azioni ordinarie, prive di valore nominale, aventi le medesime caratteristiche di quelle in circolazione (da emettersi con godimento regolare), ad un prezzo di emissione per azione di Euro 0,3170, dei quali Euro 0,1585 da imputarsi a capitale ed Euro 0,1585 da imputarsi a sovrapprezzo (l’“Aumento di Capitale in Opzione”);
(c) un aumento di capitale inscindibile a pagamento, di importo massimo pari ad Euro 26.137.571,21, mediante emissione di n. 82.452.906 azioni ordinarie, prive di valore nominale, aventi le medesime caratteristiche di quelle in circolazione (da emettersi con godimento regolare), ad un prezzo di emissione per azione di Euro 0,3170, da offrire, con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell’art. 2441, comma 5, cod. civ., ad alcuni dei creditori finanziari individuati nel Nuovo Accordo, con liberazione mediante compensazione volontaria, nei modi e nella misura previsti nel Nuovo Accordo, in relazione alla
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sottoscrizione dell’aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione, di crediti certi, liquidi ed esigibili, secondo un rapporto di conversione del credito in capitale di 1,25 a 1 (l’“Aumento di Capitale per Conversione” e, congiuntamente all’Aumento di Capitale in Opzione, l’“Aumento di Capitale”);
(d) la subordinazione e postergazione di una porzione del debito bancario per Euro 6,5 milioni;
(e) l’estensione della scadenza finale dell’indebitamento a medio-lungo termine sino al 31 dicembre 2026, con introduzione di un piano di ammortamento a partire dal 2023;
(f) la concessione/conferma di linee di credito per firma a supporto dell’esecuzione del Nuovo Piano Consolidato (come infra definito);
(g) l’estensione al 2026 della scadenza del Prestito Obbligazionario (come infra definito).
Sempre in data 17 novembre 2022, il Consiglio di Amministrazione della Società ha approvato: (i) la versione finale del piano di risanamento ai sensi degli articoli 56 e 284 CCII, basato sul Nuovo Piano Consolidato e sulla Nuova Manovra Finanziaria, relativo a Trevifin nonché al Gruppo Trevi; (ii) in attuazione della delega conferita dall’assemblea dei soci del 11 agosto 2022 ha approvato l’operazione di rafforzamento patrimoniale di Trevifin prevista dalla Nuova Manovra Finanziaria che, come adeguata con successiva delibera del 28 novembre 2022; (iii) la sottoscrizione del Nuovo Accordo; e (iv) la sottoscrizione degli ulteriori accordi previsti nel contesto dell’operazione di ristrutturazione del debito e di rafforzamento patrimoniale in attuazione del suddetto piano attestato, ivi incluso l’accordo con il quale i Soci di Riferimento hanno assunto l’impegno di sottoscrivere l’intera quota di loro spettanza dell’Aumento di Capitale in Opzione, nonché le eventuali azioni che resteranno inoptate in proporzione alle partecipazioni detenute (la “Lettera di Impegno”).
Successivamente, in data 29-30 novembre 2022, la Società ha sottoscritto i contratti relativi all’attuazione della Nuova Manovra Finanziaria, quali in particolare il Nuovo Accordo e la Lettera di Impegno, i quali sono divenuti successivamente efficaci in data 16 dicembre 2022 a seguito del verificarsi delle relative condizioni sospensive, ivi incluso l’ottenimento avvenuto in tale data dell’autorizzazione da parte di CONSOB alla pubblicazione del prospetto informativo relativo all’offerta in opzione di azioni Trevifin nell’ambito dell’Aumento di Capitale in Opzione.
In data 11 gennaio 2023, la Società ha, quindi, informato il mercato circa il positivo completamento dell’Aumento di Capitale, nel contesto del quale sono state sottoscritte n. 161.317.259 azioni ordinarie di nuova emissione della Società, per un controvalore complessivo pari a Euro 51.137.571,10 (di cui Euro 25.568.785,55 a titolo di capitale e Euro 25.568.785,55 a titolo di sovrapprezzo). A seguito dell’esecuzione dell’Aumento di Capitale, il nuovo capitale sociale di Trevifin è risultato, quindi, pari a Euro 123.044.339,55, suddiviso in n. 312.172.952 azioni ordinarie. In particolare: (i) l’Aumento di Capitale in Opzione è stato sottoscritto in denaro per Euro 24.999.999,90, di cui complessivi Euro 17.006.707 versati per la sottoscrizione di complessive n. 53.648.918 azioni da parte dei Soci di Riferimento, e i rimanenti Euro 7.993.292,90 sono stati versati per la sottoscrizione di complessive n. 25.215.435 azioni da parte di altri azionisti sottoscrittori; e (ii) l’Aumento di Capitale per Conversione è stato sottoscritto integralmente per Euro 26.137.571,21, mediante emissione di n. 82.452.906 azioni ordinarie.
A seguito dell’esecuzione dell’operazione di rafforzamento patrimoniale di Trevifin e di ristrutturazione
11
dell’indebitamento finanziario del Gruppo, pur avendo gli effetti contabili registrati nel 2023 in quanto l’aumento di capitale si è completato appunto nel gennaio 2023:
il patrimonio netto del Gruppo, che al 31 dicembre 2022 è pari a 89,6 milioni di euro è aumentato di circa 52 milioni di euro;
l’indebitamento finanziario netto del Gruppo, che al 31 dicembre 2022 è pari a 251,2 milioni di euro, si è ridotto di circa 52 milioni di Euro nel corso del mese di gennaio 2023; e
l’indebitamento residuo del Gruppo è stato quasi integralmente riscadenziato, prevedendo per circa Euro 185 milioni di euro il riscadenziamento, fino al 31 dicembre 2026, di una parte sostanziale dell’indebitamento a medio lungo termine del debito residuo nei confronti delle Parti Finanziarie dopo l’aumento di capitale per conversione, e per Euro 6,5 milioni la subordinazione e riscadenziamento al 30 giugno 2027.
Di seguito si riporta l’andamento del titolo Trevi Finanziaria Industriale in Borsa nel corso dell’anno 2022:
Immagine che contiene grafico

Descrizione generata automaticamente
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Si riportano di seguito i prospetti riclassificati di Conto economico consolidato, della Situazione patrimoniale-finanziaria e dell’Indebitamento finanziario netto consolidato.
Conto Economico Consolidato
(in migliaia di Euro)
 
2022
2021
Variazione
RICAVI TOTALI
569.209
494.616
74.593
Variazioni delle rimanenze di prodotti finiti ed in corso di lavorazione
10.297
(6.525)
16.822
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni
9.464
12.850
(3.386)
VALORE DELLA PRODUZIONE1
588.970
500.941
88.029
Consumi di materie prime e servizi esterni2
(403.049)
(325.242)
(77.808)
VALORE AGGIUNTO3
185.921
175.699
10.221
Costo del personale
(121.450)
(126.119)
4.669
EBITDA RICORRENTE4
64.471
49.580
14.890
Oneri straordinari di ristrutturazione
(620)
(7.096)
6.476
EBITDA5
63.851
42.484
21.367
Ammortamenti
(31.098)
(33.937)
2.839
Accantonamenti e svalutazioni
(12.626)
(14.178)
1.552
RISULTATO OPERATIVO (EBIT)6
20.127
(5.631)
25.758
Proventi / (Oneri) finanziari7
(17.130)
(19.382)
2.252
Utili / (Perdite) su cambi
(7.460)
(8.282)
822
Rettifiche di valore di attività finanziarie
(280)
(460)
180
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE
(4.743)
(33.755)
29.012
Risultato netto da attività destinate alla vendita
0
0
0
Imposte sul reddito
(10.434)
(17.540)
7.106
RISULTATO NETTO
(15.177)
(51.295)
36.118
Attribuibile a:
Azionisti della Capogruppo
(19.127)
(52.977)
33.850
Interessi di minoranza
3.950
1.682
2.268
RISULTATO NETTO
(15.177)
(51.295)
36.118
Il Conto Economico sopraesposto è una sintesi riclassificata del Conto Economico Consolidato.
I Ricavi Totali sono esposti al netto del ricavo non ricorrente ascrivibile alla plusvalenza relativa alla cessione di un ramo di azienda della controllata Parcheggi S.p.A. per circa 1,5 milioni di Euro.
L’EBITDA ricorrente è al netto dei ricavi non ricorrenti di cui sopra e dei costi non ricorrenti, pari a complessivi 2,1 milioni, di cui 1,5 milioni di Euro per costi del personale, e 0,6 milioni di Euro di costi per servizi.
1 Il valore della produzione comprende le seguenti voci di bilancio: ricavi delle vendite e prestazioni, incrementi di immobilizzazioni per lavori interni, altri ricavi operativi e la variazione delle rimanenze di prodotti finiti ed in corso di lavorazione.
2 La voce “Consumi di materie prime e servizi esterni” comprende le seguenti voci di bilancio: materie prime e di consumo, variazione rimanenze materie prime, sussidiarie, di consumo e merci, ed altri costi operativi non comprensivi degli oneri diversi di gestione. Tale voce è esposta al netto degli oneri non ricorrenti.
3 Il Valore aggiunto è la somma del valore della produzione, dei consumi di materie prime e servizi esterni e degli oneri diversi di gestione.
4 L’EBITDA ricorrente rappresenta l’EBITDA normalizzato eliminando dal calcolo dell’EBITDA i proventi e gli oneri straordinari e/o non ricorrenti nella gestione.
5 L’EBITDA (Margine Operativo Lordo) è un indicatore economico non definito negli IFRS, adottati dal Gruppo Trevi a partire dal bilancio consolidato al 31 dicembre 2005. L’EBITDA è una misura utilizzata dal management di Trevi per monitorare e valutare l’andamento operativo del Gruppo. Il management ritiene che l’EBITDA sia un importante parametro per la misurazione della performance del Gruppo in quanto non è influenzato dalla volatilità dovuta agli effetti dei diversi criteri di determinazione degli imponibili fiscali, dall’ammontare e caratteristiche del capitale impiegato nonché dalle relative politiche di ammortamento. Alla data odierna (previo approfondimento successivo connesso alle evoluzioni delle definizioni di misuratori alternativi delle performance aziendali) l’EBITDA (Earnings before interests, taxes, depreciation and amortization) è definito da Trevi come Utile/Perdita
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d’esercizio al lordo degli ammortamenti di immobilizzazioni materiali e immateriali, accantonamenti e svalutazioni, degli oneri e proventi finanziari e delle imposte sul reddito.
6 L’EBIT (Risultato Operativo) è un indicatore economico non definito negli IFRS, adottati dal Gruppo Trevi a partire dal bilancio consolidato al 31 dicembre 2005. L’EBIT è una misura utilizzata dal management di Trevi per monitorare e valutare l’andamento operativo del Gruppo. Il management ritiene che l’EBIT sia un importante parametro per la misurazione della performance del Gruppo in quanto non è influenzato dalla volatilità dovuta agli effetti dei diversi criteri di determinazione degli imponibili fiscali, dall’ammontare e caratteristiche del capitale impiegato nonché dalle relative politiche di ammortamento. L’EBIT (Earnings before interests and taxes) è definito da Trevi come Utile/Perdita d’esercizio al lordo degli oneri e proventi finanziari e delle imposte sul reddito.
7 La voce “Proventi /(oneri) finanziari” è la sommatoria delle seguenti voci di bilancio: proventi finanziari e (costi finanziari)
GRUPPO TREVI
Ripartizione dei ricavi ricorrenti per area geografica
(In migliaia di Euro)
Area Geografica
2022
%
2021
%
Variazioni
%
Italia
49.535
9%
65.311
13%
(15.776)
-24%
Europa
44.574
8%
84.055
17%
(39.481)
-47%
U.S.A. e Canada
83.425
15%
114.136
23%
(30.711)
-27%
America Latina
26.226
5%
16.258
3%
9.968
61%
Africa
79.587
14%
69.781
14%
9.806
14%
Medio Oriente e Asia
166.457
29%
59.999
12%
106.458
177%
Estremo Oriente e Resto del mondo
119.406
21%
85.076
17%
34.330
40%
Ricavi totali
569.209
100%
494.616
100%
74.593
15%
Ripartizione dei ricavi ricorrenti per settore produttivo
(in migliaia di Euro)
Ricavi per Settore
2022
%
2021
%
Variazione
Variazione %
Lavori speciali di fondazioni
438.013
77%
358.778
72%
79.235
22%
Produzione macchinari speciali per fondazioni
133.319
23%
141.050
28%
(7.731)
-5%
Elisioni e rettifiche Interdivisionali
(4.197)
 
(5.235)
 
1.037
 
Sub-totale settore Fondazioni
567.135
100%
494.593
100%
72.542
 
Capogruppo
18.478
 
12.624
 
5.854
46%
Elisioni interdivisionali e con la Capogruppo
(16.404)
(12.602)
(3.803)
GRUPPO TREVI
569.209
100%
494.616
100%
74.593
15%
I Ricavi Totali sono esposti al netto del ricavo non ricorrente ascrivibile alla plusvalenza relativa alla cessione di un ramo di azienda della controllata Parcheggi S.p.A. per circa 1,5 milioni di Euro.
Per ulteriori dettagli per settore produttivo, si rimanda al paragrafo relativo all’informativa settoriale.
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Situazione Patrimoniale Finanziaria Consolidata
Nella tavola seguente è riportata l’analisi della situazione patrimoniale-finanziaria consolidata, le rimanenze tengono conto della voce lavori in corso su ordinazione:
(in migliaia di Euro)
 
 
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
A)
Immobilizzazioni
 
 
 
- Immobilizzazioni materiali
164.602
173.144
(8.542)
- Immobilizzazioni immateriali
17.483
15.999
1.484
- Immobilizzazioni finanziarie
903
647
256
 
182.988
189.790
(6.802)
B)
Capitale d'esercizio netto
- Rimanenze
195.248
139.875
55.373
- Crediti commerciali
199.518
222.068
(22.550)
- Debiti commerciali (-)
(140.641)
(115.655)
(24.986)
- Acconti
(42.255)
(31.439)
(10.816)
- Altre attività (passività)
(42.454)
(51.800)
9.346
 
169.417
163.049
6.368
C)
Attività e passività destinate alla dismissione
 
 
0
D)
Capitale investito dedotte le Passività d'esercizio (A+B+C)
352.405
352.839
(434)
E)
Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (-)
(11.347)
(11.109)
(238)
F)
CAPITALE INVESTITO NETTO (D+E)
341.058
341.730
(672)
Finanziato da:
G)
Patrimonio Netto del Gruppo
89.618
91.556
(1.938)
H)
Patrimonio Netto di pertinenza di terzi
260
(1.632)
1.892
I)
Indebitamento finanziario netto
251.179
251.806
(626)
L)
TOTALE FONTI DI FINANZIAMENTO (G+H+I)
341.058
341.730
(672)
La Situazione Patrimoniale sopraesposta, oggetto delle note di commento, è una sintesi riclassificata della Situazione Patrimoniale Finanziaria Consolidata.
Prospetto di riconciliazione della Situazione Patrimoniale riclassificata con il Bilancio Consolidato in merito alla riclassifica dei lavori in corso su ordinazione
L’ambito di applicazione dell’IFRS 15 è relativo alla contabilizzazione dei lavori in corso su ordinazione nei bilanci degli appaltatori. Il principio prevede che il valore dei lavori in corso su ordinazione venga espresso al netto dei relativi acconti ricevuti dai committenti e che tale saldo netto trovi rappresentazione tra i crediti commerciali o tra le altre passività rispettivamente a seconda che lo stato di avanzamento dei lavori risulti superiore all’acconto ricevuto o inferiore.
Di seguito si riporta la riconciliazione tra i dati riportati nella situazione patrimoniale riclassificata, sopra esposta, che non tiene in considerazione l’esposizione richiesta dall’IFRS 15, rispetto agli schemi di bilancio consolidato in cui tale effetto è riflesso.
15
Capitale d'esercizio netto
31/12/2022
Riclassifica
31/12/2022Situazione patrimoniale finanziaria
31/12/2021
Riclassifica
31/12/2021Situazione patrimoniale finanziaria
- Rimanenze
195.248
(74.468)
120.779
139.875
(25.265)
114.609
- Crediti commerciali
199.518
80.926
280.444
222.068
30.110
252.178
- Debiti commerciali (-)
(140.641)
0
(140.641)
(115.655)
0
(115.655)
- Acconti (-)
(42.255)
7.585
(34.669)
(31.439)
2.403
(29.036)
- Altre attività (passività)
(42.454)
(14.043)
(56.496)
(51.800)
(7.248)
(59.048)
Totale
169.417
0
169.417
163.049
0
163.049
Il capitale investito netto consolidato è pari a 341,1 milioni di Euro al 31 dicembre 2022 in linea con il periodo precedente con un decremento di -0,7 milioni di Euro rispetto al valore di 341,7 milioni di Euro.
La Posizione Finanziaria Netta al 31 dicembre 2022, confrontata con i dati al 31 dicembre 2021, è riportata nel seguente prospetto:
GRUPPO TREVI
Posizione Finanziaria Netta consolidata
(in migliaia di Euro)
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Debiti verso banche a breve termine
(149.807)
(201.135)
51.328
Debiti verso altri finanziatori a breve termine
(136.984)
(63.786)
(73.198)
Strumenti finanziari derivati a breve termine
0
0
0
Attività finanziarie correnti
17.545
10.847
6.698
Disponibilità liquide a breve termine
94.965
77.647
17.318
Totale a breve termine
(174.281)
(176.427)
2.146
Debiti verso banche a medio lungo termine
(8.007)
(12.697)
4.690
Debiti verso altri finanziatori a medio lungo termine
(67.602)
(72.699)
5.097
Strumenti finanziari derivati a medio lungo termine
0
0
0
Debiti commerciali e altri debiti non correnti
(1.290)
(1.290)
Totale medio lungo termine
(76.899)
(85.396)
8.497
Indebitamento finanziario netto (definito come da richiamo Consob n. 5/21 del 29 aprile 2021)
(251.179)
(261.823)
10.643
Attività finanziarie non correnti
0
10.017
(10.017)
Posizione finanziaria netta Totale
(251.179)
(251.806)
626
Al 31 dicembre 2022 la Posizione Finanziaria Netta è pari a 251,2 milioni di Euro; confrontata con il valore relativo al 31 dicembre 2021 pari a 251,8 milioni di Euro è in miglioramento di 0,6 milioni di Euro.
Si segnala, che nell’indebitamento finanziario, in ottemperanza al principio contabile IFRS9, i debiti bancari oggetto dell’accordo per la Nuova Manovra Finanziaria con le Banche Finanziatrici del Gruppo sono stati rappresentati anche al 31/12/2022 con scadenza nel breve termine negli schemi della Posizione Finanziaria Netta, in quanto l’efficacia della Nuova Manovra Finanziaria è avvenuta nel mese di gennaio 2023, e da questo mese i debiti verso le banche oggetto del Nuovo Accordo sono stati riclassificati a medio lungo termine al seguito del loro riscadenziamento al 31 dicembre 2026.
16
Andamento operativo dell’esercizio 2022
Il contesto di mercato
La ripresa del mercato mondiale delle costruzioni nell’anno 2022 è stata condizionata in parte dalle problematiche indotte dalle limitazioni del Covid-19 nel 2021, ma principalmente da altri fattori, quali: le ripercussioni economiche della guerra tra Russia e Ucraina, la difficoltà di approvvigionamento delle materie prime e del gas naturale e delle fonti energetiche, con conseguente elevato aumento dei prezzi dell’energia, dei carburanti, dei materiali e dei prezzi al consumo in generale. Da rilevare inoltre l’effetto sullo scenario economico internazionale generato dall’aumento dei tassi di interesse come provvedimento adottato dalle banche centrali per contenere la spirale inflazionistica.
Nonostante queste problematiche, il mercato mondiale delle costruzioni è cresciuto dell’1,7% nel 2022 (la crescita era stata del 4% nel 2021) e, qualora si escludesse la crescita del mercato cinese, la crescita sarebbe risultata pari a 0,4%; si stima, inoltre, che la produzione globale del settore costruzioni crescerà dell'1,8% nel 2023. Il settore delle infrastrutture ha, tuttavia, presentato un andamento più brillante, con una crescita stimata del 3,8% nel 2022 (+4,2% nel 2021), grazie agli sforzi dei governi su investimenti in grado di stimolare la crescita economica. La crescita nel segmento delle infrastrutture, grazie ad investimenti in progetti relativi a strade, energia, ferrovie, porti ed aeroporti, che rappresenteranno pertanto i principali motori della crescita del settore delle costruzioni, è stimata svilupparsi al 6,7% nel 2023, per poi rimanere con una crescita media del 5,4% tra il 2024 ed il 2026. (fonte: Globaldata plc).
La crescita dei prezzi dei prodotti petroliferi iniziata nel 2021 e proseguita nel 2022 (la quotazione del petrolio Brent, che era pari a 51,72 USD/barile a fine 2020, era salita a 77,86 USD/barile al 31/12/2021, è stata pari a 109,21 USd/barile al 30/6/2022 ed è calata a 86 USD/barile al 31/12/2022) continuerà a generare importanti flussi di redditi per i Paese del Medio Oriente e del Nord Africa, che contribuiranno a finanziare progetti di sviluppo infrastrutturale.
L'impennata dei prezzi del gas naturale ha accentuato la necessità di diversificare l'approvvigionamento energetico e sviluppare fonti di approvvigionamento indipendenti. Va vista in quest’ottica la crescente volontà politica globale di “decarbonizzare” l’economia e la conseguente spinta a investire in fonti di energia rinnovabili come l'energia eolica, solare e nucleare, che si tradurrà potenzialmente in importanti progetti e investimenti pubblici e privati.
Nonostante nel primo semestre del 2022 il Gruppo Trevi avesse osservato rallentamenti nelle acquisizioni di nuovi progetti e nell’esecuzione di alcuni progetti già in corso, ritardi nella partenza di alcune commesse e la necessità di rinegoziare alcune componenti contrattuali per l’aumento dei prezzi dei materiali, nella seconda metà dell’anno e con effetti sui risultati di tutto l’anno 2022 il Gruppo ha proseguito efficacemente la propria
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fase di ripresa in particolare nella Divisione Trevi, sia in termini di importanti ordini acquisiti, sia come espansione del portafoglio lavori, che in termini di crescita dei ricavi.
Le acquisizioni e il portafoglio
Nel corso del 2022 il Gruppo Trevi ha ottenuto ordini per 699,2 milioni di euro, in aumento del 16,5% rispetto al 2021. In particolare, Divisione Trevi ha acquisito ordini per 553,4 milioni di euro, in aumento del 21,8% rispetto all’anno precedente e Divisione Soilmec ha acquisito ordini per 158,2 milioni di euro, in aumento del 3,6% rispetto al 2021. Il portafoglio lavori consolidato ha raggiunto i 587,4 milioni di euro (era pari a 454,5 milioni al 31/12/2021), in significativo aumento del 129% rispetto a fine 2021, di cui 531 milioni di euro sono relativi alla Divisione Trevi (erano 413 milioni a fine 2021) e 59 milioni sono ascrivibili alla Divisione Soilmec (erano 42 milioni a fine 2021).
Gli investimenti
Gli investimenti lordi del Gruppo Trevi relativi al 2022 ammontano a 27 milioni di Euro in immobilizzazioni materiali e a 5,6 milioni di Euro in immobilizzazioni immateriali.
Sul piano delle immobilizzazioni materiali i principali investimenti sono stati effettuati con il fine di realizzare i nuovi progetti acquisiti:
in Australia: due Idrofrese, un Escavatore a fune, un impianto di dissabbiamento e attrezzature accessorie;
in Arabia Saudita: tre perforatrici grande diametro e impianti ed attrezzature accessorie per pali trivellati;
in Tajikistan: impianti ad attrezzature accessorie per attività di iniezione e consolidamento in galleria;
negli Stati Uniti: perforatrice, pompe alta pressione ed utensili per Deep Soil Mixing;
La restante parte degli investimenti è stata caratterizzata principalmente da acquisti di attrezzature minori a servizio della produzione.
Sul piano dei disinvestimenti è continuato il processo di vendita di attrezzature obsolete, con un forte incremento di cessioni di quelle minori e della ricambistica presente nei vari magazzini. Nell’area Middle East è proseguita la riduzione di attrezzature di tipo cranes e micropiling rigs. Il volume di vendite gestito nel corso del 2022 è risultato allineato a quanto già realizzato negli anni precedenti.
Si segnala il buon esito della cessione dell’immobile della società Profuro (Mozambico).
Tra le operazioni di maggior entità si evidenzia: la vendita di un pacchetto di cinque pompe alta pressione presenti negli Stati Uniti e di una idrofresa SC-90 Tiger di proprietà della Trevi Finanziaria.
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Le principali aree coinvolte in tali processi sono state: l’area Latino-Americana, l’area Middle East, l’Italia e gli Stati Uniti e l’Algeria, destinando le vendite a nuovi mercati.
Analisi Settoriale
Andamento della Capogruppo
I servizi svolti dalla Capogruppo nei confronti delle controllate comprendono la direzione gestionale e amministrativa, la gestione del servizio delle risorse umane, la gestione del servizio informatico, comprensivo dei diritti all’utilizzo del software di gestione integrata d’impresa, la gestione del servizio di comunicazione di gruppo, la gestione delle partecipazioni e concessione di finanziamenti alle società controllate, oltre che l’attività di noleggio di attrezzature.
Il bilancio separato della Capogruppo dell’esercizio 2022, redatto secondo i principi contabili internazionali IAS / IFRS-EU, si è chiuso con ricavi delle vendite e delle prestazioni per circa 13,7 milioni di Euro (11,3 milioni di Euro nello scorso esercizio, con un incremento di circa 2,5 milioni di Euro), altri ricavi per circa 4,7 milioni di Euro (1,4 milioni di Euro nello scorso esercizio, con un incremento di 3,3 milioni di Euro).
Il Margine Operativo Lordo (EBITDA) è positivo per circa 1,7 milioni di Euro (negativo per 8,1 milioni di Euro nell’esercizio precedente), mentre il risultato operativo (EBIT) risulta essere negativo per circa 4,4 milioni di Euro al 31 dicembre 2022 (negativo per -19,7 milioni di Euro al 31 dicembre 2021), comprende ammortamenti per circa 4,14 milioni di Euro ed accantonamenti e svalutazioni pari a circa 2 milioni di Euro.
Per quanto riguarda la gestione finanziaria, si evidenzia che nell’esercizio 2022, come nell’esercizio 2021, non sono stati percepiti proventi da partecipazione ; i proventi finanziari ammontano a circa 7,5 milioni di Euro (erano stati 4,4 milioni di Euro nel precedente esercizio), di cui interessi attivi relativi ai crediti iscritti tra le immobilizzazioni, principalmente finanziamenti concessi dalla Capogruppo alle sue controllate, per circa 1,5 milioni di Euro nell’esercizio 2022 contro 2,6 milioni di Euro nell’esercizio 2021. Il risultato finanziario è stato altresì caratterizzato dagli oneri per interessi passivi per circa 15 milioni di Euro (13,5 milioni di Euro registrati nel corso dell’esercizio 2021) e da una perdita su cambi pari a 0,3 milioni di Euro (perdita di 0,6 milioni di Euro nell’esercizio precedente). Le rettifiche di valore ad attività finanziarie sono negative ed ammontano a circa 1,2 milioni di Euro (erano positive per 5,4 milioni di Euro nell’esercizio precedente).
La Capogruppo ha quindi riportato una perdita ante imposte per 13,4 milioni di Euro nel 2022 mentre la perdita dell’esercizio 2022 dopo le imposte ammonta a circa 13,3 milioni di Euro (il risultato nel precedente esercizio era stato negativo per 23,3 milioni di Euro).
Per quanto riguarda l’attivo immobilizzato, si evidenziano disinvestimenti netti complessivi pari a circa -0,5 milioni di Euro (3,6 milioni di Euro nell’esercizio precedente), per quanto riguarda il commento dettagliato
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alle singole poste di bilancio si rimanda alle Note Esplicative al bilancio d’esercizio individuale della TREVI Finanziaria Industriale S.p.A.
Per il prospetto di raccordo dei risultati di periodo ed il patrimonio netto di Gruppo con gli analoghi valori della Capogruppo (DEM/6064293 del 28 luglio 2006) si rimanda alla tabella riportata alla fine del presente paragrafo.
Per quanto riguarda la composizione del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, si rimanda ad altre parti della Relazione e alla Relazione sul Governo Societario che fornisce ampi dettagli.
Principali indicatori patrimoniali ed economico-finanziari della Società
Ad oggi, in estrema sintesi i principali indicatori patrimoniali e economico-finanziari della Società sono i seguenti:
(in unità di Euro)
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Variazione
Ricavi delle vendite e delle prestazioni
13.734.597
11.266.767
2.467.830
Altri ricavi operativi
4.743.158
1.357.110
3.386.048
Ricavi Totali
18.477.755
12.623.877
5.853.878
Valore Aggiunto
8.299.775
(1.879.996)
10.179.771
% sui Ricavi Totali
44,92%
(14,89)%
59,81%
Margine Operativo Lordo (EBITDA)
1.764.444
(8.076.706)
9.841.150
% sui Ricavi Totali
9,55%
(63,98)%
N/A
Risultato Operativo (EBIT)
(4.378.222)
(19.718.111)
15.339.889
% su Ricavi Totali
(23,69)%
(156,20)%
132,50%
Risultato netto delle attività in funzionamento
(13.340.242)
(23.293.569)
9.953.327
% sui Ricavi Totali
(72,20)%
(184,52)%
112,32%
Investimenti/(disinvestimenti) netti
(509.807)
3.648.630
(4.158.437)
Capitale investito netto
210.494.950
220.429.851
(9.934.901)
Posizione finanziaria netta
118.647.980
115.223.005
3.424.974
Patrimonio Netto
91.867.416
105.206.844
(13.339.428)
Risultato operativo netto / Capitale investito netto (R.O.I.)
(2,08)%
(8,95)%
6,87%
Risultato netto / Patrimonio netto (R.O.E.)
(14,52)%
(22,14)%
7,62%
Risultato operativo netto / Ricavi Totali (R.O.S.)
(23,69)%
(156,20)%
132,50%
Posizione finanziaria netta / Patrimonio netto (Debt / Equity)
129,15%
109,52%
19,63%
Di seguito si riporta la riconciliazione tra patrimonio netto e risultato della Capogruppo e patrimonio netto e risultato di Gruppo:
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Riconciliazione Patrimonio netto e risultato da bilancio Capogruppo a Bilancio Consolidato
(in migliaia di Euro)
Descrizione
Patrimonio netto al 31/12/22
Risultato Economico
TREVI-Finanziaria Industriale S.p.A.
91.867
(13.340)
Diff.patrimoni netti delle partecipazioni consolidate e loro valore nel bilancio della Capogruppo
(18.874)
84.825
Effetto eliminazione rivalutazioni/(svalutazioni) delle partecip.consolidate, finanziamenti e dividendi
55.003
(77.906)
Applicazione principi contabili uniformi e altre rettifiche
(67.539)
(11.139)
Differenza di Conversione
17.714
0
Elisioni margini, plusvalenze e rapporti intragruppo
11.706
2.385
Patrimonio netto e risultato
89.878
(15.175)
Patrimonio netto e risultato di pertinenza di terzi
260
3.950
Patrimonio netto e risultato di Gruppo
89.618
(19.126)
Divisione Trevi
L’operatività dei cantieri per la Divisione Trevi risulta particolarmente diversificata per area geografica:
nel Far East continua la tendenza espansiva dei ricavi (delta + 28% rispetto al 31.12.2021, pari a +18 milioni di euro), grazie alla partenza della realizzazione del progetto North East Link Project in Australia e al contributo positivo delle Filippine, nonostante lo slittamento temporale di alcuni importanti lavori e il verificarsi di alcuni stand-by per la mancata concessione di aree di lavoro. Minor crescita dei ricavi si riscontra invece ad Hong Kong, dove il progetto per l’ampliamento dell’Aeroporto Internazionale volge al termine, mentre il nuovo progetto di sviluppo urbano con Chung Wo è stato cancellato dal committente.
In Africa si riscontra un marcato aumento dei volumi rispetto all’anno precedente ( +53%, pari a una variazione di circa 25 milioni di euro), principalmente in Nigeria, grazie all’acquisizione del progetto “Berth 3 extension at Jetty 2 MOF” a Bonny Island, con committente Saipem Daewoo, al progetto “PTML Berth11 extension” ed altri progetti minori, mentre in Algeria i ricavi sono in flessione, in quanto i progetti commissionati da Cosider per la metropolitana di Algeri sono ormai prossimi alla conclusione.
In Europa si riscontra una flessione dei ricavi rispetto all’anno precedente (variazione pari a -46%, la variazione in valore assoluto è pari a -43 Milioni di euro), principalmente a causa della conclusione di alcuni grandi progetti (il tunnel di Drammen in Norvegia, il progetto dell’alta velocità Seli a Lonato, il progetto per ST Microelectronics a Catania) e alla chiusura anticipata del progetto Alte Akademie in Germania.
Restano evidenti criticità nell’area Dach (Germania e Austria), in cui la ristrutturazione è quasi completata. In Francia tutti i progetti della metropolitana di Parigi sono stati conclusi dal punto di vista operativo, mentre restano da definire alcuni claim contrattuali.
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Da evidenziare la forte crescita dei ricavi in Medio Oriente rispetto a dicembre 2021(incremento di circa 101 milioni di euro, pari al 200%), in particolare in Arabia Saudita (incremento di 93 milioni di euro rispetto al 2021) grazie all’acquisizione di ordini relativi all’importante progetto di Neom. In ripresa anche i volumi negli Emirati Arabi rispetto allo stesso periodo del 2021, principalmente per l’acquisizione del progetto City Tower a Dubai.
In Nord America anche il secondo semestre è stato caratterizzato da una flessione dei ricavi dell’esercizio 2022 rispetto al 2021 ( -27% rispetto all’anno precedente, pari a circa -23 M€) per il rallentamento del lancio/finalizzazione di nuovi progetti. La scarsità di opportunità ha indotto una forte concorrenza, caratterizzata da una politica di prezzi molto aggressiva; inoltre, l’esercizio ha registrato rallentamenti nei processi di approvvigionamento dei materiali e di acquisizione di nuovi progetti e ritardi nella partenza della mobilizzazione e del test program a Roxboro (Carolina del Nord) e di altri progetti.
Nell’area del Sud America i volumi delle vendite sono risultati in aumento rispetto al 2021 (+ 45% pari a +5,2 milioni di euro), grazie a un parziale recupero del progetto di Puerto Capurro in Uruguay, nonostante le basse performance nel progetto della metropolitana di Panama City e nonostante alcune difficoltà di mobilizzazione nei cantieri in Argentina. In Argentina l’inflazione galoppante continua a creare difficoltà nel controllo dei costi e nel riconoscimento di aggiornamenti tariffari dei contratti.
I principali ordini acquisiti o le variazioni di ordini ottenute nel 2022, per area geografica dalla Divisione Trevi sono i seguenti:
Italia
Galleria Carron Merano (BZ) committente consorzio San Benedetto Scarl, guidato da Carron Bau S.r.l. - valore di circa 17,7 milioni di euro. Il progetto consiste in lavori di fondazione e consolidamento per un nuovo collegamento sotterraneo di circa 3,3 chilometri tra la superstrada Merano-Bolzano e la Val Passiria, asset principale della nuova circonvallazione nordovest. Un intervento importante perché consentirà di ridurre la dimensione del traffico e i tempi di percorrenza e di migliorare la qualità dell’aria in città.
Pavimental Firenze Sud - Incisa - committente Pavimental S.p.a - valore di circa 5,0 milioni di euro. Scopo del progetto è la realizzazione di pali trivellati di fondazione per l’esecuzione dei lavori di ampliamento della terza corsia nel tratto Firenze sud – Incisa - autostrada A1 Milano- Napoli.
Menarini Sesto Fiorentino - Menarini Manufacturing Logistics and Services S.r.l. valore contrattuale di circa 3,8 milioni di euro. Progetto per la realizzazione di pali di fondazione e tiranti per la costruzione di un nuovo sito produttivo della Menarini Industrie Farmaceutiche riunite.
Ferrari E-Building – Ferrari S.p.a. – valore contrattuale di circa 6,4 milioni di euro.
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Il progetto consiste in lavori di fondazione per il nuovo reparto da adibire alla costruzione dei motori elettrici per le proprie autovetture nel comune di Maranello (MO). Sono stati realizzati circa 40.000 metri di pali trivellati diametro 800 mm con lunghezza media di 40 metri cadauno.
Gara Assessment Autostrade Autostrade per l’Italia. Si tratta di un accordo quadro acquisito direttamente da Autostrade per l’Italia, riguardante lavori per la riparazione ed il ripristino delle gallerie autostradali mediante interventi di rifacimento e/o ricostruzione e messa in sicurezza delle gallerie, mediante lavori di fresatura, chiodatura, iniezioni di miscele cementizie e resine, spritz beton, reti in acciaio, drenaggi, posa in opera di lamiere per la raccolta ed il convogliamento delle acque. L’avvio è previsto entro ottobre 2023.
Tajikistan
Rogun Dam HPP project - committente Webuild S.p.A. TJ Branch - valore di circa 21,8 milioni di euro. L’opera consiste nella realizzazione del co.nsolidamento, jet grouting e drenaggio della parete della Rogun Main Dam Foundation, che fa parte del progetto per incrementare la potenza della Centrale Idroelettrica di Rogun. La centrale si trova nel fiume Vakhsh che scorre dalle montagne del Pamir e il proprietario è Open Joint Stock Company (OJSC) "Rogun HPP" della Repubblica del Tagikistan. Lo scopo dei lavori nella prima fase consiste nella perforazione e stuccatura della roccia attorno alla diga in calcestruzzo, per consolidare e riempire eventuali crepe e fratture.
Hong Kong
Hong Kong International Airport - progetto di ampliamento dell’aeroporto di Hong Kong con Gammon Engineering and Construction Co Ltd e Penstone Hong Kong Limited.
Il progetto di Chun Wo Fondation è stato cancellato dell’Housing Authority di Hong Kong, in compenso sono stati acquisiti alcuni progetti minori con Build King SK Ecoplant JV e Titan Foundation Ltd.
Filippine
Malolos-Clark Railway NSCR CPN-02 (Zone 2+Zone 4) - con Acciona-Daelim JV (variazioni contrattuali) - valore complessivo delle variazioni contrattuali: circa 14,9 milioni di euro. Il progetto fa parte della nuova linea ferroviaria North-South Commuter Railway di 161 Km, che collegherà le città di Clark e Calamba, situate rispettivamente a nord e sud di Manila. I pali trivellati aggiudicati alla Trevi Foundations Philippines costituiranno le fondazioni profonde del viadotto ferroviario principale, della stazione di San Fernando e di altri tre fabbricati di servizio.
MRT-7 Stations con SMC MRT-7- (variazioni contrattuali) importanti variazioni contrattuali in aumento. Il progetto ferroviario urbano si sviluppa tra l’area nord di Manila e la provincia di Bulacan
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e prevede l’installazione di pali trivellati di fondazione per sei stazioni della linea ferroviaria urbana e del viadotto principale.
C3-R10 Port Extension - cliente SMC SALEX - valore iniziale e variazioni contrattuali per complessivi circa 23,8 M€. Si tratta di un'autostrada urbana sopraelevata a 4 corsie di 4,6 Km, facente parte della Strada Meridionale Access Link Expressway (SALEX), con l'obiettivo di ridurre la congestione del traffico lungo le strade principali di Metro Manila e collegare la capitale al nuovo aeroporto internazionale di Manila. I pali trivellati di grande diametro (3,5 m) aggiudicati a Trevi Foundations Philippines sosterranno le colonne del viadotto.
NSCR CPN-04 cliente Acciona-EEI JV- valore contrattuale ca. 3 M€. Tale progetto rappresenta un’altra tranche della nuova linea ferroviaria North-South Commuter Railway, che collegherà le città di Clark e Calamba, situate rispettivamente a nord e sud di Manila. Gli ancoraggi a terra aggiudicati a Trevi Foundations Philippines sosterranno la struttura temporanea di contenimento del terreno, necessaria per la costruzione del tratto sotterraneo della ferrovia e della stazione CIA.
Australia
North East Link Project (NEL Project) a Melbourne, per conto del consorzio Spark e in joint venture con Wagstaff Piling, per un valore complessivo come JV di 101,7 milioni di euro (quota di Trevi Australia: 70%). Trevi eseguirà le opere di fondazione e consolidamento. Si tratta del più grande progetto di tunneling dello Stato di Victoria e prevede la realizzazione di due tunnel gemelli a tre corsie che andranno a completare la rete autostradale di Melbourne, allo scopo di ridurre i livelli di congestionamento del traffico e i tempi di viaggio per decine di migliaia di automobilisti.
Middle East
Arabia Saudita
NEOM Main Piling La controllata Arabian Soil Contractor (ASC) ha firmato un contratto con NEOM COMPANY, che si compone di diversi work orders facenti capo ad un accordo quadro, di cui tre firmati nel corso del 2022 per un valore complessivo di circa 156 milioni di euro. Il progetto prevede la realizzazione di pali per le fondazioni di “The Line”, progetto futuristico ed eco-friendly di grande portata e di durata pluriennale in costruzione nella provincia di Tabuk. L'avveniristica città ospiterà in futuro nove milioni di abitanti e sarà composta da una serie di comunità disposte su una linea retta, “The Line” appunto, lunga 170 chilometri, che corre dalla costa del Mar Rosso nel nord-ovest del Paese fino all'interno, attraversando deserti e montagne. Lo schema di costruzione di The Line, sposta nel sottosuolo a due livelli distinti, l’alta velocità e le infrastrutture.
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Zuluf - Site con ALKHODARI & SONS CO. del valore di ca 4,4 Milioni di euro - Lavoro di ground improvement, preparatorio per il Central Processing Facility di ZULUF. Le tecnologie impiegate sono: RDC (Rapid dynamic compaction)/DC/DR (Dynamic compaction & Dynamic Replacement).
Doubletree by Hilton -Taiba Investment del valore di ca 12,7 Milioni di euro. Il progetto prevede una serie di attività di fondazioni speciali per l’Hotel Hilton di Jeddah: il puntellamento, scavo, diaframmi, pali, dewatering.
Emirati Arabi
City Tower – Piling con Dubai Contracting Co. - valore di circa 5,4 Milioni di euro. Il progetto prevede una serie di attività di fondazioni speciali (dewatering, lavori di scavo e rinforzo, palificazione, puntellamento) per la costruzione di una torre a 83 piani finalizzata allo sviluppo di un centro commerciale e residenziale nel First Trade Centre di Dubai, che comprende negozi, uffici, appartamenti e parcheggi per auto su più piani.
Living and Innovation Hub East - cliente DIFC - del valore di ca 7 Milioni di euro. Il Living and Innovation Hub East diventerà una parte importante dell’Innovation Hub del Dubai International Financial Centre (DIFC), principale centro finanziario globale nella regione del Medio Oriente, la più grande comunità di innovazione della regione, attualmente sede di oltre 600 aziende tecnologiche in fase di crescita, tra cui società di innovazione affermate, laboratori digitali, società di capitale di rischio e istituzioni educative. The Hub sta generando nuovo valore economico promuovendo l'innovazione, l'impresa e il talento in vari settori, concentrandosi su industrie orientate al futuro, tale espansione dovrebbe essere completata alla fine del prossimo anno, riflettendo il rapido ritmo di crescita che DIFC sta vivendo. La Swissboring Dubai realizzerà lavori di fondazioni speciali per l’Hub East: “puntellamento”, scavi, diaframmi, palificazione, dewatering.
Kuwait
Sea City Project Laala - valore di circa 8,5 Milioni di euro. Sabah Al Ahmad Sea City è una città ad Ahmadi, in Kuwait, costruita con canali che formano 200 chilometri di costa artificiale. Il cliente costruirà un magazzino con quattro scantinati sotterranei. Lo scopo del lavoro di Trevi è l'installazione di circa 2.000 pali di tensione di 800 mm di diametro e 20,0 m di lunghezza per resistere alla spinta di sollevamento dell'acqua.
Hunday Showroom - Combined Group - valore di circa 4,8 Milioni di euro. Il progetto Hyundai Show Room sarà realizzato nella Shuwaikh Industrail Area di Kuwai City. Lo scopo del lavoro di Trevi consiste nelle opere di abilitazione complete per Hyundai, inclusi il puntellamento temporaneo, la disidratazione, lo scavo diaframmi e la palificazione.
Oman
Construction of Dual Carriage National Road nr. 32 Galfar Engineering & Contracting SAOG - valore di circa 5,6 Milioni di euro. Il progetto consiste nella costruzione di n.1172 pali di fondazione in cemento armato, di 1 metro di diametro, di lunghezza media di ca. 30 m., alesati e gettati in opera,
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con benna e trivella, finalizzati alla realizzazione della National Road nr. 32 a doppia carreggiata e alla costruzione di 3 ponti per gli svincoli autostradali a Duqum.
Africa
Nigeria
Nel corso dell’anno il mercato è stato caratterizzato dallo sviluppo delle infrastrutture, a livello statale e non federale. La Trevi Foundation Nigeria è stata molto attiva a Port Harcourt dove, sotto la guida di Julius Berger, ha costruito cinque cavalcavia e ha realizzato anche un piccolo ponte a Yenagoa, nello Stato di Bayelsa.
Il settore dell'edilizia in ambito privato è in forte espansione, in particolare la Trevi Nigeria ha acquisito lavori per lo sviluppo residenziale di alto livello, tra cui il più importante è:
BOURDILLON ROAD TOWER, IKOYI, Lagos - Kaizen Properties - valore contrattuale di circa 4 milioni di euro. Il progetto consiste in lavori di fondazione di pali per edifici ad uso residenziale
Le attività in ambito industriale sono ancora e unicamente guidate dal settore privato: acquisiti lavori per il gruppo BUA in diverse fabbriche di espansione portuale a Port Harcourt. La Trevi Nigeria ha acquisito il progetto:
POP PLANT AT PORT HARCOURT, RIVERS STATE con Bua International Ltd., valore contrattuale di circa 2,3 milioni di euro.
Algeria
Durante l’anno sono intervenute alcune variazioni contrattuali del contratto con Cosider per il progetto della Metro C1 estensione Ain Naja Baraki con Cosider, e del Tunnel Costantine e un nuovo progetto lavori di jet grouting per l’Acciaieria Tosyali di Orano.
Nord America
Landmark Phase III - Suffolk Construction Co building valore contrattuale di 10,5 milioni di euro. Il progetto della terza fase del Landmark Center Redevelopment prevede la sostituzione della struttura esistente, situata all'incrocio di Brookline Avenue e Park Drive, con uffici e un edificio di scienze per la vita di circa 550.000 piedi quadrati.
Roxboro cliente Trans Ash, progetto di circa 50 milioni di dollari americani. Il progetto consiste in un intervento preventivo di salvaguardia ambientale finalizzato alla costruzione di argini di contenimento, Deep Material Mixing (DMM), all'interno della discarica della centrale elettrica di Roxboro alimentata a carbone, situata nella Carolina del Nord. Le ceneri esauste di carbone all'interno del confine dei rifiuti della discarica di Roxboro devono essere stabilizzate per consentire lo scavo del bacino delle ceneri.
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Massachussets General Hospital (MGH) Phase 1°- committente Turner construction Co, società di costruzioni leader sul mercato americano - valore contrattuale di circa 18 milioni di euro. Il progetto consiste in opere di fondazione per la prima fase di ampliamento del MGH di Boston, destinata a cambiare notevolmente l’intero lay out dell’ospedale, per accogliere la domanda crescente dei pazienti e sostituire i letti obsoleti con la tecnologia in evoluzione. Il nuovo progetto prevede la costruzione di un edificio a due torri di 12 piani con ponti di collegamento e spazi aperti e di un secondo edificio, adiacente all'edificio più grande, per ospitare spazi amministrativi, spazi meccanici e servizi di supporto nei suoi sette piani. Il progetto comprende anche sei piani di parcheggio sotterraneo.
Sud America
Acquisizione di piccoli progetti in Argentina:
Remoción Dolfin D1 Y ejecución de nuevo cabezal -ACA - Asociación Cooperativas Argentinas del valore di circa 2,5 M€,
Pantalla Pilotes secantes – Barrio Rodrigo Bueno - MIAVASA – del valore di circa 1,1 M€
Andamento Operativo Portafoglio ordini
Di seguito una descrizione delle principali commesse eseguite o in corso di svolgimento nel 2022, suddivise per area geografica:
Italia: Scapigliato - Rosignano Marittimo Livorno - Scapigliato S.r.l. eseguito in pochi mesi. Scopo del lavoro: realizzazione di paratia di trelicon e tiranti per arginare lo scivolamento della parete di una discarica.
Italia: Ferrari E-building Ferrari S.p.A. Il progetto consiste in lavori di fondazione per il nuovo stabilimento da adibire alla costruzione dei motori elettrici. Il lavoro è stato completato.
Italia: Galleria Alta Velocità a Lonato (BS), Ente Appaltante: Cepav Due, soggetto attuatore della linea AV/AC della tratta Brescia Est-Verona, committente Seli Overseas S.p.A.: opera di consolidamento del terreno mediante perforazioni e iniezioni cementizie per la salvaguardia dell’Autostrada A4 e di alcuni edifici in corrispondenza dello scavo della nuova galleria dell’Alta Velocità nella tratta Brescia Est Verona, in località Lonato (BS). Il progetto ha avuto ottime performance ed è terminato nel primo semestre dell’anno.
Italia: Menarini Sesto Fiorentino - Menarini Manufacturing Logistics and Services S.r.l. completato in pochi mesi. Progetto consiste nella realizzazione di pali di fondazione e tiranti per la costruzione di un nuovo sito produttivo della Menarini Industrie Farmaceutiche riunite.
Italia: Lavori di “Ristrutturazione banchina Marcegaglia” al porto di Ravenna, committente Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro Settentrionale. Le tecnologie utilizzate consistono in: vibroflottazione del terreno; infissione di palancolato metallico; tiranti a barra. -
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Italia: Galleria Alta Velocità a Lonato (BS), Ente Appaltante: Cepav Due, soggetto attuatore della linea AV/AC della tratta Brescia Est-Verona, committente Seli Overseas S.p.A.
Tajikistan: Rogun Dam HPP project - committente Webuild S.p.A. TJ Branch L’opera consiste nella realizzazione del consolidamento, jet grouting e drenaggio della parete della Rogun Main Dam Foundation.
Hong Kong: Contratto nr. 3310 per il progetto Hong Kong Airport con Penstone Hong Kong Limited, si inserisce nel processo di espansione dell’aeroporto di Hong Kong e consiste in lavori di installazione di colonne di jet grouting.
Hong Kong: NL/2017/03 Tung Chun New Town Extension La commessa fa parte del progetto di espansione di grande portata dell’attuale Tung Chung, finalizzato alla realizzazione di una nuova città, per poter accogliere la popolazione in crescita e per dotarla di servizi e infrastrutture locali e regionali adeguate. Ha subito rallentamenti dovuti al re-design richiesto dal cliente.
Filippine: MRT-7 Stations – cliente SCM MRT-7. Il progetto ferroviario urbano MRT Line-7 si sviluppa tra l’area nord di Manila e la provincia di Bulacan e prevede l’installazione di pali trivellati per sei stazioni della linea ferroviaria urbana e del viadotto principale.
Filippine: Malolos-Clark Railway NSCR CPN-02 (Zone 2+Zone 4) - con Acciona-Daelim JV Il progetto fa parte della nuova linea ferroviaria North-South Commuter Railway di 161 Km, che collegherà le città di Clark e Calamba, situate rispettivamente a nord e sud di Manila.
Filippine: 205MLD CAMANA WRF cliente D.M. Consunji, Inc. (DMCI)- esecuzione dei lavori di fondazione per l'espansione di un impianto di bonifica delle acque (WRF) di Maynilad Water Services, Inc., situato a Caloocan-Malabon-Navotas (CAMANA). Il lavoro consiste nell'esecuzione di pali trivellati, che serviranno a sostenere le fondamenta dell'impianto di trattamento delle acque reflue e di una parete diaframmata, come sistema di contenimento per sostenere lo scavo del pozzo circolare per la stazione di pompaggio di aspirazione.
Filippine: Laguna Lake 150 MLD Water Treatment Plant - cliente D.M. Consunji, Inc. (DMCI) - Scopo del lavoro: l’installazione di pali trivellati, per realizzare le fondazioni profonde di un nuovo potabilizzatore. L’impianto tratterà le acque dell’adiacente Laguna Lake, producendo 150 milioni di litri di acqua (MLD) potabile al giorno.
Arabia Saudita: NEOM Main Piling Works (WO. NO. 1- 2 -3) – con NEOM COMPANY - Progetto di enorme dimensione che consiste nell’esecuzione di pali di fondazioni per la realizzazione di “The Line”, serie di comunità disposte su una linea retta in lunga 170 chilometri, che corre dalla costa del Mar Rosso nel nord-ovest del Paese fino all'interno.
Arabia Saudita: Zuluf - Site con ALKHODARI & SONS CO. Lavoro di ground improvement, preparatorio per il Central Processing Facility di ZULUF.
Emirati Arabi -UAE: City Tower - Pilling Project – DCC. Il progetto prevede una serie di attività di fondazioni speciali (dewatering, lavori di scavo e rinforzo, palificazione, puntellamento) per la
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costruzione di una torre a 83 piani finalizzata allo sviluppo di un centro commerciale e residenziale nel First Trade Centre di Dubai. Il progetto è stato completato
Nigeria: Berth 3 Extension at Jetty 2 MOF a Bonny Island committente Saipem & Daewoo JV - Il progetto consiste nell'esecuzione degli aspetti ingegneristici e nella realizzazione dei lavori di ampliamento del molo di ormeggio n. 3 al MOF Jetty 2 a Bonny Island.
Nigeria: Bourdillon Road Tower, Ikoyi, Lagos - Kaizen Properties Il progetto consiste nell’esecuzione di pali fondazione di per edifici ad uso residenziale
USA: 401 Congress (10 World Trade Center) - committente Suffolk Construction Co.
Il progetto è finalizzato alla costruzione di nuovi uffici di classe A e a un edificio di scienze per la vita per importanti usi pubblici nel South Boston. Il progetto è terminato.
USA: Florida - Herbert Hoover Dike - MATOC#2 con USACE: fa parte del programma di riabilitazione degli argini del Lago Okeechobee in Florida.
USA: Florida - Herbert Hoover Dike MATOC TO#4 con USACE: ulteriore tranche del progetto di riabilitazione degli argini del Lago Okeechobee in Florida.
USA: Landmark Phase III - Suffolk Construction Co building valore contrattuale di 10,5 milioni di euro. Il progetto della terza fase del Landmark Center Redevelopment prevede la sostituzione della struttura esistente, situata all'incrocio di Brookline Avenue e Park Drive, con uffici e un edificio di scienze per la vita
USA: Roxboro cliente Trans Ash, Il progetto consiste in un intervento preventivo di salvaguardia ambientale finalizzato alla costruzione di argini di contenimento, Deep Material Mixing (DMM), all'interno della discarica della centrale elettrica di Roxboro alimentata a carbone, situata nella Carolina del Nord.
Sud America: Metro Panamà Linea 3 committente: Ministero dei lavori Pubblici di Panama, main contractor: Hyundai Engineering & Construction Co. Ltd. Il progetto finalizzato all’esecuzione della Metro Line 3 di Panama, che connetterà la città di Panama con il lato occidentale del canale di Panama.
Il lavoro consiste nella realizzazione di fondazioni, mediante la tecnologia dei pali trivellati di grande diametro a terra per viadotto, stazioni, urbanistica.
Sud America: Argentina: Progetto di Aña Cua, cliente Consorcio Aña Cua A.R.T. (Astaldi (Italia) Rovella Carranza (Argentina) Tecnoedil (Paraguay). Il progetto prevede l’esecuzione di opere civili e alcune parti elettromeccaniche dell'ampliamento della centrale idroelettrica di Yacyretá nel M.I. dal braccio Aña Cuá. La Pilotes Trevi si è aggiudicata due contratti di subappalto, uno per la costruzione di diaframmi in cemento plastico, che penetreranno nei nuclei stagni della diga esistente, al fine di collegare gli organi di tenuta della diga, e un contratto di perforazione ed iniezione.
Sud America: Uruguay: Puerto Capurro Il progetto ha recuperato buona marginalità nel corso dell’anno ed è terminato.
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Divisione Soilmec
L’esercizio 2022 per la divisione è stato di consolidamento del percorso di crescita.
Nel corso dell’anno, la Divisione Soilmec ha varato un piano di ristrutturazione, trasformazione e rilancio del business e dell’impianto organizzativo, con miglioramenti dei costi indiretti ed efficienze in corso già dal 2021 e che, nel secondo semestre dell’anno, vengono consolidati.
Si è sperimentata una riduzione della marginalità a causa della diversa inerzialità dell’incremento del costo delle materie prime/manufatti rispetto all’effetto sui ricavi derivanti dall’incremento dei prezzi di listino di vendita dei macchinari.
Per quanto concerne l’espansione sul mercato, la Divisione Soilmec ha conseguito ordini per circa 158 Milioni di euro (+4.5% rispetto all’esercizio 2021), incrementando il suo portafoglio a 58,8 Milioni di Euro, superiore di circa il 46% rispetto al dicembre 2021.
In particolare, nel corso del 2022 si è registrato un robusto volume di ordini dell’Area Asia Pacifica, con un incremento del +48%. Al contrario si è registrata una flessione del 10% degli ordini dall’Area EMEA e di circa il 48% dall’area del Nord America.
Un ammontare pari a circa il 2% dei ricavi è stato impegnato in progetti di R&D che creeranno valore nel lungo termine, guidando il progresso tecnologico. Un percorso di crescita sostenibile nel lungo periodo che vede al centro innovazione e sviluppo tecnologico, fattori abilitanti ed elementi decisivi che permettono di affrontare, in un contesto in continuo mutamento, le sfide del presente e del futuro e di coglierne le opportunità. In particolare, si stanno sviluppando progetti su Macchine ed Equipaggiamenti elettrici, allo sviluppo di macchine a guida autonoma e da remoto, alla trasformazione digitale, alla creazione di lavoro qualificato ed allo sviluppo di soluzioni per la sicurezza delle persone e la sostenibilità delle infrastrutture e dei territori.
Altre società
TREVI Energy S.p.A.
La Società, costituita il 16 luglio 2007 per svolgere attività di progettazione, ingegneria e sviluppo di impianti industriali per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, in particolare da fonte eolica e per progettare e costruire turbine eoliche, nel corso del 2020 è stata messa in liquidazione volontaria, nominando come liquidatore la Dott.ssa Elisa Monari. Tuttavia, in data 27 settembre 2022 la Società è stata interamente ceduta a terzi, per un prezzo provvisorio di 50.000 €, soggetto ad aggiustamento prezzo secondo lo schema contrattuale. Il valore finale dell’aggiustamento è stato determinato e saldato dagli acquirenti ad inizio 2023.
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La società deconsolidata e tolta dal perimetro di consolidamento non ha generato impatti significativi sul bilancio consolidato 2022.
Parcheggi S.p.A.
Il 21 dicembre 2021, Trevi S.p.A., ha acquisito da Sofitre S.r.l. il 60% del capitale della Parcheggi S.p.A., società attiva nella gestione e manutenzione di parcheggi. Si evidenzia che, nel corso del 2022 è stato ceduto un ramo di attività di detta società generando una plusvalenza, classificata tra i ricavi non ricorrenti, pari a circa 1,5 milioni di Euro.
Rapporti del Gruppo con imprese controllate non consolidate, collegate, controllanti, imprese sottoposte al controllo di queste ultime e con altre entità correlate
Nel corso del 2022 la società Sofitre S.r.l, controllata al 100% dalla Trevi Holding SE e le società ad essa facenti capo, collegate ad alcuni ex amministratori della società, sono uscite dal registro parti correlate.
I rapporti in essere del Gruppo Trevi con entità correlate sono costituiti principalmente dai rapporti commerciali della controllata Trevi S.p.A. verso i propri consorzi, regolati a condizioni di mercato, per i cui dettagli si rimanda alla nota 34 della nota integrativa.
Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale
Introduzione
La presente sezione ha lo scopo di: (i) esaminare la correttezza dell’applicazione del presupposto relativo alla continuità aziendale ai bilanci (d’esercizio e consolidato) relativi all’esercizio 2022 della Società e del Gruppo, anche alla luce della situazione economica, finanziaria e patrimoniale e delle ulteriori circostanze che possono assumere rilievo a tal fine; e (ii) identificare le incertezze al momento esistenti, valutando la significatività delle stesse e la probabilità che possano essere superate, prendendo in considerazione le misure poste in essere dal management e gli ulteriori fattori di mitigazione.
Si ricorda che, già a partire dall’approvazione del bilancio di esercizio e del bilancio consolidato al 31 dicembre 2020, a causa di alcuni scostamenti rispetto al precedente piano industriale, la direzione aziendale aveva identificato alcuni fattori di rischio per la continuità aziendale su cui erano state svolte specifiche analisi. Tali
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rischi risultavano essere in particolare: (a) il rischio relativo al mancato rispetto delle clausole contrattuali contenute nell’Accordo di Ristrutturazione (come infra definito) e dalle possibili conseguenze derivanti da tale circostanza, anche alla luce dei rapporti con le Banche Finanziatrici (come infra definite); (b) gli eventuali rischi legati all’andamento della liquidità del Gruppo per un periodo di almeno 12 mesi a partire dalla data di riferimento del presente bilancio; e (c) il rischio derivante dall’eventuale mancato raggiungimento degli obiettivi di risanamento, come previsti dal Nuovo Piano Consolidato (come infra definito).
A tale riguardo, si ricorda altresì che come ampiamente indicato nelle note esplicative al bilancio a cui si rimanda, sia nell’ambito della relazione sulla gestione relativa al bilancio (d’esercizio e consolidato) al 31 dicembre 2020 che nelle relazioni successive sino alla semestrale al 30 giugno 2022, il Consiglio di Amministrazione, dopo aver attentamente ed esaustivamente valutato i rischi a cui la continuità era esposta, come sopra sintetizzati, aveva ritenuto appropriata l’adozione del presupposto della continuità aziendale, pur segnalando quale residua incertezza significativa la positiva conclusione delle trattative con le Banche Finanziatrici in relazione ai necessari interventi sugli accordi esistenti con le stesse (su cui si richiama quanto esposto nelle rispettive relazioni sulla gestione). Ai fini della presente relazione, la continuità aziendale va dunque valutata tenendo conto delle circostanze predette e degli aggiornamenti disponibili in merito all’evolversi delle stesse successivamente alla data di approvazione della relazione semestrale, da considerarsi fino alla data di formazione del presente bilancio, tenendo conto degli eventi nel frattempo occorsi e, in particolare, della favorevole conclusione delle negoziazioni con le banche finanziatrici e dell’attuazione delle operazioni previste nell’ambito della relativa manovra finanziaria concordata con le stesse, come meglio descritte nel prosieguo.
L’operazione di ristrutturazione e di ripatrimonializzazione del Gruppo conclusasi nel 2020
Al fine di fare fronte alla grave situazione di tensione economico-finanziaria della Società e del gruppo ad essa facente capo (il Gruppo Trevio il Gruppo”), a partire dal 2017 la Società ha avviato un processo di ripatrimonializzazione e di ristrutturazione dell’indebitamento finanziario del Gruppo, che ha portato alla sottoscrizione in data 5 agosto 2019 di un accordo di ristrutturazione ex articolo 182 bis l.fall. tra, inter alios, la Società, e le controllate Trevi e Soilmec, da una parte, e gli istituti finanziatori del Gruppo (le Banche Finanziatrici”), dall’altra parte, il quale è stato successivamente omologato con decreto della Corte d’Appello di Bologna in data 10 gennaio 2020 (l’“Accordo di Ristrutturazione”).
L’Accordo di Ristrutturazione e la relativa manovra finanziaria si innestavano su un piano industriale, economico e finanziario relativo al Gruppo Trevi per il periodo 2018-2022 (il Piano Consolidato Originario”) elaborato nel corso degli esercizi 2018 e 2019 il quale è stato approvato, nella sua versione finale, dal Consiglio di Amministrazione della Società in data 2 agosto 2019.
Successivamente all’omologazione dell’Accordo di Ristrutturazione, il Gruppo ha dato piena attuazione a tutte le principali operazioni societarie/straordinarie ivi previste quali, inter alia:
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(i) un aumento di capitale pari a Euro 150,8 milioni (l’“Aumento di Capitale 2020”), di cui (i) una parte offerta in opzioni ai soci è stata interamente sottoscritta per Euro 130 milioni, di cui Euro 87,7 tramite versamento di denaro (Euro 77,4 milioni circa riferiti a CDPE Investimenti S.p.A. e Polaris Capital Management LLC), ed Euro 42,3 milioni con la conversione da parte delle principali Banche Finanziatrici di crediti finanziari vantati nei confronti della Società, secondo un rapporto di conversione pari a 4,5:1; e (ii) una parte riservata alle Banche Finanziatrici, con esclusione del diritto di opzione, è stata sottoscritta per Euro 20,8 milioni tramite conversione dei crediti finanziari vantati dalle banche stesse nei confronti della Società, secondo il medesimo rapporto di conversione pari a 4,5:1;
(ii) la dismissione in data 31 marzo 2020 di Drillmec S.p.A., Petreven S.p.A. e di tutte le società al tempo facenti parte del Gruppo Trevi e operanti nel settore dell’Oil&Gas in favore del gruppo indiano facente capo a Megha Engineering & Infrastructures Ltd., primario operatore indiano del settore delle infrastrutture (“MEIL”), tra i leader mondiali del settore. I proventi derivanti da tale dismissione sono stati destinati al rimborso di parte dell’indebitamento gravante sulle società della divisione Oil&Gas, mentre la parte residua di tale indebitamento è stata accollata da parte di Trevi Finanziaria e riscadenziata in maniera uniforme al debito oggetto di ristrutturazione;
(iii) l’erogazione da parte di alcune Banche Finanziatrici di nuova finanza per cassa per un importo complessivamente pari a Euro 12.878.866,00, dei quali Euro 12.000.000,00 erogati prima dell’omologa, in attuazione dell’autorizzazione del Tribunale di Forlì ai sensi dell’art. 182 quinquies l.fall., ed Euro 878.866,00 erogati successivamente dell’omologa, ai sensi dell’art. 182 quater l.fall.;
(iv) il consolidamento e il riscadenziamento della maggior parte del debito bancario al 31 dicembre 2024, e la riduzione del relativo tasso di interesse;
(v) la conferma delle linee di credito esistenti e la concessione di nuove linee di credito per firma, volte a consentire al Gruppo di emettere le garanzie richieste nell’ambito della propria attività ordinaria, per complessivi circa Euro 200 milioni, una parte delle quali pari a complessivi Euro 14,7 milioni erogate anche durante il periodo antecedente l’omologa dell’Accordo di Ristrutturazione ai sensi dell’articolo 182 quinquies l.fall.; e
(vi) il riscadenziamento sino a tutto il 31 dicembre 2024, e la modifica dei relativi termini e condizioni del prestito obbligazionario denominato «Trevi-Finanziaria Industriale S.p.A. 2014 2019» emesso da Trevi Finanziaria nell’esercizio 2014 per un valore di Euro 50 milioni (il Prestito Obbligazionario”).
Successivamente al perfezionamento delle operazioni previste nell’Accordo di Ristrutturazione, appena sintetizzate, si sono verificati i seguenti eventi principali:
in data 31 gennaio 2021, la Società ha comunicato al mercato che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data, era possibile prevedere che si sarebbero evidenziati scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario a fronte degli effetti negativi della pandemia da Covid-19 sull’economia mondiale
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che ha condizionato l’attività del Gruppo e, conseguentemente, si sarebbe verificato il mancato rispetto di uno dei parametri finanziari stabiliti nell’Accordo di Ristrutturazione.
Tale circostanza implicava le seguenti possibili conseguenze, che costituivano possibili rischi per la continuità aziendale: (i) la formale dichiarazione da parte delle Banche Finanziatrici circa il verificarsi di un Evento Rilevanteai sensi dell’Accordo di Ristrutturazione, e la conseguente attivazione dei rimedi contrattualmente previsti, tra cui la decadenza dal beneficio del termine in relazione all’indebitamento finanziario oggetto dell’Accordo di Ristrutturazione, e la richiesta di immediato rimborso anticipato dell’indebitamento medesimo; e (ii) l’interruzione da parte delle Banche Finanziatrici delle linee di credito a breve termine per cassa e per firma previste dall’Accordo di Ristrutturazione, facendo venire meno il necessario sostegno finanziario al Gruppo. Quanto sopra, rendeva necessario un formale impegno delle Banche Finanziatrici a non avvalersi di alcuno di tali rimedi e una rinuncia all’esercizio degli stessi in conseguenza di tali violazioni, nonché l’impegno delle Banche Finanziatrici stesse a consentire l’utilizzo delle linee di credito a breve termine per cassa e per firma necessarie per supportare il business del Gruppo come più ampiamente descritto nel seguito;
a fronte di quanto appena descritto, in data 24 febbraio 2021, Trevi Finanziaria ha informato il mercato circa l’avvio delle interlocuzioni con le Banche Finanziatrici volte all’individuazione delle modifiche agli accordi in essere necessarie per fare fronte al prevedibile mancato rispetto di uno dei parametri finanziari già stabiliti nell’Accordo di Ristrutturazione in occasione dell’approvazione del bilancio consolidato per l’esercizio 2020. La Società ha inoltre informato il mercato circa il fatto che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data relative all’andamento della gestione nell’esercizio 2020 e delle ulteriori analisi allora in corso sulle prospettive della Società nell’attuale contesto di mercato, fortemente condizionato dagli effetti provocati a livello globale dalla diffusione della pandemia da Covid-19, emergeva un generale rallentamento nel raggiungimento degli obiettivi individuati nel Piano Consolidato Originario, che apparivano pertanto non interamente realizzabili nell’arco temporale considerato. In considerazione di ciò, nelle interlocuzioni avviate con le Banche Finanziatrici la Società ha avanzato l’ipotesi sia di concessione degli usuali waiver e modifiche ai parametri finanziari originariamente fissati nell’Accordo di Ristrutturazione, sia di rideterminazione di alcune scadenze previste nell’esercizio in corso in relazione a talune esposizioni, sulla base di un nuovo piano industriale che tenesse conto dell’attuale situazione, da recepire in un nuovo accordo con le Banche Finanziatrici.
Le interlocuzioni con gli istituti finanziari hanno portato, nell’ordine:
(i) alla predisposizione di una independent business review (“IBR”), che verificasse la ragionevole fondatezza delle assunzioni industriali e di mercato poste alla base del Nuovo Piano Consolidato (come infra definito);
(ii) alla sottoscrizione di un accordo di moratoria e standstill in data 5 agosto 2021 (l’“Accordo di Standstill”) tra la Società, le controllate italiane Trevi, Soilmec e PSM e le Banche Finanziatrici, che consentisse la gestione del business in continuità nella fase di predisposizione e negoziazione della proposta di manovra finanziaria, attraverso: (a) una generale sospensione degli obblighi
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relativi al rispetto dei parametri finanziari; (b) la sospensione degli obblighi di pagamento degli importi dovuti nel corso del 2021; (c) il mantenimento delle linee di credito esistenti, sia per cassa che per firma; e (d) l’impegno a non avvalersi dei rimedi conseguenti al verificarsi degli “Eventi Rilevanti” relativi alle circostanze sopra descritte;
(iii) all’approvazione del Nuovo Piano Consolidato da parte del Consiglio di Amministrazione della Società in data 29 settembre 2022;
(iv) alla definizione di una proposta di manovra finanziaria (e, se del caso, patrimoniale) a supporto del Nuovo Piano Consolidato, che includesse le richieste formulate dalla Società, da sottoporre alle Banche Finanziatrici ai fini della sottoscrizione di un nuovo accordo con le stesse; e
(v) alla sottoscrizione del Nuovo Accordo (come infra definito).
Valutazioni circa l’esistenza del presupposto della continuità aziendale
Nel determinare se il presupposto della continuazione dell’attività sia applicabile anche in occasione del presente bilancio, gli Amministratori hanno tenuto conto di tutte le informazioni disponibili sul futuro, relativo almeno ma non limitato a dodici mesi dopo la data di riferimento del bilancio consolidato per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2022. Sono stati presi in considerazione i principali indicatori di rischio che possono far sorgere dubbi in merito alla continuità, tenendo anche conto di quanto precedentemente descritto e delle evoluzioni intervenute.
In particolare, il Consiglio di Amministrazione ha tenuto in considerazione le valutazioni che erano state effettuate a partire dall’approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2020, ponendo particolare attenzione sulle circostanze che erano state identificate quali possibili fattori di rischio in tale sede, al fine di verificarne lo status. In linea con quanto era stato rilevato sin dell’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020, nel caso di Trevi Finanziaria e del Gruppo Trevi, gli indicatori di rischio da valutare con particolare attenzione sono tuttora quelli rientranti nell’area finanziaria.
Occorre pertanto analizzare con particolare attenzione lo status dei rapporti con le Banche Finanziatrici, e i relativi accordi in essere con le stesse, nonché le conseguenze delle violazioni già occorse (con riferimento al precedente Accordo di Ristrutturazione) e di quelle che potrebbero occorrere in futuro, anche come conseguenza del mancato raggiungimento degli obiettivi previsti dal nuovo piano (con riferimento ai nuovi accordi sottoscritti alla fine dell’esercizio 2022).
Il definitivo superamento delle precedenti incertezze esistenti, come si vedrà nei successivi paragrafi, va valutato alla luce del perfezionamento del Nuovo Accordo con le Banche Finanziatrici che recepisce i contenuti della Nuova Manovra Finanziaria e tiene conto delle previsioni del Nuovo Piano Consolidato.
Valutazioni circa il raggiungimento dei target del Nuovo Piano Consolidato
Al fine di valutare i rischi legati al raggiungimento dei target previsionali del Nuovo Piano Consolidato, pare opportuno, preliminarmente, ripercorrere le cause che avevano portato a identificare in precedenza gli specifici
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fattori di rischio meritevoli di approfondimento da parte del consiglio di amministrazione e, nei paragrafi successivi, svolgere le opportune analisi per verificarne il superamento.
In proposito, si ricorda che i già segnalati scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario rilevati in particolare a partire dal secondo semestre 2020, hanno poi effettivamente comportato, da un lato, il mancato rispetto dei parametri finanziari previsti dall’Accordo di Ristrutturazione e, dall’altro, la necessità di aggiornare gli obiettivi del suddetto piano - sempre nel rispetto delle originarie linee strategiche - e di rivedere le previsioni per i prossimi esercizi, mediante l’approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione della Società in data 23 aprile 2021 di un nuovo piano industriale relativo al periodo 2021-2024. Tale nuovo piano è stato successivamente aggiornato, in un primo momento, al fine di recepire i dati contabili al 30 giugno 2021 e, successivamente, al fine di estendere il relativo arco temporale al periodo 2022-2026 nonché al fine di tenere conto di alcuni aspetti, tra cui le performance registrate nel corso dell’anno 2021 e alcuni elementi prudenziali che il management ha ritenuto opportuno considerare nei successivi anni di piano. Tale versione finale del piano, aggiornata al fine di tener conto della versione definitiva della Nuova Manovra Finanziaria (come infra definita), è stata dunque approvata dal Consiglio di Amministrazione della Società in data 29 settembre 2022 (il “Nuovo Piano Consolidato”).
Tale piano prevede livelli inferiori sia di ricavi che di EBITDA rispetto al Piano Consolidato Originario, così come una minore generazione di cassa e, conseguentemente, una Posizione Finanziaria Netta debitoria stabilmente più elevata.
Va detto altresì che il Nuovo Piano Consolidato considera come arco temporale il periodo 2022-2026, mentre il Piano Consolidato Originario considerava il periodo 2019-2022 (prevedendo che, al termine di tale periodo, fossero raggiunti gli obiettivi finali di risanamento del Gruppo). L’orizzonte temporale del Nuovo Piano Consolidato va dunque oltre quello del Piano Consolidato Originario. Tale circostanza implica evidentemente che il raggiungimento degli obiettivi di risanamento del Gruppo Trevi che, nell’ambito del Piano Consolidato Originario, era previsto per la fine dell’esercizio 2022, nell’ambito del Nuovo Piano Consolidato vada valutato in tale arco temporale più ampio.
In coerenza con le valutazioni svolte a partire dall’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020, uno degli elementi presi in considerazione al fine di valutare le incertezze sulla continuità aziendale è se le previsioni del Nuovo Piano Consolidato, anche alla luce delle ultime risultanze circa l’andamento del Gruppo, appaiano comunque idonee a consentire, entro il relativo arco temporale di riferimento, il raggiungimento di un riequilibrio economico-finanziario.
In particolare, si evidenzia che:
il Nuovo Piano Consolidato appare redatto secondo criteri ragionevoli e prudenziali che includono sia azioni volte all’incremento dei volumi sia al miglioramento della redditività, e mostra comunque la possibilità di raggiungere, al termine del piano stesso, una situazione di sostanziale equilibrio economico-finanziario e patrimoniale, tale da consentire il rifinanziamento dell’indebitamento residuo a condizioni di mercato;
l’IBR svolta da Alvarez & Marsal sul Nuovo Piano Consolidato e condivisa con le Banche
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Finanziatrici ha confermato ragionevolezza e fattibilità dello stesso;
la Nuova Manovra Finanziaria riflessa all’interno del Nuovo Accordo, sul contenuto della quale si sono pronunciati sia gli azionisti di riferimento (i.e., CDPE e Polaris) che le Banche Finanziatrici, attraverso l’operazione di rafforzamento patrimoniale ivi prevista, ha consentito di rafforzare ulteriormente la situazione economico-patrimoniale e finanziaria del Gruppo, dando altresì ulteriore impulso al business nonché al raggiungimento dei target di risanamento secondo quanto previsto dal Nuovo Piano Consolidato.
Peraltro, la ragionevolezza e fattibilità del Nuovo Piano Consolidato sono altresì ulteriormente supportate dalla circostanza che lo stesso in data 28 novembre 2022 è stato oggetto di attestazione da parte del professionista attestatore, Dott. Mario Ravaccia, dotato dei requisiti previsti dalla legge fallimentare, circostanza che rappresenta un fattore di ulteriore tutela per gli Amministratori e per gli altri stakeholder coinvolti.
Inoltre, la fattibilità del Nuovo Piano Consolidato risulta confermata dai risultati al 31 dicembre 2022, in linea con le previsioni del Nuovo Piano Consolidato, i quali mostrano una conferma della previsione dei ricavi e dell’EBITDA ricorrente per l’intero esercizio 2022, ordini acquisiti nel 2022 pari a circa 699 milioni di Euro in aumento del 16,5% rispetto al medesimo periodo del precedente anno, un portafoglio ordini pari a 587 milioni di Euro, in deciso aumento rispetto al 31 dicembre 2021 (+29,6%), trend proseguito anche nel primo trimestre 2023, una lieve diminuzione di 0,7 milioni di Euro della Posizione Finanziaria Netta, che passa da 251,8 milioni di Euro registrata al 31 dicembre 2021 ai 251,2 milioni di Euro consuntivati al 31 dicembre 2022 (prima dell’attuazione della Nuova Manovra Finanziaria). Anche l’andamento del Gruppo nei primi mesi dell’anno 2023, così come evidenziato tra i “Fatti di Rilievo avvenuti dopo la chiusura al 31/12/2022” per quanto riguarda acquisizione ordini, ricavi di produzione e backlog è risultato in linea con le previsioni dell’anno 2023, parte del Piano 2022-2026. La prosecuzione dell’esecuzione del Nuovo Piano, pur dipendendo solo in parte da variabili e fattori interni controllabili dalla Direzione Aziendale, permetterà di rispettare i parametri finanziari previsti dal Nuovo Accordo di Ristrutturazione. Con riferimento alle considerazioni in merito ai potenziali impatti derivanti dal conflitto Russia-Ucraina e dal prolungarsi dell’emergenza sanitaria da Covid-19 si rimanda, rispettivamente, ai paragrafi “Impatti del conflitto Russia-Ucraina”, “COVID-19” e “Rischio connesso all’andamento dei prezzi delle materie prime” della presente relazione.
Le incertezze, tutte ricondotte all’interno di una complessiva categoria di “rischio finanziario”, si sostanziano quindi nella capacità della Società di rispettare gli impegni finanziari assunti nonché di generare e/o reperire risorse sufficienti per soddisfare le proprie esigenze finanziarie a sostegno del business, del programma di investimenti e degli obiettivi del Nuovo Piano Consolidato. Il definitivo superamento di tali incertezze, come si vedrà nei successivi paragrafi, va valutato alla luce del perfezionamento del Nuovo Accordo (come infra definito) con le Banche Finanziatrici che recepisce i contenuti della Nuova Manovra Finanziaria e tiene conto delle previsioni del Nuovo Piano Consolidato.
Più in particolare, il management, con l’ausilio dei propri advisor, ha portato avanti le trattative sia con le Banche Finanziatrici che con i principali azionisti volte a definire la nuova manovra finanziaria. La definizione di una manovra che trovasse il consenso sia dei principali azionisti che delle Banche Finanziatrici ha richiesto alcuni
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mesi. La versione definitiva della manovra finanziaria è quella che è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 17 novembre 2022 (la Nuova Manovra Finanziaria”), la quale prevedeva, in estrema sintesi:
(a) che la stessa fosse posta in essere in esecuzione di un accordo basato su un piano attestato di risanamento ai sensi dell’art. 56 del codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (“CCII”) (corrispondente al precedente art. 67, comma III, lett.(d) della l.fall.) (il “Nuovo Accordo”);
(b) un aumento di capitale a pagamento, da offrirsi in opzione ai soci esistenti ai sensi dell’art. 2441, comma primo, cod. civ., per un importo complessivo massimo pari ad Euro 25.106.155,28, inscindibile fino all'importo di Euro 24.999.999,90 importo integralmente garantito dagli impegni di sottoscrizione assunti dai soci CDPE Investimenti S.p.A. (“CDPE”) e Polaris Capital Management LLC (“Polarise, congiuntamente a CDPE, i Soci Istituzionali”) e scindibile per l'eccedenza, comprensivo di sovrapprezzo, mediante emissione di complessive massime n. 79.199.228 nuove azioni ordinarie, prive di valore nominale, aventi le medesime caratteristiche di quelle in circolazione (da emettersi con godimento regolare), ad un prezzo di emissione per azione di Euro 0,3170, dei quali Euro 0,1585 da imputarsi a capitale ed Euro 0,1585 da imputarsi a sovrapprezzo (l’“Aumento di Capitale in Opzione”);
(c) un aumento di capitale inscindibile a pagamento, di importo massimo pari ad Euro 26.137.571,21, mediante emissione di n. 82.452.906 azioni ordinarie, prive di valore nominale, aventi le medesime caratteristiche di quelle in circolazione (da emettersi con godimento regolare), ad un prezzo di emissione per azione di Euro 0,3170, da offrire, con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell’art. 2441, comma 5, cod. civ., ad alcuni dei creditori finanziari individuati nel Nuovo Accordo, con liberazione mediante compensazione volontaria, nei modi e nella misura previsti nel Nuovo Accordo, in relazione alla sottoscrizione dell’aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione, di crediti certi, liquidi ed esigibili, secondo un rapporto di conversione del credito in capitale di 1,25 a 1 (l’“Aumento di Capitale per Conversione” e, congiuntamente all’Aumento di Capitale in Opzione, l’“Aumento di Capitale”);
(d) la subordinazione e postergazione di una porzione del debito bancario per Euro 6,5 milioni;
(e) l’estensione della scadenza finale dell’indebitamento a medio-lungo termine sino al 31 dicembre 2026, con introduzione di un piano di ammortamento a partire dal 2023;
(f) la concessione/conferma di linee di credito per firma a supporto dell’esecuzione del Nuovo Piano Consolidato;
(g) l’estensione al 2026 della scadenza del Prestito Obbligazionario.
Sempre in data 17 novembre 2022, il Consiglio di Amministrazione della Società ha approvato: (i) la versione finale del piano di risanamento ai sensi degli articoli 56 e 284 CCII, basato sul Nuovo Piano Consolidato e sulla Nuova Manovra Finanziaria, relativo a Trevi Finanziaria nonché al Gruppo Trevi; (ii) in attuazione della delega conferita dall’assemblea dei soci dell’ 11 agosto 2022, l’operazione di rafforzamento patrimoniale della Società prevista dalla Nuova Manovra Finanziaria, come adeguata con successiva delibera del 28 novembre 2022; (iii) la sottoscrizione del Nuovo Accordo; e (iv) la sottoscrizione degli ulteriori accordi previsti nel contesto dell’operazione di ristrutturazione del debito e di rafforzamento patrimoniale in attuazione del suddetto piano
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attestato, ivi incluso l’accordo con il quale i Soci di Riferimento hanno assunto l’impegno di sottoscrivere l’intera quota di loro spettanza dell’Aumento di Capitale in Opzione, nonché le eventuali azioni che resteranno inoptate in proporzione alle partecipazioni detenute (la “Lettera di Impegno”).
Successivamente, in data 29-30 novembre 2022, la Società ha sottoscritto i contratti relativi all’attuazione della Nuova Manovra Finanziaria, quali in particolare il Nuovo Accordo e la Lettera di Impegno, i quali sono divenuti successivamente efficaci in data 16 dicembre 2022 a seguito del verificarsi delle relative condizioni sospensive, ivi incluso l’ottenimento avvenuto in tale data dell’autorizzazione da parte di CONSOB alla pubblicazione del prospetto informativo relativo all’offerta in opzione di azioni Trevi Finanziaria nell’ambito dell’Aumento di Capitale in Opzione, fermo restando che l’esecuzione degli impegni assunti dalle parti finanziarie con riferimento all’Aumento di Capitale per Conversione erano subordinati alla corretta esecuzione dell’Aumento di Capitale in opzione sino alla soglia di inscindibilità pari a Euro 24.999.999,90 condizione che si è verificata in data 10 gennaio 2023, consentendo la conversione in azioni di Trevifin dei crediti delle parti finanziarie e la conseguente esecuzione dell’Aumento di Capitale per Conversione, avvenuta in data 11 gennaio 2023, a seguito della quale l’Aumento di Capitale ha avuto definitiva attuazione.
In data 11 gennaio 2023, la Società ha, quindi, informato il mercato circa il positivo completamento dell’Aumento di Capitale, nel contesto del quale sono state sottoscritte n. 161.317.259 azioni ordinarie di nuova emissione della Società, per un controvalore complessivo pari a Euro 51.137.571,10 (di cui Euro 25.568.785,55 a titolo di capitale e Euro 25.568.785,55 a titolo di sovrapprezzo). A seguito dell’esecuzione dell’Aumento di Capitale, il nuovo capitale sociale di Trevi Finanziaria è risultato, quindi, pari a Euro 123.044.339,55, suddiviso in n. 312.172.952 azioni ordinarie. In particolare: (i) l’Aumento di Capitale in Opzione è stato sottoscritto in denaro per Euro 24.999.999,90, di cui complessivi Euro 17.006.707 versati per la sottoscrizione di complessive n. 53.648.918 azioni da parte dei Soci di Riferimento, e i rimanenti Euro 7.993.292,90 sono stati versati per la sottoscrizione di complessive n. 25.215.435 azioni da parte di altri azionisti sottoscrittori; e (ii) l’Aumento di Capitale per Conversione è stato sottoscritto integralmente per Euro 26.137.571,21, mediante emissione di n. 82.452.906 azioni ordinarie.
Di seguito si riportano i principali dati economici, finanziari e patrimoniali del Gruppo a seguito dell’esecuzione dell’operazione di rafforzamento patrimoniale della Società e di ristrutturazione dell’indebitamento finanziario del Gruppo con la precisazione che i relativi effetti contabili sono stati registrati nel 2023 in quanto l’aumento di capitale si è completato appunto nel gennaio 2023:
il patrimonio netto del Gruppo, che al 31 dicembre 2022 era pari a 89,6 milioni di Euro è aumentato di circa 52 milioni di euro;
l’indebitamento finanziario netto del Gruppo, che al 31 dicembre 2022 era pari a 251,2 milioni di Euro, si è ridotto di circa 52 milioni di Euro nel corso del mese di gennaio 2023 per effetto della Manovra Finanziaria; e
l’indebitamento residuo del Gruppo è stato quasi integralmente riscadenziato. Infatti, una parte sostanziale dell’indebitamento a medio lungo termine del debito residuo nei confronti delle Parti Finanziarie dopo l’aumento di capitale per conversione, per un ammontare pari circa a 185 milioni di
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Euro, è stato riscadenziato al 31 dicembre 2026, mentre per circa Euro 6,5 milioni è prevista la subordinazione e riscadenziamento al 30 giugno 2027.
Valutazione circa il prevedibile andamento della liquidità nel corso dei prossimi 12 mesi
In coerenza con le valutazioni svolte a partire dall’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020, un elemento che è stato valutato con particolare attenzione, alla luce della minor generazione di cassa prevista dal Nuovo Piano Consolidato, è l’idoneità dei livelli di cassa previsti nei prossimi 12 mesi a garantire l’ordinaria operatività del Gruppo, il finanziamento delle relative commesse e il regolare pagamento dei fornitori. A questo fine, come si dirà più diffusamente nel prosieguo, la Direzione Aziendale ha aggiornato le previsioni di cassa che erano state effettuate in occasione dell’approvazione della relazione semestrale consolidata sulla base dei dati actual ed ha esteso tali previsioni sino al 31 marzo 2024. Da tale esercizio emerge la ragionevole aspettativa di una situazione positiva di cassa del Gruppo fino ad allora, assumendo, tra le altre cose, l’utilizzo delle linee di credito ivi incluse le linee di credito per firma necessarie nell’ambito delle commesse di cui le Società del Gruppo sono parte previste dal Nuovo Accordo, ciò consentendo l’attuazione della Nuova Manovra Finanziaria (come di seguito descritta) e del Nuovo Piano Consolidato.
Con riferimento all’incertezza segnalata in precedenza relativa al rischio che, a causa della minore generazione di cassa riflessa nelle previsioni del Nuovo Piano Consolidato, possano verificarsi delle situazioni di tensione di cassa nel corso dei 12 mesi successivi alla data di riferimento del bilancio, va rilevato quanto segue.
Innanzitutto, va sottolineato che la Direzione Aziendale della Società monitora costantemente l’andamento della cassa del Gruppo, anche a livello delle singole Divisioni Trevi e Soilmec. In particolare, il management predispone un piano di tesoreria fino alla fine dell’anno in corso, che analizza l’andamento della cassa su base settimanale per i primi tre mesi e su base mensile per i mesi successivi, documento che viene aggiornato ogni 4 settimane sulla base dei dati actual a disposizione, provenienti da tutte le legal entity del Gruppo. Tale strumento, i cui risultati vengono analizzati e discussi con il management locale, consente di monitorare la cassa a breve termine, e di avere contezza di eventuali shortfall di cassa con congruo anticipo, in modo da poter adottare le iniziative di volta in volta necessarie. Tale piano di tesoreria è stato da ultimo aggiornato in data 21 marzo 2023 (con dati aggiornati a tale data), esaminando il prevedibile andamento della liquidità sino al 31 marzo 2024. Tale analisi mostra la conservazione di un margine di liquidità adeguato a garantire la normale operatività del Gruppo ed i rimborsi previsti dal Nuovo Accordo, durante tutto il periodo oggetto di analisi.
Inoltre, in conformità a quanto previsto dal Nuovo Accordo, la Società continua a fornire alle Banche Finanziatrici un piano cassa e analisi del cash flow per ciascuna società del Gruppo relativo al trimestre solare immediatamente precedente. Tale obbligo informativo è stato inoltre validato e verificato dal dott. Paolo Rinaldi, professionista di gradimento delle Banche Finanziatrici che, ai sensi di quanto richiesto dal Nuovo Accordo, è stato incaricato in data 26 gennaio 2023 al fine di svolgere, inter alia, attività di monitoraggio in merito all’attuazione del Nuovo Piano Consolidato e del Nuovo Accordo (il Responsabile Monitoraggio”).
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L’ultimo piano di cassa e analisi del cash flow aggiornato è stato fornito alle Banche Finanziatrici in data 15 febbraio 2023, e lo stesso non ha segnalato criticità relativamente alla situazione di cassa del Gruppo e/o delle singole divisioni nel relativo periodo.
Inoltre, in data 14 marzo 2023, sempre in conformità a quanto richiesto dal Nuovo Accordo, la Società ha fornito alle Banche Finanziatrici un budget previsionale per l’anno contabile in corso, suddiviso per trimestri solari.
Tali analisi hanno confermato l’assenza di situazioni critiche dal punto di vista della cassa, ed hanno evidenziato una situazione di liquidità idonea a consentire l’ordinaria operatività del Gruppo nel periodo di riferimento.
Il Consiglio di Amministrazione, ai fini dell’approvazione del presente progetto di bilancio, ha comunque esaminato l’aggiornamento di tale liquidity analysis sino al 31 marzo 2024, che corrisponde all’arco temporale oggetto della presente analisi. Pertanto, sulla base di tali proiezioni, è ragionevolmente prevedibile che, nel periodo, le disponibilità liquide consentano al Gruppo di gestire la propria normale attività corrente secondo criteri di continuità e di fare fronte alle proprie esigenze finanziarie.
Il monitoraggio del management relativamente all’andamento della liquidità del Gruppo appare dunque adeguato alla situazione e le risultanze dell’analisi svolta non mostrano allo stato situazioni di tensioni e/o di shortfall di liquidità fino a marzo 2024. Le previsioni appaiono redatte in modo ragionevolmente prudenziale.
In conclusione, tenuto conto che (i) le previsioni di tesoreria vengono svolte con metodologie consolidate nel tempo, (ii) tali previsioni sono oggetto di verifica da parte di un soggetto terzo (i.e., il Responsabile Monitoraggio) e condivise periodicamente con le Banche Finanziatrici, e (iii) al 31-12-2022 Divisione Trevi ha acquisito ordini pari a circa l’80% dei ricavi che si prevede di realizzare nell’anno 2023, e Divisione Soilmec ha acquisito ordini pari a circa il 38% dei ricavi che si prevede di realizzare nell’anno 2023, al momento si ritiene che il rischio relativo alle previsioni di tesoreria sia adeguatamente monitorato e mitigato.
Considerazioni conclusive
In conclusione, alla luce delle considerazioni sopra esposte e dopo aver analizzato i rischi e le incertezze a cui la Società e il Gruppo sono esposti, pur essendo presenti i fisiologici fattori di incertezza legati alla realizzazione di un Piano Consolidato, gli Amministratori ritengono appropriato l’utilizzo del presupposto della continuità aziendale nella preparazione del bilancio della Società Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. e del Gruppo Trevi al 31 dicembre 2022.
COVID-19
Nel corso dell’anno 2022 il Gruppo Trevi, al fine di garantire la sicurezza dei dipendenti e la continuità di business, ha proseguito con l’adozione delle misure per il contrasto della pandemia da COVID-19 in relazione
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alle disposizioni in essere vigenti sul territorio nazionale e nei paesi in cui il Gruppo opera, in un contesto generale di progressivo miglioramento.
Inoltre, la gestione del rischio COVID-19 è diventato a tutti gli effetti un processo interamente incorporato nel Sistema di Gestione Salute e Sicurezza ISO45001 implementato dal Gruppo Trevi.
Durante il 2022 si segnala un ridotto numero di contagi che ha colpito il personale del Gruppo Trevi, e nessuna criticità per la salute delle persone colpite.
Nei mesi a venire l’azienda si muoverà in relazione alle nuove disposizioni applicabili ed agli scenari di rischio che si verranno a configurare mettendo in atto le misure necessarie.
Altri Rischi e incertezze
Il processo di risk management ha lo scopo di assicurare un’adeguata gestione delle principali minacce ed opportunità rispetto agli obiettivi di Piano Industriale del Gruppo e qui di seguito rappresentati.
Obiettivi, politica di gestione e identificazione dei rischi finanziari
La Direzione Finanziaria della Capogruppo ed i Responsabili Finanziari delle singole Società controllate gestiscono i rischi finanziari cui il Gruppo è esposto, seguendo le direttive contenute nella Treasury Risks Policy di Gruppo.
Le attività finanziarie del Gruppo sono rappresentate principalmente da cassa e depositi a breve, derivanti direttamente dall’attività operativa.
Le passività finanziarie comprendono invece finanziamenti bancari, prestiti obbligazionari e leasing finanziari, la cui funzione principale è di finanziare l’attività operativa.
I rischi generati da tali strumenti finanziari sono rappresentati dal rischio di tasso di interesse, dal rischio di tasso di cambio, dal rischio di liquidità e da quello di credito.
Il Gruppo Trevi svolge un’attività sistematica di monitoraggio dei rischi finanziari sopra illustrati, potendo, utilizzare strumenti finanziari derivati al fine di ridurre tali rischi al minimo solo a seguito dell’entrata in vigore del nuovo Accordo di Ristrutturazione. Al momento, tuttavia, non esistono linee di credito dedicate all’utilizzo di strumenti finanziari.
La definizione della composizione ottimale della struttura di indebitamento tra componente a tasso fisso e componente a tasso variabile avviene a livello consolidato. La gestione dei rischi di tasso di cambio, liquidità
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e tasso di interesse è svolta principalmente dalla Capogruppo e dalle sub-holding di divisione; la gestione del rischio di credito è demandata alle singole società operative del Gruppo.
Rischi di liquidità
Il rischio di liquidità si può manifestare per l’incapacità di reperire, a condizioni economiche, le risorse finanziarie necessarie per l’operatività del Gruppo. I due principali fattori che influenzano la liquidità del Gruppo sono da una parte le risorse generate o assorbite dalle attività operative e di investimento e, dall’altra, le caratteristiche di scadenza e di rinnovabilità del debito o di liquidità degli impieghi finanziari. I fabbisogni di liquidità sono monitorati dalle funzioni centrali del Gruppo nell’ottica di garantire un efficace reperimento delle risorse finanziarie e/o un adeguato investimento della liquidità.
Il Gruppo a continuo monitoraggio della situazione della liquidità predispone i cash flow rotativi periodici e previsionali predisposti da parte di tutte le Società del Gruppo, i quali, poi, vengono consolidati ed analizzati dalla Capogruppo.
Si segnala che le disponibilità liquide sono parzialmente soggette a vincoli valutari relativamente ad alcuni Paesi in cui il Gruppo opera così come dettagliato nella seguente tabella:
Eur mln
Divisione
Società
Paese
Vincolo
31/12/2022
Trevi
Treviicos
Usa
CRA - Bonding Company (Soggetta a Covenant)
9,4
Trevi
Trevi Foundations Nigeria Ltd
Nigeria
Restrizioni Valutarie
6,7
Trevi
Foundation Construction Ltd
Nigeria
Restrizioni Valutarie
0,2
Trevi
Swissboring Overseas Piling Corp. Ltd (Dubai)
Dubai
Cash Collateral su linea promiscua
3,4
Totale
 
 
 
19,7
Ad oggi gran parte degli affidamenti con le Banche Finanziatrici sono regolati dal Nuovo Accordo che si è perfezionato il 16 dicembre 2022, con l’aumento di capitale e la conversione dei crediti vantati dagli istituti di credito in capitale conclusosi l’11 gennaio 2023.
Di seguito viene illustrata la distribuzione geografica delle disponibilità liquide del Gruppo al 31 dicembre 2022:
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Italia
16.139
14.031
2.108
Europa (esclusa Italia)
3.605
8.630
(5.025)
Stati Uniti e Canada
21.581
26.870
(5.289)
Sud America
2.884
4.378
(1.494)
Africa
16.846
14.922
1.924
Medio Oriente e Asia
26.845
6.368
20.477
Estremo Oriente e Resto del mondo
7.065
2.448
4.617
43
Totale
94.965
77.647
17.318
I finanziamenti bancari del Gruppo alla fine dell’esercizio sono invece così ripartiti tra breve e lungo termine:
Finanziamenti a breve termine
31/12/2022
31/12/2021
Variazione
Finanziamenti a medio lungo termine
31/12/2022
31/12/2021
Variazione
Italia
135.714
188.052
(52.338)
Italia
4.935
5.135
(200)
Europa (esclusa Italia)
0
0
0
Europa (esclusa Italia)
1.833
1.790
43
Stati Uniti e Canada
6.563
6.180
383
Stati Uniti e Canada
0
0
0
Sud America
467
547
(80)
Sud America
0
0
0
Africa
110
113
(3)
Africa
0
4.142
(4.142)
Medio Oriente e Asia
0
0
0
Medio Oriente e Asia
0
0
0
Estremo Oriente
6.943
5.457
1.486
Estremo Oriente
1.238
1.630
(392)
Resto del mondo
10
786
(776)
Resto del mondo
0
0
0
Totale
149.807
201.135
(51.328)
Totale
8.007
12.697
(4.690)
La tabella seguente riporta invece il dettaglio per area geografica di tutte le passività finanziarie, includendo i finanziamenti bancari, i leasing finanziari e debiti verso altri finanziatori:
Passività finanziarie a breve termine
31/12/2022
31/12/2021
Variazione
Passività finanziarie a lungo termine
31/12/2022
31/12/2021
Variazione
Italia
268.604
245.879
22.725
Italia
68.259
74.385
(6.126)
Europa (esclusa Italia)
278
824
(546)
Europa (esclusa Italia)
2.367
2.662
(295)
Stati Uniti e Canada
7.378
6.611
767
Stati Uniti e Canada
41
194
(153)
Sud America
666
1.288
(622)
Sud America
126
132
(6)
Africa
938
457
481
Africa
967
4.756
(3.789)
Medio Oriente e Asia
524
1.071
(547)
Medio Oriente e Asia
1.428
1.146
282
Estremo Oriente
7.899
7.911
(11)
Estremo Oriente
1.344
2.117
(773)
Resto del mondo
504
881
(377)
Resto del mondo
1.077
3
1.074
Totale
286.791
264.921
21.870
Totale
75.609
85.395
(9.786)
Rischio di mercato
Il rischio di mercato è il rischio che il fair value dei flussi di cassa futuri di uno strumento finanziario si modificherà a causa delle variazioni nel prezzo di mercato. Il prezzo di mercato comprende quattro tipologie di rischio: il rischio di tasso, il rischio di valuta, il rischio di prezzo delle commodity e altri rischi di prezzo, così come il rischio di prezzo sui titoli rappresentativi di capitale (equity risk). Gli strumenti finanziari toccati dal rischio di mercato includono prestiti e finanziamenti, depositi, partecipazioni disponibili per la vendita e strumenti finanziari derivati.
Rischio di tasso di interesse
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L’esposizione al rischio delle variazioni dei tassi d’interesse di mercato è connessa ad operazioni di finanziamento sia a breve sia a lungo termine, con un tasso di interesse variabile.
Al 31 dicembre 2022, a seguito della firma del Nuovo Accordo del 16 dicembre 2022, buona parte dei finanziamenti del Gruppo risulta essere a tasso variabile con esclusione del Prestito Obbligazionario e di alcuni finanziamenti delle controllate italiane ed estere, e dei contratti di leasing come riportato di seguito:
(In migliaia di Euro)
 
31/12/2022
 
31/12/2022
Descrizione
Tasso Fisso
Tasso Variabile
Totale
Finanziamenti e Leasing
93.321
200.045
293.366
Prestito Obbligazionario
50.000
50.000
Totale Passività Finanziarie
143.321
200.045
343.366
Si sottolinea inoltre che a seguito dell’entrata in vigore dell’accordo di risanamento e in coerenza con la sua applicazione si è dovuto procedere al ricalcolo degli interessi retroattivamente a partire dal 30 settembre 2022 ad un tasso variabile pari a EURIBOR 6 mesi + 2% di margine (precedentemente a tasso fisso del 2%).
Per ulteriori dettagli relativi alle passività finanziarie si rimanda ai paragrafi della nota integrativa ed in particolare alle note (14), (20) e (21)
Rischio di cambio
Il Gruppo è esposto al rischio che variazioni nei tassi di cambio possano apportare variazioni ai risultati economici e patrimoniali del Gruppo. L’esposizione al rischio di cambio può essere di natura:
Transattiva: variazioni del tasso di cambio intercorrenti tra la data in cui un impegno finanziario tra controparti diventa altamente probabile e/o certo o e la data di regolamento dell’impegno, variazioni che determinano uno scostamento tra flussi di cassa attesi e flussi di cassa effettivi;
Traslativa: variazioni del tasso di cambio determinano una variazione del valore delle poste patrimoniali in divisa, a seguito del consolidamento dei dati ai fini di bilancio e della loro traduzione nella moneta di conto della Capogruppo (Euro). Tali variazioni non determinano uno scostamento immediato tra flussi di cassa attesi e flussi di cassa effettivi ma solo un effetto contabile sul patrimonio netto consolidato del Gruppo. L’effetto sui flussi di cassa si manifesta solo qualora siano effettuate operazioni sul patrimonio della società del Gruppo che redige il bilancio in divisa.
Il Gruppo valuta la propria esposizione al rischio di variazione dei tassi di cambio; gli strumenti utilizzati sono la correlazione dei flussi di pari valuta ma di segno opposto, la contrazione di finanziamenti di anticipazione commerciale e di natura finanziaria in pari valuta con il contratto di vendita. Il Gruppo non utilizza per la propria attività di copertura dal rischio di cambio strumenti di tipo dichiaratamente speculativo; tuttavia, nel
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caso in cui ci fossero e gli strumenti finanziari derivati non soddisfino le condizioni previste per il trattamento contabile degli strumenti di copertura richiesti dallo IFRS 9 o la società decide di non volersi avvalere della possibilità di hedge accounting, le loro variazioni di fair value sono contabilizzate a conto economico come oneri/proventi finanziari.
Nello specifico, il Gruppo ha la possibilità di gestire il rischio transattivo tramite la stipula di Strumenti Derivati non speculativi a seguito della firma del Nuovo Accordo del 16 dicembre 2022: al 31 dicembre 2022 tuttavia non risultano in vigore linee di credito dedicate per la gestione di contratti derivati. L’esposizione al rischio di variazioni dei tassi di cambio deriva dall’operatività del Gruppo in una pluralità di Paesi e in monete diverse dall’Euro, in particolare il Dollaro Statunitense e le divise ad esso agganciate. Poiché risultano operazioni significative in Paesi dell’area Dollaro, il bilancio del Gruppo può essere interessato in maniera considerevole dalle variazioni dei tassi di cambio Euro/Usd.
Il fair value di un contratto a termine è determinato come differenza tra il cambio a termine del contratto e quello di un’operazione di segno contrario di importo e scadenza uguale, ipotizzata ai tassi di cambio ed ai differenziali di tasso di interesse al 31 dicembre.
Rischio di credito
Il Gruppo è soggetto al rischio che il merito di credito di una controparte finanziaria o commerciale diventi insolvente.
Per la natura della sua attività, articolata in più settori, con un’accentuata diversificazione geografica delle unità produttive e per la pluralità di Paesi in cui sono venduti gli impianti e attrezzature il Gruppo non presenta una concentrazione del rischio di credito su pochi clienti/Paesi, anzi l’esposizione creditoria è suddivisa su un largo numero di controparti e clienti.
Il rischio di credito connesso al normale svolgimento delle operazioni commerciali è monitorato sia dalle singole società sia dalla direzione Finanziaria del Gruppo.
L’obiettivo è quello di minimizzare il rischio controparte attraverso il mantenimento dell’esposizione all’interno di limiti coerenti con il merito creditizio assegnato a ciascuna di esse dai diversi Credit Managers del Gruppo sulla base di informazioni storiche sui tassi di insolvenza delle controparti stesse.
Il Gruppo vende prevalentemente all’estero e utilizza per la copertura dei rischi di credito gli strumenti finanziari disponibili sul mercato, in particolare le Lettere di Credito e utilizza per progetti significativi gli strumenti del pagamento anticipato e della lettera di credito.
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Rischio connesso alle attività svolte all’estero
L’evoluzione degli scenari economici e geo-politici influenza da sempre le attività finanziarie e industriali del Gruppo.
I ricavi per attività all’estero del Gruppo Trevi confermano un consolidamento sull’estero attestandosi a circa il 91% dell’ammontare totale; la presenza del Gruppo è localizzata principalmente in Medio Oriente, USA, Estremo Oriente ed Africa.
Relativamente ai ricavi localizzati in aree con un rischio politico e commerciale medio-alto, caratterizzati cioè dal rischio di insolvenza di operatori, pubblici e privati, legato all’area geografica di provenienza e indipendente dalla loro volontà, nonché dal rischio legato alla provenienza di un determinato strumento finanziario e dipendente da variabili politiche, economiche e sociali, con specifico riferimento ai paesi in cui Trevi opera, maggiormente esposti a questa tipologia di rischio, si precisa quanto segue:
Algeria
Nel primo semestre 2022 l'Algeria è diventata il primo fornitore di gas naturale dell'Italia. L’abbondante dotazione di gas e petrolio consente al Paese di offrire costi bassi per energia elettrica e prodotti petroliferi. Inoltre, gli indicatori demografici sono molto interessanti, considerando che la popolazione supera già i 47 milioni di abitanti, con un tasso di crescita annuo di quasi il 2 per cento. Inoltre, il 54 per cento della popolazione ha meno di 30 anni. Un mercato giovane e in crescita, proiettato con le sue infrastrutture anche al mercato africano, che offre sicuramente grandi opportunità per gli investitori. L’economia dell’Algeria è tuttora fortemente dipendente dagli idrocarburi, che rappresentano circa il 93 per cento delle esportazioni, il 60 per cento delle entrate fiscali e il 30 per cento del PIL. In questo settore l’Italia è tradizionalmente presente, come pure nell’ambito dei lavori pubblici. Tuttavia, accanto al tradizionale settore degli idrocarburi si trova una serie di altre opportunità d’investimento, come l’energia da fonti rinnovabili, il settore farmaceutico, l’efficienza energetica, la meccanica, l’agroindustria, il turismo e le start-up. L’Algeria ha avviato, infatti, un processo di diversificazione dell’economia che proseguirà nei prossimi anni e, quindi, offre vantaggi indubbi. Oltre ai settori “non-idrocarburi”, si segnala l’adozione del nuovo codice degli investimenti che punta ad agevolare gli investimenti esteri.
Argentina
L’Argentina, che rappresenta una delle economie più importanti dell’America Latina, sembra essere arrivata economicamente al collasso. Il Paese già da due anni si trovava in recessione economica, con il PIL diminuito tra il 2% e il 3% nel 2018 e nel 2019. Ancora una volta il Covid-19 non ha fatto altro che acutizzare questa precaria situazione: l’Argentina, infatti, ha risentito più di altri Paesi in America Latina e nel mondo della crisi causata dalla pandemia, con il PIL che è diminuito di poco più del 10% e con
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un’inflazione che è aumentata del 36,1%. Dati così allarmanti non si vedevano dalla crisi del 2001-2002, la crisi del corralino, considerata come la peggiore della storia argentina, quando il PIL era diminuito del 10,9%. Inoltre attualmente i prezzi dei beni di prima necessità sono aumentati del 4%, il tasso di persone sotto la soglia di povertà ha raggiunto il 44% e il valore della moneta si è dimezzato, tant’è che se nel gennaio 2020 il dollaro si comprava con 78 pesos, oggi ne sono necessari 160 e il mercato finanziario è diminuito da quota 350 miliardi di dollari a 20 miliardi, il che indica che molte aziende hanno perso valore e altre hanno lasciato il Paese.
Tagikistan
La Repubblica del Tagikistan è la più piccola delle Repubbliche centro asiatiche (superficie di 140 mila kmq con circa 10 milioni di abitanti). Dilaniata da una cruenta guerra civile all’indomani dell’indipendenza, ha goduto dal 1997 di una sostanziale stabilità politica, fondata sulla memoria del conflitto e sull’equilibrio a suo tempo raggiunto con l’opposizione islamica (cui era riservata una parte dei seggi parlamentari). Tale stabilità è ora assicurata dal carattere autocratico del potere esercitato dal Presidente Rahmon.
Le elezioni presidenziali si sono tenute nell’ottobre 2020 ed hanno visto la scontata rielezione del Presidente Rahmon per altri sette anni, con una maggioranza plebiscitaria del 90,92%. Nel 2016 un emendamento alla Costituzione, confermato da un referendum popolare, ha consentito al Presidente di ricandidarsi nel futuro senza limiti di mandato. Altro importante cambiamento è stata la riduzione dell’età di possibili futuri candidati alla Presidenza da 35 a 30 anni. La norma, intesa ad aprire la strada della successione al figlio del Presidente, Rustam, attuale Sindaco di Dushanbe, non è stata finora utilizzata, anche se la questione rimane aperta.
Nel marzo 2020 le elezioni del Parlamento hanno evidenziato la netta vittoria del gruppo politico del Presidente, “People’s Democratic Party” con il 50,4% dei voti e 47 dei 63 seggi dell’Assemblea Legislativa. Rahmon ha messo al bando nel 2015 l’unico effettivo partito di opposizione, l’“Islamic Renaissance Party of Tagikistan” (IRPT), accusato di attività terroristiche e di aver organizzato, nell’estate del 2015, un tentativo di colpo di Stato. Di fatto, con l’eliminazione del’IRPT nessuna opposizione è presente in Parlamento.
In tale contesto si registrano carenze sul piano dello stato di diritto e vi è poco spazio per il dissenso e, più in generale, per la società civile soggetta ad un controllo di polizia attento e pervasivo, in particolare per quanto riguarda l’area di consenso dell’IRPT. Su questo ultimo versante, il Tagikistan rimane molto indietro nelle classifiche internazionali (secondo Transparency International figura nel 2020 al 149mo posto su 180).
I problemi più gravi che il Paese si trova ad affrontare sono sostanzialmente di natura economica, dovuti alle condizioni di disagio in cui vive buona parte della popolazione alle prese con povertà, disoccupazione e precarietà dei posti di lavoro, molti dei quali assicurati dall’economia informale, carenza di acqua ed energia nei mesi invernali.
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L’incidenza dei ricavi delle aree sopraindicate rispetto al totale del Gruppo è inferiore al 3%.
Rischio connesso all’approvvigionamento delle materie prime
I temi pertinenti all’approvvigionamento di materie prime sono articolati nelle seguenti categorie del Modello dei Rischi:
Supply Chain
Approvvigionamento
Commodity
Le successive considerazioni, sono definite secondo criteri comuni opportunamente parametrati rispetto alle Divisioni (Soilmec e Trevi) e alla Capogruppo (Trevi Finanziaria Industriale).
Per la Divisione Soilmec è stato stimato superiore alla soglia di accettazione (risk appetite), un possibile evento dell’Area Commodity ovvero quella connessa a possibili inefficienze nel processo di approvvigionamento di beni, servizi, subappalti, dovute a fluttuazioni avverse dei prezzi che potrebbero causare perdite e/o riduzione della marginalità. L'incremento del costo dei materiali è stato significativo per la prima parte del 2022. A partire dal terzo trimestre il forte aumento della spesa per l'energia, impattante soprattutto per le aziende nostre fornitrici, è stato un fattore che ha controbilanciato in maniera più che proporzionale la diminuzione del prezzo della materia prima da trasformare. Qualora questa dinamica continuasse nel 2023 potrebbe causare “l’aumento dei costi di approvvigionamento, delle utenze e della logistica”. L’evento porterebbe quindi alla riduzione del margine di contribuzione e al peggioramento dei flussi di cassa se non fosse bilanciato da un efficace adeguamento del listino di vendita tempestivamente recepito dal mercato.
Il tema non è stato stimato come altrettanto critico per la Divisione Trevi dove è evitato dalla possibilità di escludere contrattualmente dallo scopo del lavoro la fornitura dei materiali o mitigato dalla definizione di un adeguato meccanismo di compensazione in caso di significativa variazione dei costi. Inoltre, si segnala che mediamente la durata delle commesse è compresa tra i sei ed i nove mesi e pertanto nelle offerte si può tenere conto di costi aggiornati in relazione ai progetti da realizzare.
Rischi climatici
I principali aspetti ambientali associati all’attività del Gruppo Trevi scarsamente probabili ma con impatto potenzialmente alto sono correlati alle attività di perforazioni e fondazioni nei cantieri della Divisione Trevi.
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Allo scopo di ridurre la significatività di tali potenziali impatti, Trevi applica i principi di gestione ambientale in linea con lo standard ISO14001, all’interno del quale sono effettuate indagini ambientali specifiche prima dell’avvio delle commesse e controlli periodici durante le attività. Inoltre, le attività effettuate nei cantieri hanno impatti anche sul clima in quanto richiedono l’utilizzo di macchine operatrici con motore a combustione. Trevi è impegnata a ridurre l’impatto ambientale associato alle emissioni prodotte da tali macchine attraverso sistemi di efficientamento delle stesse quali ad esempio la sensibilizzazione degli operatori verso un uso corretto delle attrezzature, il ricambio del parco macchine che prevede l’introduzione di macchine di nuova generazione più efficienti o elettriche (si veda linea HighTech ed e-Tech di Soilmec), l’utilizzo di carburanti bio-diesel. Inoltre, va segnalato che qualora si dovessero verificare danni da eventi metereologici o da danni ambientali diretti, sono presenti assicurazioni CAR (Construction All-Risks) in ogni cantiere, su cui si inseriscono le coperture assicurative RCT (Responsabilità Civile verso Terzi) con estensione alla copertura all’inquinamento accidentale e le coperture assicurative All-Risks sulle macchine ed attrezzature utilizzate. Nell’ambito degli aspetti ambientali per la rendicontazione di carattere non finanziario (Dichiarazione Non Finanziaria) che il Gruppo redige dal 2017, sono stati identificati quattro indicatori, tra cui “la gestione delle emissioni e lotta al cambiamento climatico”. Il tema fa riferimento alla promozione di strategie di riduzione delle emissioni in atmosfera e sviluppo di energie rinnovabili, con l’obiettivo per il Gruppo di ridurre gradualmente la dipendenza dal settore dei combustibili fossili e diminuire il proprio impatto sull’ambiente. Si segnala che il Gruppo Trevi è risultato essere qualificato tra le prime 100 aziende che si sono distinte maggiormente nella riduzione della propria intensità di emissioni CO2. La ricerca è stata portata avanti dal Corriere della Sera con l’Agenzia Statista e si è basata su un campione di oltre 700 aziende italiane nel corso del 2022.
Rischio Cyber
Nell’intento di aumentare ed efficientare costantemente i processi di ICT Security, il Gruppo sta continuando nel percorso di adozione di nuove iniziative, strumenti e procedure volte a garantire livelli di sicurezza ICT sempre più elevati.
Il Dipartimento IT Corporate, che eroga servizi per tutte le aziende del Gruppo, sta continuando a perseguire strategie basate sull’implementazione di infrastrutture con tecnologie Hybrid Cloud, che, grazie ad di uno
specifico Piano di Disaster Recovery e di Business Continuity, consentono di aumentare significativamente la probabilità di salvaguardare la piena operatività delle Aziende, anche in caso di attacco hacker o malfunzionamento dei sistemi che sovraintendono all’erogazione dei servizi.
Oltre ad un attento e meticoloso uso di nuove tecnologie per efficientare i processi legati alla Cyber Security, il Gruppo sta continuando ad adottare percorsi formativi specifici per suggerire agli utenti comportamenti idonei ad evitare il coinvolgimento in processi «malevoli». Inoltre, il Gruppo prosegue nell’emissione di
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«pillole informative» per segnalare casi concreti di frodi informatiche nelle quali gli utenti potrebbero imbattersi se non seguissero le corrette procedure ed istruzioni.
Il Dipartimento IT Corporate ha inoltre iniziato il percorso per portare Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. all’ottenimento, entro metà del 2023, della certificazione ISO 27001:2022, ossia la norma che definisce lo standard internazionale che descrive le best practice per un ISMS (sistema di gestione della sicurezza delle informazioni, anche detto SGSI, in italiano). Ottenere una certificazione accreditata ISO 27001 permette di dimostrare che l’Azienda sta seguendo le best practice sulla sicurezza delle informazioni e fornisce un controllo indipendente e qualificato sul fatto che la sicurezza delle informazioni è gestita in linea con le best practice internazionali e gli obiettivi aziendali.
Si ritiene, pertanto, che le misure adottate ed i presidi esistenti rappresentino adeguati elementi di mitigazione di questo rischio, e che, quindi, non residui un rischio rilevante ai fini della continuità delle attività aziendali.
Impatti del conflitto Russia-Ucraina
In relazione alla guerra in Ucraina si segnala che il Gruppo Trevi non ha attività produttive in Russia o Ucraina, ha esternalizzato lo sviluppo o l’utilizzo di software e data centers nelle zone interessate dal conflitto. Pertanto, non vi è stata necessità di spostare personale fuori dalle zone del conflitto, e al momento non si ritiene che altri paesi impattati in qualche misura dal conflitto generino problematiche alle attività del Gruppo Trevi.
Con riferimento alla fornitura denominata in Euro in corso nel primo trimestre del 2022 per un cliente russo in un paese terzo, il cui ammontare era inferiore all'1% dei ricavi totali del Gruppo, non si sono riscontrate problematiche legate all’inibizione dei sistemi di pagamento internazionali da Russia. Al 31 dicembre 2022, la suddetta fornitura è stata completata ed i ricavi interamente incassati.
Gli ordini ancora inclusi nel backlog per l’area russa sono trascurabili. Il Nuovo Piano Consolidato non prevede sviluppi in tali aree.
Non si prevedono difficoltà di finanziamento dal momento che non sono presenti esposizioni verso Russia ed Ucraina.
Il Gruppo, infine, non ritiene che ci possano essere nuovi fattori di rischio di frode legati al conflitto in corso, mentre per quanto riguarda il rischio di attacchi informatici, negli ultimi anni sono state implementate nel Gruppo una serie di iniziative volte ad aumentare il livello di sicurezza dell'intera infrastruttura informatica.
Al momento non si ritiene che i rischi sopra indicati - alla luce dei fattori e delle considerazioni svolte circa il conflitto in corso, e in generale l'area geografica Russo-Ucraina - rappresentino un rischio residuo rilevante ai fini della continuità delle attività aziendali.
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Analisi di Impairment Test al 31 dicembre 2022
Il Gruppo ha provveduto a verificare la presenza di indicatori che potessero segnalare l’esistenza di perdite durevoli di valore al 31.12.2022. Tale verifica è stata condotta sia in riferimento alle fonti esterne (capitalizzazione di mercato, tassi di attualizzazione e di crescita) sia in relazione alle fonti interne (indicazioni, derivanti dal sistema informativo interno, circa i risultati attesi). Avendo rilevato presunzioni di impairment, la Società ha provveduto ad effettuare il test di impairment al 31 dicembre 2022: si rimanda allo specifico paragrafo “Impairment” inserito nelle Note Esplicative al bilancio consolidato al 31 dicembre 2022.
Personale e organizzazione
Organico al 31 dicembre 2022
L’organico in essere al 31 dicembre 2022 risulta essere pari a 3.274 risorse con un incremento netto di 56 unità rispetto alle 3.218 risorse in essere al 31 dicembre 2021.
L’organico medio nel 2022 è stato pari a 3.246 risorse.
(valori in Unità)
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Media
Executive
di cui Dirigenti
68
42
62
46
 
6
(4)
 
65
44
Employees & Middle Managers
1.084
1.237
(153)
1161
Workers
2.122
1.919
203
2021
Totale Dipendenti
3.274
3.218
56
3.246
 
La ripartizione per area geografica dei dipendenti è la seguente:
(valori in Unità)
N° Dipendenti
Area Geografica
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Italia
709
862
(153)
Europa (esclusa Italia)
27
82
(55)
Stati Uniti e Canada
112
103
9
Sud America
295
269
26
Africa
535
493
42
Medio Oriente e Asia
687
585
102
Estremo Oriente e resto del mondo
909
824
85
Totale
3.274
3.218
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Risorse umane
Il Gruppo pone da sempre molta attenzione alla gestione delle proprie risorse umane, che sono un patrimonio inestimabile di competenze e rappresentano il maggiore fattore di successo del Gruppo.
Il Codice Etico, il principale strumento di formalizzazione degli impegni aziendali su questi temi, definisce le risorse umane come elemento centrale della strategia aziendale, identificando nella tutela delle pari opportunità, nella promozione del merito e del talento, e nella creazione di un ambiente di lavoro sicuro, sereno, stimolante e gratificante, elementi chiave per tutte le società del mondo Trevi.
Il Gruppo Trevi dedica molte energie nello sviluppo del personale e nella costruzione di risorse che soddisfino requisiti di eccellenza, misurandone e valutandone la performance e premiandone il raggiungimento dei risultati; il Performance Management System (PMS) quale pratica ormai diventata “spina dorsale” del metodo di valutazione delle risorse del Gruppo Trevi, è infatti attiva già dal 2016 e nel corso degli anni le sue modalità di attuazione sono state affinate e perimetri di applicazione ampliati.
Nel corso del 2022 il PMS è stato applicato per il personale “white collar” attraverso il gestionale Oracle HCM, coinvolgendo le seguenti aree geografiche: Europe, Italia, Middle East, Far East, Nord America e, per la prima volta, anche i “white collar” delle filiali del Gruppo in Latin-America. In queste aree geografiche, infatti, il sistema Oracle è attivo e disponibile. Per le filiali Algeria e Nigeria, il processo di valutazione avviene extra sistema, ma con le stesse modalità; a tendere, l’obiettivo è quello di implementare Oracle HCM (Human Capital Management)- e di conseguenza il processo di valutazione dei “white collar” anche nelle filiali di Algeria e Nigeria.
Per una parte di popolazione - personale “blue collar” - invece, durante il 2022 è stata condotta una campagna di valutazione “offline” per personale italiano, espatriato e non. Sono in corso valutazioni per portare a Sistema anche questo processo di valutazione, creando delle schede ad hoc per le diverse tipologie di lavoratori: operai di sede e di cantiere.
Una novità che è stata introdotta nel 2021 e consolidata nel corso del 2022, è stata l’inclusione dei “Comportamenti” come oggetto di valutazione, marcando l’importanza anche per ruoli tecnici come quelli dei worker, dell’adesione ai valori e alla personificazione attraverso le proprie azioni della politica aziendale.
Le schede di valutazione PMS forniscono una visione completa della performance della persona e della sua aderenza ai valori e delle modalità comportamentali promosse dal Gruppo. Le sezioni dedicate alle segnalazioni di esigenze formative, di sviluppo e di “compensation” forniscono gli elementi indispensabili per l’avvio delle politiche di gestione delle risorse umane, in grado di garantire il pieno supporto nello sviluppo della persona, nella continuità aziendale e nell’assicurare soddisfazione reciproca tra azienda e collaboratore. Come ulteriore sviluppo per il 2022, sono stati implementati nuovi moduli di Oracle HCM, quali Learning e Compensation.
Nel corso del 2022, ad integrazione del progetto di mappatura delle posizioni svoltosi nel 2020, è stata completata la digitalizzazione delle attività relative alle politiche meritocratiche (Compensation Plan, Salary Review e Management By Objectives - MBO) attraverso l’implementazione di tali processi sul Software di Human Capital Management adottato dal Gruppo. I processi sono dunque stati rivisitati in chiave digital &
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smart, attraverso un’analisi accurata e coerente rispetto alle esigenze aziendali e il perfezionamento di un processo standardizzato worldwide. Sono stati inoltre implementati, e verranno ulteriormente revisionati e sviluppati nel 2023, i tool di reportistica (turnover/in out, miglioramento del master data changes, etc), atti a fornire dati aggiornati secondo logiche e standard comuni. Durante l’anno 2023 una buona parte del personale del Gruppo Trevi sarà formata sull’utilizzo di tali moduli. L’implementazione di questi moduli permette sempre di più alle Società del Gruppo di agire, secondo linee guida comuni, attraverso un unico tool, nel rispetto di logiche e format standard ed univoci.
Le informazioni sulle politiche retributive sono fornite all’interno della relazione sulla remunerazione predisposta dalla Società ai sensi dell’art. 123 –ter del D. Lgs. Del 24 febbraio 1998 n. 58, disponibile nei termini della vigente normativa sia presso la sede sociale, Borsa Italiana S.p.A. e sul sito internet www.trevifin.com.
Job Catalogue
Sul finire del 2022, il Gruppo Trevi ha revisionato il Job Catalogue di Gruppo, permettendo così di effettuare una razionalizzazione e semplificazione dei job titles validati, allineandone le logiche e standardizzandone le nomenclature.
Learning
Nel corso del 2022 è stata lanciata la piattaforma e-learning specifica per permettere lo sviluppo di competenze soft del personale, coerentemente con il lancio del modello di Comportamento del 2021. Attraverso la piattaforma di e- learning, in ottica di proattività, ogni dipendente può in autonomia usufruire di un importante catalogo di corsi, accedendo a quelli che ritiene utili allo sviluppo delle proprie soft skills e delle proprie competenze gestionali.
Le Academy interne di Gruppo Trevi - Foundations Technology Academy (FTA), dedicata alla formazione tecnica e Trevi Group Academy (TGA), dedicata alla formazione manageriale - sono attive ormai da diversi anni con lo scopo di potenziare e preservare le competenze delle persone che lavorano nel Gruppo, non solo raccogliendo e valorizzando le best practices ed il know-how, ma sostenendo anche l’innovazione e la gestione del cambiamento continuo. Il Gruppo Trevi si affida inoltre a fornitori esterni per i servizi di formazione quali corsi di lingue, informatica e aggiornamento professionale. Il costo relativo all’organizzazione ed erogazione dei corsi di formazione offerti ai propri dipendenti, è finanziato in modo parziale o totale attraverso Fondi interprofessionali come Fondimpresa (per impiegati, quadri e operai) e Fondirigenti (per i dirigenti).
La Formazione Tecnica
Il Gruppo Trevi già dal 2004 possiede una Academy Tecnica dedicata alla formazione del personale interno con l’obiettivo di formare il personale ed aggiornarlo continuamente sulle tecnologie ed attrezzature, assicurandosi, dunque, che il know-how aziendale non vada disperso e potenziando le competenze tecniche dei dipendenti, favorendone lo sviluppo aziendale.
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In seguito alla frenata legata agli eventi Covid, nel 2022 le attività sono tornate a concentrarsi sulle parti tecnico-pratiche, sullo sviluppo e-learning dei percorsi formativi e sulla “job site experience” al fine di condividere le lezioni ed esperienze apprese dai cantieri più complessi e sviluppandone dunque le competenze del personale rendendolo patrimonio aziendale. L’obiettivo posto è quello di garantire formazione continua e strutturata per il personale tecnico all’interno di un “LifeLong Learning” framework.
La Formazione Manageriale
Nel corso del 2022 sono state consolidate le attività di Trevi Group Academy, creata nel 2016 al fine di promuovere la formazione di carattere manageriale e gestionale del personale del Gruppo e di svilupparne tutte quelle competenze ritenute strategiche per l’azienda. Quattro sono i pillars principali su cui si basa l’erogazione delle sue attività formative:
People Management, Client Management, Project Management e Finance For Non-Financial People.
Ambiente, sicurezza e salute dei lavoratori
Il Gruppo Trevi è fortemente impegnato per garantire la salute e la sicurezza dei suoi lavoratori, delle persone che utilizzano i suoi prodotti, o che vivono nelle comunità in cui opera. Inoltre, ogni attività è effettuata con la massima attenzione alla salvaguardia dell’ambiente.
Tale impegno è espresso:
Esercitando leadership a tutti i livelli dell'organizzazione.
Agendo sui valori e sulla mentalità delle persone, al fine di creare un ambiente di lavoro a "Zero Infortuni".
Gestendo il sistema HSE come una responsabilità operativa con chiare autorità e responsabilità.
Applicando un approccio sistematico alla gestione dei rischi e delle opportunità, per ottenere un continuo miglioramento delle prestazioni in ambito HSE.
Sviluppando procedure di lavoro atte ad eliminare i pericoli e ridurre i rischi per la salute e la sicurezza.
Incoraggiando la riduzione dell'impatto ambientale delle attività, con particolare riguardo verso un uso efficiente delle risorse, la minimizzazione dei rifiuti e la prevenzione dell'inquinamento.
Effettuando un monitoraggio continuo di tutti i processi per garantire l'efficacia dei prodotti e servizi.
Garantendo attività di formazione e sviluppo, per consentire alle persone di comprendere appieno il proprio ruolo e l'ambiente operativo di riferimento.
Stabilendo processi di consultazione e partecipazione dei lavoratori.
Osservando la conformità ai requisiti, alle norme, ai regolamenti e alle leggi applicabili.
Lavorando per raggiungere i risultati attesi in ambito HSE e imparando continuamente dall'esperienza.
Promuovendo una cultura in cui tutte le persone del Gruppo Trevi condividano questo impegno.
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Così facendo, il Gruppo Trevi punta a raggiungere performance in ambito HSE di cui poter essere orgogliosi, generando soddisfazione dei clienti e degli altri stakeholder ed assicurando una crescita sostenibile del proprio business.
Informazioni non finanziarie (DNF)
Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. è esonerata dall’obbligo di redigere la Dichiarazione di carattere Non Finanziario individuale di cui all’articolo 3 del D. Lgs. 254/2016 (nel seguito anche “il Decreto”), in quanto la stessa redige una Dichiarazione Consolidata di carattere Non Finanziario, ai sensi dell’articolo 4 del Decreto citato. In conformità a quanto previsto dall'articolo 5, comma 3, lettera b, del Decreto, Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. ha predisposto la Dichiarazione Consolidata di carattere Non Finanziario, che costituisce una relazione distinta. La stessa viene redatta “in conformità” ai Global Reporting Initiative Sustainability Reporting Standards (GRI Standards) aggiornati nel 2021, con opzione “with referenced to”, sottoposta ad esame limitato da parte di PricewaterhouseCoopers S.p.A., e resa disponibile sul sito internet della Società, sezione Investor Relator, alla voce Relazioni Non Finanziarie e nella sezione Sostenibilità, alla voce Dichiarazione Non Finanziaria.
Il Gruppo Trevi considera la Sostenibilità come parte integrante e imprescindibile della propria strategia di governance e quindi con riflessi diretti nel proprio business in quanto essa rappresenta un modo per assicurare la crescita di lungo periodo e la creazione di valore per tutti gli stakeholders di riferimento e non solo.
Il Gruppo Trevi fin dal suo inizio, considerata la natura del business, la complessità delle attività e la presenza globale ha posto una particolare attenzione agli aspetti legati alla sicurezza del lavoro, ambientali e sociali.
In ottemperanza al Decreto di recepimento della Direttiva Europea 2014/95/UE, il Gruppo Trevi ha redatto anche per l’anno 2022 la “Dichiarazione Consolidata di carattere Non Finanziario” con la quale rendiconta e comunica ai propri stakeholders di riferimento le proprie politiche e performance in relazione a un insieme di temi materiali (prioritizzati tramite il concetto di rilevanza e valutazione di «impatto») che rientrano nei cinque ambiti di riferimento: ambientale, sociale, relativo alla gestione del personale, di tutela dei diritti umani, di lotta alla corruzione attiva e passiva.
Nella seconda parte del 2022, in seguito agli ultimi aggiornamenti dei GRI e alla luce del rinnovo del Consiglio d’Amministrazione del Gruppo Trevi, l’Ufficio Comunicazione & Sostenibilità, in linea con la best practices esistente, ha deciso di aggiornare l’Analisi di Materialità. L’obiettivo dell’aggiornamento è di individuare e dare un ordine di priorità degli aspetti legati alla sostenibilità, i cosiddetti “temi materiali”, più rilevanti per l'azienda e per i suoi stakeholder, tali temi saranno oggetto di un’informativa di dettaglio all’interno della Dichiarazione Non Finanziaria per l’anno 2022. Alla luce dei risultati emersi non si rilevano scostamenti significativi dalle precedenti valutazioni ed identificazioni dei temi rilevanti per il Gruppo Trevi.
Con riferimento all’anno 2022 la Dichiarazione Non Finanziaria intende così assicurare una comprensione chiara ed esaustiva per tutti gli stakeholders in merito alle attività dell’azienda, al suo andamento, ai suoi risultati ed impatti prodotti.
 
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Piano di Sostenibilità
In coerenza con la propria mission, con gli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati nell’Agenda delle Nazioni Unite e in maniera sinergica rispetto al piano industriale, il Gruppo ha definito, alla fine del 2022, il proprio Piano di Sostenibilità. Nel documento, il Gruppo Trevi ha inteso comunicare, agli stakeholders di riferimento e non solo, la propria strategia di sostenibilità per i prossimi 2-3 anni, riassumendola in obiettivi definiti a breve e medio termine nei tre pilastri di riferimento: ambiente, sociale e governance (ESG). Il Piano specifica le modalità di implementazione e le tempistiche di attuazione. Una scelta di trasparenza per dare modo agli stakeholder di comprendere e poter verificare il nostro percorso intrapreso per favorire uno sviluppo sostenibile.
Rapporti con le comunità locali
Il Gruppo Trevi è presente in oltre 40 paesi e gestisce le proprie attività a stretto contatto con le popolazioni locali, in situazioni geograficamente e culturalmente eterogenee e spesso in scenari sociopolitici delicati. Specialmente nei paesi dove la presenza dei cantieri Trevi è consolidata, il Gruppo svolge un ruolo attivo presso le comunità locali, fornendo un contributo allo sviluppo socio-economico del territorio che non si limita alla creazione di posti di lavoro ma implica relazioni di lungo termine con le comunità basate sul reciproco supporto. Gli esempi più rilevanti sono le collaborazioni con enti e organizzazioni locali per la realizzazione di programmi di sviluppo e sostegno nelle comunità, come ad esempio “Social Value”.
Sin dalla sua costituzione avvenuta alla fine del 2007, “Social Value” si propone di promuovere e sostenere, a livello nazionale e internazionale, iniziative di solidarietà soprattutto in favore dei bambini e delle classi più deboli della popolazione con lo scopo di favorirne la crescita sociale e culturale.
Da rimarcare i molteplici esempi di collaborazione che dimostrano la capacità del Gruppo di adattarsi alle varie culture locali e grande capacità di project management nelle commesse più importanti.
Un altro punto di forza del Gruppo in relazione alle comunità locali è rappresentato dal grado sempre crescente di diversità della composizione del proprio personale, inteso come moltitudine di etnie di giovani talenti che entrano a far parte della popolazione aziendale.
L’istruzione all’agire con integrità e professionalità, contenuta a partire dal Codice Etico, e il riferimento alla creazione di un valore sostenibile è pienamente espresso dalla mission del Gruppo: “Progettiamo e realizziamo strutture e fondazioni solide e sicure per le principali infrastrutture per migliorare la qualità della vita delle persone”.
Il modello di Responsabilità Sociale adottato rispecchia questi principi e si esplica concretamente tramite:
la DNF (Dichiarazione Non Finanziaria) che fornisce un resoconto, accurato e trasparente, degli impatti di natura economica, ambientale e sociale dell’attività dell’impresa
i contribuiti allo sviluppo della comunità di riferimento attraverso investimenti in iniziative di rilievo sociale, educative, culturali e sportive. In tal senso, emerge il progetto che Gruppo Trevi ha sviluppato insieme all’Istituto Superiore Pascal Comandini di Cesena. Si tratta di un innovativo progetto che ha visto alcuni professionisti d’azienda vestire i panni dell’insegnante. In sostanza si è portato in aula,
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oltre alla conoscenza, l’esperienza lavorativa maturata sul campo per trasferire così ai giovani studenti esperienze e nozioni che solitamente non sono compresi all’interno dei programmi didattici
la crescente attenzione per l’ambiente grazie ad un programma di monitoraggio e di riduzione degli impatti ambientali della propria attività. Impegno riconosciuto anche dall’indagine annuale “Le Aziende più attente al clima” condotta dal Corriere della Sera con Statista che ha visto presente il Gruppo Trevi sia nel 2021 che nel 2022
i contributi dell’Organizzazione volti al benessere dei dipendenti sia sul posto di lavoro, sia, nel caso di espatriati, all’ambiente di vita, alla sistemazione logistica della famiglia e all’educazione dei figli
il pieno rispetto dei principi contenuti nel Codice Etico nello svolgimento della propria attività.
 
Nel corso del 2022, il Gruppo anche attraverso le proprie Società - ha continuato a sostenere progetti di carattere sociale nonostante la contingenza nazionale e internazionale poco favorevole al settore e la fase di ristrutturazione del Gruppo Trevi che ha imposto una significativa riduzione delle risorse destinate alle attività sociali e di solidarietà. Fra i vari progetti d’utilità sociale portati avanti tramite il progetto Social Value segnaliamo:
In Italia, per volontà del Gruppo Trevi, l'Università di Bologna, ha istituito una Borsa di Studio intitolata alla memoria dell’Ingegner Alberto Antonelli, per diversi anni responsabile dell’ufficio tecnico di Soilmec e punto di riferimento per molti giovani progettisti, scomparso prematuramente nella primavera del 2020. L’iniziativa sarà a favore degli studenti iscritti al anno al Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica dell’Università di Bologna;
All’estero registriamo iniziative da parte della filiale americana TreviIcos, di quella Australiana e di quella Argentina.
Altre informazioni
Ai sensi della comunicazione Consob del 28 luglio 2006 n. DEM/6064293, si precisa che nel corso del 2022 il Gruppo Trevi non ha posto in essere operazioni atipiche e/o inusuali, così come definito dalla comunicazione stessa.
Governance e delibere adottate nel periodo
Con deliberazione assunta dall’Assemblea straordinaria dell’11 agosto 2022, è stata attribuita al Consiglio di Amministrazione, ai sensi dell’art. 2443 c.c., la facoltà di aumentare a pagamento il capitale sociale, in una o più volte, anche in via scindibile, per il periodo massimo di 24 mesi dalla data della deliberazione e per un controvalore massimo di Euro 100 milioni tramite l’emissione di azioni ordinarie prive del valore nominale aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, previa verifica da parte del Consiglio stesso della sussistenza e del rispetto delle condizioni previste dalla legge, affidando al medesimo Consiglio di Amministrazione il compito di articolare l’aumento
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di capitale, anche in diverse tranche, sottoscrivibili per cassa e/o tramite conversione dei crediti e/o a servizio di strumenti finanziari convertibili in azioni, da offrire in opzione ai soci e/o riservarsi con esclusione del diritto di opzione alle banche creditrici, in connessione e alla luce di quanto previsto da un piano attestato di risanamento ai sensi dell’art. 67, comma 3, lett. d), del regio decreto n. 267 del 16 marzo 1942 o dell’art. 56 del decreto legislativo 12 gennaio 2019, n. 14, con facoltà per il Consiglio di determinare il prezzo di emissione e l’eventuale sovrapprezzo, il rapporto di conversione, il dettaglio delle modalità per la relativa sottoscrizione e il numero di nuove azioni di volta in volta emittende.
In data 30 settembre2022 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato l’approvazione del Piano Industriale Consolidato 2022 2026, aggiornato al fine di recepire i dati contabili al 31 dicembre 2021.
In data 24 ottobre 2022 l’Assemblea degli Obbligazionisti del prestito obbligazionario denominato “TREVI-FINANZIARIA INDUSTRIALE S.P.A. 2014 2024” CODICE ISIN IT0005038382 (il “Prestito”) ha approvato la modifica della data di scadenza del Prestito dal 31 dicembre 2024 al 31 dicembre 2026 al fine di allineare la scadenza dello stesso con quella che si prevede di applicare alla gran parte dell’indebitamento finanziario nei confronti delle banche nell’ambito della Nuova Manovra Finanziaria, nonché a rendere coerente tale rimborso con la situazione attuale della Società e le previsioni del piano industriale 2022-2026.
In date 17 novembre e 28 novembre 2022, il Consiglio di Amministrazione ha dato parziale esecuzione alla delega conferitagli dall’Assemblea dell’11 agosto 2022. In particolare, in connessione e alla luce di quanto previsto dal Nuovo Accordo, il Consiglio ha deliberato: (i) un aumento di capitale sociale a pagamento per un importo complessivo massimo di Euro 25.106.155,28 comprensivo di sovrapprezzo, inscindibile sino all’importo di Euro 24.999.999,90 e scindibile per l’eccedenza, mediante emissione di complessive massime n. 79.199.228 azioni, prive di valore nominale, aventi le medesime caratteristiche di quelle in circolazione (da emettersi con godimento regolare), da offrire in opzione agli azionisti ai sensi dell’art. 2441, comma 1, c.c., entro il 31 marzo 2023; (ii) un ulteriore aumento di capitale sociale a pagamento e inscindibile per un importo complessivo di Euro 26.137.571,00, comprensivo di sovrapprezzo, mediante emissione di complessive n. 82.452.906 azioni ordinarie, prive di valore nominale, aventi le medesime caratteristiche di quelle in circolazione (da emettersi con godimento regolare), da offrire, con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell’art. 2441, comma 5, c.c., ad alcune banche creditrici individuate nel Nuovo Accordo con liberazione mediante compensazione volontaria di crediti certi, liquidi ed esigibili, entro il 31 marzo 2023, nei modi, nella misura e nelle proporzioni previsti nel Nuovo Accordo medesimo.
Relazione sulla Remunerazione
In adempimento degli obblighi regolamentari e allo scopo di offrire agli Azionisti una ulteriore informativa utile alla conoscenza della Società, è stata redatta la “Relazione sulla Remunerazione”, ai sensi dell’art. 123-ter del TUF che viene pubblicata congiuntamente alla presente relazione presso la sede sociale e Borsa Italiana,
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oltre ad essere consultabile sul sito internet www.trevifin.com nella sezione Investor Relations Corporate Governance; tale comunicazione è depositata in Borsa Italiana S.p.A. e presso il meccanismo di stoccaggio autorizzato E Market Storage (http://www.emarketstorage.it), nei termini di regolamento.
La Relazione sulla remunerazione è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 29 marzo 2023 e tiene conto delle indicazioni di cui alla Delibera Consob n. 18049 del 23 dicembre 2011, pubblicata nella G.U. n. 303 del 30 dicembre 2011 nonché del decreto legislativo n. 49/2019 di attuazione della direttiva (UE) 2017/828 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 maggio 2017 (nel prosieguo, il Decreto’) che, in materia di relazione sulla remunerazione, ha emendato: (i) il d.lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998 (il TUF’) e (ii) il Regolamento n. 11971 del 14 maggio 1999 recante la disciplina degli emittenti (il Regolamento Emittenti’).
Informazioni aggiuntive
Composizione del capitale azionario
Il capitale sociale di TREVI Finanziaria Industriale S.p.A. alla data del 31 dicembre 2022 ammontava a Euro 97.475.554,00, interamente sottoscritto e versato, ed era composto da n. 150.855.693 azioni ordinarie senza valore nominale.
Alla data della presente Relazione, ed in conseguenza dell’Aumento di Capitale concluso in data 11 gennaio 2023, il capitale sociale di TREVI Finanziaria Industriale S.p.A. ammonta a Euro 123.044.339,55, interamente sottoscritto e versato, ed è composto da n. 312.172.952 azioni ordinarie senza valore nominale.
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:
CDPE Investimenti S.p.A., società controllata da Cassa Depositi e Prestiti S.p.A., che detiene in via diretta n. 66.418.769 azioni, pari al 21,276% circa del capitale sociale;
Polaris Capital Management, LLC, che detiene n. 61.200.814 azioni, pari al 19,605% circa del capitale sociale anche nella sua qualità di Registered Investment Advisor ai sensi dell’US Investment Advisers Act del 1940, per conto dei propri investitori;
KERDOS SPV S.r.l., società controllata da Stichting Angeles, che detiene in via diretta n. 25.694.312 azioni, pari all’8,231% circa del capitale sociale;
60
SC LOWY PI S.r.l., società controllata da Stichting Pitagora, che detiene in via diretta n. 19.642.163 azioni, pari al 6,292% circa del capitale sociale;
AMCO ASSET MANAGEMENT COMPANY S.p.A. che detiene in via diretta n. 15.623.109 azioni, pari al 5,005% circa del capitale sociale;
Banco BPM S.p.A. che detiene in via diretta n. 15.082.159 azioni, pari al 4,831% circa del capitale sociale;
UniCredit S.p.A. che detiene in via diretta n. 14.738.512 azioni, pari al 4,721% circa del capitale sociale;
SACE S.p.A. che detiene in via diretta n. 10.540.171 azioni, pari al 3,376% circa del capitale sociale.
Azioni proprie o azioni e quote di società controllanti
La Società, alla data del 31 dicembre 2022 e alla data di redazione della presente Relazione, detiene n. 20 azioni proprie, rappresentative dello 0,00001% del capitale sociale della Società medesima.
Internal Dealing
Nel corso dell’anno 2022 la Società non ha ricevuto comunicazioni relative ad operazioni sulla partecipazione azionaria da parte di soggetti rilevanti.
Attività di ricerca e sviluppo
L’attività di ricerca e sviluppo svolta dalle società del Gruppo nel 2022 si è articolata nel perseguimento dei seguenti obiettivi:
Gestire, promuovere e proteggere la proprietà intellettuale ed il know-how aziendale;
Studio di applicazione dell’elettrificazione sulle macchine;
Studio preliminare di sistemi di automatismo delle perforatrici.
Un ammontare pari a circa il 2% dei ricavi della Divisione Soilmec è stato impiegato in progetti di R&D che creeranno valore nel lungo termine guidando il progresso tecnologico. Un percorso di crescita sostenibile nel lungo periodo che vede al centro innovazione e sviluppo tecnologico, fattori abilitanti ed elementi decisivi che permettono di affrontare, in un contesto in continuo mutamento, le sfide del presente e del futuro e di coglierne le opportunità. In particolare, si stanno sviluppando progetti su Macchine ed Equipaggiamenti elettrici, allo sviluppo di macchine a guida autonoma e da remoto, alla trasformazione digitale, alla creazione di lavoro
61
qualificato ed allo sviluppo di soluzioni per la sicurezza delle persone e la sostenibilità delle infrastrutture e dei territori.
Procedura operazioni con parti correlate
Il Consiglio di Amministrazione del 30 giugno 2021 ha aggiornato, con il parere favorevole del Comitato Parti Correlate, la procedura parti correlate precedentemente approvata nel Consiglio di Amministrazione del 30 maggio 2018, in attuazione di quanto previsto dall’art. 2391 bis c.c., dal Regolamento Operazioni con parti correlate adottato da CONSOB con delibera n. 17221 del 12/03/2010, come successivamente modificato e precisato con successive Comunicazioni della CONSOB.
La procedura operazioni con parti correlate approvata dalla Società è disponibile sul sito internet http://www.trevifin.com.
Ai sensi del regolamento Consob 11971 del 14 maggio 1999, al 31 dicembre 2021 non risultano esserci partecipazioni detenute personalmente da Amministratori e dai Sindaci effettivi e supplenti, nella Società e nelle società controllate.
Attività di direzione e coordinamento di società
Riguardo all’informativa societaria, ex art. 2497 del Cod. Civ., relativa all’attività di direzione e coordinamento eventualmente svolta da società controllanti, si riporta che al 31 dicembre 2022 e alla data della presente Relazione, la Società non ha effettuato alcuna dichiarazione in merito ad eventuali attività di direzione e coordinamento da parte di società controllanti in quanto alla data della presente Relazione non risulta che alcuno degli azionisti eserciti alcuna attività di direzione e coordinamento detenga alcuna partecipazione di controllo.
La Società, alla data di redazione della presente Relazione, è capogruppo del Gruppo TREVI (ed in quanto tale redige il bilancio consolidato di Gruppo) ed esercita, ai sensi dell’art. 2497 del c.c., l’attività di direzione e coordinamento dell’attività delle società direttamente controllate:
Trevi S.p.A., partecipata direttamente al 99,78%;
Soilmec S.p.A., partecipata direttamente al 99,92%;
RCT S.r.l., partecipata indirettamente al 99,78% (detenuta al 100% da Trevi S.p.A.);
PSM S.p.A., partecipata indirettamente (detenuta da Soilmec S.p.A. al 100%);
Parcheggi S.p.A. partecipata indirettamente (detenuta al 60% da Trevi S.p.A.).
62
Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura al 31 dicembre 2022
Nel corso dei primi due mesi dell’anno 2023 il Gruppo ha acquisito ordini per circa 80 milioni di euro, rispetto ai circa 97 milioni di euro acquisiti nel medesimo periodo del 2022. Divisione Trevi ha, in particolare, acquisito ordini per circa 76 milioni (55 milioni nel 2022), mentre Divisione Soilmec ha acquisito ordini per 16 milioni di euro (42 milioni nel primo bimestre 2022). Il portafoglio ordini al 28/2/2023 è risultato pari a 557 milioni di euro, rispetto ai 482 milioni di euro consuntivati al 28/2/2022 (era pari a 455 milioni di euro al 31-12-2021 e pari a 587 milioni al 31-12-2022).
L’andamento del Gruppo nei primi mesi dell’anno per quanto riguarda acquisizione ordini, ricavi di produzione e backlog è risultato in linea con le previsioni dell’anno 2023, parte del Piano 2022-2026.
La Posizione Finanziaria Netta del Gruppo al 31 gennaio 2023 è risultata pari a 201,4 milioni di euro rispetto ai 251,2 milioni registrati al 31-12-2022. Gli effetti relativi al completamento della complessiva operazione di rafforzamento patrimoniale e ristrutturazione dell’indebitamento del Gruppo perfezionata l’11 gennaio 2023 hanno significativamente influito su questa riduzione. Questa operazione ha, inter alia, portato all’incasso di 25 milioni di Euro a titolo di aumento di capitale per cassa, nonché alla conversione di debito bancario da parte degli istituti aderenti per 32,7 milioni di Euro secondo un rapporto di conversione del credito in capitale di 1,25 a 1, a cui si aggiunge un conseguente effetto migliorativo sul debito bancario in seguito all’applicazione dell’IFRS9 per circa 23,4 milioni di Euro.
Nell’ambito dell’aumento di capitale, sono state sottoscritte n.161.317.259 azioni ordinarie di nuova emissione di Trevi Finanziaria Industriale S.p.A., per un controvalore complessivo pari a euro 51.137.571,10 (di cui euro 25.568.785,55 a titolo di capitale e euro 25.568.785,55 a titolo di sovrapprezzo azioni). Il nuovo capitale sociale di Trevifin risulta, quindi, pari a euro 123.044.339,55, suddiviso in 312.172.952 azioni ordinarie.
Nell’ambito del Progetto Neom “The Line”, la controllata Trevi Arabian Soil Contractor si è classificata miglior contractor per qualità. Infatti, secondo il processo di punteggio del "NEOM Project Quality Index", tra gli appaltatori al lavoro sul progetto "NEOM - The Line", Trevi ASC è risultato il migliore per la qualità, risultando il primo appaltatore di pali nel dicembre 2022.
Come già accaduto nel 2022, il Gruppo Trevi è stato inserito dal Corriere della Sera fra "Le aziende più attente al clima 2023". L'indagine, svolta in collaborazione con Statista, rinomata società tedesca che gestisce uno dei principali portali di statistica e business intelligence del mondo, ha coinvolto circa 600 aziende italiane e ha selezionato le più virtuose sulla capacità di ridurre le proprie emissioni aziendali di CO2.
63
Destinazione del risultato della Capogruppo
La perdita dell’esercizio 2022 risultante dal bilancio separato di Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. è pari a 13.340 migliaia di Euro e si propone di riportarla a nuovo.
Evoluzione prevedibile della gestione
Nel corso dell’esercizio i ricavi del Gruppo sono attesi in aumento rispetto al 2022 ad un tasso compreso tra il 3% ed il 6%, confermando le previsioni per il 2023 di esecuzione del Piano 2022-2026.
BILANCIO CONSOLIDATO DELL’ESERCIZIO AL 31 DICEMBRE 2022
BILANCIO CONSOLIDATO
SITUAZIONE PATRIMONIALE FINANZIARIA CONSOLIDATA
(in migliaia di Euro)
ATTIVITÀ
Note
31/12/2022
31/12/2021
Attività non correnti
 
 
Immobilizzazioni materiali
 
 
Terreni e fabbricati
40.226
47.430
Impianti e macchinari
98.704
95.065
Attrezzature Industriali e commerciali
18.131
14.173
Altri beni
5.286
14.027
Immobilizzazioni in corso e acconti
2.255
2.449
Totale Immobilizzazioni Materiali
(1)
164.602
173.144
Immobilizzazioni immateriali
 
 
Costi di sviluppo
8.737
7.452
Diritti di brevetto industriale e utilizzo opere dell'ingegno
425
532
Concessioni, licenze e marchi
8.226
187
Avviamento
5
6
Immobilizzazioni in corso e acconti
0
7.432
Altre immobilizzazioni immateriali
90
390
Totale Immobilizzazioni Immateriali
(2)
17.483
15.999
Partecipazioni
(4)
903
647
- Partecipazioni in imprese collegate e a controllo congiunto valutate con il metodo del patrimonio netto
359
80
64
- Altre partecipazioni
544
567
Attività fiscali per imposte anticipate
(5)
25.420
28.455
Strumenti finanziari derivati a lungo termine
 
0
Altri crediti finanziari lungo termine
(6)
1.987
11.735
- Di cui con parti correlate
(34)
 
0
Crediti commerciali ed altre attività a lungo termine
(7)
2.477
1.728
Totale Attività non correnti
212.872
231.708
Attività destinate alla dismissione
0
0
Attività correnti
 
 
Rimanenze
(8)
120.779
114.609
Crediti commerciali e altre attività a breve termine
(9)
307.786
272.601
- Di cui con parti correlate
(34)
3.262
7.084
Attività fiscali per imposte correnti
(10)
6.562
5.637
Strumenti finanziari derivati a breve termine
 
0 
Attività finanziarie correnti
(11)
17.545
10.847
- Di cui parti correlate
(34)
4.403
1.319
Disponibilità liquide
(12)
94.965
77.647
Totale attività correnti
547.637
481.341
TOTALE ATTIVITÀ
760.509
713.049
Le note esplicative sono parte integrante del seguente bilancio consolidato.
65
BILANCIO CONSOLIDATO
SITUAZIONE PATRIMONIALE FINANZIARIA CONSOLIDATA
(in migliaia di Euro)
PATRIMONIO NETTO
Note
31/12/2022
31/12/2021
Capitale sociale e riserve
 
 
Capitale sociale
97.374
97.374
Altre riserve
29.031
34.959
Utile portato a nuovo
(17.660)
12.200
Risultato di periodo
(19.127)
(52.977)
Patrimonio Netto del Gruppo
(13)
89.618
91.556
Capitale e riserve di terzi
(3.690)
(3.314)
Utile del periodo di terzi
3.950
1.682
Patrimonio Netto di terzi
260
(1.632)
Totale Patrimonio netto
89.878
89.924
PASSIVITÀ
Note
31/12/2022
31/12/2021
Passività non correnti
 
 
Finanziamenti a lungo termine
(14)
8.007
12.697
Debiti verso altri finanziatori a lungo termine
(14)
67.602
72.698
Strumenti finanziari derivati a lungo termine
(14)
0
0
Passività fiscali per imposte differite
(15)
18.751
26.209
Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro
(17)
11.347
11.109
Fondi a lungo termine
(16)
25.631
26.736
Altre passività a lungo termine
(17.1)
2.852
6.965
Totale passività non correnti
134.190
156.414
Passività destinate alla dismissione
0
0
Passività correnti
 
 
Debiti commerciali e altre passività a breve termine
(18)
231.747
186.938
- Di cui con parti correlate
(34)
881
1.115
Passività fiscali per imposte correnti
(19)
15.940
9.863
Finanziamenti a breve termine
(20)
149.807
201.135
Debiti verso altri finanziatori a breve termine
(21)
136.984
63.786
Strumenti finanziari derivati a breve termine
(22)
0
0
Fondi a breve termine
(23)
1.963
4.989
Totale passività correnti
536.441
466.711
TOTALE PASSIVITÀ
670.631
623.125
TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVITÀ
760.509
713.049
Le note esplicative sono parte integrante del seguente bilancio consolidato.
66
CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO
(in migliaia di Euro)
 
Note
31/12/2022
31/12/2021
Ricavi delle vendite e delle prestazioni
(24)
556.611
479.868
- Di cui con parti correlate
(34)
1.082
440
Altri ricavi operativi
(24)
14.078
14.748
- Di cui con parti correlate
(34)
37
2.344
Sub-Totale Ricavi Totali
570.689
494.616
Variazione nelle rimanenze di prodotti finiti ed in corso di lavorazione
10.297
(6.525)
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni
(25)
9.464
12.850
Materie prime e di consumo
(219.779)
(174.494)
Variazione rimanenze materie prime, sussidiarie, di consumo e merci
(2.900)
(5.609)
Costo del personale
(26)
(122.951)
(127.818)
Altri costi operativi
(27)
(180.969)
(150.536)
- Di cui con parti correlate
(174)
(191)
Ammortamenti
(1 - 2)
(31.098)
(33.937)
Accantonamenti e svalutazioni
(16-23-28)
(12.626)
(14.178)
Risultato operativo
20.127
(5.631)
Proventi finanziari
(29)
7.210
3.429
(Costi finanziari)
(30)
(24.340)
(22.811)
Utili/(perdite) su cambi
(31)
(7.460)
(8.282)
Sub-totale proventi/(costi) finanziari e utili/(perdite) su cambi
(24.590)
(27.664)
Rettifiche di Valore di attività finanziarie
(280)
(460)
Risultato prima delle Imposte
(4.743)
(33.755)
Imposte sul reddito
(32)
(10.434)
(17.540)
Risultato netto derivante dalle attività in funzionamento
(15.177)
(51.295)
Risultato netto derivante dalle attività destinate a essere cessate
0
0
Risultato dopo le imposte
(15.177)
(51.295)
Attribuibile a:
Azionisti della Capogruppo
(33)
(19.127)
(52.977)
Interessi di minoranza
3.950
1.682
 
 
Utile/(Perdita) netta del periodo (in migliaia di Euro)
 
(0,13)
(0,35)
Utile/(Perdita) netta rettificata per dilution analysis (in migliaia di Euro)
 
(0,11)
(0,32)
Le note esplicative sono parte integrante del seguente bilancio consolidato.
67
CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO CONSOLIDATO
(in migliaia di Euro)
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Utile/(perdita) del periodo
(15.177)
(51.295)
Altre componenti di conto economico complessivo che saranno successivamente riclassificate nell'utile/(perdita) d'esercizio
Riserva di cash flow hedge
Imposte sul reddito
Effetto variazione riserva cash flow hedge
 
 
Riserva di conversione
16.217
23.352
Totale altre componenti di conto economico complessivo che saranno successivamente riclassificate nell'utile/(perdita) d'esercizio al netto delle imposte
16.217
23.352
Altre componenti di conto economico complessivo che non saranno successivamente riclassificate nell'utile/(perdita) d'esercizio:
Utili/(perdite) attuariali
487
(31)
Imposte sul reddito
(136)
Totale altre componenti di conto economico complessivo che non saranno successivamente riclassificate nell'utile/(perdita) d'esercizio al netto delle imposte
351
(31)
Risultato complessivo al netto dell'effetto fiscale
1.391
(27.974)
Azionisti della Società Capogruppo
(1.872)
(29.717)
Interessi di minoranza
3.263
1.743
Le note esplicative sono parte integrante del seguente bilancio consolidato.
68
PROSPETTO CONSOLIDATO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO
(in migliaia di Euro)
Descrizione
Capitale Sociale
Altre Riserve
Utile portato a nuovo
Totale del Gruppo
Quota Spettante A Terzi
Totale Patrimonio Netto
01/01/2021
97.374
247.974
(221.989)
123.359
(3.318)
120.041
Risultato del periodo
(52.977)
(52.977)
1.682
(51.295)
Utili/(perdite) attuariali
(31)
(31)
(31)
Altri utili / (perdite) complessivi
23.292
23.292
59
23.352
Totale utile/(perdita) complessivi
23.261
(52.977)
(29.716)
1.741
(27.974)
Destinazione del risultato e distribuzione dividendi
(236.261)
236.539
278
56
334
Aumento di Capitale
(111)
(111)
Acquisizione/dismissioni e altri movimenti
(14)
(2.351)
(2.365)
(2.365)
31/12/2021
97.374
34.960
(40.778)
91.556
(1.632)
89.924
(in migliaia di Euro)
Descrizione
Capitale Sociale
Altre Riserve
Utile portato a nuovo
Totale del Gruppo
Quota Spettante A Terzi
Totale Patrimonio Netto
01/01/2022
97.374
34.960
(40.778)
91.556
(1.632)
89.924
Risultato del periodo
(19.127)
(19.127)
3.950
(15.177)
Utili/(perdite) attuariali
351
351
351
Altri utili / (perdite) complessivi
 
16.880
 
16.880
(663)
16.217
Totale utile/(perdita) complessivi
 
17.231
(19.127)
(1.896)
3.287
1.391
Destinazione del risultato e distribuzione dividendi
(23.333)
23.340
7
(1.443)
(1.437)
Aumento di Capitale
Acquisizione/dismissioni
173
(222)
(48)
48
31/12/2022
97.374
29.031
(36.787)
89.618
260
89.878
Le note esplicative sono parte integrante del seguente bilancio consolidato.
Si specifica, così come riportato nel paragrafo “Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale”, che a seguito del mancato rispetto dei covenant finanziari al 31 dicembre 2020 relativi ai debiti bancari facenti capo all’Accordo di Ristrutturazione esistente a quella data, in ottemperanza all’IFRS9, i debiti sono stati rappresentati negli schemi di bilancio con scadenza nel breve periodo, pur rimanendo immutata la scadenza originaria prevista per il 2024. Dopo il completamento dell’Aumento di Capitale nel gennaio 2023 e l’avveramento di tutte le condizioni sospensive del Nuovo Accordo firmato con le Banche Finanziatrici alla fine del mese di novembre 2022, i debiti verso le banche con scadenza a breve termine verranno riclassificati a medio-lungo termine a seguito del loro riscadenziamento al 31 dicembre 2026.
69
RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO
(in migliaia di Euro)
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Risultato netto del periodo di pertinenza della Capogruppo e dei terzi
(15.177)
(51.295)
Imposte sul reddito
10.434
17.540
Risultato ante imposte
(4.743)
(33.755)
Ammortamenti e svalutazioni
31.797
34.210
(Proventi)/Oneri finanziari netti
17.129
19.382
Variazioni dei fondi per rischi ed oneri del fondo benefici successivi a cessazione del rapporto di lavoro
(1)
(616)
Accontamenti fondi rischi ed oneri
12.733
14.825
Utilizzo fondi rischi ed oneri
(11.024)
(1.928)
Rettifiche di Valore di attività finanziarie e attività discontinuate
280
460
(Plusvalenze)/minusvalenze da realizzo o svalutazione di immobilizzazioni
(2.463)
703
 
 
(A) Flusso di cassa dell'attività operativa ante variazione del Capitale Circolante
43.708
33.281
(Incremento)/Decremento Rimanenze
(7.608)
10.096
(Incremento)/Decremento Crediti Commerciali
(32.964)
(32.358)
(Incremento)/Decremento Debiti Commerciali
32.330
30.775
(Incremento)/Decremento altre attività/passività
(43)
14.121
(B) Variazione del capitale circolante
(8.285)
22.634
(C) Incasso proventi finanziari/pagamento interessi passivi
(2.799)
(5.853)
(D) Imposte pagate
(10.155)
(3.550)
(E) Flusso di cassa generato (assorbito) dall'attività operativa (A+B+C+D)
22.469
46.512
 
Attività di investimento
 
(Investimenti)/Disinvestimenti operativi
(22.277)
(22.303)
Differenze Cambio
3.282
5.392
Variazioni netta delle attività finanziarie
3.723
(4.194)
(F) Flusso di cassa generato (assorbito) nelle attività di investimento
(15.272)
(21.105)
 
Attività di finanziamento
 
Incremento/(Decremento) Capitale Sociale e riserve per acquisto di azioni proprie
0
0
Altre variazioni incluse quelle di terzi*
6.446
0
Variazioni di prestiti, finanziamenti, strum. fin. derivati, leasing finanz., e altri finanz.
2.488
(19.517)
Dividendi incassati/(pagati)
(970)
(620)
(G) Flusso di cassa generato (assorbito) dalle attività di finanziamento
7.964
(20.137)
 
(H) Variazione attività/(passività) discontinuate
0
0
Variazione netta delle disponibilità monetarie (E+F+G+H)
15.161
5.270
 
Disponibilità liquide iniziali
77.647
69.810
Variazione cassa per attività destinate ad essere cedute
0
0
Effetto variazione dei tassi di cambio sulle disponibilità liquide
2.204
2.188
Effetto variazione di perimetro
(47)
379
Variazione netta delle disponibilità monetarie
15.161
5.270
Disponibilità liquide finali
94.965
77.647
*L’importo è riferito al versamento effettuato dal socio CDP a titolo di aumento di capitale a pagamento in opzione il 20 dicembre 2022. Il processo di aumento di capitale si è concluso in data 11 gennaio 2023.
Le note esplicative sono parte integrante del seguente bilancio consolidato.
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NOTE ESPLICATIVE AL BILANCIO CONSOLIDATO DELL’ESERCIZIO 2022
TREVI Finanziaria Industriale S.p.A. (di seguito la Società”) e le società da essa controllate (di seguito Gruppo TREVIo il Gruppo”) svolgono la propria attività nel settore dei servizi di ingegneria delle fondazioni per opere civili, infrastrutturali e costruzione di attrezzature per fondazioni speciali (di seguito Fondazioni”).
Tali attività sono coordinate dalle due società operative principali del Gruppo:
Trevi S.p.A., al vertice del campo di attività dell’ingegneria del sottosuolo;
Soilmec S.p.A., che guida la relativa divisione e produce e commercializza attrezzature per l’ingegneria del sottosuolo.
TREVI Finanziaria Industriale S.p.A. è quotata alla Borsa di Milano dal luglio 1999. Comparto Euronext Milan.
Criteri generali di redazione
Il presente progetto di bilancio è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 29 marzo 2023.
Il bilancio consolidato 2022 è stato predisposto nel rispetto dei Principi Contabili Internazionali (“IFRS”) emessi dall’International Accounting Standards Board (“IASB”) e omologati dall’Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell’Art. 9 del D. Lgs. n. 38/2005. Per IFRS si intendono anche tutti i principi contabili internazionali rivisti (“IAS”) e tutte le interpretazioni dell’International Financial Reporting Interpretations Committee (“IFRIC”), precedentemente denominate Standing Interpretations Committee (“SIC”). Il bilancio è redatto sulla base del principio del costo storico ad eccezione degli strumenti finanziari derivati che sono stati valutati al fair value. Il bilancio consolidato è redatto in migliaia di Euro, salvo ove diversamente indicato. Il bilancio consolidato fornisce informazioni comparative riferite all’esercizio precedente.
Il bilancio consolidato del Gruppo Trevi è stato predisposto applicando il presupposto della continuità aziendale.
In particolare, in sede di approvazione del progetto di bilancio 2022 il Consiglio di Amministrazione ha proceduto a compiere tutte le necessarie valutazioni circa la sussistenza del presupposto della continuità aziendale tenendo conto, a tal fine, di tutte le informazioni disponibili relativamente ai prevedibili accadimenti futuri.
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Nel determinare se il presupposto della continuazione dell’attività sia applicabile anche in occasione del presente bilancio, gli Amministratori hanno tenuto conto di tutte le informazioni disponibili sul futuro, relativo almeno ma non limitato a dodici mesi dopo la data di riferimento del bilancio consolidato per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2022. Sono stati presi in considerazione i principali indicatori di rischio che possono far sorgere dubbi in merito alla continuità.
Il Consiglio di Amministrazione, sulla base delle circostanze e delle considerazioni esposte nel paragrafo “Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale”, ritiene quindi appropriato redigere il bilancio di esercizio e consolidato adottando il presupposto della continuità aziendale.
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Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale
Introduzione
La presente sezione ha lo scopo di: (i) esaminare la correttezza dell’applicazione del presupposto relativo alla continuità aziendale ai bilanci (d’esercizio e consolidato) relativi all’esercizio 2022 della Società e del Gruppo, anche alla luce della situazione economica, finanziaria e patrimoniale e delle ulteriori circostanze che possono assumere rilievo a tal fine; e (ii) identificare le incertezze al momento esistenti, valutando la significatività delle stesse e la probabilità che possano essere superate, prendendo in considerazione le misure poste in essere dal management e gli ulteriori fattori di mitigazione.
Si ricorda che, già a partire dall’approvazione del bilancio di esercizio e del bilancio consolidato al 31 dicembre 2020, a causa di alcuni scostamenti rispetto al precedente piano industriale, la direzione aziendale aveva identificato alcuni fattori di rischio per la continuità aziendale su cui erano state svolte specifiche analisi. Tali rischi risultavano essere in particolare: (a) il rischio relativo al mancato rispetto delle clausole contrattuali contenute nell’Accordo di Ristrutturazione (come infra definito) e dalle possibili conseguenze derivanti da tale circostanza, anche alla luce dei rapporti con le Banche Finanziatrici; (b) gli eventuali rischi legati all’andamento della liquidità del Gruppo per un periodo di almeno 12 mesi a partire dalla data di riferimento del presente bilancio; e (c) il rischio derivante dall’eventuale mancato raggiungimento degli obiettivi di risanamento, come previsti dal Nuovo Piano Consolidato (come infra definito).
A tale riguardo, si ricorda altresì che come ampiamente indicato nelle note esplicative al bilancio a cui si rimanda, sia nell’ambito della relazione sulla gestione relativa al bilancio (d’esercizio e consolidato) al 31 dicembre 2020 che nelle relazioni successive sino alla semestrale al 30 giugno 2022, il Consiglio di Amministrazione, dopo aver attentamente ed esaustivamente valutato i rischi a cui la continuità era esposta, come sopra sintetizzati, aveva ritenuto appropriata l’adozione del presupposto della continuità aziendale, pur segnalando quale residua incertezza significativa la positiva conclusione delle trattative con le Banche Finanziatrici in relazione ai necessari interventi sugli accordi esistenti con le stesse (su cui si richiama quanto esposto nelle rispettive relazioni sulla gestione). Ai fini della presente relazione, la continuità aziendale va dunque valutata tenendo conto delle circostanze predette e degli aggiornamenti disponibili in merito all’evolversi delle stesse successivamente alla data di approvazione della relazione semestrale, da considerarsi fino alla data di formazione del presente bilancio, tenendo conto degli eventi nel frattempo occorsi e, in particolare, della favorevole conclusione delle negoziazioni con le banche finanziatrici e dell’attuazione delle operazioni previste nell’ambito della relativa manovra finanziaria concordata con le stesse, come meglio descritte nel prosieguo.
L’operazione di ristrutturazione e di ripatrimonializzazione del Gruppo conclusasi nel 2020
Al fine di fare fronte alla grave situazione di tensione economico-finanziaria della Società e del gruppo ad essa facente capo (il Gruppo Trevio il Gruppo”), a partire dal 2017 la Società ha avviato un processo di ripatrimonializzazione e di ristrutturazione dell’indebitamento finanziario del Gruppo, che ha portato 
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alla sottoscrizione in data 5 agosto 2019 di un accordo di ristrutturazione ex articolo 182 bis l.fall. tra, inter alios, la Società, e le controllate Trevi e Soilmec, da una parte, e gli istituti finanziatori del Gruppo (le Banche Finanziatrici”), dall’altra parte, il quale è stato successivamente omologato con decreto della Corte d’Appello di Bologna in data 10 gennaio 2020 (l’“Accordo di Ristrutturazione”).
L’Accordo di Ristrutturazione e la relativa manovra finanziaria si innestavano su un piano industriale, economico e finanziario relativo al Gruppo Trevi per il periodo 2018-2022 (il Piano Consolidato Originario”) elaborato nel corso degli esercizi 2018 e 2019 il quale è stato approvato, nella sua versione finale, dal Consiglio di Amministrazione della Società in data 2 agosto 2019.
Successivamente all’omologazione dell’Accordo di Ristrutturazione, il Gruppo ha dato piena attuazione a tutte le principali operazioni societarie/straordinarie ivi previste quali, inter alia:
(i) un aumento di capitale pari a Euro 150,8 milioni (l’“Aumento di Capitale 2020”), di cui (i) una parte offerta in opzioni ai soci è stata interamente sottoscritta per Euro 130 milioni, di cui Euro 87,7 tramite versamento di denaro (Euro 77,4 milioni circa riferiti a CDPE Investimenti S.p.A. e Polaris Capital Management LLC), ed Euro 42,3 milioni con la conversione da parte delle principali Banche Finanziatrici di crediti finanziari vantati nei confronti della Società, secondo un rapporto di conversione pari a 4,5:1; e (ii) una parte riservata alle Banche Finanziatrici, con esclusione del diritto di opzione, è stata sottoscritta per Euro 20,8 milioni tramite conversione dei crediti finanziari vantati dalle banche stesse nei confronti della Società, secondo il medesimo rapporto di conversione pari a 4,5:1.
(ii) la dismissione in data 31 marzo 2020 di Drillmec S.p.A., Petreven S.p.A. e di tutte le società al tempo facenti parte del Gruppo Trevi e operanti nel settore dell’Oil&Gas in favore del gruppo indiano facente capo a Megha Engineering & Infrastructures Ltd., primario operatore indiano del settore delle infrastrutture (“MEIL”), tra i leader mondiali del settore. I proventi derivanti da tale dismissione sono stati destinati al rimborso di parte dell’indebitamento gravante sulle società della divisione Oil&Gas, mentre la parte residua di tale indebitamento è stata accollata da parte di Trevi Finanziaria e riscadenziata in maniera uniforme al debito oggetto di ristrutturazione;
(iii) l’erogazione da parte di alcune Banche Finanziatrici di nuova finanza per cassa per un importo complessivamente pari a Euro 12.878.866,00, dei quali Euro 12.000.000,00 erogati prima dell’omologa, in attuazione dell’autorizzazione del Tribunale di Forlì ai sensi dell’art. 182 quinquies l.fall., ed Euro 878.866,00 erogati successivamente dell’omologa, ai sensi dell’art. 182 quater l.fall.;
(iv) il consolidamento e il riscadenziamento della maggior parte del debito bancario al 31 dicembre 2024, e la riduzione del relativo tasso di interesse;
(v) la conferma delle linee di credito esistenti e la concessione di nuove linee di credito per firma, volte a consentire al Gruppo di emettere le garanzie richieste nell’ambito della propria attività ordinaria, per complessivi circa Euro 200 milioni, una parte delle quali pari a complessivi Euro 14,7 milioni erogate anche durante il periodo antecedente l’omologa dell’Accordo di Ristrutturazione ai sensi dell’articolo 182 quinquies l.fall.; e
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(vi) il riscadenziamento sino a tutto il 31 dicembre 2024, e la modifica dei relativi termini e condizioni del prestito obbligazionario denominato «Trevi-Finanziaria Industriale S.p.A. 2014 2019» emesso da Trevi Finanziaria nell’esercizio 2014 per un valore di Euro 50 milioni (il “Prestito Obbligazionario”).
Successivamente al perfezionamento delle operazioni previste nell’Accordo di Ristrutturazione, appena sintetizzate, si sono verificati i seguenti eventi principali:
in data 31 gennaio 2021, la Società ha comunicato al mercato che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data, era possibile prevedere che si sarebbero evidenziati scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario a fronte degli effetti negativi della pandemia da Covid-19 sull’economia mondiale che ha condizionato l’attività del Gruppo e, conseguentemente, si sarebbe verificato il mancato rispetto di uno dei parametri finanziari stabiliti nell’Accordo di Ristrutturazione.
Tale circostanza implicava le seguenti possibili conseguenze, che costituivano possibili rischi per la continuità aziendale: (i) la formale dichiarazione da parte delle Banche Finanziatrici circa il verificarsi di un Evento Rilevanteai sensi dell’Accordo di Ristrutturazione, e la conseguente attivazione dei rimedi contrattualmente previsti, tra cui la decadenza dal beneficio del termine in relazione all’indebitamento finanziario oggetto dell’Accordo di Ristrutturazione, e la richiesta di immediato rimborso anticipato dell’indebitamento medesimo; e (ii) l’interruzione da parte delle Banche Finanziatrici delle linee di credito a breve termine per cassa e per firma previste dall’Accordo di Ristrutturazione, facendo venire meno il necessario sostegno finanziario al Gruppo. Quanto sopra, rendeva necessario un formale impegno delle Banche Finanziatrici a non avvalersi di alcuno di tali rimedi e una rinuncia all’esercizio degli stessi in conseguenza di tali violazioni, nonché l’impegno delle Banche Finanziatrici stesse a consentire l’utilizzo delle linee di credito a breve termine per cassa e per firma necessarie per supportare il business del Gruppo come più ampiamente descritto nel seguito;
a fronte di quanto appena descritto, in data 24 febbraio 2021, Trevi Finanziaria ha informato il mercato circa l’avvio delle interlocuzioni con le Banche Finanziatrici volte all’individuazione delle modifiche agli accordi in essere necessarie per fare fronte al prevedibile mancato rispetto di uno dei parametri finanziari già stabiliti nell’Accordo di Ristrutturazione in occasione dell’approvazione del bilancio consolidato per l’esercizio 2020. La Società ha inoltre informato il mercato circa il fatto che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data relative all’andamento della gestione nell’esercizio 2020 e delle ulteriori analisi allora in corso sulle prospettive della Società nell’attuale contesto di mercato, fortemente condizionato dagli effetti provocati a livello globale dalla diffusione della pandemia da Covid-19, emergeva un generale rallentamento nel raggiungimento degli obiettivi individuati nel Piano Consolidato Originario, che apparivano pertanto non interamente realizzabili nell’arco temporale considerato. In considerazione di ciò, nelle interlocuzioni avviate con le Banche Finanziatrici la Società ha avanzato l’ipotesi sia di concessione degli usuali waiver e modifiche ai parametri finanziari originariamente fissati nell’Accordo di Ristrutturazione, sia di rideterminazione di alcune scadenze previste nell’esercizio in corso
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in relazione a talune esposizioni, sulla base di un nuovo piano industriale che tenesse conto dell’attuale situazione, da recepire in un nuovo accordo con le Banche Finanziatrici.
Le interlocuzioni con gli istituti finanziari hanno portato, nell’ordine:
(i) alla predisposizione di una independent business review (“IBR”), che verificasse la ragionevole fondatezza delle assunzioni industriali e di mercato poste alla base del Nuovo Piano Consolidato;
(ii) alla sottoscrizione di un accordo di moratoria e standstill in data 5 agosto 2021 (l’“Accordo di Standstill”) tra la Società, le controllate italiane Trevi, Soilmec e PSM e le Banche Finanziatrici, che consentisse la gestione del business in continuità nella fase di predisposizione e negoziazione della proposta di manovra finanziaria, attraverso: (a) una generale sospensione degli obblighi relativi al rispetto dei parametri finanziari; (b) la sospensione degli obblighi di pagamento degli importi dovuti nel corso del 2021; (c) il mantenimento delle linee di credito esistenti, sia per cassa che per firma; e (d) l’impegno a non avvalersi dei rimedi conseguenti al verificarsi degli “Eventi Rilevanti” relativi alle circostanze sopra descritte;
(iii) all’approvazione del Nuovo Piano Consolidato da parte del Consiglio di Amministrazione della Società in data 29 settembre 2022;
(iv) alla definizione di una proposta di manovra finanziaria (e, se del caso, patrimoniale) a supporto del Nuovo Piano Consolidato, che includesse le richieste formulate dalla Società, da sottoporre alle Banche Finanziatrici ai fini della sottoscrizione di un nuovo accordo con le stesse; e
(v) alla sottoscrizione del Nuovo Accordo.
Valutazioni circa l’esistenza del presupposto della continuità aziendale
Nel determinare se il presupposto della continuazione dell’attività sia applicabile anche in occasione del presente bilancio, gli Amministratori hanno tenuto conto di tutte le informazioni disponibili sul futuro, relativo almeno ma non limitato a dodici mesi dopo la data di riferimento del bilancio consolidato per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2022. Sono stati presi in considerazione i principali indicatori di rischio che possono far sorgere dubbi in merito alla continuità, tenendo anche conto si quanto precedentemente descritto e delle evoluzioni intervenute.
In particolare, il Consiglio di Amministrazione ha tenuto in considerazione le valutazioni che erano state effettuate a partire dall’approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2020, ponendo particolare attenzione sulle circostanze che erano state identificate quali possibili fattori di rischio in tale sede, al fine di verificarne lo status. In linea con quanto era stato rilevato sin dell’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020, nel caso di Trevi Finanziaria e del Gruppo Trevi, gli indicatori di rischio da valutare con particolare attenzione sono tuttora quelli rientranti nell’area finanziaria.
Occorre pertanto analizzare con particolare attenzione lo status dei rapporti con le Banche Finanziatrici, e i relativi accordi in essere con le stesse, nonché le conseguenze delle violazioni già occorse (con riferimento al
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precedente Accordo di Ristrutturazione) e di quelle che potrebbero occorrere in futuro, anche come conseguenza del mancato raggiungimento degli obiettivi previsti dal nuovo piano (con riferimento ai nuovi accordi sottoscritti alla fine dell’esercizio 2022).
Il definitivo superamento delle precedenti incertezze esistenti, come si vedrà nei successivi paragrafi, va valutato alla luce del perfezionamento del Nuovo Accordo con le Banche Finanziatrici che recepisce i contenuti della Nuova Manovra Finanziaria e tiene conto delle previsioni del Nuovo Piano Consolidato.
Valutazioni circa il raggiungimento dei target del Nuovo Piano Consolidato
Al fine di valutare i rischi legati al raggiungimento dei target previsionali del Nuovo Piano Consolidato, pare opportuno, preliminarmente, ripercorrere le cause che avevano portato a identificare in precedenza gli specifici fattori di rischio meritevoli di approfondimento da parte del consiglio di amministrazione e, nei paragrafi successivi, svolgere le opportune analisi per verificarne il superamento.
In proposito, si ricorda che i già segnalati scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario rilevati in particolare a partire dal secondo semestre 2020, hanno poi effettivamente comportato, da un lato, il mancato rispetto dei parametri finanziari previsti dall’Accordo di Ristrutturazione e, dall’altro, la necessità di aggiornare gli obiettivi del suddetto piano - sempre nel rispetto delle originarie linee strategiche - e di rivedere le previsioni per i prossimi esercizi, mediante l’approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione della Società in data 23 aprile 2021 di un nuovo piano industriale relativo al periodo 2021-2024. Tale nuovo piano è stato successivamente aggiornato, in un primo momento, al fine di recepire i dati contabili al 30 giugno 2021 e, successivamente, al fine di estendere il relativo arco temporale al periodo 2022-2026 nonché al fine di tenere conto di alcuni aspetti, tra cui le performance registrate nel corso dell’anno 2021 e alcuni elementi prudenziali che il management ha ritenuto opportuno considerare nei successivi anni di piano. Tale versione finale del piano, aggiornata al fine di tener conto della versione definitiva della Nuova Manovra Finanziaria (come infra definita), è stata dunque approvata dal Consiglio di Amministrazione della Società in data 29 settembre 2022 (il “Nuovo Piano Consolidato”).
Tale piano prevede livelli inferiori sia di ricavi che di EBITDA rispetto al Piano Consolidato Originario, così come una minore generazione di cassa e, conseguentemente, una Posizione Finanziaria Netta debitoria stabilmente più elevata.
Va detto altresì che il Nuovo Piano Consolidato considera come arco temporale il periodo 2022-2026, mentre il Piano Consolidato Originario considerava il periodo 2019-2022 (prevedendo che, al termine di tale periodo, fossero raggiunti gli obiettivi finali di risanamento del Gruppo). L’orizzonte temporale del Nuovo Piano Consolidato va dunque oltre quello del Piano Consolidato Originario. Tale circostanza implica evidentemente che il raggiungimento degli obiettivi di risanamento del Gruppo Trevi che, nell’ambito del Piano Consolidato Originario, era previsto per la fine dell’esercizio 2022, nell’ambito del Nuovo Piano Consolidato vada valutato in tale arco temporale più ampio.
In coerenza con le valutazioni svolte a partire dall’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020, uno degli elementi presi in considerazione al fine di valutare le incertezze sulla continuità aziendale è se le previsioni
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del Nuovo Piano Consolidato, anche alla luce delle ultime risultanze circa l’andamento del Gruppo, appaiano comunque idonee a consentire, entro il relativo arco temporale di riferimento, il raggiungimento di un riequilibrio economico-finanziario.
In particolare, si evidenzia che:
il Nuovo Piano Consolidato appare redatto secondo criteri ragionevoli e prudenziali che includono sia azioni volte all’incremento dei volumi sia al miglioramento della redditività, e mostra comunque la possibilità di raggiungere, al termine del piano stesso, una situazione di sostanziale equilibrio economico-finanziario e patrimoniale, tale da consentire il rifinanziamento dell’indebitamento residuo a condizioni di mercato;
l’IBR svolta da Alvarez & Marsal sul Nuovo Piano Consolidato e condivisa con le Banche Finanziatrici ha confermato ragionevolezza e fattibilità dello stesso;
la Nuova Manovra Finanziaria riflessa all’interno del Nuovo Accordo, sul contenuto della quale si sono pronunciati sia gli azionisti di riferimento (i.e., CDPE e Polaris) che le Banche Finanziatrici, attraverso l’operazione di rafforzamento patrimoniale ivi prevista, ha consentito di rafforzare ulteriormente la situazione economico-patrimoniale e finanziaria del Gruppo, dando altresì ulteriore impulso al business nonché al raggiungimento dei target di risanamento secondo quanto previsto dal Nuovo Piano Consolidato.
Peraltro, la ragionevolezza e fattibilità del Nuovo Piano Consolidato sono altresì ulteriormente supportate dalla circostanza che lo stesso in data 28 novembre 2022 è stato oggetto di attestazione da parte del professionista attestatore, Dott. Mario Ravaccia, dotato dei requisiti previsti dalla legge fallimentare, circostanza che rappresenta un fattore di ulteriore tutela per gli Amministratori e per gli altri stakeholder coinvolti.
Inoltre, la fattibilità del Nuovo Piano Consolidato risulta confermata dai risultati al 31 dicembre 2022, in linea con le previsioni del Nuovo Piano Consolidato, i quali mostrano una conferma della previsione dei ricavi e dell’EBITDA ricorrente per l’intero esercizio 2022, ordini acquisiti nel 2022 pari a circa 699 milioni di Euro in aumento del 16,5% rispetto al medesimo periodo del precedente anno, un portafoglio ordini pari a 587 milioni di Euro, in deciso aumento rispetto al 31 dicembre 2021 (+29,6%), trend proseguito anche nel primo trimestre 2023, una lieve diminuzione di 0,7 milioni di Euro della Posizione Finanziaria Netta, che passa da 251,8 milioni di Euro registrata al 31 dicembre 2021 ai 251,2 milioni di Euro consuntivati al 31 dicembre 2022 (prima dell’attuazione della Nuova Manovra Finanziaria). Anche l’andamento del Gruppo nei primi mesi dell’anno 2023, così come evidenziato tra i “Fatti di Rilievo avvenuti dopo la chiusura al 31/12/2022” per quanto riguarda acquisizione ordini, ricavi di produzione e backlog è risultato in linea con le previsioni dell’anno 2023, parte del Piano 2022-2026. La prosecuzione dell’esecuzione del Nuovo Piano, pur dipendendo solo in parte da variabili e fattori interni controllabili dalla Direzione Aziendale, permetterà di rispettare i parametri finanziari previsti dal Nuovo Accordo di Ristrutturazione. Con riferimento alle considerazioni in merito ai potenziali impatti derivanti dal conflitto Russia-Ucraina e dal prolungarsi dell’emergenza sanitaria da Covid-19 si rimanda, rispettivamente, ai paragrafi “Impatti del conflitto Russia-Ucraina”, “COVID-19” e “Rischio connesso all’andamento dei prezzi delle materie prime” della presente relazione.
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Le incertezze, tutte ricondotte all’interno di una complessiva categoria di “rischio finanziario”, si sostanziano quindi nella capacità della Società di rispettare gli impegni finanziari assunti nonché di generare e/o reperire risorse sufficienti per soddisfare le proprie esigenze finanziarie a sostegno del business, del programma di investimenti e degli obiettivi del Nuovo Piano Consolidato. Il definitivo superamento di tali incertezze, come si vedrà nei successivi paragrafi, va valutato alla luce del perfezionamento del Nuovo Accordo (come infra definito) con le Banche Finanziatrici che recepisce i contenuti della Nuova Manovra Finanziaria e tiene conto delle previsioni del Nuovo Piano Consolidato.
Più in particolare, il management, con l’ausilio dei propri advisor, ha portato avanti le trattative sia con le Banche Finanziatrici che con i principali azionisti volte a definire la nuova manovra finanziaria. La definizione di una manovra che trovasse il consenso sia dei principali azionisti che delle Banche Finanziatrici ha richiesto alcuni mesi. La versione definitiva della manovra finanziaria è quella che è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 17 novembre 2022 (la Nuova Manovra Finanziaria”), la quale prevedeva, in estrema sintesi:
(a) che la stessa fosse posta in essere in esecuzione di un accordo basato su un piano attestato di risanamento ai sensi dell’art. 56 del codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (“CCII”) (corrispondente al precedente art. 67, comma III, lett.(d) della l.fall.) (il “Nuovo Accordo”);
(b) un aumento di capitale a pagamento, da offrirsi in opzione ai soci esistenti ai sensi dell’art. 2441, comma primo, cod. civ., per un importo complessivo massimo pari ad Euro 25.106.155,28, inscindibile fino all'importo di Euro 24.999.999,90 importo integralmente garantito dagli impegni di sottoscrizione assunti dai soci CDPE Investimenti S.p.A. (“CDPE”) e Polaris Capital Management LLC (“Polarise, congiuntamente a CDPE, i Soci Istituzionali”) e scindibile per l'eccedenza, comprensivo di sovrapprezzo, mediante emissione di complessive massime n. 79.199.228 nuove azioni ordinarie, prive di valore nominale, aventi le medesime caratteristiche di quelle in circolazione (da emettersi con godimento regolare), ad un prezzo di emissione per azione di Euro 0,3170, dei quali Euro 0,1585 da imputarsi a capitale ed Euro 0,1585 da imputarsi a sovrapprezzo (l’“Aumento di Capitale in Opzione”);
(c) un aumento di capitale inscindibile a pagamento, di importo massimo pari ad Euro 26.137.571,21, mediante emissione di n. 82.452.906 azioni ordinarie, prive di valore nominale, aventi le medesime caratteristiche di quelle in circolazione (da emettersi con godimento regolare), ad un prezzo di emissione per azione di Euro 0,3170, da offrire, con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell’art. 2441, comma 5, cod. civ., ad alcuni dei creditori finanziari individuati nel Nuovo Accordo, con liberazione mediante compensazione volontaria, nei modi e nella misura previsti nel Nuovo Accordo, in relazione alla sottoscrizione dell’aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione, di crediti certi, liquidi ed esigibili, secondo un rapporto di conversione del credito in capitale di 1,25 a 1 (l’“Aumento di Capitale per Conversione” e, congiuntamente all’Aumento di Capitale in Opzione, l’“Aumento di Capitale”);
(d) la subordinazione e postergazione di una porzione del debito bancario per Euro 6,5 milioni;
(e) l’estensione della scadenza finale dell’indebitamento a medio-lungo termine sino al 31 dicembre 2026, con introduzione di un piano di ammortamento a partire dal 2023;
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(f) la concessione/conferma di linee di credito per firma a supporto dell’esecuzione del Nuovo Piano Consolidato;
(g) l’estensione al 2026 della scadenza del Prestito Obbligazionario.
Sempre in data 17 novembre 2022, il Consiglio di Amministrazione della Società ha approvato: (i) la versione finale del piano di risanamento ai sensi degli articoli 56 e 284 CCII, basato sul Nuovo Piano Consolidato e sulla Nuova Manovra Finanziaria, relativo a Trevi Finanzaria nonché al Gruppo Trevi; (ii) in attuazione della delega conferita dall’assemblea dei soci dell’ 11 agosto 2022, l’operazione di rafforzamento patrimoniale della Società prevista dalla Nuova Manovra Finanziaria, come adeguata con successiva delibera del 28 novembre 2022; (iii) la sottoscrizione del Nuovo Accordo; e (iv) la sottoscrizione degli ulteriori accordi previsti nel contesto dell’operazione di ristrutturazione del debito e di rafforzamento patrimoniale in attuazione del suddetto piano attestato, ivi incluso l’accordo con il quale i Soci di Riferimento hanno assunto l’impegno di sottoscrivere l’intera quota di loro spettanza dell’Aumento di Capitale in Opzione, nonché le eventuali azioni che resteranno inoptate in proporzione alle partecipazioni detenute (la “Lettera di Impegno”).
Successivamente, in data 29-30 novembre 2022, la Società ha sottoscritto i contratti relativi all’attuazione della Nuova Manovra Finanziaria, quali in particolare il Nuovo Accordo e la Lettera di Impegno, i quali sono divenuti successivamente efficaci in data 16 dicembre 2022 a seguito del verificarsi delle relative condizioni sospensive, ivi incluso l’ottenimento avvenuto in tale data dell’autorizzazione da parte di CONSOB alla pubblicazione del prospetto informativo relativo all’offerta in opzione di azioni Trevi Finanziaria nell’ambito dell’Aumento di Capitale in Opzione, fermo restando che l’esecuzione degli impegni assunti dalle parti finanziarie con riferimento all’Aumento di Capitale per Conversione erano subordinati alla corretta esecuzione dell’Aumento di Capitale in opzione sino alla soglia di inscindibilità pari a Euro 24.999.999,90 condizione che si è verificata in data 10 gennaio 2023, consentendo la conversione in azioni di Trevifin dei crediti delle parti finanziarie e la conseguente esecuzione dell’Aumento di Capitale per Conversione, avvenuta in data 11 gennaio 2023, a seguito della quale l’Aumento di Capitale ha avuto definitiva attuazione.
In data 11 gennaio 2023, la Società ha, quindi, informato il mercato circa il positivo completamento dell’Aumento di Capitale, nel contesto del quale sono state sottoscritte n. 161.317.259 azioni ordinarie di nuova emissione della Società, per un controvalore complessivo pari a Euro 51.137.571,10 (di cui Euro 25.568.785,55 a titolo di capitale e Euro 25.568.785,55 a titolo di sovrapprezzo). A seguito dell’esecuzione dell’Aumento di Capitale, il nuovo capitale sociale di Trevi Finanziaria è risultato, quindi, pari a Euro 123.044.339,55, suddiviso in n. 312.172.952 azioni ordinarie. In particolare: (i) l’Aumento di Capitale in Opzione è stato sottoscritto in denaro per Euro 24.999.999,90, di cui complessivi Euro 17.006.707 versati per la sottoscrizione di complessive n. 53.648.918 azioni da parte dei Soci di Riferimento, e i rimanenti Euro 7.993.292,90 sono stati versati per la sottoscrizione di complessive n. 25.215.435 azioni da parte di altri azionisti sottoscrittori; e (ii) l’Aumento di Capitale per Conversione è stato sottoscritto integralmente per Euro 26.137.571,21, mediante emissione di n. 82.452.906 azioni ordinarie.
Di seguito si riportano i principali dati economici, finanziari e patrimoniali del Gruppo a seguito dell’esecuzione dell’operazione di rafforzamento patrimoniale della Società e di ristrutturazione dell’indebitamento finanziario
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del Gruppo con la precisazione che i relativi effetti contabili sono stati registrati nel 2023 in quanto l’aumento di capitale si è completato appunto nel gennaio 2023:
il patrimonio netto del Gruppo, che al 31 dicembre 2022 era pari a 89,6 milioni di Euro è aumentato di circa 52 milioni di euro;
l’indebitamento finanziario netto del Gruppo, che al 31 dicembre 2022 era pari a 251,2 milioni di Euro, si è ridotto di circa 52 milioni di Euro nel corso del mese di gennaio 2023 per effetto della Manovra Finanziaria; e
l’indebitamento residuo del Gruppo è stato quasi integralmente riscadenziato. Infatti, una parte sostanziale dell’indebitamento a medio lungo termine del debito residuo nei confronti delle Parti Finanziarie dopo l’aumento di capitale per conversione, per un ammontare pari circa a 185 milioni di Euro, è stato riscadenziato al 31 dicembre 2026, mentre per circa Euro 6,5 milioni è prevista la subordinazione e riscadenziamento al 30 giugno 2027.
Valutazione circa il prevedibile andamento della liquidità nel corso dei prossimi 12 mesi
In coerenza con le valutazioni svolte a partire dall’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020, un elemento che è stato valutato con particolare attenzione, alla luce della minor generazione di cassa prevista dal Nuovo Piano Consolidato, è l’idoneità dei livelli di cassa previsti nei prossimi 12 mesi a garantire l’ordinaria operatività del Gruppo, il finanziamento delle relative commesse e il regolare pagamento dei fornitori. A questo fine, come si dirà più diffusamente nel prosieguo, la Direzione Aziendale ha aggiornato le previsioni di cassa che erano state effettuate in occasione dell’approvazione della relazione semestrale consolidata sulla base dei dati actual ed ha esteso tali previsioni sino al 31 marzo 2024. Da tale esercizio emerge la ragionevole aspettativa di una situazione positiva di cassa del Gruppo fino ad allora, assumendo, tra le altre cose, l’utilizzo delle linee di credito ivi incluse le linee di credito per firma necessarie nell’ambito delle commesse di cui le Società del Gruppo sono parte previste dal Nuovo Accordo, ciò consentendo l’attuazione della Nuova Manovra Finanziaria (come di seguito descritta) e del Nuovo Piano Consolidato.
Con riferimento all’incertezza segnalata in precedenza relativa al rischio che, a causa della minore generazione di cassa riflessa nelle previsioni del Nuovo Piano Consolidato, possano verificarsi delle situazioni di tensione di cassa nel corso dei 12 mesi successivi alla data di riferimento del bilancio, va rilevato quanto segue.
Innanzitutto, va sottolineato che la Direzione Aziendale della Società monitora costantemente l’andamento della cassa del Gruppo, anche a livello delle singole Divisioni Trevi e Soilmec. In particolare, il management predispone un piano di tesoreria fino alla fine dell’anno in corso, che analizza l’andamento della cassa su base settimanale per i primi tre mesi e su base mensile per i mesi successivi, documento che viene aggiornato ogni 4 settimane sulla base dei dati actual a disposizione, provenienti da tutte le legal entity del Gruppo. Tale strumento, i cui risultati vengono analizzati e discussi con il management locale, consente di monitorare la cassa a breve termine, e di avere contezza di eventuali shortfall di cassa con congruo anticipo, in modo da
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poter adottare le iniziative di volta in volta necessarie. Tale piano di tesoreria è stato da ultimo aggiornato in data 21 marzo 2023 (con dati aggiornati a tale data), esaminando il prevedibile andamento della liquidità sino al 31 marzo 2024. Tale analisi mostra la conservazione di un margine di liquidità adeguato a garantire la normale operatività del Gruppo ed i rimborsi previsti dal Nuovo Accordo, durante tutto il periodo oggetto di analisi.
Inoltre, in conformità a quanto previsto dal Nuovo Accordo, la Società continua a fornire alle Banche Finanziatrici un piano cassa e analisi del cash flow per ciascuna società del Gruppo relativo al trimestre solare immediatamente precedente. Tale obbligo informativo è stato inoltre validato e verificato dal dott. Paolo Rinaldi, professionista di gradimento delle Banche Finanziatrici che, ai sensi di quanto richiesto dal Nuovo Accordo, è stato incaricato in data 26 gennaio 2023 al fine di svolgere, inter alia, attività di monitoraggio in merito all’attuazione del Nuovo Piano Consolidato e del Nuovo Accordo (il Responsabile Monitoraggio”). L’ultimo piano di cassa e analisi del cash flow aggiornato è stato fornito alle Banche Finanziatrici in data 15 febbraio 2023, e lo stesso non ha segnalato criticità relativamente alla situazione di cassa del Gruppo e/o delle singole divisioni nel relativo periodo.
Inoltre, in data 14 marzo 2023, sempre in conformità a quanto richiesto dal Nuovo Accordo, la Società ha fornito alle Banche Finanziatrici un budget previsionale per l’anno contabile in corso, suddiviso per trimestri solari.
Tali analisi hanno confermato l’assenza di situazioni critiche dal punto di vista della cassa, ed hanno evidenziato una situazione di liquidità idonea a consentire l’ordinaria operatività del Gruppo nel periodo di riferimento.
Il Consiglio di Amministrazione, ai fini dell’approvazione del presente progetto di bilancio, ha comunque esaminato l’aggiornamento di tale liquidity analysis sino al 31 marzo 2024, che corrisponde all’arco temporale oggetto della presente analisi. Pertanto, sulla base di tali proiezioni, è ragionevolmente prevedibile che, nel periodo, le disponibilità liquide consentano al Gruppo di gestire la propria normale attività corrente secondo criteri di continuità e di fare fronte alle proprie esigenze finanziarie.
Il monitoraggio del management relativamente all’andamento della liquidità del Gruppo appare dunque adeguato alla situazione e le risultanze dell’analisi svolta non mostrano allo stato situazioni di tensioni e/o di shortfall di liquidità fino a marzo 2024. Le previsioni appaiono redatte in modo ragionevolmente prudenziale.
In conclusione, tenuto conto che (i) le previsioni di tesoreria vengono svolte con metodologie consolidate nel tempo, (ii) tali previsioni sono oggetto di verifica da parte di un soggetto terzo (i.e., il Responsabile Monitoraggio) e condivise periodicamente con le Banche Finanziatrici, e (iii) al 31-12-2022 Divisione Trevi ha acquisito ordini pari a circa l’80% dei ricavi che si prevede di realizzare nell’anno 2023, e Divisione Soilmec ha acquisito ordini pari a circa il 38% dei ricavi che si prevede di realizzare nell’anno 2023, al momento si ritiene che il rischio relativo alle previsioni di tesoreria sia adeguatamente monitorato e mitigato.
Considerazioni conclusive
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In conclusione, alla luce delle considerazioni sopra esposte e dopo aver analizzato i rischi e le incertezze a cui la Società e il Gruppo sono esposti, pur essendo presenti i fisiologici fattori di incertezza legati alla realizzazione di un Piano Consolidato, gli Amministratori ritengono appropriato l’utilizzo del presupposto della continuità aziendale nella preparazione del bilancio della Società Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. e del Gruppo Trevi al 31 dicembre 2022.
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Prospetti e schemi di bilancio
Lo schema di Conto Economico consolidato riflette l’analisi dei costi e ricavi aggregati per natura in quanto tale classificazione è ritenuta maggiormente significativa ai fini della comprensione del risultato economico del Gruppo.
Lo schema di Conto Economico Complessivo consolidato include oltre all’utile dell’esercizio le altre variazioni dei movimenti di patrimonio netto diverse dalle transazioni con gli azionisti.
La Situazione Patrimoniale-Finanziaria consolidata è classificata sulla base del ciclo operativo, con la distinzione tra poste correnti e non correnti. Sulla base di questa distinzione le attività e le passività sono considerate correnti se si suppone che siano realizzate o estinte nel normale ciclo operativo del Gruppo entro 12 mesi dalla data del bilancio.
Il Rendiconto Finanziario consolidato è predisposto utilizzando il metodo indiretto per la determinazione dei flussi finanziari derivanti dall’attività di investimento o finanziaria.
Al fine della predisposizione del presente bilancio consolidato la Capogruppo e le società controllate, italiane ed estere, hanno predisposto le singole situazioni patrimoniali, economiche e finanziarie in conformità con gli IAS/IFRS, rettificando i propri bilanci d’esercizio redatti secondo le normative locali. I reporting package delle società controllate, collegate e delle joint venture, sono disponibili presso la sede sociale della Trevi Finanziaria Industriale S.p.A.
Principi di Consolidamento
Il bilancio consolidato comprende i bilanci della Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. e delle sue controllate al 31 dicembre 2022.
Società Controllate:
Il controllo si ottiene quando il Gruppo è esposto o ha diritto a rendimenti variabili, derivanti dal proprio rapporto con l’entità oggetto di investimento e, nel contempo, ha la capacità di incidere su tali rendimenti esercitando il proprio controllo su tale entità.
Specificatamente, ed ai sensi di quanto disposto dal principio IFRS 10, le società si definiscono controllate se e solo se la Capogruppo ha:
il potere sull’entità oggetto di investimento (ovvero detiene validi diritti che gli conferiscono la capacità attuale di dirigere le attività rilevanti dell’entità oggetto di investimento);
l’esposizione o i diritti a rendimenti variabili derivanti dal rapporto con l’entità oggetto di investimento;
la capacità di esercitare il proprio potere sull’entità oggetto di investimento per incidere sull’ammontare dei suoi rendimenti.
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Quando il Gruppo detiene meno della maggioranza dei diritti di voto (o diritti simili) deve considerare tutti i fatti e le circostanze rilevanti per stabilire se controlla l’entità oggetto di investimento.
Il Gruppo riconsidera se ha o meno il controllo di una partecipata se i fatti e le circostanze indicano che ci siano stati dei cambiamenti in uno o più dei tre elementi rilevanti ai fini della definizione di controllo.
I bilanci di tutte le società controllate hanno data di chiusura coincidente con quella della capogruppo Trevi Finanziaria Industriale S.p.A.
I bilanci delle società controllate sono consolidati con il metodo dell’integrazione globale dal momento dell’acquisizione del controllo fino alla data della sua eventuale cessazione. Il metodo dell’integrazione globale prevede che nella preparazione del bilancio consolidato vengano assunte linea per linea le attività, le passività, nonché i costi e i ricavi delle imprese consolidate nel loro ammontare complessivo, attribuendo alle partecipazioni in apposite voci della situazione patrimoniale finanziaria, del conto economico e del conto economico complessivo la quota del patrimonio netto e del risultato dell’esercizio di loro spettanza.
Ai sensi dell’IFRS 10, la perdita complessiva (comprensiva dell’utile/perdita dell’esercizio) è attribuita ai soci della controllante e alle partecipazioni di minoranza, anche quando il patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza presenta un saldo negativo.
I reciproci rapporti di debito/credito e costo/ricavo, presenti tra le società rientranti nell’area di consolidamento, così come gli effetti di tutte le operazioni di rilevanza significativa intercorse tra le stesse, sono elisi. Sono eliminati gli utili non ancora realizzati con terzi derivanti da operazioni tra le società del Gruppo, inclusi quelli derivanti dalla valutazione alla data di bilancio delle rimanenze di magazzino.
Il valore contabile della partecipazione in ciascuna delle controllate è eliminato a fronte della corrispondente quota di patrimonio netto di ciascuna delle controllate comprensiva degli eventuali adeguamenti al fair value alla data di acquisizione del controllo. In tale data l’avviamento, determinato come nel prosieguo, viene iscritto tra le attività immateriali, mentre l’eventuale “utile derivante da un acquisto a prezzi favorevoli (o avviamento negativo)” è iscritto nel conto economico.
Ai sensi dell’IFRS 10, le variazioni nell’interessenza partecipativa della controllante in una controllata che non comportano, in caso di cessione, la perdita del controllo sono contabilizzate come operazioni sul patrimonio netto. In tali circostanze, i valori contabili delle partecipazioni di maggioranza e di minoranza sono rettificati per riflettere le variazioni nelle loro relative interessenze nella controllata. Qualsiasi differenza tra il valore in cui vengono rettificate le partecipazioni di minoranza e il fair value del corrispettivo pagato o ricevuto è rilevata direttamente nel patrimonio netto e attribuito ai soci della controllante. Se la controllante perde il controllo di una controllata, essa:
Elimina contabilmente le attività (incluso qualsiasi avviamento) e le passività della controllata in base ai loro valori contabili alla data della perdita del controllo
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Elimina i valori contabili di qualsiasi precedente partecipazione di minoranza nella ex controllata alla data della perdita del controllo (inclusa qualsiasi altra componente di conto economico complessivo a essa attribuibile)
Rileva il fair value (valore equo) del corrispettivo eventualmente ricevuto a seguito dell’operazione, dell’evento o delle circostanze che hanno determinato la perdita del controllo
Rileva, se l’operazione che ha determinato la perdita del controllo implica una distribuzione delle azioni della controllata ai soci nella loro qualità di soci, detta distribuzione
Rileva qualsiasi partecipazione precedentemente detenuta nella ex controllata al rispettivo fair value (valore equo) alla data della perdita del controllo
Riclassifica nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio, o trasferire direttamente negli utili portati a nuovo se previsto da altri IFRS, gli ammontari rilevati tra le altre componenti di conto economico in relazione alla controllata;
Rileva qualsiasi differenza risultante come utile o perdita nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio attribuibile alla controllante.
Società Collegate:
Le società Collegate sono quelle società sulle quali il Gruppo esercita un’influenza notevole. L’influenza notevole è il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali della partecipata senza averne il controllo o il controllo congiunto. L’influenza si presume quando il Gruppo detiene una quota rilevante (quota compresa tra il 20% - 10% per partecipazioni in società quotate - ed il 50% dei diritti di voto in Assemblea).
Le partecipazioni in imprese collegate sono incluse all’interno del bilancio consolidato applicando il metodo del patrimonio netto previsto dallo IAS 28 (“Partecipazioni in società collegate e joint venture”).
La partecipazione è inizialmente iscritta al costo e successivamente all’acquisizione rettificata in conseguenza delle variazioni nella quota di pertinenza della partecipante nel patrimonio netto della partecipata.
La quota di pertinenza del Gruppo degli utili o delle perdite successive all’acquisizione delle società collegate viene riconosciuta all’interno dell’utile/perdita dell’esercizio.
Gli utili e le perdite non realizzate derivanti da operazioni con imprese collegate sono eliminati in funzione del valore della quota di partecipazione del Gruppo in quelle imprese.
Successivamente all’applicazione del metodo del patrimonio netto, il Gruppo valuta se sia necessario riconoscere una perdita di valore della propria partecipazione nella società collegata. Il Gruppo valuta a ogni data di bilancio se vi siano evidenze obiettive che la partecipazione nella società collegata abbia subito una perdita di valore. In tal caso, il Gruppo calcola l’ammontare della perdita come differenza tra il valore 
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recuperabile della collegata e il valore di iscrizione della stessa nel proprio bilancio, rilevando tale differenza nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio nella voce “quota di pertinenza del risultato di società collegate”.
All’atto della perdita dell’influenza notevole sulla collegata, il Gruppo valuta e rileva la partecipazione residua al fair value. La differenza tra il valore di carico della partecipazione alla data di perdita dell’influenza notevole e il fair value della partecipazione residua e dei corrispettivi ricevuti è rilevata nel conto economico.
Joint Venture:
L’IFRS 11 (“Accordi a controllo congiunto”) definisce il controllo congiunto come la condivisione, su base contrattuale, del controllo di un accordo, che esiste unicamente quando, per le decisioni relative alle attività rilevanti è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo. Una Joint Venture pertanto è un accordo a controllo congiunto nel quale le parti che detengono il controllo congiunto vantano diritti sulle attività nette dell’accordo. Secondo l’IFRS 11, un joint venturer deve rilevare la propria interessenza nella joint venture come una partecipazione e deve contabilizzarla seguendo il metodo del patrimonio netto in conformità allo IAS 28 (“Partecipazioni in società collegate e joint venture”).
Conversione in Euro dei bilanci delle società estere:
Il bilancio consolidato è presentato in Euro, che è la valuta funzionale e di presentazione adottata dalla Capogruppo. La conversione in Euro dei bilanci delle società estere oggetto di consolidamento viene effettuata secondo il metodo dei cambi correnti, che prevede l’utilizzo del cambio in vigore alla chiusura dell'esercizio per la conversione delle poste patrimoniali ed il cambio medio dell'anno per le voci del conto economico. Le differenze derivanti dalla conversione del patrimonio netto iniziale ai cambi correnti di fine esercizio rispetto al valore di apertura e quelle originate dalla conversione del conto economico ai cambi medi dell'esercizio vengono contabilizzate in una riserva di conversione inclusa nel Conto Economico Complessivo.
Le differenze cambio di conversione risultanti dall’applicazione di questo metodo sono classificate come voce di Conto Economico Complessivo fino alla cessazione della partecipazione, momento nel quale tali differenze vengono iscritte nel conto economico.
I cambi utilizzati per l’esercizio 2022 sono stati i seguenti (valuta estera corrispondente ad 1 Euro, fonte dati Banca d’Italia):
 
 
Valuta
 
Cambio medio per il 31/12/2022
Cambio corrente alla data di bilancio 31/12/2022
Cambio Medio per il 31/12/2021
Cambio corrente alla data di bilancio 31/12/2021
Dirham Emirati Arabi
AED
3,87
3,92
4,16
4,34
Peso Argentino
ARS
136,78
188,50
116,36
112,42
Dollaro Australiano
AUD
1,52
1,57
1,56
1,57
Real Brasiliano
BRL
5,44
5,64
6,31
6,38
87
Franco Svizzero
CHF
1,00
0,98
1,03
1,08
Peso Cileno
CLP
917,85
913,82
964,35
898,39
Renminbi Cinese
CNY
7,08
7,36
7,19
7,63
Peso Colombiano
COP
4473,39
5172,47
4.598,70
4.429,50
Corona Danese
DKK
7,44
7,44
7,44
7,44
Dinaro Algerino
DZD
149,65
146,50
157,41
159,65
Euro
EUR
1
1
1
1
Lira Sterlina
GBP
0,85
0,89
0,84
0,86
Dollaro Hong Kong
HKD
8,25
8,32
8,83
9,19
Rupia Indiana
INR
82,69
88,17
84,23
87,44
Yen Giapponese
JPY
138,03
140,66
130,38
129,88
Dinaro Kuwait
KWD
0,32
0,33
0,34
0,36
Dinaro Libico
LYD
5,06
5,15
5,21
5,34
Peso Messicano
MXN
21,19
20,86
23,14
23,99
Metical Mozambicano
MZN
67,38
68,25
72,5
77,54
Naira Nigeriana
NGN
445,37
477,92
466,86
470,92
Corona Norvegese
NOK
10,10
10,51
9,99
10,16
Rial Omanita
OMR
0,40
0,41
0,44
0,45
Peso Filippino
PHP
57,31
59,32
57,76
58,3
Rial del Qatar
QAR
3,83
3,88
4,12
4,31
Leu romeno
RON
4,93
4,95
4,95
4,92
Rublo Russo
RUB
88,39
N.D.
85,3
87,15
Riyal Saudita
SAR
3,95
4,00
4,25
4,44
Corona Svedese
SEK
10,63
11,12
10,25
10,15
Dollaro Singapore
SGD
1,45
1,43
1,53
1,59
Baht Thailandese
THB
36,86
36,84
37,65
37,84
Lira Turca
TRY
17,41
19,96
15,23
10,51
Dollaro Statunitense
USD
1,0531
1,0666
1,13
1,18
Peso uruguaiano
UYU
43,41
42,50
50,52
51,5
Area di consolidamento
Rispetto al 31 dicembre 2021, è stata inclusa nell’area di consolidamento la Trevi Australia JV, facente capo alla controllata Trevi Australia Pty Ltd con una quota di partecipazione pari al 70%. Nel corso del 2022 sono uscite, inoltre, dall’area di consolidamento le società Trevi Foundations Saudi Arabia e R.C.T. Explorer Colombia, società non più operative e chiuse definitivamente. Si registra inoltre nel corso del secondo semestre la vendita della società Trevi Energy in liquidazione, società detenuta dalla Capogruppo Trevi Finanziaria Industriale.
Le Società Collegate in cui la Controllante detiene direttamente o indirettamente una partecipazione non di controllo e le Joint Ventures, sono valutate secondo il metodo del patrimonio netto. Nell’allegato 1a sono indicate le partecipazioni valutate secondo il metodo del patrimonio netto. La valutazione a patrimonio netto viene effettuata prendendo a riferimento l’ultimo bilancio approvato da dette società.
Le partecipazioni di minoranza e le partecipazioni in società consortili minori o non operative, per le quali non è disponibile il fair value, sono iscritte al costo eventualmente rettificato per perdite durevoli di valore. In particolare, le società consortili a responsabilità limitata ed i consorzi, appositamente costituiti quali entità operative per iniziative o lavori acquisiti in raggruppamento temporaneo con altre imprese, che presentano 
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bilanci senza alcun risultato economico in quanto compensano i costi direttamente sostenuti mediante corrispondenti addebiti alle imprese riunite, sono valutate secondo il metodo del costo.
La società Hercules Trevi Foundation A.B. è stata valutata con il metodo del costo, in quanto risulta essere di dimensione non rilevante. Tale società è stata costituita negli scorsi esercizi per l’esecuzione di opere nei relativi Paesi di appartenenza. La percentuale di possesso è la seguente:
Società
% di partecipazione
Hercules Trevi Foundation A.B.
49,89%
Per un maggiore dettaglio relativo a tutte le partecipazioni valutate con il metodo del costo si rinvia all’organigramma del Gruppo (allegato n. 2).
PRINCIPI CONTABILI E CRITERI DI VALUTAZIONE
I più significativi principi contabili e criteri di valutazione adottati per la redazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2022, conformi a quelli adottati nell’esercizio precedente, sono i seguenti:
Immobilizzazioni materiali e diritti di Utilizzo
Le immobilizzazioni materiali strumentali sono rilevate e valutate con il metodo del “costo” così come stabilito dallo IAS 16. Con l’utilizzo di tale criterio le immobilizzazioni materiali sono rilevate in bilancio al costo di acquisto o di produzione comprensivo degli oneri accessori di diretta imputazione e, successivamente, rettificato per tenere in considerazione gli ammortamenti, le eventuali perdite durevoli di valore ed i relativi ripristini di valore.
Gli ammortamenti sono calcolati ed imputati a Conto Economico con il metodo dell’ammortamento a quote costanti durante la vita utile stimata del cespite sul valore ammortizzabile pari al costo di iscrizione dell’attività, detratto il suo valore residuo.
Gli oneri finanziari direttamente imputabili all’acquisizione, costruzione o produzione di un’immobilizzazione materiale sono rilevati a Conto Economico.
La capitalizzazione dei costi inerenti all’ampliamento, ammodernamento o miglioramento degli elementi strutturali di proprietà o in uso da terzi, è effettuata esclusivamente nei limiti in cui gli stessi rispondano ai requisiti per essere separatamente classificati come attività o parte di una attività.
Il valore ammortizzabile di ciascun componente significativo di un’immobilizzazione materiale, avente differente vita utile, è ripartito a quote costanti lungo il periodo di utilizzo atteso. 
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Descrizione
Anni
%
Terreni
Vita utile illimitata
-
Fabbricati Industriali
33
3%
Costruzioni Leggere
10
10%
Attrezzature Generiche e Accessori
20
5%
Attrezzatura di perforazione
13
7,5%
Attrezzatura varia e minuta
5
20%
Automezzi
5-4
18,75%-25%
Autoveicoli da trasporto
10
10%
Escavatori e Pale
10
10%
Mobili e arredi per ufficio
8,3
12%
Macchine elettromeccaniche per ufficio
5
20%
Natanti
20
5%
I criteri di ammortamento utilizzati, le vite utili e i valori residui sono riesaminati e ridefiniti almeno alla fine di ogni esercizio per tener conto di eventuali variazioni significative e sono adeguati in modo prospettico ove necessario.
I costi capitalizzabili per migliorie su beni di terzi sono attribuiti alle classi di cespiti cui si riferiscono e ammortizzati per il periodo più breve tra la durata residua del contratto d’affitto e la vita utile residua.
Il valore contabile delle immobilizzazioni materiali è mantenuto in bilancio nei limiti in cui vi sia evidenza che tale valore potrà essere recuperato tramite l’uso. Un bene viene eliminato dal bilancio al momento della vendita o quando non ci si attendono benefici economici futuri dal suo uso o dalla sua dismissione. Eventuali perdite o utili (calcolati come differenza tra il ricavato netto della vendita e il valore contabile) sono inclusi nel conto economico al momento dell’eliminazione.
I costi di manutenzione aventi natura ordinaria sono addebitati integralmente al Conto Economico. Quelli aventi carattere incrementativo, in quanto prolungano la vita utile delle immobilizzazioni tecniche, sono capitalizzati.
I diritti di Utilizzo vengono valorizzati in applicazione dell’IFRS16.
Leasing
Il Gruppo valuta all’atto della sottoscrizione di un contratto se è, o contiene, un leasing. In altri termini, se il contratto conferisce il diritto di controllare l’uso di un bene identificato per un periodo di tempo in cambio di un corrispettivo. La definizione di un accordo contrattuale come operazione di leasing (o contenente un’operazione di leasing) si basa sulla sostanza dell’accordo e richiede di valutare se l’adempimento dell’accordo stesso dipenda dall’utilizzo di una o più attività specifiche o se l’accordo trasferisca alla controparte tutti i benefici economici derivanti dall’utilizzo dello stesso.
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Il Gruppo in veste di locatario
Il Gruppo adotta un unico modello di riconoscimento e misurazione per tutti i leasing, eccetto per i leasing di breve termine ed i leasing di beni di modico valore. Il Gruppo riconosce le passività relative ai pagamenti del leasing e l’attività per diritto d’uso che rappresenta il diritto ad utilizzare il bene sottostante il contratto.
i) Attività per diritto d’uso
Il Gruppo riconosce le attività per il diritto d'uso alla data di inizio del leasing (cioè la data in cui l'attività sottostante è disponibile per l'uso). Le attività per il diritto d'uso sono misurate al costo, al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore, e rettificati per qualsiasi rimisurazione delle passività di leasing. Il costo delle attività per il diritto d'uso comprende l'ammontare delle passività di leasing rilevate, i costi diretti iniziali sostenuti e i pagamenti di leasing effettuati alla data di decorrenza o prima dell'inizio al netto di tutti gli eventuali incentivi ricevuti.
Se il leasing trasferisce la proprietà dell'attività sottostante al locatario al termine della durata del leasing o se il costo dell'attività consistente nel diritto di utilizzo riflette il fatto che il locatario eserciterà l'opzione di acquisto, il locatario deve ammortizzare l'attività consistente nel diritto d’uso dalla data di decorrenza fino alla fine della vita utile dell'attività sottostante.
ii) Passività legate al leasing
Alla data di decorrenza del leasing, il Gruppo rileva le passività di leasing misurandole al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non ancora versati a tale data. I pagamenti dovuti includono i pagamenti fissi (compresi i pagamenti fissi nella sostanza) al netto di eventuali incentivi al leasing da ricevere, i pagamenti variabili di leasing che dipendono da un indice o un tasso, e gli importi che si prevede dovranno essere pagati a titolo di garanzie del valore residuo. I pagamenti del leasing includono anche il prezzo di esercizio di un'opzione di acquisto se si è ragionevolmente certi che tale opzione sarà esercitata dal Gruppo e i pagamenti di penalità di risoluzione del leasing, se la durata del leasing tiene conto dell'esercizio da parte del Gruppo dell'opzione di risoluzione del leasing stesso.
I pagamenti di leasing variabili che non dipendono da un indice o da un tasso vengono rilevati come costi nel periodo (salvo che non siano stati sostenuti per la produzione di rimanenze) in cui si verifica l'evento o la condizione che ha generato il pagamento.
Nel calcolo del valore attuale dei pagamenti dovuti, il Gruppo usa il tasso di finanziamento marginale alla data di inizio se il tasso d’interesse implicito non è determinabile facilmente. Dopo la data di decorrenza, l’importo della passività del leasing si incrementa per tener conto degli interessi sulla passività del leasing e diminuisce per considerare i pagamenti effettuati. Inoltre, il valore contabile dei debiti per leasing è rideterminato nel caso di eventuali modifiche del leasing o per la revisione dei termini contrattuali per la modifica dei pagamenti; è rideterminato, altresì, in presenza di modifiche in merito alla valutazione dell’opzione dell’acquisto 
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dell’attività sottostante o per variazioni dei pagamenti futuri che deriva da una modifica dell’indice o del tasso utilizzato per determinare tali pagamenti.
Leasing di breve durata e leasing di attività a modesto valore
Il Gruppo applica l'esenzione per la rilevazione di leasing di breve durata (i.e., i leasing che hanno una durata di 12 mesi o inferiore dalla data di inizio e non contengono un'opzione di acquisto). Il Gruppo ha applicato inoltre l’esenzione per i leasing relativi ad attività a modesto valore in riferimento ai contratti di leasing relativi ad attrezzature il cui valore è considerato basso. I canoni relativi a leasing a breve termine e a leasing di attività a modesto valore sono rilevati come costi in quote costanti lungo la durata leasing.
Il Gruppo in veste di locatore
I contratti di leasing che sostanzialmente lasciano in capo al Gruppo tutti i rischi e benefici della proprietà del bene sono classificati come leasing operativi. I proventi da leasing derivanti da leasing operativi sono rilevati in quote costanti lungo la durata del leasing, e sono inclusi tra gli altri ricavi nel conto economico data la loro natura operativa. I costi iniziali di negoziazione sono aggiunti al valore contabile del bene locato e rilevati in base alla durata del contratto sulla medesima base dei proventi da locazione.
Aggregazioni Aziendali
Le aggregazioni aziendali sono rilevate secondo il metodo dell’acquisizione (acquisition method). Secondo tale metodo il costo di una acquisizione è valutato come somma del corrispettivo trasferito, misurato al fair value alla data di acquisizione (calcolato come la somma dei fair value delle attività trasferite e delle passività assunte dal Gruppo alla data di acquisizione e degli strumenti di capitale emessi in cambio del controllo dell’impresa acquisita e dell’importo della partecipazione di minoranza nell’acquisita). Gli oneri accessori alla transazione sono rilevati nel conto economico nel momento in cui sono sostenuti.
Alla
 
data
 
di
 
acquisizione,
 
le
 
attività
 
identificabili
 
acquisite
 
e
 
le
 
passività
 
assunte
 
sono
 
rilevate
 
al
 
fair
 
value
alla
 
data
 
di
 
acquisizione;
 
costituiscono
 
un’eccezione
 
le
 
seguenti
 
poste,
 
che
 
sono
 
invece
 
valutate
 
secondo
il loro principio di
riferimento:
Imposte differite attive e passive;
Attività e passività per benefici ai dipendenti;
Passività o strumenti di capitale relativi a pagamenti basati su azioni dell’impresa acquisita o pagamenti basati su azioni relativi al Gruppo emessi in sostituzione di contratti dell’impresa acquisita;
Attività destinate alla vendita e Discontinued Operation.
L’avviamento è determinato come l’eccedenza tra la somma dei corrispettivi trasferiti nell’aggregazione aziendale, del valore del patrimonio netto di pertinenza di interessenze di terzi e del fair value dell’eventuale 
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partecipazione precedentemente detenuta nell’impresa acquisita rispetto al fair value delle attività nette acquisite e passività assunte alla data di acquisizione. Se il valore delle attività nette acquisite e passività assunte alla data di acquisizione eccede la
somma
 
dei
 
corrispettivi
 
trasferiti,
 
del
 
valore
 
del
 
patrimonio
 
netto
 
di
pertinenza
 
di
 
interessenze
 
di
 
terzi
 
e
 
del
 
fair
 
value
 
dell’eventuale
 
partecipazione
 
precedentemente
 
detenuta
nell’impresa
 
acquisita,
 
tale
 
eccedenza
 
è
 
rilevata
 
immediatamente nel conto economico come provento derivante dalla transazione conclusa.
Le
 
quote
 
del
 
patrimonio
 
netto
 
di
 
interessenza
 
di
 
terzi,
 
alla
 
data
 
di
 
acquisizione,
 
possono
 
essere
 
valutate
 
al
fair
 
value
 
oppure
 
al
 
pro-quota
 
del
 
valore
 
delle
 
attività
 
nette
 
riconosciute
 
per
 
l’impresa
 
acquisita.
 
La
 
scelta
del metodo di
valutazione è effettuata transazione per transazione.
Eventuali corrispettivi sottoposti a condizione previsti dal contratto di aggregazione aziendale sono valutati al fair value alla data di acquisizione ed inclusi nel valore dei corrispettivi trasferiti nell’aggregazione aziendale ai fini della determinazione dell’avviamento. Eventuali variazioni successive di tale fair value, che sono qualificabili come rettifiche
sorte
 
nel
 
periodo
 
di
 
misurazione,
 
sono
 
incluse
 
nell’avviamento
 
in
 
modo
retrospettivo.
 
Le
 
variazioni
 
di
 
fair
 
value
 
qualificabili come rettifiche sorte nel periodo di misurazione sono quelle che derivano da maggiori informazioni su fatti e circostanze che esistevano alla data di acquisizione, ottenute durante il periodo di misurazione (che non può eccedere il periodo di un anno dall’aggregazione aziendale).
Nel
 
caso
 
di
 
aggregazioni
 
aziendali
 
avvenute
 
per
 
fasi,
 
la
 
partecipazione
 
precedentemente
 
detenuta
 
dal
Gruppo
 
nell’impresa acquisita è rivalutata al fair value alla data di acquisizione del controllo e l’eventuale utile o perdita che ne consegue è rilevata nel conto economico. Eventuali valori derivanti dalla partecipazione precedentemente detenuta e
rilevati
 
negli
 
Altri
 
Utili
 
o
 
Perdite
 
complessivi
 
sono
 
riclassificati
 
nel
 
conto
economico come se la partecipazione fosse
stata ceduta.
Se i valori iniziali di un’aggregazione aziendale sono incompleti alla data di chiusura del bilancio in cui l’aggregazione aziendale è avvenuta, il Gruppo riporta nel proprio bilancio consolidato i valori provvisori degli elementi per cui non può essere conclusa la rilevazione. Tali valori provvisori sono rettificati nel periodo di misurazione per tenere conto delle nuove informazioni ottenute su fatti e circostanze esistenti alla data di acquisizione che, se note, avrebbero avuto effetti sul valore delle attività e passività riconosciute a tale data.
Le aggregazioni aziendali avvenute prima del gennaio 2010 sono state rilevate secondo la precedente versione dell’IFRS 3.
Avviamento
L’avviamento derivante da aggregazioni aziendali è inizialmente iscritto al costo alla data di acquisizione così come definito al precedente paragrafo. L’avviamento, non è ammortizzato, ma sottoposto a verifica per identificare eventuali riduzioni di valore con periodicità almeno annuale o, più frequentemente, quando vi sia un’indicazione che l’attività possa aver subito una perdita di valore (“impairment test”). Al fine della verifica per riduzione di valore l’avviamento acquisito in un’aggregazione aziendale è allocato, dalla data di
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acquisizione, a ciascuna unità generatrice di flussi di cassa del Gruppo che si prevede benefici delle sinergie dell’aggregazione, a prescindere dal fatto che altre attività o passività dell’entità acquisita siano assegnate a tali unità. Dopo la rilevazione iniziale, l’avviamento è valutato al costo al netto delle eventuali perdite di valore accumulate.
Al momento della cessione di una parte o dell’intera azienda precedentemente acquisita e dalla cui acquisizione era emerso un avviamento, nella determinazione della plusvalenza o della minusvalenza da cessione si tiene conto del corrispondente valore residuo dell’avviamento.
Immobilizzazioni immateriali
Le attività immateriali acquistate separatamente o prodotte internamente nel caso dei costi di sviluppo sono iscritte nell’attivo, quando è probabile che l’uso dell’attività genererà benefici economici futuri e quando il costo dell’attività può essere determinato in modo attendibile. Tali attività sono valutate al costo di acquisto o di produzione.
Le attività immateriali a vita utile definita sono ammortizzate a quote costanti sulla base della loro vita utile stimata come segue:
Costi di Sviluppo:
I costi di ricerca sono imputati a Conto Economico nel momento in cui sono sostenuti. I costi di sviluppo aventi i requisiti richiesti dallo IAS 38 per essere rilevati nell’attivo patrimoniale (la possibilità tecnica di completare l’attività immateriale, in modo tale che sia disponibile all’utilizzo o alla vendita, l’intenzione e la capacità di completare, utilizzare o vendere l’attività, la disponibilità delle risorse necessarie al completamento, la capacità di valutare attendibilmente il costo attribuibile durante lo sviluppo e le modalità con cui l’attività genererà benefici economici futuri) sono ammortizzati sulla base della loro prevista utilità futura a decorrere dal momento in cui i prodotti risultano disponibili per l’utilizzazione economica. La vita utile viene riesaminata e modificata al mutare delle previsioni sull’utilità futura.
Diritti di brevetto industriale, utilizzazione delle opere d’ingegno, concessioni, licenze e marchi:
Sono valutati al costo al netto degli ammortamenti cumulati, determinati in base al criterio a quote costanti lungo il periodo di utilizzo atteso salvo non siano riscontrate significative perdite di valore. I criteri di ammortamento utilizzati, le vite utili e i valori residui sono riesaminati e ridefiniti almeno alla fine di ogni periodo amministrativo per tener conto di eventuali variazioni significative.
Le attività immateriali con vita utile indefinita non sono ammortizzate, ma sono sottoposte annualmente alla verifica di perdita di valore, sia a livello individuale sia a livello di unità generatrice di flussi di cassa. La valutazione della vita utile indefinita è rivista annualmente per determinare se tale attribuzione continui a
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essere sostenibile, altrimenti, il cambiamento da vita utile indefinita a vita utile definita si applica su base prospettica.
Perdita di valore delle attività
Il Gruppo verifica, almeno una volta all’anno e comunque ogni qual volta dovessero manifestarsi indicatori di impairment così come definiti dallo IAS 36, la recuperabilità del valore contabile delle attività immateriali (inclusi i costi di sviluppo capitalizzati) al fine di determinare se vi sia qualche indicazione che tali attività possano aver subito una perdita di valore. La recuperabilità del valore contabile di una attività materiale (terreni e fabbricati, impianti e macchinari, attrezzature industriali e commerciali, altri beni e immobilizzazioni in corso) viene verificata ogniqualvolta sussistano elementi che portino a ritenere la possibilità che si sia verificata una perdita di valore di tali attività.
Se esiste una tale evidenza, il valore di carico delle attività è ridotto al relativo valore recuperabile. La perdita di valore viene allocata alle attività non correnti in proporzione pro-rata alle altre attività non correnti fino ad azzerare il valore contabile o fino al valore di mercato del singolo bene documentato da specifica perizia attestante tale valore di mercato. Il valore recuperabile è testato a livello dell’unità generatrice di flussi di cassa.
Il valore recuperabile di un’attività è il maggiore tra il fair value al netto dei costi di vendita ed il suo valore d’uso. Per determinare il valore d’uso di unità generatrice di flussi di cassa il Gruppo calcola il valore attuale dei flussi finanziari futuri stimati, al lordo delle imposte, applicando un tasso di sconto, ante imposte, che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell’attività. Una perdita di valore è iscritta se il valore recuperabile è inferiore al valore contabile.
Quando, successivamente, una perdita su attività, diverse dall’avviamento, viene meno o si riduce, il valore contabile dell’attività o dell’unità generatrice di flussi finanziari è incrementato sino alla nuova stima del valore recuperabile e non può eccedere il valore che sarebbe stato determinato se non fosse stata rilevata alcuna perdita per riduzione di valore.
Il ripristino di una perdita di valore è iscritto immediatamente a conto economico.
Attività e passività finanziarie
Le attività e passività finanziarie sono trattate secondo lo IFRS 9:
In funzione delle caratteristiche dello strumento e del modello di business adottato per la relativa gestione, le attività finanziarie sono classificate nelle seguenti tre categorie:
(i)costo ammortizzato, per le attività finanziarie detenute con l’obiettivo di incassare i flussi di cassa contrattuali che superano l’SPPI (Solely Payment of Principle and Interests) test in quanto i flussi di cassa rappresentano esclusivamente pagamenti di capitale e interesse. Tale categoria include i crediti commerciali, altri crediti di natura operativa inclusi nelle altre attività correnti e non correnti e crediti di natura finanziaria inclusi nelle altre attività finanziarie correnti e non correnti;
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(ii)fair value con contropartita patrimonio netto (FVOCI fair value through other comprehensive income), per le attività finanziarie detenute con l’obiettivo di incassare i flussi di cassa contrattuali, rappresentati esclusivamente dal pagamento di capitale e interesse, sia di realizzarne il valore attraverso la cessione (cd. business model held to collect and sell). Le variazioni di fair value sono rilevate con contropartita OCI, per poi essere rilasciate a Conto economico in sede di derecognition;
(iii)fair value con contropartita Conto economico (FVTPL fair value through profit or loss), categoria che include le attività finanziarie che non hanno superato il test SPPI e quelle detenute con finalità di negoziazione. In tal caso, le variazioni di fair value sono rilevate con contropartita il Conto economico.
La rilevazione iniziale avviene al fair value; per i crediti commerciali privi di una significativa componente finanziaria, il valore di rilevazione iniziale è rappresentato dal prezzo della transazione. Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie che generano flussi di cassa contrattuali rappresentativi esclusivamente di pagamenti di capitale e interessi sono valutate al costo ammortizzato se possedute con la finalità di incassarne i flussi di cassa contrattuali (cosiddetto business model held to collect). Secondo il metodo del costo ammortizzato il valore di iscrizione iniziale è successivamente rettificato per tener conto dei rimborsi in quota capitale, delle eventuali svalutazioni e dell’ammortamento della differenza tra il valore di rimborso e il valore di iscrizione iniziale. L’ammortamento è effettuato sulla base del tasso di interesse interno effettivo che rappresenta il tasso che rende uguali, al momento della rilevazione iniziale, il valore attuale dei flussi di cassa attesi e il valore di iscrizione iniziale. I crediti e le altre attività finanziarie valutati al costo ammortizzato sono presentati nello stato patrimoniale al netto del relativo fondo svalutazione. Le attività finanziarie rappresentative di strumenti di debito il cui modello di business prevede sia la possibilità di incassare i flussi di cassa contrattuali sia la possibilità di realizzare plusvalenze da cessione (cosiddetto business model held to collect and sell), sono valutate al fair value con imputazione degli effetti a OCI (di seguito anche FVTOCI). In tal caso sono rilevati a patrimonio netto, tra le altre componenti dell’utile complessivo, le variazioni di fair value dello strumento. L’ammontare cumulato delle variazioni di fair value, imputato nella riserva di patrimonio netto che accoglie le altre componenti dell’utile complessivo, è oggetto di reversal a conto economico all’atto dell’eliminazione contabile dello strumento. Vengono rilevati a conto economico gli interessi attivi calcolati utilizzando il tasso di interesse effettivo, le differenze di cambio e le svalutazioni. Un’attività finanziaria rappresentativa di uno strumento di debito che è detenuta con finalità di negoziazione o che, pur rientrando nei business model HTC o HTC&S non abbia superato il test SPPI, è valutata al fair value con imputazione degli effetti a conto economico (di seguito FVTPL). Le attività finanziarie cedute sono eliminate dall’attivo patrimoniale quando i diritti contrattuali connessi all’ottenimento dei flussi di cassa associati allo strumento finanziario scadono, ovvero sono trasferiti a terzi. La valutazione della recuperabilità delle attività finanziarie rappresentative di strumenti di debito non valutate al fair value con effetti a conto economico è effettuata sulla base del cosiddetto “Expected Credit Loss model”.
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Debiti finanziari e prestiti obbligazionari
I debiti finanziari e i prestiti obbligazionari sono rilevati inizialmente al costo, corrispondente al valore equo del corrispettivo ricevuto al netto degli oneri accessori di acquisizione dello strumento. Dopo la rilevazione iniziale, i finanziamenti sono valutati utilizzando il metodo del costo ammortizzato; tale metodo prevede che l’ammortamento venga determinato utilizzando il tasso di interesse effettivo, rappresentato dal tasso che rende uguali, al momento della rilevazione iniziale, il valore dei flussi di cassa attesi e il valore di iscrizione iniziale. Gli oneri accessori per le operazioni di finanziamento sono classificati nel passivo di stato patrimoniale a riduzione del finanziamento concesso e il costo ammortizzato è calcolato tenendo conto di tali oneri e di ogni eventuale sconto o premio, previsti al momento della regolazione. Gli effetti economici della valutazione secondo il metodo del costo ammortizzato sono imputati alla voce “(Oneri)/Proventi finanziari”.
Attività finanziarie
Il fair value delle attività finanziarie è determinato sulla base dei prezzi di offerta quotati o mediante l’utilizzo di modelli finanziari. I fair value delle attività finanziarie non quotate sono stimati utilizzando apposite tecniche di valutazione adattate alla situazione specifica dell’emittente. Le attività finanziarie per le quali il valore corrente non può essere determinato in modo affidabile sono rilevate al costo ridotto per perdite di valore.
A ciascuna data di rendicontazione, è verificata la presenza di indicatori di perdita di valore e l’eventuale svalutazione è contabilizzata a conto economico. La perdita di valore precedentemente contabilizzata è ripristinata nel caso in cui vengano meno le circostanze che ne avevano comportato la rilevazione.
Azioni proprie
Come previsto dallo IAS 32, qualora vengano riacquistati strumenti rappresentativi del capitale proprio, tali strumenti (azioni proprie) sono dedotti direttamente al patrimonio netto alla voce Azioni proprie. Nessun utile o perdita viene rilevato nel conto economico all’acquisto, vendita o cancellazione delle azioni proprie.
Il corrispettivo pagato o ricevuto, incluso ogni costo sostenuto direttamente attribuibile all’operazione di capitale, al netto di qualsiasi beneficio fiscale connesso, viene rilevato direttamente come movimento di patrimonio netto.
I diritti di voto legati alle azioni proprie sono annullati cosi come il diritto a ricevere dividendi. In caso di esercizio nel periodo di opzioni su azioni, queste vengono soddisfatte con azioni proprie.
Partecipazioni in altre imprese
Le partecipazioni in imprese diverse da quelle controllate, collegate e joint venture, per cui si rimanda all’area di consolidamento, sono classificate al momento dell’acquisto all’interno della voce “Partecipazioni” e valutate al costo qualora la determinazione del Fair Value non risulti attendibile; in tal caso il costo viene
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rettificato per perdite durevoli di valore secondo quanto disposto dallo IFRS9.
Contributi
I contributi sono rilevati qualora esista, indipendentemente dalla presenza di una formale delibera di concessione, una ragionevole certezza che la società rispetterà le condizioni previste per la concessione e che i contributi saranno ricevuti, così come stabilito dallo IAS 20 (“Contabilizzazione dei contributi pubblici e informativa sull’assistenza pubblica”).
Il contributo è accreditato a conto economico in base alla vita utile del bene per il quale è concesso, mediante la tecnica dei risconti, in modo da nettare le quote di ammortamento rilevate.
Un contributo riscuotibile come compensazione di spese e costi già sostenuti o con lo scopo di dare un immediato aiuto finanziario all’entità senza che vi siano costi futuri a esso correlati è rilevato come provento nell’esercizio nel quale diventa esigibile.
Rimanenze
Le rimanenze sono iscritte al minore tra il costo di acquisto ed il valore netto di presumibile realizzo; l’eventuale svalutazione contabilizzata in seguito alla perdita di valore viene ripristinata se negli esercizi successivi non sussistono più i presupposti che avevano portato ad operare la svalutazione stessa.
Il costo viene determinato secondo la configurazione del costo medio ponderato per le materie prime, sussidiarie, di consumo ed i semilavorati ed in base al costo specifico per le altre voci di magazzino.
Il valore di presumibile netto realizzo è costituito dal normale prezzo stimato di vendita nel corso normale delle attività, dedotti i costi stimati di completamento e i costi stimati per realizzare la vendita.
Crediti commerciali ed altre attività a breve termine
I crediti sono iscritti al costo ammortizzato, o se inferiore, al loro presumibile valore di realizzo. Se espressi in valuta i crediti sono valutati al cambio di fine periodo. I crediti, la cui scadenza rientra nei normali termini commerciali o che maturano interessi a valori di mercato, non sono attualizzati e sono iscritti al valore nominale al netto di un fondo svalutazione, esposto a diretta deduzione dei crediti stessi per portare la valutazione al presunto valore di realizzo.
Inoltre, in tale categoria di bilancio sono iscritte quelle quote di costi e proventi, comuni, per competenza, a due o più esercizi, per riflettere correttamente il principio della competenza temporale.
Cessioni di crediti
Il Gruppo effettua cessioni dei propri crediti commerciali e tributari attraverso operazioni di factoring.
Le operazioni di cessione di crediti possono essere pro-solvendo o pro-soluto; alcune cessioni pro-soluto
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includono clausole di pagamento differito (ad esempio, il pagamento da parte del factor di una parte minoritaria del prezzo di acquisto è subordinato al totale incasso dei crediti), richiedono una franchigia da parte del cedente o implicano il mantenimento di una significativa esposizione all’andamento dei flussi finanziari derivanti dai crediti ceduti.
Questo tipo di operazioni non rispetta i requisiti richiesti dallo IFRS9 per l’eliminazione dal bilancio delle attività, dal momento che non sono stati sostanzialmente trasferiti i relativi rischi e benefici.
Di conseguenza, tutti i crediti ceduti attraverso operazioni di factoring che non rispettano i requisiti per l’eliminazione stabiliti dallo IFRS9 rimangono iscritti nel bilancio del Gruppo, sebbene siano stati legalmente ceduti; una passività finanziaria di pari importo è contabilizzata nel bilancio consolidato ed iscritta all’interno della voce Debiti verso altri finanziatori. Tutti i crediti ceduti attraverso operazioni di factoring che rispettano i requisiti per l’eliminazione stabiliti dallo IFRS9, dove cioè vengono sostanzialmente trasferiti tutti i rischi e benefici, vengono eliminati dalla situazione patrimoniale e finanziaria.
Gli utili e le perdite relativi alla cessione di tali attività sono rilevati solo quando le attività stesse sono rimosse dalla situazione patrimoniale-finanziaria del Gruppo.
Disponibilità liquide
Le disponibilità liquide sono rappresentate da cassa, depositi a vista presso le banche di relazione e investimenti a breve termine (con scadenza originaria non superiore a 3 mesi) comunque facilmente convertibili in ammontare noti di denaro e soggetti ad un rischio non rilevante di cambiamenti di valore rilevati al fair value.
Ai fini della redazione del rendiconto finanziario, le disponibilità liquide sono costituite da cassa, depositi a vista presso le banche e scoperti di conto corrente. Questi ultimi, ai fini della redazione dello stato patrimoniale, sono inclusi nei debiti finanziari del passivo corrente.
Patrimonio Netto
Capitale emesso
La posta è rappresentata dal capitale della Capogruppo sottoscritto e versato; esso è iscritto al valore nominale. Il riacquisto di azioni proprie, valutate al costo inclusivo degli oneri accessori, è contabilizzato come variazione di patrimonio netto e le azioni proprie sono portate a riduzione del capitale sociale per il valore nominale e a riduzione delle riserve per la differenza fra il costo sostenuto per l’acquisto ed il valore nominale.
Sovrapprezzo azioni:
La posta accoglie l’eccedenza del prezzo di emissione delle azioni rispetto al loro valore nominale; in tale riserva vanno ricomprese anche le differenze che emergono a seguito della conversione delle obbligazioni in azioni.
Altre riserve
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Le poste sono costituite da riserve di capitale a destinazione specifica relative alla Capogruppo e dalle rettifiche eseguite in sede di transizione ai principi IAS/IFRS.
Utili (perdite) a nuovo
La posta include i risultati economici degli esercizi precedenti, per la parte non distribuita accantonata a riserva (in caso di utili) o ripianata (in caso di perdite) e i trasferimenti da altre riserve di patrimonio quando si libera il vincolo al quale erano sottoposte. All’interno della posta è inoltre incluso il risultato economico dell’esercizio.
Cancellazione di passività
Una passività finanziaria viene cancellata quando l’obbligazione sottostante la passività è estinta, annullata ovvero onorata. Laddove una passività finanziaria esistente fosse sostituita da un’altra dello stesso prestatore, a condizioni sostanzialmente diverse, oppure le condizioni di una passività esistente venissero sostanzialmente modificate, tale scambio o modifica viene trattato come una cancellazione contabile della passività originale, accompagnata dalla rilevazione di una nuova passività, con iscrizione nel conto economico di eventuali differenze tra i valori contabili.
Strumenti derivati
Il Gruppo Trevi ha adottato una policy di Gruppo approvata dal C.d.A. del febbraio 2008. Gli strumenti finanziari derivati sono inizialmente rilevati al fair value alla data in cui il contratto derivato è sottoscritto e, successivamente, sono nuovamente valutati al fair value. I derivati sono contabilizzati come attività finanziarie quando il fair value è positivo e come passività finanziarie quando il fair value è negativo.
Il fair value degli strumenti finanziari scambiati in un mercato attivo è determinato, a ogni data di bilancio, con riferimento alle quotazioni di mercato o alle quotazioni degli operatori (prezzo di offerta per le posizioni di lungo periodo e prezzo di domanda per le posizioni di breve periodo), senza alcuna deduzione per i costi di transazione.
Per gli strumenti finanziari non trattati in un mercato attivo, il fair value è determinato utilizzando una tecnica di valutazione. Tale tecnica può includere:
l’utilizzo di transazioni recenti a condizioni di mercato;
il riferimento al fair value attuale di un altro strumento sostanzialmente analogo;
un’analisi dei flussi di cassa attualizzati o altri modelli di valutazione.
L’analisi del fair value degli strumenti finanziari e ulteriori dettagli sulla loro valutazione sono riportati nel paragrafo “Informazioni integrative su strumenti finanziari” incluso nel presente documento.
In base allo IFRS9 la rilevazione delle variazioni di fair value varia a seconda della designazione degli
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strumenti derivati (speculativi o di copertura) e della natura del rischio coperto (Fair Value Hedge o Cash Flow Hedge).
Nel caso di contratti designati come speculativi, le variazioni di fair value sono rilevate direttamente a conto economico.
In caso di applicazione del Fair Value Hedge sono contabilizzate a conto economico sia le variazioni di fair value dello strumento di copertura che dello strumento coperto indipendentemente dal criterio di valutazione adottato per quest’ultimo.
In caso di applicazione del Cash Flow Hedge viene sospesa a conto economico complessivo la porzione di variazione del fair value dello strumento di copertura che è riconosciuta come copertura efficace, rilevando a conto economico la porzione inefficace. Le variazioni rilevate direttamente a conto economico complessivo sono rilasciate a conto economico nello stesso esercizio o negli esercizi in cui l’attività o la passività coperta influenza il conto economico.
Gli acquisti e le vendite di attività finanziarie sono contabilizzati alla data di negoziazione.
Debiti
I debiti sono iscritti al costo ammortizzato. Se espressi in valuta sono espressi al cambio di fine periodo.
Debito Warrant
L’aumento di capitale tramite esercizio dei warrant rientra nell’ambito di applicazione del principio contabile internazionale IAS 32 “Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio”.
Il paragrafo 15 dello IAS 32 dispone che “l'emittente di uno strumento finanziario deve classificare lo strumento, o i suoi componenti, al momento della rilevazione iniziale come una passività finanziaria, attività finanziaria o uno strumento rappresentativo di capitale in conformità alla sostanza degli accordi contrattuali e alle definizioni di passività finanziaria, di attività finanziaria e di strumento rappresentativo di capitale.
In particolare, il paragrafo 16 dispone che “quando un emittente applica le definizioni di cui al paragrafo 11 (“i diritti, le opzioni o i warrant che danno il diritto di acquisire un numero fisso di strumenti rappresentativi di capitale della entità medesima per un ammontare fisso di una qualsiasi valuta sono da considerare strumenti rappresentativi di capitale se l'entità offre i diritti, le opzioni o i warrant proporzionalmente a tutti i detentori della stessa classe di propri strumenti rappresentativi di capitale”) per determinare se uno strumento finanziario è uno strumento rappresentativo di capitale piuttosto che una passività finanziaria, lo strumento è uno strumento rappresentativo di capitale se, e soltanto se, entrambe le condizioni a) e b) di seguito sono soddisfatte:
a) Lo strumento non include alcuna obbligazione contrattuale:
i) a consegnare disponibilità liquide o un'altra attività finanziaria a un'altra entità; o
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ii) a scambiare attività o passività finanziarie con un'altra entità a condizioni che sono potenzialmente sfavorevoli all'emittente.
b) Qualora lo strumento sarà o potrà essere regolato tramite strumenti rappresentativi di capitale dell'emittente, è:
i) un non derivato che non comporta alcuna obbligazione contrattuale per l'emittente a consegnare un numero variabile di propri strumenti rappresentativi di capitale; o
ii) un derivato che sarà estinto soltanto dall'emittente scambiando un importo fisso di disponibilità liquide o di altra attività finanziaria contro un numero fisso di strumenti rappresentativi di capitale.
Un'obbligazione contrattuale, inclusa una obbligazione derivante da uno strumento finanziario derivato, che si concretizzerà, o potrà concretizzarsi, in un futuro ricevimento o consegna degli strumenti rappresentativi di capitale dell'emittente, ma che non soddisfa le condizioni (a) e (b) sopra, non è uno strumento rappresentativo di capitale” (c.d. fixed for fixed test).
Il paragrafo 21 ulteriormente chiarisce che il warrant è una passività finanziaria anche se l'entità deve o può estinguerla consegnando i propri strumenti rappresentativi di capitale. Non è uno strumento rappresentativo di capitale perché l'entità utilizza un quantitativo variabile di propri strumenti rappresentativi di capitale come mezzo per regolare il contratto.
Per poter, quindi, considerare un warrant quale strumento rappresentativo di capitale lo stesso deve superare il test c.d. fixed for fixed, cioè il warrant deve prevedere che il numero di azioni sottoscrivibile sia fissato in una quantità determinata (fixed) e che il corrispettivo incassato in caso di esercizio del warrant sia determinato altrettanto in una qualsiasi valuta in una quantità determinata.
Tenuto conto delle difficoltà interpretative del principio IAS 32 e dopo un confronto con gli organismi tecnici della società di revisione, il test del fixed for fixed risulta non superato per la presenza delle azioni bonus. Pertanto, in ossequio all’interpretazione data allo IAS 32, è stata registrata una passività non corrente in base al principio IFRS 9 nello stato patrimoniale al 31 dicembre 2021. Il fair value del warrant è stato misurato utilizzando un modello basato sul valore di mercato delle azioni Trevi Finanziaria e sulla volatilità del valore di borsa delle azioni di un paniere di comparables del Gruppo Trevi. Il fair value è stato aggiornato al 31 dicembre 2022 determinando il valore contabile in circa 3,6 milioni di Euro e viene rimisurato ad ogni reporting date.
Tale passività non è stata classificata come debito finanziario all’interno della posizione finanziaria netta in quanto:
-la Società non ha alcuna obbligazione contrattuale a consegnare disponibilità liquide al possessore dei Warrant;
-su detta passività non maturano interessi di alcun tipo;
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-questa passività deriva da uno strumento che al momento dell’eventuale suo futuro esercizio procurerà alla Società un aumento di capitale.
Il management monitora periodicamente la sussistenza dei presupposti che hanno portato all’iscrizione di tale passività.
Nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2022 la valorizzazione della passività ha trovato contropartita nel conto economico tra i proventi finanziari, come indicato nella nota (29).
Benefici ai dipendenti
Benefici a breve termine
I benefici a dipendenti a breve termine sono contabilizzati a conto economico nel periodo in cui viene prestata l’attività lavorativa.
Piani a benefici definiti
La Società riconosce ai propri dipendenti benefici a titolo di cessazione del rapporto di lavoro (Trattamento di Fine Rapporto). Tali benefici rientrano nella definizione di piani a benefici definiti determinati nell’esistenza e nell’ammontare ma incerti nella loro manifestazione. La passività è valutata secondo i principi indicati dallo IAS 19 utilizzando il metodo della proiezione unitaria del credito effettuato da attuari indipendenti. Tale calcolo consiste nell’attualizzazione dell’importo del beneficio che un dipendente riceverà alla data stimata di cessazione del rapporto di lavoro utilizzando ipotesi demografiche (come il tasso di mortalità ed il tasso di rotazione del personale) ed ipotesi finanziarie (come il tasso di sconto). L’ammontare dell’obbligo di prestazione definita è calcolato annualmente da un attuario esterno indipendente. Gli utili e le perdite attuariali relative a programmi a benefici definiti derivanti da variazioni delle ipotesi attuariali utilizzate o da modifiche delle condizioni del piano sono contabilizzati nel conto economico complessivo nell’esercizio in cui si verificano. Per i piani a contribuzione definita la Società versa contributi a fondi pensionistici sia pubblici che privati su base obbligatoria, contrattuale o volontaria. I contributi sono riconosciuti come costo del lavoro.
A partire dal gennaio 2007 la legge finanziaria e relativi decreti attuativi hanno introdotto modificazioni rilevanti nella disciplina del T.F.R., tra cui la scelta del lavoratore in merito alla destinazione del proprio TFR maturando. In particolare, i nuovi flussi di T.F.R. possono essere indirizzati dal lavoratore a forme pensionistiche integrative da lui prescelte oppure mantenuti in azienda.
Piani a contribuzione definita
Il Gruppo partecipa a piani pensionistici a contribuzione definita a gestione pubblica. Il versamento dei contributi esaurisce l’obbligazione del Gruppo nei confronti dei propri dipendenti. I contributi costituiscono pertanto costi del periodo in cui sono dovuti.
Pagamenti basati su azioni
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I principali dirigenti e alcuni managers della Società possono ricevere parte della remunerazione sotto forma di pagamenti basati su azioni. Secondo quanto stabilito dall’IFRS 2 gli stessi sono da considerarsi piani regolati con strumenti rappresentativi di capitale (cosiddetti “equity settled”). La maturazione del diritto al pagamento è correlata ad un periodo di vesting durante il quale i managers devono svolgere la loro attività come dipendenti. Pertanto, nel corso del periodo di vesting, il valore corrente dei pagamenti basati su azioni alla data di assegnazione è rilevato a conto economico come costo con contropartita un’apposita riserva del patrimonio netto. Variazioni del valore corrente successive alla data di assegnazione non hanno effetto sulla valutazione iniziale. In particolare, il costo, corrispondente al valore corrente delle opzioni alla data di assegnazione, è riconosciuto tra i costi del personale sulla base di un criterio a quote costanti lungo il periodo intercorrente tra la data di assegnazione e quella di maturazione, con contropartita riconosciuta a patrimonio netto.
Fondi per rischi ed oneri, attività e passività potenziali
I fondi per rischi ed oneri rappresentano passività probabili di ammontare e/o scadenza incerta derivanti da eventi passati il cui adempimento comporterà l’impiego di risorse economiche. Gli accantonamenti sono stanziati esclusivamente in presenza di un’obbligazione attuale, legale o implicita, derivante da eventi passati e per i quali alla data di chiusura del bilancio può essere effettuata una stima attendibile dell’importo derivante dall’adempimento dell’obbligazione. L’importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima dell’onere necessario per l’adempimento dell’obbligazione alla data di rendicontazione. I fondi accantonati sono riesaminati ad ogni data di rendicontazione infrannuale e rettificati in modo da rappresentare la migliore stima corrente.
Laddove è previsto che l’esborso finanziario relativo all’obbligazione avvenga oltre i normali termini di pagamento l’importo dell’accantonamento è rappresentato dal valore attuale dei pagamenti futuri attesi per l’estinzione dell’obbligazione.
Le attività potenziali non sono rilevate in bilancio; le passività potenziali valutati possibili ma non probabili non sono rilevate in bilancio è fornita, tuttavia, informativa a riguardo per quelle di ammontare significativo.
Imposte sul reddito dell’esercizio
Le imposte correnti sono calcolate sulla base del reddito imponibile dell’esercizio e della normativa di riferimento, applicando le aliquote fiscali vigenti alla data di bilancio.
Le aliquote e la normativa fiscale utilizzate per calcolare l’importo sono quelle emanate, o sostanzialmente in vigore, alla data di chiusura di bilancio nei paesi dove il Gruppo opera e genera il proprio reddito imponibile.
Le imposte correnti relative a elementi rilevati al di fuori del conto economico sono rilevate anch’esse al di fuori del conto economico e, quindi, nel prospetto del conto economico complessivo, coerentemente con la rilevazione dell’elemento cui si riferiscono.
Le imposte differite sono calcolate a fronte di tutte le differenze temporanee che emergono tra il valore fiscale
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di una attività e il relativo valore in bilancio (“liability method”). Le imposte differite sono calcolate utilizzando le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili negli esercizi nei quali le differenze temporanee saranno realizzate o estinte.
Le imposte correnti e differite sono rilevate nel Conto Economico, ad eccezione di quelle relative a voci direttamente addebitate o accreditate a conto economico complessivo che sono contabilizzate direttamente a conto economico complessivo.
Le attività per imposte anticipate sono rilevate a fronte di tutte le differenze temporanee deducibili e per le attività e passività fiscali portate a nuovo, nella misura in cui sia probabile l’esistenza di adeguati utili fiscali futuri che possano rendere applicabile l’utilizzo delle differenze temporanee deducibili e delle attività e passività fiscali portate a nuovo.
Il valore di carico delle imposte differite attive viene riesaminato a ciascuna data di bilancio e ridotto nella misura in cui non sia più probabile che saranno disponibili in futuro sufficienti imponibili fiscali da permettere in tutto o in parte l’utilizzo di tale credito. Le imposte differite attive non rilevate sono riesaminate ad ogni data di bilancio e sono rilevate nella misura in cui diventati probabile che i redditi fiscali saranno sufficienti a consentire il recupero di tali imposte differite attive.
Garanzie e passività potenziali
Evidenziano gli impegni assunti, le garanzie prestate nonché i beni ricevuti e dati in deposito a vario titolo nei confronti di terzi non compresi nel perimetro di consolidamento. Le passività potenziali sono esposte al valore nominale. Le garanzie finanziarie sono rilevate al loro fair value fra le passività; le altre garanzie sono rilevate fra i fondi rischi quando rientrano nei criteri per l’iscrizione.
Ricavi e costi
La rilevazione dei ricavi da contratti con la clientela viene effettuata applicando un modello che prevede cinque step: (i) identificazione del contratto con il cliente; (ii) identificazione delle performance obligation previste dal contratto; (iii) determinazione del corrispettivo della transazione; (iv) allocazione del corrispettivo della transazione alle performance obligation; (v) rilevazione dei ricavi al momento (o nel corso) della soddisfazione della singola performance obligation.
I ricavi riferiti ai lavori su commessa sono determinati in base alla percentuale di completamento.
I costi sono imputati secondo il principio della competenza temporale.
Parallelamente allo sviluppo del modello a cinque fasi, l’IFRS 15 tratta alcuni argomenti, quali costi contrattuali, modifiche contrattuali e informativa di bilancio.
Di seguito vengono sintetizzate le modalità applicative seguite dal Gruppo nell'applicazione dell’IFRS 15.
Identificazione del contratto con il cliente.
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Un contratto verso il committente viene identificato e valutato in base all’IFRS 15 a seguito della firma vincolante del contratto di appalto che determina il sorgere delle obbligazioni reciproche tra il Gruppo TREVI e il committente.
Nell’identificazione del contratto vengono considerate le condizioni previste dal paragrafo 9 dell’IFRS 15, di seguito riportate:
a) le parti del contratto hanno approvato il contratto (per iscritto, oralmente o nel rispetto di altre pratiche commerciali abituali) e si sono impegnate ad adempiere le rispettive obbligazioni;
b) l'entità può individuare i diritti di ciascuna delle parti per quanto riguarda i beni o i servizi da trasferire;
c) l'entità può individuare le condizioni di pagamento dei beni o dei servizi da trasferire;
d) il contratto ha sostanza commerciale (ossia il rischio, la tempistica o l'importo dei flussi finanziari futuri dell'entità sono destinati a cambiare a seguito del contratto); e
e) è probabile che l'entità riceverà il corrispettivo a cui avrà diritto in cambio dei beni o dei servizi che saranno trasferiti al cliente.
Identificazione delle performance obbligation e ripartizione del corrispettivo contrattuale
L’IFRS 15 definisce “performance obligation” la promessa prevista nel contratto con il cliente di trasferire:
a) un bene e/o un servizio (o una combinazione di beni e servizi) distinto o
b) una serie di beni o servizi distinti che sono sostanzialmente simili e che sono trasferiti al cliente secondo le stesse modalità.
Nell’ottica dei contratti con i committenti del Gruppo TREVI solitamente la performance obligation è rappresentata dall’opera nel suo complesso. Infatti, nonostante le singole performance obligation previste nel contratto possano essere per loro natura distinte, nel contesto del contratto sono caratterizzate da forte interdipendenza e integrazione finalizzate al trasferimento al committente dell’infrastruttura nel suo complesso. Nei casi in cui vengano identificate più performance obligation nell’ambito del medesimo contratto si rende necessario attribuire alle performance obligation distinte l’appropriata quota di corrispettivo contrattuale in base all’IFRS 15. Nelle pratiche commerciali del Gruppo TREVI, solitamente i contratti con i clienti specificano dettagliatamente le componenti di prezzo per ogni item contrattuale (prezzo osservabile dal contratto).
Determinazione dei termini per l’adempimento delle performance obligation e riconoscimento dei Ricavi
In base all’IFRS 15 i ricavi devono essere rilevati quando (o man mano che) viene adempiuta la performance obligation trasferendo al cliente il bene o il servizio (ossia l'attività) promesso. L'attività è trasferita quando (o man mano che) il cliente ne acquisisce il controllo. I contratti con i committenti tipicamente sottoscritti nell’ambito del Gruppo TREVI relativi alla realizzazione di commesse pluriennali prevedono obbligazioni adempiute nel corso del tempo sulla base dell’avanzamento graduale delle attività e del trasferimento
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temporale del controllo dell’opera al committente.
Le ragioni per cui il riconoscimento nel corso del tempo viene considerato maggiormente rappresentativo sono:
il cliente controlla l’opera oggetto del contratto nel momento in cui viene costruita (l’opera viene costruita direttamente all’interno del territorio messo a disposizione dal committente);
l’opera in corso di costruzione non può avere un uso alternativo e TREVI detiene il diritto a incassare il corrispettivo per le prestazioni rese nel corso della realizzazione.
Al fine di rilevare i ricavi, l’IFRS 15 richiede di valutare i progressi dell’adempimento della performance obligation scegliendo il criterio che meglio rappresenta il trasferimento al committente del controllo dell’infrastruttura in corso di costruzione. La valutazione dei progressi deve consentire di riflettere quanto fatto per trasferire al committente il controllo dell’opera. In tal senso, la metodologia appropriata di rilevazione dei ricavi deve essere vista in relazione al settore di riferimento del Gruppo ed alla complessità della combinazione dei beni e servizi forniti.
L’IFRS 15 prevede due metodologie alternative di rilevazione dei ricavi “over-time”:
a) Metodo basato sugli output;
b) Metodo basato sugli input.
Con il primo metodo, i ricavi sono rilevati sulla base di valutazioni dirette del valore dei beni o servizi trasferiti fino alla data considerata (per esempio avanzamento fisico, milestone contrattuali, numero di unità consegnate, ecc.).
Con il metodo basato sugli input, invece, i ricavi sono rilevati sulla base delle risorse impiegate dall'entità per adempiere la performance obligation contrattuale (per esempio, le risorse consumate, le ore di lavoro dedicate, i costi sostenuti, il tempo trascorso o le ore-macchina utilizzate) rispetto al totale degli input preventivati. Il metodo ritenuto maggiormente rappresentativo per il riconoscimento dei ricavi è il cost-to-cost determinato applicando la percentuale di avanzamento, quale rapporto tra costi sostenuti e costi totali previsti, al ricavo contrattuale complessivo previsto. Nel calcolo del rapporto tra costi sostenuti e costi previsti vengono considerati i soli costi che concorrono al trasferimento effettivo del controllo dei beni e/o servizi. Così facendo, tale metodologia di determinazione, consente una misurazione oggettiva del trasferimento del controllo al cliente in quanto prende in considerazione le variabili quantitative relative al contratto, nella sua completezza. Nella scelta del metodo appropriato di misurazione del trasferimento del controllo al committente, per le commesse del “Settore Fondazioni” la percentuale di completamento viene determinata applicando il criterio delle “misurazioni fisiche”.
Determinazione del corrispettivo contrattuale
Data la complessità ingegneristica ed operativa, la dimensione e la durata pluriennale di realizzazione delle opere, i corrispettivi contrattuali, oltre al corrispettivo base stabilito nel contratto, includono corrispettivi aggiuntivi che rivestono elementi di cui si deve tenere conto. In particolare, i corrispettivi derivanti da riserve
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rappresentano corrispettivi aggiuntivi richiesti a fronte di maggiori oneri sostenuti (e/o da sostenere) per cause o eventi non prevedibili e imputabili al committente, a maggiori lavori eseguiti (e/o da sostenere) o a varianti di lavori non formalizzate in atti aggiuntivi. La determinazione dei corrispettivi aggiuntivi è soggetta, per sua natura, ad un certo grado di incertezza sia sugli importi che verranno riconosciuti dal cliente, sia sui tempi d'incasso che, solitamente, dipendono dall’esito di attività di negoziazione tra le parti o da decisioni da parte di organi giudicanti. Tale tipologia di corrispettivo contrattuale viene disciplinata dall’IFRS 15 e ricondotta alla fattispecie delle “Modifiche Contrattuali”. Secondo il principio contabile, una modifica contrattuale esiste se quest’ultima viene approvata da entrambe le parti contraenti; sempre secondo l’IFRS 15, inoltre, l’approvazione può avvenire in forma scritta, tramite accordo orale o attraverso le prassi commerciali del settore. In aggiunta, il principio disciplina che una modifica contrattuale possa esistere pur in presenza di dispute circa l’oggetto e/o il prezzo del contratto. In questo caso, in primo luogo è necessario valutare se i diritti al corrispettivo siano previsti contrattualmente generando il diritto esigibile (enforceable right). Una volta identificato il diritto esigibile, per l’iscrizione delle riserve e degli ammontari delle richieste aggiuntive al committente, è necessario seguire l’IFRS 15 in relazione ai “Corrispettivi Variabili”. Pertanto, ai fini dell’adeguamento del prezzo della transazione per effetto dei corrispettivi aggiuntivi derivanti da riserve verso il committente, è necessario definire se la circostanza che i connessi ricavi non vengano stornati in futuro sia considerata “altamente probabile”. Al fine di queste valutazioni vengono presi in considerazione tutti gli aspetti rilevanti e le circostanze, incluso i termini del contratto stesso, le prassi commerciali e negoziali del settore o altre evidenze a supporto.
Penali
Il contratto con il committente può prevedere la maturazione di penali passive derivanti da inadempimento di determinate clausole contrattuali (quali ad esempio il mancato rispetto delle tempistiche di consegna). Nel momento in cui l’entità ha gli elementi per definire come “ragionevolmente prevedibile” la maturazione delle penali contrattuali, queste ultime vengono considerate a riduzione dei corrispettivi contrattuali. Per fare dette valutazioni vengono analizzati tutti gli indicatori, disponibili alla data di riferimento del bilancio, al fine di stimare la probabilità di un inadempimento contrattuale che possa comportare la maturazione di penali passive.
Perdite a finire
L’IFRS 15 non disciplina esplicitamente il trattamento contabile relativo ai contratti in perdita, ma rinvia al trattamento contabile definito dallo IAS 37, che disciplina la metodologia di misurazione e classificazione (precedentemente dettati dallo IAS 11) dei contratti onerosi. In particolare, secondo la definizione dello IAS 37, un contratto è oneroso quando i costi non discrezionali (“unavoidable costs of meeting the obligation”) eccedono i benefici economici attesi. L’eventuale perdita attesa deve essere stanziata in bilancio in un apposito fondo per rischi nel momento in cui tale perdita risulti probabile sulla base delle ultime stime effettuate dal management. I costi non discrezionali sono tutti quei costi che: Sono direttamente proporzionali al contratto e incrementano la performance obligation trasferita contrattualmente al cliente; Non includono quei costi che saranno sostenuti a prescindere dal soddisfacimento della performance obligation; Non possono essere evitati
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tramite azioni future. La valutazione di eventuali contratti in perdita (onerous test) deve essere svolta a livello di singola performance obligation. Tale approccio valutativo risulta maggiormente rappresentativo dei differenti margini di commessa, in relazione alla natura dei beni e servizi trasferiti al cliente.
Costi incrementali per l’ottenimento del contratto
L’IFRS 15 consente la capitalizzazione dei costi per l’ottenimento del contratto, a condizione che essi siano considerati “incrementali” e recuperabili tramite i benefici economici futuri del contratto. I costi incrementali sono tutti quei costi che vengono sostenuti come conseguenza dell’acquisizione della commessa. I costi, invece, che sono stati sostenuti indipendentemente dall’acquisizione della commessa, non potendo essere qualificati come incrementali, vengono spesati a conto economico non concorrendo a fare avanzamento contrattuale. I costi incrementali vengono capitalizzati e contabilizzati in un’apposita voce dell’attivo immobilizzato (Costi contrattuali) e ammortizzati sistematicamente in modo corrispondente al trasferimento del controllo dei beni/servizi al cliente.
Costi per l’adempimento del contratto
L’IFRS 15 prevede la capitalizzazione dei costi per l’adempimento del contratto, cioè quei costi che rispettino tutti i seguenti criteri: si riferiscono direttamente al contratto; generano e migliorano le risorse che saranno utilizzate per il soddisfacimento della performance obligation contrattuale; sono recuperabili tramite i benefici economici futuri del contratto. Nella prassi del settore in cui opera il Gruppo TREVI, solitamente tale tipologia di costi è rappresentata da costi pre-operativi, che in alcune fattispecie contrattuali sono esplicitamente riconosciuti dal committente tramite specifici item oggetto del contratto, mentre, in altri casi non trovano esplicito riconoscimento e vengono remunerati attraverso il margine complessivo di commessa. Il riconoscimento esplicito di tali costi implica che nel momento del loro sostenimento viene avviato il trasferimento del controllo dell’opera oggetto del contratto. Conseguentemente, tali costi non devono essere capitalizzati e devono concorrere alla determinazione dell’avanzamento contrattuale. Nel caso in cui il contratto non ne preveda il riconoscimento esplicito, nel rispetto delle tre condizioni sopra richiamate, i costi pre-operativi vengono capitalizzati e ammortizzati sistematicamente, in modo corrispondente al trasferimento del controllo dei beni/servizi al cliente. In aggiunta a quanto sopra specificato, le nuove disposizioni introdotte dall’IFRS 15 definiscono tutti quei costi che, per loro natura, non possono concorrere ad avanzamento contrattuale in quanto, nonostante siano specificatamente riferibili al contratto e siano considerati recuperabili, non concorrono a generare o migliorare le risorse che verranno impiegate per il soddisfacimento della performance obligation contrattuale, contribuiscono al trasferimento del controllo dei beni e/o servizi al cliente.
Esposizione in bilancio
Le attività e le passività derivanti dal contratto sono classificate nelle voci della situazione patrimoniale e finanziaria “Crediti commerciali e altre attività a breve termine” e “Debiti commerciali e altre passività a breve termine”, rispettivamente nella sezione dell’attivo e del passivo. La classificazione tra attività e passività
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contrattuali, in base a quanto stabilito dell’IFRS 15, è in funzione del rapporto tra la prestazione del Gruppo TREVI e il pagamento del cliente: le voci in esame rappresentano, infatti, la somma delle seguenti componenti analizzate singolarmente per ciascuna commessa: (+) Valore dei lavori progressivi, determinato in base alle norme stabilite dall’IFRS 15, secondo il metodo del Cost-to-Cost (-) Acconti ricevuti su lavori certificati (SAL) (-) Anticipi contrattuali. Se il valore risultante è positivo, il saldo netto della commessa è esposto nella voce “Crediti commerciali e altre attività a breve termine”, viceversa, è esposto nella voce “Debiti commerciali e altre passività a breve termine”. Qualora, in base al contratto, i valori in esame esprimano un diritto incondizionato al corrispettivo vengono presentati come crediti. Il conto economico del Gruppo TREVI evidenzia una voce di ricavo denominata “Ricavi delle vendite e delle prestazioni”, presentata e valutata secondo il principio IFRS 15. La voce denominata “Altri ricavi operativi” include i proventi derivanti da transazioni diverse dai contratti verso i committenti ed è valutata secondo quanto stabilito da altri principi o da specifiche “Accounting Policy Election” di Gruppo. In particolare, quest’ultima voce accoglie proventi relativi a: plusvalenze da cessione di immobilizzazioni; proventi per riaddebito di costi, sopravvenienze attive, ricavi per ribalto costi dei consorzi e delle società consortili di diritto italiano. Con riferimento a quest’ultima fattispecie, si segnala che l’attività del Gruppo TREVI è caratterizzata dalla partecipazione in numerose entità di progetto che, soprattutto con riferimento alla realtà italiana, utilizzano la struttura consortile caratterizzata dal funzionamento a ribalto costi. Sotto il profilo della classificazione in base ai principi IFRS 10 e 11, tali entità sono state qualificate come controllate, collegate e joint venture. Considerando che tale fattispecie di ricavo non si riferisce all’esecuzione delle attività previste nel contratto di costruzione e non derivano da transazioni contrattuali con il committente, tali componenti positive di reddito sono state classificate tra gli “Altri ricavi operativi”.
Proventi ed oneri finanziari
I ricavi e gli oneri finanziari sono rilevati a conto economico in base al principio della competenza temporale tenendo conto del tasso effettivo applicabile.
Per tutti gli strumenti finanziari valutati al costo ammortizzato e le attività finanziarie fruttifere classificate come disponibili per la vendita, gli interessi attivi sono rilevati utilizzando il tasso di interesse effettivo, che è il tasso che precisamente attualizza i pagamenti e gli incassi futuri, stimati lungo la vita attesa dello strumento finanziario o su un periodo più breve, quando necessario, rispetto al valore netto contabile dell’attività o passività finanziaria. Gli interessi attivi sono classificati tra i proventi finanziari nel conto economico.
Dividendi
Sono rilevati quando sorge il diritto degli Azionisti a ricevere il pagamento che normalmente corrisponde alla delibera assembleare di distribuzione dei dividendi.
La distribuzione di dividendi agli Azionisti viene registrata come passività nel bilancio nel periodo in cui la
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distribuzione degli stessi viene approvata dall’Assemblea degli Azionisti.
Utile per azione
L’utile base per azione è calcolato dividendo la quota di risultato economico del Gruppo, attribuibile alle azioni ordinarie, per la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione, escludendo le azioni proprie.
L’utile diluito per azione è calcolato dividendo l’utile o la perdita attribuibile agli Azionisti della Capogruppo per la media ponderata delle azioni in circolazione, tenendo conto degli effetti di tutte le potenziali azioni ordinarie con effetto diluitivo.
Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate
Un’attività operativa cessata è un componente del Gruppo le cui operazioni e i cui flussi finanziari sono chiaramente distinguibili dal resto del Gruppo che:
– rappresenta un importante ramo autonomo di attività o area geografica di attività;
fa parte di un unico programma coordinato di dismissione di un importante ramo autonomo di attività o un’area geografica di attività; o
– è una entità controllata acquisita esclusivamente con l’intenzione di rivenderla.
Un’attività operativa viene classificata come cessata al momento della vendita oppure quando soddisfa le condizioni per la classificazione nella categoria ‘posseduta per la vendita, se antecedente.
Quando un’attività operativa viene classificata come cessata, il conto economico complessivo comparativo viene rideterminato come se l'attività operativa fosse cessata a partire dall’inizio dell’esercizio comparativo.
Criteri di conversione delle poste in valuta
I crediti e debiti espressi in valute non appartenenti all’area Euro sono originariamente convertiti in Euro ai cambi storici alla data delle relative operazioni.
Le differenze cambio realizzate in occasione dell’incasso dei crediti e del pagamento dei debiti in valuta estera sono iscritte a conto economico al momento del realizzo.
Le attività e le passività in valuta, ad eccezione delle immobilizzazioni materiali, immateriali e partecipazioni, sono adeguate al tasso di cambio a pronti alla data di chiusura dell’esercizio ed i relativi utili o perdite su cambi sono imputati a Conto Economico. I contratti di compravendita a termine di valuta sono posti in essere per la copertura del rischio di fluttuazione dei corsi delle divise. Per quanto riguarda la contabilità delle filiali estere della controllata Trevi S.p.A. si rende noto che questa viene tenuta nella valuta dell’ambiente economico primario in cui esse operano (valuta funzionale). Alla chiusura dell’esercizio, si procede alla conversione dei saldi in valuta, in base al cambio puntuale al 31 di dicembre, pubblicato sul sito dell’Ufficio Italiano Cambi e le eventuali differenze di cambio sono riflesse a conto economico.
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Uso di stime
La predisposizione dei bilanci consolidati richiede da parte degli Amministratori l’applicazione di principi e metodologie contabili che, in talune circostanze, si basano su difficili e soggettive valutazioni e stime basate sull’esperienza storica ed assunzioni che vengono di volta in volta considerate ragionevoli e realistiche in funzione delle relative circostanze. In considerazione del documento congiunto Banca d’Italia/Consob/Isvap 2 del 6 febbraio 2009 si precisa che le stime sono basate sulle più recenti informazioni di cui gli Amministratori dispongono al momento della redazione del presente bilancio, non intaccandone, pertanto, l’attendibilità.
L’applicazione di tali stime ed assunzioni influenza gli importi riportati negli schemi di bilancio, quali la situazione patrimoniale - finanziaria, il conto economico ed il rendiconto finanziario, nonché l’informativa fornita. I risultati finali delle poste di bilancio per le quali sono state utilizzate le suddette stime ed assunzioni, possono differire da quelli riportati nei bilanci a causa dell’incertezza che caratterizza le assunzioni e le condizioni sulla quali si basano le stime.
Di seguito sono elencate le voci di bilancio che richiedono più di altre una maggiore soggettività da parte degli amministratori nell’elaborazione delle stime e per i quali un cambiamento nelle condizioni sottostanti le assunzioni utilizzate può avere un impatto significativo sul bilancio consolidato del Gruppo:
Svalutazione degli attivi immobilizzati;
Lavori in corso su ordinazione;
Spese di sviluppo;
Imposte differite attive;
Accantonamenti per rischi su crediti;
Benefici ai dipendenti;
Debiti finanziari e prestiti obbligazionari;
Accantonamenti per rischi e oneri.
Le stime e le assunzioni sono riviste periodicamente e gli effetti di ogni variazione sono riflessi nel conto economico nel periodo in cui la variazione è avvenuta.
Impairment della attività finanziarie e delle financial guarantees
L’Impairment si applica a tutte le attività finanziarie valutate al Costo Ammortizzato e al Fair Value con variazioni di valore presentate nella voce Other Comprehensive Income (FVOCI), mentre sono escluse quelle al Fair Value i cui effetti delle variazioni sono rilevati a Conto Economico. Inoltre, rientrano nel perimetro di
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applicazione anche le seguenti tipologie di strumenti:
Loan Committment;
Crediti per leasing;
Contract asset;
Garanzie finanziarie incluse nell’IFRS 9.
Le garanzie finanziarie non valutate al Fair Value rilevato a Conto Economico sono incluse nell’ambito di applicazione delle disposizioni dell’IFRS 9 relativamente all’impairment.
La definizione di garanzia finanziaria resta invariata rispetto a quanto già previsto dallo IAS 39 per il quale risultava che:
Una garanzia finanziaria rappresenta un contratto nel quale la Società è tenuta ad onorare gli obblighi contrattuali di una terza parte nel momento in cui questa non rimborsi il proprio creditore”.
La Società iscrive le garanzie finanziarie in Bilancio al fair value alla data di rilevazione iniziale ovvero alla data in cui diventa parte delle clausole contrattuali. Le garanzie finanziarie sono poi soggette ad impairment; pertanto, alle date di valutazione successive, il loro valore d’iscrizione sarà pari al maggiore tra il valore di iscrizione iniziale, al netto di eventuale ammortamento dei costi, e l’expected credit loss determinato secondo le nuove disposizioni dell’IFRS 9.
La regola generale di impairment prevista dall’IFRS 9 ha l’obiettivo di dare rappresentazione del deterioramento o del miglioramento della qualità del credito nel valore delle attività finanziarie detenute dalla Società. La modalità con cui si calcola l’ammontare di perdita attesa riconosciuta dipende, dunque, dalla variazione del rischio di credito dall’iscrizione iniziale dell’attività alla data di valutazione.
Pertanto, ad ogni reporting date, la Società rileverà l’accantonamento per le perdite future attese distinguendo tra differenti stage di collocazione che riflettono il merito creditizio della controparte, in particolare:
Stage 1 - per le attività che non hanno subito un incremento significativo del rischio di credito rispetto a quanto registrato al momento della rilevazione iniziale si dovrà procedere a rilevare un accantonamento che rifletta la 12-months ECL, ovvero la probabilità che si verifichino eventi di default nei successivi 12 mesi (IFRS 9 § par. 5.5.5);
Stage 2 - per le attività che, invece, hanno subito un incremento significativo nel rischio di credito rispetto a quanto registrato al momento della rilevazione iniziale si dovrà procedere a rilevare un accantonamento che rifletta la lifetime ECL, ovvero la probabilità che si verifichino eventi di default nella vita dello strumento (IFRS 9 §par. 5.5.3).
Stage 3 - per le attività che presentano evidenze effettive di impairment, l’accantonamento dovrà riflettere una svalutazione rappresentativa di un ECL su base lifetime, con probabilità di default pari al 100% (IFRS 9 §par. 5.5.3).
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In aggiunta, l’IFRS 9 §par. 5.5.15 prevede anche la possibilità di adottare un approccio semplificato per il calcolo delle perdite attese esclusivamente per le seguenti categorie:
Crediti commerciali e Contract Assets che:
oNon contengono una componente finanziaria significativa; o
oContengono una componente finanziaria significativa ma la Società stabilisce a livello di policy contabile di misurare le perdite attese su base lifetime.
Crediti per leasing.
L’approccio semplificato parte dall’impostazione prevista per l’approccio generale, senza tuttavia richiedere alla Società di monitorare le variazioni del rischio di credito della controparte in quanto l’expected loss è sempre calcolata su base lifetime.
Il modello di impairment descritto nella presente istruzione operativa è stato applicato a tutte le attività finanziarie come definite dall’IFRS 9. Di seguito si riportano in particolare, le principali caratteristiche degli approcci adottati dal Gruppo e previsti da IFRS 9: Simplified Approach e General Approach.
Simplified Approach
L’approccio semplificato è stato adottato dal Gruppo con riferimento a:
crediti commerciali (incluse le fatture da emettere);
contract assets (“work in progress” attivi al netto degli anticipi ricevuti);
crediti per anticipi erogati a fornitori.
Per tali fattispecie sono state applicate le regole dell’approccio semplificato indicate da IFRS 9, calcolando il valore del fondo svalutazione mediante il prodotto dei seguenti fattori:
EAD - Exposure At Default: esposizione contabile alla data di valutazione;
PD - Probability of Default: la probabilità che l’esposizione oggetto di valutazione possa andare in default e quindi non essere rimborsata. Come driver per la determinazione della probabilità di default dell’esposizione è stata considerata quella specifica della controparte. In particolare, la PD è stata determinata utilizzando fonti esterne (info-provider) e qualora non presente il dato specifico della controparte oggetto di valutazione, è stata applicata una PD espressiva del segmento di mercato di appartenenza della controparte o, in caso di campione poco rappresentativo, come ultima alternativa, la PD media rappresentativa del portafoglio crediti. Per le esposizioni verso controparti governative la PD utilizzata è quella relativa allo Stato di riferimento della controparte;
LGD - Loss Given Default: percentuale attesa di perdita in caso di default del creditore. Il modello di impairment IFRS 9 prevede la possibilità di calcolare internamente il parametro identificato della
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perdita attesa in caso di default. In alternativa a quest’ultimo, data l’impossibilità di ricostruire una base dati storica congrua al calcolo della LGD, il Gruppo ha deciso di adottare il parametro standard definito per la normativa bancaria e pari al 45%.
Per le attività finanziarie rientranti dell’approccio semplificato è stato identificato il periodo di default sulla base delle statistiche di incasso delle poste attive rientranti nel perimetro. Pertanto:
-per le posizioni in bonis” ovvero quelle non scadute, con riferimento esclusivo ai crediti commerciali ed alle fatture da emettere, la PD è definita su un orizzonte temporale di riferimento di 60 giorni, in coerenza con l’orizzonte medio di dilazione di pagamento che il Gruppo ha concordato sulla base:
odelle diverse aree geografiche in cui operano le singole legal entity di ogni divisione le cui dilazioni medie di pagamento divergono ma si discostano da un orizzonte medio di Gruppo pari a 2 mensilità;
oalle caratteristiche del business in cui la Società opera e sulle caratteristiche dei crediti commerciali che, per la maggior parte dei crediti emessi, richiedono una dilazione di pagamento a breve scadenza;
-per le posizioni scadute entro il periodo di default (stabilito ad una soglia di 360 giorni dalla data di scadenza del credito), la PD è espressiva di un orizzonte temporale pari ad 1 anno. Il Gruppo ha concordato l’applicazione di una soglia di default diversa da quella definita dal principio contabile IFRS 9 (i.e. 90 giorni di scaduto), rigettando tale presunzione (si veda IFRS 9, par. B5.5.37) sulla base:
odagli evidenti ritardi nei pagamenti da parte dei propri clienti, che molto spesso avvengono oltre i 90 giorni dalla scadenza del documento;
oda eventuali ritardi nei pagamenti dovuti alle caratteristiche del business in cui opera la società e, più in particolare, da potenziali ritardi nella fornitura di beni e servizi che il Gruppo offre ai propri clienti, generando un saldo da parte dei clienti solo a conclusione di un servizio, piuttosto che alla consegna fisica di un bene. Nello specifico:
difficoltà temporanee di pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni;
un rallentamento nelle vendite dei beni oggetto di costruzione;
difficoltà oggettive a ricevere incassi da clienti di alcuni paesi dettate da situazioni contingenti di natura legislativa o valutaria;
intralci temporanei dovuti al rapporto fra cliente e fornitore che si sviluppa nel corso di una commessa;
due date di non facile determinazione nel caso di pagamenti di ritenute a garanzia o somme precedentemente oggetto di contenzioso;
Entrando nel merito delle singole divisioni del gruppo: per la divisione Soilmec le vendite
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sono principalmente fatte tramite dealer/agenti con i quali esiste una "linea di credito" che viene regolarmente monitorata. Le partite scadute sono comunque oggetto di garanzia mediante le macchine in stock presso la yard del dealer. Sulle vendite, inoltre, salvo pochi casi, il pagamento avviene contestualmente alla consegna dell'attrezzatura o con una dilazione concordata per particolari clienti con cui esiste una "storicità".
Per tali motivi, il Gruppo ha prolungato il riconoscimento di un default optando per l’applicazione di una soglia pari ad 1 anno, ritenendo il superamento di tale soglia come identificativo di una effettiva difficoltà della controparte nel far fronte ai propri impegni debitori, generando un mancato incasso del credito per le società del Gruppo.
-per le posizioni scadute oltre il periodo di default, invece, la PD è stata posta pari al 100%.
Il modello di valutazione dell’impairment dei contract assets e degli anticipi a fornitori, similmente a quanto definito per i crediti commerciali scaduti ma non in default, prevede l’applicazione di una PD espressiva di un orizzonte temporale di 1 anno.
Tuttavia, all’applicazione delle regole quantitative per il calcolo del fondo svalutazione dei crediti, può seguire l’applicazione di una percentuale di svalutazione specifica per determinate posizioni (i.e. clienti) sulla base dell’esperienza del management e/o di specifiche informazioni qualitative a disposizione.
General Approach
Per ciò che concerne, invece, le poste oggetto di impairment IFRS 9 che presentano i presupposti per l’applicazione del General Approach, la Società ha provveduto a definire una metodologia di Expected Credit Loss per ogni cluster di merito creditizio definito per tali esposizioni.
Financial Guarantees
Come anticipato, l’approccio generale prevede che la definizione dei parametri con cui si calcola l’ammontare di perdita attesa riconosciuta dipende dalla variazione del rischio di credito che l’attività ha subito dall’iscrizione iniziale alla data di valutazione.
Per la valutazione dell’incremento del rischio di credito, il Gruppo ha preso in considerazione tutte le informazioni ragionevoli e accettabili che ha a disposizione o che può ottenere senza incorrere in oneri eccessivi.
Il Principio, inoltre, fornisce una lista esemplificativa delle variabili che possono essere considerate come driver per l’incremento del rischio di credito e che possono essere distinte in: dati macro economici (modifiche nella normativa, instabilità politica), dati relativi alla controparte (peggioramento nei risultati
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economico/finanziari, downgrade del credit rating), dati di mercato (CDS, credit spread, rating) e dati relativi al contratto (perdita di valore nei collateral, modifiche contrattuali sfavorevoli).
Di conseguenza, il calcolo dell’impairment su queste poste è stato effettuato in applicazione delle seguenti regole:
Stage Allocation: l’allocazione in stage delle garanzie finanziarie della Holding è stato guidato da driver qualitativi e quantitativi, utilizzando le informazioni presenti su fonti esterne (info provider), la variazione della probability of default e quanto stabilito dai diversi accordi con gli istituti bancari creditori del Gruppo.
In base ai parametri utilizzati ai fini della stage allocation, le garanzie finanziarie erogate da parte di Trevi Finanziaria SpA nei confronti delle società appartenenti alle divisioni del Gruppo, sono state classificate all’interno del cluster identificativo delle attività con un aumento del rischio di credito rispetto alla data di erogazione iniziale tale da procedere a rilevare un accantonamento che rifletta la lifetime ECL, ovvero la probabilità che si verifichino eventi di default nella vita dello strumento.
Calcolo della perdita attesa: alla stregua di quanto descritto per i crediti commerciali del Gruppo, il calcolo dell’Expected Credit Loss per le posizioni relative alle garanzie finanziarie erogate è stato effettuato mediante il prodotto dei tre parametri di rischio:
oPD Probability of Default come driver per la determinazione della probabilità di default dell’esposizione è stata considerata la divisione di appartenenza della società per la quale è stata prestata la garanzia da parte della Capogruppo. In particolare, la PD è stata determinata utilizzando fonti esterne (info-provider) e qualora non presente il dato specifico della società oggetto di valutazione, è stata applicata una PD espressiva del segmento di mercato di appartenenza della divisione;
oLGD Loss Given Default: il Gruppo ha deciso di adottare il parametro standard definito per la normativa bancaria e pari al 45%, quale parametro identificato della perdita attesa in caso di default.
oEAD – Exposure at Default: pari all’ammontare della garanzia rilasciata.
IAS 29 Rendicontazione contabile in economie iper-inflazionate
In Argentina e in Venezuela, a seguito di un lungo periodo di osservazione dei tassi di inflazione che nell’arco dell’ultimo triennio ha superato il 100%, è stato raggiunto, nel corso del 2018, un consenso a livello globale relativamente al verificarsi delle condizioni che hanno determinato la presenza di iperinflazione in conformità ai principi contabili internazionali (IFRS International Financial Reporting Standards). Ne consegue che tutte le Società operanti in Argentina e in Venezuela hanno applicato il principio IAS 29 Financial reporting in hyperinflationary economies” nella predisposizione delle relazioni finanziarie.
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Principi contabili, emendamenti ed interpretazioni di nuova applicazione
Con il Regolamento (UE) n. 2021/1080 del 28 giugno 2021, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 2 luglio 2021, sono stati adottati i seguenti documenti pubblicati dallo IASB Board il 14 maggio 2020:
Immobili, impianti e macchinari – Proventi prima dell’uso previsto (Modifiche allo IAS 16)
Contratti onerosi – Costi necessari all’adempimento di un contratto (Modifiche allo IAS 37)
Riferimento al Quadro Concettuale (Modifiche all’IFRS 3)
Miglioramenti agli IFRS – ciclo 2018-2020 (Modifiche all’IFRS 1, IFRS 9 e IAS 41).
Modifiche allo IAS 16 - Property, plant and equipment: proceeds before intended use
L’obiettivo è stato quello di delineare un trattamento contabile dei proventi derivanti dalla vendita di beni prodotti con l'impiego di un cespite prima che lo stesso sia nel luogo e nelle condizioni necessarie per il suo funzionamento nel modo inteso dalla direzione aziendale (cd. fase di testing).
Lo IASB Board ha chiarito che i proventi derivanti dalla vendita di beni prodotti da un cespite durante il periodo antecedente alla data in cui il cespite è nel luogo e nelle condizioni necessarie per il suo funzionamento nel modo inteso dalla direzione aziendale devono essere rilevati nell'utile/(perdita) dell'esercizio. Per effetto della suddetta modifica, non sarà più consentito rilevare a diretta riduzione del costo del cespite i proventi derivanti dalla vendita di beni prodotti prima che il cespite sia disponibile per il suo utilizzo, ad esempio, provenienti dalla vendita di campioni prodotti durante la fase di testing del corretto funzionamento del cespite.
I beni prodotti in attesa di essere venduti sono rilevati come rimanenze in accordo allo IAS 2 Rimanenze; il costo di produzione non include la quota di ammortamento del cespite con cui sono stati prodotti, essendo quest'ultimo non ancora soggetto ad ammortamento.
Nelle note deve essere indicato l'importo dei ricavi e dei costi relativi ai beni prodotti, che non sono degli output dell'attività ordinaria, e le voci di bilancio in cui tali ricavi e costi sono inclusi (qualora non siano presentati separatamente negli schemi di bilancio).
È consentita l’applicazione retroattiva per i soli cespiti che sono entrati in funzione, nel modo inteso dalla direzione aziendale, dal primo esercizio comparativo presentato. L'effetto della prima applicazione è rilevato nel patrimonio netto di apertura del primo esercizio comparativo presentato.
Modifiche allo IAS 37 - Onerous Contracts - Cost of Fulfilling a Contract
Lo IASB Board ha chiarito che i costi necessari all'adempimento di un contratto comprendono tutti i costi direttamente correlati al contratto e quindi includono: 
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i costi incrementali, cioè i costi che non sarebbero stati sostenuti in assenza del contratto (ad esempio, materie prime, costi per manodopera diretta, ecc.)
una quota degli altri costi che, sebbene non incrementali, siano direttamente correlati al contratto (ad esempio, quota di ammortamento dei cespiti utilizzati per l'adempimento del contratto).
Lo IASB Board, inoltre, ha confermato che, prima di rilevare un accantonamento per contratto oneroso, l'entità deve rilevare eventuali perdite per riduzione di valore delle attività non correnti e ha chiarito che le perdite di valore devono essere determinate con riferimento non solo alle attività dedicate interamente al contratto, ma anche alle altre attività che sono parzialmente utilizzate per l'adempimento del contratto stesso.
È consentita l’applicazione retroattiva per i contratti il cui adempimento non si è ancora completato alla data di inizio dell'esercizio in cui sono applicate le modifiche allo IAS 37. L'effetto della prima applicazione è rilevato nel patrimonio netto di apertura senza rideterminare i dati comparativi.
Modifiche all'IFRS 3 - Reference to the Conceptual Framework
Nel marzo 2018 lo IASB Board ha pubblicato il nuovo Quadro concettuale per la rendicontazione finanziaria(“Conceptual Framework”), che ha sostituito il precedente documento Quadro sistematico per la preparazione e la presentazione del bilancio”, pubblicato nel 2001 e parzialmente rivisto nel 2010. Non essendo un principio contabile, il Conceptual Framework non è oggetto di omologazione da parte dell’Unione Europea.
A seguito della pubblicazione del nuovo Conceptual Framework, lo IASB Board ha attivato un progetto, suddiviso in due fasi, per aggiornare nei vari principi contabili internazionali e nelle interpretazioni i riferimenti al nuovo Conceptual Framework. Le modifiche aggiornano il riferimento presente nell'IFRS 3 al Conceptual Framework nella versione rivista, senza che ciò comporti modifiche alle disposizioni dello standard.
L'IFRS 3 richiede come condizione generale per la rilevazione delle attività e delle passività dell'acquisita il rispetto delle definizioni incluse nel Conceptual Framework.
Con la modifica all'IFRS 3, per identificare le attività e le passività dell'acquisita si deve fare riferimento alle nuove definizioni di attività e passività del nuovo Conceptual Framework pubblicato nel marzo 2018, con la sola eccezione delle passività assunte nell'acquisita che, dopo la data di acquisizione sono contabilizzate in accordo allo IAS 37 Accantonamenti, passività e passività potenziali o all'IFRIC 21 Tributi. Tale eccezione ha l'obiettivo di evitare che un acquirente rilevi una passività o una passività potenziale sulla base della nuova definizione del Conceptual Framework per poi stornarla applicando i criteri di rilevazione previsti dallo IAS 37 e dall'IFRIC 21. Applicando la definizione di passività del nuovo Conceptual Framework un'entità acquirente avrebbe dovuto, ad esempio, rilevare alla data di acquisizione del business una passività con riferimento all'obbligazione dell'acquisita di pagare un tributo diverso dalle imposte sul reddito, in quanto rappresenta un''obbligazione attuale per trasferire risorse economiche derivanti da eventi passati e che l'entità non ha la capacità di evitare”; qualora non si sia ancora verificato l'evento vincolante che comporti l'insorgere
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di tale passività, la passività andrebbe stornata dal bilancio dopo la business combination in accordo alle disposizioni dell'IFRIC 21.
È consentita l’applicazione anticipata se sono applicati tutte le altre modifiche ai riferimenti al nuovo Conceptual Framework pubblicati nel marzo 2018.
Miglioramenti agli IFRS - ciclo 2018-2020 (Modifiche all'IFRS 1, IFRS 9 e IAS 41)
I Miglioramenti agli IFRS Standards sono il risultato del processo annuale di miglioramento volto a risolvere questioni non urgenti relative a incoerenze o terminologie non chiare identificate nei Principi Contabili lnternazionali.
IFRS 1 Prima adozione degli IFRS Accounting Standards - Entità controllata come first-time adopter. Le entità controllate, collegate o joint venture, che applicano per la prima volta gli IFRS Accounting Standards dopo la loro controllante/partecipante hanno la facoltà, alla data di transizione, di valutare le proprie attività e passività agli stessi valori di iscrizione del bilancio consolidato della controllante/partecipante, al netto degli eventuali effetti derivanti dalle procedure di consolidamento o dalla valutazione con il metodo del patrimonio netto. In caso di applicazione dell'esenzione sopra descritta, l'entità ha la facoltà, alla data di transizione, di rilevare la riserva di conversione allo stesso valore del bilancio consolidato della controllante/partecipante.
IFRS 9 Strumenti finanziari - Commissioni incluse nel 'test del 10%' ai fini della derecognition delle passività finanziarie
Una modifica dei termini contrattuali di una passività finanziaria è sostanziale se i flussi finanziari modificati, inclusa qualsiasi commissione corrisposta al netto di qualsiasi commissione ricevuta, attualizzati utilizzando il tasso di interesse effettivo originario, si discostano di almeno il 10% rispetto al valore attuale dei flussi finanziari prima della modifica. Nel test del 10% devono essere incluse solo le commissioni corrisposte o ricevute tra l'entità finanziata e il finanziatore e le commissioni corrisposte o ricevute dall'entità finanziata o dal finanziatore per conto dell'altra parte.
Esempi illustrativi dell'IFRS 16 Leasing - Incentivi al leasing
Con la modifica è stato eliminato dall'esempio illustrativo n. 13 dell'IFRS 16 il trattamento contabile nel bilancio del locatario di un rimborso, ricevuto dal locatore, per le migliorie sul bene in leasing, in quanto la conclusione dell'esempio non era supportata da un'adeguata spiegazione.
Nell'esempio illustrativo il rimborso non era considerato un incentivo al leasing ma doveva essere contabilizzato in accordo ad altri Standards, sebbene l'IFRS 16 definisca gli 'incentivi al leasing' come 'pagamenti effettuati dal locatore a favore del locatario collegati ad un leasing, o rimborso o assunzione da parte del locatore dei costi del locatario'.
La modifica non è stata oggetto di omologazione da parte dell'UE in quanto gli esempi illustrativi non sono parte integrante dell'IFRS 16.
IAS 41 Agricoltura - Imposte nella valutazione del fair value
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È stato chiarito che nella valutazione del fair value delle attività biologiche non devono obbligatoriamente essere esclusi i flussi finanziari legati alle imposte. Tale modifica deriva dal fatto che nella prassi il tasso di sconto utilizzato dai market participants è solitamente un tasso post-tax e conseguentemente anche i flussi finanziari oggetto di attualizzazione devono essere post-tax.
Si riporta di seguito la lista dei documenti applicabili a partire dai bilanci degli esercizi che iniziano il gennaio 2022 sopra descritti:
Di seguito sono elencati i principi contabili, emendamenti e interpretazioni applicabili a partire dal gennaio 2022:
Titolo del documento
Data di emissione
Data di entrata in vigore
Data Regolamento omologazione UE (data pubblicazione GUUE)
Riferimento al Quadro Concettuale (Modifiche all'IFRS 3)
14 maggio 2020
1° gennaio 2022
(UE) 2021/1080 del 28 giu 2021(2 luglio 2021)
Contratti onerosi - Costi necessari all'adempimento di un contratto (Modifiche allo IAS 37)
14 maggio 2020
1° gennaio 2022
(UE) 2021/1080 del 28 giu 2021(2 luglio 2021)
Immobili, impianti e macchinari - Proventi prima dell'uso previsto (Modifiche allo IAS 16)
14 maggio 2020
1° gennaio 2022
(UE) 2021/1080 del 28 giu 2021(2 luglio 2021)
Miglioramenti annuali agli IFRS Accounting Standards (ciclo 2018-2020) (Modifiche all'IFRS 1, all'IFRS 9, all'IFRS 16 (*) e allo IAS 41)
14 maggio 2020
1° gennaio 2022
(UE) 2021/1080 del 28 giu 2021(2 luglio 2021)
(*) La modifica all'IFRS 16 non è stata oggetto di omologazione da parte dell'Unione Europea in quanto relativa ad un esempio illustrativo che non è parte integrante dello Standard.
Nuovi principi Contabili, Emendamenti ed Interpretazioni omologati dall’Unione Europea ed efficaci dal 1° gennaio 2023
Con il Regolamento (UE) n. 2022/357 del 2 marzo 2022, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 3 marzo 2022, sono stati adottati i seguenti documenti pubblicati dallo IASB Board il 12 febbraio 2021:
Informativa sui principi contabili (Modifiche allo IAS 1 Presentazione del bilancio)
Definizione di stime contabili (Modifiche allo IAS 8 Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori)
Informativa sui principi contabili (Modifiche allo IAS 1 Presentazione del bilancio)
Con le Modifiche allo IAS 1, lo IASB Board ha definito alcune linee guida per selezionare i principi contabili da descrivere nelle note al bilancio.
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Lo IAS 1, prima delle modifiche, richiede alle entità di fornire l’informativa sui principi contabili adottati significativi (“significant”), ingenerando difficoltà e confusione tra i redattori e gli utilizzatori primari del bilancio essendo gli IFRS Standards privi di una definizione di “significativo”.
Tuttavia, lo IAS 1 fornisce la definizione di rilevante (“material”) e, pertanto, lo IASB ha modificato lo IAS 1 per chiarire che un'entità deve inserire nelle note al bilancio le informazioni rilevanti sui principi contabili adottati e non descrivere tutti i principi contabili significativi. Le Modifiche allo IAS 1 descrivono alcune circostanze in cui un’entità normalmente potrebbe concludere che l’informazione su un principio contabile sia rilevante per il proprio bilancio.
È stato eliminato l'obbligo 'specifico' di descrivere i criteri di valutazione ('measurement basis') adottati per la predisposizione del bilancio, in quanto tale obbligo informativo è già incluso nell'obbligo 'generale' di fornire le informazioni rilevanti sui principi contabili.
Per effetto delle Modifiche allo IAS 1, sono stati adeguati anche i seguenti principi contabili per allineare gli obblighi informativi sui principi contabili con le disposizioni dello IAS 1 precedentemente descritte:
IFRS 7 Strumenti finanziari: informazioni integrative
IAS 26 Rilevazione e rappresentazione in bilancio dei fondi pensione
IAS 34 Bilanci intermedi.
Le Modifiche allo IAS 1 entreranno in vigore a partire dai bilanci degli esercizi con inizio a partire dal 1° gennaio 2023 ed è consentita l’applicazione anticipata.
Definizione di stime contabili (Modifiche allo IAS 8 Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori)
L’obiettivo delle Modifiche allo IAS 8 è quello di risolvere le difficoltà interpretative, riscontrate nella pratica, nel distinguere un cambiamento nelle stime contabili (“changes in accounting estimate”) da un cambiamento nei principi contabili (“changes in accounting policy”), per i quali sono previsti differenti trattamenti contabili:
gli effetti di un cambiamento nelle stime contabili sono generalmente rilevati nel bilancio in modo prospettico
gli effetti di un cambiamento dei principi contabili sono generalmente rilevati in modo retroattivo.
Lo IAS 8 attualmente in vigore fornisce una definizione di “cambiamento di stime contabili” non sufficientemente chiara, in quanto privo di una specifica definizione di “stime contabili”. Per tale ragione, le Modifiche allo IAS 8 si sono concentrate, da una parte, nell’elaborare una nuova definizione di “stime contabili” e, dall’altra, nel chiarire la relazione tra “stime contabili” e “principi contabili”.
Le Modifiche allo IAS 8 entreranno in vigore a partire dai bilanci degli esercizi con inizio a partire dal 1° gennaio 2023 e dovranno essere applicate in modo prospettico. L’applicazione anticipata è consentita.
Con il Regolamento (UE) n. 2022/1392 dell’11 agosto 20221 è stato omologato il documento Imposte differite relative ad attività e passività derivanti da una singola operazione (Modifiche allo IAS 12 Imposte sul reddito)”, pubblicato dallo IASB Board il 7 maggio 2021.
Le Modifiche allo IAS 12 chiariscono il trattamento contabile delle imposte differite ('DTA/DTL') relative ad attività e passività rilevate in bilancio per effetto di una singola transazione, i cui valori contabili differiscano dai valori fiscali.
Lo IASB Board ha chiarito quanto segue:
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le eccezioni alla rilevazione iniziale delle attività e passività per imposte differite non si applicano qualora da una singola operazione siano rilevate in bilancio un’attività e una passività che danno luogo a differenze temporanee imponibili e deducibili di uguale valore
le differenze temporanee deducibili e imponibili devono essere calcolate considerando separatamente l’attività e la passività rilevate in bilancio per effetto di una singola operazione e non sul loro valore netto. Le attività per imposte differite relative alle differenze temporanee deducibili, determinate come sopra indicato, sono rilevate in bilancio solo se ritenute recuperabili.
Lo IASB Board ha, infine, chiarito che, qualora le differenze temporanee imponibili e deducibili relative alla rilevazione iniziale in bilancio di un’attività e di una passività per effetto di una singola operazione abbiano un diverso valore, l’entità non dovrà rilevare le attività e le passività per imposte differite, in quanto la loro rilevazione iniziale comporterebbe una rettifica iniziale del valore contabile dell’attività o della passività a cui si riferiscono, rendendo meno trasparente il bilancio.
Le Modifiche allo IAS 12 entrano in vigore con i bilanci degli esercizi aventi inizio a partire dal 1° gennaio 2023. L’applicazione anticipata è consentita fornendo adeguata informativa nelle note al bilancio.
Le disposizioni transitorie per la prima applicazione delle Modifiche allo IAS 12 prevedono quanto segue:
le Modifiche allo IAS 12 devono essere applicate a tutte le operazioni poste in essere dalla data di apertura del primo periodo comparativo presentato
alla data di apertura del primo periodo comparativo presentato, l’entità deve rilevare come rettifica del saldo di apertura degli utili portati a nuovo (o, sulla base delle specifiche circostanze, di altra componente del patrimonio netto) le attività per imposte differite, ove ritenute recuperabili, e le passività per imposte differite con riferimento a tutte le differenze temporanee deducibili e imponibili associate:
oalle attività per il diritto d’uso e alle passività per leasing; e
oai fondi per smantellamento, ripristino e passività similari e ai corrispondenti importi rilevati come
parte del costo della relativa attività.
Le suddette disposizioni transitorie sono applicabili anche dalle entità che redigono per la prima volta il proprio bilancio in accordo agli IFRS Standards (“first-time adopter”). In tal caso la data di apertura del primo periodo comparativo presentato coincide con la data di passaggio agli IFRS (“transition date”).
Prima applicazione dell’IFRS 17 e dell’IFRS 9 Informazioni comparative (Modifiche all’IFRS 17 Contratti assicurativi)
A partire dai bilanci degli esercizi con inizio dal 1° gennaio 2023, entrerà in vigore l’IFRS 17 Contratti assicurativi, che è il nuovo principio contabile, in sostituzione dell’IFRS 4, applicabile alla rilevazione, valutazione, presentazione e informativa dei contratti assicurativi emessi da un’entità e/o ai contratti di riassicurazione detenuti da un’entità.
Le entità che svolgono in via prevalente l’attività assicurativa e che dal 1° gennaio 2018 avevano esercitato
la facoltà di posticipare l’applicazione dell’IFRS 9 Strumenti finanziari, continuando ad applicare le disposizioni dello IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione per la rilevazione, valutazione e presentazione degli strumenti finanziari, a partire dal 1° gennaio 2023 dovranno applicare obbligatoriamente per la prima volta sia l’IFRS 17 sia l’IFRS 9.
Le Modifiche all’IFRS 17 sono volte ad eliminare le asimmetrie contabili (“accounting mismatches”) che possono generarsi nei dati del bilancio comparativo per effetto della prima applicazione dell’IFRS 17 e dell’IFRS 9.
Le disposizioni transitorie dell'IFRS 17, infatti, prevedono che il nuovo principio debba essere applicato per la prima volta in maniera retroattiva con rideterminazione dei dati comparativi a differenza delle disposizioni transitorie dell'IFRS 9 che non prevedono l'obbligo di rideterminare i dati comparativi e, in particolare, non
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richiedono l'applicazione delle nuove disposizioni dell'IFRS 9 con riferimento alla classificazione e valutazione delle attività finanziarie, se tali attività finanziarie sono state oggetto di derecognition in base allo IAS 39 nel corso del periodo comparativo.
In particolare, con le Modifiche all’IFRS 17 lo IASB Board ha incluso tra le disposizioni transitorie
dell’IFRS 17 una nuova opzione, denominata “classification overlay”, che consente, alle entità assicurative che applichino contestualmente l’IFRS 17 e l’IFRS 9, di classificare e valutare nel bilancio comparativo le attività finanziarie connesse all’attività assicurativa in base alle disposizioni dell’IFRS 9.
Con il Regolamento (UE) n. 2021/2036 del 19 novembre 2021, la Commissione Europea ha omologato il documento IFRS 17 Contratti assicurativi, nella versione pubblicata dall’International Accounting Standards Board il 18 maggio 2017 e successivamente modificata il 25 giugno 2020.
L’IFRS 17, che sostituisce il principio IFRS 4 Contratti assicurativi, entra in vigore a partire dai bilanci degli esercizi che hanno inizio a partire dal 1° gennaio 2023. È consentita l’applicazione anticipata alle entità che già applicano l’IFRS 9 Strumenti finanziari o che iniziano ad applicare tale principio dalla data di prima applicazione dell’IFRS 17.
Tra le principali novità introdotte dal nuovo principio si segnalano, in particolare:
valutazione delle riserve tecniche a valori, sostanzialmente, correnti
trasformazione della stima del profitto atteso dei contratti assicurativi in una grandezza avente valenza contabile; l’IFRS 17 introduce il concetto di profitto atteso dei contratti assicurativi che deve essere riconosciuto nell’utile/(perdita) dell’esercizio lungo la vita del contratto
introduzione del concetto di “portafoglio di contratti assicurativi” a sua volta suddiviso in “gruppi di contratti assicurativi”
nuova rappresentazione nel prospetto dell’utile/(perdita) dell’esercizio significativamente differente rispetto al passato e più allineata a una logica “per margini”.
Si riporta di seguito la lista dei Nuovi principi Contabili, Emendamenti ed Interpretazioni omologati dall’Unione Europea ed efficaci dal 1° gennaio 2023:
Titolo del documento
Data di emissione
Data di entrata in vigore
Data Regolamento omologazione UE (data pubblicazione GUUE)
Informativa sui principi contabili (Modifiche allo IAS 1) (*)
12 febbraio 2021
1° gennaio 2023
(UE) 2022/357 del 2 mar 2022(3 mar 2022)
Definizione di stime contabili (Modifiche allo IAS 8)
12 febbraio 2021
1° gennaio 2023
(UE) 2022/357 del 2 mar 2022(3 mar 2022)
Imposte differite relative ad attività e passività derivanti da una singola operazione (Modifiche allo IAS 12)
7 maggio 2021
1° gennaio 2023
(UE) 2022/1392 dell'11 ago 202212 ago 2022
IFRS 17 Contratti assicurativi (**)(incluse modifiche del 25 giugno 2020)
18 maggio 201725 giugno 2020
1° gennaio 2023
(UE) 2021/2036 del 19 nov 2021(23 nov 2021)
Prima applicazione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9 - Informazioni comparative (Modifiche all'IFRS 17)
9 dicembre 2021
1° gennaio 2023
(UE) 2022/1491 dell'8 set 2022(9 set 2022)
(*) Il documento pubblicato dallo IASB Board include delle modifiche al documento 'IFRS Practice Statements 2 - Making Materiality Judgements' che non è oggetto di omologazione UE in quanto non rappresenta un principio contabile o una interpretazione.
124
GESTIONE DEL RISCHIO
Il processo di risk management ha lo scopo di assicurare un’adeguata gestione delle principali minacce ed opportunità rispetto agli obiettivi di Piano Industriale del Gruppo e qui di seguito rappresentati.
Obiettivi, politica di gestione e identificazione dei rischi finanziari
La Direzione Finanziaria della Capogruppo ed i Responsabili Finanziari delle singole Società controllate gestiscono i rischi finanziari cui il Gruppo è esposto, seguendo le direttive contenute nella Treasury Risks Policy di Gruppo.
Le attività finanziarie del Gruppo sono rappresentate principalmente da cassa e depositi a breve, derivanti direttamente dall’attività operativa.
Le passività finanziarie comprendono invece finanziamenti bancari, prestiti obbligazionari e leasing finanziari, la cui funzione principale è di finanziare l’attività operativa.
I rischi generati da tali strumenti finanziari sono rappresentati dal rischio di tasso di interesse, dal rischio di tasso di cambio, dal rischio di liquidità e da quello di credito.
Il Gruppo Trevi svolge un’attività sistematica di monitoraggio dei rischi finanziari sopra illustrati, potendo, utilizzare strumenti finanziari derivati al fine di ridurre tali rischi al minimo solo a seguito dell’entrata in vigore del nuovo Accordo di Ristrutturazione. Al momento, tuttavia, non esistono linee di credito dedicate all’utilizzo di strumenti finanziari.
La definizione della composizione ottimale della struttura di indebitamento tra componente a tasso fisso e componente a tasso variabile avviene a livello consolidato. La gestione dei rischi di tasso di cambio, liquidità e tasso di interesse è svolta principalmente dalla Capogruppo e dalle sub-holding di divisione; la gestione del rischio di credito è demandata alle singole società operative del Gruppo.
Rischi di liquidità
Il rischio di liquidità si può manifestare per l’incapacità di reperire, a condizioni economiche, le risorse finanziarie necessarie per l’operatività del Gruppo. I due principali fattori che influenzano la liquidità del Gruppo sono da una parte le risorse generate o assorbite dalle attività operative e di investimento e, dall’altra, le caratteristiche di scadenza e di rinnovabilità del debito o di liquidità degli impieghi finanziari. I fabbisogni
125
di liquidità sono monitorati dalle funzioni centrali del Gruppo nell’ottica di garantire un efficace reperimento delle risorse finanziarie e/o un adeguato investimento della liquidità.
Il Gruppo a continuo monitoraggio della situazione della liquidità predispone i cash flow rotativi periodici e previsionali predisposti da parte di tutte le Società del Gruppo, i quali, poi, vengono consolidati ed analizzati dalla Capogruppo.
Si segnala che le disponibilità liquide sono parzialmente soggette a vincoli valutari relativamente ad alcuni Paesi in cui il Gruppo opera così come dettagliato nella seguente tabella:
Eur mln
Divisione
Società
Paese
Vincolo
31/12/2022
Trevi
Treviicos
Usa
CRA - Bonding Company (Soggetta a Covenant)
9,4
Trevi
Trevi Foundations Nigeria Ltd
Nigeria
Restrizioni Valutarie
6,7
Trevi
Foundation Construction Ltd
Nigeria
Restrizioni Valutarie
0,2
Trevi
Swissboring Overseas Piling Corp. Ltd (Dubai)
Dubai
Cash Collateral su linea promiscua
3,4
Totale
 
 
 
19,7
Ad oggi gran parte degli affidamenti con le Banche Finanziatrici sono regolati dal Nuovo Accordo che si è perfezionato il 16 dicembre 2022, con l’aumento di capitale e la conversione dei crediti vantati dagli istituti di credito in capitale conclusosi l’11 gennaio 2023.
Di seguito viene illustrata la distribuzione geografica delle disponibilità liquide del Gruppo al 31 dicembre 2022:
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Italia
16.139
14.031
2.108
Europa (esclusa Italia)
3.605
8.630
(5.025)
Stati Uniti e Canada
21.581
26.870
(5.289)
Sud America
2.884
4.378
(1.494)
Africa
16.846
14.922
1.924
Medio Oriente e Asia
26.845
6.368
20.477
Estremo Oriente e Resto del mondo
7.065
2.448
4.617
Totale
94.965
77.647
17.318
I finanziamenti bancari del Gruppo alla fine dell’esercizio sono invece così ripartiti tra breve e lungo termine:
Finanziamenti a breve termine
31/12/2022
31/12/2021
Variazione
Finanziamenti a medio lungo termine
31/12/2022
31/12/2021
Variazione
Italia
135.714
188.052
(52.338)
Italia
4.935
5.135
(200)
Europa (esclusa Italia)
0
0
0
Europa (esclusa Italia)
1.833
1.790
43
Stati Uniti e Canada
6.563
6.180
383
Stati Uniti e Canada
0
0
0
Sud America
467
547
(80)
Sud America
0
0
0
Africa
110
113
(3)
Africa
0
4.142
(4.142)
Medio Oriente e Asia
0
0
0
Medio Oriente e Asia
0
0
0
Estremo Oriente
6.943
5.457
1.486
Estremo Oriente
1.238
1.630
(392)
Resto del mondo
10
786
(776)
Resto del mondo
0
0
0
126
Totale
149.807
201.135
(51.328)
Totale
8.007
12.697
(4.690)
La tabella seguente riporta invece il dettaglio per area geografica di tutte le passività finanziarie, includendo i finanziamenti bancari, i leasing finanziari e debiti verso altri finanziatori:
Passività finanziarie a breve termine
31/12/2022
31/12/2021
Variazione
Passività finanziarie a lungo termine
31/12/2022
31/12/2021
Variazione
Italia
268.604
245.879
22.725
Italia
68.259
74.385
(6.126)
Europa (esclusa Italia)
278
824
(546)
Europa (esclusa Italia)
2.367
2.662
(295)
Stati Uniti e Canada
7.378
6.611
767
Stati Uniti e Canada
41
194
(153)
Sud America
666
1.288
(622)
Sud America
126
132
(6)
Africa
938
457
481
Africa
967
4.756
(3.789)
Medio Oriente e Asia
524
1.071
(547)
Medio Oriente e Asia
1.428
1.146
282
Estremo Oriente
7.899
7.911
(11)
Estremo Oriente
1.344
2.117
(773)
Resto del mondo
504
881
(377)
Resto del mondo
1.077
3
1.074
Totale
286.791
264.921
21.870
Totale
75.609
85.395
(9.786)
Rischio di mercato
Il rischio di mercato è il rischio che il fair value dei flussi di cassa futuri di uno strumento finanziario si modificherà a causa delle variazioni nel prezzo di mercato. Il prezzo di mercato comprende quattro tipologie di rischio: il rischio di tasso, il rischio di valuta, il rischio di prezzo delle commodity e altri rischi di prezzo, così come il rischio di prezzo sui titoli rappresentativi di capitale (equity risk). Gli strumenti finanziari toccati dal rischio di mercato includono prestiti e finanziamenti, depositi, partecipazioni disponibili per la vendita e strumenti finanziari derivati.
Rischio di tasso di interesse
L’esposizione al rischio delle variazioni dei tassi d’interesse di mercato è connessa ad operazioni di finanziamento sia a breve sia a lungo termine, con un tasso di interesse variabile.
Al 31 dicembre 2022, a seguito della firma del Nuovo Accordo del 16 dicembre 2022, buona parte dei finanziamenti del Gruppo risulta essere a tasso variabile con esclusione del Prestito Obbligazionario e di alcuni finanziamenti delle controllate italiane ed estere, e dei contratti di leasing come riportato di seguito:
(In migliaia di Euro)
 
31/12/2022
 
31/12/2022
Descrizione
Tasso Fisso
Tasso Variabile
Totale
Finanziamenti e Leasing
93.321
200.045
293.366
Prestito Obbligazionario
50.000
50.000
127
Totale Passività Finanziarie
143.321
200.045
343.366
Si sottolinea inoltre che a seguito dell’entrata in vigore dell’accordo di risanamento e in coerenza con la sua applicazione si è dovuto procedere al ricalcolo degli interessi retroattivamente a partire dal 30 settembre 2022 ad un tasso variabile pari a EURIBOR 6 mesi + 2% di margine (precedentemente a tasso fisso del 2%).
Per ulteriori dettagli relativi alle passività finanziarie si rimanda ai paragrafi della nota integrativa ed in particolare alle note (14), (20) e (21)
Rischio di cambio
Il Gruppo è esposto al rischio che variazioni nei tassi di cambio possano apportare variazioni ai risultati economici e patrimoniali del Gruppo. L’esposizione al rischio di cambio può essere di natura:
Transattiva: variazioni del tasso di cambio intercorrenti tra la data in cui un impegno finanziario tra controparti diventa altamente probabile e/o certo o e la data di regolamento dell’impegno, variazioni che determinano uno scostamento tra flussi di cassa attesi e flussi di cassa effettivi;
Traslativa: variazioni del tasso di cambio determinano una variazione del valore delle poste patrimoniali in divisa, a seguito del consolidamento dei dati ai fini di bilancio e della loro traduzione nella moneta di conto della Capogruppo (Euro). Tali variazioni non determinano uno scostamento immediato tra flussi di cassa attesi e flussi di cassa effettivi ma solo un effetto contabile sul patrimonio netto consolidato del Gruppo. L’effetto sui flussi di cassa si manifesta solo qualora siano effettuate operazioni sul patrimonio della società del Gruppo che redige il bilancio in divisa.
Il Gruppo valuta la propria esposizione al rischio di variazione dei tassi di cambio; gli strumenti utilizzati sono la correlazione dei flussi di pari valuta ma di segno opposto, la contrazione di finanziamenti di anticipazione commerciale e di natura finanziaria in pari valuta con il contratto di vendita. Il Gruppo non utilizza per la propria attività di copertura dal rischio di cambio strumenti di tipo dichiaratamente speculativo; tuttavia, nel caso in cui ci fossero e gli strumenti finanziari derivati non soddisfino le condizioni previste per il trattamento contabile degli strumenti di copertura richiesti dallo IFRS 9 o la società decide di non volersi avvalere della possibilità di hedge accounting, le loro variazioni di fair value sono contabilizzate a conto economico come oneri/proventi finanziari.
Nello specifico, il Gruppo ha la possibilità di gestire il rischio transattivo tramite la stipula di Strumenti Derivati non speculativi a seguito della firma del Nuovo Accordo del 16 dicembre 2022: al 31 dicembre 2022 tuttavia non risultano in vigore linee di credito dedicate per la gestione di contratti derivati. L’esposizione al rischio di variazioni dei tassi di cambio deriva dall’operatività del Gruppo in una pluralità di Paesi e in monete diverse dall’Euro, in particolare il Dollaro Statunitense e le divise ad esso agganciate. Poiché risultano
128
operazioni significative in Paesi dell’area Dollaro, il bilancio del Gruppo può essere interessato in maniera considerevole dalle variazioni dei tassi di cambio Euro/Usd.
Il fair value di un contratto a termine è determinato come differenza tra il cambio a termine del contratto e quello di un’operazione di segno contrario di importo e scadenza uguale, ipotizzata ai tassi di cambio ed ai differenziali di tasso di interesse al 31 dicembre.
Rischio di credito
Il Gruppo è soggetto al rischio che il merito di credito di una controparte finanziaria o commerciale diventi insolvente.
Per la natura della sua attività, articolata in più settori, con un’accentuata diversificazione geografica delle unità produttive e per la pluralità di Paesi in cui sono venduti gli impianti e attrezzature il Gruppo non presenta una concentrazione del rischio di credito su pochi clienti/Paesi, anzi l’esposizione creditoria è suddivisa su un largo numero di controparti e clienti.
Il rischio di credito connesso al normale svolgimento delle operazioni commerciali è monitorato sia dalle singole società sia dalla direzione Finanziaria del Gruppo.
L’obiettivo è quello di minimizzare il rischio controparte attraverso il mantenimento dell’esposizione all’interno di limiti coerenti con il merito creditizio assegnato a ciascuna di esse dai diversi Credit Managers del Gruppo sulla base di informazioni storiche sui tassi di insolvenza delle controparti stesse.
Il Gruppo vende prevalentemente all’estero e utilizza per la copertura dei rischi di credito gli strumenti finanziari disponibili sul mercato, in particolare le Lettere di Credito e utilizza per progetti significativi gli strumenti del pagamento anticipato e della lettera di credito.
Rischio connesso alle attività svolte all’estero
L’evoluzione degli scenari economici e geo-politici influenza da sempre le attività finanziarie e industriali del Gruppo.
I ricavi per attività all’estero del Gruppo Trevi confermano un consolidamento sull’estero attestandosi a circa il 91% dell’ammontare totale; la presenza del Gruppo è localizzata principalmente in Medio Oriente, USA, Estremo Oriente ed Africa.
129
Relativamente ai ricavi localizzati in aree con un rischio politico e commerciale medio-alto, caratterizzati cioè dal rischio di insolvenza di operatori, pubblici e privati, legato all’area geografica di provenienza e indipendente dalla loro volontà, nonché dal rischio legato alla provenienza di un determinato strumento finanziario e dipendente da variabili politiche, economiche e sociali, con specifico riferimento ai paesi in cui Trevi opera, maggiormente esposti a questa tipologia di rischio, si precisa quanto segue:
Algeria
Nel primo semestre 2022 l'Algeria è diventata il primo fornitore di gas naturale dell'Italia. L’abbondante dotazione di gas e petrolio consente al Paese di offrire costi bassi per energia elettrica e prodotti petroliferi. Inoltre, gli indicatori demografici sono molto interessanti, considerando che la popolazione supera già i 47 milioni di abitanti, con un tasso di crescita annuo di quasi il 2 per cento. Inoltre, il 54 per cento della popolazione ha meno di 30 anni. Un mercato giovane e in crescita, proiettato con le sue infrastrutture anche al mercato africano, che offre sicuramente grandi opportunità per gli investitori. L’economia dell’Algeria è tuttora fortemente dipendente dagli idrocarburi, che rappresentano circa il 93 per cento delle esportazioni, il 60 per cento delle entrate fiscali e il 30 per cento del PIL. In questo settore l’Italia è tradizionalmente presente, come pure nell’ambito dei lavori pubblici. Tuttavia, accanto al tradizionale settore degli idrocarburi si trova una serie di altre opportunità d’investimento, come l’energia da fonti rinnovabili, il settore farmaceutico, l’efficienza energetica, la meccanica, l’agroindustria, il turismo e le start-up. L’Algeria ha avviato, infatti, un processo di diversificazione dell’economia che proseguirà nei prossimi anni e, quindi, offre vantaggi indubbi. Oltre ai settori “non-idrocarburi”, si segnala l’adozione del nuovo codice degli investimenti che punta ad agevolare gli investimenti esteri.
Argentina
L’Argentina, che rappresenta una delle economie più importanti dell’America Latina, sembra essere arrivata economicamente al collasso. Il Paese già da due anni si trovava in recessione economica, con il PIL diminuito tra il 2% e il 3% nel 2018 e nel 2019. Ancora una volta il Covid-19 non ha fatto altro che acutizzare questa precaria situazione: l’Argentina, infatti, ha risentito più di altri Paesi in America Latina e nel mondo della crisi causata dalla pandemia, con il PIL che è diminuito di poco più del 10% e con un’inflazione che è aumentata del 36,1%. Dati così allarmanti non si vedevano dalla crisi del 2001-2002, la crisi del corralino, considerata come la peggiore della storia argentina, quando il PIL era diminuito del 10,9%. Inoltre attualmente i prezzi dei beni di prima necessità sono aumentati del 4%, il tasso di persone sotto la soglia di povertà ha raggiunto il 44% e il valore della moneta si è dimezzato, tant’è che se nel gennaio 2020 il dollaro si comprava con 78 pesos, oggi ne sono necessari 160 e il mercato finanziario è diminuito da quota 350 miliardi di dollari a 20 miliardi, il che indica che molte aziende hanno perso valore e altre hanno lasciato il Paese.
Tagikistan
130
La Repubblica del Tagikistan è la più piccola delle Repubbliche centro asiatiche (superficie di 140 mila kmq con circa 10 milioni di abitanti). Dilaniata da una cruenta guerra civile all’indomani dell’indipendenza, ha goduto dal 1997 di una sostanziale stabilità politica, fondata sulla memoria del conflitto e sull’equilibrio a suo tempo raggiunto con l’opposizione islamica (cui era riservata una parte dei seggi parlamentari). Tale stabilità è ora assicurata dal carattere autocratico del potere esercitato dal Presidente Rahmon.
Le elezioni presidenziali si sono tenute nell’ottobre 2020 ed hanno visto la scontata rielezione del Presidente Rahmon per altri sette anni, con una maggioranza plebiscitaria del 90,92%. Nel 2016 un emendamento alla Costituzione, confermato da un referendum popolare, ha consentito al Presidente di ricandidarsi nel futuro senza limiti di mandato. Altro importante cambiamento è stata la riduzione dell’età di possibili futuri candidati alla Presidenza da 35 a 30 anni. La norma, intesa ad aprire la strada della successione al figlio del Presidente, Rustam, attuale Sindaco di Dushanbe, non è stata finora utilizzata, anche se la questione rimane aperta.
Nel marzo 2020 le elezioni del Parlamento hanno evidenziato la netta vittoria del gruppo politico del Presidente, “People’s Democratic Party” con il 50,4% dei voti e 47 dei 63 seggi dell’Assemblea Legislativa. Rahmon ha messo al bando nel 2015 l’unico effettivo partito di opposizione, l’“Islamic Renaissance Party of Tagikistan” (IRPT), accusato di attività terroristiche e di aver organizzato, nell’estate del 2015, un tentativo di colpo di Stato. Di fatto, con l’eliminazione del’IRPT nessuna opposizione è presente in Parlamento.
In tale contesto si registrano carenze sul piano dello stato di diritto e vi è poco spazio per il dissenso e, più in generale, per la società civile soggetta ad un controllo di polizia attento e pervasivo, in particolare per quanto riguarda l’area di consenso dell’IRPT. Su questo ultimo versante, il Tagikistan rimane molto indietro nelle classifiche internazionali (secondo Transparency International figura nel 2020 al 149mo posto su 180).
I problemi più gravi che il Paese si trova ad affrontare sono sostanzialmente di natura economica, dovuti alle condizioni di disagio in cui vive buona parte della popolazione alle prese con povertà, disoccupazione e precarietà dei posti di lavoro, molti dei quali assicurati dall’economia informale, carenza di acqua ed energia nei mesi invernali.
L’incidenza dei ricavi delle aree sopraindicate rispetto al totale del Gruppo è inferiore al 3%.
Rischio connesso all’approvvigionamento delle materie prime
I temi pertinenti all’approvvigionamento di materie prime sono articolati nelle seguenti categorie del Modello dei Rischi:
Supply Chain
Approvvigionamento
Commodity
131
Le successive considerazioni, sono definite secondo criteri comuni opportunamente parametrati rispetto alle Divisioni (Soilmec e Trevi) e alla Capogruppo (Trevi Finanziaria Industriale).
Per la Divisione Soilmec è stato stimato superiore alla soglia di accettazione (risk appetite), un possibile evento dell’Area Commodity ovvero quella connessa a possibili inefficienze nel processo di approvvigionamento di beni, servizi, subappalti, dovute a fluttuazioni avverse dei prezzi che potrebbero causare perdite e/o riduzione della marginalità. L'incremento del costo dei materiali è stato significativo per la prima parte del 2022. A partire dal terzo trimestre il forte aumento della spesa per l'energia, impattante soprattutto per le aziende nostre fornitrici, è stato un fattore che ha controbilanciato in maniera più che proporzionale la diminuzione del prezzo della materia prima da trasformare. Qualora questa dinamica continuasse nel 2023 potrebbe causare “l’aumento dei costi di approvvigionamento, delle utenze e della logistica”. L’evento porterebbe quindi alla riduzione del margine di contribuzione e al peggioramento dei flussi di cassa se non fosse bilanciato da un efficace adeguamento del listino di vendita tempestivamente recepito dal mercato.
Il tema non è stato stimato come altrettanto critico per la Divisione Trevi dove è evitato dalla possibilità di escludere contrattualmente dallo scopo del lavoro la fornitura dei materiali o mitigato dalla definizione di un adeguato meccanismo di compensazione in caso di significativa variazione dei costi. Inoltre, si segnala che mediamente la durata delle commesse è compresa tra i sei ed i nove mesi e pertanto nelle offerte si può tenere conto di costi aggiornati in relazione ai progetti da realizzare.
Rischi climatici
I principali aspetti ambientali associati all’attività del Gruppo Trevi scarsamente probabili ma con impatto potenzialmente alto sono correlati alle attività di perforazioni e fondazioni nei cantieri della Divisione Trevi. Allo scopo di ridurre la significatività di tali potenziali impatti, Trevi applica i principi di gestione ambientale in linea con lo standard ISO14001, all’interno del quale sono effettuate indagini ambientali specifiche prima dell’avvio delle commesse e controlli periodici durante le attività. Inoltre, le attività effettuate nei cantieri hanno impatti anche sul clima in quanto richiedono l’utilizzo di macchine operatrici con motore a combustione. Trevi è impegnata a ridurre l’impatto ambientale associato alle emissioni prodotte da tali macchine attraverso sistemi di efficientamento delle stesse quali ad esempio la sensibilizzazione degli operatori verso un uso corretto delle attrezzature, il ricambio del parco macchine che prevede l’introduzione di macchine di nuova generazione più efficienti o elettriche (si veda linea HighTech ed e-Tech di Soilmec), l’utilizzo di carburanti bio-diesel. Inoltre, va segnalato che qualora si dovessero verificare danni da eventi metereologici o da danni ambientali diretti, sono presenti assicurazioni CAR (Construction All-Risks) in ogni cantiere, su cui si
132
inseriscono le coperture assicurative RCT (Responsabilità Civile verso Terzi) con estensione alla copertura all’inquinamento accidentale e le coperture assicurative All-Risks sulle macchine ed attrezzature utilizzate. Nell’ambito degli aspetti ambientali per la rendicontazione di carattere non finanziario (Dichiarazione Non Finanziaria) che il Gruppo redige dal 2017, sono stati identificati quattro indicatori, tra cui “la gestione delle emissioni e lotta al cambiamento climatico”. Il tema fa riferimento alla promozione di strategie di riduzione delle emissioni in atmosfera e sviluppo di energie rinnovabili, con l’obiettivo per il Gruppo di ridurre gradualmente la dipendenza dal settore dei combustibili fossili e diminuire il proprio impatto sull’ambiente. Si segnala che il Gruppo Trevi è risultato essere qualificato tra le prime 100 aziende che si sono distinte maggiormente nella riduzione della propria intensità di emissioni CO2. La ricerca è stata portata avanti dal Corriere della Sera con l’Agenzia Statista e si è basata su un campione di oltre 700 aziende italiane nel corso del 2022.
Rischio Cyber
Nell’intento di aumentare ed efficientare costantemente i processi di ICT Security, il Gruppo sta continuando nel percorso di adozione di nuove iniziative, strumenti e procedure volte a garantire livelli di sicurezza ICT sempre più elevati.
Il Dipartimento IT Corporate, che eroga servizi per tutte le aziende del Gruppo, sta continuando a perseguire strategie basate sull’implementazione di infrastrutture con tecnologie Hybrid Cloud, che, grazie ad di uno
specifico Piano di Disaster Recovery e di Business Continuity, consentono di aumentare significativamente la probabilità di salvaguardare la piena operatività delle Aziende, anche in caso di attacco hacker o malfunzionamento dei sistemi che sovraintendono all’erogazione dei servizi.
Oltre ad un attento e meticoloso uso di nuove tecnologie per efficientare i processi legati alla Cyber Security, il Gruppo sta continuando ad adottare percorsi formativi specifici per suggerire agli utenti comportamenti idonei ad evitare il coinvolgimento in processi «malevoli». Inoltre, il Gruppo prosegue nell’emissione di «pillole informative» per segnalare casi concreti di frodi informatiche nelle quali gli utenti potrebbero imbattersi se non seguissero le corrette procedure ed istruzioni.
Il Dipartimento IT Corporate ha inoltre iniziato il percorso per portare Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. all’ottenimento, entro metà del 2023, della certificazione ISO 27001:2022, ossia la norma che definisce lo standard internazionale che descrive le best practice per un ISMS (sistema di gestione della sicurezza delle informazioni, anche detto SGSI, in italiano). Ottenere una certificazione accreditata ISO 27001 permette di dimostrare che l’Azienda sta seguendo le best practice sulla sicurezza delle informazioni e fornisce un controllo indipendente e qualificato sul fatto che la sicurezza delle informazioni è gestita in linea con le best practice internazionali e gli obiettivi aziendali.
Si ritiene, pertanto, che le misure adottate ed i presidi esistenti rappresentino adeguati elementi di mitigazione di questo rischio, e che, quindi, non residui un rischio rilevante ai fini della continuità delle attività aziendali.
133
INFORMAZIONI INTEGRATIVE SU STRUMENTI FINANZIARI
In relazione agli strumenti finanziari rilevati nella situazione patrimoniale-finanziaria al fair value, l’IFRS 7 richiede che tali valori siano classificati sulla base di una gerarchia di livelli che rifletta la significatività degli input utilizzati nella determinazione del fair value. In particolare, la scala gerarchica del fair value è composta dai seguenti livelli:
Livello 1: corrisponde a prezzi quotati su mercati attivi;
Livello 2: corrisponde a prezzi calcolati attraverso elementi desunti da dati di mercato osservabili;
Livello 3: corrisponde a prezzi calcolati attraverso altri elementi differenti da dati di mercato osservabili.
Nelle tabelle che seguono sono riportate le attività e le passività al 31 dicembre 2022 in base alle categorie previste dallo IFRS 9.
Legenda Categorie IFRS 9
Fair value a conto economico
FVTPL
Fair value a conto economico complessivo
FVOCI
Costo ammortizzato
CA
FV – strumenti di copertura
FVOCI o FVTPL
Di seguito sono riportate le informazioni integrative su strumenti finanziari ai sensi dell’IFRS 7.
Descrizione
Classi IFRS9
Note
31/12/2022
Fair Value a Patrimonio Netto
Fair Value a Conto Economico
Effetto a Conto Economico
ATTIVITA'
Attività finanziarie non correnti
Altri crediti finanziari lungo termine
CA
6
1.987
Totale Attività finanziarie non correnti
1.987
Attività Finanziarie correnti
Altri crediti finanziari a breve termine
CA
14.066
Strumenti finanziari derivati a breve termine
FVTPL
-
Attività finanziarie correnti
CA
11
3.479
Disponibilità liquide
CA
12
94.965
Totale Attività finanziarie correnti
112.510
Totale Attività finanziarie
114.497
PASSIVITA’
Passività finanziarie non correnti
Finanziamenti a lungo termine
CA
14
8.007
606
Debiti verso altri finanziatori a lungo termine
CA
14
67.602
208
Strumenti finanziari derivati a lungo termine
FV
-
Totale passività finanziarie non correnti
75.609
Passività finanziarie correnti 
134
Finanziamenti a breve termine
CA
20
149.807
9.496
11.346
Debiti verso altri finanziatori a breve termine
CA
21
136.984
422
Strumenti finanziari derivati a breve termine
FVTPL
-
Totale passività finanziarie correnti
286.791
Totale passività finanziarie
 
 
362.400
 
 
 
Warrant
FVTPL
 
31
 
 
3.608
In seguito alla misurazione al fair value del Warrant è stato rilevato un provento finanziario pari a circa 3.308 migliaia di Euro
135
Impairment test
Il Gruppo ha rivisto i propri indicatori di impairment al 31.12.2022. Anche alla luce del perdurare di un contesto di mercato caratterizzato da grande volatilità, è stato effettuato un test di impairment per le 2 Cash Generating Unit (CGU) del Gruppo Trevi (CGU Trevi e CGU Soilmec) e per il Gruppo nel suo complesso.
Il test di impairment, in accordo con lo IAS 36, è inizialmente avvenuto confrontando il valore contabile (carrying amount) dell’attività o del gruppo di attività componenti l’unità generatrice di flussi finanziari (CGU) con il valore recuperabile della stessa, dato dal maggiore tra il fair value (al netto degli eventuali oneri di vendita) ed il valore dei flussi di cassa netti attualizzati che si prevede saranno prodotti dall’attività o dal gruppo di attività componenti la CGU (valore d’uso).
Più in particolare, l’impairment test di primo livello sulle CGU Trevi e Soilmec è stato condotto, in continuità di metodo rispetto al 31.12.2021, testando in primo luogo la recuperabilità del carrying amount di ciascuna CGU tramite il valore d’uso (Value in Use), determinato attraverso l’attualizzazione dei flussi di risultato di piano di ciascuna CGU, ovvero mediante il metodo finanziario del Discounted Cash Flow, metodologia direttamente richiamata dallo IAS 36.
Tale metodo si basa sul presupposto che il valore del capitale economico di un’azienda ad una certa data (nel presente caso, il 31 dicembre 2022) sia rappresentato dalla somma algebrica dei seguenti elementi:
valore “operativo”, pari al valore attuale dei flussi di cassa prodotti dalla gestione operativa dell’azienda in un arco di tempo definito;
valore delle attività accessorie non strategiche o strumentali alla data di riferimento.
Ai fini dell’esecuzione dell’impairment test sono stati utilizzati i dati economici e patrimoniali Actual 2022 (desunti dal consuntivo al 31 dicembre 2022) nonché i dati economici e patrimoniali 2023 2026 desumibili dai Piani 2022 2026, elaborati con il supporto della società Pricewaterhousecooper e approvati in data 17 novembre 2022.
I flussi di pianificazione considerati sono stati sterilizzati dagli effetti di ristrutturazioni ed efficientamenti futuri non ancora avviati, che il principio contabile richiede di escludere.
Ciò premesso, il flusso monetario è stato costruito partendo dal reddito operativo (EBIT) di ciascun periodo, calcolando e sottraendo allo stesso le imposte dirette figurative ad aliquota piena, sommando i componenti negativi di reddito che non danno luogo a uscite monetarie, quali ammortamenti e accantonamenti, e determinando così il flusso finanziario della gestione operativa corrente”, interpretabile come un flusso monetario potenziale”. Successivamente, è stato determinato il flusso monetario della gestione operativa” aggiungendo al predetto flusso le variazioni di Capitale Circolante Netto (infatti, l’ammontare delle risorse monetarie effettivamente liberate dalla gestione caratteristica corrente risente della variazione subita nel periodo dagli elementi del patrimonio che sorgono e si estinguono per effetto dei cicli operativi: crediti commerciali, rimanenze, debiti commerciali, debiti verso il personale, ecc.) e le CAPEX (investimenti al netto dei disinvestimenti in capitale fisso).
136
Per l'attualizzazione dei flussi di cassa come sopra determinati è stato calcolato un costo medio ponderato del capitale «WACC» calcolato, in continuità di metodo rispetto al 2021, secondo il modello economico del CAPM (Capital Asset Pricing Model). Tuttavia, considerato che le due CGU Trevi e Soilmec operano in settori differenti, seppur strettamente connessi fra loro, si è ritenuto maggiormente opportuno determinare a differenza dello scorso esercizio in cui era stato calcolato un unico WACC di Gruppo uno specifico WACC in considerazione del settore di operatività delle stesse: «Special Foundation/Heavy Construction» per la CGU Trevi e «Industrial Machinery» per la CGU Soilmec.
Il WACC della CGU Trevi è stato determinato nel 10,91% e le singole variabili sono state desunte come segue:
tasso risk-free: 3,54%, tasso di rendimento dei titoli di un Paese maturo (Stati Uniti), pari alla media dei Bond 10Y relativi ai sei mesi precedenti il 31.12.2022;
beta levered: 0,94, costruito come media del beta unlevered a 3Y di un campione di società comparabili del settore «Special Foundation/Heavy Construction» levereggiato in funzione del rapporto D/E medio dei medesimi comparables;
equity risk premium: è stato utilizzato un tasso pari al 5,50%;
rischio Paese: 3,76%, tale componente è stata aggiunta al Ke dopo aver pesato per il beta l’ERP, ed è stata determinata quale media del rischio Paese dei Paesi di operatività della CGU Trevi ponderata per la percentuale di produzione dell'EBIT 2026 in detti Paesi;
differenziale d’inflazione: 1,53%, tale componente è stata aggiunta al Ke al fine di considerare l’effetto dell’inflazione e determinare il tasso reale;
coefficiente alpha: pari ad 1 punto percentuale;
costo del debito lordo: pari al 4,05% (post tax: 3,14%) è stato determinato quale media dei tassi actual delle linee di credito del Gruppo;
struttura finanziaria: D/D+E= 34,52%; E/D+E= 65,48%, determinata quale media dei comparables del settore «Special Foundation/Heavy Construction» già considerati per la definizione del beta.
Il WACC della CGU Soilmec è stato determinato nel 9,20% e le singole variabili sono state desunte come segue:
tasso risk-free: 3,54%, tasso di rendimento dei titoli di un Paese maturo (Stati Uniti), pari alla media dei Bond 10Y relativi ai sei mesi precedenti il 31.12.2022;
beta levered: 0,94, costruito come media del beta unlevered a 3Y di un campione di società comparabili del settore «Industrial Machinery» levereggiato in funzione del rapporto D/E medio dei medesimi comparables;
equity risk premium: è stato utilizzato un tasso pari al 5,50%;
rischio Paese: 2,52%, tale componente è stata aggiunta al Ke dopo aver pesato per il beta l’ERP, ed è stata determinata quale media del rischio Paese dei Paesi di operatività della CGU Soilmec ponderata per la percentuale di produzione dell'EBIT 2026 in detti Paesi;
coefficiente alpha: pari ad 1 punto percentuale;
137
costo del debito lordo: pari al 4,05% (post tax: 3,03%) è stato determinato quale media dei tassi actual delle linee di credito del Gruppo;
struttura finanziaria: D/D+E= 33,05%; E/D+E= 66,95%, determinata quale media dei comparables del settore «Industrial Machinery» già considerati per la definizione del beta.
Per gli anni successivi al 2026, i flussi di cassa delle CGU sono stati calcolati sulla base di un Terminal Value determinato proiettando in perpetuity l’EBIT normalizzato dell’ultimo anno di piano esplicito (2026), al netto delle imposte figurative ad aliquota piena. È stato, inoltre, considerato un tasso di crescita g costruito in funzione della media dell’inflazione attesa nei Paesi di operatività di ciascuna CGU, ponderata per la percentuale di EBIT 2026 effettivamente prodotta dalle stesse in tali Paesi. In particolare il tasso di crescita g della CGU Trevi è pari al 3,63%; mentre, il tasso di crescita g della CGU Soilmec è pari al 2,06%. Si precisa altresì che, ai fini della determinazione del Terminal Value, prudenzialmente, i predetti WACC sono stati aumentati di 1 punto percentuale.
Di conseguenza, il tasso di attualizzazione adottato per il Terminal Value, scaturente dalla differenza fra i predetti WACC incrementati di 1 punto percentuale e i tassi di crescita g, sono pari all’8,28% per la CGU Trevi e all’8,14% per la CGU Soilmec. Dato preponderante, considerato che il Terminal Value rappresenta mediamente il 70-80,00% dell’Enterprise Value delle CGU.
Il test di impairment effettuato sullo scenario, e con i parametri di base, sopra rappresentato non ha portato all’evidenza di una svalutazione degli attivi delle CGU Trevi e Soilmec, rispetto al valore contabile di iscrizione.
L’impairment test di secondo livello è stato effettuato nella modalità asset side, verificando che il valore recuperabile degli attivi di Gruppo fosse superiore al loro valore contabile. L’Enterprise Value complessivo è stato calcolato con il metodo per somma di parti (SOTP), ovvero mediante la sommatoria de:
(+) l’Enterprise Value delle CGU Trevi e Soilmec;
(+) il valore attuale dei flussi operativi della holding Trevi Finanziaria Industriale;
(+) il valore delle attività afferenti investimenti accessori;
(-) il valore contabile dei fondi non operativi assimilabili a debito finanziario.
Il valore contabile di confronto è ricavato (per coerenza) sulla base de:
(+) il patrimonio netto di Gruppo al 31 dicembre 2022;
(+) la posizione finanziaria netta, assunta al valore contabile al 31 dicembre 2022.
Tale confronto porta all’evidenza di una differenza positiva di Euro 91 milioni.
Il Management ha altresì analizzato la variabilità dei risultati delle stime di secondo livello al mutare dei principali input valutativi assunti, ipotizzando alternativamente: l’incremento dei tassi di sconto (WACC) rilevanti per la determinazione del Terminal Value e la varianza dei flussi FCFO rilevanti per la determinazione del Terminal Value.
È stata dapprima svolta un’analisi di sensitività sui tassi di sconto (WACC) adottati per il Terminal Value al fine di identificare la maggiorazione di tasso che porterebbe il valore recuperabile degli attivi di Gruppo ad essere almeno pari al relativo carrying amount (ovvero all’azzeramento dell’headroom riscontrato nel
138
secondo livello del test). In tal circostanza una variazione in incremento puntuale dei WACC per il TV pari al 3,24% per le CGU Trevi e Soilmec, porterebbe ad una coincidenza tra il valore recuperabile e il valore contabile degli attivi di Gruppo (con un margine di primo livello: per la CGU Trevi di Euro 6 milioni rispetto ai 58 milioni di Euro del caso base e per la CGU Soilmec di Euro 23 milioni rispetto ai 63 milioni di Euro del caso base).
Successivamente, è stata svolta un’analisi di sensitività sulla variazione dei flussi FCFO rilevanti per la determinazione del Terminal Value, mantenendo invariati tutti gli altri criteri ed assunzioni di stima, al fine di identificare la percentuale di decremento degli FCFO del Terminal Value che porterebbe il valore recuperabile degli attivi di Gruppo ad uguagliare il relativo carrying amount.
Tale percentuale di decremento è stata individuata nel 28,29%. In tale circostanza si otterrebbe un margine di primo livello: per la CGU Trevi di Euro 6 milioni rispetto ai 58 milioni di Euro del caso base e per la CGU Soilmec di Euro 23 milioni rispetto ai 63 milioni di Euro del caso base.
In linea con quanto già effettuato al 31.12.2021, è stato svolto uno specifico test di impairment sui Progetti di Ricerca e Sviluppo realizzati dalla divisione Trevi e dalla divisione Soilmec negli anni scorsi. Tale specifico test è stato condotto mediante l’attualizzazione dei flussi riconducibili a ciascun Progetto al rispettivo tasso WACC determinato nel 10,91% per Trevi e nel 9,20% per Soilmec. Il test non ha portato all’evidenza di alcuna perdita di valore.
139
COMMENTO DELLE PRINCIPALI VOCI DELLO STATO PATRIMONIALE
ATTIVITA’ NON CORRENTI
(1) Immobilizzazioni materiali
Le immobilizzazioni materiali a bilancio ammontano al 31 dicembre 2022 a 164,6 milioni di Euro, con un decremento di 8,5 milioni di Euro rispetto al loro valore netto al 31 dicembre 2021 (173,1 milioni di Euro)
I movimenti relativi all’esercizio 2022 sono sintetizzati nella tabella riportata di seguito:
(in migliaia di Euro)
Descrizione
Costo originario al
31/12/2021
Ammort. accumulato
31/12/2021
Valore netto al
31/12/2021
Increm.
Decrem.
Ammort.
Utilizzo Fondo
Rettifiche di valore
Riclass. Fondo amm.to
Riclass var. costo originario
Diff. Cambio costo storico
Diff. CambioFondo amm.to
Costo originario
31/12/2022
Ammort. accumulato
31/12/2022
Valore netto al
31/12/2022
Terreni
13.560
(276)
13.284
926
(949)
(1.234)
1.566
0
(4.074)
4.965
(1)
24
18.501
(3.994)
14.507
Fabbricati
68.691
(34.546)
34.145
1.042
(5.584)
(3.034)
2.238
(37)
3.049
(6.396)
916
(621)
58.633
(32.914)
25.719
Impianti e macchinari
273.497
(178.432)
95.065
9.625
(28.296)
(16.406)
22.793
(329)
19.788
(6.620)
6.642
(3.560)
254.520
(155.817)
98.703
Attrezzature industriali e commerciali
55.631
(41.458)
14.173
10.698
(8.961)
(5.027)
6.647
(327)
(19.675
20.512
275
(184)
77.828
(59.697)
18.131
Altri beni
47.956
(33.929)
14.027
2.546
(2.788)
(1.404)
2.303
(6)
3.363
(12.547)
(156)
(52)
35.005
(29.719)
5.286
Immobilizzazioni in corso ed acconti
2.449
0
2.449
2.193
0
0
0
0
0
(2.365)
(22)
0
2.255
0
2.255
TOTALE
461.784
(288.641)
173.143
27.030
(46.577)
(27.105)
35.547
(699)
2.451
(2.451)
7.654
(4.393)
446.742
(282.141)
164.601
Gli incrementi lordi del periodo sono complessivamente pari 27 milioni di Euro mentre i decrementi dell’esercizio al netto dell’utilizzo fondo risultano pari a 11,1 milioni di Euro; i movimenti evidenziati si riferiscono alla normale attività di sostituzione di impianti ed attrezzature.
L’effetto cambio nell’esercizio 2022 è stato pari a 3,3 milioni di Euro. Alcune immobilizzazioni sono gravate da ipoteche a fronte dei finanziamenti ricevuti, così come descritti nella voce “Debiti”. Nel corso dell’esercizio sono state effettuate alcune rettifiche di valore con un impatto netto negativo di complessivi 0,7 milioni di Euro allineando i saldi di bilancio al valore presumibile di realizzo.
Il valore netto di carico delle immobilizzazioni materiali detenute in leasing al 31 dicembre 2022 a titolo di diritto di utilizzo è pari a 24,6 milioni di Euro (il corrispondente saldo al 31 dicembre 2021 era pari a 30,4 milioni di Euro). Il decremento pari a circa 5,8 milioni è ascrivibile prevalentemente al decorso dei contratti di leasing finanziari esistenti ed in parte all’effetto cambio. Di seguito il dettaglio:
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Terreni e fabbricati
9.714
15.789
(6.075)
Impianti e macchinari
8.315
9.955
(1.640)
Attrezzature industriali e commerciali
4.520
1.870
2.650
Altri beni
2.050
2.782
(732)
Totale
24.599
30.396
(5.797)
Le attività in leasing finanziario sono impiegate come garanzia per le relative passività assunte.
(2) Immobilizzazioni immateriali
140
Le Immobilizzazioni immateriali al 31 dicembre 2022 ammontano a 17,5 milioni di Euro, in aumento di 1,5 milioni di Euro rispetto al valore relativo al 31 dicembre 2021 (16,0 milioni di Euro).
I movimenti relativi all’esercizio 2022 sono sintetizzati nella tabella riportata di seguito:
(in migliaia di Euro)
Descrizione
Costo originario al
31/12/2021
Ammort. accumulato
31/12/2021
Valore netto al
31/12/2021
Increm.
Decrem.
Ammort.
Utilizzo Fondo
Svalutaz. e rivalutaz
Diff. Cambio costo storico
Diff. Cambio fondo amm.to
Riclass. e altre variazioni valore originario
Riclass e altre variazioni f.do amm.to
Costo originario
31/12/2022
Ammort. accumulato
31/12/2022
Valore netto al
31/12/2022
Avviamento
484
(478)
6
0
0
0
0
0
0
0
(20)
19
464
(459)
5
Costi di sviluppo
44.824
(37.372)
7.452
3.026
(4)
(1.736)
0
0
0
0
(49)
48
47.797
(39.060)
8.737
Diritti di brevetto ind. e di utilizzazione delle opere dell’ingegno
3.696
(3.164)
532
18
0
(140)
0
0
0
0
0
16
3.714
(3.288)
426
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili
5.593
(5.406)
187
2.493
(197)
(1.819)
146
0
1
(1)
7.453
(37)
15.343
(7.117)
8.226
Immobilizzazioni in corso ed acconti
7.432
0
7.432
4
(4)
0
0
0
0
0
(7.432)
0
0
0
0
Altre immobilizzazioni
4.161
(3.771)
390
20
(375)
(299)
335
0
24
(4)
(97)
96
3.733
(3.643)
90
TOTALE
66.190
(50.191)
15.999
5.561
(580)
(3.994)
481
0
25
(5)
(145)
142
71.051
(53.567)
17.484
La voce “Incrementi”, pari a 5,6 milioni di Euro, si riferisce per circa 3 milioni di Euro ai costi capitalizzati per lo sviluppo di tecnologie e attrezzature utilizzate dalla Capogruppo e dalle controllate; tali costi, che rispettano i requisiti richiesti dallo IAS 38, sono stati infatti capitalizzati e successivamente ammortizzati a partire dall’inizio della produzione e lungo la vita economica media dei prodotti correlati, e per circa 2,5 milioni di Euro all’acquisizione di licenze informatiche e software applicativi ed alla consulenza, ricevuta nell’ambito dell’implementazione del nuovo ERP di Gruppo. Si segnala, inoltre, che le immobilizzazioni in corso ed acconti sono state riclassificate nella rispettiva voce di competenza e conseguentemente sono state ammortizzate
Il valore netto dei costi di sviluppo al 31 dicembre 2022 ammonta a 8,7 milioni di Euro (7,5 milioni di Euro al 31 dicembre 2021), con un incremento lordo di periodo pari a 1,2 milioni di Euro.
Con riferimento alla voce “Diritti di brevetto industriale e di utilizzazione delle opere dell’ingegno”, il cui valore netto è pari a 0,4 milioni di Euro al 31 dicembre 2022, il decremento pari a 0,1 milioni di Euro è ascrivibile unicamente all’ammortamento rispetto l’esercizio di apertura.
Le “altre immobilizzazioni immateriali” ammontano al 31 dicembre 2022 a 0,1 milioni di Euro, in calo rispetto all’esercizio precedente di 0,3 milioni di Euro.
Nessun effetto si è registrato per la variazione dell’area di consolidamento. 
(3) Investimenti immobiliari non strumentali
Non sono presenti investimenti immobiliari non strumentali.
(4) Partecipazioni
Le partecipazioni ammontano a 0,9 milioni di Euro, in incremento rispetto al valore dell’esercizio precedente, pari a 0,3 milioni di Euro.
141
Di seguito si evidenziano sinteticamente le variazioni intervenute nel 2022 nelle partecipazioni:
(in migliaia di Euro)
Descrizione
 
Saldo al
31/12/2021
Incrementi
Decrementi
Rivalutazioni
Svalutazioni
Altre variazioni
Saldo al
31/12/2022
Imprese collegate valutate al patrimonio netto
80
0
0
263
0
16
359
Altre imprese
567
0
0
0
0
(23)
544
TOTALE
647
0
0
263
0
(7)
903
La movimentazione del periodo si riferisce esclusivamente all’adeguamento della partecipazione della società Trevi Nicholson JV, valutata con il metodo del patrimonio netto.
(5) Attività fiscali per imposte anticipate
 
 
(in migliaia di euro)
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Crediti per imposte differite attive
25.420
28.455
(3.035)
TOTALE
25.420
28.455
(3.035)
 
 
 
 
Fondo imposte differite passive
(18.751)
(26.209)
7.458
TOTALE
(18.751)
(26.209)
7.458
 
 
 
 
Posizione netta alla fine dell'esercizio
6.669
2.246
4.423
Il valore della posizione netta alla fine dell’esercizio è pari a 6,7 milioni di Euro.
Le attività fiscali per imposte differite si riferiscono in parte a differenze temporanee e a perdite fiscali pregresse che in base alla normativa fiscale potranno essere recuperate nei prossimi esercizi e, per la restante parte, agli effetti fiscali differiti derivanti dalle scritture di consolidamento. Al 31 Dicembre 2022 ammontano complessivamente a 25,4 milioni di Euro, in diminuzione di 3 milioni di Euro rispetto al 31 dicembre 2021. Le attività fiscali per imposte differite sono ritenute recuperabili in parte attraverso la compensazione con passività per imposte differite che si riverseranno contestualmente in futuro.
Le passività fiscali per imposte differite si riferiscono principalmente alle differenze tra i valori delle attività e passività esposte nel bilancio consolidato ed i corrispondenti valori fiscalmente riconosciuti nei Paesi ove il Gruppo opera. Al 31 Dicembre 2022 ammontano complessivamente a 18,8 milioni di Euro, con un decremento di 7,5 milioni di Euro rispetto al 31 dicembre 2021.
Di seguito la tabella di movimentazione:
 
 
 
 
(in migliaia di euro)
Saldo al
Saldo al
Descrizione
31/12/2021
Accantonamenti
Decrementi
Altre Variazioni
31/12/2022
Crediti per imposte differite attive
28.455
(2.804)
(1.702)
1.471
25.420
Fondo imposte differite passive
(26.209)
8.344
679
(1.565)
(18.751)
Di seguito sono riportati i principali elementi che compongono le attività per imposte differite e le passività per imposte differite e la loro movimentazione durante l’esercizio in corso ed in quello precedente:
142
(in migliaia di Euro)
Descrizione
Eliminazione utili infragruppo
Applicazione Principi Contabili Internazionali
Costi di sviluppo
Adeguamento Aliquote di Gruppo
Bilanci Civilistici e Altre
Totale
Saldi al 01/01/2021
5.281
(1.736)
(444)
(763)
6.379
8.716
Effetto a conto economico
374
(770)
70
78
(4.330)
(4.578)
Effetto a patrimonio netto
Differenze cambio
13
10
(64)
135
94
Pagamenti ed altre variazioni
0
61
56
(126)
(1.977)
(1.986)
Saldi al 31/12/2021
5.667
(2.435)
(318)
(875)
206
2.246
Effetto a conto economico
(437)
(113)
2
130
5.960
5.542
Effetto a patrimonio netto
Differenze cambio
(11)
8
(51)
(254)
(308)
Pagamenti ed altre variazioni
0
(1)
69
310
(1.189)
(811)
Saldi al 31/12/2022
5.219
(2.542)
(247)
(486)
4.722
6.669
La voce "Bilanci Civilistici e altre" è principalmente composta da attività per imposte differite iscritti a fronte delle perdite fiscali di talune società estere del Gruppo ed al 31 dicembre 2022 ammonta a circa 4,7 milioni di Euro.
Le perdite pregresse al 31 dicembre 2022 relative alle società italiane aderenti al consolidato fiscale, ammontano a circa 200 milioni di Euro, si segnala che su tali perdite pregresse sono state iscritte imposte anticipate per circa 2 milioni di Euro, calcolate considerando le stime di risultati imponibili futuri coerentemente con le previsioni di redditività del Gruppo nel periodo esplicito del Nuovo Piano Consolidato.
(6) Altri crediti finanziari a lungo termine
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Crediti verso imprese collegate
0
0
0
Depositi cauzionali
1.987
1.718
269
Altri
0
10.017
(10.017)
TOTALE
1.987
11.735
(9.748)
I crediti finanziari verso altri al 31 dicembre 2022 ammontano a 2 milioni di Euro e si riferiscono esclusivamente a depositi cauzionali a lungo termine.
Il decremento di 9,7 milioni di Euro è ascrivibile al finanziamento concesso dalla capogruppo pari a 10 milioni di Euro vantato nei confronti del Gruppo MEIL Global Holdings BV a seguito degli accordi di cessione dell’Oil&Gas perfezionatasi in data 30/03/2020; tale finanziamento, prevedendo un rimborso bullet a 3 anni al tasso del 2%, è classificato tra le attività finanziarie a breve termine a partire dal 1° aprile 2022.
 
(7) Crediti commerciali ed altre attività a lungo termine
 
 
(in migliaia di euro)
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Crediti verso clienti
2.476
2.137
339
Ratei e Risconti
0
(411)
411
Altri crediti a lungo termine
1
2
(1)
TOTALE
2.477
1.728
749
143
I crediti verso clienti si riferiscono a crediti commerciali verso clienti terzi con scadenza superiore all’anno, per 2,4 milioni di Euro della controllata Swissboring Overseas Piling Corporation. 
ATTIVITA’ CORRENTI
(8) Rimanenze
Il totale delle rimanenze al 31 dicembre 2022 ammonta a 120,8 milioni di Euro e risulta così composto:
 
 
 
(in migliaia di euro)
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Materie prime sussidiarie e di consumo
78.427
78.756
(329)
Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati
20.029
14.154
5.875
Prodotti finiti e merci
20.110
20.590
(480)
Acconti
2.213
1.109
1.104
TOTALE RIMANENZE
120.779
114.609
6.170
Le rimanenze finali del Gruppo afferiscono alla produzione di macchinari per l’ingegneria del sottosuolo e sono rappresentate dai materiali e dai ricambi impiegati dal settore fondazioni; le rimanenze sono esposte al netto del fondo svalutazione dell’ammontare di 26,4 milioni di Euro (al 31 dicembre 2021 era pari ad Euro 25,6 milioni).
Il fondo svalutazione rimanenze ammonta a 26,4 milioni di Euro. La movimentazione di tale fondo è la seguente:
 
 
 
 
 
(in migliaia di euro)
Descrizione
31/12/2021
Incrementi
Utilizzi
Altri movimenti
31/12/2022
Materie prime sussidiarie e di consumo
24.159
1.830
(1.326)
23
24.685
Prodotti finiti e merci
1.425
333
0
(79)
1.678
TOTALE FONDO SVALUAZIONE RIMANENZE
25.584
2.163
(1.326)
(56)
26.365
Gli Utilizzi del fondo afferiscono integralmente alle controllate della divisione Soilmec ed in particolare alla società PSM, in seguito ad un’operazione di cessione di parte del magazzino ad una società all’interno della divisione Soilmec . Gli Accantonamenti sono pari a 2,2 milioni di Euro e riguardano prevalentemente le società controllate della divisione Trevi, per un totale di 1,3 milioni di Euro e per le società della divisione Soilmec per complessivi 0,9 milioni di Euro. La voce “Altri movimenti” è alimentata quasi esclusivamente dall’effetto cambio.
(9) Crediti commerciali ed altre attività a breve termine
L’ammontare totale al 31 dicembre 2022 è pari a 307,8 milioni di Euro. La voce è così composta:
 
 
(in migliaia di Euro)
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Crediti verso clienti
193.779
213.672
(19.893)
144
Importo dovuto dai committenti
80.926
30.110
50.816
Sub Totale Clienti
274.705
243.782
30.923
Crediti verso imprese collegate
3.262
7.084
(3.822)
Crediti verso l'erario per IVA
7.593
8.066
(473)
Crediti verso altri
14.251
10.129
4.122
Ratei e Risconti
7.975
3.540
4.435
Totale Clienti ed Altri
307.786
272.601
35.185
Di seguito si fornisce il dettaglio delle voci “Importi dovuti dai committenti” ed “Importi dovuti ai committenti”:
(in migliaia di Euro)
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Variazione
Attivo corrente:
 
 
 
Lavori in corso su ordinazione
82.806
30.207
52.599
Totale lavori in corso su ordinazione
82.806
30.207
52.599
Acconti da committenti
(1.880)
(97)
(1.783)
Totale importi dovuti dai committenti
80.926
30.110
50.815
Passivo corrente:
Lavori in corso su ordinazione
(8.337)
(4.942)
(3.396)
Acconti da committenti
(5.705)
(2.306)
(3.399)
Totale importi dovuti ai committenti
(14.043)
(7.248)
(6.795)
I lavori in corso su ordinazione sono espressi al netto dei relativi acconti ricevuti dai committenti e riclassificati tra i crediti commerciali o tra le altre passività rispettivamente a seconda che lo stato di avanzamento dei lavori risulti superiore all’acconto ricevuto o inferiore
Il fondo svalutazione crediti ammonta a 69,1 milioni di Euro. La movimentazione di tale fondo è la seguente:
(in migliaia di Euro)
Descrizione
Saldo al
Accantonamenti
Decrementi
Rilasci
Altre variazioni
Saldo al
 
31/12/2021
 
 
 
 
31/12/2022
Fondo svalutazione crediti v\clienti
61.935
7.327
(826)
(1.450)
2.083
69.069
TOTALE
61.935
7.327
(826)
(1.450)
2.083
69.069
Alla voce “Altre variazioni”, incidono effetti cambio per circa 2,1 milioni di Euro.
I rilasci sono afferibili alle valutazioni sui crediti commerciali ai sensi dell’IFRS9
Ratei e risconti attivi
Tale voce risulta composta principalmente da risconti attivi dettagliati come segue:
(in migliaia di Euro)
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Ratei attivi
96
612
(516)
Risconti attivi
7.879
2.928
4.951
TOTALE
7.975
3.540
4.435
145
La voce “ratei e risconti attivi” include costi sostenuti entro la chiusura dell’esercizio ma di competenza di esercizi successivi di diversa natura.
L’incremento è principalmente imputabile alla voce risconti attivi che comprende i costi sostenuti dalla Capogruppo Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. per le operazioni strettamente correlate all’Aumento di Capitale, completato nel mese di gennaio 2023, ed al Nuovo Accordo, verranno spesati nel 2023; sono quindi stati rilevati in tale voce.
La ripartizione dei crediti per area geografica al 31 dicembre 2022 risulta essere la seguente:
(in migliaia di Euro)
31/12/2022
Italia
Europa (esclusa Italia)
U.S.A. e Canada
America Latina
Africa
Medio Oriente e Asia
Estremo Oriente
Resto del mondo
Totale Crediti
Crediti verso clienti
31.309
17.897
26.374
8.541
50.199
89.003
39.398
11.982
274.705
Crediti verso collegate
2.708
89
36
0
0
0
430
0
3.262
Crediti tributari e IVA
5.131
129
0
47
365
193
1.664
64
7.593
Crediti verso altri
2.007
2.798
87
816
3.081
2.473
1.518
1.470
14.251
Ratei e risconti
6.411
21
108
14
595
746
0
80
7.975
TOTALE
47.565
20.935
26.606
9.417
54.240
92.416
43.010
13.597
307.786
31/12/2021
Italia
Europa (esclusa Italia)
U.S.A. e Canada
America Latina
Africa
Medio Oriente e Asia
Estremo Oriente
Resto del mondo
Totale Crediti
Crediti verso clienti
31.342
22.008
24.397
6.953
60.608
61.783
35.075
1.615
243.782
Crediti verso collegate
3.841
2.552
0
0
528
0
163
0
7.084
Crediti tributari e IVA
5.696
217
0
132
456
166
1.339
60
8.066
Crediti verso altri
1.619
731
394
1.082
1.438
3.576
841
449
10.129
Ratei e risconti
1.483
111
39
716
561
598
0
32
3.540
TOTALE
43.980
25.619
24.831
8.882
63.591
66.123
37.418
2.157
272.601
I crediti verso società collegate al 31 dicembre 2022 ammontano a 3,2 milioni di Euro; il dettaglio è riportato nella Nota (34) – Rapporti con entità correlate.
La ripartizione dei Crediti verso clienti per valuta al 31 dicembre 2022 risulta essere la seguente:
(in migliaia di Euro)
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Variazione
EURO
77.824
100.215
(22.391)
USD
37.656
29.179
8.477
AED
16.145
10.978
5.167
NGN
13.598
15.853
(2.256)
GBP
928
1.145
(217)
ALTRE
128.554
86.412
42.143
Totale
274.705
243.782
30.922
Tra le altre valute particolare rilevanza assumono i crediti in SAR per circa 55,9 milioni e in AUD per circa 11,9 milioni di Euro
146
Conformemente a quanto previsto dall’IFRS 7, si riporta di seguito un’analisi della dinamica dei crediti scaduti, suddivisi in classi di rischio omogenee:
(in migliaia di Euro)
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Variazione
Non scaduto
163.464
97.860
65.605
Scaduto da 1 a 3 mesi
42.583
61.114
(18.530)
Scaduto da 3 a 6 mesi
6.287
12.721
(6.434)
Scaduto da oltre 6 mesi
62.369
72.087
(9.718)
Totale
274.705
243.782
30.922
L’incremento dei crediti non scaduti è riconducibile in massima parte all’incremento dei crediti della controllata ASC per l’avanzamento della produzione.
Nell’ottica di una politica di costante monitoraggio del credito da parte delle singole Società del Gruppo, sono state identificate delle fasce standard di valutazione, esplicitate nella seguente tabella:
(in migliaia di Euro)
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Variazione
Monitoraggio standard
272.558
237.990
34.568
Monitoraggio speciale
699
1.979
(1.280)
Monitoraggio per invio a legale
1.272
101
1.170
Monitoraggio stragiudiziale in corso
21
2.154
(2.134)
Monitoraggio per causa legale in corso
155
1.558
(1.403)
Totale
274.705
243.782
30.922
Il dettaglio dei “Crediti verso altri” al 31 dicembre 2022 è il seguente:
(in migliaia di Euro)
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Variazione
Crediti verso dipendenti
983
722
261
Anticipi a fornitori
7.875
4.459
3.416
Altri
5.393
4.947
446
TOTALE
14.251
10.128
4.123
(10) Attività fiscali per imposte correnti
I crediti tributari verso l’Erario sono rappresentati principalmente da crediti per imposte dirette e da acconti di imposta.
 
 
(in migliaia di euro)
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Crediti verso l’erario per imposte dirette
6.562
5.637
925
TOTALE
6.562
5.637
925
Gli importi maggiormente significativi sono rappresentati dai crediti per imposte assolte all’estero e dagli acconti versati in capo alle società controllate in Italia.
147
(11) Attività finanziarie correnti
 
 
(in migliaia di euro)
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Attività finanziarie correnti
17.545
10.847
6.698
TOTALE
17.545
10.847
6.698
Le Attività finanziarie correnti ammontano a 17,5 milioni di Euro alla data del 31 dicembre 2022 e si riferiscono per 3,4 milioni di Euro a depositi bancari riconducibili prevalentemente alla controllata in Medio Oriente Swissboring, e per 4,4 milioni di Euro a crediti finanziari verso società collegate non consolidate e per l’importo rimanente al Finanziamento della Capogruppo Trevifin a MEIL Global Holdings BV, erogato il 31 marzo 2020, con scadenza a tre anni, che a partire dal aprile 2022 è classificato tra le attività finanziarie a breve termine. Si precisa che in questa voce confluisce sia la somma depositata nell’Escrow Account, relativo all’operazione di cessione della Divisione Oil&Gas, pari a 2,9 migliaia di Euro, soggetto al vincolo di indisponibilità secondo gli accordi sottoscritti con l’Acquirente, sia il relativo fondo a fronte della valutazione circa la probabilità di recupero, che pareggia totalmente tale attività finanziaria.
(12) Disponibilità liquide
La voce è così composta:
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Depositi bancari e postali
94.057
76.708
17.349
Denaro e valori di cassa
908
939
(31)
TOTALE
94.965
77.647
17.318
Nell’incremento di 17,3 milioni rispetto al 31 Dicembre 2021, incide l’incasso da parte della capogruppo avvenuto nel mese di dicembre per 6,4 milioni di Euro relativi all’avvenuto versamento da parte di CDPE Investimenti S.p.A. nel processo di aumento di capitale; al 31 Dicembre 2022 tali somme risultavano essere indisponibili in quanto le operazioni relative all’Aumento di Capitale si sono concluse l’11 gennaio 2023.
Per un’analisi della posizione finanziaria netta e alle disponibilità liquide del Gruppo Trevi si rimanda alla relazione sulla gestione ed al rendiconto finanziario. Inoltre, nel Gruppo sono presenti realtà nelle quali le disponibilità liquide presenti sui conti correnti societari non sono trasferibili nell’immediato per motivi di restrizioni valutarie (principalmente in Nigeria per 6,7 milioni di Euro). 
148
PATRIMONIO NETTO E PASSIVITÀ
(13) Patrimonio netto del Gruppo
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato del Gruppo:
Descrizione
Capitale Sociale
Riserva Sovrapp. Azioni
Riserva Legale
Altre Riserve
Riserva di Convers.
Utile portato a nuovo
Utile del periodo di pertin. del Gruppo
Totale Patrimonio Netto del Gruppo
Saldi al 01/01/2021
97.374
250.235
8.353
10.752
(21.366)
(463.457)
241.468
123.359
Destinazione del risultato 2020
 
(239.077)
11.122
(10.964)
 
480.387
(241.468)
 
Aumento di capitale
 
 
 
 
 
 
 
 
Distribuzione di dividendi
 
 
 
 
 
279
 
279
Differenza di conversione e altri movimenti
 
 
 
 
23.288
 
 
23.288
Utili/(perdite) attuariali e stock grant
 
 
 
(31)
 
 
 
(31)
Acquisizione quote di minoranza
 
 
 
 
(14)
(2.347)
 
(2.362)
Riserva da Cash-Flow Hedge
 
 
 
 
 
 
acquisizione (vendita) azioni proprie
 
 
 
 
 
 
 
 
Riclassifiche
 
1.895
767
 
(2.662)
 
 
Utile del periodo di pertinenza del Gruppo
 
 
 
 
 
 
(52.977)
(52.977)
Saldi al 31/12/2021
97.374
13.053
19.475
524
1.908
12.200
(52.977)
91.557
Destinazione del risultato 2021
 
(13.053)
(10.240)
(1)
 
(29.683)
52.977
 
Aumento di Capitale
 
 
 
 
 
 
 
 
Distribuzione di dividendi
 
 
 
 
 
 
 
 
Differenza di conversione
 
 
 
 
16.881
 
 
16.881
Utili/(perdite) attuariali e stock grant
 
 
 
 
 
 
 
 
Acquisizione/(dismissioni) e altri movimenti
 
 
 
 
173
(95)
 
78
Riserva da Cash-Flow Hedge
 
 
 
353
 
 
 
353
acquisizione (vendita) azioni proprie
 
 
 
 
 
(125)
 
(125)
Riclassifiche
 
 
(41)
 
41
 
 
Utile del periodo di pertinenza del Gruppo
 
 
 
 
 
 
(19.127)
(19.127)
Saldi al 31/12/2022
97.374
 
9.235
835
18.962
(17.660)
(19.127)
89.618
Capitale Sociale
La società ha emesso n. 150.855.693 azioni, di cui detiene come azioni proprie n. 20 azioni. Al 31 dicembre 2022 il capitale sociale interamente sottoscritto e versato della Società è pari a 97.374 migliaia di Euro, invariato rispetto al 31 dicembre 2021.
Di seguito viene rappresentata l’attuale composizione del capitale sociale, al netto delle azioni proprie possedute, che ammonta al 31 dicembre 2022 a 97.373.554 Euro:
 
Numero di azioni
Capitale Sociale
Riserva Azioni Proprie
Saldo al 31/12/2020
150.855.693
97.373.554
(736.078)
Acquisto e cessione azioni proprie
-
-
-
Saldo al 31/12/2021
150.855.693
97.373.554
(736.078)
Acquisto e cessione azioni proprie
-
-
-
Saldo al 31/12/2022
150.855.693
97.373.554
(736.078)
-Riserva Sovrapprezzo azioni: 
149
Alla data del 31 dicembre 2022, a seguito della riallocazione derivante dell’adempimento della delibera di destinazione del risultato della Società capogruppo, è stata integralmente utilizzata a copertura delle perdite (13.053 migliaia di Euro al 31 dicembre 2021).
-Riserva Legale:
La riserva legale rappresenta la parte di utili che, secondo quanto disposto dall’art. 2430 del codice civile, non può essere distribuita a titolo di dividendo, al 31 dicembre 2022 il valore di tale riserva, a seguito della destinazione del risultato dell’esercizio precedente, ammonta a 9.235 migliaia di Euro.
-Riserva Azioni Proprie in Portafoglio:
La riserva azioni proprie in portafoglio ammonta alla data del 31 dicembre 2022 a -736 migliaia di Euro, invariata rispetto al 31 dicembre 2021.
Altre riserve:
Le altre riserve sono così composte:
Riserva fair value:
La riserva fair value accoglie la contropartita degli strumenti finanziari derivati valutati al Cash flow hedge secondo quanto previsto dallo IAS 39.
Riserva Straordinaria:
Non si segnalano variazioni rispetto all’esercizio precedente.
Riserva transizione I.F.R.S.:
La posta accoglie gli effetti della transizione agli IAS/IFRS delle società del Gruppo effettuata con riferimento al 1° gennaio 2004.
Riserva di conversione:
Tale riserva, pari ad un valore per 18.961 migliaia di Euro al 31 dicembre 2022, riguarda le differenze cambio da conversione in Euro dei bilanci espressi in moneta diversa dall’Euro; la fluttuazione dei cambi è avvenuta principalmente tra l’Euro ed il Dollaro Americano e tra l’Euro e le valute dei paesi in Medio Oriente e Africa.
Utile portato a nuovo:
La posta include i risultati economici consolidati degli esercizi precedenti, per la parte non distribuita come
150
dividendi agli Azionisti.
PASSIVITA’ NON CORRENTI
(14) Finanziamenti bancari, altri finanziamenti e strumenti derivati
(in migliaia di euro)
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Variazione
Debiti verso banche
8.007
12.697
(4.690)
Debiti verso società di leasing
9.779
13.956
(4.177)
Debiti verso altri finanziatori
57.823
58.743
(920)
Strumenti finanziari derivati
0
0
0
TOTALE
75.609
85.396
(9.787)
La suddivisione dei finanziamenti bancari ed altri finanziamenti per scadenza si può così riassumere:
(in migliaia di Euro)
Descrizione
Da 1 a 5 anni
Oltre 5 anni
Totale
Debiti verso banche
7.960
47
8.007
Debiti verso società di leasing
8.425
1.354
9.779
Debiti verso altri finanziatori
57.823
 
57.823
TOTALE
74.208
1.401
75.609
Si segnala, che nell’indebitamento finanziario, in ottemperanza al principio contabile IFRS9, i debiti bancari oggetto dell’accordo per la Nuova Manovra Finanziaria con le Banche Finanziatrici del Gruppo sono stati rappresentati anche al 31/12/2022 con scadenza nel breve termine negli schemi della Posizione Finanziaria Netta, in quanto l’efficacia della Nuova Manovra Finanziaria è avvenuta nel mese di gennaio 2023, e da questo mese i debiti verso le banche oggetto del Nuovo Accordo sono stati riclassificati a medio lungo termine al seguito del loro riscadenziamento al 31 dicembre 2026.
Il Nuovo Accordo prevede il rispetto di due parametri finanziari (covenant) che verranno misurati semestralmente a partire dal bilancio consuntivo al 31 dicembre 2023: il rapporto tra posizione finanziaria netta consolidata ed l’EBITDA ricorrente consolidato (che al 31/12/2023 dovrà essere inferiore a 3,75) ed il rapporto tra posizione finanziaria netta consolidata ed il patrimonio netto consolidato (che al 31/12/2023 dovrà essere inferiore a 2,60). Si prevede che questi parametri finanziari saranno rispettati sulla base del Piano.
I debiti verso società di leasing, pari a 9,8 milioni di Euro, sono costituiti principalmente dal debito sorto dall’applicazione del principio contabile IFRS 16.
I debiti verso altri finanziatori fanno capo quasi interamente alla Capogruppo e sono rappresentati principalmente dal prestito obbligazionario pari a 50 milioni di Euro, riscadenziato al 2026.
Gli strumenti finanziari derivati a lungo termine sono pari a zero.
Si segnala che al 31 dicembre 2022 i parametri finanziari previsti dal regolamento del Prestito Obbligazionario “Trevi Finanziaria Industriale 2014-2024” sono stati rispettati.
151
(15) Passività fiscali per imposte differite e fondi a lungo termine
Le passività fiscali per imposte differite ammontano complessivamente a 18,8 milioni di Euro, in decremento di 7,4 milioni di Euro rispetto al 31 dicembre 2021, in cui ammontavano a 26,2 milioni di Euro.
La movimentazione del fondo passività fiscali per imposte differite è la seguente:
(in migliaia di euro)
Descrizione
Saldo al
Accantonamenti
Utilizzi
Rilasci
Altre Variazioni
Saldo al
 
31/12/2021
31/12/2022
Fondo imposte differite
26.209
(6.311)
(679)
(2.034)
1.566
18.751
TOTALE
26.209
(6.311)
(679)
(2.034)
1.566
18.751
Le passività fiscali per imposte differite si riferiscono alle differenze tra i valori delle attività e passività esposte nel bilancio consolidato ed i corrispondenti valori fiscalmente riconosciuti nei Paesi ove il Gruppo opera.
La voce “Altre variazioni”, per circa 1,6 milioni di Euro, si riferisce alle riclassifiche ricondotte al fondo imposte anticipate e all’effetto cambi e variazione delle aliquote di imposta avvenute nel corso dell’anno.
Per il dettaglio della composizione del fondo imposte differite si rimanda a quanto già esposto alla nota (5).
(16) Passività potenziali
Il saldo degli Altri Fondi a lungo termine è pari a 25,6 milioni di Euro, in decremento di 1,1 milioni di Euro rispetto al 31 dicembre 2021, pari a 26,7 milioni di Euro. Tale saldo è il risultato della seguente movimentazione avvenuta nel corso del 2022:
(in migliaia di euro)
Descrizione
Saldo al
31/12/2021
Accantonamenti
Utilizzi
Altre Variazioni
Saldo al
31/12/2022
Fondi rischi a lungo termine
26.736
3.271
(8.389)
4.013
25.631
La voce “Altre variazioni” si riferisce ad effetti cambio e alle riclassifiche patrimoniali dal fondo rischi a breve termine e a importi dovuti dai committenti.
Riportiamo nella seguente tabella la composizione dettagliata della voce “Fondi rischi a lungo termine”:
(in migliaia di euro)
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Variazione
Rischi contrattuali
9.468
7.957
1.511
Interventi in garanzia
798
869
(71)
Copertura perdite società partecipate
920
920
0
Rischi su vertenze
483
106
377
Altri fondi rischi
13.962
16.885
(2.923)
TOTALE Fondi rischi ed oneri a lungo termine
25.631
26.737
(1.106)
Altri fondi rischi
1.963
4.989
(3.026)
TOTALE Fondi rischi ed oneri a breve termine
1.963
4.989
(3.026)
TOTALE
27.594
31.726
(4.132)
Il saldo del fondo rischi contrattuali pari a circa 9,5 milioni di Euro è riconducibile prevalentemente alla controllata italiana Trevi S.p.A per 7 milioni di Euro alle controllate estere della divisione Trevi per complessivi 1,8 milioni di Euro e alle controllate della divisione Soilmec per complessivi 0,7 milioni di Euro.
L’incremento è principalmente imputabile alla controllata Trevi Construction HongKong per una causa in 
152
corso.
Il fondo per interventi in garanzia pari a 0,8 milioni di Euro è relativo agli accantonamenti per interventi in garanzia tecnica sui prodotti assistibili delle società del settore metalmeccanico.
Il fondo oneri per copertura perdite società partecipate per 0,9 milioni di Euro si riferisce alle “altre imprese” minori della Trevi S.p.A.
Il fondo rischi su vertenze pari a 0,5 milioni di Euro si riferisce prevalentemente ad una controllata della divisione Trevi nell’area mediorientale per 0,3 milioni di Euro e alla controllata Trevi S.p.A. per 0,2 milioni di Euro. Tale fondo rappresenta la miglior stima da parte del management delle passività che devono essere contabilizzate con riferimento a:
Procedimenti legali sorti nel corso dell’ordinaria attività operativa;
Procedimenti legali che vedono coinvolte autorità fiscali o tributarie.
La voce “Altri fondi rischi a lungo termine”, include prevalentemente fondi premi a dipendenti per un importo complessivo di Gruppo pari a 4,3 milioni di Euro, e per contenziosi fiscali per 0,7 milioni di Euro. La voce include inoltre fondi della Capogruppo per oneri futuri relativi all’accollo delle posizioni riconducibili alla Water Division conseguenti alla cessione della Divisione Oil & Gas per 2,8 milioni di Euro. La controllata Trevi S.p.A., contribuisce per un fondo di accollo debiti pari a 0,8 milioni di Euro.
La voce “Altri fondi rischi a breve termine”, pari a 2 milioni di Euro al 31 dicembre 2022, include fondi rischi ascrivibili prevalentemente alle controllate della divisione Trevi per circa 1,7 milioni di Euro, relativi alle commesse in corso di lavorazione ed ulteriori fondi ascrivibili a contenziosi di natura fiscale e legale.
Essendo le vendite di attrezzature e di servizi ripartite annualmente su centinaia di contratti, i rischi a cui il Gruppo è esposto sono ridotti per la natura stessa dell’attività svolta. Gli esborsi relativi a procedimenti in essere o futuri non possono essere previsti con certezza. È possibile che gli esiti giudiziari possano determinare costi non coperti, o non totalmente coperti, da indennizzi assicurativi, aventi pertanto effetti sulla situazione finanziaria e sui risultati del Gruppo. Tuttavia, alla data del 31 dicembre 2022 il Gruppo ritiene di non avere passività potenziali eccedenti quanto stanziato alla voce “Altri Fondi” all’interno della categoria Interventi in garanzia in quanto ritiene che non vi sia un esborso probabile di risorse.
 
Per quanto concerne le passività potenziali relative ai contenziosi fiscali, sulla base delle informazioni attualmente a disposizione e tenuto conto dei fondi rischi esistenti, si ritiene non determineranno sul bilancio effetti negativi rilevanti. Di seguito si riportano i principali contenziosi relativi alle società italiane ed estere controllate direttamente o indirettamente da Trevi Finanziaria Industriale:
- L’autorità fiscale ha contestato a una branch di Trevi S.p.A. mancato assolvimento di maggiore imposta iva, per un importo di circa Euro 96.000,00 incluse sanzioni ed interessi.
A bilancio al 31/12/2022 è stato accantonato fondo di pari importo a copertura integrale del rischio.
153
Il contenzioso è in corso di definizione e dovrebbe chiudersi nel primo semestre 2023.
- L’Agenzia delle Entrate ha notificato alla società consortile controllata da Trevi S.p.A. due avvisi di accertamento aventi ad oggetto maggiore imposta Iva pari ad Euro 736.426 (periodo imposta 2001) e pari ad Euro 1.608.296 (periodo imposta 2002) oltre a sanzioni ed interessi. Inoltre, il concessionario della riscossione ha notificato, sempre sulle medesime fattispecie, due cartelle esattoriali, aventi ad oggetto le somme sopra indicate.
La società ha incardinato sulle cartelle esattoriali ed avvisi di accertamento un lungo contenzioso che allo stato attuale, dopo diversi gradi di giudizio, ha stabilito che la società:
debba versare maggiore imposta Iva per importo di Euro 736.426,00 (periodo imposta 2001) senza applicazioni di sanzioni.
non possa riscuotere importo Euro 1.600.000 (periodo di imposta 2002) che era stato chiesto a rimborso.
In considerazione del principio di neutralità dell’Iva, la maggiore imposta Iva contestata pari a circa Euro 2.300.000 potrà essere recuperata attraverso emissione di note di variazione Iva a debito a carico dei soci della consortile.
La società ha accantonato a bilancio al 31/12/2022 un importo pari a Euro 391.856,00 relativo al debito residuo rappresentato dalla quota interessi e dagli oneri di riscossione indicati nelle cartelle esattoriali, in considerazione del fatto che la maggiore imposta contestata potrà essere richiesta ai soci.
Da ultimo si evidenzia che in data 17/2/2023 è stata notificata, sulla medesima vicenda, una cartella esattoriale pari ad Euro 5.095.906,00 priva di fondamento giuridico e disallineata rispetto alle sentenze delle Commissioni Tributarie e Corte di Cassazione intervenute nel contenzioso ad oggi. Sulla base delle valutazioni effettuate anche con il supporto di consulenti esterni, la Società ha valutato il livello di rischio di soccombenza remoto
La società entro il 18/04/2023, se la cartella esattoriale non sarà sgravata, presenterà ricorso, con eventuale richiesta di risarcimento danni per lite temeraria.
- L’Autorità fiscale ha contestato nei confronti di una società appartenente alla Divisione Petreven, ceduta nel marzo del 2020 al Gruppo MEIL, il mancato assolvimento di Corporate Tax ed interessi per un importo pari a circa Euro 4,6 milioni con riferimento al periodo di imposta 2014.
In base agli accordi con il cessionario, il contenzioso fiscale descritto rimane a carico del Gruppo Trevi, in quanto relativo ad un periodo di imposta antecedente alla cessione e il pagamento delle somme richieste avverrà attraverso utilizzo escrow account intestato a Trevi Finanziaria.
La società, pur avendo la possibilità di presentare ricorso (sono previsti ancora due gradi di giudizio), sta finalizzando un accordo con autorità fiscale.
Nel primo semestre 2023 dovrebbe essere definito tale accordo di circa Euro 2,1 milioni incluse le competenze da riconoscere ai consulenti fiscali olandesi.
154
- In data 31 ottobre 2020, una società del Gruppo Trevi ha ricevuto una contestazione da Autorità Fiscale in cui viene contestato, sul periodo di imposta 2016, il mancato pagamento di maggiore imposta ed interessi (corporate Tax) di circa 380.000,00. In data 9 dicembre 2020 la società ha presentato ricorso. Nel bilancio 31/12/2022 è stato accantonato un fondo pari a circa 400.000,00 a copertura integrale del contenzioso fiscale.
- L’Autorità fiscale ha contestato ad una società del Gruppo Trevi il mancato pagamento di imposte locali per importo di circa 150.000 euro
Nel bilancio 31/12/2022 è stato accantonato in apposito fondo importo pari ad Euro 150.000,00 ad integrale copertura del rischio in essere.
- L’Autorità fiscale ha notificato in via provvisoria ad una società del Gruppo Trevi in data 15 novembre 2022, a seguito di una verifica fiscale, una formale lettera di richiesta di pagamento di maggiori imposte (Income Tax, Vat, Witholding Tax, Other Tax) oltre a sanzioni ed interessi, per un importo di circa Euro 3,8 milioni relativo al periodo di imposta 2019.
La società ha presentato ricorso in data 14 Dicembre 2022, evidenziando che le Autorità fiscali nel notificare le violazioni sopra indicate non hanno considerato, in violazione della legge fiscale vigente, i documenti giustificativi e le memorie difensive già consegnate in sede di verifica.
In considerazione della notifica ancora provvisoria e dell’infondatezza della contestazione, la società previa consultazione dei consulenti fiscali, non ha accantonato nulla nel bilancio al 31/12/2022.
- L’Autorità fiscale ha notificato in data 26/12/2022 ad una società del Gruppo, un verbale finale di contestazione sul periodo di imposta 2019 avente ad oggetto la richiesta di maggiori imposte a titolo di Iva, corporate tax, tassa attività produttive, oltre a sanzioni ed interessi per un importo complessivo di circa Euro 130.000,00.
La società a fronte delle valutazioni fatte ha accantonato prudenzialmente nel bilancio al 31/12/2022 intera somma pari a Euro 130.000,00 ed ha presentato ricorso nei termini di legge.
(17) Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro
Il trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato ed il fondo di trattamento di quiescenza sono piani a benefici definiti ed ammontano al 31 dicembre 2022 a 11,3 milioni di Euro e riflettono l’indennità maturata a fine anno dai dipendenti delle società italiane in conformità alle disposizioni di legge e ad accantonamenti effettuati dalle consociate estere per coprire le passività maturate nei confronti dei dipendenti.
Essi sono stati determinati come valore attuale dell’obbligo di prestazione definita, rettificato per tener conto degli “utili e perdite attuariali”. L’effetto rilevato è stato calcolato da un attuario esterno ed indipendente in base al metodo della proiezione unitaria del credito.
155
La movimentazione nel corso dell’esercizio è stata la seguente:
Descrizione
 
Saldo al
31/12/2021
Accantonamenti
Indennità e acconti liquidati
Altri movimenti
Saldo al
31/12/2022
Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato
4.948
639
(1.987)
225
3.825
Fondo di trattamento di quiescenza ed obblighi simili
6.161
1.238
(462)
585
7.522
TOTALE
11.109
1.877
(2.449)
810
11.347
Gli altri movimenti del fondo trattamento di quiescenza si riferiscono all’effetto cambio delle controllate estere, nonché gli utili/perdite attuariali.
(in migliaia di Euro)
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Saldo iniziale
4.948
5.404
Costi Operativi
77
0
Interessi passivi
44
17
Indennità pagate
(751)
(471)
Utile/(perdita) attuariale e altri movimenti
(493)
(2)
Saldo Finale
3.825
4.948
Le principali assunzioni economico-finanziarie utilizzate dall’attuario sono esposte di seguito
Descrizione
30/12/2022
31/12/2021
Tasso annuo tecnico di attualizzazione
3,77%, 3.63%
0,98%
Tasso annuo di inflazione
5,9% per il 2023, 2,3% per il 2024, 2,0% dal 2025
1,70%
Tasso annuo aumento retribuzioni complessive
6,9% per il 2023, 3,3% per il 2024, 3,0% dal 2025
2,50%
Tasso annuo incremento Tfr
5,9% per il 2023, 3,2% per il 2024, 3,0% dal 2025
2,78%
Si precisa che ai fini del calcolo attuariale è stato è stato preso come riferimento per la valorizzazione di detto parametro l’indice iBoxx Eurozone Corporates AA 7-10 e 10+ alla data di valutazione, in funzione della permanenza media residua della singola società.
Le ulteriori assunzioni utilizzate alla base del calcolo attuariale sono riportate di seguito:
-Per le probabilità di morte sono state assunte quelle determinate dalla Ragioneria Generale dello
Stato denominate RG48 distinte per sesso;
-Per le probabilità di inabilità sono state assunte quelle distinte per sesso adottate nel modello
INPS per le proiezioni al 2010;
-Per l’epoca di pensionamento per il generico attivo si è presupposto il raggiungimento del primo
dei requisiti pensionabili validi per l’assicurazione generale obbligatoria;
-Per le probabilità di uscita dall’attività lavorativa per cause diverse dalla morte in base a
statistiche proprie del Gruppo, sono state considerate delle frequenze annue tra il 2,5 ed il 15%;
-Per le probabilità di anticipazione si è presupposto un valore anno per anno pari al 2%.
156
Viene di seguito riportata un’analisi qualitativa della sensitività per le assunzioni significative al 31 dicembre 2022:
Gruppo Trevi
 
 
Past Service Liability
 
 
Tasso annuo di attualizzazione
 
 
 
0,50%
-0,50%
Trevi S.p.A.
1453
1545
Trevi Finanziaria Industriale S.p.A.
580
608
Soilmec S.p.A.
1281
1399
PSM
246
266
Parcheggi S.p.A.
136
144
Totali
3.695
3.962
Past Service Liability
 
 
Tasso di inflazione
 
 
 
0,25%
-0,25%
Trevi S.p.A.
1.511
1.485
Trevi Finanziaria Industriale S.p.A.
597
591
Soilmec S.p.A.
1.356
1.321
PSM
258
252
Parcheggi S.p.A.
141
139
Totali
3.863
3.787
Past Service Liability
 
 
Tasso annuo di turnover
 
 
 
2,00%
-2,00%
Trevi S.p.A.
1.506
1.490
Trevi Finanziaria Industriale S.p.A.
593
594
Soilmec S.p.A.
1.356
1.320
PSM
258
252
Parcheggi S.p.A.
141
139
Totali
3.853
3.794
(17.1) Altre passività a lungo termine
La voce include principalmente la valutazione al fair value al 31 dicembre 2022 del loyalty warrant emesso in sede di aumento di capitale pari a 31 migliaia di Euro, per 1,8 milioni di Euro, le indennità riconosciute in via transattiva in favore di alcuni ex amministratori della capogruppo, nel contesto degli accordi raggiunti con la ex controllante THSE e per circa 1,2 milioni di Euro a debiti commerciali a lungo relativi ad acquisizioni dilazionate funzionali per le attività della controllata australiana.
PASSIVITA’ CORRENTI
Le passività correnti ammontano a 536,4 milioni di Euro al 31 dicembre 2022, in aumento di 69,7 milioni di Euro rispetto all’esercizio precedente.
Si fornisce di seguito la consistenza della variazione delle varie voci:
157
(in migliaia di euro)
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Variazione
Finanziamenti a breve termine (debiti verso banche)
145.200
197.958
(52.758)
Scoperti di conto corrente
4.607
3.177
1.430
Sub-totale finanziamenti a breve
149.807
201.135
(51.328)
Debiti verso società di leasing
8.392
9.659
(1.267)
Debiti verso altri finanziatori
128.591
54.127
74.464
Sub-totale debiti verso altri finanziatori
136.983
63.786
73.197
Debiti verso fornitori
139.835
114.615
25.220
Acconti
34.598
28.998
5.600
Importi dovuti ai committenti
14.043
7.248
6.795
Debiti verso imprese collegate
881
1.115
(234)
Debiti verso istituti di previdenza e sicurezza sociale
3.300
3.654
(354)
Ratei e risconti passivi
1.855
1.938
(83)
Altri debiti
29.372
19.679
9.693
Debiti verso Erario per IVA
7.863
9.691
(1.828)
Fondi a Breve Termine
1.963
4.989
(3.026)
Sub-totale altre passività a breve termine
233.710
191.927
41.783
Passività fiscali per imposte correnti
15.940
9.863
6.077
Sub-totale passività fiscali per imposte correnti
15.940
9.863
6.077
TOTALE
536.442
466.711
69.731
Relativamente agli scaduti dei rapporti debitori commerciali, finanziari e verso dipendenti al 31 dicembre 2022 si evidenziano scaduti commerciali per un totale di circa 57,4 milioni di Euro, scaduti finanziari per complessivi 20,4 milioni di Euro e scaduti tributari per circa 0,04 milioni di Euro. Non si registrano scaduti riconducibili a debiti verso dipendenti ed istituti previdenziali.
Alla data della chiusura del bilancio non si rilevano decreti ingiuntivi a carico delle società del Gruppo.
(18) Debiti verso fornitori ed acconti: ripartizione per area geografica e valuta
Si registra un incremento dei debiti verso fornitori al 31 dicembre 2022 (pari a circa 25,2 milioni di Euro) rispetto al corrispondente saldo al 31 dicembre 2021 (114,6 milioni di Euro).
La ripartizione per area geografica dei debiti verso fornitori ed acconti a breve termine risulta essere la seguente:
(in migliaia di euro)
31/12/2022
Italia
Europa (esclusa Italia)
Stati Uniti e Canada
America Latina
Africa
Medio Oriente e Asia
Estremo Oriente
Resto del mondo
Totale
Fornitori
66.672
5.700
7.618
3.819
8.575
28.826
16.129
2.496
139.835
Acconti da clienti
4.476
618
110
4.873
11.220
2.764
1.207
9.330
34.598
Importi dovuti ai committenti
8.085
0
3.461
0
0
2.412
85
0
14.043
Debiti verso società collegate
696
0
0
0
0
13
173
0
881
TOTALE
79.928
6.318
11.189
8.692
19.796
34.015
17.593
11.826
189.357
158
(in migliaia di euro)
31/12/2021
Italia
Europa (esclusa Italia)
Stati Uniti e Canada
America Latina
Africa
Medio Oriente e Asia
Estremo Oriente
Resto del mondo
Totale
Fornitori
59.941
4.893
8.362
3.765
13.800
12.021
11.499
335
114.615
Acconti da clienti
(1.782)
1.604
3.165
5.645
13.972
1.994
3.574
826
28.998
Importi dovuti ai committenti
2.222
0
4.938
0
0
0
87
0
7.248
Debiti verso società collegate
930
0
0
9
2
0
173
0
1.115
TOTALE
61.312
6.497
16.466
9.419
27.775
14.015
15.332
1.160
151.976
La tabella sottostante riporta la ripartizione per valuta dei debiti verso fornitori:
(in migliaia di Euro)
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Variazione
EURO
73.885
65.691
8.194
USD
9.506
9.259
247
AED
7.742
2.867
4.875
NGN
5.966
10.326
(4.360)
GBP
33
121
(88)
DKK
5
2
3
ALTRE
42.798
26.348
16.450
Totale
139.835
114.614
25.321
Debiti commerciali ed altre passività a breve termine:
Importo dovuto ai committenti:
La voce “Importo dovuto ai committenti”, per un importo pari a 14 milioni di Euro, espone i lavori in corso su ordinazione al netto degli acconti relativi.
Debiti verso imprese collegate:
I debiti verso imprese collegate ammontanti a 0,9 milioni di Euro si riferiscono quasi interamente ai debiti di natura commerciale della controllata Trevi S.p.A. nei confronti di consorzi. Si rimanda per il dettaglio di questi valori alla Nota (34) – Rapporti con entità correlate.
Debiti verso l’Erario per I.V.A.
I debiti verso Erario per I.V.A. sono decrementati rispetto al saldo esposto al 31 dicembre 2021 (9,7 milioni di Euro) di circa -1,8 milioni di Euro ed ammontano al 31 dicembre 2022 a 7,9 milioni di Euro.
Ratei e risconti:
I Ratei e risconti passivi ammontano al 31 dicembre 2022 a 1,9 milioni di Euro. Tale voce risulta così composta:
(in migliaia di Euro)
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Variazione
Ratei passivi
941
1.436
(494)
Risconti passivi
914
452
462
Risconti passivi legge Sabatini e Ossola
0
50
(50)
159
TOTALE
1.855
1.938
(83)
Le tabelle sopra evidenziate accolgono principalmente gli effetti economici di alcune commesse delle società controllate del settore fondazioni al fine di un allineamento della competenza economica dei ricavi da contratti.
Inoltre, i saldi includono il residuo delle plusvalenze da “lease-back” effettuate da talune società del Gruppo nelle vendite a società di leasing. Tali plusvalenze, secondo quanto previsto dai principi contabili, sono riscontate sulla base della durata dei contratti sottostanti.
Altri debiti:
Nella voce “Altri debiti” sono principalmente ricompresi:
(in migliaia di Euro)
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Variazione
Debiti verso dipendenti
14.956
10.720
4.236
Altri
14.417
8.958
5.459
TOTALE
29.373
19.678
9.695
I debiti verso dipendenti sono relativi ai salari e stipendi del mese di dicembre 2022 ed agli accantonamenti per ferie maturate e non godute. 
(19) Passività fiscali per imposte correnti
I Debiti tributari ammontano al 31 dicembre 2022 a 15,9 milioni di Euro e risultano così composti:
(in migliaia di Euro)
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Variazione
Debiti verso erario c/IRES
275
1.447
(1.172)
Debiti verso erario c/IRAP
0
477
(477)
Debiti per Imposte sul reddito delle società estere ed altre passività fiscali
15.665
7.939
7.726
TOTALE
15.940
9.863
6.077
(20) Finanziamenti a breve termine
I Finanziamenti a breve termine ammontano al 31 dicembre 2022 a 149,8 milioni di Euro e risultano così composti:
(in migliaia di Euro)
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Variazione
Scoperti di conto corrente
4.608
3.177
1.431
Debiti verso banche
135.039
193.736
(58.697)
Quota dei mutui e finanziamenti scadenti entro i dodici mesi
10.161
4.222
5.939
TOTALE Finanziamenti a breve
149.808
201.135
(51.327)
I finanziamenti a breve termine sono costituiti da debiti verso banche e dalle rate residue dovute a breve di mutui a lungo termine.
Nella voce debiti verso banche sono inclusi gli anticipi commerciali il cui valore è da attribuire in prevalenza alle società italiane per un controvalore pari a 28,6 milioni di Euro, in aumento di 1,5 milioni di Euro rispetto 
160
al 31 dicembre 2021 il cui valore era pari a 27,1 milioni di Euro.
Si segnala, che la voce include la contabilizzazione al costo ammortizzato del debito finanziario riscadenziato sulla base del tasso di interesse di mercato effettivo alla data dell’operazione di rifinanziamento del 2020, secondo quanto previsto dal principio contabile IFRS 9, determinato alla data di efficacia dell’accordo di ristrutturazione e rimisurato al 31 dicembre 2022.
Si segnala inoltre, che nell’indebitamento finanziario, in ottemperanza al principio contabile IFRS9, i debiti bancari oggetto dell’accordo per la Nuova Manovra Finanziaria con le Banche Finanziatrici del Gruppo sono stati rappresentati anche al 31/12/2022 con scadenza nel breve termine negli schemi della Posizione Finanziaria Netta, in quanto l’efficacia della Nuova Manovra Finanziaria è avvenuta nel mese di gennaio 2023, e da questo mese i debiti verso le banche oggetto del Nuovo Accordo sono stati riclassificati a medio lungo termine al seguito del loro riscadenziamento al 31 dicembre 2026.
(21) Debiti verso società di leasing e altri finanziatori
I debiti verso società di Leasing ed altri finanziatori ammontano al 31 dicembre 2022 a 136,9 milioni di Euro e risultano così composti:
(in migliaia di Euro)
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Variazione
Debiti verso società di leasing
8.392
9.659
(1.267)
Debiti verso altri finanziatori
128.591
54.127
74.464
TOTALE Debiti verso altri finanziatori
136.983
63.786
73.197
I debiti verso società di leasing si riferiscono alle quote capitali delle rate scadenti entro 12 mesi ed includono i valori riferiti all’applicazione dell’IFRS16.
La voce “Debiti verso altri finanziatori” al 31 dicembre 2022 include prevalentemente debiti verso istituti non bancari. L’incremento di tale voce è da ricondurre prevalentemente alla cessione da parte di istituti bancari di loro crediti finanziari verso le principali società italiane del Gruppo, verso istituti finanziari non bancari.
(22) Strumenti finanziari derivati a breve termine
Al 31 dicembre 2022 non sono presenti strumenti finanziari derivati a breve termine. 
(23) Fondi a breve termine
I fondi classificati a breve termine al 31 dicembre 2022 ammontano a 2 milioni di Euro (4,9 milioni di Euro al 31 dicembre 2021).
Di seguito si riporta la movimentazione dell’esercizio:
(in migliaia di Euro)
Descrizione
Saldo al
Accantonamenti
Utilizzi
Rilasci
Altre Variazioni
Saldo al
 
31/12/2021
31/12/2022
Altri fondi a breve termine
4.989
436
(2.713)
(641)
(109)
1.963
161
Il saldo della voce altri fondi a breve è costituito principalmente da fondi per contenziosi fiscali e ad accantonamenti per premi a favore dei dipendenti.
La voce “Altre variazioni” è afferibile per la quasi totalità a differenze cambio.
162
Posizione Finanziaria Netta
Si riportano di seguito le informazioni finanziarie predisposte secondo lo schema richiesto dalla comunicazione CONSOB n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, aggiornate con quanto previsto dall’orientamento ESMA 32-382-1138 del 4 marzo 2021 così come recepito dal richiamo di attenzione CONSOB n. 5/21 del 29 aprile 2021. Tale schema rappresenta la rappresentazione del Gruppo, alla luce degli attuali orientamenti ed interpretazioni disponibili.
(in migliaia di euro)
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Variazione
A
Disponibilità liquide
88.519
77.647
10.872
B
Mezzi equivalenti a disponibilità liquide
9.835
8.845
990
C
Altre attività finanziarie correnti
14.156
2.002
12.154
D
Liquidità (A+B+C)
112.510
88.494
24.016
E
Debito finanziario corrente (inclusi strumenti di debito, ma esclusa la parte corrente del debito finanziario non corrente)
269.127
249.533
19.594
F
Parte corrente del debito finanziario non corrente
17.664
15.388
2.276
G
Indebitamento finanziario corrente (E+F)
286.791
264.921
21.870
H
Indebitamento finanziario corrente netto (G-D)
174.281
176.427
(2.146)
I
Debito finanziario non corrente (esclusi la parte corrente e gli strumenti di debito)
25.609
35.396
(9.787)
J
Strumenti di debito
50.000
50.000
0
K
Debiti commerciali e altri debiti non correnti
1.290
0
1.290
L
Indebitamento finanziario non corrente (I+J+K)
76.899
85.396
(8.497)
M
Totale indebitamento finanziario (H+L) (come da Richiamo attenzione Consob n.5/21 del 29 aprile 2021)
251.179
261.823
(10.642)
In merito ai dettagli delle parti correlate, si veda il paragrafo “Rapporti con parti correlate” della presente nota integrativa.
Si evidenzia che a seguito degli accordi raggiunti con il Gruppo MEIL, al quale è stata ceduta la Divisione Oil&Gas con l’operazione completatasi in data 31 marzo 2020 (al riguardo si veda, inter alia, il comunicato stampa emesso in pari data, consultabile sul sito www.trevifin.com, sezione “Investor Relations/Comunicati Stampa”), il Gruppo Trevi ha provveduto ad erogare un finanziamento fruttifero pari a 10 milioni di Euro a MEIL Global Holdings BV, con rimborso bullet a tre anni. Tale finanziamento a partire dal aprile 2022 è classificato tra le attività finanziarie a breve termine.
N
Totale indebitamento finanziario (H+L)
(come da Richiamo attenzione Consob n.5/21 del 29 aprile 2021)
251.179
261.823
(10.642)
O
Altre attività finanziarie non correnti
0
10.017
(10.017)
P
Indebitamento finanziario netto totale (M-O)
251.179
251.806
(625)
Si precisa che nella attività finanziaria non sono considerate, ai fini del calcolo della Posizione Finanziaria Netta, i depositi cauzionali. 
163
Si segnala inoltre, che nell’indebitamento finanziario, i debiti bancari oggetto dell’accordo per la Nuova Manovra Finanziaria con le Banche Finanziatrici del Gruppo sono stati rappresentati anche al 31/12/2022 con scadenza nel breve termine negli schemi della Posizione Finanziaria Netta, in quanto l’efficacia della Nuova Manovra Finanziaria è avvenuta nel mese di gennaio 2023, e da questo mese i debiti verso le banche oggetto del Nuovo Accordo sono stati riclassificati a medio lungo termine al seguito del loro riscadenziamento al 31 dicembre 2026.
Il Warrant non è stato classificato come debito finanziario all’interno della posizione finanziaria netta in quanto:
- la Società non ha alcuna obbligazione contrattuale a consegnare disponibilità liquide al possessore dei Warrant;
- su detta passività non maturano interessi di alcun tipo;
- questa passività deriva da uno strumento che al momento dell’eventuale suo futuro esercizio procurerà alla Società un aumento di capitale.
GARANZIE ED IMPEGNI
Di seguito, si elencano le garanzie prestate:
Garanzie prestate da Società di assicurazione: ammontano a Euro 37.973.518,50 e si riferiscono sia al rilascio di cauzioni per rimborsi di IVA della Società e delle principali Società controllate italiane. Fanno parte di questa categoria anche le garanzie contratte con Società di Assicurazione locali da parte delle controllate Trevi Foundations Philippines Inc e Trevigalante SA.
Garanzie prestate a terzi: ammontano a Euro 616.930.407,44 e si riferiscono in particolare a:
oMandati di credito per Euro 511.103.058,06 ossia fideiussioni per obbligazioni future emesse da Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. a garanzia di linee di cassa, di firma e contratti di leasing in capo alle proprie società controllate. Rientrano in questa categoria anche le Fideiussioni Corporate emesse da Trevi - Finanziaria Industriale S.p.A. a favore di primarie compagnie assicurative nordamericane per l'emissione di garanzie emesse per conto delle controllate nordamericane.
oGaranzie bancarie di natura commerciale (emesse principalmente per partecipare a gare di appalto, a copertura della buona esecuzione dei lavori e per anticipi contrattuali) per Euro 102.934.238,35;
oGaranzie bancarie di natura finanziaria per Euro 2.893.111,03 rilasciate a Istituti di credito per finanziamenti erogati a favore di società del Gruppo.
164
COMMENTO ALLE PRINCIPALI VOCI DEL CONTO ECONOMICO
Vengono di seguito forniti alcuni dettagli ed informazioni relative al conto economico consolidato dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2022. Per un’analisi più dettagliata dell’andamento dell’esercizio si rimanda a quanto detto nella Relazione sulla Gestione.
RICAVI
(24) Ricavi delle vendite e delle prestazioni di servizio e altri ricavi
Ammontano a 570,7 milioni di Euro contro 494,6 milioni di Euro del 2021 con un incremento pari a 76,1 milioni di Euro.
Il Gruppo opera in diversi settori di attività ed in diverse aree geografiche.
La ripartizione dei ricavi delle vendite e delle prestazioni di servizi e degli altri ricavi è la seguente:
(in migliaia di Euro)
Area Geografica
2022
%
2021
%
Variazione
%
Italia
51.015
9%
65.311
13%
(14.296)
-22%
Europa
44.574
8%
84.055
17%
(39.481)
-47%
U.S.A. e Canada
83.425
15%
114.136
23%
(30.711)
-27%
America Latina
26.226
5%
16.258
3%
9.968
61%
Africa
79.587
14%
69.781
14%
9.806
14%
Medio Oriente e Asia
166.457
29%
59.999
12%
106.458
177%
Estremo Oriente e Resto del mondo
119.406
21%
85.076
17%
34.330
40%
Ricavi totali
570.690
100%
494.616
100%
76.074
15%
In Italia, Europa e USA si sono registrati i principali decrementi dei ricavi dovuti principalmente al completamento di importanti commesse del settore fondazione nell’area Dach e alla riduzione di volumi di vendite in tali aree da parte della divisione Soilmec.
Hanno invece inciso in modo significativo in aumento dei ricavi il Medio Oriente, l’Africa ed Estremo Oriente ed il Resto del mondo. Tale incremento è da attribuire soprattutto alla divisione Trevi grazie all’inizio ed al proseguimento in corso d’anno di importanti commesse.
Si evidenza che sul totale ricavi il progetto “Neom” della controllata Arabian Soil contractors in Arabia Saudita incide per un controvalore di circa 93 milioni di Euro.
Viene di seguito evidenziata la ripartizione dei ricavi fra il settore Fondazioni, costituito dalla Divisione Trevi e Divisione Soilmec, e la Capogruppo:
(in migliaia di Euro)
Attività
2022
2021
Variazione
Lavori speciali di fondazioni
438.013
358.778
79.235
Produzione macchinari speciali per fondazioni
133.319
141.050
(7.731)
Elisioni e rettifiche Interdivisionali
(4.197)
(5.235)
1.038
Sub-totale settore Fondazioni (Core Business)
567.135
494.593
72.542
Capogruppo
18.478
12.624
5.854
165
Elisioni interdivisionali e con la Capogruppo
(14.923)
(12.601)
(2.322)
GRUPPO TREVI
570.690
494.616
76.074
Altri ricavi operativi
Gli “Altri ricavi e Proventi” ammontano a 14,1 milioni di Euro nel 2022, in decremento di 0,7 milioni di Euro rispetto all’esercizio precedente. La voce è così composta:
(in migliaia di Euro)
Descrizione
2022
2021
Variazione
Contributi in conto esercizio
288
258
30
Recuperi spese e riaddebiti a Consorzi
788
5.588
(4.800)
Vendite di ricambi e materie prime
857
1.380
(523)
Plusvalenze da alienazione beni strumentali
4.799
1.802
2.997
Risarcimento danni e rimborsi assicurativi
401
60
341
Affitti attivi
309
374
(65)
Sopravvenienze attive
2.817
1.084
1.733
Altri
3.819
4.201
(382)
Totale
14.078
14.747
(669)
Si rilevano nell’esercizio 2022 un forte decremento della voce “Recuperi di spese e riaddebiti a Consorzi” che ammontano a 0,8 milioni di Euro in diminuzione per 4,8 milioni di Euro rispetto all’esercizio precedente.
Le “Vendite di ricambi” ammontano a 0,9 milioni di Euro in decremento di 0,5 milioni di Euro rispetto all’esercizio precedente; le “Plusvalenze da alienazione a terzi di beni strumentali” ammontano a 4,8 milioni di Euro contro 1,8 milioni di Euro del precedente esercizio: valore generato soprattutto dalla società Parcheggi S.p.A. per 1,5 milioni di Euro per la vendita di ramo d’azienda e rispettivamente dalla divisione Trevi per 2,0 milioni di Euro e per 1,3 milioni di Euro dalla divisione Soilmec.
Le sopravvenienze attive per 2,8 milioni di Euro in aumento di 1,7 milioni di Euro rispetto all’esercizio precedente, tale variazione è da imputare soprattutto alla Capogruppo.
(25) Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni
La voce incrementi di immobilizzazioni per lavori interni ammonta nel 2022 a 9,5 milioni di Euro, con un decremento di 3,4 milioni rispetto al saldo esposto al 2021 L’importo è principalmente dovuto alla produzione di attrezzature realizzata dalla divisione Soilmec per utilizzo da parte della divisione Trevi.
COSTI DELLA PRODUZIONE
I costi della produzione ammontano complessivamente a 570,3 milioni di Euro nel 2022 rispetto i 506,6 milioni di Euro del precedente esercizio, con un aumento di 63,7 milioni di Euro; di seguito si analizzano le principali voci. 
(26) Costi del personale:
Ammontano a 123,0 milioni di Euro nel 2022, in decremento di 4,9 milioni di Euro rispetto all’esercizio precedente.
166
(in migliaia di Euro)
Descrizione
2022
2021
Variazione
Salari e stipendi
95.547
98.649
(3.102)
Oneri sociali
22.310
23.537
(1.227)
Trattamento di fine rapporto
639
1.046
(407)
Trattamento di fine quiescenza
1.238
985
253
Altri costi
3.218
3.601
(383)
Totale
122.952
127.818
(4.866)
L’organico dei dipendenti e la variazione rispetto all’esercizio precedente risultano così determinati:
(valori in Unità)
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Variazione
Media
Executive
68
62
6
65
-di cui Dirigenti
42
46
(4)
44
Impiegati e Quadri
1.084
1.237
(153)
1.161
Operai
2.122
1.919
203
2.021
Totale
3.274
3.218
56
3.246
(valori in Unità)
 
N° Dipendenti
Area Geografica
31/12/2022
31/12/2021
Italia
709
862
Europa (esclusa Italia)
27
82
Stati Uniti e Canada
112
103
Sud America
295
269
Africa
535
493
Medio Oriente e Asia
687
585
Estremo Oriente e Resto del Mondo
909
824
Totale
3.274
3.218
La riduzione del costo del lavoro è da imputare principalmente alla riduzione degli organici del Gruppo, che hanno riguardato principalmente l’Italia per una ottimizzazione delle risorse interne e l’Europa per una graduale riduzione dell’attività nell’area. 
(27) Altri costi operativi
Gli altri costi operativi ammontano a 181 milioni di Euro nel 2022, in aumento di 30,4 milioni di Euro rispetto all’esercizio precedente, per maggiori dettagli si rimanda alle descrizioni di seguito riportate.
(in migliaia di Euro)
Descrizione
2022
2021
Variazione
Costi per servizi
144.834
116.186
28.648
Costi per godimento beni di terzi
24.933
20.994
3.939
Oneri diversi di gestione
11.201
13.355
(2.154)
Totale
180.968
150.535
30.433
Costi per servizi:
Ammontano a 144,8 milioni di Euro nel 2022 contro i 116,2 milioni dell’esercizio 2021. In questa voce sono principalmente ricompresi:
(in migliaia di Euro)
Descrizione
2022
2021
Variazione
167
Subappalti
45.162
34.075
11.087
Consulenze tecniche, legali e fiscali
20.324
17.199
3.125
Altre spese per prestazioni di servizi
22.638
13.234
9.404
Spese di vitto, alloggio e viaggi
10.521
7.883
2.638
Assicurazioni
6.845
6.384
461
Spese di spedizione, doganali e trasporti
15.448
12.184
3.264
Manutenzioni e riparazioni
3.812
5.215
(1.403)
Servizi bancari
2.028
1.680
348
Spese per energia, telefoniche, gas, acqua e postali
2.888
2.748
140
Lavorazioni esterne
8.335
8.317
18
Assistenza tecnica
2.080
2.366
(286)
Pubblicità e promozioni
1.111
701
410
Servizi amministrativi
670
359
311
Forza motrice
1.051
1.147
(96)
Provvigioni ed oneri accessori
1.329
2.450
(1.121)
Spese di rappresentanza
592
244
348
Totale
144.834
116.186
28.648
I costi per servizi sono aumentati del 19,8% rispetto l’esercizio precedente, con un incremento di 28,6 milioni di Euro.
I costi per subappalti sono aumentati per circa 11,1 milioni di Euro rispetto all’esercizio precedente in connessione all’aumento dei ricavi e riguardano esclusivamente la divisione Trevi, suddivisi nelle seguenti aree geografiche:
Africa per circa 16,8 milioni di Euro, Stati Uniti per circa 15 milioni di Euro, Estremo Oriente per circa 7,2 milioni di Euro, Medio Oriente per circa 3,8 milioni di Euro e in Italia per circa 1,8 milioni di Euro.
La voce Spese di spedizione, doganali e trasporti sono aumentate per 3,3 milioni di Euro rispetto all’esercizio precedente e riguardano la divisione Trevi per 9,9 milioni di Euro e la divisione Soilmec per Euro 5,5 milioni di Euro.
La voce Altre spese per prestazioni di servizi sono aumentati per circa Euro 9,4 milioni di Euro rispetto all’esercizio precedente e sono state generate rispettivamente dalla divisione Trevi per circa 15,6 milioni di Euro, dalla divisione Soilmec per circa 3,1 milioni di Euro e dalla Capogruppo per circa 3,9 milioni di Euro.
Nella divisione Trevi riguardano principalmente i servizi da società terze direttamente sulle commesse e servizi generali.
Costi per godimento beni di terzi:
Ammontano a 24,9 milioni di Euro nel 2022, in aumento di 3,9 milioni di Euro rispetto all’esercizio precedente.
La voce si riferisce principalmente a:
(in migliaia di Euro)
Descrizione
2022
2021
Variazione
Noleggi di attrezzature
21.601
13.853
7.748
Affitti passivi
3.331
7.141
(3.810)
Totale
24.932
20.994
3.938
168
La voce “noleggi di attrezzature” e “affitti passivi” comprendono i costi per noleggi e affitti operativi per l’esecuzione delle commesse in corso; detti costi sono ascrivibili a noleggi e affitti di breve durata che hanno i requisiti per essere esclusi dalla contabilizzazione, secondo quanto prescritto dal principio IFRS 16.
L’incremento di queste voci è particolarmente legato alle dinamiche operative ed all’andamento delle commesse della divisione Trevi
Oneri diversi di gestione:
Ammontano a 11,2 milioni di Euro nel 2022, in diminuzione di circa 2,2 milioni di Euro rispetto all’esercizio precedente. La loro composizione è la seguente:
(in migliaia di Euro)
Descrizione
2022
2021
Variazione
Imposte e tasse indirette
2.989
2.851
138
Sopravvenienze passive
4.496
3.289
1.207
Altri oneri diversi
1.380
4.710
(3.330)
Minusvalenze ordinarie da alienazione cespiti
2.336
2.506
(170)
Totale
11.201
13.356
(2.155)
Le “Sopravvenienze passive” sono state generate dalla divisione Trevi per 4,4 milioni di Euro e 0,1 milioni di Euro dalla divisione Soilmec, mentre gli “Altri oneri diversi” sono diminuiti per 3,3 milioni di Euro principalmente per l’effetto del contributo a titolo di indennità a favore degli ex amministratori della Capogruppo, nel contesto degli accordi raggiunti con la ex controllante THSE, valore scontato nell’esercizio 2021 per 3 milioni di Euro e non replicato nel 2022.
(28) Accantonamenti e svalutazioni
(in migliaia di Euro)
Descrizione
2022
2021
Variazione
Accantonamenti per rischi
3.066
12.093
(9.027)
Accantonamenti per crediti
8.861
1.812
7.049
Rettifiche di valore di attività
699
273
426
Totale
12.626
14.178
(1.552)
Accantonamenti per rischi:
Ammontano a 3,1 milioni di Euro e si riferiscono prevalentemente agli accantonamenti relativi al fondo premi ai dipendenti.
Accantonamenti per crediti compresi nell’attivo circolante:
L’importo pari a 8,9 milioni di Euro, si riferisce all’accantonamento per rischi su crediti commerciali di dubbio realizzo delle singole società controllate.
Rettifiche di valore di attività:
L’effetto netto delle rettifiche e delle riprese di valore di attività è pari a 0,7 milioni di Euro.
(29) Proventi finanziari
169
I proventi finanziari ammontano a 7,2 milioni di Euro nel 2022, con un incremento di 3,8 milioni di Euro rispetto all’esercizio precedente.
La voce risulta così composta:
(in migliaia di Euro)
Descrizione
2022
2021
Variazione
Interessi su crediti verso banche
211
226
(15)
Interessi su crediti verso la clientela
292
1.402
(1.110)
Altri proventi finanziari
6.707
1.801
4.906
Totale
7.210
3.429
3.781
L’incremento dei proventi finanziari rispetto all’esercizio precedente è riconducibile principalmente agli effetti generati dalla capogruppo. Nella voce altri proventi finanziari sono inclusi l’effetto derivante dalla misurazione al fair value del Warrant pari a circa 3,6 milioni di Euro. 
(30) Costi finanziari
I costi finanziari ammontano a 24,3 milioni di Euro nel 2022, con un incremento di 1,5 milioni di Euro rispetto al periodo precedente.
La voce risulta così composta:
(in migliaia di Euro)
Descrizione
2022
2021
Variazione
Interessi su debiti verso banche
9.260
6.326
2.934
Oneri finanziari da iscrizione al fair value e contabilizzazione al costo ammortizzato
9.496
9.496
0
Spese e commissioni bancarie
2.670
2.940
(270)
Interessi passivi su mutui
24
11
13
Interessi su debiti per diritto di utilizzo
631
882
(251)
Altri oneri finanziari
2.259
3.155
(897)
Totale
24.340
22.810
1.530
Gli interessi su debiti verso banche rappresentano i costi legati al reperimento di risorse finanziarie necessarie al funzionamento delle attività del Gruppo sul quale incidono in prevalenza la Capogruppo e le società capodivisione.
Gli “Oneri finanziari da iscrizione al fair value e contabilizzazione al costo ammortizzato” fanno riferimento all’adeguamento al fair value dei debiti finanziari non correnti, a seguito del riscadenziamento dei debiti al 31 dicembre 2024 avvenuto al momento dell’efficacia dell’Accordo di Ristrutturazione.
(31) Utili / (Perdite) su cambi derivanti da transazioni in valuta estera
Nell’esercizio 2022, le differenze di cambio nette ammontano ad un importo negativo pari a 7,5 milioni di Euro e si originano principalmente dalla fluttuazione del rapporto di cambio tra l’Euro ed il Dollaro Americano e tra l’Euro e le valute dei paesi in Medio Oriente e Africa. Gli utili/perdite su cambi derivano per la maggior parte da debiti e crediti intercompany tra società del Gruppo Trevi espressi in valute diverse da quelle di conto, e non danno luogo a effetti per cassa.
170
Si riporta di seguito la composizione di tale voce:
(in migliaia di Euro)
Descrizione
2022
2021
Variazione
Differenza cambio attive realizzate
10.034
5.373
4.661
Differenza cambio passive realizzate
(10.036)
(5.658)
(4.378)
Sub-Totale utili/(perdite) realizzate
(2)
(285)
283
Differenza cambio attive non realizzate
18.270
16.744
1.526
Differenza cambio passive non realizzate
(25.727)
(24.740)
(987)
Sub-Totale utili/(perdite) non realizzate
(7.457)
(7.996)
539
Utile/(perdita) per differenze cambio
(7.459)
(8.281)
822
(32) Imposte sul reddito dell’esercizio
Le imposte nette del periodo evidenziano una diminuzione di circa 7,1 milioni di Euro nel 2022 rispetto all’esercizio precedente e risultano così composte:
(in migliaia di Euro)
Descrizione
2022
2021
Variazione
Imposte correnti:
 
 
 
- Imposte sul reddito
16.030
12.900
3.129
Imposte differite
(6.147)
6.365
(12.512)
Imposte anticipate
551
(1.725)
2.276
Totale Imposte sul Reddito
10.434
17.540
(7.106)
Le imposte sul reddito dell’esercizio riguardano la stima delle imposte dirette dovute per l’esercizio, calcolate sulla base del reddito imponibile delle singole società del Gruppo consolidate.
Le imposte per le società estere sono calcolate secondo le aliquote vigenti nei rispettivi Paesi.
(in migliaia di Euro)
Descrizione
2022
2021
Variazione
Utile (Perdite) del periodo prima delle imposte e dei terzi
(4.741)
(33.755)
29.014
I.R.E.S. società italiane
194
0
194
Imposte differite società italiane e scritture di consolidamento
(1.522)
(247)
(1.275)
Imposte complessive correnti e differite sul reddito società estere
12.728
14.662
(1.934)
I.R.A.P.
0
477
(477)
Imposte pagate all'estero
45
4.056
(4.011)
Differenze imposte esercizi precedenti I.R.E.S.
(1.011)
(1.408)
397
Imposte sul reddito riportate nel conto economico consolidato
10.434
17.540
(7.106)
Tax-rate
n.d.
n.d.
 
171
(33) Utile/Perdita del Gruppo per azione:
Le assunzioni base per la determinazione dell’utile/perdita base e diluito sono le seguenti:
2022
2021
Descrizione
Risultato Netto derivante dalle attività in funzionamento
Risultato Netto derivante dalle attività in funzionamento
“A” Utile/(Perdita) netta del periodo (in migliaia di Euro)
(19.127)
(52.977)
“B” Numero medio ponderato di azioni ordinarie per la determinazione dell'utile base per azione
150.855.693
150.855.693
Utile/(Perdita) per azione base: (A*1000) / B
(0,13)
(0,35)
“D” Utile/(Perdita) netta rettificata per dilution analysis (in migliaia di Euro)
(19.127)
(52.977)
Numero medio ponderato di azioni ordinarie per la determinazione dell'utile diluito per azione (B)
166.439.024
168.176.323
Utile/(Perdita) per azione diluito: (D*1000) / E
(0,11)
(0,32)
RAPPORTI CON LE PARTI CORRELATE
Compensi ad Amministratori
Qui di seguito si indica, relativamente all’anno 2022, l’ammontare dei compensi spettanti agli Amministratori della Capogruppo per lo svolgimento di tali funzioni anche in altre imprese incluse nel consolidamento:
Nominativo
Società
Carica
Emolumenti
Emolumenti
Altri
 
 
 
per la carica
controllate
compensi
Luca d'Agnese - sino al 11 agosto 22
Trevi - Fin. Ind. S.p.A
Presidente del Consiglio d'Amministrazione
24,4
 
0
Cesare Trevisani - sino al 11 agosto 22
Trevi - Fin. Ind. S.p.A
Vice Presidente
61
 
0
Giuseppe Caselli
Trevi - Fin. Ind. S.p.A
Amministratore Delegato
0
 
533,6
Trevi S.p.A.
Presidente del Consiglio d'Amministrazione; Amministratore Delegato
0
 
Soilmec S.p.A.
Presidente del Consiglio d'Amministrazione; Amministratore Delegato
 
0
 
Sergio Iasi - sino al 11 agosto 22
Trevi - Fin. Ind. S.p.A
Amministratore Delegato
24,4
 
165,4
Trevi S.p.A.
Consigliere d'Amministrazione non esecutivo
0
 
Soilmec S.p.A.
Consigliere d'Amministrazione non esecutivo
 
0
 
172
Tommaso Sabato – sino al 11 agosto 22
Trevi – Fin. Ind. S.p.A
Consigliere d’Amministratore non esecutivo
24,4
 
 
Trevi – Fin. Ind. S.p.A
Membro del Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità
13,6
 
Soilmec S.p.A.
Consigliere d’Amministrazione non esecutivo
 
7,6
 
Marta Dassù - sino al 11 agosto 22
Trevi - Fin. Ind. S.p.A
Consigliere d'Amministrazione non esecutivo ed indipendente
24,4
 
 
 
Trevi - Fin. Ind. S.p.A
Presidente del Comitato Parti Correlate
8,7
 
 
Cristina Finocchi Mahne - sino al 11 agosto 22
Trevi - Fin. Ind. S.p.A
Consigliere d'Amministrazione non esecutivo ed indipendente
24,4
 
 
Trevi - Fin. Ind. S.p.A
Membro del Comitato Nomine e Remunerazione
8,1
Trevi - Fin. Ind. S.p.A
Membro del Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità
13,6
Elisabetta Oliveri
Trevi - Fin. Ind. S.p.A
Consigliere d'Amministrazione non esecutivo ed indipendente
40
 
 
Trevi - Fin. Ind. S.p.A
Presidente del Comitato Nomine e Remunerazione
11,6
Trevi - Fin. Ind. S.p.A
Membro del Comitato Parti Correlate
6,7
 
Trevi - Fin. Ind. S.p.A
Membro del Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità
9,1
 
 
Alessandro Piccioni
Trevi - Fin. Ind. S.p.A
Consigliere d'Amministrazione non esecutivo ed indipendente
40
 
 
Trevi - Fin. Ind. S.p.A
Membro del Comitato Nomine e Remunerazione
14,7
 
Trevi S.p.A.
Consigliere d'Amministrazione non esecutivo
 
22,5
 
Rita Rolli - sino al 11 agosto 22
Trevi - Fin. Ind. S.p.A
Consigliere d'Amministrazione non esecutivo ed indipendente
24,4
 
 
Trevi - Fin. Ind. S.p.A
Presidente del Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità
17,3
 
Trevi - Fin. Ind. S.p.A
Membro del Comitato Parti Correlate
6,7
 
 
Cinzia Farisè
- sino al 11 agosto 22
Trevi - Fin. Ind. S.p.A
Consigliere d'Amministrazione non esecutivo ed indipendente
24,4
 
 
Bartolomeo Cozzoli
– dal 11 agosto 22
Trevi – Fin. Ind. S.p.A
Consigliere d’Amministratore non esecutivo
15,5
 
 
 
Trevi – Fin. Ind. S.p.A
Membro del Comitato Nomine e Remunerazione
6,6
 
 
Davide Contini - dal 11 agosto 22
Trevi - Fin. Ind. S.p.A
Consigliere d'Amministrazione non esecutivo ed indipendente
15,5
 
 
 
Trevi - Fin. Ind. S.p.A
Membro del Comitato Parti Correlate
3,6
 
 
Pier Paolo Di Stefano - dal 11 agosto 22
Trevi - Fin. Ind. S.p.A
Presidente del Consiglio d'Amministrazione
15,5
 
 
Davide Manunta – dal 11 agosto 22
Trevi – Fin. Ind. S.p.A
Consigliere d’Amministratore non esecutivo
15,5
 
 
Trevi – Fin. Ind. S.p.A
Membro del Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità
9,1
Trevi S.p.A.
Consigliere d'Amministrazione non esecutivo
8,7
 
Soilmec S.p.A.
Consigliere d’Amministrazione non esecutivo
 
4,8
 
Sara Kraus - dal 11 agosto 22
Trevi - Fin. Ind. S.p.A
Consigliere d'Amministrazione non esecutivo ed indipendente
15,5
 
 
 
Trevi - Fin. Ind. S.p.A
Membro del Comitato Parti Correlate
3,6
 
 
173
Manuela Franchi - dal 11 agosto 22
Trevi - Fin. Ind. S.p.A
Consigliere d'Amministrazione non esecutivo ed indipendente
15,5
 
 
Trevi - Fin. Ind. S.p.A
Presidente del Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità
11,4
Anna Zanardi - dal 11 agosto 22
Trevi - Fin. Ind. S.p.A
Consigliere d'Amministrazione non esecutivo ed indipendente
15,5
 
 
 
Trevi - Fin. Ind. S.p.A
Presidente del Comitato Nomine e Remunerazione
8,9
 
 
Cristina De Benedetti – dal 11 agosto 22
Trevi - Fin. Ind. S.p.A
Consigliere d'Amministrazione non esecutivo ed indipendente
15,5
 
 
 
Trevi - Fin. Ind. S.p.A
Presidente del Comitato Parti Correlate
4,9
 
 
174
(34) Altre operazioni con parti correlate
I rapporti del Gruppo Trevi con entità correlate sono costituiti principalmente dai rapporti commerciali della controllata Trevi S.p.A. verso i propri consorzi, regolati a condizioni di mercato. Gli importi più significativi di tali crediti al 31 dicembre 2022 e al 31 dicembre 2021 sono di seguito esposti:
(In migliaia di Euro)
Crediti finanziari
31/12/2022
31/12/2021
Variazione
Porto Messina S.c.a.r.l.
713
716
(3)
Pescara Park S.r.l.
626
602
24
Overturning S.c.a.r.l.
2.964
0
2.964
Bologna Park S.r.l.
100
0
100
Totale
4.403
1.318
3.085
Gli importi più significativi dei crediti commerciali a breve termine al 31 dicembre 2022 ed al 31 dicembre 2021 compresi all’interno della voce “Crediti commerciali e altre attività a breve termine” sono di seguito esposti:
(In migliaia di Euro)
Crediti commerciali e altre attività a breve termine
31/12/2022
31/12/2021
Variazione
Sofitre S.r.l.
0
2
(2)
Altri
0
0
0
Sub-totale
0
2
(2)
Porto Messina S.C.A.R.L.
826
810
16
Nuova Darsena S.C.A.R.L.
0
1.651
(1.651)
Trevi SGF INC S.C.A.R.L.
1.861
1.861
0
Treviicos-Nicholson JV (USA)
36
0
36
SEP SEFI (France)
89
2.552
(2.463)
Gemac S.r.l.
0
3
(3)
Filippella S.C.A.R.L.
26
47
(21)
Altri
424
157
267
Sub-totale
3.262
7.081
(3.819)
Totale
3.262
7.083
(3.821)
% sui crediti commerciali consolidati
1,2%
2,8%
I ricavi realizzati dal Gruppo verso tali società sono di seguito esposti:
(In migliaia di Euro)
Ricavi vendita e prestazioni e altri servizi
2022
2021
Variazione
Parcheggi S.p.A.*
0
120
(120)
Sub-totale
0
120
(120)
Nuova Darsena
0
3
(3)
Sep Trevi Sefi
0
0
0
Treviicos-Nicholson JV (USA)
37
2.250
(2.213)
Hercules Trevi Foundation AB
273
0
273
Altri
809
410
399
Sub-totale
1.119
2.663
(1.544)
Totale
1.119
2.783
(1.664)
% sui ricavi totali
0,2%
1%
(*) Parcheggi S.p.A. essendo stata acquisita nel 2021 è uscita dal prospetto verso parti correlate nel 2022.
(In migliaia di Euro)
175
Ricavi Finanziari
2022
2021
Variazione
Bologna Park S.r.l.
18
0
18
Altri
2
18
(16)
Totale
20
18
2
Gli importi più significativi dei debiti verso società correlate al 31 dicembre 2022 e al 31 dicembre 2021 compresi all’interno della voce “Debiti commerciali e altre passività a breve termine” sono di seguito esposti:
(In migliaia di Euro)
Debiti commerciali e altre passività a breve termine
31/12/2022
31/12/2021
Variazione
IFC ltd
173
173
0
Sofitre S.r.l.
0
340
(340)
Sub-totale
173
513
(340)
Filippella S.C.A.R.L.
46
3
43
Consorzio Trevi Adanti
0
0
0
Nuova Darsena
173
120
53
Porto Messina S.c.a.r.l.
234
234
0
Trevi SGF INC S.C.A.R.L.
90
90
0
SEP SEFI (France)
0
0
0
Altri
165
155
10
Sub-totale
708
602
106
Totale
881
1.115
(234)
% sui debiti commerciali consolidati
0,6%
1,0%
 
I costi sostenuti dal Gruppo verso tali società correlate sono di seguito esposti:
(In migliaia di Euro)
Consumi di materie prime e servizi esterni
2022
2021
Variazione
Porto Messina S.c.a.r.l.
0
7
(7)
Filippella S.c.a.r.l.
0
3
(3)
Nuova Darsena S.c.a.r.l.
174
120
54
Treviicos-Nicholson JV (USA)
0
52
(52)
Altri
0
9
(9)
Sub-totale
174
191
(17)
Totale
174
191
(17)
% sui consumi di materie prime e servizi esterni consolidati
0,0%
0,0%
176
INFORMATIVA SETTORIALE
Al fine della presentazione di un’informativa economica, patrimoniale e finanziaria per divisione (Segment Reporting) il Gruppo ha identificato, quale schema primario di presentazione dei dati settoriali, la distinzione per divisione. Tale rappresentazione riflette l’organizzazione del business del Gruppo e la struttura del reporting interno, sulla base della considerazione che i rischi ed i benefici sono influenzati dai settori di attività in cui il Gruppo opera. Il management monitora separatamente i risultati operativi delle sue unità di business allo scopo di prendere decisioni in merito all’allocazione delle risorse ed alla valutazione delle performance. La performance divisionale è valutata sulla base dell’utile o perdita operativa che in certi aspetti, come riportato nelle tabelle che seguono, è misurato in modo diverso dall’utile o perdita operativa nel bilancio consolidato. Si riportano di seguito i dati patrimoniali ed economici divisionali al 31 dicembre 2022, rinviando a quanto riportato nella Relazione sulla gestione per un commento sull’andamento economico registrato dalle due Divisioni. Si ritiene che il settore primario per identificare l’attività del Gruppo sia la suddivisione per tipologia di attività, mentre per il segmento secondario si fa riferimento all’area geografica; si rimanda alla relazione sulla gestione per il commento relativo alle sintesi economiche fornite dalla Segment information.
177
DIVISIONE TREVI
Sintesi Patrimoniale
(In migliaia di Euro)
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Variazione
A)
Immobilizzazioni
128.393
119.865
8.528
B)
Capitale d'esercizio netto
- Rimanenze
116.359
63.958
52.401
- Crediti commerciali
154.760
173.505
(18.745)
- Debiti commerciali (-)
(116.304)
(104.112)
(12.192)
- Acconti (-)
(35.586)
(26.708)
(8.877)
- Altre attività (passività)
(27.169)
(29.017)
1.848
92.061
77.626
14.435
C)
Attività e passività destinate alla dismissione
D)
Capitale investito dedotte le Passività d'esercizio (A+B)
220.453
197.491
22.962
E)
Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (-)
(8.591)
(7.801)
(790)
F)
CAPITALE INVESTITO NETTO (C+D)
211.862
189.690
22.172
DIVISIONE TREVI
Sintesi Economica
(In migliaia di Euro)
Descrizione
2022
2021
Variazione
RICAVI TOTALI
438.013
358.778
79.235
Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti
(0)
(0)
0
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni
1.015
1.209
(194)
Altri ricavi operativi
0
VALORE DELLA PRODUZIONE
439.028
359.987
(79.041)
Consumi di materie prime e servizi esterni
(280.048)
(212.013)
(68.035)
Oneri diversi di gestione
(9.190)
(7.971)
(1.220)
VALORE AGGIUNTO
149.790
140.003
9.787
% sui Ricavi Totali
34,20%
39,02%
Costo del lavoro
(88.582)
(93.386)
4.804
MARGINE OPERATIVO LORDO
61.208
46.617
14.591
% sui Ricavi Totali
13,97%
12,99%
Ammortamenti
(20.786)
(26.729)
5.943
Accantonamenti e Svalutazioni
(8.118)
(1.963)
(6.156)
RISULTATO OPERATIVO
32.304
17.925
14.379
% sui Ricavi Totali
7,38%
5,00%
178
DIVISIONE SOILMEC
Sintesi Patrimoniale
(In migliaia di Euro)
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Variazione
A)
Immobilizzazioni
39.975
49.355
(9.380)
B)
Capitale d'esercizio netto
- Rimanenze
80.291
77.487
2.804
- Crediti commerciali
52.427
64.493
(12.066)
- Debiti commerciali (-)
(51.509)
(53.625)
2.116
- Acconti (-)
(6.520)
(4.765)
(1.755)
- Altre attività (passività)
811
(2.639)
3.450
75.500
80.951
(5.451)
C)
Attività e passività destinate alla dismissione
D)
Capitale investito dedotte le Passività d'esercizio (A+B)
115.475
130.306
(14.831)
E)
Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (-)
(2.022)
(2.538)
516
F)
CAPITALE INVESTITO NETTO (C+D)
113.453
127.768
(14.315)
DIVISIONE SOILMEC
Sintesi Economica
(In migliaia di Euro)
Descrizione
2022
2021
Variazione
RICAVI TOTALI
133.319
141.050
(7.731)
Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti
9.832
(6.887)
16.719
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni
10.113
11.612
(1.499)
Altri ricavi operativi
0
0
0
VALORE DELLA PRODUZIONE
153.264
145.775
7.489
Consumi di materie prime e servizi esterni
(121.959)
(109.407)
(12.552)
Oneri diversi di gestione
(1.354)
(2.010)
656
VALORE AGGIUNTO
29.951
34.358
(4.407)
% sui Ricavi Totali
22,47%
24,36%
Costo del lavoro
(27.045)
(28.469)
1.424
MARGINE OPERATIVO LORDO
2.906
5.889
(2.983)
% sui Ricavi Totali
2,18%
4,17%
Ammortamenti
(7.056)
(6.014)
(1.042)
Accantonamenti e Svalutazioni
(3.596)
(2.025)
(1.571)
RISULTATO OPERATIVO
(7.746)
(2.150)
(5.596)
% sui Ricavi Totali
-5,81%
-1,52%
179
PROSPETTO DI RICONCILIAZIONE AL 31/12/2022
Sintesi Patrimoniale
(In migliaia di Euro)
Descrizione
Divisione Trevi
Divisione Soilmec
Trevi Finanziaria Industriale
Rettifiche
Gruppo Trevi
A)
Immobilizzazioni
128.393
39.975
216.212
(201.592)
182.988
B)
Capitale d'esercizio netto
- Rimanenze
116.359
80.291
0
(1.403)
195.248
- Crediti commerciali
154.760
52.427
28.194
(35.862)
199.518
- Debiti commerciali (-)
(116.304)
(51.509)
(12.643)
39.816
(140.641)
- Acconti (-)
(35.586)
(6.520)
(511)
362
(42.255)
- Altre attività (passività)
(27.169)
811
(20.160)
4.064
(42.454)
92.060
75.500
(5.120)
6.977
169.417
C)
Attività e passività destinate alla dismissione
D)
Capitale investito dedotte le Passività d'esercizio (A+B)
220.453
115.475
211.092
(194.615)
352.405
E)
Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (-)
(8.591)
(2.022)
(594)
(140)
(11.347)
F)
CAPITALE INVESTITO NETTO (C+D)
211.862
113.453
210.498
(194.755)
341.058
La colonna rettifiche a livello di stato patrimoniale comprende per la voce immobilizzazioni l’elisione delle partecipazioni e l’elisione dei crediti finanziari immobilizzati intercompany, per i crediti e debiti commerciali le restanti elisioni intercompany.
PROSPETTO DI RICONCILIAZIONE 2022
Sintesi Economica
(In migliaia di Euro)
Descrizione
Divisione Trevi
Divisione Soilmec
Trevi Finanziaria Industriale
Rettifiche
Gruppo Trevi
RICAVI TOTALI
438.013
133.319
18.478
(19.121)
570.689
Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti
0
9.832
0
465
10.297
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni
1.015
10.113
0
(1.664)
9.464
Altri ricavi operativi
0
0
0
0
0
VALORE DELLA PRODUZIONE
439.028
153.264
18.478
(20.320)
590.450
Consumi di materie prime e servizi esterni
(280.048)
(121.959)
(9.057)
18.617
(392.447)
Oneri diversi di gestione
(9.190)
(1.354)
(1.121)
464
(11.201)
VALORE AGGIUNTO
149.790
29.951
8.300
(1.239)
186.802
% sui Ricavi Totali
34,20%
22,47%
44,92%
 
32,73%
Costo del lavoro
(88.582)
(27.045)
(6.535)
(789)
(122.951)
MARGINE OPERATIVO LORDO
61.208
2.906
1.765
(2.028)
63.851
% sui Ricavi Totali
13,97%
2,18%
9,55%
 
11,19%
Ammortamenti
(20.786)
(7.056)
(4.143)
886
(31.099)
Accantonamenti e Svalutazioni
(8.118)
(3.596)
(2.000)
1.088
(12.626)
RISULTATO OPERATIVO
32.304
(7.746)
(4.378)
(54)
20.126
% sui Ricavi Totali
7,38%
-5,81%
-23,69%
 
3,53%
180
+
Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio
Nel corso dei primi due mesi dell’anno 2023 il Gruppo ha acquisito ordini per circa 80 milioni di euro, rispetto ai circa 97 milioni di euro acquisiti nel medesimo periodo del 2022. Divisione Trevi ha, in particolare, acquisito ordini per circa 76 milioni (55 milioni nel 2022), mentre Divisione Soilmec ha acquisito ordini per 16 milioni di euro (42 milioni nel primo bimestre 2022). Il portafoglio ordini al 28/2/2023 è risultato pari a 557 milioni di euro, rispetto ai 482 milioni di euro consuntivati al 28/2/2022 (era pari a 455 milioni di euro al 31-12-2021 e pari a 587 milioni al 31-12-2022).
L’andamento del Gruppo nei primi mesi dell’anno per quanto riguarda acquisizione ordini, ricavi di produzione e backlog è risultato in linea con le previsioni dell’anno 2023, parte del Piano 2022-2026.
La Posizione Finanziaria Netta del Gruppo al 31 gennaio 2023 è risultata pari a 201,4 milioni di euro rispetto ai 251,2 milioni registrati al 31-12-2022. Gli effetti relativi al completamento della complessiva operazione di rafforzamento patrimoniale e ristrutturazione dell’indebitamento del Gruppo perfezionata l’11 gennaio 2023 hanno significativamente influito su questa riduzione. Questa operazione ha, inter alia, portato all’incasso di 25 milioni di Euro a titolo di aumento di capitale per cassa, nonché alla conversione di debito bancario da parte degli istituti aderenti per 32,7 milioni di Euro secondo un rapporto di conversione del credito in capitale di 1,25 a 1, a cui si aggiunge un conseguente effetto migliorativo sul debito bancario in seguito all’applicazione dell’IFRS9 per circa 23,4 milioni di Euro.
Nell’ambito dell’aumento di capitale, sono state sottoscritte n.161.317.259 azioni ordinarie di nuova emissione di Trevi Finanziaria Industriale S.p.A., per un controvalore complessivo pari a euro 51.137.571,10 (di cui euro 25.568.785,55 a titolo di capitale e euro 25.568.785,55 a titolo di sovrapprezzo azioni). Il nuovo capitale sociale di Trevifin risulta, quindi, pari a euro 123.044.339,55, suddiviso in 312.172.952 azioni ordinarie.
Nell’ambito del Progetto Neom “The Line”, la controllata Trevi Arabian Soil Contractor si è classificata miglior contractor per qualità. Infatti, secondo il processo di punteggio del "NEOM Project Quality Index", tra gli appaltatori al lavoro sul progetto "NEOM - The Line", Trevi ASC è risultato il migliore per la qualità, risultando il primo appaltatore di pali nel dicembre 2022.
Come già accaduto nel 2022, il Gruppo Trevi è stato inserito dal Corriere della Sera fra "Le aziende più attente al clima 2023". L'indagine, svolta in collaborazione con Statista, rinomata società tedesca che gestisce uno dei principali portali di statistica e business intelligence del mondo, ha coinvolto circa 600 aziende italiane e ha selezionato le più virtuose sulla capacità di ridurre le proprie emissioni aziendali di CO2.
Eventi ed operazioni significative non ricorrenti
Non si rilevano eventi ed operazioni significative non ricorrenti.
181
Posizioni o transazioni derivanti da operazioni atipiche e/o inusuali
Il Gruppo Trevi non ha posizioni o transazioni derivanti da operazioni atipiche e/o inusuali.
Compensi a Sindaci
Qui di seguito si indica, relativamente all’anno 2022, l’ammontare dei compensi spettanti ai Sindaci della Capogruppo per lo svolgimento di tali funzioni anche in altre imprese incluse nel consolidamento:
Nominativo
Carica
Durata della carica (in mesi)
Emolumenti Società
Altri compensi
Totale
M. Vicini
PCS
12
50
0
50
R. Ferrara – sino al 11 agosto 22
SE
7,5
24,4
0
24,4
F. Parente – dal 11 agosto 22
SE
4,5
15,5
0
15,5
M. Pierini
SE
12
40
0
40
Totale
 
130
0
130
Corrispettivi di revisione contabile ai sensi dell’art. 160 c. 1-bis n. 303 Legge 262 del 28/12/2005 integrata da D.Lgs. 29/12/2006
(Importi in Euro)
Revisione
Servizi di attestazione
Altri servizi
Totale
Trevi Finanziaria Industriale S.pA.
 
 
 
 
KPMG S.p.A.
280.592
172.345
0
452.937
Rete KPMG
0
0
0
0
 
280.592
172.345
 
452.937
Società controllate:
 
 
 
 
KPMG S.p.A.
68.646
0
0
68.646
Rete KPMG
230.078
0
0
230.078
 
298.724
0
0
298.724
Totale
579.316
172.345
0
751.661
182
Integrazioni richieste da Consob ai sensi dell’art. 114 del D.Lgs. n. 58/98
In data 10 dicembre 2018 Consob, ai sensi dell’art. 114 del D.Lgs. n. 58/98, ha richiesto alla Società di comunicare, entro la fine di ogni mese, le seguenti informazioni aggiornate alla fine del mese precedente:
a)la posizione finanziaria netta della Società e del Gruppo ad essa facente capo, con l’evidenziazione delle componenti a breve separatamente da quelle a medio-lungo termine;
b)le posizioni debitorie scadute della Società e del Gruppo ad essa facente capo, ripartite per natura (finanziaria, commerciale, tributaria, previdenziale e verso dipendenti) e le connesse eventuali iniziative di reazione dei creditori (solleciti, ingiunzioni, sospensioni nella fornitura etc.);
c)le principali variazioni intervenute nei rapporti verso parti correlate di codesta Società e del Gruppo ad essa facente capo rispetto all’ultima relazione finanziaria annuale o semestrale approvata ex art. 154-ter del TUF;
Relativamente alla situazione al 31 dicembre 2022, le informazioni sono state oggetto di comunicazione al mercato con singoli Comunicati Stampa emessi mensilmente nel corso di tutto l’anno.Tutti i Comunicati Stampa citati sono disponibili nel sito internet della Società al seguente indirizzo https://www.trevifin.com/it/comunicati_stampa .
183
ALLEGATI
I presenti allegati contengono informazioni aggiuntive rispetto a quelle esposte nelle Note esplicative ed integrative, della quale costituiscono parte integrante.
1) Società assunte nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022 con il metodo dell’integrazione globale.
1a) Società assunte nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022 con il metodo del patrimonio netto.
1b) Società e consorzi assunti nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022 con il metodo del costo.
2) Organigramma del Gruppo;
184
Allegato 1
SOCIETA’ ASSUNTE NEL BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2022 CON IL METODO DELL'INTEGRAZIONE GLOBALE
DENOMINAZIONE SOCIALE
PAESE
VALUTA
CAPITALE
SOCIALE
QUOTA % TOTALE DEL GRUPPO
Foundation Construction Ltd
Nigeria
Naira
28.006.440
80,15%
Galante Cimentaciones Sa
Peru
Dollaro U.S.A.
1.213.612
99,78%
Galante Foundations Sa
Repubblica di Panama
Dollaro U.S.A.
99,78%
Hyper Servicos de Perfuracao Ltda
Brasile
Real Brasiliano
1.200.000
99,78%
Idt Fzco
Emirati Arabi Uniti
Dirham Emirati Arabi
1.000.000
99,80%
Idt Llc Fzc
Emirati Arabi Uniti
Dirham Emirati Arabi
6.000.000
94,82%
Parcheggi S.p.A.
Italia
Euro
307.536
59,27%
Pilotes Trevi Sacims
Argentina
Peso Argentino
390.919.437
99,76%
Pilotes Trevi Sacims - Paraguay
Paraguay
Guarani
99,76%
Pilotes Uruguay Sa
Uruguay
Peso Uruguaiano
80.000
99,76%
Profuro Intern. Lda
Mozambico
Metical
36.000.000
99,29%
PSM SpA
Italia
Euro
1.000.000
99,92%
RCT Srl
Italia
Euro
500.000
99,78%
Soilmec Algeria
Algeria
Dinaro Algerino
1.000.000
69,94%
Soilmec Australia Pty Ltd
Australia
Dollaro Australiano
100
99,92%
Soilmec Colombia Sas
Colombia
Peso Colombiano
371.433.810
99,92%
Soilmec Deutschland Gmbh
Germania
Euro
100.000
99,92%
Soilmec do Brasil Sa
Brasile
Real Brasiliano
5.500.000
83,75%
Soilmec F. Equipment Pvt. Ltd
 India
Rupia Indiana
500.000
79,94%
Soilmec France Sas
Francia
Euro
1.100.000
99,92%
Soilmec H.K. Ltd
Hong Kong
Euro
44.743
99,92%
Soilmec Investment Pty Ltd
Australia
Dollaro Australiano
100
99,92%
Soilmec Japan Co. Ltd
Giappone
Yen Giapponese
45.000.000
92,93%
Soilmec North America Inc
U.S.A.
Dollaro U.S.A.
10
79,94%
Soilmec Singapore Pte Ltd
Singapore
Euro
100.109
99,92%
Soilmec SpA
Italia
Euro
25.155.000
99,92%
Soilmec U.K. Ltd
Regno Unito
Sterlina inglese
120.000
99,92%
Soilmec WuJiang Co. Ltd
Cina
Renminbi
58.305.193
99,92%
Swissboring & Co. LLC
Oman
Rial Omanita
250.000
99,78%
Swissboring Overseas Piling Corp. Ltd (Dubai)
 Emirati Arabi Uniti
Dirham Emirati Arabi
6.000.000
99,78%
Swissboring Overseas Piling Corporation
Svizzera
Franco Svizzero
100.000
99,78%
Swissboring Qatar WLL
Qatar
Rial del Qatar
250.000
99,78%
TREVI – Finanziaria Industriale S.p.A.
Italia
Euro
97.373.554
Capogruppo
Trevi Algerie EURL
Algeria
Dinaro Algerino
53.000.000
99,78%
Trevi Arabco JV
Egitto
Dollaro U.S.A.
99,78%
Trevi Australia JV
Australia
Dollaro Australiano
69,85%
Trevi Australia Pty Ltd
Australia
Dollaro Australiano
10
99,78%
Trevi Chile SpA
Chile
Peso Cileno
10.510.930
99,76%
Trevi Cimentaciones CA
Venezuela
Euro
46.008.720
99,78%
Trevi Cimentacones y Consolidaciones Sa
 Repubblica di Panama
Dollaro U.S.A.
9.387.597
99,78%
Trevi Construction Co. Ltd
Hong Kong
Dollaro U.S.A.
2.051.668
99,78%
Trevi Contractors BV
Olanda
Euro
907.600
99,78%
Trevi Drilling Services Saudi Arabia Co. Ltd
Arabia Saudita
Riyal Saudita
7.500.000
51,00%
Trevi Fondations Spèciales Sas
Francia
Euro
100.000
99,78%
Trevi Foundations Canada Inc
Canada
Dollaro U.S.A.
8
99,78%
Trevi Foundations Denmark A/S
 Danimarca
Corona Danese
2.000.000
99,78%
Trevi Foundations Kuwait Co. WLL
 Kuwait
Dinaro Kuwait
100.000
99,78%
Trevi Foundations Nigeria Ltd
Nigeria
Naira
500.000.000
59,75%
Trevi Foundations Philippines Inc
Filippine
Peso Filippino
52.500.000
99,78%
Trevi Galante Sa
Colombia
Peso Colombiano
1.000.000.000
99,78%
Trevi Geotechnik GmbH
Austria
Euro
100.000
99,78%
Trevi Holding USA Corporation
Stati Uniti
Dollaro U.S.A.
1
99,78%
185
Trevi Insaat Ve Muhendislik AS
 Turchia
Lira Turca
9.660.600
99,78%
Trevi ITT JV
Thailandia
Dollaro U.S.A.
99,78%
Trevi Panamericana Sa
Repubblica di Panama
Dollaro U.S.A.
1.221.366
99,78%
Trevi SpA
Italia
Euro
32.300.000
99,78%
Trevi Spezialtiefbau GmbH
Germania
Euro
50.000
99,78%
TreviGeos Fundacoes Especiais Ltda
Brasile
Real Brasiliano
5.000.000
50,89%
Treviicos Corporation
U.S.A.
Dollaro U.S.A.
23.500
99,78%
Treviicos Soletanche JV
Stati Uniti
Dollaro U.S.A.
54,88%
Treviicos South Inc
U.S.A.
Dollaro U.S.A.
5
99,78%
Trevi-Trevi Fin.-Sembenelli UTE (Bordeseco)
Venezuela
Dollaro U.S.A.
94,89%
Wagner Constructions LLC
U.S.A.
Dollaro U.S.A.
5.200.000
99,78%
6V Srl
Italia
Euro
154.700
50,89%
Arabian Soil Contractors Ltd
Arabia Saudita
Riyal Saudita
1.000.000
99,78%
(*) Soilmec do Brasil Sa appartiene al Gruppo per il 38,25%, tuttavia la percentuale considerata ai fini del consolidamento è pari all’83,75%;
(*) Soilmec WuJiang Co. Ltd appartiene al Gruppo per il 51%, tuttavia viene considerata integralmente nel perimetro di consolidamento del Gruppo;
(*) Swissboring & Co. LLC appartiene al Gruppo per il 70%, tuttavia viene considerata integralmente nel perimetro di consolidamento del Gruppo;
(*) Swissboring Qatar WLL appartiene al Gruppo per il 49%, tuttavia viene considerata integralmente nel perimetro di consolidamento del Gruppo;
(*) Trevi Arabco JV appartiene al Gruppo per il 51%, tuttavia viene considerata integralmente nel perimetro di consolidamento del Gruppo;
(*) Trevi Foundations Kuwait Co. WLL appartiene al Gruppo per il 49%, tuttavia viene considerata integralmente nel perimetro di consolidamento del Gruppo;
(*) Trevi ITT JV appartiene al Gruppo per il 95%, tuttavia viene considerata integralmente nel perimetro di consolidamento del Gruppo.
186
Allegato 1a
SOCIETÀ ASSUNTE NEL BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2022 CON IL METODO DEL PATRIMONIO NETTO
DENOMINAZIONE SOCIALE
PAESE
VALUTA
CAPITALE SOCIALE
QUOTA % TOT. DEL GRUPPO
VALORE DI BILANCIO (Euro/000)
J.V. Rodio-Trevi-Arab Contractor
Egitto
Dollaro U.S.A.
100.000
17,46%
0
Trevi Icos-Nicholson JV
Stati Uniti
Dollaro U.S.A.
49,50%
359
TOTALE
 
 
 
 
                                       359
Allegato 1b
SOCIETÀ E CONSORZI ASSUNTI NEL BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2022 CON IL METODO DEL COSTO
DENOMINAZIONE SOCIALE
PAESE
VALUTA
CAPITALE SOCIALE
QUOTA % TOT. DEL GRUPPO
VALORE DI BILANCIO
(Euro/000)
SOCIETA’ CONSORTILI E CONSORZI
Trevi S.G.F Inc. per Napoli
Italia
Euro
10.000
54,88%
6
Consorzio Fondav
Italia
Euro
25.823
37,00%
0
Filippella S.c.a.r.l.
Italia
Euro
10.000
100,00%
8
Porto di Messina S.c.a.r.l.
Italia
Euro
10.200
100,00%
0
Consorzio Water Alliance
Italia
Euro
60.000
100,00%
0
Compagnia del Sacro Cuore S.r.l.
Italia
Euro
0
Centuria S.c.a.r.l.
Italia
Euro
308.000
1,58%
5
Soilmec Arabia
Arabia Saudita
Riyal Saudita
24,25%
1
Overturning S.c.a.r.l.
Italia
Euro
10.000
6,69%
1
Nuova Darsena S.C.A.R.L.
Italia
Euro
10.000
50,80%
5
ALTRE SOCIETA’
 
 
 
Drillmec India
India
Euro
24
Comex S.p.A. (in liquidazione)
Italia
Euro
10.000
0,69%
0
Credito Cooperativo Romagnolo – BCC di Cesena e Gatteo
Italia
Euro
7.474.296
0,01%
0
Italthai Trevi
Thailandia
Baht
80.000.000
2,19%
135
Hercules Trevi Foundation A.B.
Svezia
Corona
100.000
49,50%
103
Japan Foundations
Giappone
Yen Giapponese
5.907.978.000
0,00%
105
Bologna Park S.r.l.
Italia
Euro
50.000
56,13%
0
Pescara Park S.r.l.
Italia
Euro
10.000
34,92%
0
I.F.C
Hong Kong
Dollaro U.S.A.
18.933
0,10%
0
OOO Trevi Stroy
Russia
Rublo Russo
5.000.000
100,00%
0
Gemac Srl
Romania
Nuovo Leu
50.000
24,59%
0
Sviluppo Imprese Romagna S.p.A.
Italia
Euro
1.125.000
13,33%
150
SEP SEFI JV
Francia
Euro
50,00%
0
TOTALE
 
 
 
 
544
187
Allegato 2
ORGANIGRAMMA DEL GRUPPO
188
189
TREVI – Finanziaria Industriale S.p.A.
Progetto di bilancio d’Esercizio al 31 Dicembre 2022
TREVI – Finanziaria Industriale S.p.A.
Sede Sociale Cesena (FC) – Via Larga 201 – Italia
Capitale Sociale Euro 123.044.339,55 i.v.
R.E.A. C.C.I.A.A. Forlì – Cesena N. 201.271
Codice Fiscale, P. IVA e Registro delle Imprese di Forlì – Cesena: 01547370401
Sito Internet: www.trevifin.com
190
191
SITUAZIONE PATRIMONIALE E FINANZIARIA
importi espressi in unità di Euro
ATTIVITA’
 Note
31/12/2022
31/12/2021
Attività non correnti
 
 
 
Immobilizzazioni materiali
 
 
 
Terreni e Fabbricati
 
6.267.334
6.392.853
Impianti, macchinari ed attrezz. industriali e commerciali
 
8.195.291
13.320.574
Altri beni
 
443.857
507.750
Totale Immobilizzazioni Materiali
(1)
14.906.482
20.221.177
 
 
 
 
Immobilizzazioni immateriali
 
 
 
Concessioni, licenze, marchi
 
8.140.400
45.830
Immobilizzazioni immateriali in corso ed acconti
 
-
7.432.440
Totale Immobilizzazioni Immateriali
(2)
8.140.400
7.478.270
Partecipazioni in altre imprese
(3)
175.594
175.594
Partecipazioni in imprese controllate
(3)
192.989.567
192.989.567
Attività fiscali per imposte anticipate
(4)
-
-
Altri crediti finanziari medio lungo termine
 
22.971
27.570
Altri crediti finanziari medio lungo termine verso controllate e altre imprese
(5)
0
9.850.454
- Di cui verso parti correlate
 
-
-
Crediti commerciali e altri crediti mediolungo termine
 
 
 
Totale Immobilizzazioni Finanziarie
 
193.188.132
203.043.185
 
 
 
 
Totale Attività non correnti
 
216.235.014
230.742.632
 
 
 
 
Attività Destinate alla dismissIone
 
 
 
 
 
 
 
Attività correnti
 
 
 
Crediti commerciali e altri crediti a breve termine
(6)
9.322.365
4.788.830
- Di cui verso parti correlate
 
-
-
Crediti commerciali e altri crediti a breve termine verso controllate
(7)
36.980.146
49.877.510
- Di cui verso parti correlate
 
36.980.146
49.877.510
Attività fiscali per imposte correnti
(8)
545.853
265.235
Attività finanziarie correnti
(9)
67.410.585
57.785.660
Disponibilità liquide
(10)
9.719.175
1.551.657
Totale Attività correnti
 
123.978.124
114.268.892
TOTALE ATTIVITA’
 
340.213.138
345.011.524
192
PATRIMONIO NETTO
Note
31/12/2022
31/12/2021
Capitale sociale e riserve
 
 
 
Capitale sociale
 
97.373.554
97.373.554
Altre riserve
 
7.834.105
31.126.859
Utile portato a nuovo incluso risultato netto dell’esercizio
 
(13.340.242)
(23.293.569)
Totale Patrimonio Netto
(11)
91.867.416
105.206.844
 
 
 
 
PASSIVITA’
 
 
 
 
 
 
 
Passività non correnti
 
 
 
Finanziamenti a lungo termine
(12)
4.949.189
4.634.431
Debiti verso altri finanziatori a lungo termine
(13)
58.866.072
61.218.743
Strumenti finanziari derivati a lungo termine
(14)
-
-
Passività fiscali per imposte differite
(15)
411.685
649.624
Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro
(16)
593.881
635.652
Fondi per rischi ed oneri
(17)
12.290.961
14.575.582
Altre passività a lungo termine
(17.1)
1.830.980
6.038.963
Totale Passività non correnti
 
78.942.768
87.752.995
Passività correnti
 
 
 
Debiti commerciali e altre passività a breve termine
(18)
18.825.078
11.518.310
Debiti commerciali e altre passività a breve termine verso controllate
(19)
17.963.165
21.607.964
- Di cui verso parti correlate
 
17.963.165
21.607.964
Passività fiscali per imposte correnti
(20)
672.679
367.808
Finanziamenti a breve termine
(21)
44.121.374
73.040.878
Debiti verso altri finanziatori a breve termine
(22)
87.820.659
45.516.725
- Di cui verso parti correlate
 
4.479.835
4.242.379
Passività per strumenti finanziari derivati a breve termine
(23)
-
-
Totale Passività correnti
 
169.402.954
152.051.685
TOTALE PASSIVITA’
 
248.345.722
239.804.680
 
 
 
 
Passività destinate alla dismissione
 
 
-
 
 
 
 
TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVITA’
 
340.213.138
345.011.524
193
CONTO ECONOMICO
 
 
 
importi espressi in unità di Euro
 
 
 
 
Note
31/12/2022
31/12/2021
Ricavi delle vendite e delle prestazioni
(24)
13.734.597
11.266.767
- Di cui verso parti correlate
 
13.584.481
11.111.831
Altri ricavi operativi
(25)
4.743.158
1.357.110
- Di cui verso parti correlate
 
-
7.434
Materie prime e di consumo
(26)
(72.741)
(79.825)
- Di cui verso parti correlate
 
 
 
Costo del personale
(27)
(6.535.331)
(6.196.710)
Altri costi operativi
(28)
(10.105.239)
(14.424.048)
- Di cui verso parti correlate
 
(1.193.625)
(513.081)
Ammortamenti
(29)
(4.142.758)
(2.430.275)
Accantonamenti e svalutazioni
(29.1)
(1.999.908)
(9.211.130)
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni
 
-
-
Risultato operativo
 
(4.378.222)
(19.718.111)
Proventi finanziari
(30)
7.560.100
4.339.499
- Di cui verso parti correlate
 
1.345.173
1.341.877
Costi finanziari
(31)
(15.047.252)
(13.490.229)
Utile (perdita) derivante da transazioni in valute estera
(32)
(304.024)
(555.818)
Sub Totale proventi / (costi) finanziari e utile / (perdita) su cambi
 
(7.791.176)
(9.706.548)
Rettifiche di valore ad attività finanziarie
(33)
(1.241.753)
5.421.818
- Di cui verso parti correlate
 
(1.241.753)
5.421.818
Risultato prima delle Imposte
 
(13.411.151)
(24.002.841)
Imposte sul reddito
(34)
70.909
709.272
 
 
 
 
Risultato Netto derivante dalle attività in funzionamento
(34.1)
(13.340.242)
(23.293.569)
Risultato Netto da attività destinate ad essere cessate
 
-
-
 
 
 
 
Risultato netto
(35)
(13.340.242)
(23.293.569)
194
CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO
 
 
 
31/12/2022
31/12/2021
Utile/(perdita) del periodo
(13.340.242)
(23.293.569)
Altre componenti di conto economico complessivo che saranno successivamente riclassificate nell’utile/(perdita) d’esercizio
Riserva di cash flow hedge
Imposte sul reddito
Effetto variazione riserva cash flow hedge
 
 
Totale altre componenti di conto economico complessivo che saranno successivamente riclassificate nell’utile/(perdita) d’esercizio al netto delle imposte
0
0
Altre componenti di conto economico complessivo che non saranno successivamente riclassificate nell’utile/(perdita) d’esercizio:
Utili/(perdite) attuariali
815
(31.311)
Imposte sul reddito
Totale altre componenti di conto economico complessivo che non saranno successivamente riclassificate nell’utile/(perdita) d’esercizio al netto delle imposte
815
(31.311)
Risultato complessivo al netto dell’effetto fiscale
(13.339.427)
(23.324.880)
VARIAZIONI DI PATRIMONIO NETTO
importi espressi in unità di Euro
DESCRIZIONE
Capitale Sociale
Altre riserve
Utili (perdite) accumulati
Utile del periodo
Totale Patrimonio Netto
Saldo al 31/12/2020
97.373.554
270.076.968
(484.954.765)
246.035.967
128.531.723
Destinazione dell’Utile
(238.918.798)
484.954.765
(246.035.967)
-
Distribuzione di dividendi
-
Aumento di Capitale
-
-
Altre variazioni
-
Utile / (Perdita) complessiva
(31.311)
(23.293.569)
(23.324.880)
Saldo al 31/12/2021
97.373.554
31.126.859
-
(23.293.569)
105.206.844
Destinazione dell’Utile
(23.293.569)
(0)
23.293.569
-
Distribuzione di dividendi
-
Aumento di Capitale
-
 
 
 
-
Altre variazioni
 
 
 
 
-
Utile / (Perdita) complessiva
 
815
 
(13.340.242)
(13.339.427)
Saldo al 31/12/2022
97.373.554
7.834.105
(0)
(13.340.242)
91.867.416
195
RENDICONTO FINANZIARIO
-
importi espressi in unità di Euro
 
Note
31/12/2022
31/12/2021
Risultato del periodo
(35)
(13.340.242)
(23.293.569)
Imposte sul reddito
(34)
(70.909)
(709.272)
Risultato ante imposte
 
(13.411.151)
(24.002.841)
Ammortamenti
(29)
4.142.758
2.430.275
(Plusvalenze)/Minusvalenze per alienazione cespiti
(1) – (2)
(192.123)
(80.826)
(Proventi)/Costi finanziari
(30) – (31) – (32)
7.487.152
9.150.730
Rettifiche di valore di attività finanziarie
(33)
1.241.753
(5.421.818)
Accantonamenti fondo rischi e benefici successivi cessazione del rapporto di lavoro
(16)
333.038
281.742
Utilizzo fondi rischi e benefici successivi cessazione del rapporto di lavoro
(16)
(373.995)
(310.122)
Accantonamenti fondi rischi e oneri e altri
(22)
3.011.713
9.623.932
Utilizzi fondi rischi e oneri
(17)
-
-
(A) Flusso di cassa dell’attività operativa ante variazioni del Capitale Circolante
 
2.239.145
(8.328.928)
(Incremento)/Decremento Crediti commerciali
(6)
9.297.436
5.325.651
(Incremento)/Decremento altre attività
(7) – (8) – (4)
(1.343.108)
2.168.867
Incremento/ (Decremento) Debiti commerciali
(18)
(5.461.769)
4.332.109
Incremento/ (Decremento) Altre passività
(15) – (19) – (20)
1.338.325
704.862
(B) Variazione del capitale circolante
 
3.830.884
12.531.490
( C ) Incassi(Esborsi) finanziari
(30) – (31) – (32)
(2.217.173)
(3.548.946)
(D) Imposte dirette (pagate)/incassate
(8)
(8.328)
741.665
(E) Flusso di cassa generato (assorbito) dall’attività operativa (A+B+C+D)
 
3.844.527
1.395.281
(Investimenti) netti in immobilizzazioni materiali
(1) – (29)
(143.755)
106.729
(Investimenti) netti in immobilizzazioni immateriali
(2) – (29)
(1.098.519)
(2.201.775)
Variazione netta delle Attività finanziarie
(3) – (5)
-
280.000
(F) Flusso di cassa generato (assorbito) nelle attività di investimento
 
(1.242.275)
(1.815.046)
Incremento/ (Decremento) Capitale Sociale e riserve per acquisto azioni proprie
(11)
-
-
Altre variazioni (*)
(11)
6.445.820
-
Incremento/ (Decremento) finanziamenti e altri finanziatori
(9)-(12) – (13) –(14) – (21) –(22)- (23)
(880.554)
(842.055)
Dividendi incassati
(30)
-
-
Dividendi pagati
(11)
-
-
(G) Flusso di cassa netto della gestione finanziaria
 
5.565.266
(842.055)
(H) Variazione cassa per attività destinate ad essere cedute
 
-
-
(I) Aumento (Diminuzione) delle disponibilità liquide (E+F+G+H)
 
8.167.518
(1.261.820)
Disponibilità liquide iniziali
 
1.551.657
2.813.477
Disponibilità liquide finali
 
9.719.175
1.551.657
(*) L’importo è riferito al versamento effettuato dal socio CDP a titolo di aumento di capitale a pagamento in opzione il 20 dicembre 2022. Il processo di aumento di capitale si è concluso in data 11 gennaio 2023.
196
NOTE ESPLICATIVE AL BILANCIO DELL’ESERCIZIO CHIUSO IL 31/12/2022
Profilo ed attività della Società
TREVI Finanziaria Industriale S.p.A. (di seguito la Società”) e le società da essa controllate (di seguito Gruppo TREVIo il Gruppo”) svolgono la propria attività principalmente nel settore dei servizi di ingegneria delle fondazioni per opere civili, infrastrutturali e costruzione di attrezzature per fondazioni speciali (di seguito “Fondazioni”).
Tali attività sono coordinate dalle due principali società operative del Gruppo:
Trevi S.p.A., capofila nell’attività dell’ingegneria del sottosuolo;
Soilmec S.p.A., che guida la relativa divisione e realizza e commercializza attrezzature per l’ingegneria del sottosuolo.
Inoltre, a seguito dell’acquisizione, da parte della controllata Trevi SpA, del 60% di Parcheggi SpA, il Gruppo è anche attivo nella gestione di parcheggi automatizzati.
TREVI – Finanziaria Industriale S.p.A. è quotata alla Borsa di Milano dal luglio 1999.
Per un commento sulle varie aree di attività in cui il Gruppo opera, sui rapporti con Società correlate e sui fatti avvenuti successivamente alla data di chiusura dell’esercizio, si rimanda alla Relazione sulla Gestione.
Struttura e contenuto dei Prospetti Contabili
Il bilancio d’esercizio della Società è stato redatto conformemente agli International Financial Reporting Standard (IFRS) emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB) e adottati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all’art. 6 del Regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002 così come recepito dal Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 38 e successive modificazioni, comunicazioni e delibere CONSOB ed ai relativi principi interpretativi IFRIC emessi dall’International Financial Reporting Interpretation Committee e dai precedenti SIC emessi dallo Standing Interpretations Committee.
Nella sezione “Criteri di valutazione” sono indicati i principi contabili internazionali di riferimento adottati nella redazione del bilancio della Società al 31 dicembre 2022.
Il bilancio d’esercizio della Società al 31 dicembre 2022 presenta, ai fini comparativi, i saldi dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2021.
Sono state utilizzate le seguenti classificazioni:
la “situazione patrimoniale – finanziaria” per poste correnti/non correnti;
il “conto economico” per natura;
il “conto economico complessivo”, che include oltre all’utile dell’esercizio le altre variazioni dei movimenti di patrimonio netto diverse dalle transazioni con gli azionisti;
il “rendiconto finanziario” redatto con il metodo indiretto.
Tali classificazioni si ritiene forniscano informazioni meglio rispondenti a rappresentare la situazione
197
patrimoniale, economica e finanziaria della Società.
La valuta funzionale e di presentazione è l’Euro.
Per quanto riguarda i prospetti contenuti nel presente bilancio e le relative note esplicative, ove non diversamente indicato, sono esposti in unità di Euro.
Principi contabili
Il bilancio d’esercizio è stato redatto in base al principio generale del costo storico, fatta eccezione per le voci di bilancio che, in conformità agli IFRS, sono valutate in base al fair value, come indicato di seguito nei criteri di valutazione, nonché sul presupposto della continuità aziendale.
Criteri di Valutazione
La preparazione del bilancio richiede agli amministratori di effettuare valutazioni discrezionali, stime ed ipotesi che influenzano i valori di ricavi, costi, attività e passività, e l’indicazione di passività potenziali alla data di bilancio. Le principali voci di bilancio che hanno richiesto l’utilizzo di stime sono:
valutazione delle partecipazioni; attività per imposte anticipate, relativamente, in particolare, alla probabilità di futuro riversamento delle stesse;
accantonamenti al fondo svalutazione crediti ed ai fondi rischi;
ipotesi principali applicate al ricalcolo attuariale del fondo TFR (benefici ai dipendenti), quali il tasso di turnover futuro e il tasso di sconto.
Il bilancio d’esercizio della Società al 31 dicembre 2022, è stato predisposto applicando il presupposto della continuità aziendale. Si rimanda al Paragrafo “Principali Rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale” per ulteriori commenti.
198
Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale
Introduzione
La presente sezione ha lo scopo di: (i) esaminare la correttezza dell’applicazione del presupposto relativo alla continuità aziendale ai bilanci (d’esercizio e consolidato) relativi all’esercizio 2022 della Società e del Gruppo, anche alla luce della situazione economica, finanziaria e patrimoniale e delle ulteriori circostanze che possono assumere rilievo a tal fine; e (ii) identificare le incertezze al momento esistenti, valutando la significatività delle stesse e la probabilità che possano essere superate, prendendo in considerazione le misure poste in essere dal management e gli ulteriori fattori di mitigazione.
Si ricorda che, già a partire dall’approvazione del bilancio di esercizio e del bilancio consolidato al 31 dicembre 2020, a causa di alcuni scostamenti rispetto al precedente piano industriale, la direzione aziendale aveva identificato alcuni fattori di rischio per la continuità aziendale su cui erano state svolte specifiche analisi. Tali rischi risultavano essere in particolare: (a) il rischio relativo al mancato rispetto delle clausole contrattuali contenute nell’Accordo di Ristrutturazione (come infra definito) e dalle possibili conseguenze derivanti da tale circostanza, anche alla luce dei rapporti con le Banche Finanziatrici (come infra definite); (b) gli eventuali rischi legati all’andamento della liquidità del Gruppo per un periodo di almeno 12 mesi a partire dalla data di riferimento del presente bilancio; e (c) il rischio derivante dall’eventuale mancato raggiungimento degli obiettivi di risanamento, come previsti dal Nuovo Piano Consolidato (come infra definito).
A tale riguardo, si ricorda altresì che come ampiamente indicato nelle note esplicative al bilancio a cui si rimanda, sia nell’ambito della relazione sulla gestione relativa al bilancio (d’esercizio e consolidato) al 31 dicembre 2020 che nelle relazioni successive sino alla semestrale al 30 giugno 2022, il Consiglio di Amministrazione, dopo aver attentamente ed esaustivamente valutato i rischi a cui la continuità era esposta, come sopra sintetizzati, aveva ritenuto appropriata l’adozione del presupposto della continuità aziendale, pur segnalando quale residua incertezza significativa la positiva conclusione delle trattative con le Banche Finanziatrici in relazione ai necessari interventi sugli accordi esistenti con le stesse (su cui si richiama quanto esposto nelle rispettive relazioni sulla gestione). Ai fini della presente relazione, la continuità aziendale va dunque valutata tenendo conto delle circostanze predette e degli aggiornamenti disponibili in merito all’evolversi delle stesse successivamente alla data di approvazione della relazione semestrale, da considerarsi fino alla data di formazione del presente bilancio, tenendo conto degli eventi nel frattempo occorsi e, in particolare, della favorevole conclusione delle negoziazioni con le banche finanziatrici e dell’attuazione delle operazioni previste nell’ambito della relativa manovra finanziaria concordata con le stesse, come meglio descritte nel prosieguo.
L’operazione di ristrutturazione e di ripatrimonializzazione del Gruppo conclusasi nel 2020
199
Al fine di fare fronte alla grave situazione di tensione economico-finanziaria della Società e del gruppo ad essa facente capo (il Gruppo Trevio il Gruppo”), a partire dal 2017 la Società ha avviato un processo di ripatrimonializzazione e di ristrutturazione dell’indebitamento finanziario del Gruppo, che ha portato alla sottoscrizione in data 5 agosto 2019 di un accordo di ristrutturazione ex articolo 182 bis l.fall. tra, inter alios, la Società, e le controllate Trevi e Soilmec, da una parte, e gli istituti finanziatori del Gruppo (le Banche Finanziatrici”), dall’altra parte, il quale è stato successivamente omologato con decreto della Corte d’Appello di Bologna in data 10 gennaio 2020 (l’“Accordo di Ristrutturazione”).
L’Accordo di Ristrutturazione e la relativa manovra finanziaria si innestavano su un piano industriale, economico e finanziario relativo al Gruppo Trevi per il periodo 2018-2022 (il Piano Consolidato Originario”) elaborato nel corso degli esercizi 2018 e 2019 il quale è stato approvato, nella sua versione finale, dal Consiglio di Amministrazione della Società in data 2 agosto 2019.
Successivamente all’omologazione dell’Accordo di Ristrutturazione, il Gruppo ha dato piena attuazione a tutte le principali operazioni societarie/straordinarie ivi previste quali, inter alia:
(i) un aumento di capitale pari a Euro 150,8 milioni (l’“Aumento di Capitale 2020”), di cui (i) una parte offerta in opzioni ai soci è stata interamente sottoscritta per Euro 130 milioni, di cui Euro 87,7 tramite versamento di denaro (Euro 77,4 milioni circa riferiti a CDPE Investimenti S.p.A. e Polaris Capital Management LLC), ed Euro 42,3 milioni con la conversione da parte delle principali Banche Finanziatrici di crediti finanziari vantati nei confronti della Società, secondo un rapporto di conversione pari a 4,5:1; e (ii) una parte riservata alle Banche Finanziatrici, con esclusione del diritto di opzione, è stata sottoscritta per Euro 20,8 milioni tramite conversione dei crediti finanziari vantati dalle banche stesse nei confronti della Società, secondo il medesimo rapporto di conversione pari a 4,5:1;
(ii) la dismissione in data 31 marzo 2020 di Drillmec S.p.A., Petreven S.p.A. e di tutte le società al tempo facenti parte del Gruppo Trevi e operanti nel settore dell’Oil&Gas in favore del gruppo indiano facente capo a Megha Engineering & Infrastructures Ltd., primario operatore indiano del settore delle infrastrutture (“MEIL”), tra i leader mondiali del settore. I proventi derivanti da tale dismissione sono stati destinati al rimborso di parte dell’indebitamento gravante sulle società della divisione Oil&Gas, mentre la parte residua di tale indebitamento è stata accollata da parte di Trevi Finanziaria e riscadenziata in maniera uniforme al debito oggetto di ristrutturazione;
(iii) l’erogazione da parte di alcune Banche Finanziatrici di nuova finanza per cassa per un importo complessivamente pari a Euro 12.878.866,00, dei quali Euro 12.000.000,00 erogati prima dell’omologa, in attuazione dell’autorizzazione del Tribunale di Forlì ai sensi dell’art. 182 quinquies l.fall., ed Euro 878.866,00 erogati successivamente dell’omologa, ai sensi dell’art. 182 quater l.fall.;
(iv) il consolidamento e il riscadenziamento della maggior parte del debito bancario al 31 dicembre 2024, e la riduzione del relativo tasso di interesse;
(v) la conferma delle linee di credito esistenti e la concessione di nuove linee di credito per firma, volte a consentire al Gruppo di emettere le garanzie richieste nell’ambito della propria attività ordinaria, per
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complessivi circa Euro 200 milioni, una parte delle quali pari a complessivi Euro 14,7 milioni erogate anche durante il periodo antecedente l’omologa dell’Accordo di Ristrutturazione ai sensi dell’articolo 182 quinquies l.fall.; e
(vi) il riscadenziamento sino a tutto il 31 dicembre 2024, e la modifica dei relativi termini e condizioni del prestito obbligazionario denominato «Trevi-Finanziaria Industriale S.p.A. 2014 2019» emesso da Trevi Finanziaria nell’esercizio 2014 per un valore di Euro 50 milioni (il Prestito Obbligazionario”).
Successivamente al perfezionamento delle operazioni previste nell’Accordo di Ristrutturazione, appena sintetizzate, si sono verificati i seguenti eventi principali:
in data 31 gennaio 2021, la Società ha comunicato al mercato che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data, era possibile prevedere che si sarebbero evidenziati scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario a fronte degli effetti negativi della pandemia da Covid-19 sull’economia mondiale che ha condizionato l’attività del Gruppo e, conseguentemente, si sarebbe verificato il mancato rispetto di uno dei parametri finanziari stabiliti nell’Accordo di Ristrutturazione.
Tale circostanza implicava le seguenti possibili conseguenze, che costituivano possibili rischi per la continuità aziendale: (i) la formale dichiarazione da parte delle Banche Finanziatrici circa il verificarsi di un Evento Rilevanteai sensi dell’Accordo di Ristrutturazione, e la conseguente attivazione dei rimedi contrattualmente previsti, tra cui la decadenza dal beneficio del termine in relazione all’indebitamento finanziario oggetto dell’Accordo di Ristrutturazione, e la richiesta di immediato rimborso anticipato dell’indebitamento medesimo; e (ii) l’interruzione da parte delle Banche Finanziatrici delle linee di credito a breve termine per cassa e per firma previste dall’Accordo di Ristrutturazione, facendo venire meno il necessario sostegno finanziario al Gruppo. Quanto sopra, rendeva necessario un formale impegno delle Banche Finanziatrici a non avvalersi di alcuno di tali rimedi e una rinuncia all’esercizio degli stessi in conseguenza di tali violazioni, nonché l’impegno delle Banche Finanziatrici stesse a consentire l’utilizzo delle linee di credito a breve termine per cassa e per firma necessarie per supportare il business del Gruppo come più ampiamente descritto nel seguito;
a fronte di quanto appena descritto, in data 24 febbraio 2021, Trevi Finanziaria ha informato il mercato circa l’avvio delle interlocuzioni con le Banche Finanziatrici volte all’individuazione delle modifiche agli accordi in essere necessarie per fare fronte al prevedibile mancato rispetto di uno dei parametri finanziari già stabiliti nell’Accordo di Ristrutturazione in occasione dell’approvazione del bilancio consolidato per l’esercizio 2020. La Società ha inoltre informato il mercato circa il fatto che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data relative all’andamento della gestione nell’esercizio 2020 e delle ulteriori analisi allora in corso sulle prospettive della Società nell’attuale contesto di mercato, fortemente condizionato dagli effetti provocati a livello globale dalla diffusione della pandemia da Covid-19, emergeva un generale rallentamento nel raggiungimento degli obiettivi individuati nel Piano Consolidato Originario, che apparivano pertanto non interamente realizzabili nell’arco temporale considerato. In
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considerazione di ciò, nelle interlocuzioni avviate con le Banche Finanziatrici la Società ha avanzato l’ipotesi sia di concessione degli usuali waiver e modifiche ai parametri finanziari originariamente fissati nell’Accordo di Ristrutturazione, sia di rideterminazione di alcune scadenze previste nell’esercizio in corso in relazione a talune esposizioni, sulla base di un nuovo piano industriale che tenesse conto dell’attuale situazione, da recepire in un nuovo accordo con le Banche Finanziatrici.
Le interlocuzioni con gli istituti finanziari hanno portato, nell’ordine:
(i) alla predisposizione di una independent business review (“IBR”), che verificasse la ragionevole fondatezza delle assunzioni industriali e di mercato poste alla base del Nuovo Piano Consolidato (come infra definito);
(ii) alla sottoscrizione di un accordo di moratoria e standstill in data 5 agosto 2021 (l’“Accordo di Standstill”) tra la Società, le controllate italiane Trevi, Soilmec e PSM e le Banche Finanziatrici, che consentisse la gestione del business in continuità nella fase di predisposizione e negoziazione della proposta di manovra finanziaria, attraverso: (a) una generale sospensione degli obblighi relativi al rispetto dei parametri finanziari; (b) la sospensione degli obblighi di pagamento degli importi dovuti nel corso del 2021; (c) il mantenimento delle linee di credito esistenti, sia per cassa che per firma; e (d) l’impegno a non avvalersi dei rimedi conseguenti al verificarsi degli “Eventi Rilevanti” relativi alle circostanze sopra descritte;
(iii) all’approvazione del Nuovo Piano Consolidato da parte del Consiglio di Amministrazione della Società in data 29 settembre 2022;
(iv) alla definizione di una proposta di manovra finanziaria (e, se del caso, patrimoniale) a supporto del Nuovo Piano Consolidato, che includesse le richieste formulate dalla Società, da sottoporre alle Banche Finanziatrici ai fini della sottoscrizione di un nuovo accordo con le stesse; e
(v) alla sottoscrizione del Nuovo Accordo (come infra definito).
Valutazioni circa l’esistenza del presupposto della continuità aziendale
Nel determinare se il presupposto della continuazione dell’attività sia applicabile anche in occasione del presente bilancio, gli Amministratori hanno tenuto conto di tutte le informazioni disponibili sul futuro, relativo almeno ma non limitato a dodici mesi dopo la data di riferimento del bilancio consolidato per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2022. Sono stati presi in considerazione i principali indicatori di rischio che possono far sorgere dubbi in merito alla continuità, tenendo anche conto di quanto precedentemente descritto e delle evoluzioni intervenute.
In particolare, il Consiglio di Amministrazione ha tenuto in considerazione le valutazioni che erano state effettuate a partire dall’approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2020, ponendo particolare attenzione sulle circostanze che erano state identificate quali possibili fattori di rischio in tale sede, al fine di verificarne lo status. In linea con quanto era stato rilevato sin dell’approvazione del bilancio al 31 dicembre
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2020, nel caso di Trevi Finanziaria e del Gruppo Trevi, gli indicatori di rischio da valutare con particolare attenzione sono tuttora quelli rientranti nell’area finanziaria.
Occorre pertanto analizzare con particolare attenzione lo status dei rapporti con le Banche Finanziatrici, e i relativi accordi in essere con le stesse, nonché le conseguenze delle violazioni già occorse (con riferimento al precedente Accordo di Ristrutturazione) e di quelle che potrebbero occorrere in futuro, anche come conseguenza del mancato raggiungimento degli obiettivi previsti dal nuovo piano (con riferimento ai nuovi accordi sottoscritti alla fine dell’esercizio 2022).
Il definitivo superamento delle precedenti incertezze esistenti, come si vedrà nei successivi paragrafi, va valutato alla luce del perfezionamento del Nuovo Accordo con le Banche Finanziatrici che recepisce i contenuti della Nuova Manovra Finanziaria e tiene conto delle previsioni del Nuovo Piano Consolidato.
Valutazioni circa il raggiungimento dei target del Nuovo Piano Consolidato
Al fine di valutare i rischi legati al raggiungimento dei target previsionali del Nuovo Piano Consolidato, pare opportuno, preliminarmente, ripercorrere le cause che avevano portato a identificare in precedenza gli specifici fattori di rischio meritevoli di approfondimento da parte del consiglio di amministrazione e, nei paragrafi successivi, svolgere le opportune analisi per verificarne il superamento.
In proposito, si ricorda che i già segnalati scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario rilevati in particolare a partire dal secondo semestre 2020, hanno poi effettivamente comportato, da un lato, il mancato rispetto dei parametri finanziari previsti dall’Accordo di Ristrutturazione e, dall’altro, la necessità di aggiornare gli obiettivi del suddetto piano - sempre nel rispetto delle originarie linee strategiche - e di rivedere le previsioni per i prossimi esercizi, mediante l’approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione della Società in data 23 aprile 2021 di un nuovo piano industriale relativo al periodo 2021-2024. Tale nuovo piano è stato successivamente aggiornato, in un primo momento, al fine di recepire i dati contabili al 30 giugno 2021 e, successivamente, al fine di estendere il relativo arco temporale al periodo 2022-2026 nonché al fine di tenere conto di alcuni aspetti, tra cui le performance registrate nel corso dell’anno 2021 e alcuni elementi prudenziali che il management ha ritenuto opportuno considerare nei successivi anni di piano. Tale versione finale del piano, aggiornata al fine di tener conto della versione definitiva della Nuova Manovra Finanziaria (come infra definita), è stata dunque approvata dal Consiglio di Amministrazione della Società in data 29 settembre 2022 (il “Nuovo Piano Consolidato”).
Tale piano prevede livelli inferiori sia di ricavi che di EBITDA rispetto al Piano Consolidato Originario, così come una minore generazione di cassa e, conseguentemente, una Posizione Finanziaria Netta debitoria stabilmente più elevata.
Va detto altresì che il Nuovo Piano Consolidato considera come arco temporale il periodo 2022-2026, mentre il Piano Consolidato Originario considerava il periodo 2019-2022 (prevedendo che, al termine di tale periodo, fossero raggiunti gli obiettivi finali di risanamento del Gruppo). L’orizzonte temporale del Nuovo Piano Consolidato va dunque oltre quello del Piano Consolidato Originario. Tale circostanza implica evidentemente che il raggiungimento degli obiettivi di risanamento del Gruppo Trevi che, nell’ambito del Piano Consolidato
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Originario, era previsto per la fine dell’esercizio 2022, nell’ambito del Nuovo Piano Consolidato vada valutato in tale arco temporale più ampio.
In coerenza con le valutazioni svolte a partire dall’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020, uno degli elementi presi in considerazione al fine di valutare le incertezze sulla continuità aziendale è se le previsioni del Nuovo Piano Consolidato, anche alla luce delle ultime risultanze circa l’andamento del Gruppo, appaiano comunque idonee a consentire, entro il relativo arco temporale di riferimento, il raggiungimento di un riequilibrio economico-finanziario.
In particolare, si evidenzia che:
il Nuovo Piano Consolidato appare redatto secondo criteri ragionevoli e prudenziali che includono sia azioni volte all’incremento dei volumi sia al miglioramento della redditività, e mostra comunque la possibilità di raggiungere, al termine del piano stesso, una situazione di sostanziale equilibrio economico-finanziario e patrimoniale, tale da consentire il rifinanziamento dell’indebitamento residuo a condizioni di mercato;
l’IBR svolta da Alvarez & Marsal sul Nuovo Piano Consolidato e condivisa con le Banche Finanziatrici ha confermato ragionevolezza e fattibilità dello stesso;
la Nuova Manovra Finanziaria riflessa all’interno del Nuovo Accordo, sul contenuto della quale si sono pronunciati sia gli azionisti di riferimento (i.e., CDPE e Polaris) che le Banche Finanziatrici, attraverso l’operazione di rafforzamento patrimoniale ivi prevista, ha consentito di rafforzare ulteriormente la situazione economico-patrimoniale e finanziaria del Gruppo, dando altresì ulteriore impulso al business nonché al raggiungimento dei target di risanamento secondo quanto previsto dal Nuovo Piano Consolidato.
Peraltro, la ragionevolezza e fattibilità del Nuovo Piano Consolidato sono altresì ulteriormente supportate dalla circostanza che lo stesso in data 28 novembre 2022 è stato oggetto di attestazione da parte del professionista attestatore, Dott. Mario Ravaccia, dotato dei requisiti previsti dalla legge fallimentare, circostanza che rappresenta un fattore di ulteriore tutela per gli Amministratori e per gli altri stakeholder coinvolti.
Inoltre, la fattibilità del Nuovo Piano Consolidato risulta confermata dai risultati al 31 dicembre 2022, in linea con le previsioni del Nuovo Piano Consolidato, i quali mostrano una conferma della previsione dei ricavi e dell’EBITDA ricorrente per l’intero esercizio 2022, ordini acquisiti nel 2022 pari a circa 699 milioni di Euro in aumento del 16,5% rispetto al medesimo periodo del precedente anno, un portafoglio ordini pari a 587 milioni di Euro, in deciso aumento rispetto al 31 dicembre 2021 (+29,6%), trend proseguito anche nel primo trimestre 2023, una lieve diminuzione di 0,7 milioni di Euro della Posizione Finanziaria Netta, che passa da 251,8 milioni di Euro registrata al 31 dicembre 2021 ai 251,2 milioni di Euro consuntivati al 31 dicembre 2022 (prima dell’attuazione della Nuova Manovra Finanziaria). Anche l’andamento del Gruppo nei primi mesi dell’anno 2023, così come evidenziato tra i “Fatti di Rilievo avvenuti dopo la chiusura al 31/12/2022” per quanto riguarda acquisizione ordini, ricavi di produzione e backlog è risultato in linea con le previsioni dell’anno 2023, parte del Piano 2022-2026. La prosecuzione dell’esecuzione del Nuovo Piano, pur dipendendo solo in parte da variabili e fattori interni controllabili dalla Direzione Aziendale, permetterà di rispettare i
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parametri finanziari previsti dal Nuovo Accordo di Ristrutturazione. Con riferimento alle considerazioni in merito ai potenziali impatti derivanti dal conflitto Russia-Ucraina e dal prolungarsi dell’emergenza sanitaria da Covid-19 si rimanda, rispettivamente, ai paragrafi “Impatti del conflitto Russia-Ucraina”, “COVID-19” e “Rischio connesso all’andamento dei prezzi delle materie prime” della presente relazione.
Le incertezze, tutte ricondotte all’interno di una complessiva categoria di “rischio finanziario”, si sostanziano quindi nella capacità della Società di rispettare gli impegni finanziari assunti nonché di generare e/o reperire risorse sufficienti per soddisfare le proprie esigenze finanziarie a sostegno del business, del programma di investimenti e degli obiettivi del Nuovo Piano Consolidato. Il definitivo superamento di tali incertezze, come si vedrà nei successivi paragrafi, va valutato alla luce del perfezionamento del Nuovo Accordo (come infra definito) con le Banche Finanziatrici che recepisce i contenuti della Nuova Manovra Finanziaria e tiene conto delle previsioni del Nuovo Piano Consolidato.
Più in particolare, il management, con l’ausilio dei propri advisor, ha portato avanti le trattative sia con le Banche Finanziatrici che con i principali azionisti volte a definire la nuova manovra finanziaria. La definizione di una manovra che trovasse il consenso sia dei principali azionisti che delle Banche Finanziatrici ha richiesto alcuni mesi. La versione definitiva della manovra finanziaria è quella che è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 17 novembre 2022 (la Nuova Manovra Finanziaria”), la quale prevedeva, in estrema sintesi:
(a) che la stessa fosse posta in essere in esecuzione di un accordo basato su un piano attestato di risanamento ai sensi dell’art. 56 del codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (“CCII”) (corrispondente al precedente art. 67, comma III, lett.(d) della l.fall.) (il “Nuovo Accordo”);
(b) un aumento di capitale a pagamento, da offrirsi in opzione ai soci esistenti ai sensi dell’art. 2441, comma primo, cod. civ., per un importo complessivo massimo pari ad Euro 25.106.155,28, inscindibile fino all'importo di Euro 24.999.999,90 importo integralmente garantito dagli impegni di sottoscrizione assunti dai soci CDPE Investimenti S.p.A. (“CDPE”) e Polaris Capital Management LLC (“Polarise, congiuntamente a CDPE, i Soci Istituzionali”) e scindibile per l'eccedenza, comprensivo di sovrapprezzo, mediante emissione di complessive massime n. 79.199.228 nuove azioni ordinarie, prive di valore nominale, aventi le medesime caratteristiche di quelle in circolazione (da emettersi con godimento regolare), ad un prezzo di emissione per azione di Euro 0,3170, dei quali Euro 0,1585 da imputarsi a capitale ed Euro 0,1585 da imputarsi a sovrapprezzo (l’“Aumento di Capitale in Opzione”);
(c) un aumento di capitale inscindibile a pagamento, di importo massimo pari ad Euro 26.137.571,21, mediante emissione di n. 82.452.906 azioni ordinarie, prive di valore nominale, aventi le medesime caratteristiche di quelle in circolazione (da emettersi con godimento regolare), ad un prezzo di emissione per azione di Euro 0,3170, da offrire, con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell’art. 2441, comma 5, cod. civ., ad alcuni dei creditori finanziari individuati nel Nuovo Accordo, con liberazione mediante compensazione volontaria, nei modi e nella misura previsti nel Nuovo Accordo, in relazione alla sottoscrizione dell’aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione, di crediti certi, liquidi ed
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esigibili, secondo un rapporto di conversione del credito in capitale di 1,25 a 1 (l’“Aumento di Capitale per Conversione” e, congiuntamente all’Aumento di Capitale in Opzione, l’“Aumento di Capitale”);
(d) la subordinazione e postergazione di una porzione del debito bancario per Euro 6,5 milioni;
(e) l’estensione della scadenza finale dell’indebitamento a medio-lungo termine sino al 31 dicembre 2026, con introduzione di un piano di ammortamento a partire dal 2023;
(f) la concessione/conferma di linee di credito per firma a supporto dell’esecuzione del Nuovo Piano Consolidato;
(g) l’estensione al 2026 della scadenza del Prestito Obbligazionario.
Sempre in data 17 novembre 2022, il Consiglio di Amministrazione della Società ha approvato: (i) la versione finale del piano di risanamento ai sensi degli articoli 56 e 284 CCII, basato sul Nuovo Piano Consolidato e sulla Nuova Manovra Finanziaria, relativo a Trevi Finanziaria nonché al Gruppo Trevi; (ii) in attuazione della delega conferita dall’assemblea dei soci dell’ 11 agosto 2022, l’operazione di rafforzamento patrimoniale della Società prevista dalla Nuova Manovra Finanziaria, come adeguata con successiva delibera del 28 novembre 2022; (iii) la sottoscrizione del Nuovo Accordo; e (iv) la sottoscrizione degli ulteriori accordi previsti nel contesto dell’operazione di ristrutturazione del debito e di rafforzamento patrimoniale in attuazione del suddetto piano attestato, ivi incluso l’accordo con il quale i Soci di Riferimento hanno assunto l’impegno di sottoscrivere l’intera quota di loro spettanza dell’Aumento di Capitale in Opzione, nonché le eventuali azioni che resteranno inoptate in proporzione alle partecipazioni detenute (la “Lettera di Impegno”).
Successivamente, in data 29-30 novembre 2022, la Società ha sottoscritto i contratti relativi all’attuazione della Nuova Manovra Finanziaria, quali in particolare il Nuovo Accordo e la Lettera di Impegno, i quali sono divenuti successivamente efficaci in data 16 dicembre 2022 a seguito del verificarsi delle relative condizioni sospensive, ivi incluso l’ottenimento avvenuto in tale data dell’autorizzazione da parte di CONSOB alla pubblicazione del prospetto informativo relativo all’offerta in opzione di azioni Trevi Finanziaria nell’ambito dell’Aumento di Capitale in Opzione, fermo restando che l’esecuzione degli impegni assunti dalle parti finanziarie con riferimento all’Aumento di Capitale per Conversione erano subordinati alla corretta esecuzione dell’Aumento di Capitale in opzione sino alla soglia di inscindibilità pari a Euro 24.999.999,90 condizione che si è verificata in data 10 gennaio 2023, consentendo la conversione in azioni di Trevifin dei crediti delle parti finanziarie e la conseguente esecuzione dell’Aumento di Capitale per Conversione, avvenuta in data 11 gennaio 2023, a seguito della quale l’Aumento di Capitale ha avuto definitiva attuazione.
In data 11 gennaio 2023, la Società ha, quindi, informato il mercato circa il positivo completamento dell’Aumento di Capitale, nel contesto del quale sono state sottoscritte n. 161.317.259 azioni ordinarie di nuova emissione della Società, per un controvalore complessivo pari a Euro 51.137.571,10 (di cui Euro 25.568.785,55 a titolo di capitale e Euro 25.568.785,55 a titolo di sovrapprezzo). A seguito dell’esecuzione dell’Aumento di Capitale, il nuovo capitale sociale di Trevi Finanziaria è risultato, quindi, pari a Euro 123.044.339,55, suddiviso in n. 312.172.952 azioni ordinarie. In particolare: (i) l’Aumento di Capitale in Opzione è stato sottoscritto in denaro per Euro 24.999.999,90, di cui complessivi Euro 17.006.707 versati per la sottoscrizione di complessive n. 53.648.918 azioni da parte dei Soci di Riferimento, e i rimanenti Euro 7.993.292,90 sono stati versati per la
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sottoscrizione di complessive n. 25.215.435 azioni da parte di altri azionisti sottoscrittori; e (ii) l’Aumento di Capitale per Conversione è stato sottoscritto integralmente per Euro 26.137.571,21, mediante emissione di n. 82.452.906 azioni ordinarie.
Di seguito si riportano i principali dati economici, finanziari e patrimoniali del Gruppo a seguito dell’esecuzione dell’operazione di rafforzamento patrimoniale della Società e di ristrutturazione dell’indebitamento finanziario del Gruppo con la precisazione che i relativi effetti contabili sono stati registrati nel 2023 in quanto l’aumento di capitale si è completato appunto nel gennaio 2023:
il patrimonio netto del Gruppo, che al 31 dicembre 2022 era pari a 89,6 milioni di Euro è aumentato di circa 52 milioni di euro;
l’indebitamento finanziario netto del Gruppo, che al 31 dicembre 2022 era pari a 251,2 milioni di Euro, si è ridotto di circa 52 milioni di Euro nel corso del mese di gennaio 2023 per effetto della Manovra Finanziaria; e
l’indebitamento residuo del Gruppo è stato quasi integralmente riscadenziato. Infatti, una parte sostanziale dell’indebitamento a medio lungo termine del debito residuo nei confronti delle Parti Finanziarie dopo l’aumento di capitale per conversione, per un ammontare pari circa a 185 milioni di Euro, è stato riscadenziato al 31 dicembre 2026, mentre per circa Euro 6,5 milioni è prevista la subordinazione e riscadenziamento al 30 giugno 2027.
Valutazione circa il prevedibile andamento della liquidità nel corso dei prossimi 12 mesi
In coerenza con le valutazioni svolte a partire dall’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020, un elemento che è stato valutato con particolare attenzione, alla luce della minor generazione di cassa prevista dal Nuovo Piano Consolidato, è l’idoneità dei livelli di cassa previsti nei prossimi 12 mesi a garantire l’ordinaria operatività del Gruppo, il finanziamento delle relative commesse e il regolare pagamento dei fornitori. A questo fine, come si dirà più diffusamente nel prosieguo, la Direzione Aziendale ha aggiornato le previsioni di cassa che erano state effettuate in occasione dell’approvazione della relazione semestrale consolidata sulla base dei dati actual ed ha esteso tali previsioni sino al 31 marzo 2024. Da tale esercizio emerge la ragionevole aspettativa di una situazione positiva di cassa del Gruppo fino ad allora, assumendo, tra le altre cose, l’utilizzo delle linee di credito ivi incluse le linee di credito per firma necessarie nell’ambito delle commesse di cui le Società del Gruppo sono parte previste dal Nuovo Accordo, ciò consentendo l’attuazione della Nuova Manovra Finanziaria (come di seguito descritta) e del Nuovo Piano Consolidato.
Con riferimento all’incertezza segnalata in precedenza relativa al rischio che, a causa della minore generazione di cassa riflessa nelle previsioni del Nuovo Piano Consolidato, possano verificarsi delle situazioni di tensione di cassa nel corso dei 12 mesi successivi alla data di riferimento del bilancio, va rilevato quanto segue.
Innanzitutto, va sottolineato che la Direzione Aziendale della Società monitora costantemente l’andamento della cassa del Gruppo, anche a livello delle singole Divisioni Trevi e Soilmec. In particolare, il management predispone un piano di tesoreria fino alla fine dell’anno in corso, che analizza l’andamento della cassa su base
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settimanale per i primi tre mesi e su base mensile per i mesi successivi, documento che viene aggiornato ogni 4 settimane sulla base dei dati actual a disposizione, provenienti da tutte le legal entity del Gruppo. Tale strumento, i cui risultati vengono analizzati e discussi con il management locale, consente di monitorare la cassa a breve termine, e di avere contezza di eventuali shortfall di cassa con congruo anticipo, in modo da poter adottare le iniziative di volta in volta necessarie. Tale piano di tesoreria è stato da ultimo aggiornato in data 21 marzo 2023 (con dati aggiornati a tale data), esaminando il prevedibile andamento della liquidità sino al 31 marzo 2024. Tale analisi mostra la conservazione di un margine di liquidità adeguato a garantire la normale operatività del Gruppo ed i rimborsi previsti dal Nuovo Accordo, durante tutto il periodo oggetto di analisi.
Inoltre, in conformità a quanto previsto dal Nuovo Accordo, la Società continua a fornire alle Banche Finanziatrici un piano cassa e analisi del cash flow per ciascuna società del Gruppo relativo al trimestre solare immediatamente precedente. Tale obbligo informativo è stato inoltre validato e verificato dal dott. Paolo Rinaldi, professionista di gradimento delle Banche Finanziatrici che, ai sensi di quanto richiesto dal Nuovo Accordo, è stato incaricato in data 26 gennaio 2023 al fine di svolgere, inter alia, attività di monitoraggio in merito all’attuazione del Nuovo Piano Consolidato e del Nuovo Accordo (il Responsabile Monitoraggio”). L’ultimo piano di cassa e analisi del cash flow aggiornato è stato fornito alle Banche Finanziatrici in data 15 febbraio 2023, e lo stesso non ha segnalato criticità relativamente alla situazione di cassa del Gruppo e/o delle singole divisioni nel relativo periodo.
Inoltre, in data 14 marzo 2023, sempre in conformità a quanto richiesto dal Nuovo Accordo, la Società ha fornito alle Banche Finanziatrici un budget previsionale per l’anno contabile in corso, suddiviso per trimestri solari.
Tali analisi hanno confermato l’assenza di situazioni critiche dal punto di vista della cassa, ed hanno evidenziato una situazione di liquidità idonea a consentire l’ordinaria operatività del Gruppo nel periodo di riferimento.
Il Consiglio di Amministrazione, ai fini dell’approvazione del presente progetto di bilancio, ha comunque esaminato l’aggiornamento di tale liquidity analysis sino al 31 marzo 2024, che corrisponde all’arco temporale oggetto della presente analisi. Pertanto, sulla base di tali proiezioni, è ragionevolmente prevedibile che, nel periodo, le disponibilità liquide consentano al Gruppo di gestire la propria normale attività corrente secondo criteri di continuità e di fare fronte alle proprie esigenze finanziarie.
Il monitoraggio del management relativamente all’andamento della liquidità del Gruppo appare dunque adeguato alla situazione e le risultanze dell’analisi svolta non mostrano allo stato situazioni di tensioni e/o di shortfall di liquidità fino a marzo 2024. Le previsioni appaiono redatte in modo ragionevolmente prudenziale.
In conclusione, tenuto conto che (i) le previsioni di tesoreria vengono svolte con metodologie consolidate nel tempo, (ii) tali previsioni sono oggetto di verifica da parte di un soggetto terzo (i.e., il Responsabile Monitoraggio) e condivise periodicamente con le Banche Finanziatrici, e (iii) al 31-12-2022 Divisione Trevi ha acquisito ordini pari a circa l’80% dei ricavi che si prevede di realizzare nell’anno 2023, e Divisione Soilmec
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ha acquisito ordini pari a circa il 38% dei ricavi che si prevede di realizzare nell’anno 2023, al momento si ritiene che il rischio relativo alle previsioni di tesoreria sia adeguatamente monitorato e mitigato.
Considerazioni conclusive
In conclusione, alla luce delle considerazioni sopra esposte e dopo aver analizzato i rischi e le incertezze a cui la Società e il Gruppo sono esposti, pur essendo presenti i fisiologici fattori di incertezza legati alla realizzazione di un Piano Consolidato, gli Amministratori ritengono appropriato l’utilizzo del presupposto della continuità aziendale nella preparazione del bilancio della Società Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. e del Gruppo Trevi al 31 dicembre 2022.
COVID-19
Nel corso dell’anno 2022 il Gruppo Trevi, al fine di garantire la sicurezza dei dipendenti e la continuità di business, ha proseguito con l’adozione delle misure per il contrasto della pandemia da COVID-19 in relazione alle disposizioni in essere vigenti sul territorio nazionale e nei paesi in cui il Gruppo opera, in generale progressivo miglioramento.
Inoltre, la gestione del rischio COVID-19 è diventato a tutti gli effetti un processo interamente incorporato nel Sistema di Gestione Salute e Sicurezza ISO45001 implementato dal Gruppo Trevi.
Nel corso dell’anno 2022 si segnala un numero di contagi che ha colpito personale del Gruppo Trevi in linea con gli andamenti del periodo in Italia e all’estero, senza particolari criticità per la salute delle persone colpite.
Nel 2023 si continuerà a gestire e revisionare i Piani COVID-19 aziendali in relazione alle nuove disposizioni applicabili ed ai cambi di livello di Rischio relativi alle aree geografiche in cui il Gruppo opera.
Principali indicatori patrimoniali ed economico-finanziari della Società
Ad oggi, in estrema sintesi i principali indicatori patrimoniali e economico-finanziari della Società sono i seguenti:
(in unità di Euro)
31/12/2022
31/12/2021
Variazione
Ricavi delle vendite e delle prestazioni
13.734.597
11.266.767
2.467.830
Altri ricavi operativi
4.743.158
1.357.110
3.386.048
Ricavi Totali
18.477.755
12.623.877
5.853.878
Valore Aggiunto
8.299.775
(1.879.996)
10.179.771
% sui Ricavi Totali
44,92%
(14,89)%
59,81%
Margine Operativo Lordo (EBITDA)
1.764.444
(8.076.706)
9.841.150
% sui Ricavi Totali
9,55%
(63,98)%
N/A
Risultato Operativo (EBIT)
(4.378.222)
(19.718.111)
15.339.889
% su Ricavi Totali
(23,69)%
(156,20)%
132,50%
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Risultato netto delle attività in funzionamento
(13.340.242)
(23.293.569)
9.953.327
% sui Ricavi Totali
(72,20)%
(184,52)%
112,32%
Investimenti/(disinvestimenti) netti
(509.807)
3.648.630
(4.158.437)
Capitale investito netto
210.494.950
220.429.851
(9.934.901)
Posizione finanziaria netta
118.647.980
115.223.006
3.424.974
Patrimonio Netto
91.867.416
105.206.844
(13.339.428)
Risultato operativo netto / Capitale investito netto (R.O.I.)
(2,08) %
(8,95) %
6,87%
Risultato netto / Patrimonio netto (R.O.E.)
(14,52) %
(22,14) %
7,62%
Risultato operativo netto / Ricavi Totali (R.O.S.)
(23,69) %
(156,20) %
132,50%
Posizione finanziaria netta / Patrimonio netto (Debt / Equity)
129,15%
109,52%
19,63%
Criteri di redazione del bilancio
Immobilizzazioni materiali
Le immobilizzazioni materiali sono rilevate al costo di acquisizione o di produzione. Il costo di acquisizione o di produzione è rappresentato dal fair value del prezzo pagato per acquisire o costruire l’attività e ogni altro costo diretto sostenuto per predisporre l’attività al suo utilizzo. La capitalizzazione dei costi inerenti all’ampliamento, ammodernamento o miglioramento degli elementi strutturali di proprietà o in uso da terzi è effettuata esclusivamente nei limiti in cui gli stessi rispondano ai requisiti per essere separatamente classificati come attività o parte di una attività.
Le immobilizzazioni materiali sono iscritte al costo, al netto degli ammortamenti accumulati e delle eventuali perdite di valore. Il valore ammortizzabile di ciascun componente significativo di un’immobilizzazione materiale, avente differente vita utile, è ripartito a quote costanti lungo il periodo di utilizzo atteso. Le vite utili per categoria di beni sono le seguenti:
CATEGORIA CESPITI
ALIQUOTA
Terreni
Vita utile illimitata
Fabbricati industriali e civili
5%
Mobili e arredi
12%
Macchine elettroniche
20%
Attrezzature di perforazione e fondazione
7,50%
Attrezzature generiche
10%
Automezzi
18,75%
Attrezzature varie e minute
20%
I criteri di ammortamento utilizzati, le vite utili e i valori residui sono riesaminati e ridefiniti almeno alla fine di ogni periodo amministrativo per tener conto di eventuali variazioni significative.
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I costi capitalizzabili per migliorie su beni di terzi sono attribuiti alle classi di cespiti cui si riferiscono e ammortizzati per il periodo più breve tra la durata residua del contratto di utilizzo e la vita utile residua dei beni stessi.
Il valore contabile delle immobilizzazioni materiali è mantenuto in bilancio nei limiti in cui vi sia evidenza che tale valore potrà essere recuperato tramite l’uso. Qualora si rilevino indicatori che facciano prevedere difficoltà di recupero del valore netto contabile viene svolto l’impairment test. Il ripristino di valore è effettuato qualora vengano meno le ragioni alla base della stessa. I diritti di Utilizzo vengono valorizzati in applicazione dell’IFRS16.
Immobilizzazioni immateriali
Le immobilizzazioni immateriali sono rilevate al costo di acquisizione o di produzione. Il costo di acquisizione è rappresentato dal fair value del prezzo pagato per acquisire l’attività e ogni costo diretto sostenuto per predisporre l’attività al suo utilizzo.
I diritti di brevetto industriale e utilizzazione delle opere d’ingegno, concessioni, licenze, marchi e software sono valutati al costo al netto degli ammortamenti cumulati, determinati in base al criterio a quote costanti lungo la vita utile attesa pari a 5 esercizi, salvo non siano riscontrate significative perdite di valore. I criteri di ammortamento utilizzati, le vite utili e i valori residui sono riesaminati e ridefiniti almeno alla fine di ogni periodo amministrativo per tener conto di eventuali variazioni significative, così come stabilito dallo IAS 38.
Partecipazioni in società controllate e società collegate
Sono imprese controllate le imprese su cui Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. ha autonomamente il potere di determinare le scelte strategiche dell’impresa al fine di ottenerne i relativi benefici. Generalmente si presume l’esistenza del controllo quando si detiene, direttamente o indirettamente, più della metà dei diritti di voto esercitabili nell’assemblea ordinaria considerando anche i cosiddetti voti potenziali cioè i diritti di voto derivanti da strumenti convertibili.
Sono imprese collegate le imprese su cui Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. esercita un’influenza notevole nella determinazione delle scelte strategiche dell’impresa, pur non avendone il controllo, considerando anche i cosiddetti voti potenziali cioè i diritti di voto derivanti da strumenti convertibili; l’influenza notevole si presume quando Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. detiene, direttamente o indirettamente, più del 20% dei diritti di voto esercitabili nell’assemblea ordinaria.
Le partecipazioni in imprese controllate e collegate sono valutate al costo d’acquisto eventualmente ridotto in caso di distribuzione di capitale o di riserve di capitale ovvero in presenza di perdite di valore determinate applicando il cosiddetto impairment test”. Il costo è ripristinato negli esercizi successivi se vengono meno le ragioni che avevano originato le svalutazioni.
Il valore contabile di queste partecipazioni è sottoposto a verifica per rilevare eventuali perdite di valore quando eventi o cambiamenti indicano che il valore contabile potrebbe non essere recuperabile.
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Partecipazioni in altre imprese
Le partecipazioni in altre imprese minori per le quali non è disponibile una quotazione di mercato sono iscritte al costo eventualmente rettificato per perdite durevoli di valore.
Perdita di valore di attività
Una perdita di valore si origina ogniqualvolta il valore contabile di un’attività sia superiore al suo valore recuperabile. Ad ogni data di bilancio viene accertata l’eventuale presenza di indicatori che facciano supporre l’esistenza di perdite di valore. In presenza di tali indicatori si procede alla stima del valore recuperabile dell’attività (impairment test) e alla contabilizzazione dell’eventuale svalutazione. Per le attività non ancora disponibili per l’uso e le attività rilevate nell’esercizio in corso, l’impairment test viene condotto con cadenza almeno annuale indipendentemente dalla presenza di tali indicatori.
Attività e passività finanziarie
Le attività e passività finanziarie sono trattate secondo lo IFRS 9, di prima applicazione dal 1° gennaio 2018.
In funzione delle caratteristiche dello strumento e del modello di business adottato per la relativa gestione, le attività finanziarie, che rappresentano strumenti di debito, sono classificate nelle seguenti tre categorie:
(iv)costo ammortizzato, per le attività finanziarie detenute con l’obiettivo di incassare i flussi di cassa contrattuali che superano l’SPPI test in quanto i flussi di cassa rappresentano esclusivamente pagamenti di capitale e interesse. Tale categoria include i crediti commerciali, altri crediti di natura operativa inclusi nelle altre attività correnti e non correnti e crediti di natura finanziaria inclusi nelle altre attività finanziarie correnti e non correnti;
(v)fair value con contropartita patrimonio netto (FVOCI fair value through other comprehensive income), per le attività finanziarie detenute con l’obiettivo sia di incassare i flussi di cassa contrattuali, rappresentati esclusivamente dal pagamento di capitale e interesse, sia di realizzarne il valore attraverso la cessione (cd. business model hold to collect and sell). Le variazioni di fair value sono rilevate con contropartita OCI (Other Comprehensive Income), per poi essere rilasciate a conto economico in sede di derecognition;
(vi)fair value con contropartita conto economico (FVTPL fair value through profit or loss), come categoria residuale, per le attività che non sono detenute in uno dei business model di cui sopra. In tal caso, le variazioni di fair value sono rilevate con contropartita il conto economico.
La rilevazione iniziale avviene al fair value; per i crediti commerciali privi di una significativa componente finanziaria, il valore di rilevazione iniziale è rappresentato dal prezzo della transazione. Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie che generano flussi di cassa contrattuali rappresentativi esclusivamente di pagamenti di capitale e interessi sono valutate al costo ammortizzato se possedute con la finalità di incassarne i flussi di cassa contrattuali (cosiddetto business model hold to collect). Secondo il metodo del costo ammortizzato il valore di iscrizione iniziale è successivamente rettificato per tener conto dei rimborsi
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in quota capitale, delle eventuali svalutazioni e dell’ammortamento della differenza tra il valore di rimborso e il valore di iscrizione iniziale. L’ammortamento è effettuato sulla base del tasso di interesse interno effettivo che rappresenta il tasso che rende uguali, al momento della rilevazione iniziale, il valore attuale dei flussi di cassa attesi e il valore di iscrizione iniziale. I crediti e le altre attività finanziarie valutati al costo ammortizzato sono presentati nello stato patrimoniale al netto del relativo fondo svalutazione. Le attività finanziarie rappresentative di strumenti di debito il cui modello di business prevede sia la possibilità di incassare i flussi di cassa contrattuali sia la possibilità di realizzare plusvalenze da cessione (cosiddetto business model hold to collect and sell), sono valutate al fair value con imputazione degli effetti a OCI (di seguito anche FVTOCI). In tal caso sono rilevati a patrimonio netto, tra le altre componenti dell’utile complessivo, le variazioni di fair value dello strumento. L’ammontare cumulato delle variazioni di fair value, imputato nella riserva di patrimonio netto che accoglie le altre componenti dell’utile complessivo, è oggetto di storno a conto economico all’atto dell’eliminazione contabile dello strumento. Vengono rilevati a conto economico gli interessi attivi calcolati utilizzando il tasso di interesse effettivo, le differenze di cambio e le svalutazioni. Un’attività finanziaria rappresentativa di uno strumento di debito che non è valutata al costo ammortizzato o al FVTOCI è valutata al fair value con imputazione degli effetti a conto economico (di seguito FVTPL). Le attività finanziarie cedute sono eliminate dall’attivo patrimoniale quando i diritti contrattuali connessi all’ottenimento dei flussi di cassa associati allo strumento finanziario scadono, ovvero sono trasferiti a terzi. La valutazione della recuperabilità delle attività finanziarie rappresentative di strumenti di debito non valutate al fair value con effetti a conto economico è effettuata sulla base del cosiddetto Expected Credit Loss model”. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto riportato nello specifico paragrafo IFRS 9.
Debiti finanziari e prestiti obbligazionari
I debiti finanziari e i prestiti obbligazionari sono rilevati inizialmente al costo, corrispondente al valore equo del corrispettivo ricevuto, al netto degli oneri accessori di acquisizione dello strumento. Dopo la rilevazione iniziale, i finanziamenti sono valutati utilizzando il metodo del costo ammortizzato; tale metodo prevede che l’ammortamento venga determinato utilizzando il tasso di interesse effettivo, rappresentato dal tasso che rende uguali, al momento della rilevazione iniziale, il valore dei flussi di cassa attesi e il valore di iscrizione iniziale. Gli oneri accessori per le operazioni di finanziamento sono classificati nel passivo di stato patrimoniale a riduzione del finanziamento concesso e il costo ammortizzato è calcolato tenendo conto di tali oneri e di ogni eventuale sconto o premio, previsti al momento della regolazione. Gli effetti economici della valutazione secondo il metodo del costo ammortizzato sono imputati alla voce “(Oneri)/Proventi finanziari”.
Crediti commerciali, finanziari ed altre attività finanziarie a lungo termine
I crediti e le altre attività finanziarie a lungo termine sono inizialmente iscritti al fair value e successivamente valutati al costo ammortizzato.
Vengono regolarmente effettuate valutazioni al fine di verificare se esista evidenza oggettiva che le attività finanziarie, prese singolarmente o nell’ambito di un gruppo di attività, possano aver subito una riduzione di
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valore. Se esistono tali evidenze, la perdita di valore è rilevata come costo nel conto economico del periodo. Per ulteriori dettagli, si consulti il paragrafo “IFRS 9”.
Crediti commerciali ed altre attività a breve termine
I crediti, la cui scadenza rientra nei normali termini commerciali o che maturano interessi a valori di mercato, non sono attualizzati e sono iscritti al valore nominale al netto di un fondo svalutazione, esposto a diretta deduzione dei crediti stessi per portare la valutazione al presunto valore di realizzo: tale valore approssima il costo ammortizzato. Se espressi in valuta diversa dall’Euro, i crediti sono valutati al cambio di fine periodo.
Inoltre, in tale categoria di bilancio sono iscritte le quote di costi e proventi, comuni, per competenza, a due o più esercizi, per riflettere correttamente il principio della competenza temporale.
Le operazioni di cessione di crediti pro-solvendo e le cessioni pro-soluto che non rispettano i requisiti richiesti dallo IFRS 9 per l’eliminazione dal bilancio delle attività, in quanto non sono stati sostanzialmente trasferiti i relativi rischi e benefici, rimangono iscritti nel bilancio della Società, sebbene siano stati legalmente ceduti a terzi.
Disponibilità liquide
Le disponibilità liquide sono rappresentate dal saldo di cassa, dei depositi a vista presso le banche di relazione e da investimenti a breve termine (con scadenza originaria non superiore a 3 mesi) comunque facilmente convertibili in quantità note di denaro e soggetti ad un rischio non rilevante di cambiamenti di valore.
Le disponibilità liquide sono rilevate al fair value.
Ai fini del rendiconto finanziario, le disponibilità liquide sono costituite da cassa, depositi a vista presso le banche, altre attività finanziarie a breve ad alta liquidità, con scadenza originaria non superiore a 3 mesi, e scoperti di conto corrente. Questi ultimi, ai fini della redazione dello stato patrimoniale, sono inclusi nei debiti finanziari del passivo corrente.
Patrimonio netto
Capitale sociale
La posta è rappresentata dal capitale sottoscritto e versato; esso è iscritto al valore nominale. Il riacquisto di azioni proprie, valutate al costo inclusivo degli oneri accessori, è contabilizzato come variazione di patrimonio netto e le azioni proprie sono portate a riduzione del capitale sociale per il valore nominale e a riduzione delle riserve per la differenza fra il costo e il valore nominale.
Riserva azioni proprie
Le azioni proprie sono iscritte in riduzione del patrimonio netto. In particolare, il valore nominale delle azioni proprie è contabilizzato in riduzione del capitale sociale emesso, mentre l’eccedenza del valore di acquisto rispetto al valore nominale è rilevato in apposita riserva di patrimonio netto. Nessun utile (perdita) è rilevata a conto economico per l’acquisto, vendita, emissione o cancellazione delle azioni proprie.
Riserva di fair value
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La posta accoglie le variazioni di fair value, al netto dell’effetto imposte, delle partite contabilizzate al fair value con contropartita patrimonio netto.
Altre riserve
Le poste sono costituite da riserve di capitale a destinazione specifica, dalla riserva legale, dalla riserva straordinaria e dalla riserva per conversione obbligazioni.
Utili (perdite) portati a nuovo incluso l’utile (perdita) dell’esercizio
La posta include i risultati economici degli esercizi precedenti, per la parte non distribuita accantonata a riserva, ed i trasferimenti da altre riserve di patrimonio quando si libera il vincolo al quale erano sottoposte. All’interno della posta è inoltre incluso il risultato economico dell’esercizio.
Finanziamenti a lungo e breve termine
Sono inizialmente rilevati al costo che, alla data di accensione, risulta pari al fair value del corrispettivo ricevuto al netto degli oneri accessori di transazione. Successivamente, i finanziamenti sono valutati con il criterio del costo ammortizzato utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo.
Benefici ai dipendenti
Piani a benefici definiti
La Società riconosce ai propri dipendenti benefici a titolo di cessazione del rapporto di lavoro (Trattamento di Fine Rapporto). Tali benefici rientrano nella definizione di piani a benefici definiti, determinati nell’esistenza e nell’ammontare ma incerti nella loro manifestazione. La passività è valutata secondo i principi indicati dallo IAS 19 utilizzando il metodo della proiezione unitaria del credito effettuato da attuari indipendenti. Tale calcolo consiste nell’attualizzazione dell’importo del beneficio che un dipendente riceverà alla data stimata di cessazione del rapporto di lavoro utilizzando ipotesi demografiche (come il tasso di mortalità ed il tasso di rotazione del personale) ed ipotesi finanziarie (come il tasso di sconto). L’ammontare dell’obbligo di prestazione definita è calcolato annualmente da un attuario esterno indipendente. Gli utili e le perdite attuariali sono contabilizzati nel conto economico di esercizio di competenza per l’intero ammontare. La Società non ha infatti usufruito della facilitazione del cosiddetto “metodo del corridoio”.
A partire dal gennaio 2007 la legge finanziaria e relativi decreti attuativi hanno introdotto modificazioni rilevanti nella disciplina del T.F.R., tra cui la scelta del lavoratore in merito alla destinazione del proprio TFR maturando. In particolare, i nuovi flussi di T.F.R. possono essere indirizzati dal lavoratore a forme pensionistiche integrative da lui prescelte oppure mantenuti in azienda.
Fondi per rischi ed oneri, attività e passività potenziali
I fondi per rischi ed oneri rappresentano passività probabili di ammontare e/o scadenza incerta derivanti da eventi passati il cui adempimento comporterà l’impiego di risorse economiche. Gli accantonamenti sono stanziati esclusivamente in presenza di un’obbligazione attuale, legale o implicita, che rende necessario
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l’impiego di risorse economiche, sempre che possa essere effettuata una stima attendibile dell’obbligazione stessa. L’importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima dell’onere necessario per l’adempimento dell’obbligazione alla data di rendicontazione. I fondi accantonati sono riesaminati ad ogni data di rendicontazione e rettificati in modo da rappresentare la migliore stima corrente.
Laddove è previsto che l’esborso finanziario relativo all’obbligazione avvenga oltre i normali termini di pagamento e l’effetto dell’attualizzazione è rilevante, l’importo dell’accantonamento è rappresentato dal valore attuale dei pagamenti futuri attesi per l’estinzione dell’obbligazione.
Le attività potenziali non virtualmente certe e le passività potenziali non probabili non sono rilevate in bilancio; è fornita tuttavia informativa a riguardo per quelle di ammontare significativo (ove le attività potenziali siano probabili e le passività potenziali siano possibili).
Strumenti derivati
La Società ha adottato una Risk Policy di Gruppo. La rilevazione delle variazioni di fair value è differente a seconda della designazione degli strumenti derivati (speculativi o di copertura) e della natura del rischio coperto (Fair Value Hedge o Cash Flow Hedge).
Nel caso di contratti designati come speculativi, le variazioni di fair value sono rilevate direttamente a conto economico.
In caso di designazione dello strumento di copertura come Fair Value Hedge, sono contabilizzate a conto economico sia le variazioni di fair value dello strumento di copertura che quelle dello strumento coperto, indipendentemente dal criterio di valutazione adottato per quest’ultimo.
In caso di designazione dello strumento di copertura come Cash Flow Hedge viene sospesa a Patrimonio Netto la porzione di variazione del fair value dello strumento di copertura che è riconosciuta come copertura efficace, rilevando a conto economico la porzione inefficace. Le variazioni rilevate direttamente a Patrimonio Netto sono rilasciate a conto economico nello stesso esercizio o negli esercizi in cui l’attività o la passività coperta influenza il conto economico.
Gli acquisti e le vendite di attività finanziarie sono contabilizzati alla data di negoziazione.
Debito Warrant
L’aumento di capitale tramite esercizio dei warrant rientra nell’ambito di applicazione del principio contabile internazionale IAS 32 “Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio”.
Il paragrafo 15 dello IAS 32 dispone che “l'emittente di uno strumento finanziario deve classificare lo strumento, o i suoi componenti, al momento della rilevazione iniziale come una passività finanziaria, attività finanziaria o uno strumento rappresentativo di capitale in conformità alla sostanza degli accordi contrattuali e alle definizioni di passività finanziaria, di attività finanziaria e di strumento rappresentativo di capitale.
In particolare, il paragrafo 16 dispone che “quando un emittente applica le definizioni di cui al paragrafo 11 (“i diritti, le opzioni o i warrant che danno il diritto di acquisire un numero fisso di strumenti rappresentativi di capitale della entità medesima per un ammontare fisso di una qualsiasi valuta sono da considerare strumenti
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rappresentativi di capitale se l'entità offre i diritti, le opzioni o i warrant proporzionalmente a tutti i detentori della stessa classe di propri strumenti rappresentativi di capitale”) per determinare se uno strumento finanziario è uno strumento rappresentativo di capitale piuttosto che una passività finanziaria, lo strumento è uno strumento rappresentativo di capitale se, e soltanto se, entrambe le condizioni a) e b) di seguito sono soddisfatte:
a) Lo strumento non include alcuna obbligazione contrattuale:
i) a consegnare disponibilità liquide o un'altra attività finanziaria a un'altra entità; o
ii) a scambiare attività o passività finanziarie con un'altra entità a condizioni che sono potenzialmente sfavorevoli all'emittente.
b) Qualora lo strumento sarà o potrà essere regolato tramite strumenti rappresentativi di capitale dell'emittente, è:
i) un non derivato che non comporta alcuna obbligazione contrattuale per l'emittente a consegnare un numero variabile di propri strumenti rappresentativi di capitale; o
ii) un derivato che sarà estinto soltanto dall'emittente scambiando un importo fisso di disponibilità liquide o di altra attività finanziaria contro un numero fisso di strumenti rappresentativi di capitale.
Un'obbligazione contrattuale, inclusa una obbligazione derivante da uno strumento finanziario derivato, che si concretizzerà, o potrà concretizzarsi, in un futuro ricevimento o consegna degli strumenti rappresentativi di capitale dell'emittente, ma che non soddisfa le condizioni (a) e (b) sopra, non è uno strumento rappresentativo di capitale” (c.d. fixed for fixed test).
Il paragrafo 21 ulteriormente chiarisce che il warrant è una passività finanziaria anche se l'entità deve o può estinguerla consegnando i propri strumenti rappresentativi di capitale. Non è uno strumento rappresentativo di capitale perché l'entità utilizza un quantitativo variabile di propri strumenti rappresentativi di capitale come mezzo per regolare il contratto.
Per poter, quindi, considerare un warrant quale strumento rappresentativo di capitale lo stesso deve superare il test c.d. fixed for fixed, cioè il warrant deve prevedere che il numero di azioni sottoscrivibile sia fissato in una quantità determinata (fixed) e che il corrispettivo incassato in caso di esercizio del warrant sia determinato altrettanto in una qualsiasi valuta in una quantità determinata.
Tenuto conto delle difficoltà interpretative del principio IAS 32 e dopo un confronto con gli organismi tecnici della società di revisione, il test del fixed for fixed risulta non superato per la presenza delle azioni bonus. Pertanto, in ossequio all’interpretazione data allo IAS 32, è stata registrata una passività non corrente in base al principio IFRS 9 nello stato patrimoniale al 31 dicembre 2021. Il fair value del warrant è stato misurato utilizzando un modello basato sul valore di mercato delle azioni Trevi Finanziaria e sulla volatilità del valore di borsa delle azioni di un paniere di comparables del Gruppo Trevi. Il fair value è stato aggiornato al 31 dicembre 2022 determinando il valore contabile in circa 31 migliaia di Euro e viene rimisurato ad ogni reporting date.
Tale passività non è stata classificata come debito finanziario all’interno della posizione finanziaria netta in quanto:
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-la Società non ha alcuna obbligazione contrattuale a consegnare disponibilità liquide al possessore dei Warrant;
-su detta passività non maturano interessi di alcun tipo;
-questa passività deriva da uno strumento che al momento dell’eventuale suo futuro esercizio procurerà alla Società un aumento di capitale.
Il management monitora periodicamente la sussistenza dei presupposti che hanno portato all’iscrizione di tale passività.
Nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2022 la valorizzazione della passività ha trovato contropartita nel conto economico tra i proventi finanziari.
Ricavi e costi
La rilevazione dei ricavi da contratti con la clientela viene effettuata applicando un modello che prevede cinque step: (i) identificazione del contratto con il cliente; (ii) identificazione delle performance obligations previste dal contratto; (iii) determinazione del corrispettivo della transazione; (iv) allocazione del corrispettivo della transazione alle performance obligations; (v) rilevazione dei ricavi al momento (o nel corso) della soddisfazione della singola performance obligation. In applicazione di questi criteri, per la Società questo comporta che i ricavi derivanti dalla cessione dei beni di regola sono rilevati, al momento della soddisfazione della performance obligation che solitamente avviene con la spedizione, mentre i ricavi derivanti dalla prestazione di servizi sono determinati con riferimento allo stadio di completamento, definito sulla base del lavoro svolto.
I costi sono imputati secondo criteri analoghi a quelli di riconoscimento dei ricavi e comunque secondo il principio della competenza temporale.
Gli interessi attivi e passivi sono rilevati in base al criterio della competenza temporale, tenendo conto del tasso effettivo applicabile.
I dividendi sono contabilizzati nell’esercizio in cui sorge il diritto degli azionisti a ricevere il pagamento.
Imposte
Le imposte dell’esercizio sono determinate sulla base del presumibile onere da assolvere in applicazione della normativa fiscale vigente.
Vengono inoltre rilevate le imposte differite e anticipate sulle differenze temporanee tra i valori patrimoniali iscritti in bilancio ed i corrispondenti valori riconosciuti ai fini fiscali, riporto a nuovo di perdite fiscali o crediti di imposta non utilizzati, sempre che sia probabile che il recupero (estinzione) riduca (aumenti) i pagamenti futuri di imposte rispetto a quelli che si sarebbero verificati se tale recupero (estinzione) non avesse avuto effetti fiscali. Gli effetti fiscali di operazioni o altri fatti sono rilevati, a conto economico o direttamente a Patrimonio Netto, con le medesime modalità delle operazioni o fatti che danno origine alla imposizione fiscale. Le altre imposte non correlate al reddito sono incluse tra gli “Altri costi operativi”.
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A partire dall’esercizio 2006 e alla data odierna, per rinnovi triennali, la Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. e la quasi totalità delle sue controllate italiane, dirette e indirette, hanno deciso di aderire al consolidato fiscale nazionale ai sensi degli artt. 117/129 del Testo Unico delle Imposte sul Reddito (T.U.I.R.).
Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. funge da società consolidante e determina un’unica base imponibile per il Gruppo di società aderenti al consolidato fiscale nazionale, che beneficia in tal modo della possibilità di compensare redditi imponibili con perdite fiscali in un’unica dichiarazione. Ciascuna società aderente al consolidato fiscale nazionale trasferisce alla società consolidante il reddito fiscale (reddito imponibile o perdita fiscale). Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. rileva un credito nei confronti delle società che apportano redditi imponibili, pari all’IRES da versare. Per contro, nei confronti delle società che apportano perdite fiscali, Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. iscrive un debito pari all’IRES sulla parte di perdita effettivamente compensata a livello di Gruppo.
Valute
Le operazioni in valuta diversa dall’Euro sono convertite nella valuta funzionale al tasso di cambio alla data dell’operazione. Gli utili e le perdite su cambi derivanti dalla liquidazione di tali operazioni e dalla conversione alla data di rendicontazione di attività e passività monetarie in valuta sono rilevati a conto economico.
Uso di stime
La predisposizione dei bilanci richiede da parte degli Amministratori l’applicazione di principi e metodologie contabili che, in talune circostanze, si basano su difficili e soggettive valutazioni e stime basate sull’esperienza storica ed assunzioni che vengono di volta in volta considerate ragionevoli e realistiche in funzione delle relative circostanze. In considerazione del documento congiunto Banca d’Italia/Consob/Isvap 2 del 6 febbraio 2009 si precisa che le stime sono basate sulle più recenti informazioni di cui gli Amministratori dispongono al momento della redazione del presente bilancio, non intaccandone, pertanto, l’attendibilità.
L’applicazione di tali stime ed assunzioni influenza gli importi riportati negli schemi di bilancio, quali lo stato patrimoniale, il conto economico ed il rendiconto finanziario, nonché l’informativa fornita. I risultati finali delle poste di bilancio per le quali sono state utilizzate le suddette stime ed assunzioni possono differire da quelli riportati nei bilanci a causa dell’incertezza che caratterizza le assunzioni e le condizioni sulla quali si basano le stime.
Di seguito sono elencate le voci di bilancio che richiedono più di altre una maggiore soggettività da parte degli Amministratori nell’elaborazione delle stime e per i quali un cambiamento nelle condizioni sottostanti le assunzioni utilizzate può avere un impatto significativo sul bilancio:
Svalutazione degli attivi immobilizzati;
Valutazione delle partecipazioni;
Valutazione della recuperabilità dei crediti;
Imposte differite attive;
Accantonamenti per rischi su crediti;
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Benefici ai dipendenti;
Valutazione degli strumenti finanziari complessi;
Debiti finanziari e prestiti obbligazionari;
Accantonamenti per rischi e oneri, attività e passività potenziali.
Le stime e le assunzioni sono riviste periodicamente e gli effetti di ogni variazione sono riflessi nel conto economico nel periodo in cui la variazione è avvenuta.
Bilancio
Copie del presente Bilancio, del Bilancio Consolidato, della relazione sulla gestione predisposta congiuntamente per il Bilancio di esercizio e il Bilancio Consolidato, della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari, della relazione sulla remunerazione e di quella degli organi di controllo, saranno depositate presso la sede sociale, sul sito internet www.trevifin.com, presso la Borsa Italiana S.p.A. e presso il
Registro delle Imprese nei termini di normativa.
IFRS 9
In passato, lo IASB ha ritenuto che le disposizioni dettate dallo IAS 39 in tema di impairment non fossero più sufficienti ad una rapida, oggettiva e predittiva misurazione nella rilevazione delle perdite. Tale criticità ha, pertanto, fatto sorgere l’esigenza di avere delle nuove regole relative alla rilevazione e contabilizzazione delle perdite che permettessero di dare maggiore rilevanza ad una visione forward-looking nella stima, nonché ad una anticipazione dei loro effetti nei Bilanci delle società.
Il board ha dunque da tempo modificato l’approccio di svalutazione passando da un modello definito di Incurred Lossprevisto dallo IAS 39 ad un modello definito di Expected Credit Loss”. Il primo prevedeva la rilevazione della perdita esclusivamente nel momento di cui avveniva l’evento di default; il secondo, al contrario, anticipa la rilevazione della perdita stimando, mediante l’utilizzo di variabili forward-looking, la probabilità che si verifichi l’evento di default.
Come definito nell’IFRS 9 § 5.5.1 e 5.5.2: l’impairment si applica a tutte le attività finanziarie valutate al Costo Ammortizzato e al Fair Value con variazioni di valore presentate nella voce Other Comprehensive Income (FVOCI), mentre sono escluse quelle al Fair Value i cui effetti delle variazioni sono rilevati a conto economico. Inoltre, rientrano nel perimetro di applicazione anche le seguenti tipologie di strumenti:
Loan Committment;
Crediti per leasing;
Contract asset;
Garanzie finanziarie incluse nell’IFRS 9.
Tra gli elementi di discontinuità rispetto al passato, vi è anche l’inclusione delle garanzie finanziarie non valutate al Fair Value rilevato a conto economico nell’ambito di applicazione delle disposizioni dell’IFRS 9 relativamente all’impairment.
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La definizione di garanzia finanziaria resta invariata rispetto a quanto già previsto dallo IAS 39 per il quale risultava che:
Una garanzia finanziaria rappresenta un contratto nel quale la società è tenuta ad onorare gli obblighi contrattuali di una terza parte nel momento in cui questa non rimborsi il proprio creditore”.
La Società iscrive le garanzie finanziarie in Bilancio al fair value alla data di rilevazione iniziale ovvero alla data in cui diventa parte delle clausole contrattuali. Le garanzie finanziarie sono poi soggette ad impairment; pertanto, alle date di valutazione successive, il loro valore d’iscrizione sarà pari al maggiore tra il valore di iscrizione iniziale, al netto di eventuale ammortamento dei costi, e l’expected credit loss determinato secondo le nuove disposizioni dell’IFRS 9.
La regola generale di impairment prevista dall’IFRS 9 ha l’obiettivo di dare rappresentazione del deterioramento o del miglioramento della qualità del credito nel valore delle attività finanziarie detenute dalla Società. La modalità con cui si calcola l’ammontare di perdita attesa riconosciuta dipende, dunque, dalla variazione del rischio di credito dall’iscrizione iniziale dell’attività alla data di valutazione.
Pertanto, ad ogni reporting date, la Società rileverà l’accantonamento per le perdite future attese distinguendo tra differenti stage di collocazione che riflettono il merito creditizio della controparte, in particolare:
Stage 1 - per le attività che non hanno subito un incremento significativo del rischio di credito rispetto a quanto registrato al momento della rilevazione iniziale si dovrà procedere a rilevare un accantonamento che rifletta la 12-months ECL, ovvero la probabilità che si verifichino eventi di default nei successivi 12 mesi (IFRS 9 § 5.5.5);
Stage 2 - per le attività che, invece, hanno subito un incremento significativo nel rischio di credito rispetto a quanto registrato al momento della rilevazione iniziale si dovrà procedere a rilevare un accantonamento che rifletta la lifetime ECL, ovvero la probabilità che si verifichino eventi di default nella vita dello strumento (IFRS 9 § 5.5.3).
Stage 3 - per le attività che presentano evidenze effettive di impairment, l’accantonamento dovrà riflettere una svalutazione rappresentativa di un ECL su base lifetime, con probabilità di default pari al 100% (IFRS 9 § 5.5.3).
In aggiunta, l’IFRS 9 § 5.5.15 prevede anche la possibilità di adottare un approccio semplificato per il calcolo delle perdite attese esclusivamente per le seguenti categorie:
Crediti commerciali e Contract Assets che:
oNon contengono una componente finanziaria significativa; o
oContengono una componente finanziaria significativa ma la Società stabilisce a livello di policy contabile di misurare le perdite attese su base lifetime.
Crediti per leasing.
L’approccio semplificato parte dall’impostazione prevista per l’approccio generale, senza tuttavia richiedere alla Società di monitorare le variazioni del rischio di credito della controparte in quanto l’expected loss è sempre calcolata su base lifetime.
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Il modello di impairment descritto nella presente istruzione operativa è stato applicato a tutte le attività finanziarie come definite dall’IFRS 9. Di seguito si riportano in particolare, le principali caratteristiche degli approcci adottati dal Gruppo e previsti da IFRS 9: Simplified Approach e General Approach.
Simplified Approach
L’approccio semplificato è stato adottato dal Gruppo con riferimento a:
crediti commerciali (incluse le fatture da emettere);
contract assets (“work in progress” attivi al netto degli anticipi ricevuti);
crediti per anticipi erogati a fornitori.
Per tali fattispecie sono state applicate le regole dell’approccio semplificato indicate da IFRS 9, calcolando il valore del fondo svalutazione mediante il prodotto dei seguenti fattori:
EAD - Exposure At Default: esposizione contabile alla data di valutazione;
PD - Probability of Default: la probabilità che l’esposizione oggetto di valutazione possa andare in default e quindi non essere rimborsata. Come driver per la determinazione della probabilità di default dell’esposizione è stata considerata quella specifica della controparte. In particolare, la PD è stata determinata utilizzando fonti esterne (info-provider) e qualora non presente il dato specifico della controparte oggetto di valutazione, è stata applicata una PD espressiva del segmento di mercato di appartenenza della controparte o, in caso di campione poco rappresentativo, come ultima alternativa, la PD media rappresentativa del portafoglio crediti. Per le esposizioni verso controparti governative la PD utilizzata è quella relativa allo Stato di riferimento della controparte;
LGD - Loss Given Default: percentuale attesa di perdita in caso di default del creditore. Il modello di impairment IFRS 9 prevede la possibilità di calcolare internamente il parametro identificato della perdita attesa in caso di default. In alternativa a quest’ultimo, data l’impossibilità di ricostruire una base dati storica congrua al calcolo della LGD, il Gruppo ha deciso di adottare il parametro standard definito per la normativa bancaria e pari al 45%.
Per le attività finanziarie rientranti dell’approccio semplificato è stato identificato il periodo di default sulla base delle statistiche di incasso delle poste attive rientranti nel perimetro. Pertanto:
-per le posizioni in bonis” ovvero quelle non scadute, con riferimento esclusivo ai crediti commerciali ed alle fatture da emettere, la PD è definita su un orizzonte temporale di riferimento di 60 giorni, in coerenza con l’orizzonte medio di dilazione di pagamento che il Gruppo ha concordato sulla base:
odelle diverse aree geografiche in cui operano le singole legal entity di ogni divisione le cui dilazioni medie di pagamento divergono ma si discostano da un orizzonte medio di Gruppo pari a 2 mensilità;
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oalle caratteristiche del business in cui la Società opera e sulle caratteristiche dei crediti commerciali che, per la maggior parte dei crediti emessi, richiedono una dilazione di pagamento a breve scadenza;
-per le posizioni scadute entro il periodo di default (stabilito ad una soglia di 360 giorni dalla data di scadenza del credito), la PD è espressiva di un orizzonte temporale pari ad 1 anno. Il Gruppo ha concordato l’applicazione di una soglia di default diversa da quella definita dal principio contabile IFRS 9 (i.e. 90 giorni di scaduto), rigettando tale presunzione (si veda IFRS 9, par. B5.5.37) sulla base:
odegli evidenti ritardi nei pagamenti da parte dei propri clienti, che molto spesso avvengono oltre i 90 giorni dalla scadenza del documento;
odi eventuali ritardi nei pagamenti dovuti alle caratteristiche del business in cui opera la Società e, più in particolare, da potenziali ritardi nella fornitura di beni e servizi che la Società offre ai propri clienti, generando un saldo da parte dei clienti solo a conclusione di un servizio, piuttosto che alla consegna fisica di un bene. Nello specifico:
difficoltà temporanee di pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni;
un rallentamento nelle vendite dei beni oggetto di costruzione;
difficoltà oggettive a ricevere incassi da clienti di alcuni paesi dettate da situazioni contingenti di natura legislativa o valutaria;
intralci temporanei dovuti al rapporto fra cliente e fornitore che si sviluppa nel corso di una commessa;
due date di non facile determinazione nel caso di pagamenti di ritenute a garanzia o somme precedentemente oggetto di contenzioso;
Entrando nel merito delle singole divisioni del Gruppo: per la divisione Soilmec le vendite sono principalmente fatte tramite dealer/agenti con i quali esiste una "linea di credito" che viene regolarmente monitorata. Le partite scadute sono comunque oggetto di garanzia mediante le macchine in stock presso la yard del dealer. Sulle vendite, inoltre, salvo pochi casi, il pagamento avviene contestualmente alla consegna dell'attrezzatura o con una dilazione concordata per particolari clienti con cui esiste una "storicità".
Per tali motivi, il Gruppo ha prolungato il riconoscimento di un default optando per l’applicazione di una soglia pari ad 1 anno, ritenendo il superamento di tale soglia come identificativo di una effettiva difficoltà della controparte nel far fronte ai propri impegni debitori, generando un mancato incasso del credito per le società del Gruppo.
-per le posizioni scadute oltre il periodo di default, invece, la PD è stata posta pari al 100%.
Il modello di valutazione dell’impairment dei contract assets e degli anticipi a fornitori, similmente a quanto definito per i crediti commerciali scaduti ma non in default, prevede l’applicazione di una PD espressiva di un
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orizzonte temporale di 1 anno.
Tuttavia, all’applicazione delle regole quantitative per il calcolo del fondo svalutazione dei crediti, può seguire l’applicazione di una percentuale di svalutazione specifica per determinate posizioni (i.e. clienti) sulla base dell’esperienza del management e/o di specifiche informazioni qualitative a disposizione.
General Approach
Per ciò che concerne, invece, le poste oggetto di impairment IFRS 9 che presentano i presupposti per l’applicazione del General Approach, la Società ha provveduto a definire una metodologia di Expected Credit Loss per ogni cluster di merito creditizio definito per tali esposizioni.
Financial Guarantees
Come anticipato, l’approccio generale prevede che la definizione dei parametri con cui si calcola l’ammontare di perdita attesa riconosciuta dipende dalla variazione del rischio di credito che l’attività ha subito dall’iscrizione iniziale alla data di valutazione.
Per la valutazione dell’incremento del rischio di credito, il Gruppo ha preso in considerazione tutte le informazioni ragionevoli e accettabili che ha a disposizione o che può ottenere senza incorrere in oneri eccessivi.
Il Principio, inoltre, fornisce una lista esemplificativa delle variabili che possono essere considerate come driver per l’incremento del rischio di credito e che possono essere distinte in: dati macro economici (modifiche nella normativa, instabilità politica), dati relativi alla controparte (peggioramento nei risultati economico/finanziari, downgrade del credit rating), dati di mercato (CDS, credit spread, rating) e dati relativi al contratto (perdita di valore nei collateral, modifiche contrattuali sfavorevoli).
Di conseguenza, il calcolo dell’impairment su queste poste è stato effettuato in applicazione delle seguenti regole:
Stage Allocation: l’allocazione in stage delle garanzie finanziarie della Holding è stato guidato da driver qualitativi e quantitativi, utilizzando le informazioni presenti su fonti esterne (info provider), la variazione della probability of default e quanto stabilito dai diversi accordi con gli istituti bancari creditori del Gruppo.
In base ai parametri utilizzati ai fini della stage allocation, le garanzie finanziarie erogate da parte di Trevi Finanziaria SpA nei confronti delle società appartenenti alle divisioni del Gruppo, sono state classificate all’interno del cluster identificativo delle attività con un aumento del rischio di credito rispetto alla data di erogazione iniziale tale da procedere a rilevare un accantonamento che rifletta la lifetime ECL, ovvero la probabilità che si verifichino eventi di default nella vita dello strumento.
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Calcolo della perdita attesa: alla stregua di quanto descritto per i crediti commerciali del Gruppo, il calcolo dell’Expected Credit Loss per le posizioni relative alle garanzie finanziarie erogate è stato effettuato mediante il prodotto dei tre parametri di rischio:
oPD Probability of Default come driver per la determinazione della probabilità di default dell’esposizione è stata considerata la divisione di appartenenza della società per la quale è stata prestata la garanzia da parte della Capogruppo. In particolare, la PD è stata determinata utilizzando fonti esterne (info-provider) e qualora non presente il dato specifico della società oggetto di valutazione, è stata applicata una PD espressiva del segmento di mercato di appartenenza della divisione;
oLGD Loss Given Default: il Gruppo ha deciso di adottare il parametro standard definito per la normativa bancaria e pari al 45%, quale parametro identificato della perdita attesa in caso di default.
oEAD – Exposure at Default: pari all’ammontare della garanzia rilasciata.
IFRS 15
Il principio IFRS 15 è stato emanato nel maggio del 2014 dal FASB, con l’intento di sostituire i seguenti principi:
lo IAS 11 “Commesse pluriennali e Interpretazioni”,
lo IAS 18 “Ricavi delle vendite e dei servizi”,
l’IFRIC 13, IFRIC 15, IFRIC 18, SIC 31.
L’obiettivo dell’introduzione del principio contabile IFRS 15 Revenue from Contracts with Customers”, infatti, è quello di creare un quadro di riferimento completo ed omogeneo per la rilevazione dei ricavi, applicabile a tutti i contratti commerciali (ad eccezione dei contratti di leasing, dei contratti assicurativi e degli strumenti finanziari).
In questo modo, si crea una concentrazione della disciplina dei ricavi in un unico principio, definito Five step model framework”:
1) Identificazione del contratto con il cliente, per identificare l’insieme di diritti ed obblighi contrattuali a cui applicare il modello. In tale contesto, il Board ha definito i criteri che devono essere rispettati per includere i contratti con i clienti nello scopo dello standard.
2) identificazione delle performance obligations (PO) previste dal contratto, identificando beni e servizi promessi all’interno del contratto per determinare se possano o meno configurarsi come «performance obligations» separate e distinte nel contratto. La valutazione deve essere fatta all’«inception date» per poter identificare le PO e in tale contesto, vanno determinate le PO distinte.
(3) determinazione del corrispettivo della transazione: l’ammontare di corrispettivo che l’entità si aspetta di ricevere a fronte dei beni o servizi trasferiti al cliente, che include al suo interno, qualsiasi tipo di variable consideration.
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(4) allocazione del corrispettivo della transazione alle performance obligations;
(5) rilevazione dei ricavi al momento (o nel corso) della soddisfazione della singola performance obligation: in questo caso, la Società deve riconoscersi i ricavi al momento in cui le PO vengono soddisfatte attraverso il trasferimento dei beni o servizi al cliente, e, in tale contesto, gli assets vengono trasferiti al momento in cui il cliente ottiene il controllo del bene.
Il principio stabilisce che tale valutazione debba essere effettuata per ogni PO. Tale modello introduce così un modello basato sul concetto di trasferimento di controllo.
L’IFRS 15.23 richiede, inoltre, ad un’entità di fornire informazioni circa i giudizi fatti, e le loro variazioni, nell’applicazione dello standard che significativamente influenzano la determinazione dell’ammontare e delle tempistiche di riconoscimento dei ricavi da contratti con i clienti.
La Società, nell’ambito dell’informativa dei principi contabili applicati, ha fornito una descrizione dei giudizi che significativamente influenzano la determinazione dell’ammontare e delle tempistiche di riconoscimento dei ricavi da contratti con i clienti. Le entità devono esercitare giudizio professionale nell’assicurarsi che le informazioni fornite siano sufficienti per rispettare gli obiettivi di informativa presenti nello standard.
Applicando il principio, dunque, le entità devono riconoscere i ricavi in modo da rappresentare in maniera fedele il trasferimento dei beni e servizi ceduti al cliente in misura rappresentativa del compenso che l’azienda si attende di ottenere in cambio dei beni e servizi forniti.
1.1 Corrispettivo variabile
Contestualmente viene introdotta anche una specifica disciplina per la contabilizzazione dei corrispettivi “variabili” o “potenziali”.
Se il corrispettivo promesso nel contratto include un importo variabile, la Società stima l’importo del corrispettivo al quale avrà diritto in cambio al trasferimento dei beni al cliente.
Il corrispettivo variabile è stimato al momento della stipula del contratto e non ne è possibile la rilevazione fino a quando non sia altamente probabile che sia risolta l’incertezza associata al corrispettivo variabile e che non si debba rilevare una significativa rettifica in diminuzione all’importo dei ricavi cumulati che sono stati contabilizzati.
1.2 Corrispettivo non monetario
L’IFRS 15.48 richiede che l’entità, nel determinare il prezzo dell’operazione, debba tener conto degli effetti del corrispettivo variabile, della limitazione delle stime del corrispettivo variabile, dell’esistenza nel contratto di una componente di finanziamento significativa, del corrispettivo non monetario e del corrispettivo da pagare al cliente. Il corrispettivo da pagare al cliente è contabilizzato come una riduzione del prezzo dell’operazione a meno che il pagamento al cliente è effettuato in cambio di un bene o servizio distinto che il cliente trasferisce all’entità (IFRS 15.70). L’entità deve includere tale aspetto nell’informativa dei principi applicati, se significativa.
1.3 Garanzie
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La Società fornisce tipicamente delle garanzie per le riparazioni dei difetti esistenti al momento della vendita, così come richiesto dalla legge. Queste garanzie di tipo standard sulla qualità sono contabilizzate come accantonamento a fondi per rischi e oneri.
Se il cliente ha la possibilità di acquistare la garanzia separatamente o se la garanzia fornisce un servizio distinto al cliente, oltre a correggere i difetti esistenti al momento della vendita, l'IFRS 15.B29 stabilisce che l'entità fornisca un servizio che è un’obbligazione di fare separata. In caso contrario, si tratta di una garanzia standard sulla qualità, che fornisce al cliente la certezza che il prodotto è conforme alle specifiche concordate.
La Società, nel corso del 2018, ha deciso di applicare il nuovo standard dalla data di efficacia obbligatoria, utilizzando il metodo della applicazione retrospettica modificata, permesso dal IFRS 15.C3 lettera b.
Usando tale metodo di transizione la Società ha scelto di rilevare l'effetto cumulativo dell'applicazione iniziale del presente principio come rettifica del saldo di apertura degli utili portati a nuovo (o, a seconda del caso, di altra componente del patrimonio netto) dell'esercizio che include la data dell'applicazione iniziale. In base a questo metodo transitorio, inoltre, la Società ha scelto di applicare il presente Principio retroattivamente solo ai contratti che non sono completati alla data dell'applicazione iniziale.
L’IFRS 15 ha inoltre introdotto un divieto di compensare posizioni creditorie con posizioni debitorie per lavori in corso e relativi acconti, se non riferite alla stessa commessa. Come effetto di tale cambiamento, e dopo che nel 2018 sono state introdotte due nuove voci di stato patrimoniale per la rilevazione separata delle attività per lavori in corso e dei relativi acconti, anche nello stato patrimoniale al 31 dicembre 2021, non sono state effettuate compensazioni generali fra lavori in corso e relativi acconti.
La Società ha applicato il modello IFRS 15 su ciascuno dei revenue stream identificati, accomunati dai medesimi fattori economici tra cui natura, timing e rischi di esecuzione oltre che da condizioni contrattuali (Terms & Conditions) omogenee per categoria di ricavo (IFRS 15 par. 114), rispettivamente:
a)Foundation & Construction contract;
b)Full Package;
c)Machine & Equipment;
d)Spare Parts;
e)Technical Assistance;
f)Other Services (Rental);
g)Servizi resi da Trevi Finanziaria Industriale S.p.A.
Ai fini IFRS 15, solo nel caso in cui il contratto non preveda il riconoscimento esplicito di tali costi, questi devono essere oggetto di capitalizzazione e successivo ammortamento in coerenza con il trasferimento del controllo dell’asset, sempre che risultino (i) inerenti alla commessa, (ii) recuperabili e sottoposti regolarmente a processo di impairment per verificarne la recuperabilità.
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IFRS 16
Leasing
La Società valuta all’atto della sottoscrizione di un contratto se è, o contiene, un leasing. In altri termini, se il contratto conferisce il diritto di controllare l’uso di un bene identificato per un periodo di tempo in cambio di un corrispettivo. La definizione di un accordo contrattuale come operazione di leasing (o contenente un’operazione di leasing) si basa sulla sostanza dell’accordo e richiede di valutare se l’adempimento dell’accordo stesso dipenda dall’utilizzo di una o più attività specifiche o se l’accordo trasferisca alla controparte tutti i benefici economici derivanti dall’utilizzo dello stesso.
La società in veste di locatario
La Società adotta un unico modello di riconoscimento e misurazione per tutti i leasing, eccetto per i leasing di breve termine ed i leasing di beni di modico valore. La Società riconosce le passività relative ai pagamenti del leasing e l’attività per diritto d’uso che rappresenta il diritto ad utilizzare il bene sottostante il contratto.
i) Attività per diritto d’uso:
La Società riconosce le attività per il diritto d'uso alla data di inizio del leasing (cioè la data in cui l'attività sottostante è disponibile per l'uso). Le attività per il diritto d'uso sono misurate al costo, al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore, e rettificati per qualsiasi rimisurazione delle passività di leasing. Il costo delle attività per il diritto d'uso comprende l'ammontare delle passività di leasing rilevate, i costi diretti iniziali sostenuti e i pagamenti di leasing effettuati alla data di decorrenza o prima dell'inizio al netto di tutti gli eventuali incentivi ricevuti.
Se il leasing trasferisce la proprietà dell'attività sottostante al locatario al termine della durata del leasing o se il costo dell'attività consistente nel diritto di utilizzo riflette il fatto che il locatario eserciterà l'opzione di acquisto, il locatario deve ammortizzare l'attività consistente nel diritto d’uso dalla data di decorrenza fino alla fine della vita utile dell'attività sottostante.
Le attività per il diritto d'uso sono soggette a impairment. Si rinvia a quanto indicato nella sezione Perdita di valore di attività.
ii) Passività legate al leasing:
Alla data di decorrenza del leasing, la Società rileva le passività di leasing misurandole al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non ancora versati a tale data. I pagamenti dovuti includono i pagamenti fissi (compresi i pagamenti fissi nella sostanza) al netto di eventuali incentivi al leasing da ricevere, i pagamenti variabili di leasing che dipendono da un indice o un tasso, e gli importi che si prevede dovranno essere pagati a titolo di garanzie del valore residuo. I pagamenti del leasing includono anche il prezzo di esercizio di un'opzione di acquisto se si è ragionevolmente certi che tale opzione sarà esercitata dalla Società e i pagamenti
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di penalità di risoluzione del leasing, se la durata dello stesso tiene conto dell'esercizio da parte della Società dell'opzione di risoluzione del leasing.I pagamenti di leasing variabili che non dipendono da un indice o da un tasso vengono rilevati come costi nel periodo (salvo che non siano stati sostenuti per la produzione di rimanenze) in cui si verifica l'evento o la condizione che ha generato il pagamento.
Nel calcolo del valore attuale dei pagamenti dovuti, la Società usa il tasso di finanziamento marginale alla data di inizio se il tasso d’interesse implicito non è determinabile facilmente. Dopo la data di decorrenza, l’importo della passività del leasing si incrementa per tener conto degli interessi sulla passività del leasing e diminuisce per considerare i pagamenti effettuati. Inoltre, il valore contabile dei debiti per leasing è rideterminato nel caso di eventuali modifiche del leasing o per la revisione dei termini contrattuali per la modifica dei pagamenti; è rideterminato, altresì, in presenza di modifiche in merito alla valutazione dell’opzione dell’acquisto dell’attività sottostante o per variazioni dei pagamenti futuri che deriva da una modifica dell’indice o del tasso utilizzato per determinare tali pagamenti.
Le passività per leasing della Società sono incluse nella voce Debito verso altri finanziatori (a breve e lungo termine).
Leasing di breve durata e leasing di attività a modesto valore
La Società applica l'esenzione per la rilevazione di leasing di breve durata (i.e., i leasing che hanno una durata di 12 mesi o inferiore dalla data di inizio e non contengono un'opzione di acquisto). La Società ha applicato inoltre l’esenzione per i leasing relativi ad attività a modesto valore in riferimento ai contratti di leasing relativi ad attrezzature il cui valore è considerato basso. I canoni relativi a leasing a breve termine e a leasing di attività a modesto valore sono rilevati come costi in quote costanti lungo la durata del contratto.
Il Gruppo in veste di locatore
I contratti di leasing che sostanzialmente lasciano in capo al Gruppo tutti i rischi e benefici della proprietà del bene sono classificati come leasing operativi. I proventi da leasing derivanti da leasing operativi sono rilevati in quote costanti lungo la durata del leasing, e sono inclusi tra gli altri ricavi nel conto economico data la loro natura operativa. I costi iniziali di negoziazione sono aggiunti al valore contabile del bene locato e rilevati in base alla durata del contratto sulla medesima base dei proventi da locazione.
IAS 29
Rendicontazione contabile in economie iper-inflazionate
In Argentina e in Venezuela, a seguito di un lungo periodo di osservazione dei tassi di inflazione che nell’arco dell’ultimo triennio ha superato il 100%, è stato raggiunto, nel corso del 2018, un consenso a livello globale
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relativamente al verificarsi delle condizioni che hanno determinato la presenza di iperinflazione in conformità ai principi contabili internazionali (IFRS International Financial Reporting Standards). Ne consegue che tutte le Società operanti in Argentina e in Venezuela hanno applicato il principio IAS 29 “Financial reporting in hyperinflationary economies” nella predisposizione delle relazioni finanziarie.
Principi contabili applicabili
Principi contabili, emendamenti ed interpretazioni di nuova applicazione
Con il Regolamento (UE) n. 2021/1080 del 28 giugno 2021, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 2 luglio 2021, sono stati adottati i seguenti documenti pubblicati dallo IASB Board il 14 maggio 2020:
Immobili, impianti e macchinari – Proventi prima dell’uso previsto (Modifiche allo IAS 16)
Contratti onerosi – Costi necessari all’adempimento di un contratto (Modifiche allo IAS 37)
Riferimento al Quadro Concettuale (Modifiche all’IFRS 3)
Miglioramenti agli IFRS – ciclo 2018-2020 (Modifiche all’IFRS 1, IFRS 9 e IAS 41).
Modifiche allo IAS 16 - Property, plant and equipment: proceeds before intended use
L’obiettivo è stato quello di delineare un trattamento contabile dei proventi derivanti dalla vendita di beni prodotti con l'impiego di un cespite prima che lo stesso sia nel luogo e nelle condizioni necessarie per il suo funzionamento nel modo inteso dalla direzione aziendale (cd. fase di testing).
Lo IASB Board ha chiarito che i proventi derivanti dalla vendita di beni prodotti da un cespite durante il periodo antecedente alla data in cui il cespite è nel luogo e nelle condizioni necessarie per il suo funzionamento nel modo inteso dalla direzione aziendale devono essere rilevati nell'utile/(perdita) dell'esercizio. Per effetto della suddetta modifica, non sarà più consentito rilevare a diretta riduzione del costo del cespite i proventi derivanti dalla vendita di beni prodotti prima che il cespite sia disponibile per il suo utilizzo, ad esempio, provenienti dalla vendita di campioni prodotti durante la fase di testing del corretto funzionamento del cespite.
I beni prodotti in attesa di essere venduti sono rilevati come rimanenze in accordo allo IAS 2 Rimanenze; il costo di produzione non include la quota di ammortamento del cespite con cui sono stati prodotti, essendo quest'ultimo non ancora soggetto ad ammortamento.
Nelle note deve essere indicato l'importo dei ricavi e dei costi relativi ai beni prodotti, che non sono degli output dell'attività ordinaria, e le voci di bilancio in cui tali ricavi e costi sono inclusi (qualora non siano presentati separatamente negli schemi di bilancio).
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È consentita l’applicazione retroattiva per i soli cespiti che sono entrati in funzione, nel modo inteso dalla direzione aziendale, dal primo esercizio comparativo presentato. L'effetto della prima applicazione è rilevato nel patrimonio netto di apertura del primo esercizio comparativo presentato.
Modifiche allo IAS 37 - Onerous Contracts - Cost of Fulfilling a Contract
Lo IASB Board ha chiarito che i costi necessari all'adempimento di un contratto comprendono tutti i costi direttamente correlati al contratto e quindi includono:
i costi incrementali, cioè i costi che non sarebbero stati sostenuti in assenza del contratto (ad esempio, materie prime, costi per manodopera diretta, ecc.)
una quota degli altri costi che, sebbene non incrementali, siano direttamente correlati al contratto (ad esempio, quota di ammortamento dei cespiti utilizzati per l'adempimento del contratto).
Lo IASB Board, inoltre, ha confermato che, prima di rilevare un accantonamento per contratto oneroso, l'entità deve rilevare eventuali perdite per riduzione di valore delle attività non correnti e ha chiarito che le perdite di valore devono essere determinate con riferimento non solo alle attività dedicate interamente al contratto, ma anche alle altre attività che sono parzialmente utilizzate per l'adempimento del contratto stesso.
È consentita l’applicazione retroattiva per i contratti il cui adempimento non si è ancora completato alla data di inizio dell'esercizio in cui sono applicate le modifiche allo IAS 37. L'effetto della prima applicazione è rilevato nel patrimonio netto di apertura senza rideterminare i dati comparativi.
Modifiche all'IFRS 3 - Reference to the Conceptual Framework
Nel marzo 2018 lo IASB Board ha pubblicato il nuovo Quadro concettuale per la rendicontazione finanziaria(“Conceptual Framework”), che ha sostituito il precedente documento Quadro sistematico per la preparazione e la presentazione del bilancio”, pubblicato nel 2001 e parzialmente rivisto nel 2010. Non essendo un principio contabile, il Conceptual Framework non è oggetto di omologazione da parte dell’Unione Europea.
A seguito della pubblicazione del nuovo Conceptual Framework, lo IASB Board ha attivato un progetto, suddiviso in due fasi, per aggiornare nei vari principi contabili internazionali e nelle interpretazioni i riferimenti al nuovo Conceptual Framework. Le modifiche aggiornano il riferimento presente nell'IFRS 3 al Conceptual Framework nella versione rivista, senza che ciò comporti modifiche alle disposizioni dello standard.
L'IFRS 3 richiede come condizione generale per la rilevazione delle attività e delle passività dell'acquisita il rispetto delle definizioni incluse nel Conceptual Framework.
Con la modifica all'IFRS 3, per identificare le attività e le passività dell'acquisita si deve fare riferimento alle nuove definizioni di attività e passività del nuovo Conceptual Framework pubblicato nel marzo 2018, con la sola eccezione delle passività assunte nell'acquisita che, dopo la data di acquisizione sono contabilizzate in accordo allo IAS 37 Accantonamenti, passività e passività potenziali o all'IFRIC 21 Tributi. Tale eccezione ha
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l'obiettivo di evitare che un acquirente rilevi una passività o una passività potenziale sulla base della nuova definizione del Conceptual Framework per poi stornarla applicando i criteri di rilevazione previsti dallo IAS 37 e dall'IFRIC 21. Applicando la definizione di passività del nuovo Conceptual Framework un'entità acquirente avrebbe dovuto, ad esempio, rilevare alla data di acquisizione del business una passività con riferimento all'obbligazione dell'acquisita di pagare un tributo diverso dalle imposte sul reddito, in quanto rappresenta un''obbligazione attuale per trasferire risorse economiche derivanti da eventi passati e che l'entità non ha la capacità di evitare”; qualora non si sia ancora verificato l'evento vincolante che comporti l'insorgere di tale passività, la passività andrebbe stornata dal bilancio dopo la business combination in accordo alle disposizioni dell'IFRIC 21.
È consentita l’applicazione anticipata se sono applicati tutte le altre modifiche ai riferimenti al nuovo Conceptual Framework pubblicati nel marzo 2018.
Miglioramenti agli IFRS - ciclo 2018-2020 (Modifiche all'IFRS 1, IFRS 9 e IAS 41)
I Miglioramenti agli IFRS Standards sono il risultato del processo annuale di miglioramento volto a risolvere questioni non urgenti relative a incoerenze o terminologie non chiare identificate nei Principi Contabili lnternazionali.
IFRS 1 Prima adozione degli IFRS Accounting Standards - Entità controllata come first-time adopter. Le entità controllate, collegate o joint venture, che applicano per la prima volta gli IFRS Accounting Standards dopo la loro controllante/partecipante hanno la facoltà, alla data di transizione, di valutare le proprie attività e passività agli stessi valori di iscrizione del bilancio consolidato della controllante/partecipante, al netto degli eventuali effetti derivanti dalle procedure di consolidamento o dalla valutazione con il metodo del patrimonio netto. In caso di applicazione dell'esenzione sopra descritta, l'entità ha la facoltà, alla data di transizione, di rilevare la riserva di conversione allo stesso valore del bilancio consolidato della controllante/partecipante.
IFRS 9 Strumenti finanziari - Commissioni incluse nel 'test del 10%' ai fini della derecognition delle passività finanziarie
Una modifica dei termini contrattuali di una passività finanziaria è sostanziale se i flussi finanziari modificati, inclusa qualsiasi commissione corrisposta al netto di qualsiasi commissione ricevuta, attualizzati utilizzando il tasso di interesse effettivo originario, si discostano di almeno il 10% rispetto al valore attuale dei flussi finanziari prima della modifica. Nel test del 10% devono essere incluse solo le commissioni corrisposte o ricevute tra l'entità finanziata e il finanziatore e le commissioni corrisposte o ricevute dall'entità finanziata o dal finanziatore per conto dell'altra parte.
Esempi illustrativi dell'IFRS 16 Leasing - Incentivi al leasing
Con la modifica è stato eliminato dall'esempio illustrativo n. 13 dell'IFRS 16 il trattamento contabile nel bilancio del locatario di un rimborso, ricevuto dal locatore, per le migliorie sul bene in leasing, in quanto la conclusione dell'esempio non era supportata da un'adeguata spiegazione.
232
Nell'esempio illustrativo il rimborso non era considerato un incentivo al leasing ma doveva essere contabilizzato in accordo ad altri Standards, sebbene l'IFRS 16 definisca gli 'incentivi al leasing' come 'pagamenti effettuati dal locatore a favore del locatario collegati ad un leasing, o rimborso o assunzione da parte del locatore dei costi del locatario'.
La modifica non è stata oggetto di omologazione da parte dell'UE in quanto gli esempi illustrativi non sono parte integrante dell'IFRS 16.
IAS 41 Agricoltura - Imposte nella valutazione del fair value
È stato chiarito che nella valutazione del fair value delle attività biologiche non devono obbligatoriamente essere esclusi i flussi finanziari legati alle imposte. Tale modifica deriva dal fatto che nella prassi il tasso di sconto utilizzato dai market participants è solitamente un tasso post-tax e conseguentemente anche i flussi finanziari oggetto di attualizzazione devono essere post-tax.
Si riporta di seguito la lista dei documenti applicabili a partire dai bilanci degli esercizi che iniziano il gennaio 2022 sopra descritti:
Di seguito sono elencati i principi contabili, emendamenti e interpretazioni applicabili a partire dal gennaio 2022:
Titolo del documento
Data di emissione
Data di entrata in vigore
Data Regolamento omologazione UE (data pubblicazione GUUE)
Riferimento al Quadro Concettuale (Modifiche all'IFRS 3)
14 maggio 2020
1° gennaio 2022
(UE) 2021/1080 del 28 giu 2021(2 luglio 2021)
Contratti onerosi - Costi necessari all'adempimento di un contratto (Modifiche allo IAS 37)
14 maggio 2020
1° gennaio 2022
(UE) 2021/1080 del 28 giu 2021(2 luglio 2021)
Immobili, impianti e macchinari - Proventi prima dell'uso previsto (Modifiche allo IAS 16)
14 maggio 2020
1° gennaio 2022
(UE) 2021/1080 del 28 giu 2021(2 luglio 2021)
Miglioramenti annuali agli IFRS Accounting Standards (ciclo 2018-2020) (Modifiche all'IFRS 1, all'IFRS 9, all'IFRS 16 (*) e allo IAS 41)
14 maggio 2020
1° gennaio 2022
(UE) 2021/1080 del 28 giu 2021(2 luglio 2021)
(*) La modifica all'IFRS 16 non è stata oggetto di omologazione da parte dell'Unione Europea in quanto relativa ad un esempio illustrativo che non è parte integrante dello Standard.
Nuovi principi Contabili, Emendamenti ed Interpretazioni omologati dall’Unione Europea ed efficaci dal 1° gennaio 2023
Con il Regolamento (UE) n. 2022/357 del 2 marzo 2022, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 3 marzo 2022, sono stati adottati i seguenti documenti pubblicati dallo IASB Board il 12 febbraio 2021:
233
Informativa sui principi contabili (Modifiche allo IAS 1 Presentazione del bilancio)
Definizione di stime contabili (Modifiche allo IAS 8 Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori)
Informativa sui principi contabili (Modifiche allo IAS 1 Presentazione del bilancio)
Con le Modifiche allo IAS 1, lo IASB Board ha definito alcune linee guida per selezionare i principi contabili da descrivere nelle note al bilancio.
Lo IAS 1, prima delle modifiche, richiede alle entità di fornire l’informativa sui principi contabili adottati significativi (“significant”), ingenerando difficoltà e confusione tra i redattori e gli utilizzatori primari del bilancio essendo gli IFRS Standards privi di una definizione di “significativo”.
Tuttavia, lo IAS 1 fornisce la definizione di rilevante (“material”) e, pertanto, lo IASB ha modificato lo IAS 1 per chiarire che un'entità deve inserire nelle note al bilancio le informazioni rilevanti sui principi contabili adottati e non descrivere tutti i principi contabili significativi. Le Modifiche allo IAS 1 descrivono alcune circostanze in cui un’entità normalmente potrebbe concludere che l’informazione su un principio contabile sia rilevante per il proprio bilancio.
È stato eliminato l'obbligo 'specifico' di descrivere i criteri di valutazione ('measurement basis') adottati per la predisposizione del bilancio, in quanto tale obbligo informativo è già incluso nell'obbligo 'generale' di fornire le informazioni rilevanti sui principi contabili.
Per effetto delle Modifiche allo IAS 1, sono stati adeguati anche i seguenti principi contabili per allineare gli obblighi informativi sui principi contabili con le disposizioni dello IAS 1 precedentemente descritte:
IFRS 7 Strumenti finanziari: informazioni integrative
IAS 26 Rilevazione e rappresentazione in bilancio dei fondi pensione
IAS 34 Bilanci intermedi.
Le Modifiche allo IAS 1 entreranno in vigore a partire dai bilanci degli esercizi con inizio a partire dal gennaio 2023 ed è consentita l’applicazione anticipata.
Definizione di stime contabili (Modifiche allo IAS 8 Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori)
L’obiettivo delle Modifiche allo IAS 8 è quello di risolvere le difficoltà interpretative, riscontrate nella pratica, nel distinguere un cambiamento nelle stime contabili (“changes in accounting estimate”) da un cambiamento nei principi contabili (“changes in accounting policy”), per i quali sono previsti differenti trattamenti contabili:
gli effetti di un cambiamento nelle stime contabili sono generalmente rilevati nel bilancio in modo prospettico
gli effetti di un cambiamento dei principi contabili sono generalmente rilevati in modo retroattivo.
Lo IAS 8 attualmente in vigore fornisce una definizione di “cambiamento di stime contabili” non sufficientemente chiara, in quanto privo di una specifica definizione di “stime contabili”. Per tale ragione, le Modifiche allo IAS 8 si sono concentrate, da una parte, nell’elaborare una nuova definizione di “stime contabili” e, dall’altra, nel chiarire la relazione tra “stime contabili” e “principi contabili”.
Le Modifiche allo IAS 8 entreranno in vigore a partire dai bilanci degli esercizi con inizio a partire dal gennaio 2023 e dovranno essere applicate in modo prospettico. L’applicazione anticipata è consentita.
Con il Regolamento (UE) n. 2022/1392 dell’11 agosto 20221 è stato omologato il documento Imposte differite relative ad attività e passività derivanti da una singola operazione (Modifiche allo IAS 12
234
Imposte sul reddito)”, pubblicato dallo IASB Board il 7 maggio 2021.
Le Modifiche allo IAS 12 chiariscono il trattamento contabile delle imposte differite ('DTA/DTL') relative ad attività e passività rilevate in bilancio per effetto di una singola transazione, i cui valori contabili differiscano dai valori fiscali.
Lo IASB Board ha chiarito quanto segue:
le eccezioni alla rilevazione iniziale delle attività e passività per imposte differite non si applicano qualora da una singola operazione siano rilevate in bilancio un’attività e una passività che danno luogo a differenze temporanee imponibili e deducibili di uguale valore
le differenze temporanee deducibili e imponibili devono essere calcolate considerando separatamente l’attività e la passività rilevate in bilancio per effetto di una singola operazione e non sul loro valore netto. Le attività per imposte differite relative alle differenze temporanee deducibili, determinate come sopra indicato, sono rilevate in bilancio solo se ritenute recuperabili.
Lo IASB Board ha, infine, chiarito che, qualora le differenze temporanee imponibili e deducibili relative alla rilevazione iniziale in bilancio di un’attività e di una passività per effetto di una singola operazione abbiano un diverso valore, l’entità non dovrà rilevare le attività e le passività per imposte differite, in quanto la loro rilevazione iniziale comporterebbe una rettifica iniziale del valore contabile dell’attività o della passività a cui si riferiscono, rendendo meno trasparente il bilancio.
Le Modifiche allo IAS 12 entrano in vigore con i bilanci degli esercizi aventi inizio a partire dal gennaio 2023. L’applicazione anticipata è consentita fornendo adeguata informativa nelle note al bilancio.
Le disposizioni transitorie per la prima applicazione delle Modifiche allo IAS 12 prevedono quanto segue:
le Modifiche allo IAS 12 devono essere applicate a tutte le operazioni poste in essere dalla data di apertura del primo periodo comparativo presentato
alla data di apertura del primo periodo comparativo presentato, l’entità deve rilevare come rettifica del saldo di apertura degli utili portati a nuovo (o, sulla base delle specifiche circostanze, di altra componente del patrimonio netto) le attività per imposte differite, ove ritenute recuperabili, e le passività per imposte differite con riferimento a tutte le differenze temporanee deducibili e imponibili associate:
oalle attività per il diritto d’uso e alle passività per leasing; e
oai fondi per smantellamento, ripristino e passività similari e ai corrispondenti importi rilevati come parte del costo della relativa attività.
Le suddette disposizioni transitorie sono applicabili anche dalle entità che redigono per la prima volta il proprio bilancio in accordo agli IFRS Standards (“first-time adopter”). In tal caso la data di apertura del primo periodo comparativo presentato coincide con la data di passaggio agli IFRS (“transition date”).
Prima applicazione dell’IFRS 17 e dell’IFRS 9 Informazioni comparative (Modifiche all’IFRS 17 Contratti assicurativi)
A partire dai bilanci degli esercizi con inizio dal gennaio 2023, entrerà in vigore l’IFRS 17 Contratti assicurativi, che è il nuovo principio contabile, in sostituzione dell’IFRS 4, applicabile alla rilevazione, valutazione, presentazione e informativa dei contratti assicurativi emessi da un’entità e/o ai contratti di riassicurazione detenuti da un’entità.
Le entità che svolgono in via prevalente l’attività assicurativa e che dal 1° gennaio 2018 avevano esercitato
la facoltà di posticipare l’applicazione dell’IFRS 9 Strumenti finanziari, continuando ad applicare le disposizioni dello IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione per la rilevazione, valutazione e presentazione degli strumenti finanziari, a partire dal gennaio 2023 dovranno applicare obbligatoriamente per la prima volta sia l’IFRS 17 sia l’IFRS 9.
235
Le Modifiche all’IFRS 17 sono volte ad eliminare le asimmetrie contabili (“accounting mismatches”) che possono generarsi nei dati del bilancio comparativo per effetto della prima applicazione dell’IFRS 17 e dell’IFRS 9.
Le disposizioni transitorie dell'IFRS 17, infatti, prevedono che il nuovo principio debba essere applicato per la prima volta in maniera retroattiva con rideterminazione dei dati comparativi a differenza delle disposizioni transitorie dell'IFRS 9 che non prevedono l'obbligo di rideterminare i dati comparativi e, in particolare, non richiedono l'applicazione delle nuove disposizioni dell'IFRS 9 con riferimento alla classificazione e valutazione delle attività finanziarie, se tali attività finanziarie sono state oggetto di derecognition in base allo IAS 39 nel corso del periodo comparativo.
In particolare, con le Modifiche all’IFRS 17 lo IASB Board ha incluso tra le disposizioni transitorie
dell’IFRS 17 una nuova opzione, denominata classification overlay”, che consente, alle entità assicurative che applichino contestualmente l’IFRS 17 e l’IFRS 9, di classificare e valutare nel bilancio comparativo le attività finanziarie connesse all’attività assicurativa in base alle disposizioni dell’IFRS 9.
Con il Regolamento (UE) n. 2021/2036 del 19 novembre 2021, la Commissione Europea ha omologato il documento IFRS 17 Contratti assicurativi, nella versione pubblicata dall’International Accounting Standards Board il 18 maggio 2017 e successivamente modificata il 25 giugno 2020.
L’IFRS 17, che sostituisce il principio IFRS 4 Contratti assicurativi, entra in vigore a partire dai bilanci degli esercizi che hanno inizio a partire dal gennaio 2023. È consentita l’applicazione anticipata alle entità che già applicano l’IFRS 9 Strumenti finanziari o che iniziano ad applicare tale principio dalla data di prima applicazione dell’IFRS 17.
Tra le principali novità introdotte dal nuovo principio si segnalano, in particolare:
valutazione delle riserve tecniche a valori, sostanzialmente, correnti
trasformazione della stima del profitto atteso dei contratti assicurativi in una grandezza avente valenza contabile; l’IFRS 17 introduce il concetto di profitto atteso dei contratti assicurativi che deve essere riconosciuto nell’utile/(perdita) dell’esercizio lungo la vita del contratto
introduzione del concetto di “portafoglio di contratti assicurativi” a sua volta suddiviso in “gruppi di contratti assicurativi”
nuova rappresentazione nel prospetto dell’utile/(perdita) dell’esercizio significativamente differente rispetto al passato e più allineata a una logica “per margini”.
Si riporta di seguito la lista dei Nuovi principi Contabili, Emendamenti ed Interpretazioni omologati dall’Unione Europea ed efficaci dal 1° gennaio 2023:
Titolo del documento
Data di emissione
Data di entrata in vigore
Data Regolamento omologazione UE (data pubblicazione GUUE)
Informativa sui principi contabili (Modifiche allo IAS 1) (*)
12 febbraio 2021
1° gennaio 2023
(UE) 2022/357 del 2 mar 2022(3 mar 2022)
Definizione di stime contabili (Modifiche allo IAS 8)
12 febbraio 2021
1° gennaio 2023
(UE) 2022/357 del 2 mar 2022(3 mar 2022)
Imposte differite relative ad attività e passività derivanti da una singola operazione (Modifiche allo IAS 12)
7 maggio 2021
1° gennaio 2023
(UE) 2022/1392 dell'11 ago 202212 ago 2022
IFRS 17 Contratti assicurativi (**)(incluse modifiche del 25 giugno 2020)
18 maggio 201725 giugno 2020
1° gennaio 2023
(UE) 2021/2036 del 19 nov 2021(23 nov 2021)
236
Prima applicazione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9 - Informazioni comparative (Modifiche all'IFRS 17)
9 dicembre 2021
1° gennaio 2023
(UE) 2022/1491 dell'8 set 2022(9 set 2022)
(*) Il documento pubblicato dallo IASB Board include delle modifiche al documento 'IFRS Practice Statements 2 - Making Materiality Judgements' che non è oggetto di omologazione UE in quanto non rappresenta un principio contabile o una interpretazione.
Attività di direzione e coordinamento della Società
La Società, alla data di redazione del presente bilancio, è Capogruppo del Gruppo TREVI (ed in quanto tale redige il bilancio consolidato di Gruppo), ed esercita ai sensi dell’art. 2497 del C.C., l’attività di direzione e coordinamento dell’attività delle seguenti società:
Trevi S.p.A., partecipata direttamente al 99,78%;
Soilmec S.p.A., partecipata direttamente al 99,92%;
R.C.T. S.r.l., partecipata indirettamente al 99,78% (detenuta al 100% da TREVI S.p.A.);
PSM S.p.A., partecipata indirettamente al 99,92% (detenuta da Soilmec S.p.A. al 100%);
Parcheggi S.p.A. partecipata indirettamente al 59,87% (detenuta al 60% da TREVI S.p.A.);
Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo
La Società ha adottato un modello di organizzazione, gestione e controllo (cosiddetto Modello 231) finalizzato a:
prevenire la commissione di reati ai sensi del D.Lgs 231/01;
definire ed incorporare una cultura aziendale basata sul rispetto e la trasparenza;
incrementare la consapevolezza tra i dipendenti e gli stakeholder.
Il Modello opera attraverso il monitoraggio delle operazioni soggette a rischi di responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, introducendo presidi di controllo specifici che sono richiamati e resi operativi all’interno delle procedure/policy aziendali.
Il Modello contiene misure atte a rilevare e ridurre i potenziali rischi di non conformità rispetto alle disposizioni del D.Lgs 231/01. Per quanto attiene ai rischi di corruzione, i controlli previsti dal Modello sono coordinati e coerenti con il Sistema di Compliance Anti-Corruzione.
Un organismo di controllo indipendente, l’Organismo di Vigilanza, controlla l'effettiva attuazione e l'osservanza del Modello. La Società ha messo a disposizione dei dipendenti un software per l’invio di segnalazioni di illeciti o di un’irregolarità commessi all’interno dell’ente, dei quali siano venuti a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro, garantendo al segnalante la riservatezza e la protezione da qualunque forma di ritorsione.
237
Il sistema adottato è conforme alle previsioni della L. 179/2017. (c.d. Whistleblowing).
Privacy e protezione dei dati personali
Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR)
La Società ha approvato e diffuso il seguente set documentale di procedure/policy, che rispondono ai requisiti di legge: (i) Policy Data Breach Management”, con l’obiettivo di fornire gli indirizzi strategici e le linee guida per una gestione efficace ed efficiente degli incidenti di sicurezza che implicano la violazione dei dati personali. È stato definito anche un registro degli incidenti dei dati personali; (ii) Policy “Diritti dell’interessato”, che ha l’obiettivo di gestire eventuali richieste di esercizio dei diritti degli interessati (es. Diritto di recesso, di rettifica, di cancellazione ecc.) stabiliti dal GDPR; (iii) Policy "Visite ispettive Privacy", che ha l'obiettivo di gestire le fasi di ispezioni da parte del Garante. Inoltre, nella Società sono stati nominati tutti i dirigenti, quadri ed impiegati come “designati”. I documenti sono stati diffusi a tutto il management e spiegati attraverso sessioni formative in aula a tutti i responsabili di funzione.
Gestione del rischio
Obiettivi, politica di gestione e identificazione dei rischi finanziari
La Direzione Finanziaria della Capogruppo ed i Responsabili Finanziari delle singole Società controllate gestiscono i rischi finanziari cui la Società è esposta, seguendo le direttive contenute nella Treasury Risks Policy di Gruppo.
Le attività finanziarie della Società sono rappresentate principalmente da cassa e depositi a breve, derivanti direttamente dall’attività operativa.
Le passività finanziarie comprendono invece finanziamenti bancari e leasing finanziari, la cui funzione principale è di finanziare l’attività operativa e di sviluppo.
I rischi generati da tali strumenti finanziari sono rappresentati dal rischio di tasso di interesse, dal rischio di tasso di cambio, dal rischio di liquidità e da quello di credito.
Fino al 16 dicembre 2022, data di efficacia del Nuovo Accordo, la Società si è limitata a svolgere un’attività sistematica di monitoraggio dei rischi finanziari sopra illustrati, non potendo, a causa del precedente Accordo di Ristrutturazione non più in vigore, di utilizzare strumenti finanziari derivati al fine di ridurre tali rischi al minimo. A tal proposito, il Nuovo Accordo attualmente in vigore, prevede la possibilità di richiedere e costituire linee bancarie dedicate sia per ridurre il rischio tasso di cambio sia il rischio tasso di interesse.
La definizione della composizione ottimale della struttura di indebitamento tra componente a tasso fisso e componente a tasso variabile viene individuata dalla Società a livello consolidato.
238
Rischio di liquidità
È il rischio che l’impresa, a causa dell’incapacità di reperire nuovi fondi o di liquidare attività sul mercato, non riesca a far fronte ai pagamenti previsti, determinando così un impatto sul risultato economico nel caso in cui sia costretta a sostenere costi addizionali per fronteggiare i propri impegni o, come estrema conseguenza, una situazione di insolvibilità che pone a forte rischio l’attività aziendale.
A seguito della sottoscrizione del Nuovo Accordo, efficace dal 16 dicembre 2022 la gestione della liquidità sarà garantita e regolata dallo stesso Accordo.
Sono ormai consolidate le attività propedeutiche dello Steering Committee al fine di valutare mensilmente l’andamento delle disponibilità liquide, dando definitivo impulso alle attività di pianificazione finanziaria.
I finanziamenti bancari di Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. alla fine dell’esercizio sono così ripartiti tra breve e lungo termine:
Finanziamenti a breve termine
 
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Totale
44.121.374
73.040.878
(28.919.504)
Finanziamenti a medio lungo termine
 
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Totale
4.949.189
4.634.431
314.759
Il valore dei finanziamenti bancari a medio lungo termine iscritti a bilancio corrisponde al fair value degli stessi.
La tabella seguente riporta il totale delle passività finanziarie includendo oltre ai finanziamenti bancari anche i derivati passivi, i leasing e debiti verso altri finanziatori:
Passività finanziarie a breve termine
 
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Totale
131.942.033
118.557.603
13.384.430
Passività finanziarie a medio lungo termine
 
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Totale
63.815.261
65.853.174
(2.037.913)
Rischio di tasso di interesse
In data luglio 2014 il Consiglio di Amministrazione della Società capogruppo Trevi Finanziaria Industriale SpA ha autorizzato la strutturazione ed esecuzione di un’operazione di emissione di un prestito obbligazionario, attualmente denominato Trevi Finanziaria Industriale 2014-2024”, per un importo pari a Euro 50 milioni. Lo strumento è stato collocato sul mercato EXTRA MOT PRO di Borsa Italiana, dal 28 luglio
239
2014. Tale prestito obbligazionario e il suo regolamento sono stati nel tempo oggetto di successive modifiche, da ultimo con delibera dell’Assemblea degli Obbligazionisti del 24 ottobre 2022 al fine di adeguarlo all’attuale situazione della Società e al Nuovo Piano Consolidato, e attualmente prevede come data di scadenza il 31 dicembre 2026 e un tasso fisso del 2%.
31/12/2022
 
Tasso Fisso
Tasso Variabile
Totale
Finanziamenti e Leasing
20.253
120.891
141.144
Prestito Obbligazionario
50.000
0
50.000
Totale Passività Finanziarie
70.253
120.891
191.144
%
37%
63%
100%
Si sottolinea inoltre che a seguito dell’entrata in vigore dell’accordo di risanamento e in coerenza con la sua applicazione si è dovuto procedere al ricalcolo degli interessi retroattivamente a partire dal 30 settembre 2022 ad un tasso variabile pari a EURIBOR 6 mesi + 2% di margine (precedentemente a tasso fisso del 2%).
Rischio di cambio
La Società è esposta al rischio che variazioni nei tassi di cambio possano apportare variazioni ai risultati economici e patrimoniali della stessa. L’esposizione al rischio di cambio della Società è di natura transattiva ovvero derivante da variazioni del tasso di cambio intercorrenti tra la data in cui un impegno finanziario tra controparti diventa altamente probabile e/o certo e la data di regolamento dell’impegno, variazioni che determinano uno scostamento tra flussi di cassa attesi e flussi di cassa effettivi.
La Società valuta regolarmente la propria esposizione al rischio di variazione dei tassi di cambio; gli strumenti utilizzati sono la correlazione dei flussi di pari valuta ma di segno opposto, la contrazione di finanziamenti in valuta, la vendita/acquisto a termine di valuta e l’utilizzo di strumenti finanziari derivati.
La Società non utilizza per la propria attività di copertura dal rischio di cambio strumenti di tipo dichiaratamente speculativo; tuttavia, nel caso in cui gli strumenti finanziari derivati non soddisfino le condizioni previste per il trattamento contabile degli strumenti di copertura richiesti dall’IFRS 39, le loro variazioni di fair value sono contabilizzate a conto economico come oneri / proventi finanziari.
Nello specifico, la Società gestisce il rischio transattivo di cui si è fornita una descrizione sopra. L’esposizione al rischio di variazioni dei tassi di cambio deriva principalmente da rapporti intragruppo che la Società detiene. In particolare, il rischio maggiore è determinato dalla presenza di rapporti in Dollaro Statunitense e in divise ad esso agganciate.
Il fair value di un contratto a termine è determinato come differenza tra un cambio a termine del contratto e quello di un’operazione di segno contrario di importo e scadenza uguale, ipotizzata ai tassi di cambio ed ai differenziali di tasso di interesse al 31 dicembre.
240
Rischio di credito
Il rischio di credito rappresenta la possibilità che il debitore non sia in grado di adempiere ai suoi obblighi di pagamento di interessi e di rimborso di capitale.
La quasi totalità dei crediti commerciali della Società è rappresentata da crediti verso società controllate.
Informazioni integrative su strumenti finanziari
In relazione agli strumenti finanziari rilevati nella situazione patrimoniale-finanziaria al fair value, l’IFRS 7 richiede che tali valori siano classificati sulla base di una gerarchia di livelli che rifletta la significatività degli input utilizzati nella determinazione del fair value. In particolare, la scala gerarchica del fair value è composta dai seguenti livelli:
- Livello 1: corrisponde a prezzi quotati su mercati attivi;
- Livello 2: corrisponde a prezzi calcolati attraverso elementi desunti da dati di mercato osservabili;
- Livello 3: corrisponde a prezzi calcolati attraverso altri elementi differenti da dati di mercato osservabili.
Nelle tabelle che seguono sono riportate, per le attività e le passività al 31 dicembre 2022 e in base alle categorie previste dallo IFRS 9 le informazioni integrative su strumenti finanziari ai sensi dell’IFRS7 e i prospetti degli utili e delle perdite. Sono escluse le Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute e le Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute.
Legenda Categorie IFRS 9
Costo ammortizzato
CA
Attività possedute fino a scadenza
HtM
FV – strumenti di copertura
FVOCI o FVTPL
Valori di bilancio Rilevati secondo IFRS 9
 
Classi IFRS 9
Note
31/12/2022
Costo ammortizzato
Costo
Effetto a Conto Economico
Partecipazioni
HtM
3
175.594
 
175.594
-
 
 
 
 
 
 
 
Altri crediti finanziari lungo termine
CA
5
22.971
22.971
 
1.547.951
Totale Attività Finanziarie non correnti
 
 
198.565
22.971
175.594
1.547.951
Attività finanziarie a breve
CA
9
67.410.585
67.410.585
 
 
Disponibilità liquide
CA
10
9.719.175
9.719.175
 
-
Totale Attività Finanziarie correnti
 
 
77.129.760
77.129.760
-
-
TOTALE ATTIVITA' FINANZIARIE
 
 
77.328.325
77.152.731
175.594
1.547.951
Finanziamenti a lungo termine
CA
12
4.949.189
4.949.189
 
497.972
Debiti verso altri finanziatori a lungo termine
CA
13
58.866.072
58.866.072
 
58.221
Strumenti finanziari derivati a lungo termine
FV
14
-
 
 
-
Totale Passività Finanziarie non correnti
 
 
63.815.261
63.815.261
-
556.193
Finanziamenti a breve termine
CA
21
44.121.374
44.121.374
 
4.439.355
Debiti verso altri finanziatori a breve termine
CA
22
87.820.659
87.820.659
 
86.858
Strumenti finanziari derivati a breve termine
FV
23
-
 
 
 
Totale Passività Finanziarie correnti
 
 
131.942.033
131.942.033
-
4.526.213
TOTALE PASSIVITA' FINANZIARIE
 
 
195.757.294
195.757.294
-
5.082.406
241
Warrant
FV
 
30.980
 
 
3.607.983
TOTALE
 
 
195.788.274
195.757.294
-
73.528
Impairment test sulle partecipazioni di controllo e valutazione dei crediti finanziari
Con riferimento al bilancio al 31 dicembre 2022 della Capogruppo Trevi Finanziaria Industriale S.p.A., in linea rispetto al 31 dicembre 2021, il Management ha proceduto alla verifica dei valori d’iscrizione delle partecipazioni detenute in Trevi S.p.A. (pari al 99,78%) e in Soilmec S.p.A. (pari al 99,92%).
A tal fine, occorre preliminarmente osservare come, di fatto, esista un sostanziale allineamento tra le Cash Generating Unit del Gruppo e le rispettive Legal Entities. Ciò premesso, l’impairment test sulle partecipazioni di controllo iscritte nel bilancio separato di Trevi Finanziaria Industriale S.p.A., è stato condotto partendo dal valore recuperabile nell’accezione di value in use, ovvero mediante il metodo finanziario del Discounted Cash Flow, metodologia direttamente richiamata dallo IAS 36, e stimando gli Equity Value delle singole Legal Entities in considerazione dei Surplus Assets rilevati e della Posizione Finanziaria Netta comprensiva dei fondi rischi assimilati a debito. Successivamente si è proceduto al confronto fra l’Equity Value così determinato e il valore di carico di ciascuna partecipazione.
Ai fini dell’esecuzione dell’impairment test sono stati utilizzati i dati economici e patrimoniali Actual 2022 (desunti dal consuntivo al 31 dicembre 2022) nonché i dati economici e patrimoniali 2023 2026 desumibili dai Piani 2022 2026 elaborati con il supporto della società Pricewaterhousecooper e approvati in data 17 novembre 2022.
I flussi di pianificazione considerati sono stati sterilizzati dagli effetti di ristrutturazioni ed efficientamenti futuri non ancora avviati, che il principio contabile richiede di escludere.
Il flusso monetario atteso è stato costruito partendo dal reddito operativo (EBIT) di ciascun periodo, calcolando e sottraendo allo stesso le imposte dirette figurative ad aliquota piena, sommando i componenti negativi di reddito che non danno luogo a uscite monetarie, quali ammortamenti e accantonamenti, e determinando così il flusso finanziario della gestione operativa corrente”, interpretabile come un flusso monetario potenziale”. Successivamente, è stato determinato il flusso monetario della gestione operativa” aggiungendo al predetto flusso le variazioni di Capitale Circolante Netto (infatti, l’ammontare delle risorse monetarie effettivamente liberate dalla gestione caratteristica corrente risente della variazione subita nel periodo dagli elementi del patrimonio che sorgono e si estinguono per effetto dei cicli operativi: crediti commerciali, rimanenze, debiti commerciali, debiti verso il personale, ecc.) e le CAPEX (investimenti al netto dei disinvestimenti in capitale fisso).
Per l'attualizzazione dei flussi di cassa è stato calcolato un costo medio ponderato del capitale «WACC» determinato, in continuità di metodo rispetto al 2021, secondo il modello economico del CAPM (Capital Asset Pricing Model). Tuttavia, considerato che le due Legal Entities Trevi S.p.A. e Soilmec S.p.A. operano in settori differenti, seppur strettamente connessi fra loro, si è ritenuto maggiormente opportuno determinare a differenza dello scorso esercizio in cui era stato calcolato un unico WACC di Gruppo uno specifico WACC
242
in considerazione del settore di operatività delle stesse: «Special Foundation/Heavy Construction» per Trevi S.p.A. e «Industrial Machinery» per Soilmec S.p.A..
Il WACC di Trevi S.p.A. è stato determinato nel 10,91% e le singole variabili sono state desunte come segue:
tasso risk-free: 3,54%, tasso di rendimento dei titoli di un Paese maturo (Stati Uniti), pari alla media dei Bond 10Y relativi ai sei mesi precedenti il 31.12.2022;
beta levered: 0,94, costruito come media del beta unlevered a 3Y di un campione di società comparabili del settore «Special Foundation/Heavy Construction» levereggiato in funzione del rapporto D/E medio dei medesimi comparables;
equity risk premium: è stato utilizzato un tasso pari al 5,50%;
rischio Paese: 3,76%, tale componente è stata aggiunta al Ke dopo aver pesato per il beta l’ERP, ed è stata determinata quale media del rischio Paese dei Paesi di operatività di Trevi S.p.A. ponderata per la percentuale di produzione dell'EBIT 2026 in detti Paesi;
differenziale d’inflazione: 1,53%, tale componente è stata aggiunta al Ke al fine di considerare l’effetto dell’inflazione e determinare il tasso reale;
coefficiente alpha: pari ad 1 punto percentuale;
costo del debito lordo: pari al 4,05% (post tax: 3,14%) è stato determinato quale media dei tassi actual delle linee di credito del Gruppo;
struttura finanziaria: D/D+E= 34,52%; E/D+E= 65,48%, determinata quale media dei comparables del settore «Special Foundation/Heavy Construction» già considerati per la definizione del beta.
Il WACC di Soilmec S.p.A. è stato determinato nel 9,20% e le singole variabili sono state desunte come segue:
tasso risk-free: 3,54%, tasso di rendimento dei titoli di un Paese maturo (Stati Uniti), pari alla media dei Bond 10Y relativi ai sei mesi precedenti il 31.12.2022;
beta levered: 0,94, costruito come media del beta unlevered a 3Y di un campione di società comparabili del settore «Industrial Machinery» levereggiato in funzione del rapporto D/E medio dei medesimi comparables;
equity risk premium: è stato utilizzato un tasso pari al 5,50%;
rischio Paese: 2,52%, tale componente è stata aggiunta al Ke dopo aver pesato per il beta l’ERP, ed è stata determinata quale media del rischio Paese dei Paesi di operatività di Soilmec S.p.A. ponderata per la percentuale di produzione dell'EBIT 2026 in detti Paesi;
coefficiente alpha: pari ad 1 punto percentuale;
costo del debito lordo: pari al 4,05% (post tax: 3,03%) è stato determinato quale media dei tassi actual delle linee di credito del Gruppo;
struttura finanziaria: D/D+E= 33,05%; E/D+E= 66,95%, determinata quale media dei comparables del settore «Industrial Machinery» già considerati per la definizione del beta.
Per gli anni successivi al 2026, i flussi di cassa delle Legal Entities sono stati calcolati sulla base di un Terminal Value determinato proiettando in perpetuity l’EBIT normalizzato dell’ultimo anno di piano esplicito (2026), al netto delle imposte figurative ad aliquota piena. È stato, inoltre, considerato un tasso di crescita g
243
costruito in funzione della media dell’inflazione attesa nei Paesi di operatività di ciascuna Legal Entity, ponderata per la percentuale di EBIT 2026 effettivamente prodotta dalle stesse in tali Paesi. In particolare, il tasso di crescita g della Legal Entity Trevi S.p.A. è pari al 3,63%; mentre, il tasso di crescita g della Legal Entity Soilmec S.p.A. è pari al 2,06%. Si precisa altresì che, ai fini della determinazione del Terminal Value, prudenzialmente, i predetti WACC sono stati aumentati di 1 punto percentuale.
Di conseguenza, il tasso di attualizzazione adottato per il Terminal Value, scaturente dalla differenza fra i predetti WACC incrementati di 1 punto percentuale e i tassi di crescita g, sono pari all’8,28% per Trevi S.p.A. e all’8,14% per Soilmec S.p.A.. Dato preponderante, considerato che il Terminal Value rappresenta mediamente il 70-80,00% dell’Enterprise Value delle CGU.
Successivamente, l’Equity Value delle Società Trevi S.p.A. e Soilmec S.p.A. è stato determinato sommando all’Enterprise Value calcolato come sopra i Surplus Assets rilevati e sottraendo le eventuali Minorities e la Posizione Finanziaria Netta al 31.12.2022.
Infine, si è quindi proceduto al confronto fra l’Equity Value, così determinato, e il valore di carico di ciascuna partecipazione.
Il test così operato non ha portato all’evidenza di perdite durevoli del valore delle partecipazioni detenute da Trevi Finanziaria Industriale in Trevi S.p.A. e in Soilmec S.p.A..
Crediti
Conformemente a quanto previsto dall’IFRS 7, si riporta di seguito un’analisi della dinamica dei crediti scaduti, suddivisi in classi di rischio omogenee:
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Non scaduto
13.737.028
4.516.771
9.220.257
Scaduto da 1 a 3 mesi
2.751.842
8.613.118
(5.861.276)
Scaduto da 3 a 6 mesi
3.155.776
1.172.433
1.983.343
Scaduto da oltre 6 mesi
11.968.458
26.539.428
(14.570.970)
Totale
31.613.104
40.841.750
(9.228.646)
I crediti esposti in tabella si riferiscono principalmente a crediti commerciali verso società controllate per attività commerciali e servizi svolti alle normali condizioni di mercato per circa 26.343 migliaia di Euro e per la restante parte a crediti verso clienti terzi.
Il totale soprariportato non include i crediti per consolidato fiscale, pari a 11.102 migliaia di Euro, ed i risconti attivi per 5.924 migliaia di Euro, è esposto al lordo del fondo svalutazione crediti.
Si precisa, inoltre, che l’analisi relativa all’ageing dei crediti commerciali è stata svolta sui valori lordi dei medesimi: per ulteriori dettagli si rimanda al paragrafo IFRS 9 - Impairment.
Per la dinamica dei crediti scaduti è stato utilizzato il termine di pagamento di fatturazione eventualmente integrato da successivi accordi tra le parti. Per i suddetti crediti non sono state identificate delle fasce di monitoraggio speciali, rientrando tutti nella categoria standard.
244
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Monitoraggio standard
31.613.104
40.841.750
(9.228.646)
Totale
31.613.104
40.841.750
(9.228.646)
245
COMMENTO DELLE PRINCIPALI VOCI DELLO STATO PATRIMONIALE
ATTIVITA’ NON CORRENTI
(1) Immobilizzazioni materiali
Le immobilizzazioni materiali ammontano al 31 dicembre 2022 a 14.906 migliaia di Euro, in diminuzione di 5.314 migliaia di Euro rispetto all’esercizio precedente.
I movimenti relativi all’esercizio 2022 sono sintetizzati nella tabella riportata di seguito:
Descrizione
Costo
Fondo
Valore
Increm.
Decrem.
Ammort.
Utilizzo
Costo
Fondo
Valore
 
originario al
ammort.al
netto al
 
 
 
Fondo
originario al
ammort.al
netto al
 
31/12/2021
31/12/2021
31/12/2021
 
 
 
 
31/12/2022
31/12/2022
31/12/2022
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Terreni e fabbricati
7.534.321
(1.141.468)
6.392.853
11.889
0
(137.408)
0
7.546.211
(1.278.876)
6.267.334
Impianti e macchinari
25.668.222
(13.981.552)
11.686.670
0
(7.693.176)
(1.698.000)
4.610.299
17.975.046
(11.069.254)
6.905.793
Attrezzature industriali e commerciali
3.451.705
(1.817.801)
1.633.904
1.630
0
(346.035)
0
3.453.335
(2.163.837)
1.289.498
Altri beni
2.052.240
(1.544.490)
507.750
131.320
(16.825)
(194.130)
15.741
2.166.736
(1.722.879)
443.857
TOTALE
38.706.488
(18.485.311)
20.221.177
144.840
(7.710.000)
(2.375.573)
4.626.040
31.141.327
(16.234.845)
14.906.482
La voce Terreni e Fabbricati si riferisce al valore di alcuni terreni e fabbricati, siti in Via Larga località di Pievesestina (FC), adiacenti allo stabilimento produttivo di Soilmec S.p.A.. L’aggregato ha registrato principalmente incrementi per circa 145 migliaia di Euro, ammortamenti per 2.375 migliaia di Euro, i decrementi, per complessivi 7.710 migliaia di Euro, si riferiscono alla vendita di attrezzature alla società controllata Swissboring & Company LLC (Oman); nell’esercizio in chiusura e in quello precedente non si è proceduto ad alcuna capitalizzazione di oneri finanziari.
(2) Immobilizzazioni immateriali
Le Immobilizzazioni immateriali al 31 dicembre 2022 ammontano a 8.140 migliaia di Euro, in aumento di 662 migliaia di Euro rispetto al 31 dicembre 2021.
I movimenti relativi all’esercizio 2022 sono sintetizzati nella tabella riportata di seguito:
 
Costo
Fondo
Valore
 
 
 
Costo
Fondo
Valore
Descrizione
originario al
ammort.al
netto al
Incrementi
Decrementi
Ammortamenti
Riclassifiche
originario al
ammort.al
netto al
 
31/12/2021
31/12/2021
31/12/2021
 
 
 
 
31/12/2022
31/12/2022
31/12/2022
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Concessioni, licenze e marchi
1.593.084
(1.547.254)
45.830
2.429.313
 
(1.767.184)
7.432.440
11.454.838
(3.314.438)
8.140.400
Immobilizzazioni immateriali in corso ed acconti
7.432.441
-
7.432.440
 
 
 
(7.432.440)
0
0
0
TOTALE
9.025.525
(1.547.254)
7.478.270
2.429.313
0
(1.767.184)
0
11.454.838
(3.314.438)
8.140.400
Gli incrementi pari a 2.429 migliaia di Euro si riferiscono all’acquisizione di licenze informatiche e software applicativi ed alla consulenza, ricevuta nell’ambito dell’implementazione del nuovo ERP di Gruppo; si segnala
246
che le immobilizzazioni in corso ed acconti sono state riclassificate nella rispettiva voce di competenza e conseguentemente sono state ammortizzate.
(3) Partecipazioni
Le Partecipazioni ammontano al 31 dicembre 2022 a 193.165 migliaia di Euro, non si registrano variazioni rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente.
Nella tabella seguente si evidenzia la suddivisione delle partecipazioni tra imprese controllate ed altre imprese:
DESCRIZIONE
Saldo al 31/12/21
Incrementi/(Decrementi)
Svalutazioni
Saldo al 31/12/22
Imprese controllate
192.989.567
-
-
192.989.567
Altre Imprese
175.594
-
-
175.594
TOTALE
193.165.161
-
-
193.165.161
Il dettaglio delle partecipazioni in imprese controllate è riportato di seguito:
SOCIETA' CONTROLLATE
Saldo al 31/12/21
Incrementi/(Decrementi)
Svalutazioni
Saldo al 31/12/22
TREVI S.p.A.
158.145.817
-
 
158.145.817
SOILMEC S.p.A.
34.821.872
-
-
34.821.872
INTERNATIONAL DRILLING TECHNOLOGIES FZCO
21.877
 
 
21.877
TOTALE SOCIETA' CONTROLLATE
192.989.567
(0)
-
192.989.567
L’impairment test effettuato non ha portato all’evidenza perdite di valore, per ulteriori dettagli si rimanda al paragrafo “Impairment test sulle partecipazioni di controllo e valutazione dei crediti finanziari".
Il saldo delle altre partecipazioni è pari a circa 176 migliaia di Euro, secondo il dettaglio riportato di seguito e risulta invariato rispetto all’esercizio precedente:
ALTRE SOCIETA’
Saldo al 31/12/21
Incrementi
Decrementi
Saldo al 31/12/22
COMEX SPA
69
-
-
69
BANCA DI CESENA S.P.A.
1.136
-
-
1.136
DRILLMEC INDIA PRIVATE LTD
24.390
-
-
24.390
SVILUPPO IMPRESE ROMAGNA S.P.A.
150.000
-
-
150.000
TOTALE ALTRE SOCIETA’
175.594
-
-
175.594
Riportiamo l’elenco ed i principali dati delle partecipazioni in società controllate al 31 dicembre 2022:
 SOCIETA' CONTROLLATE
Sede
Capitale sociale (1)
Patrimonio Netto contabile totale (1) 2022
Risultato di esercizio (1) 2022
%
Valore Contabile (2)
Ns. quota Patrimonio Netto (2)
TREVI S.p.A.
Italia
32.300.000
37.699.092
3.219.254
99,78%
158.145.817
37.616.154
SOILMEC S.p.A.
Italia
25.155.000
3.138.333
(13.854.132)
99,92%
34.821.872
3.135.823
PILOTES TREVI S.a.c.i.m.s.
Argentina
390.919.437
528.944.207
(215.773.149)
1,88%
0
52.753
INTERNATIONAL DRILLING TECHNOLOGIES FZCO
UAE
1.000.000
73.583.711
(14.006.338)
10,00%
21.877
1.878.525
TREVI DRILLING SERVICES SAUDI ARABIA CO.
Arabia Saudita
7.500.000
-
-
51,00%
 
-
TOTALE SOCIETA' CONTROLLATE
 
 
 
 
 
192.989.567
 
(1) Per Trevi S.p.A. e Soilmec S.p.A. dati espressi in Euro; per Pilotes Trevi S.a.c.i.s.m. dati in peso argentino; per International Drilling Technologies FZCO dati in AED; per Trevi Drilling Services Saudi Arabia Co. dati in SAR.
(2) Dati in EUR
247
(3) i dati riportati relativi all’esercizio 2022 per le società indicate nella tabella non sono ancora stati approvati dalle relative Assemblee alla data di stesura del presente documento.
Il controvalore in Euro è stato ottenuto applicando il rapporto di cambio alla data di fine esercizio per il patrimonio netto e il cambio medio dell’esercizio per il risultato di esercizio, come da tabella seguente (fonte Banca d’Italia):
Cambio medio dell'esercizio
 
 
Euro
Euro
1,0000
Dollari USA
US$
1,0531
Riyal Saudita /Saudi Riyal
SAR
3,9491
Peso Argentino
ARS
136,7786
Dirhams Emirati Arabi
AED
3,8674
 
 
 
Cambio fine esercizio
 
 
Euro
Euro
1,0000
Dollari USA
US$
1,0666
Riyal Saudita /Saudi Riyal
SAR
3,9998
Peso Argentino
ARS
188,5033
Dirhams Emirati Arabi
AED
3,9171
Per il dettaglio delle partecipate, controllate e collegate, sia direttamente che indirettamente, si rinvia e si fa riferimento alla Nota Illustrativa del Bilancio Consolidato.
(4) Attività fiscali per imposte anticipate
Non sono stati contabilizzati crediti per imposte anticipate.
(5) Altri crediti finanziari medio lungo termine verso controllate e altre imprese
I crediti finanziari a medio lungo termine alla data del 31 dicembre 2022 ammontano complessivamente a 23 migliaia di Euro, in decremento di circa 9.855 migliaia di Euro rispetto alla stessa data dell’esercizio precedente.
DESCRIZIONE
Saldo al 31/12/2022
Saldo al 31/12/2021
Variazioni
Altri Crediti Finanziari
 
 
 
Altre attività finanziarie non correnti
-
9.850.454
(9.850.454)
Depositi cauzionali e altri
22.971
27.570
(4.599)
Totale Crediti Finanziari
22.971
9.878.024
(9.855.053)
Il decremento evidenziato nella linea delle Altre attività finanziarie non correnti si riferisce al finanziamento per 10 milioni di Euro erogato nel corso del 2020 a MEIL Global Holdings BV, con scadenza a tre anni, che a partire dal aprile 2022 è stato classificato tra le attività finanziarie a breve termine, come indicato nell’apposita sezione del presente documento.
248
ATTIVITA’ CORRENTI
(6) Crediti commerciali e altri crediti a breve termine
I crediti commerciali e gli altri crediti a breve termine ammontano alla data del 31 dicembre 2022 a 9.322 migliaia di Euro, con un incremento di 4.534 migliaia di Euro rispetto all’esercizio precedente, al termine del quale ammontavano a 4.789 migliaia di Euro. L’incremento è principalmente imputabile alla voce risconti attivi, per complessivi 5.029 migliaia di Euro, che comprende i costi sostenuti dalla Società per le operazioni strettamente correlate al Nuovo Accordo di Ristrutturazione ed all’Aumento di Capitale. Tale operazione è stata completata nel mese di gennaio 2023, e per tale ragione i relativi costi sono stati sospesi all’attivo di Stato Patrimoniale fino alla completa realizzazione dell’evento.
Nella tabella seguente i dettagli di tale voce:
DESCRIZIONE
Saldo al 31/12/2022
Saldo al 31/12/2021
Variazioni
Crediti verso clienti
2.315.154
2.000.937
314.217
Risconti attivi
5.924.887
1.006.376
4.918.511
Iva c/erario
1.082.323
1.754.018
(671.695)
Crediti diversi
0
27.499
(27.498)
TOTALE
9.322.365
4.788.830
4.533.535
(7) Crediti commerciali e altri crediti a breve termine verso Società controllate
I crediti commerciali e gli altri crediti a breve termine verso società controllate ammontano alla data del 31 dicembre 2022 a 36.980 migliaia di Euro, con un decremento di circa 12.897 migliaia di Euro rispetto all’esercizio precedente; tale decremento è imputabile principalmente agli incassi avvenuti ed alle compensazioni effettuate nel corso dell’esercizio con le società controllate direttamente o indirettamente nei confronti delle società estere e delle società estere.
Di seguito vengono riportati i dettagli relativi a tale voce:
DESCRIZIONE
Saldo al 31/12/2022
Saldo al 31/12/2021
Variazioni
Crediti di natura commerciale
25.878.565
38.927.091
(13.048.526)
Crediti derivanti dal regime della tassazione di Gruppo
11.101.580
10.950.419
151.161
TOTALE
36.980.146
49.877.510
(12.897.364)
I crediti di natura commerciale nei confronti di società appartenenti al Gruppo Trevi derivano principalmente dall’attività di locazione operativa di immobilizzazioni materiali e dai servizi resi a favore delle società che usufruiscono di tali servizi.
I crediti derivanti dal regime di tassazione fiscale si riferiscono ai crediti vantati nei confronti di alcune Società italiane del Gruppo in ragione della loro adesione agli accordi di consolidato fiscale.
249
I valori dei crediti di natura commerciale verso società controllate e verso terze parti, il cui dettaglio è presente nel paragrafo “Altre Informazioni Parti correlate”, sono considerati al netto del relativo fondo svalutazione, al 31 dicembre 2022 pari a circa 3.506 migliaia di Euro.
Descrizione
Saldo al 31/12/2021
accantonamenti
rilasci
altre variazioni
Saldo al 31/12/2022
Fondo svalutazione crediti
444.501
3.085.800
 
(24.390)
3.505.911
TOTALE
444.501
3.085.800
0
(24.390)
3.505.911
La voce accantonamenti si riferisce principalmente alla valutazione relativa alla non recuperabilità nei confronti di una società terza.
(8) Attività fiscali per imposte correnti
Le attività fiscali per imposte correnti sono pari a 546 migliaia di Euro, con un incremento di circa 281 migliaia di Euro rispetto all’esercizio precedente, principalmente dovuto al credito relativo al Super ACE ed al credito relativo alle attività di innovazione; nella tabella seguente si riporta il relativo dettaglio:
DESCRIZIONE
Saldo al 31/12/2022
Saldo al 31/12/2021
Variazioni
Crediti di imposta
208.048
-
208.048
Acconti IRAP
200.000
199.997
3
Erario c/imposte richieste a rimborso
112.721
53.069
59.652
Credito IRES da Withholding Tax
 -
800
(800)
Credito IRES Consolidato
20.374
11.368
9.006
altri crediti
4.711
-
4.711
TOTALE
545.854
265.235
280.619
(9) Attività finanziarie correnti
Le Attività finanziarie correnti ammontano alla data del 31 dicembre 2022 a 67.411 migliaia di Euro; l’incremento pari a circa 9.625 migliaia di Euro rispetto all’esercizio precedente si riferisce principalmente al finanziamento, erogato nel corso del 2020 a MEIL Global Holdings BV con scadenza a tre anni, che a partire dal aprile 2022 è classificato tra le attività finanziarie correnti; si sottolinea che in questa voce confluiscono sia la somma depositata nell’Escrow Account, relativo all’operazione di cessione della Divisione Oil&Gas, pari a 2.951 migliaia di Euro, sia il relativo fondo, essendo soggetto al vincolo di indisponibilità secondo gli accordi sottoscritti con l’Acquirente; pertanto, l’attività risulta totalmente pareggiata dal relativo fondo.
DESCRIZIONE
Saldo al 31/12/2022
Saldo al 31/12/2021
Variazioni
Trevi S.p.A.
17.383.037
17.383.037
-
Soilmec S.p.A.
40.247.782
40.247.782
-
Altri crediti finanziari
9.626.550
-
9.626.550
Trevi Cimentaciones y Consolidaciones SA
153.216
154.841
(1.625)
 
 
 
 
TOTALE
67.410.585
57.785.660
9.624.925
250
(10) Disponibilità liquide
Le disponibilità liquide ammontano alla data del 31 dicembre 2022 a 9.719 migliaia di Euro con un incremento di 8.168 migliaia di Euro rispetto all’esercizio precedente; si segnala che nel mese di dicembre 2022 sono stati incassati 6.446 migliaia di Euro, a fronte della sottoscrizione, da parte di CDPE Investimenti SpA dell’aumento di capitale già precedentemente menzionato; al 31 Dicembre 2022 tali somme risultavano essere indisponibili in quanto le operazioni relative all’Aumento di Capitale si sono concluse l’11 Gennaio 2023.
Nella tabella seguente i dettagli di tale voce:
DESCRIZIONE
Saldo al 31/12/2022
Saldo al 31/12/2021
Variazioni
Depositi bancari
9.648.403
1.482.425
8.165.978
Denaro e valori di cassa
70.772
69.232
1.540
TOTALE
9.719.175
1.551.657
8.167.518
Sulle disponibilità sopra indicate non sono presenti pledge sussistono vincoli sulla cassa, con l’eccezione appunto della indisponibilità delle somme corrisposte da CDPE Investimenti.
251
(11) PATRIMONIO NETTO
Le variazioni del patrimonio netto della Società sono riportate nel relativo prospetto contabile e nella seguente tabella:
DESCRIZIONE
Capitale Sociale
Riserva sovrapprezzo azioni
Riserva Legale
Riserva per Azioni proprie
Riserva Straordinaria
Riserva IAS
Riserva Fair Value
Riserva IAS 19
Riserva IFRS 9
Utili (perdite) accumulati
Risultato dell'esercizio
Totale Patrimonio Netto
Saldo al 01/01/2021
97.373.554
250.235.589
8.353.039
(736.078)
12.858.031
693.901
1.697.767
25.874
(3.051.157)
(484.954.763)
246.035.967
128.531.723
Utile/(Perdita) del periodo
(23.293.569)
(23.293.569)
Altre componenti del conto economico complessivo
(31.311)
(31.311)
Totale conto economico complessivo
(31.311)
(23.293.569)
(23.324.880)
Destinazione risultato esercizio precedente
(237.182.438)
11.121.672
-
(12.858.031)
484.954.763
(246.035.967)
Distribuzione dividendi
Acquisto azioni proprie
Pagamento basato su azioni regolato con azioni
Totale operazioni con soci
Saldo 31/12/2021
97.373.554
13.053.151
19.474.711
(736.078)
-
693.901
1.697.767
(5.437)
(3.051.157)
(23.293.569)
105.206.844
Utile/(Perdita) del periodo
(13.340.242)
(13.340.242)
Altre componenti del conto economico complessivo
815
815
Totale conto economico complessivo
815
(13.340.242)
(13.339.427)
Destinazione risultato esercizio precedente
(13.053.151)
(10.240.418)
23.293.569
Distribuzione dividendi
Acquisto azioni proprie
Pagamento basato su azioni regolato con azioni
Totale operazioni con soci
Saldo 31/12/2022
97.373.554
9.234.293
(736.078)
693.901
1.697.767
(4.622)
(3.051.157)
(13.340.242)
91.867.416
-Capitale Sociale:
La Società ha emesso n. 150.855.693 azioni di cui detiene come azioni proprie n.20 azioni. Al 31 dicembre 2022 il capitale sociale della Società, interamente sottoscritto e versato, è pari a 97.374 migliaia di Euro.
-Riserva Sovrapprezzo azioni:
Questa riserva, alla data del 31 dicembre 2022, a seguito della riallocazione derivante dell’adempimento della delibera di destinazione del risultato della Società, è stata integralmente utilizzata a copertura delle perdite relative all’esercizio precedente (13.053 migliaia di Euro al 31 dicembre 2021).
-Riserva Legale:
La Riserva legale rappresenta la parte di utili che, secondo quanto disposto dall’art. 2430 del codice civile, non può essere distribuita a titolo di dividendo; al 31 dicembre 2022 il valore di tale riserva, a seguito della destinazione del risultato dell’esercizio precedente, ammonta a 9.234 migliaia di Euro.
-Riserva Azioni Proprie in Portafoglio:
La Riserva per azioni proprie in portafoglio ammonta alla data del 31 dicembre 2022 a -736 migliaia di Euro, invariata rispetto al 31 dicembre 2021.
252
-Riserva Straordinaria:
Non si segnalano variazioni rispetto all’esercizio precedente.
-Riserva transizione IAS:
La riserva ammonta alla data del 31 dicembre 2022 a 694 migliaia di Euro e non ha subito variazioni nel corso dell’esercizio.
-Riserva Fair Value:
La riserva ammonta alla data del 31 dicembre 2022 a 1.698 migliaia di Euro, invariata rispetto all’esercizio precedente
-Riserva IAS 19:
La riserva ammonta alla data del 31 dicembre 2022 a circa 5 migliaia di Euro, sostanzialmente invariata rispetto all’esercizio precedente.
-Riserva IFRS 9:
La riserva ammonta alla data del 31 dicembre 2022 è negativa per 3.051 migliaia di Euro, e non ha subito variazioni rispetto al 31 dicembre 2021.
-Utili/(perdite) accumulati:
La posta al 31 dicembre 2022 risulta essere completamente azzerata.
-Risultato dell’esercizio
Il risultato dell’esercizio 2022 evidenzia una perdita pari a 13.340 migliaia di Euro, rispetto all’esercizio precedente, in cui il risultato era negativo per -23.294 migliaia di Euro; si rimanda all’apposito paragrafo “Andamento della Capogruppo” nel Bilancio Consolidato.
Ai sensi dell’art. 2427 comma 1 n. 7 bis si dettaglio delle voci di Patrimonio Netto per origine, possibilità di utilizzazione e distribuibilità:
Capitale Sociale
Saldo al 31/12/2022
Possibilità di utilizzazione
Distribuibilità
Riepilogo utilizzo
Capitale Sociale
97.373.554
 
 
 
Riserva Sovrapprezzo Azioni
-
B
 
-
Riserva Legale
9.234.293
B
 
9.234.293
Riserva Straordinaria
-
B
 
-
Riserva differenza cambi positiva
-
B
 
-
Altre Riserve
(664.111)
B
 
(664.111)
Utili/(Perdite) riportate a nuovo
(0)
B
 
(0)
Riserva per azioni proprie
(736.078)
B
 
(736.078)
Utile / (Perdita) di esercizio
(13.340.242)
 
 
 
TOTALE
91.867.416
 
 
 
Possibilità di utilizzazione
A) Per aumento di capitale B) Per copertura perdite C) Per distribuzione ai soci
253
Destinazione del risultato dell’esercizio
La perdita conseguita nell’esercizio 2022 di TREVI Finanziaria Industriale S.p.A. è risultata essere pari a Euro 13.340 migliaia. Si propone all’Assemblea dei Soci di riportare a nuovo la perdita dell’esercizio appena concluso.
254
PASSIVITA’
PASSIVITA’ NON CORRENTI
(12) Finanziamenti a lungo termine
I finanziamenti a lungo termine ammontano alla data del 31 dicembre 2022 a 4.949 migliaia di Euro, con un incremento rispetto al 31 dicembre 2021 per circa 315 migliaia di Euro:
DESCRIZIONE
Saldo al 31/12/2022
Saldo al 31/12/2021
Variazioni
Finanziamenti M/L termine - quota a lungo
4.949.189
4.634.431
314.758
TOTALE
4.949.189
4.634.431
314.758
(13) Debiti verso altri finanziatori a lungo termine
I debiti verso altri finanziatori a lungo termine ammontano alla data del 31 dicembre 2022 a 58.866 migliaia di Euro, con un decremento di 2.353 migliaia di Euro rispetto alla stessa data dell’esercizio precedente, in cui si attestavano a 61.219 migliaia di Euro; nella tabella seguente sono elencati i relativi dettagli:
DESCRIZIONE
Saldo al 31/12/2022
Saldo al 31/12/2021
Variazioni
 
 
 
-
Debiti verso Caterpillar Financial S.A.
7.694.241
8.615.054
(920.813)
Prestito obbligazionario
50.000.000
50.000.000
-
Debiti verso società di leasing
1.171.831
2.603.689
(1.431.859)
 
 
 
 
TOTALE
58.866.072
61.218.743
(2.352.672)
Si segnala che al 31/12/2022 i parametri finanziari previsti dal regolamento del Prestito Obbligazionario “Trevi Finanziaria Industriale 2014-2024” sono stati rispettati.
I termini e le condizioni dei finanziamenti in essere sono i seguenti:
31/12/2022
Anno
Valore
Valore
In migliaia
Valuta
Spread
Indicizzazione
scadenza
nominale
Contabile
Prestiti obbligazionari non garantiti
Euro
2,00%
-
2026
50.000
50.000
Finanziamento bancario non garantito
Euro
4,52%
-
2026
39.882
39.882
Finanziamenti bancari non garantiti non correnti
Euro
2,00%
-
2025
4.660
4.660
Finanziamenti bancari non garantiti non correnti
Euro
0,00%
-
2025
520
520
Escussioni/Rientri su Finanziamenti Bancari
Usd
2,00%
-
2023
4.659
4.659
 
 
 
 
 
 
 
Sub-totale euro passività onerose
95.062
95.062
Sub-totale usd passività onerose
 
 
 
 
4.659
4.659
(14) Passività per strumenti finanziari derivati a lungo termine
Al 31 dicembre 2022, in linea anche con l’esercizio precedente, la Società non presenta strumenti finanziari derivati a lungo termine.
255
(15) Passività fiscali per imposte differite
Le passività fiscali per imposte differite ammontano alla data del 31 dicembre 2022 a circa 412 migliaia di Euro, con un decremento di 238 migliaia di Euro rispetto all’esercizio precedente, in cui si attestavano a circa 650 migliaia di Euro.
Di seguito viene riportato il dettaglio delle voci componenti il saldo:
DESCRIZIONE
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Differenze cambi non realizzate
401.424
649.624
(248.200)
Altre
10.261
-
10.261
TOTALE
411.685
649.624
(237.939)
(16) Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro
La posta accoglie la stima della passività, determinata sulla base di tecniche attuariali, relativa al trattamento economico da corrispondere ai dipendenti all’atto della cessazione del rapporto di lavoro.
I benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro ammontano alla data del 31 dicembre 2022 a 594 migliaia di Euro, con un decremento di circa 42 migliaia di Euro rispetto all’esercizio precedente.
Nella tabella seguente vengono dettagliate le variazioni di tale voce relativamente all’esercizio 2022:
DESCRIZIONE
Saldo al 31/12/2021
Quota maturata e stanziata a conto economico
Quota trasferita ad altre società ed acconti liquidati
Movimenti a favore di fondi pensionistici integrativi ed altre variazioni
Utili/ (Perdite) attuariali
Saldo al 31/12/2022
Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro
635.652
333.038
(140.288)
(233.707)
(815)
593.881
Le ipotesi principali usate nel determinare l’obbligazione relativa al trattamento di fine rapporto, come precedentemente illustrato nel paragrafo relativo ai principi contabili adottati, sono qui di seguito illustrate:
 
31/12/2022
31/12/2021
 
%
%
Tasso annuo tecnico di attualizzazione
3,77% - 3,63%
0,98%
Tasso di inflazione
5,9% per il 2023, 2,3% per il 2024, 2,0% dal 2025
1,70%
Tasso annuo incremento TFR
5,9% per il 2023, 3,2% per il 2024, 3,0% dal 2025
2,50%
Turnover
15,00%
15,00%
(17) Fondo per rischi ed oneri
Il fondo ammonta a 12.291 migliaia di Euro, con un decremento di circa 2.285 migliaia di Euro rispetto all’esercizio precedente.
DESCRIZIONE
Saldo al 31/12/2022
Saldo al 31/12/2021
Variazioni
Fondi per rischi ed oneri
12.290.961
14.575.582
(2.284.621)
TOTALE
12.290.961
14.575.582
(2.284.621)
256
Il saldo è costituito principalmente da un fondo rischi pari a circa 4.874 migliaia di Euro dovuto a rischi contrattuali, da oneri futuri relativi all’accollo delle posizioni riconducibili alla Water Division conseguenti alla cessione della Divisione Oil & Gas per 2.823 migliaia di Euro, da accantonamenti relativi al fondo garanzie finanziarie prestate a società del Gruppo effettuati in ottemperanza del principio contabile IFRS 9 per 1.978 migliaia di Euro, e da premi e da oneri relativi al piano di incentivazione di lungo termine per 2.269 migliaia di Euro; il piano, approvato dall’Assemblea dei soci in data 30 dicembre 2020, è articolato su tre cicli annuali, ed ha per oggetto un premio in denaro e l’assegnazione gratuita, nella misura di un’azione gratuita della Società per ciascun diritto maturato, subordinando tale incentivo al raggiungimento di determinati obiettivi di performance ed alla permanenza del beneficiario in azienda. Si rimanda a quanto riportato alla nota (33) rettifiche di valore di attività finanziarie.
(17.1) Altre passività a lungo termine
La voce include la valutazione al fair value al 31 dicembre 2022 del loyalty warrant emesso in sede di aumento di capitale pari a 31 migliaia di Euro e per la restante parte, pari a 1.800 migliaia di Euro, riconducibili alle indennità riconosciute in via transattiva in favore di alcuni ex amministratori della Società, nel contesto degli accordi raggiunti con la ex controllante Trevi Holding SE (THSE).
DESCRIZIONE
Saldo al 31/12/2022
Saldo al 31/12/2021
Variazioni
Warrant
30.980
3.638.963
(3.607.983)
Quota a LT Accordo THSE
1.800.000
2.400.000
(600.000)
 
1.830.980
6.038.963
(4.207.983)
PASSIVITA’ CORRENTI
(18) Debiti commerciali e altre passività a breve termine
I debiti commerciali e le altre passività a breve termine ammontano alla data del 31 dicembre 2022 a 18.825 migliaia di Euro con un incremento di 7.306 migliaia di Euro rispetto all’esercizio precedente; la variazione è imputabile principalmente al debito nei confronti di CDPE Investimenti SpA, ed è relativo all’avvenuta sottoscrizione e versamento di 6.446 migliaia di Euro nel mese di dicembre dell’Aumento di Capitale, operazione che si è conclusa nel mese di Gennaio 2023.
257
Nella tabella seguente sono elencati i dettagli di tale voce:
DESCRIZIONE
Saldo al 31/12/2022
Saldo al 31/12/2021
Variazioni
Debiti verso fornitori terzi
9.520.255
9.831.036
(310.781)
Debiti verso Istituti di previdenza e sicurezza sociale
406.388
284.477
121.911
Altri Debiti
8.898.435
1.402.797
7.495.638
TOTALE
18.825.078
11.518.310
7.306.768
La voce relativa ai debiti verso fornitori, che evidenzia un decremento di circa 311 migliaia di Euro, risulta sostanzialmente in linea rispetto all’esercizio precedente.
Il dettaglio per scadenza dei debiti verso fornitori è evidenziato nella tabella seguente:
Descrizione
Saldo al 31/12/2022
Saldo al 31/12/2021
Variazioni
Non scaduto
6.639.666
5.313.464
1.326.202
Scaduto da 1 a 3 mesi
1.108.438
1.954.559
(846.121)
Scaduto da 3 a 6 mesi
243.520
578.535
(335.015)
Scaduto da oltre 6 mesi
1.528.630
1.984.478
(455.848)
Totale
9.520.255
9.831.036
(310.781)
Il dettaglio degli Altri debiti è evidenziato di seguito:
DESCRIZIONE
Saldo al 31/12/2022
Saldo al 31/12/2021
Variazioni
Debiti verso dipendenti per ferie maturate e non godute
1.683.344
802.797
880.546
Debti verso azionisti conto sottoscrizione
6.445.820
-
6.445.820
Altri
769.272
600.000
169.272
TOTALE
8.898.435
1.402.797
7.495.638
La voce include 600 migliaia di Euro, riconducibili alla parte a breve termine relativa alle indennità riconosciute in via transattiva in favore di alcuni ex amministratori della Società, nel contesto degli accordi raggiunti con la ex controllante THSE.
Alla data della presente relazione non sono stati ricevuti decreti ingiuntivi.
(19) Debiti commerciali e altre passività a breve termine verso controllate
I debiti commerciali e le altre passività a breve termine verso controllate ammontano alla data del 31 dicembre 2022 a 17.963 migliaia di Euro, con un decremento rispetto all’esercizio precedente di circa 3.645 migliaia di Euro, ascrivibile principalmente ai debiti di natura commerciale verso controllate, a seguito delle cessioni e compensazioni effettuate nel corso dell’esercizio.
Nella tabella seguente sono elencati i dettagli di tale voce:
DESCRIZIONE
Saldo al 31/12/2022
Saldo al 31/12/2021
Variazioni
Debiti di natura commerciale verso controllate e acconti
1.159.719
4.922.242
(3.762.523)
Debiti ascrivibili alla quota di pertinenza dei risultati di esercizio dell'UTE TREVI S.p.A. TREVI - Finanziaria Industriale S.p.A. Sembenelli S.r.l. per la commessa " Borde Seco"
2.374.393
2.150.245
224.149
Altri debiti verso correlate
75.000
75.000
-
Debiti derivanti dal regime della tassazione di Gruppo
14.354.051
14.460.477
(106.426)
TOTALE
17.963.164
21.607.964
(3.644.800)
258
I debiti di natura commerciale verso controllate si riferiscono principalmente a partite debitorie correnti nei confronti di Trevi S.p.A. e di Soilmec S.p.A., alle quali si aggiungono i debiti derivanti dall’adesione al consolidato fiscale. L’elenco analitico è disponibile al paragrafo “Altre Informazioni – Parti correlate”.
(20) Passività fiscali per imposte correnti
Le passività fiscali per imposte correnti ammontano alla data del 31 dicembre 2022 a 673 migliaia di Euro (368 migliaia di Euro alla fine dell’esercizio precedente).
(21) Finanziamenti a breve termine
I finanziamenti a breve termine ammontano alla data del 31 dicembre 2022 a 44.121 migliaia di Euro con un decremento di 28.920 migliaia di Euro rispetto all’esercizio precedente in cui ammontavano a 73.041 migliaia di Euro.
DESCRIZIONE
Saldo al 31/12/2022
Saldo al 31/12/2021
Variazioni
Finanziamenti M/L termine - quota a breve
44.121.374
73.040.878
(28.919.504)
TOTALE
44.121.374
73.040.878
(28.919.504)
Si segnala, inoltre, che la voce include la contabilizzazione al costo ammortizzato del debito finanziario riscadenziato sulla base del tasso di interesse di mercato effettivo alla data dell’operazione di rinegoziazione del debito eseguita nel 2020, secondo quanto previsto dal principio contabile IFRS 9, determinato alla data di efficacia dell’Accordo di Ristrutturazione e rimisurato al 31 dicembre 2022, apportando un decremento complessivo dei debiti verso banche pari a circa 13.600 migliaia di Euro. Si segnala inoltre che, a seguito del mancato rispetto dei parametri finanziari previsti dall’Accordo di Ristrutturazione al 31 dicembre 2020, ed in linea con l’esposizione già adottata nel bilancio dell’esercizio 2021, in ottemperanza all’IFRS 9 i debiti bancari oggetto dell’accordo sono stati rappresentati con scadenza nel breve periodo, pur rimanendo immutata la scadenza originaria prevista per il 31 dicembre 2024.
Si segnala che, a seguito del completamento dell’Aumento di Capitale nel mese di gennaio 2023, sono diventate efficaci le previsioni dell’Accordo di Ristrutturazione firmato con le banche il 29 ed il 30 novembre; conseguentemente le scadenze dei debiti verso le banche a partire dal mese di gennaio sono state riscadenziate al 31/12/2026 (in precedenza erano al 31/12/2024).
(22) Debiti verso altri finanziatori a breve termine
I debiti verso altri finanziatori a breve termine ammontano alla data del 31 dicembre 2022 a 87.821 migliaia di Euro con un incremento di circa 42.304 migliaia di Euro rispetto all’esercizio precedente.
Di seguito si riporta il dettaglio di tale voce con i relativi scostamenti:
DESCRIZIONE
Saldo al 31/12/2022
Saldo al 31/12/2021
Variazioni
 
 
 
 
Debito verso Trevi Icos
4.500.281
4.242.379
257.902
Debiti verso società di leasing
1.967.706
2.214.572
(246.866)
259
Caterpillar C/Finanziamento
920.813
880.554
40.259
Debiti Bancari verso SC Lowy Financial
22.828.524
11.653.137
11.175.387
Amco Asset Mgmt. Co. S.p.A.
12.010.342
12.010.342
-
Sace S.p.A.
14.515.741
14.515.741
-
Kerdos
31.077.253
-
31.077.253
TOTALE
87.820.659
45.516.724
42.303.935
(23) Passività per strumenti finanziari derivati a breve termine
Non vi sono passività relative a strumenti finanziari derivati a breve termine.
Si riporta di seguito il dettaglio dell’indebitamento finanziario netto:
 
(importi espressi in unità di Euro)
 
 
 
 
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
A
Disponibilità liquide
3.273.355
1.551.657
1.721.698
B
Mezzi equivalenti a disponibilità liquide
6.445.820
0
6.445.820
C
Altre attività finanziarie correnti
67.410.585
57.785.660
9.624.925
D
Liquidità (A+B+C)
77.129.760
59.337.317
17.792.443
E
Debito finanziario corrente (inclusi strumenti di debito, ma esclusa la parte corrente del debito finanziario non corrente)
129.396.480
115.919.920
13.476.559
F
Parte corrente del debito finanziario non corrente
2.566.000
2.637.682
(71.682)
G
Indebitamento finanziario netto (E+F)
131.962.480
118.557.602
13.404.877
H
Indebitamento finanzairio corrente netto (G-D)
54.832.720
59.220.285
(4.387.566)
I
Debito finanziario non corrente (esclusi la parte corrente e gli strumenti di debito)
13.815.261
15.853.174
(2.037.914)
J
Strumenti di debito
50.000.000
50.000.000
0
K
Debiti commerciali e altri debiti non correnti
0
0
0
L
Indebitamento finanziario non corrente (I+J+K)
63.815.261
65.853.174
(2.037.914)
M
Totale indebitamento finanziario (H+L) (come da Richiamo attenzione Consob n.5/21 del 29 aprile 2021)
118.647.980
125.073.460
(6.425.480)
Come già precedentemente indicato, si segnala che nel mese di dicembre sono stati incassati 6.446 migliaia di Euro relativi all’avvenuta sottoscrizione dell’Aumento di Capitale da parte di CDPE Investimenti SpA; al 31 Dicembre 2022 tali somme risultavano essere indisponibili nel contesto del processo di Aumento di Capitale, conclusosi nel mese di Gennaio 2023; si evidenzia inoltre che a seguito degli accordi raggiunti con il Gruppo MEIL, al quale è stata ceduta la Divisione Oil&Gas con l’operazione completatasi in data 31 marzo 2020, la Società ha provveduto ad erogare un finanziamento fruttifero pari a 10 milioni di Euro a MEIL Global Holdings BV, con rimborso bullet a tre anni. Tale finanziamento a partire dal 01/04/2022 è stato classificato tra le attività finanziarie a breve termine.
Di seguito la rappresentazione che include tale importo che riconcilia con lo schema di indebitamento presente nella relazione sulla gestione.
 
 
 
 
M
Totale indebitamento finanziario (H+L) (come da Richiamo attenzione Consob n.5/21 del 29 aprile 2021)
118.647.980
125.073.460
(6.425.480)
N
Altre attività finanziarie non correnti
0
9.850.454
(9.850.454)
O
Indebitamento finanziario netto totale (M-N)
118.647.980
115.223.006
3.424.974
260
Si segnala inoltre, che nell’indebitamento finanziario, i debiti bancari oggetto dell’accordo per la Nuova Manovra Finanziaria con le Banche Finanziatrici del Gruppo sono stati rappresentati anche al 31/12/2022 con scadenza nel breve termine negli schemi della Posizione Finanziaria Netta, in quanto l’efficacia della Nuova Manovra Finanziaria è avvenuta nel mese di gennaio 2023, e da questo mese i debiti verso le banche oggetto del Nuovo Accordo sono stati riclassificati a medio lungo termine al seguito del loro riscadenziamento al 31 dicembre 2026.
Il Nuovo Accordo prevede il rispetto di due parametri finanziari (covenant) che verranno misurati semestralmente a partire dal bilancio consolidato consuntivo al 31 dicembre 2023: il rapporto tra posizione finanziaria netta consolidata ed l’EBITDA ricorrente consolidato (che al 31/12/2023 dovrà essere inferiore a 3,75) ed il rapporto tra posizione finanziaria netta consolidata ed il patrimonio netto consolidato (che al 31/12/2023 dovrà essere inferiore a 2,60). Si prevede che questi parametri finanziari saranno rispettati sulla base del Piano.
Il Warrant non è stato classificato come debito finanziario all’interno della posizione finanziaria netta in quanto:
- la Società non ha alcuna obbligazione contrattuale a consegnare disponibilità liquide al possessore dei Warrant;
 
- su detta passività non maturano interessi di alcun tipo;
- questa passività deriva da uno strumento che al momento dell’eventuale suo futuro esercizio procurerà alla Società un aumento di capitale.
261
GARANZIE ED IMPEGNI
In conformità con quanto disposto dall’art. 2427, primo comma, n. 9) del codice civile si informa che non sussistono impegni, garanzie e passività potenziali non risultanti dallo stato patrimoniale ulteriori rispetto a quelle di seguito commentate.
Garanzie prestate da Società di assicurazione: ammontano a Euro 6.422.411 e si riferiscono sia al rilascio di cauzioni per rimborsi di IVA della Società e delle principali Società controllate italiane.
• Garanzie prestate a terzi: ammontano a Euro 519.436.199 e si riferiscono in particolare a:
- Mandati di credito per Euro 446.502.615 ossia fideiussioni per obbligazioni future emesse da Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. a garanzia di linee di cassa, di firma e contratti di leasing in capo alle proprie società controllate; rientrano in questa categoria anche le Fideiussioni Corporate emesse da Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. a favore di primarie compagnie assicurative nord americane per l'emissione di garanzie emesse per conto delle controllate nord americane.
- Garanzie bancarie di natura commerciale (emesse principalmente per partecipare a gare di appalto, a copertura della buona esecuzione dei lavori e per anticipi contrattuali) per Euro 71.860.415;
- Garanzie bancarie di natura finanziaria per Euro 1.073.169 rilasciate a Istituti di credito per finanziamenti erogati a favore di società del Gruppo.
262
ANALISI DELLE VOCI DEL CONTO ECONOMICO
Vengono di seguito forniti alcuni dettagli ed informazioni relativi al conto economico dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2022.
(24) Ricavi delle vendite e delle prestazioni
I Ricavi delle vendite e delle prestazioni ammontano a 13.735 migliaia di Euro contro gli 11.267 migliaia di Euro del 2021, con un incremento pari a 2.468 migliaia; l’incremento è principalmente dovuto ai riaddebiti per prestazioni di servizi alle imprese controllate ed in parte minore ai ricavi per noleggio e commissioni su garanzie; la composizione per natura di tali ricavi è la seguente:
DESCRIZIONE
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Ricavi per noleggio attrezzature
1.758.324
1.253.731
504.592
Ricavi per commissioni su garanzie
2.434.134
1.723.786
710.348
Ricavi per prestazioni di servizi ad imprese controllate
9.542.139
8.289.250
1.252.889
TOTALE
13.734.597
11.266.767
2.467.830
Di seguito si fornisce la composizione per area geografica dei ricavi delle vendite e delle prestazioni:
RIPARTIZIONE GEOGRAFICA
31/12/2022
%
31/12/2021
%
Italia
6.675.383
48,60%
7.712.346
68,45%
Europa (esclusa Italia)
260.970
1,90%
692.842
6,15%
U.S.A. e Canada
757.004
5,51%
374.358
3,32%
America Latina
619.432
4,51%
394.931
3,51%
Africa
278.168
2,03%
14.788
0,13%
Medio Oriente e Asia
3.491.928
25,42%
899.405
7,98%
Estremo Oriente
1.651.712
12,03%
1.178.097
10,46%
TOTALE
13.734.597
100%
11.266.767
100%
I ricavi sono stati quasi esclusivamente realizzati con società del Gruppo, come indicato nella tabella precedente hanno riguardato attività di noleggio di attrezzature, servizi di direzione e supporto di natura gestionale ed amministrativa, la gestione del servizio delle risorse umane, la gestione del servizio informatico, comprensivo dei diritti all’utilizzo del software di gestione integrata d’impresa, e la gestione del servizio di comunicazione di Gruppo.
(25) Altri ricavi operativi
Gli altri ricavi operativi ammontano a 4.743 migliaia di Euro contro i 1.357 migliaia di Euro del 2021, con un decremento pari a 3.386 migliaia di Euro; nella tabella seguente il dettaglio di tale voce:
DESCRIZIONE
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Affitti Attivi
16.407
15.953
455
Recupero nostre spese
2.404.772
1.024.185
1.380.587
Plusvalenze da alienazione cespiti
729.851
49.998
679.853
263
Sopravvenienze attive
1.517.680
94.250
1.423.430
Rimborsi assicurativi
62.819
0
62.819
Altri
11.628
172.725
(161.097)
TOTALE
4.743.158
1.357.110
3.386.047
L’incremento è principalmente dovuto alla voce “Recupero nostre spese”, che si riferisce principalmente a recuperi di costi sostenuti a vario titolo dalla Società a favore delle sue controllate dirette e indirette, ed alla voce sopravvenienze attive che principalmente comprende 417 migliaia di Euro relativi alla rinuncia del debito da consolidato fiscale nei confronti di Trevi Energy S.p.A., società venduta nel corso dell’esercizio 2022, 354 migliaia di Euro relativi al credito di imposta per innovazione processi, e 150 migliaia di Euro relativi alla fruizione del super ACE.
(26) Materie prime e di consumo
I costi per Materie prime e di consumo ammontano a circa 73 migliaia di Euro, contro 80 migliaia di Euro del 2021 con un decremento pari a 7 migliaia di Euro.
(27) Costo del personale
I costi del personale ammontano a 6.535 migliaia di Euro contro i 6.197 migliaia di Euro del 2021, con un incremento pari a circa 339 migliaia di Euro; il dettaglio del costo del lavoro è sintetizzato nella seguente tabella:
DESCRIZIONE
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Stipendi
4.692.589
4.398.592
293.997
Oneri sociali
1.509.704
1.516.376
(6.673)
Trattamento di fine rapporto
333.038
281.742
51.296
 
 
 
TOTALE
6.535.331
6.196.710
338.620
Si evidenzia, di seguito, la movimentazione di dettaglio registrata nel corso dell'esercizio:
DESCRIZIONE
31/12/2022
Variazioni in aumento
Variazioni in diminuzione
31/12/2021
Dirigenti
16
2
2
16
Quadri ed impiegati
46
6
8
48
 
 
 
 
 
TOTALE
62
8
10
64
(28) Altri costi operativi
Gli altri costi operativi ammontano a 10.105 migliaia di Euro contro i 14.424 migliaia di Euro del 2021 con un decremento pari a 4.319 migliaia di euro.
La voce è così composta:
264
DESCRIZIONE
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Costi per servizi di terzi
8.396.159
10.538.225
(2.142.067)
Costi per godimento beni di terzi
587.814
534.904
52.910
Oneri diversi di gestione
1.121.267
3.350.919
(2.229.652)
TOTALE
10.105.239
14.424.048
(4.318.808)
Gli Oneri diversi di gestione sono pari a circa 1.122 migliaia di Euro (3.351 migliaia di Euro nell’esercizio precedente, quando vi confluivano 3.000 migliaia di Euro, riconducibili alle indennità già precedentemente descritte, riconosciute in via transattiva in favore di ex amministratori della Società, nel contesto degli accordi raggiunti con la ex controllante THSE), si rimanda all’apposita tabella per la relativa composizione.
I costi per servizi di terzi sono così dettagliati:
DESCRIZIONE
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Compensi ad Amministratori
689.106
681.264
7.842
Compensi ai Sindaci
135.371
135.687
(316)
Utenze, spese postali e telecomunicazione
560.311
518.402
41.909
Prestazioni di terzi, consulenze legali, amministrative e tecniche
3.254.153
5.858.517
(2.604.364)
Canoni e manutenzioni
2.518.114
2.620.724
(102.610)
Vitto, Alloggio e Viaggi
101.223
18.067
83.155
Assicurazioni
625.163
597.841
27.321
Pubblicità inserzioni e comunicazioni
25.562
12.918
12.645
Contributi associativi
89.950
35.000
54.950
Servizi bancari
56.491
4.800
51.691
Altri
340.715
55.005
285.709
TOTALE
8.396.159
10.538.225
-2.142.067
I costi per servizi sono pari a circa 8.396 migliaia di Euro (10.538 migliaia di Euro nell’esercizio precedente) con un decremento pari a circa 2.142 migliaia di Euro, principalmente legato alla voce prestazioni di terzi e consulenze. Si segnala che costi per complessivi 5.029 migliaia di Euro sono stati riscontati essendo stati sostenuti dalla Società per le operazioni strettamente correlate all’Aumento di Capitale ed all’Accordo di ristrutturazione che ha avuto efficacia nel corso del mese di gennaio 2023.
La voce “Compensi ad Amministratori” è comprensiva anche dei compensi erogati ai Consiglieri come membri dei Comitati per la nomina e remunerazione degli Amministratori, Comitato Controllo Rischi e Comitato Parti correlate.
Per maggiori dettagli si rimanda al successivo paragrafo “Altre Informazioni” sui compensi erogati agli Amministratori e Sindaci.
La spesa per canoni e manutenzione si riferisce all’attività svolta da fornitori per la manutenzione e lo sviluppo del Servizio Informatico di Gruppo che è accentrato in capo alla TREVI Finanziaria Industriale S.p.A., e che, come precedentemente sottolineato, fa parte dei vari servizi che la Società rende ed addebita alle controllate.
I costi per godimento beni di terzi sono ripartiti come segue:
265
DESCRIZIONE
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Noleggio di attrezzature
60.158
61.432
(1.273)
Canoni licenza uso
498.078
407.414
90.664
Affitti passivi
29.577
66.058
(36.481)
TOTALE
587.814
534.904
52.910
La voce “noleggi di attrezzature”, “canoni licenza uso” e “affitti passivi” sono ascrivibili a noleggi e affitti di breve durata che hanno i requisiti per essere esclusi dalla contabilizzazione, secondo quanto prescritto dal principio IFRS 16.
I dettagli relativi agli oneri diversi di gestione sono riportati nella seguente tabella:
DESCRIZIONE
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Imposte e tasse non sul reddito
370.437
223.873
146.564
Altri oneri diversi
3.428
3.008.000
(3.004.572)
Sopravvenienze passive diverse non deducibili
747.402
119.045
628.356
TOTALE
1.121.267
3.350.919
(2.229.652)
Si ricorda che gli altri oneri diversi nell’esercizio precedente tenevano conto di 3.000 migliaia di Euro riconosciuti in via transattiva in favore di ex amministratori della Società, nel contesto degli accordi raggiunti con la ex controllante THSE.
(29) Ammortamenti
Gli ammortamenti ammontano a 4.143 migliaia di Euro contro i 2.430 migliaia di Euro del 2021, con un incremento pari a 1.712 migliaia di Euro, come di seguito dettagliato:
DESCRIZIONE
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Ammortamento delle immobilizzazioni immateriali
1.767.184
25.312
1.741.872
Ammortamento delle immobilizzazioni materiali
2.375.573
2.404.963
(29.390)
TOTALE
4.142.758
2.430.275
1.712.483
L’incremento è principalmente ascrivibile all’ammortamento relativo all’acquisizione di licenze informatiche e software applicativi ed alla consulenza, ricevuta nell’ambito dell’implementazione del nuovo ERP di Gruppo.
(29.1) Accantonamenti, svalutazioni e utilizzi
Al 31 dicembre 2022 sono state effettuate svalutazioni nette pari a circa 2.000 migliaia di Euro, riconducibili principalmente al piano di incentivazione a lungo termine ed ai premi previsti per il personale; la variazione rispetto all’esercizio precedente è indicata nella tabella che segue:
DESCRIZIONE
Saldo al 31/12/2022
Saldo al 31/12/2021
Variazioni
Accantonamenti/(rilascio) per rischi
(2.746.458)
-
(2.746.458)
266
Accantonamenti/(rilascio) per crediti
3.085.800
(313.111)
3.398.911
Rivalutazioni/ Svalutazioni immobilizz.materiali
-
(82.085)
82.085
Altri accantonamenti
1.660.566
9.606.326
(7.945.760)
TOTALE
1.999.908
9.211.130
(7.211.222)
Il decremento è principalmente imputabile all’accantonamento che fu contabilizzato nell’esercizio precedente pari a circa 8.839 migliaia di Euro, dovuto al rischio che venisse richiesto alla Società il riconoscimento del debito regresso per l’escussione di garanzie relative a contratti di fornitura sottoscritti tra Drillmec S.p.A. e Iraqi Drilling Company.
La voce altri accantonamenti pari a circa 1.661 migliaia di Euro, si riferisce prevalentemente agli accantonamenti relativi al fondo premi ai dipendenti.
(30) Proventi finanziari
I proventi finanziari ammontano a 7.560 migliaia di Euro contro i 4.339 migliaia di Euro del 2021, con un incremento pari a 3.221 migliaia di Euro.
I dettagli di tale voce sono riportati di seguito:
DESCRIZIONE
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Proventi finanziari da crediti iscritti nelle immobilizzazioni
1.547.951
2.656.436
(1.108.485)
Proventi Finanziari diversi
6.012.149
1.683.062
4.329.087
TOTALE
7.560.100
4.339.499
3.220.601
La voce “Proventi finanziari diversiaccoglie, tra l’altro, i proventi finanziari derivanti dalla misurazione al fair value del Warrant, pari a circa 3.608 migliaia di Euro.
(31) Costi finanziari
I costi finanziari ammontano a 15.047 migliaia di Euro contro i 13.490 migliaia di Euro del 2021, complessivamente in linea con l’esercizio precedente.
Nella tabella seguente il dettaglio di tale voce:
DESCRIZIONE
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Interessi verso banche
4.937.327
3.441.992
1.495.335
Oneri finanziari da valutazione al fair value
6.800.113
6.800.113
-
Spese e commissioni su fidejussioni
1.729.085
2.055.312
(326.227)
Interessi passivi verso società di leasing
145.079
192.812
(47.733)
Altri oneri finanziari
1.435.648
1.000.000
435.648
 
 
-
TOTALE
15.047.252
13.490.229
1.557.024
267
Si sottolinea inoltre che a seguito dell’entrata in vigore dell’accordo di risanamento e in coerenza con la sua applicazione si è dovuto procedere al ricalcolo degli interessi retroattivamente a partire dal 30 settembre 2022 ad un tasso variabile pari a EURIBOR 6 mesi + 2% di margine (precedentemente a tasso fisso del 2%).
(32) Utili (perdite) derivanti da transazioni in valuta estera
Le transazioni in valuta estera per l’anno 2022 hanno comportato una perdita netta pari a 304 migliaia di Euro, principalmente non realizzata, rispetto alla perdita netta pari a 556 migliaia di Euro del 2021, con un miglioramento pari a circa 252 migliaia di Euro.
Descrizione
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Utili (Perdite) derivante da transazioni in valuta estera
(304.024)
(555.818)
251.794
TOTALE
(304.024)
(555.818)
251.794
(33) Rettifiche di valore ad attività finanziarie
Nel corso dell’esercizio la Società ha effettuato rettifiche di valore ad attività finanziarie negative per complessivi 1.242 migliaia di Euro dovute principalmente al peggioramento della Probability of Default (PD) (nell’esercizio precedente erano state positive per 5.241 migliaia di Euro, imputabili principalmente al rilascio del fondo garanzie finanziarie dovuto all’andamento sia dei Credit Default Swap (CDS), sia delle Probability of Deafult (PD))
DESCRIZIONE
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
 
 
Svalutazioni Imm Fin non cost Partecipazioni
278.212
1.770.617
(1.492.405)
Svalutazione di Partecipazioni
-
368.975
(368.975)
Utilizzo F.do Svalutazione Crediti
-
(1.701.710)
1.701.710
Rettifica di valore
963.541
(5.859.700)
6.823.242
TOTALE
1.241.753
(5.421.818)
6.663.571
(34) Imposte sul reddito
L’accantonamento delle imposte sul reddito del periodo è stato calcolato tenendo conto del prevedibile imponibile fiscale. Le imposte sul reddito sono positive ed ammontano complessivamente a 71 migliaia di Euro, contro 709 migliaia di Euro del 2021, con un decremento di circa 638 migliaia di Euro principalmente imputabile all’IRES dell’esercizio; il dettaglio di tale voce è riepilogato nella seguente tabella:
DESCRIZIONE
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Imposta IRES dell'esercizio
(117.613)
(699.214)
581.601
Imposte esercizi precedenti
284.643
(25.293)
309.936
Imposte differite
(237.939)
15.235
(253.174)
TOTALE
(70.909)
(709.272)
638.363
268
Le imposte correnti sono state calcolate con le aliquote fiscali del 24% per IRES e 4,82% per IRAP; si riporta nella tabella che segue la riconciliazione dell’onere fiscale effettivo con quello teorico:
Riconciliazione Onere Fiscale Teorico / Effettivo
 
31/12/2022
%
31/12/2021
%
Risultato prima delle Imposte
(13.411.151)
 
(24.002.841)
 
Imposte calcolate all'aliquota fiscale in vigore
(3.218.676)
24,00%
(5.760.682)
24,00%
Differenze Permanenti
3.385.706
(25,25%)
5.036.176
(20,98%)
Differenze Temporanee
(237.939)
1,77%
15.234
(0,06%)
Totale Imposte Effettive a Conto Economico
70.909
(0,53%)
709.272
(2,95%)
(35) Risultato netto
Risultato dell’esercizio
Al 31 dicembre 2022 il risultato netto è risultato negativo per 13.340 migliaia di Euro (al 31 dicembre 2021 era risultato negativo per 23.294 migliaia di Euro), il Patrimonio Netto al 31 dicembre 2022 è positivo ed è pari a 91.867 migliaia di Euro (105,2 milioni di Euro al 31 dicembre 2021). L’esercizio 2022 ha segnato un andamento negativo relativo al risultato operativo, risultato negativo per 4.378 migliaia di Euro (il risultato operativo dell’esercizio precedente era negativo per 19.719 migliaia di Euro); il risultato netto derivante dlle attività in funzionamento risulta essere negativo per 13.340 migliaia di Euro (nell’esercizio precedente era negativo per 23.294 migliaia di Euro)
La Società ha scelto di fornire l’informativa sull’utile per azione esclusivamente nel Bilancio consolidato di Gruppo secondo quanto previsto dallo IAS 33.
Rapporti con parti correlate
La seguente tabella mostra i valori complessivi delle transazioni intercorse nell’esercizio con parti correlate:
Importi espressi in migliaia di Euro
 
 
 
Crediti finanziari a breve termine verso controllate
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Trevi S.p.A.
17.383
17.383
0
Soilmec S.p.A.
40.248
40.248
0
Altri
9.780
155
9.625
TOTALE
67.411
57.786
9.625
 
 
 
 
 
 
 
 
Crediti commerciali ed altri crediti a breve termini verso controllate
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Trevi S.p.A.
16.267
19.702
(3.435)
Soilmec S.p.A.
4.354
12.921
(8.567)
Altri
16.359
17.255
(896)
TOTALE
36.980
49.878
(12.897)
Check
 
269
 
 
 
 
Debiti finanziari ed altri debiti a breve termine verso controllate
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Trevi Icos Corporation
4.500
4.238
262
Altri
(20)
4
(25)
TOTALE
4.480
4.242
237
 
 
 
 
 
 
Debiti commerciali ed altri debiti a breve termini verso controllate
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Trevi S.p.A.
9.703
10.014
(311)
Soilmec S.p.A.
4.439
6.911
(2.472)
Altri
3.821
4.683
(862)
TOTALE
17.963
21.608
(3.645)
Check
 
 
 
 
 
Ricavi vendite e prestazioni
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Trevi S.p.A.
3.846
4.402
(556)
Soilmec S.p.A.
2.529
2.868
(339)
Altri
7.210
3.842
3.368
TOTALE
13.584
11.112
2.473
Check
 
 
 
Consumi di materie prime e servizi esterni
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Trevi S.p.A.
293
215
79
Soilmec S.p.A.
359
187
171
Altri
542
111
431
TOTALE
1.194
513
681
heck
 
 
 
 
 
Proventi finanziari
31/12/2022
31/12/2021
Variazioni
Trevi S.p.A.
370
370
(0)
Soilmec S.p.A.
936
911
25
Altri
39
61
(22)
TOTALE
1.345
1.342
3
Le transazioni effettuate con parti correlate sono concluse alle normali condizioni di mercato.
Compensi ad Amministratori e Sindaci
Il Consiglio di Amministrazione di TREVI Finanziaria Industriale S.p.A. in carica alla data attuale di approvazione del Bilancio 2022 è stato nominato dall’Assemblea degli Azionisti dell’11 agosto 2022, per il triennio 2022-2024,; ai sensi del regolamento Consob si dettagliano gli emolumenti corrisposti e/o liquidati agli Amministratori e Sindaci della Società:
270
(importi espressi in unità di Euro)
 
 
Emolumenti
Altri
Nominativo
Carica
per la carica
compensi
Luca d'Agnese - sino al 11 agosto 22
Presidente del Consiglio d'Amministrazione
24.400
-
Cesare Trevisani - sino al 11 agosto 22
Vice Presidente
61.000
-
Giuseppe Caselli
Amministratore Delegato
-
533.600
Sergio Iasi - sino al 11 agosto 22
Amministratore Delegato
24.400
165.400
Consigliere d’Amministratore non esecutivo
24.400
-
Tommaso Sabato – sino al 11 agosto 22
Membro del Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità
13.600
-
Consigliere d'Amministrazione non esecutivo ed indipendente
24.400
-
Marta Dassù - sino al 11 agosto 22
Presidente del Comitato Parti Correlate
8.700
-
Consigliere d'Amministrazione non esecutivo ed indipendente
24.400
-
Membro del Comitato Nomine e Remunerazione
8.100
-
Cristina Finocchi Mahne - sino al 11 agosto 22
Membro del Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità
13.600
-
Consigliere d'Amministrazione non esecutivo ed indipendente
40.000
-
Presidente del Comitato Nomine e Remunerazione
11.600
-
Membro del Comitato Parti Correlate
6.700
-
Elisabetta Oliveri
Membro del Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità
9.100
-
Consigliere d'Amministrazione non esecutivo ed indipendente
40.000
-
Membro del Comitato Nomine e Remunerazione
14.700
-
Alessandro Piccioni
 
 
 
Consigliere d'Amministrazione non esecutivo ed indipendente
24.400
-
Presidente del Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità
17.300
-
Rita Rolli - sino al 11 agosto 22
Membro del Comitato Parti Correlate
6.700
-
Cinzia Farisè - sino al 11 agosto 22
Consigliere d'Amministrazione non esecutivo ed indipendente
24.400
-
Consigliere d’Amministratore non esecutivo
15.500
-
Bartolomeo Cozzoli – dal 11 agosto 22
Membro del Comitato Nomine e Remunerazione
6.600
-
Consigliere d'Amministrazione non esecutivo ed indipendente
15.500
-
Davide Contini - dal 11 agosto 22
Membro del Comitato Parti Correlate
3.600
-
Pier Paolo Di Stefano - dal 11 agosto 22
Presidente del Consiglio d'Amministrazione
15.500
-
Consigliere d’Amministratore non esecutivo
15.500
-
Davide Manunta – dal 11 agosto 22
Membro del Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità
9.100
-
Sara Kraus - dal 11 agosto 22
Consigliere d'Amministrazione non esecutivo ed indipendente
15.500
-
271
Membro del Comitato Parti Correlate
3.600
-
Manuela Franchi - dal 11 agosto 22
Consigliere d'Amministrazione non esecutivo ed indipendente
15.500
-
 
 
Presidente del Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità
11.400
-
Consigliere d'Amministrazione non esecutivo ed indipendente
15.500
-
Anna Zanardi - dal 11 agosto 22
Presidente del Comitato Nomine e Remunerazione
8.900
-
Consigliere d'Amministrazione non esecutivo ed indipendente
15.500
-
Cristina De Benedetti - dal 11 agosto 22
Presidente del Comitato Parti Correlate
4.900
-
 
 
594.000
699.000
Gli Altri compensi si riferiscono, per gli Amministratori agli importi degli stipendi erogati come dipendenti della Capogruppo.
Per i Sindaci è stato iscritto un costo di complessivi Euro 130 migliaia di Euro
Durata della carica (in mesi)
Emolumenti Società
Nominativo
Carica
 
 
Marco Vicini
Presidente
12
50.000
R. Ferrara - sino al 11 agosto 22
Sindaco effettivo
7,5
24.450
F. Parente - dal 11 agosto 22
Sindaco effettivo
4,5
15.550
Mara Pierini
Sindaco effettivo
12
40.000
totale
 
130.000
Nella tabella che segue sono illustrati i corrispettivi complessivamente corrisposti dalla Società alla Società di revisione e la rete della Società di revisione, ai sensi dell’art. 160 c. 1-bis n. 303 Legge 262 del 28/12/2005 integrata da D. Lgs. 29/12/2006.
(in Euro)
Soggetto che ha erogato il servizio
Corrispettivi di competenza dell'esercizio 2022
Altre attività
Totale
Revisione contabile
KPMG
280.592
172.345
452.937
Totale
 
280.592
172.345
452.937
Le altre attività comprendono l’attestazione rilasciata in base all’articolo 2441 relativa all’operazione di aumento di capitale sociale.
Fatti di rilievo successivi alla chiusura di esercizio
Nel corso dei primi due mesi dell’anno 2023 il Gruppo ha acquisito ordini per circa 80 milioni di euro, rispetto ai circa 97 milioni di euro acquisiti nel medesimo periodo del 2022. Divisione Trevi ha, in particolare, acquisito ordini per circa 76 milioni (55 milioni nel 2022), mentre Divisione Soilmec ha acquisito ordini per 16 milioni di euro (42 milioni nel primo bimestre 2022). Il portafoglio ordini al 28/2/2023 è risultato pari a 557 milioni
272
di euro, rispetto ai 482 milioni di euro consuntivati al 28/2/2022 (era pari a 455 milioni di euro al 31-12-2021 e pari a 587 milioni al 31-12-2022).
L’andamento del Gruppo nei primi mesi dell’anno per quanto riguarda acquisizione ordini, ricavi di produzione e backlog è risultato in linea con le previsioni dell’anno 2023, parte del Piano 2022-2026.
La Posizione Finanziaria Netta del Gruppo al 31 gennaio 2023 è risultata pari a 201,4 milioni di euro rispetto ai 251,2 milioni registrati al 31-12-2022. Gli effetti relativi al completamento della complessiva operazione di rafforzamento patrimoniale e ristrutturazione dell’indebitamento del Gruppo perfezionata l’11 gennaio 2023 hanno significativamente influito su questa riduzione. Questa operazione ha, inter alia, portato all’incasso di 25 milioni di Euro a titolo di aumento di capitale per cassa, nonché alla conversione di debito bancario da parte degli istituti aderenti per 32,7 milioni di Euro secondo un rapporto di conversione del credito in capitale di 1,25 a 1, a cui si aggiunge un conseguente effetto migliorativo sul debito bancario in seguito all’applicazione dell’IFRS9 per circa 23,4 milioni di Euro.
Nell’ambito dell’aumento di capitale, sono state sottoscritte n.161.317.259 azioni ordinarie di nuova emissione di Trevi Finanziaria Industriale SpA, per un controvalore complessivo pari a euro 51.137.571,10 (di cui euro 25.568.785,55 a titolo di capitale e euro 25.568.785,55 a titolo di sovrapprezzo azioni). Il nuovo capitale sociale di Trevifin risulta, quindi, pari a euro 123.044.339,55, suddiviso in 312.172.952 azioni ordinarie.
Nell’ambito del Progetto Neom “The Line”, la controllata Trevi Arabian Soil Contractor si è classificata miglior contractor per qualità. Infatti, secondo il processo di punteggio del "NEOM Project Quality Index", tra gli appaltatori al lavoro sul progetto "NEOM - The Line", Trevi ASC è risultato il migliore per la qualità, risultando il primo appaltatore di pali nel dicembre 2022.
Come già accaduto nel 2022, il Gruppo Trevi è stato inserito dal Corriere della Sera fra "Le aziende più attente al clima 2023". L'indagine, svolta in collaborazione con Statista, rinomata società tedesca che gestisce uno dei principali portali di statistica e business intelligence del mondo, ha coinvolto circa 600 aziende italiane e ha selezionato le più virtuose sulla capacità di ridurre le proprie emissioni aziendali di CO2.
Evoluzione prevedibile della gestione
Nel corso dell’esercizio i ricavi del Gruppo sono attesi in aumento rispetto al 2022 ad un tasso compreso tra il 3 ed il 6%, confermando le previsioni per il 2023 di esecuzione del Piano 2022-2026.
Cesena, 29 marzo 2023
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione
Anna Zanardi
273